INDICE. Prefazione di Giacomo Stella... 7 Introduzione Le parti del discorso... 14

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2 INDICE Prefazione di Giacomo Stella... 7 Introduzione... 8 AREA 1 MORFOLOGIA PARTI DEL DISCORSO Le parti del discorso ARTICOLI La mappa degli articoli Gli articoli determinativi Gli articoli indeterminativi Gli articoli partitivi PREPOSIZIONI Le preposizioni semplici Le preposizioni articolate ARTICOLI E PREPOSIZIONI Analisi grammaticale degli articoli. I passi da seguire Analisi grammaticale delle preposizioni. I passi da seguire Tabella per l analisi grammaticale facilitata di articoli e preposizioni NOMI La mappa dei nomi Radice e desinenza, prefissi e suffissi I nomi in base al genere I nomi in base al numero Nomi comuni, propri, concreti, astratti Nomi individuali e collettivi Nomi di massa e numerabili Nomi primitivi, derivati, alterati, composti Nomi alterati Nomi composti Sinonimi e contrari Omonimi e onomatopee Analisi grammaticale dei nomi. I passi da seguire Tabella per l analisi grammaticale facilitata dei nomi AGGETTIVI La mappa degli aggettivi Gli aggettivi in base a genere e numero I tipi di aggettivo Il grado degli aggettivi qualificativi Comparativi e superlativi particolari INDICE

3 Derivati, alterati, composti Aggettivi qualificativi composti Analisi grammaticale degli aggettivi. I passi da seguire Tabella per l analisi grammaticale facilitata degli aggettivi PRONOMI La mappa dei pronomi I tipi di pronome I pronomi personali I pronomi relativi Pronomi o aggettivi? Analisi grammaticale dei pronomi. I passi da seguire Tabella per l analisi grammaticale facilitata dei pronomi AVVERBI La mappa degli avverbi I tipi di avverbio Il grado degli avverbi Gli avverbi secondo la forma Analisi grammaticale degli avverbi. I passi da seguire Tabella per l analisi grammaticale facilitata degli avverbi CONGIUNZIONI La mappa delle congiunzioni Che aggettivo, pronome o congiunzione ESCLAMAZIONI La mappa delle esclamazioni (o interiezioni) VERBI Forma e genere dei verbi Elementi del verbo I modi dei verbi I tempi dei verbi Verbi ausiliari e altre categorie Verbo ausiliare: essere Verbo ausiliare: avere Prima coniugazione attiva: amare Seconda coniugazione attiva: temere Terza coniugazione attiva: sentire Prima coniugazione passiva: essere amato Seconda coniugazione passiva: essere temuto Terza coniugazione passiva: essere sentito Verbi riflessivi: lavarsi Analisi grammaticale dei verbi. I passi da seguire Tabella per l analisi grammaticale facilitata dei verbi... 77

4 ANALISI GRAMMATICALE DELLA FRASE I passi da seguire Tabella per l analisi grammaticale facilitata della frase AREA 2 SINTASSI...81 FRASE La frase semplice e complessa, minima ed espansa Gli elementi della frase Il soggetto Il predicato verbale e nominale Le espansioni della frase minima Gli attributi Le apposizioni COMPLEMENTI I complementi principali Il complemento oggetto Tabella di sintesi dei complementi indiretti Complemento di specificazione Complemento di luogo Complemento di tempo Complemento di età Complemento di mezzo Complemento di termine Complemento di compagnia e di unione Complemento di modo Complemento di materia Complemento di causa Complemento di fine o scopo Complemento d agente Complemento di causa efficiente Complemento di prezzo Complemento di stima Complementi di quantità Complemento di argomento Altri complementi indiretti Tabella di sintesi delle preposizioni che introducono i complementi indiretti ANALISI LOGICA I passi da seguire Tabella per l analisi logica facilitata della frase INDICE

