Dott.ssa Paola Molteni
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1 AUTISMO A SCUOLA Strategie educative e didattiche per l inclusione in classe 12 dicembre 2013 CTI Monza Centro Dott.ssa Paola Molteni CeDisMa Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 1
2 1. Perché è importante parlare di autismo? 2
3 Prevalenza Ci sono circa 1:130 persone con au:smo in Italia Nel Regno Unito sono 1:100 Negli Sta: Uni: sono 1:80 Questo significa che se non hai ancora incontrato un bambino con au:smo nella tua classe, è molto probabile che succederà negli anni futuri. 3
4 Perché continua a crescere? Più alenzione al problema FaLori diagnos:ci FaLori ambientali e/o gene:ci Altro 4
5 2. Autismo: di cosa si tratta? 5
6 MON PETIT FRERE DE LA LUNE hlp:// 6
7 Lo spettro autistico L au:smo è una condizione che dura tula la vita. Questa condizione influisce significa:vamente sul modo in cui una persona comunica, si relaziona con gli altri e percepisce il mondo intorno a sé. La manifestazione di questa condizione è eterogenea e variabile secondo numerosi falori. 7
8 I Criteri del DSM- V (2013) A. Deficit nella comunicazione sociale e nell interazione reciproca; B. Comportamen: e interessi ristreg e ripe::vi (stereo:pie, rou:ne, concentrazione anormale, sensibilità sensoriale); C. Sintomi presen: nell infanzia, anche se totalmente manifes: in età avanzata; D. Tug i sintomi devono limitare e aggravare il funzionamento quo:diano della persona Eliminazione della Sindrome di Asperger 8
9 1. COMUNICAZIONE SOCIALE Differenze significa:ve nella capacità di comprendere la comunicazione e il linguaggio, i giochi di parole, il sarcasmo, il tono della voce, l espressione del viso e i ges:. Significato AstraLezza Simbolismo Pensiero Visivo Realtà e finzione 9
10 TEMPLE GRANDIN CONFERENZA IN INGLESE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO hlp://
11 2. COMPRENSIONE SOCIALE Differenze significa:ve nella comprensione del comportamento sociale, nel comprendere i sen:men: degli altri, nel saper iniziare una conversazione informale o fare amicizia. 11
12 Attività: Io e gli altri 12
13 Teoria della Mente (ToM) e DeUicit della Funzione Esecutiva Incapacità di registrare gli sta: mentali altrui (S. Baron- Cohen, U. Frith & T. Leslie) Difficoltà meta- rappresenta:ve Gioco di finzione (test della falsa credenza) 13
14 Test della falsa credenza L esperimento di Anna e Sally (test della falsa credenza) Ma è veri:ero? 14
15 3. RISTRETTEZZA DI INTERESSI, DEI COMPORTAMENTI E DELLE ATTIVITÀ Differenze significa:ve nella percezione, nella pianificazione e nella comprensione dei conceg, nel sapere generalizzare e predire una situazione, nelle transizioni e nel vivere passioni e interessi. 15
16 TEMPLE GRANDIN CONFERENZA IN INGLESE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO hlp:// 16
17 Gli interessi: punti di forza 17
18 Attività: Come utilizzare i suoi interessi 18
19 4. PERCEZIONE SENSORIALE Differenze significa:ve nella percezione sensoriale che può essere ipo (bassa percezione), iper (alta percezione), fluluante (variabile da ipo, iper e normale). Ciò è legato a talo, udito, vista, gusto, olfalo, ves:bolare o propriocegva. 19
20 I sette sensi Udito Vista TaLo OlfaLo Gusto Propriocezione Ves:bolarità Evitatori (iper- ) Insensibili (ipo- ) Ricercatori 20
21 TEMPLE GRANDIN CONFERENZA IN INGLESE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO hlp://
22 Potenzialità e limiti 22
23 In sintesi Indicatori- chiave dell autismo Insolito comportamento sociale Difficoltà nella comunicazione e nel linguaggio Resistenza ai cambiamen: Difficoltà a relazionarsi ad adul: e compagni Fissazione evidente su agvità par:colari e/o specifici interessi ALenzione fluluante tra una varietà di agvità e azioni Sensorialità a:pica Ma SONO, PRIMA DI TUTTO, DEI BAMBINI! 23 STOP
