Presentazione della Zona /Distretto di Pistoia e regolamento di funzionamento DP.ZD PT.O1

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1 Pag.: 1 di 10 DP.ZD PT.O1 Presentazione della zona/distretto pistoia e regolamento di funzionamento Copia in distribuzione controllata Copia in distribuzione non controllata Referenti del documento: Dott.ssa M. Marini, Dott.ssa R. Salvadori REV DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 1 28/11/2011 Referenti del documento Referente Sistema Qualità Responsabile Z/D Pistoiese Referenti del documento Referente Sistema Qualità Responsabile Z/D Pistoiese 2 25/11/2013 Dott.ssa M. Marini F.to F.to Dott.ssa R. Salvadori Dr. Ivano Cerretini Dr.ssa G. Bellagambi

2 Pag.: 2 di 10 Indice 1. Funzioni della Zona Distretto Regolamento di organizzazione e funzionamento della Zona/Distretto Società della salute Pistoiese Allegati Allegato 1: Organigramma

3 Pag.: 3 di FUNZIONI DELLA ZONA-DISTRETTO La Zona Distretto è la struttura organizzativa preposta al governo della domanda, alla gestione ed al coordinamento dei servizi offerti sul territorio. Svolge le funzioni di committenza attraverso la programmazione e la determinazione dei livelli di qualità dei servizi. La mission principale del territorio è occuparsi della persona nella sua interezza e all interno del suo contesto socio-familiare, per intervenire ogni qual volta vi sia da prevenire, curare o riabilitare un problema di vita e di salute. La vision principale è quella di migliorare l offerta dei servizi territoriali attraverso lo sviluppo di alleanze e sinergie sia all interno dell organizzazione, valorizzando i professionisti, sia all esterno, con altre aziende sanitarie del territorio, con le istituzioni ed i soggetti sociali locali. La Zona Distretto, garantisce sul territorio di competenza: l assistenza primaria, compresa la continuità assistenziale, al livello ambulatoriale e domiciliare; l assistenza farmaceutica; l assistenza specialistica ambulatoriale; le attività ed i servizi per la prevenzione e la cura delle dipendenze; le attività ed i servizi consultoriali per la tutela della salute dell infanzia, della donna, della famiglia, le attività ed i servizi rivolti ai disabili ed agli anziani; le attività di tutela della salute mentale; le attività ed i servizi di assistenza domiciliare integrata; le attività di screening delle patologie oncologiche; assicura le prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria,

4 Pag.: 4 di REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA ZONA/DISTRETTO - SOCIETÀ DELLA SALUTE PISTOIESE Art. 1 Principi I servizi sanitari territoriali della zona-distretto sono organizzati allo scopo di garantire all assistito la fruizione di un percorso assistenziale appropriato, tempestivamente corrispondente al bisogno accertato in modo da garantire uguaglianza ed equità nell accesso ai servizi e nell erogazione di prestazioni. Art. 2 Finalità Le zone-distretto sono individuate con deliberazione del Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, previo parere della conferenza regionale delle società della salute. Le zonedistretto: valutano i bisogni sanitari e sociali della comunità e definiscono le caratteristiche qualitative e quantitative dei servizi necessari a soddisfare i bisogni assistenziali della popolazione di riferimento; assicurano l integrazione operativa delle attività sanitarie e sociali svolte a livello territoriale dall azienda sanitaria e dai comuni, nonché la loro interrelazione con le politiche locali di governo del territorio; assicurano l appropriato svolgimento dei percorsi assistenziali attivati dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, nonché dai servizi direttamente gestiti dalla azienda unità sanitaria locale; sviluppano iniziative di educazione sanitaria e di informazione agli utenti sulle attività svolte dal servizio sanitario regionale; garantiscono l accesso alle prestazioni offerte dai presidi distrettuali ed a quelle rese dagli altri presidi aziendali; assicurano il coordinamento tra le attività ospedaliere, le attività territoriali e quelle di prevenzione. Art. 3

5 Pag.: 5 di 10 Ambiti territoriali della Zona / Distretto Pistoiese Gli ambiti territoriali della Zona Distretto Pistoiese sono definiti dai seguenti comuni: Abetone, Agliana, Cutigliano, Marliana, Montale, Pistoia, Piteglio, Sambuca Pistoiese, San Marcello Pistoiese, Serravalle Pistoiese, Quarrata. La Zona - Distretto di Pistoia è stata suddivisa in tre Aree Distrettuali Omogenee per rispettare alcune peculiarità delle caratteristiche socio-economiche sia morfologiche che del territorio. Le tre ADO sono: ADO Pianura: comprendente i comuni di Agliana, Montale, Quarrata. La struttura di popolazione di questa ADO si caratterizza rispetto alle altre due presenti nella ZD per una maggiore concentrazione di popolazione giovane (fig.1). ADO Montagna: comprendente i comuni di Piteglio, San Marcello P.se, Cutigliano, Abetone. E caratterizzata da un territorio prevalentemente montagnoso, con una viabilità non sempre agevole, soprattutto nei mesi invernali, la popolazione è prevalentemente anziana. Nel comune di San Marcello si trova uno stabilimento del presidio ospedaliero di Pistoia. ADO Pistoia: comprendente i comuni di Pistoia, Serravalle P.se, Marliana e Sambuca Pistoiese. Nel quadrante metropolitano la popolazione è in genere più giovane. Tabella 1. Nella tabella seguente viene presentata la popolazione residente nei comuni della Zona Distretto Pistoia nell anno 2012: Residenza % Maschi % Femmine numero abitanti residenti Abetone 48, Agliana Cutigliano Marliana Montale Pistoia Piteglio Quarrata Sambuca Pistoiese San Marcello Pistoiese Serravalle Pistoiese

