Ricorso per lo scioglimento coattivo del vincolo dalla società Punto sassari Volley

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1 Atleta Carboni Maura Ricorso per lo scioglimento coattivo del vincolo dalla società Punto sassari Volley La Commissione Tesseramento Atleti composta da: Avv. Patrizia Soldini (Presidente) Avv. Luciano Mennella (Componente) Avv. Massimo Baldi (Componente) Letti gli atti del procedimento e valutati i documenti prodotti, Osserva Con ricorso tempestivamente notificato a controparte l atleta adiva codesta commissione per ivi sentir dichiarare lo scioglimento coattivo del vincolo per giusta causa dal sodalizio resistente. A fondamento del proprio ricorso l atleta deduceva una pluralità di motivi, quali: 1) incompatibilità ambientale e, comunque, venir meno dei rapporti con il sodalizio; 2) crescita tecnica, posto che l'atleta avrebbe potuto andare a disputare un campionato di serie C presso la Sassari Pallavolo 2001, con la concreta possibilità di giocare in serie B2, in quanto la Sassari Pallavolo 2001 era in lizza per un ripescaggio in detta categoria per la stagione 2007/8. A fronte di ciò, l'atleta evidenziava come la società resistente fosse stata retrocessa nella stagione 2006/7 dalla serie D alla I divisione;

2 3) invalidità del vincolo a tempo indeterminato per contrasto con una serie di norme di rango costituzionale e comunitairo. Si costituiva il sodalizio contestando tutto quanto ex adverso dedotto. Segnatamente evidenziava: a) relativamente al primo motivo di ricorso della controparte, come i rapporti si fossero interrotti per motivi assolutamente imputabili all'atleta la quale volontariamente e senza autorizzazione, si era rifiutata di giocare nella squadra della Punto Sassari Volley; b) sul secondo punto che, in realtà, la resistente militava in serie D, in quanto ripescata ed osservava che la crescita tecnica, ove verificatasi era dovuta all'esclusivo lavoro svolto dalla resistente nel corso degli anni per preparare l'atleta stessa; c) in ordine alla pretesa invalidità del vincolo a tempo indeterminato, l'assoluta infondatezza delle avverse censure. All'udienza del 3 ottobre 2007 erano presenti i difensori delle parti i quali si riportavano ai propri scritti e dopo lunga discussione e l'esperimento del tentativo di conciliazione da parte del presidente, la causa veniva trattenuta in decisione. Il ricorso è fondato e deve trovare accoglimento. Segnatamente il secondo motivo di doglianza del ricorrente deve trovare accoglimento, posto non pare esservi dubbio in ordine al fatto che l'atleta, ove trasferita presso il sodalizio Pallavolo Sassari 2001 (che ha espressamente manifestato la disponibilità ad accogliere la stessa) potrà trovare un miglioramento tecnico-agonistico, potendo competere in un campionato di serie superiore, con la possibilità, concreta, di andare a giocare in serie B2. Atto quanto sopra, considerato che il motivo di scioglimento del vincolo per crescita tecnica non è imputabile al sodalizio, sarà ad esso dovuto un indennizzo che questa commissione, considerata l'età dell'atleta, la lunga militanza della stessa presso il sodalizio resistente, nonchè le potenzialità

3 tecniche della Carboni, quantifica in 3.000,00. Gli ulteriori motivi di ricorso, peraltro infondati, risultano assorbiti. P.Q.M. - accoglie il ricorso proposto; - dispone lo scioglimento del vincolo condizionatamente al pagamento dell'indennizzo quantificato in 3.000,00 ed al tesseramento dell'atleta presso la Pallavolo Sassari dispone la restituzione della tassa versata dalla ricorrente e l'incameramento di quella pagata dal sodalizio. Affissione albo, 12 ottobre 2007 F.to Il Presidente Avv. Patrizia Soldini

4 ATLETA BARBARO DANILO Ricorso per lo scioglimento del vincolo dalla società AV Lucera La Commissione Tesseramento Atleti composta da: Avv. Patrizia Soldini (Presidente) Avv. Luciano Mennella (Componente) Avv. Massimo Baldi (Componente) Letti gli atti di causa, esaminata la documentazione prodotta, all esito dell istruttoria e della udienza per la discussione di rito OSSERVA L atleta Danilo Barbaro, tesserato presso la AV Lucera Pallavolo, proponeva ricorso allo scopo di svincolarsi dal sodalizio attesa la sussistenza di ragioni di carattere generale connesse alla vigente legislazione e, più squisitamente nel merito, fondata su motivi di lavoro e di studio e per deterioramento dei rapporti con la società. Questa ultima si costituiva depositando puntuale memoria di replica con la quale avversava le deduzioni svolte dalla controparte ritenendole irrilevanti ed infondate. Concludeva, dunque, per il rigetto del ricorso ed in subordine, nell ipotesi di accoglimento dello stesso, subordinare lo svincolo alla corresponsione di un equo indennizzo. Dinnanzi alla Commissione comparivano il ricorrente difeso dal proprio legale ed il sodalizio rappresentato dal Presidente. Il primo, considerate le eccezioni sollevate dal sodalizio in ordine alla prova del trasferimento dell atleta presso il comune di San Lucido, formulava istanza alla Commissione affinché fosse autorizzato al deposito della documentazione