5 PREFAZIONE Sofia ha poco meno di 4 anni e discute con la mamma perché vorrebbe un cioccolatino. La mamma non vuole darglielo perché sostiene che ogni volta che va dalla nonna mangia dei cioccolatini, ed è appena rientrata dalla casa della nonna. La bambina protesta vibratamente e ripete: Oggi la nonna non mi ha dato il cioccolatino, mamma ti ho detto che oggi la nonna non mi ha dato il cioccolatino!. La bambina mostra una competenza linguistica sorprendente: tutte le parti del discorso sono adeguatamente inserite nell enunciato; la frase è perfetta dal punto di vista sia lessicale che grammaticale, tutti gli accordi sia di genere (maschile e femminile), che verbali sono corretti e anche la gestione dei tempi verbali è perfetta. Vengono utilizzati i pronomi e anche i marcatori temporali. Questa competenza è presente nella maggior parte dei bambini prima dell ingresso alla scuola primaria e si è sviluppata senza la necessità di un insegnamento formale, senza una didattica specifica. La comunicazione e l esperienza conversazionale sono gli ingredienti che portano il bambino a sviluppare la capacità di utilizzare correttamente le parole (competenza lessicale) e di organizzarle fra loro secondo un ordine significativo (competenza sintattico-grammaticale). Sofia, e come lei la maggior parte dei bambini della scuola dell infanzia, usa il linguaggio senza conoscere esplicitamente le parti della frase che costruisce. Non sa cos è un articolo, un nome o un verbo, e tuttavia li usa correttamente. Non conosce i tempi verbali e tuttavia anch essi sono corretti, e questo senza che nessuno glieli abbia insegnati. Sofia li ha imparati ascoltando, comunicando e anche attraverso le correzioni degli adulti che tuttavia non danno spiegazioni, ma si limitano a riportare il modello competente. Il linguaggio non si impara dunque con l insegnamento della grammatica, né con la proposizione di liste di parole classificate secondo la loro funzione (sostantivi, aggettivi, avverbi ecc.), ma si impara con l educazione e con la comunicazione. A scuola lo studio formale della grammatica occupa molta parte della didattica della lingua. L obiettivo è quello di trasformare in conoscenza esplicita ciò che il bambino/ragazzo ha imparato implicitamente, attraverso la comunicazione. Molti pensano che questo aiuti anche a esprimersi con maggiore proprietà, ma questo a oggi non è dimostrato. L educazione linguistica è un compito molto importante che la scuola deve assolvere, dato che uno dei suoi scopi è quello di dare, a chi ha meno opportunità, elementi per migliorare la propria conoscenza della lingua. È molto importante collocare nella giusta dimensione lo studio della grammatica, che dà una conoscenza astratta della lingua e che non produce miglioramenti nella capacità di usarla se non si praticano, assieme a essa, esperienze di comunicazione e di educazione vera e propria. In questo volume sono state create tabelle e schemi che cercano, da una parte, di ridurre al minimo la pratica definitoria della grammatica e, dall altra, cercano, con il supporto degli esempi, di suggerire delle occasioni per far esercitare il bambino/ragazzo nell uso della lingua, piuttosto che far imparare a memoria regole, definizioni e tabelle. Gli schemi che vengono proposti possono essere utilizzati anche nelle attività di verifica e sono fatti per essere consultati attivamente. Utilizzare lo studio della grammatica non può quindi essere un esercizio fine a se stesso: sarebbe come pensare che un individuo può imparare a guidare l automobile solo studiando la teoria e le parti del motore. L esperienza di guida serve e dunque al centro dell attività di miglioramento della capacità linguistica deve essere riportata l esperienza di conversazione e di esposizione. Giacomo Stella PREFAZIONE 7