24 3. Gli strumenti a disposizione degli insegnanti: alcuni spunti operativi 24
25 1. La comunicazione La Comunicazione Aumenta:va Alterna:va (CAA) Le immagini, i segni, i simboli, la parola Come comunicare con l alunno e con la classe? 25
26 26
27 27
28 28
29 2. Organizzare lo spazio Ambiente ideale e ambiente reale Difficoltà sensoriali Dove cambiare e dove lasciare intalo COSA FARE? 29
30 30
31 31
32 3. Organizzare il tempo Le agende visive La spiegazione del compito L organizzazione della programmazione La ges:one del tempo 32
33 Le agende visive 33
34 34
35 Timer e la gestione del tempo 35
36 4. Strutturazione del compito StruLurazione visiva Organizzazione spazio- temporale precisa Mo:vazione 36
37 Le attività adattate 37
38 La scelta 38
39 La motivazione e token economy 39
40 40
41 5. La relazione e la socializzazione La comprensione degli altri La comprensione del non delo Come relazionarsi con l alunno e con la classe Le regole, le convenzioni sociali, il rispelo QUALI SONO LE REGOLE DELLA CLASSE? 41
42 Le storie sociali L obiegvo delle Storie Sociali non è quello di modificare il comportamento ma di condividere e far comprendere delle informazioni fondamentali e cariche di significato! Il miglioramento del comportamento è una possibile conseguenza del miglioramento della comprensione degli even: e delle aspela:ve. 42
43 43
44 I compagni di classe Come aiutarli a capire l au:smo La condivisione degli spazi e dei tempi La comprensione della diversità Come relazionarsi con il compagno 44
45 45
46 6. I comportamenti- problema Perché è importante parlarne alla fine Cos è un comportamento- problema? Danno / Ostacolo / S:gma Il comportamento è un messaggio ma come decifrarlo? Strategie per l analisi del comportamento Come agire durante una crisi 46
47 Il comportamento è un messaggio 47
48 48
49 I termometri e i semafori 49
50 4. Alcuni consigli per lavorare bene in classe 50
51 Cosa fare prima di iniziare la scuola? 1. Incontrare la famiglia 2. Parlare con colleghi che hanno già avuto esperienza con bambini o ragazzi con au:smo 3. Organizzare una visita di conoscenza con il bambino 4. U:lizzare le informazioni raccolte per organizzare la strategia 5. Evitare di posizionare ques: alunni vicino a possibili distrazioni 6. Preparare un agenza visiva per il primo giorno di scuola 7. Limitare le decorazioni in classe 8. Organizzare la classe in modo pulito, ordinato e semplice 9. Definite, se possibile, un angolo della classe per il lavoro individuale 10. Allontanate ogni dubbio e paura: POTETE FARCELA! J 51
52 La comunicazione scuola- famiglia- servizi I GENITORI SONO GLI ESPERTI DEL BAMBINO!!! Quali strumen: u:lizzare Perché incontrarsi è importante Come mantenere agva la comunicazione e lo scambio di buone prassi 52
53 Il lavoro d equipe e l unitarietà di intenti I COLLEGHI SONO LA PIÙ GRANDE RISORSA DELLA SCUOLA! Quali strumen: u:lizzare Perché incontrarsi è importante Come mantenere agva la comunicazione e lo scambio di buone prassi 53 Il ruolo del Dirigente Scolas:co e degli assisten:
54 Uno strumento per la classe 54
55 55
56 56
57 57
58 Conclusioni Sapersi documentare Saper scegliere le informazioni che servono Sapersi formare Saper comunicare con gli altri Non perdere mai l entusiasmo e la fiducia nel bambino e nelle sue risorse! 58
59 GRAZIE PER L ATTENZIONE!!! DoL.ssa PAOLA MOLTENI CeDisMa Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e Marginalità Università CaLolica del Sacro Cuore di Milano paola.molteni@unical.it 59
12/5/12 I CRITERI DIAGNOSTICI: DSM-IV (APA) CAUSE DELL AUTISMO CRITERI DEL DSM-IV LE NOVITÀ DEL DSM-V (2013) 1. COMUNICAZIONE SOCIALE
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