ACE AIUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA DELLE IMPRESE

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1 ACE AIUTO ALLA CRESCITA ECONOMICA DELLE IMPRESE di Alessandro Corsini L art. 1, D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, conv. con modif. con L. 22 dicembre 2011, n. 214, prevede che, già a decorrere dall esercizio in corso al 31 dicembre 2011, le imprese possano godere di un beneficio fiscale definito aiuto alla crescita economica delle imprese che, nel suo funzionamento, ricalca alcuni aspetti della Dit (dual income tax). Vediamo quindi le linee essenziali del provvedimento, avvertendo che la sua applicazione, e quindi anche la definizione delle sue linee di dettaglio, è affidata a un apposito decreto di attuazione la cui approvazione dovrebbe essere imminente. Beneficio fiscale SOGGETTI DESTINATARI DELL AGEVOLAZIONE In sintesi Dal punto di vista soggettivo, il beneficio può essere applicato dai seguenti soggetti: 1) società di capitali: S.p.a., S.a.p.a., S.r.l.; cooperative e società di mutua assicurazione; 2) enti pubblici e privati che svolgono in via esclusiva o principale un attività commerciale; 3) stabili organizzazioni di soggetti commerciali non residenti; 4) società di persone: S.n.c., S.a.s.; 5) imprese individuali. L, incentivo concesso alle imprese per il rafforzamento del patrimonio netto, vede come beneficiari le società di capitali, le società di persone e le imprese individuali in contabilità ordinaria. Il presente articolo analizza i soggetti destinatari dell agevolazione e il metodo di calcolo, attraverso un esemplificazione pratica. Il funzionamento del beneficio, fondato sul monitoraggio degli incrementi del patrimonio netto, richiede evidentemente l esistenza di una contabilità ordinaria. Di conseguenza, ai soggetti che, per legge, non vi sono obbligati (soggetti Ir- Soggetti Irpef 9

2 GUIDA PRATICA pef) è probabile sia richiesto un impegno analogo a quello previsto ai fini Dit, cioè l espressione di un opzione irrevocabile per la tenuta di detto sistema contabile; in tal senso si può rinviare al paragrafo 1 della circolare 76 del 6 marzo FUNZIONAMENTO DELL INCENTIVO Deducibilità degli interessi passivi L incentivo premia le imprese che si dotano di mezzi propri, in modo da creare un riequilibrio con quelle che invece ricorrono all indebitamento e che, seppur entro determinati limiti, godono della deducibilità degli interessi passivi. L prevede, infatti, che l incremento del patrimonio netto, rispetto a quello esistente al termine dell esercizio in corso al 31 dicembre 2010, sia la base su cui applicare un tasso il rendimento nozionale del capitale generando una grandezza che rappresenta una variazione in diminuzione dal reddito d impresa. Per il primo triennio di applicazione dell agevolazione, la misura del rendimento nozionale è fissata al 3%. Per gli anni successivi provvederanno dei decreti del Ministero dell Economia e delle Finanze. INCENTIVO Capitale al 31 dicembre 2010 Incremento del capitale rispetto a quello esistente al 31 dicembre 2010 X rendimento nozionale = agevolazione Esempio Se il beneficio fosse pari a 500, e il reddito complessivo pari a 300, per effetto dell eccedenza del primo parametro rispetto al secondo non si può generare una perdita; tuttavia l eccedenza di 200 sarà utilizzabile in aumento dell importo deducibile in esercizi successivi. VARIAZIONI DEL CAPITALE PROPRIO Variazioni incrementative L art. 1, co. 5, D.L. 201/2011 regola incrementi e decrementi rilevanti ai fini. La variazioni incrementative possono derivare da due diversi tipi di apporto: 1) i conferimenti in denaro; 2) gli accantonamenti di utili a riserva. Quanto ai primi, il chiaro dettato normativo esclude, come apporto rilevante, quelli operati in natura: immobili, altri beni e aziende. Al contrario, generano incremento rilevante ai fini : 10