6 INTRODUZIONE Caro genitore, caro insegnante, questo volume raccoglie le regole principali della grammatica italiana, relative alla morfologia, cioè le parti del discorso (articoli, nomi, aggettivi ecc.) e l analisi grammaticale, e alla sintassi, cioè le frasi e l analisi logica. Proprio come il diario consente a bambini e ragazzi di organizzare gli impegni giornalieri a scuola e di ricordare quello che devono fare, così anche questo particolare diario si propone come uno strumento di lavoro quotidiano, utile per organizzare le conoscenze e dotare i ragazzi di strumenti utili e funzionali ad affrontare in modo efficace l apprendimento. Il diario delle regole di Italiano è concepito esattamente per questo scopo: fornire tutti gli attrezzi essenziali per approcciarsi allo studio della grammatica, per sostenere l apprendimento delle regole e lo svolgimento degli esercizi. PERCHÉ UN LIBRO DI MAPPE E SCHEMI DI GRAMMATICA? L analisi grammaticale e l analisi logica rappresentano per ogni studente due momenti delicati nel proprio percorso scolastico; per quelli con difficoltà o DSA possono rappresentare il momento critico in cui tutti i nodi vengono al pettine. Proprio per aiutarli ad affrontare queste difficoltà, le regole e i concetti chiave sono stati rappresentati attraverso mappe, schemi, tabelle di sintesi, così da proporli in modo sintetico, organizzato e visivamente chiaro. I materiali così strutturati facilitano la comprensione dei contenuti e sostengono l apprendimento delle regole. La scelta di usare mappe, schemi e tabelle di sintesi per presentare le regole e i concetti, infatti, è funzionale a rendere meno difficoltoso l approccio alla grammatica: in questo modo è possibile ridurre il tempo e l impegno richiesto nel selezionare le informazioni principali, spesso scritte in lunghi testi sul libro, e individuare subito gli elementi fondamentali da comprendere e memorizzare. L utilizzo di una schematizzazione visiva permette di sistematizzare e ordinare il processo di apprendimento, sfruttando più canali di accesso alle informazioni. Inoltre, per i bambini e i ragazzi con DSA, mappe e schemi diventano strumenti essenziali perché consentono di compensare le difficoltà di memorizzazione e di recupero di regole e lessico specifico, oltre ad aiutare a segmentare i processi e le procedure, facilitando quindi l organizzazione delle conoscenze e la sistematizzazione dell apprendimento. In questo volume si trovano: mappe e schemi di tutte le parti del discorso, dedicate alla spiegazione delle regole, alla classificazione delle tipologie, all organizzazione delle caratteristiche degli elementi della frase; tabelle dei verbi; mappe procedurali sui passi da seguire per svolgere l analisi grammaticale e logica; schemi e griglie per l analisi grammaticale e logica. 8

7 PUNTI DI FORZA Mappe, schemi e tabelle sono organizzati in due aree: Morfologia (le parti del discorso, gli articoli, i nomi, i pronomi, gli aggettivi, gli avverbi, i verbi, le preposizioni, le congiunzioni, le esclamazioni); Sintassi (la frase, il soggetto, i predicati, gli attributi e le apposizioni, i complementi diretti e indiretti). e seguono l ordine di presentazione degli argomenti del programma curricolare della disciplina. Ogni argomento viene presentato in modo ordinato e sequenziale, proponendo i contenuti dal generale al particolare: 1. si parte da una mappa iniziale introduttiva, complessiva, che presenta tutti gli elementi di cui è composto (macrocategorie); 2. nelle mappe e negli schemi successivi, queste ultime vengono sviluppate in modo più dettagliato (microcategorie); 3. si conclude con una mappa procedurale che guida il processo per fare l analisi grammaticale (o logica) di ogni parte del discorso (o della frase) e con uno schema facilitato per svolgerla. Le mappe sono concettuali e strutturali, poiché rappresentano un argomento in modo visivo, evidenziando le relazioni gerarchiche tra le informazioni e quelle tra concetti chiave e nodi di approfondimento. Il colore fornisce una guida alla lettura delle mappe, usato come elemento costante che viene ripreso nelle mappe successive, consente di identificare subito la struttura della mappa e gli argomenti affrontati e permette di evidenziare le associazioni utili al ricordo. LA MAPPA DEI NOMI Nomi COMUNI PROPRI CONCRETI ASTRATTI servono per indicare qualcosa o qualcuno. Possono essere di PERSONA COSA ANIMALE SIGNIFICATO NUMERO GENERE STRUTTURA INDIVIDUALI COLLETTIVI DI MASSA NUMERABILI I NOMI IN BASE AL GENERE Nomi MASCHILI terminano in: -o -e gatto infermiere SINGOLARI PLURALI INVARIABILI DIFETTIVI SOVRABBONDANTI FEMMINILI terminano in: -a gatta infermiera NOMI sono una parte variabile del discorso si possono classificare in base a MASCHILE FEMMINILE MOBILI INDIPENDENTI DI GENERE COMUNE DI GENERE PROMISCUO NOMI MOBILI maschile leone scrittore la desinenza cambia femminile leonessa scrittrice RADICE la parte iniziale del nome che non cambia PRIMITIVI DERIVATI ALTERATI COMPOSTI NOMI si possono classificare in base al NOMI INDIPENDENTI hanno forme diverse per femminile e maschile maschile padre re bambin- GENERE femminile madre regina sono formati da 2018 Giunti EDU S.r.l. - Firenze DESINENZA la parte finale del nome che cambia in base al genere e al numero: bambin-o bambin-i bambin-a bambin-e diminutivi accrescitivi dispregiativi vezzeggiativi ALTRE CARATTERISTICHE SINONIMI CONTRARI OMONIMI ONOMATOPEE NOMI DI GENERE COMUNE hanno una forma unica per maschile e femminile, il genere è definito dall articolo maschile femminile il cantante la cantante gli insegnanti le insegnanti 22 AREA Giunti EDU S.r.l. - Firenze NOMI DI GENERE PROMISCUO hanno una forma unica per maschile e femminile, l articolo non cambia maschile il cigno la tigre femminile il cigno la tigre 24 AREA 1 La presentazione delle regole è accompagnata da esempi esplicativi, proposti con un linguaggio semplice e chiaro e argomenti familiari e conosciuti dai ragazzi, così da fornire un aggancio all esperienza e facilitare la memorizzazione della regola. La realizzazione degli esempi ha seguito due criteri: la ripetizione identica di alcuni nelle diverse tabelle, così da creare delle ricorrenze che sostengano la memorizzazione, il consolidamento degli apprendimenti e la rapida identificazione degli elementi significativi; la presentazione di varianti per favorire la comprensione della regola e mostrarne i diversi utilizzi, migliorare le competenze linguistiche e, al contempo, sostenere l attenzione. INTRODUZIONE 9