5 comprovante le asserzioni in un primo momento (cioè all atto della presentazione del ricorso) suffragate solo da istanze non comprovanti la futura effettiva concretizzazione degli auspici fatti (richiesta di trasferimento della residenza, di iscrizione ad una scuola, di promesso lavoro presso una officina). A tale proposta si opponeva il sodalizio deducendo la inammissibilità della produzione documentale successivamente alla proposizione del ricorso. Quindi entrambe le parti concludevano riportandosi alle conclusioni già prese nei rispettivi atti essendosi la C.T.A. riservata di decidere sulla richiesta di produzione documentale in una con l emissione della sentenza. MOTIVI DELLA DECISIONE Prima di entrare nel merito della questione occorre verificare se, ed in quale misura la eccezione d inammissibilità della produzione documentale all udienza abbia fondamento. Invero, se per un verso è senz altro vero che, in linea di principio la produzione documentale successiva al deposito del ricorso è inammissibile è anche vero che tale principio non può essere applicato tout court senza che, cioè, ne venga vagliata la valenza al caso specifico. Infatti, ove così non fosse non sarebbe neppure ammissibile la produzione dell avviso di ricevimento comprovante il ritiro del ricorso da parte del sodalizio, posta la inammissibilità di quel documento ed ogni altro documento inteso come tale. Dunque, se la prova del fondamento del ricorso è basata su documenti contestati dalla controparte perché non in grado di certificare in quel momento la sussistenza del diritto che si intende far valere, è gioco forza logico ammettere che, la impossibilità di consentire una produzione successiva rientri nel diritto di difesa della parte,incorsa suo malgrado, in una deficienza probatoria eccepita e.in corso di giudizio. In sintesi, se la necessità di provare il fatto sul quale si fonda il diritto scaturisce dalle difese avversarie, non possono valere le

6 preclusioni di cui alle norme richiamate dal sodalizio, le quali postulano, per la loro applicazione, da assoluta mancanza di un principio di prova invece, nel caso di specie, rappresentato dalla documentazione già versata in atti, ma da sola non sufficiente (al momento del deposito del ricorso) a dimostrare la sostanza del fatto dedotto. Dunque, la documentazione prodotta, a scioglimento della riserva presa a suo tempo, può essere ammessa agli atti, trattandosi di completamento ad integrazione di prova. Quanto al merito della questione la C.T.A. ritiene che il ricorso sia fondato, non già con riferimento alla pur ampia esemplificazione legislativa fornita dal ricorrente, la quale pecca di inapplicabilità alle questioni di cui è causa regolate con apposite norme speciali aventi carattere derogatorio alla legislazione generale, ma piuttosto avuto riguardo ai motivi di trasferimento per studio e/o lavoro che il ricorrente ha dimostrato di perorare con fondatezza. Invero, contrariamente all opinione manifestata dal sodalizio, non è compito di questa Commissione (che peraltro non ne avrebbe i poteri) indagare sulla veridicità e concretezza dei fatti attestati in atti fidefacenti quanto, invece, accertare che essi da soli siano in grado di dimostrare il fondamento del ricorso, cosa questa che allo stato non è contraddetta (né potrebbe esserlo) dagli indizi e dai dubbi che il sodalizio si è peritato di ventilare nella propria costituzione. A ciò consegue che, fino a propria contraria (il sodalizio resistente ben potrà produrre documentazione contraria rivolgendosi alla Procura Federale, comprovante la violazione dei principi di lealtà e correttezza che debbano informare i rapporti tra gli associati), il ricorso è, lo si ripete allo stato degli atti fondato e come tale dovrà essere accolto. Tenuto, poi, conto che la causa di scioglimento non è imputabile al sodalizio, lo svincolo resta subordinato al versamento da parte dell atleta appunto al sodalizio di appartenenza di un indennizzo a titolo di rimborso

7 spese pari ad 2.100,00 così calcolato, in via equitativa, in ragione dell età e della posizione in società dell atleta. P.Q.M. La Commissione Tesseramento Atleti accoglie il ricorso di Barbaro Danilo e per l effetto lo dichiara svincolato dal sodalizio di appartenenza AV Lucera a condizione che egli versi al medesimo un indennizzo in denaro computato, per le ragioni di cui in motivazione, di 2.100,00. dispone l incameramento della tassa versata dal sodalizio e la restituzione di quella versata dall atleta. Affissione albo, 12 ottobre 2007 F.to Il Presidente Avv. Patrizia Soldini