3 i versamenti eseguiti a fronte di ricostituzione o aumento del capitale sociale ovvero, con riferimento all'imprenditore individuale, per aumento del capitale proprio; i versamenti in denaro a fondo perduto o in conto capitale eseguiti dai soci, quindi apporti non soggetti a restituzione; per converso, non rilevano ai fini i finanziamenti sia fruttiferi che infruttiferi; i versamenti a titolo di soprapprezzo azioni o quote. In vigenza della Dit, inspiegabilmente, non si aveva incremento rilevante a fronte della rinuncia ai crediti effettuate dai soci, ipotesi questa in tutto e per tutto assimilata al conferimento in denaro. Tuttavia la C.M. 53/E/2009, a commento di un agevolazione per certi versi analoga all, aveva chiarito che dalla rinuncia dei soci alla restituzione di crediti verso la società si generava un incremento rilevante. Questo fa ritenere che tale operazione possa essere considerata rilevante anche nell ambito dell agevolazione in commento e, si aggiunge, potrebbe avere un effetto positivo anche sulle operazioni di conferimento di crediti. Gli apporti in denaro, nell esercizio in cui sono effettuati, rilevano proporzionalmente al tempo. Quindi, un apporto di eseguito il 30 giugno 2011 varrà secondo la seguente proporzione: C.M. 53/E/2009 Apporti in denaro x = 504,11 Dal 2012, diversamente, l incremento sarà considerato per il suo intero valore. Gli accantonamenti di utili a riserva, invece, valgono fin dall inizio dell esercizio in cui sono deliberati. Quindi, se si è deliberato di accantonare a riserva l utile dell esercizio 2010 in sede di assemblea di approvazione del bilancio relativo a detto esercizio ipotizziamo il 30 aprile 2011 tale incremento produce effetto per tutto il suo ammontare, considerandolo come operato al 1 gennaio Questo spiega anche perché il Legislatore, nel definire il capitale di partenza per misurare gli incrementi, ha individuato il patrimonio netto risultante dal bilancio al 31 dicembre 2010, al netto dell utile del medesimo esercizio. Relativamente agli accantonamenti di utili, una differenza rispetto alla Dit consiste nel fatto di renderli irrilevanti se destinati a riserve indisponibili. Di conseguenza, anche la parte destinata a riserva legale, fintanto che essa non ha raggiunto il quinto del capitale sociale, non rileverà ai fini. La norma, tuttavia, si riferisce al concetto di indisponibilità, che designa la riserva che non solo non può essere distribuita ai soci, ma nemmeno utilizzata per copertura di perdite o aumenti gratuiti del capitale sociale come, ad esempio, tra le altre, la riserva costituita a fronte dell acquisto di azoni proprie. Tra le variazioni decrementative del patrimonio netto, la norma richiama le seguenti: le riduzioni del patrimonio netto con attribuzione ai soci a qualsiasi titolo; Accantonamenti di utili Variazioni decrementative 11

4 GUIDA PRATICA Esempio di calcolo gli acquisti di partecipazioni in società controllate; gli acquisti di aziende e di rami di aziende. Tutti i decrementi, indipendentemente dalla data in cui si verificano nel corso dell esercizio, si considerano come effettuati al suo inizio. Quindi, una distribuzione di utili operata in ottobre dell anno n, si considera in realtà effettuata già al 1 gennaio del predetto anno n. La seconda previsione ne ricalca una già presente nella disciplina Dit, ed ha lo scopo di evitare l abuso che si può configurare con aumenti di capitale a catena nell ambito di un gruppo. La terza previsione dovrà essere opportunamente affrontata dal decreto di attuazione, Nella Dit le operazioni descritte generavano variazioni diminutive solo quando intervenute nell ambito del gruppo. Non riproporre questa previsione parrebbe eccessivamente penalizzante. Importante, infine, è segnalare che le riduzioni del patrimonio netto imputabili a perdite di esercizio non generano decremento rilevante ai fini. Segue un esempio di calcolo dell agevolazione con riferimento alle annualità 2011 e ESEMPIO Il patrimonio netto della società Alfa, al 31 dicembre 2010, è formato come segue: Capitale sociale: Riserva legale: Riserve di utili a nuovo: 500 Utile dell esercizio: Movimentazione del patrimonio netto Accantonamento a riserva dell utile 2010 Versamento soci in c/capitale eseguito il 1 ottobre 2011 Incremento rilevante per il 2011 assoluto rilevante Note L accantonamento dell utile di esercizio rileva dal 1 gennaio 2011 Il versamento rileva dalla data di esecuzione 92/365 spettante per il 2011 = X 3% = 33,78 Perdita di esercizio Utilizzo riserve di utili a nuovo a copertura della perdita di esercizio La perdita di esercizio e la sua copertura con utilizzo di riserve non generano decremento rilevante ai fini continua 12

5 - segue - ESEMPIO Movimentazione del patrimonio netto Versamento soci in c/capitale eseguito il 1 dicembre 2012 Incremento rilevante relativo al 2011 Incremento rilevante per il 2012 Incremento rilevante per calcolo per il 2012 assoluto rilevante Note Il versamento rileva dalla data di esecuzione 31/365 Il versamento in conto capitale eseguito nel 2011 si computa per intero nel 2012 spettante per il 2012 = X 3% = 47,55 L importo di 47,55 vale come variazione in diminuzione dal reddito imponibile Il prodotto è disponibile anche nelle librerie professionali. Trova quella più vicina all indirizzo IVA IN EDILIZIA di S. Cerato e G. Popolizio Il volume affronta le diverse problematiche e i differenti regimi d imposta relativi al settore edilizio: aliquote Iva, regime del reverse charge, agevolazioni (per l acquisto di immobili o per interventi di manutenzione e ristrutturazione). Il volume completa l offerta del Sistema Frizzera in materia di IVA, coniugando l approfondimento operativo (esempi, schemi di sintesi, tabelle, fac-simile dei principali atti) con i chiarimenti pratici sul come fare nelle differenti situazioni concrete. Trovano ampio spazio nella Guida le diverse tipologie di agevolazioni fiscali ( prima casa, aliquota IVA ridotta), l analisi delle principali tipologie contrattuali (appalto e subappalto) e societarie (imprese di costruzione, di compravendita, di mero godimento), il regime di detrazione dell imposta, le sanzioni. Pagg ,00 13

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