8 Nomi LA MAPPA DEI NOMI NOMI 2018 Giunti EDU S.r.l. - Firenze servono per indicare qualcosa o qualcuno. Possono essere di sono una parte variabile del discorso sono formati da PERSONA COSA ANIMALE RADICE la parte iniziale del nome che non cambia DESINENZA la parte finale del nome che cambia si possono classificare in base a bambin- in base al genere e al numero: bambin-o bambin-i bambin-a bambin-e SIGNIFICATO NUMERO GENERE STRUTTURA ALTRE CARATTERISTICHE COMUNI PROPRI CONCRETI ASTRATTI INDIVIDUALI COLLETTIVI DI MASSA NUMERABILI SINGOLARI PLURALI INVARIABILI DIFETTIVI MASCHILE FEMMINILE MOBILI INDIPENDENTI PRIMITIVI DERIVATI ALTERATI diminutivi accrescitivi dispregiativi DI GENERE COMUNE SOVRABBONDANTI COMPOSTI vezzeggiativi DI GENERE PROMISCUO SINONIMI CONTRARI OMONIMI ONOMATOPEE 22 AREA 1

9 COMPLEMENTO D AGENTE Complementi TIPO DOMANDA INDICA INTRODOTTO DA RICORDA ESEMPI COMPLEMENTO D AGENTE da chi? la persona o l animale da cui è compiuta l azione da sempre con verbi al passivo Luca è accompagnato dallo zio. Il negozio è stato rapinato dai ladri. Il gatto è rincorso dal cane. Sono stata punta da una zanzara. IL GATTO E RINCORSO DAL CANE. IL GATTO È RINCORSO DAL CANE. ESEMPIO FRASE DOMANDA ANALISI LOGICA IL GATTO chi (subisce l azione)? soggetto È RINCORSO cosa fa? predicato verbale DAL CANE da chi è compiuta l azione (di rincorrere)? complemento d agente SCRIVI IL TUO ESEMPIO: FRASE DOMANDA ANALISI LOGICA 2018 Giunti EDU S.r.l. - Firenze SINTASSI AREA 2 105

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