6 Pag.: 6 di 10 Art. 4 Organizzazione della Zona Distretto A ciascuna zona-distretto è preposto un responsabile di zona, nominato dal direttore generale dell azienda unità sanitaria locale, che agisce sulla base e nei limiti della delega conferitagli dal direttore generale medesimo. L incarico di Responsabile di Zona Distretto è disciplinato da contratti a tempo determinato ai sensi della normativa vigente. Nelle Zone-Distretto nelle quali sono istituite le Società della Salute il Direttore Generale delega al Direttore della Società della Salute le funzioni di Responsabile di Zona-Distretto. Il responsabile di zona-distretto provvede a: coordinare le attività amministrative svolte nella zona-distretto, ivi comprese quelle di cui avvalendosi della apposita struttura amministrativa garantire rapporti permanenti di informazione e collaborazione con l articolazione zonale della conferenza dei sindaci; gestire il budget assegnato alla zona-distretto e negoziare con i responsabili delle strutture organizzative della zona-distretto i budget di rispettiva competenza. partecipa alla direzione aziendale formulando in quella sede proposte programmatiche generali in merito allo sviluppo dei servizi territoriali di propria competenza ed all integrazione socio-sanitaria. Il responsabile di zona-distretto può avvalersi dell apporto di un ufficio di coordinamento composto da: un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta e uno specialista ambulatoriale convenzionato, designati, rispettivamente, dai medici di medicina generale, dagli specialisti pediatri e dagli specialisti ambulatoriali convenzionati operanti nella zona-distretto; un farmacista convenzionato, designato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle farmacie pubbliche e private operanti nella zona-distretto; un rappresentante delle associazioni di volontariato operanti nella zona-distretto; un coordinatore per le attività di assistenza infermieristica ed un coordinatore per le attività

7 Pag.: 7 di 10 di assistenza riabilitativa professionale i coordinatori delle attività delle unità funzionali Il responsabile di zona, per le funzioni gestionali, è coadiuvato da un Ufficio di Direzione Zonale composto da: a) i responsabili delle unità funzionali b) un coordinatore per le attività di assistenza infermieristica e un coordinatore per le attività di assistenza riabilitativa professionale, individuati dal responsabile di zona; c) un medico referente unico zonale della medicina convenzionata individuato dal responsabile di zona Vista la costituzione della SdS Pistoeise la composizione dell Ufficio di Direzione è integrata dalle seguenti figure previste nel Regolamento della Società della Salute: a) Coordinatore Sanitario b) Coordinatore Amministrativo c) Coordinatore delle Attività Sociali d) Responsabile Area Funzionale socio-assistenziale e) Responsabile Area Funzionale della Programmazione e della Promozione della Salute f) Pediatra di Famiglia(PLS) o Medico di MG g) Responsabile dell Unità Funzionale dell integrazione socio-sanitaria h) Responsabile dell Area Funzionale Tecnico-Amministrativa Tra i componenti dell Ufficio di Direzione Zonale, se non individuati dalla SdS, il responsabile di Zona/Distretto individua un coordinatore sanitario ed un coordinatore sociale che lo coadiuvano nell esercizio delle funzioni di propria competenza. Laddove è costituita la società della salute il coordinatore sociale può essere individuato anche tra il personale della stessa o degli enti consorziati, ed è responsabile delle funzioni di cui all articolo 37 della l. r. 41/2005. Art. 5 Le strutture organizzative della Zona Distretto Per l erogazione dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali di Zona Distretto sono costituite, secondo i criteri previsti dalle leggi vigenti e dallo Statuto, le Unità Funzionali. L attivazione delle Unità Funzionali è effettuata con atto del Direttore Generale, recante la nomina

8 Pag.: 8 di 10 del Responsabile, su proposta del Responsabile di Zona Distretto, sentiti il Direttore Sanitario, il Direttore Amministrativo o il Direttore dei Servizi Sociali, secondo competenza. Unità funzionali L erogazione dei servizi sanitari territoriali di zona distretto avviene attraverso le unità funzionali, che operano secondo il criterio dell integrazione degli interventi per dare una risposta globale alle situazioni di bisogno. Il responsabile di zona assicura il coordinamento delle sotto indicate unità funzionali: UFC Assistenza sanitaria di comunità UFC Assistenza ai tossicodipendenti e alcolisti UFC Assistenza salute mentale adulti UFC Assistenza salute mentale infanzia UF. Consultoriale UF Cure palliative UF Disabilità UF Odontoiatria Strutture operative e strutture organizzative professionali Le funzioni operative sono attribuite alla competenza delle strutture organizzative per quanto riguarda gli specifici processi professionali e per le relative attività di supporto e sono esercitate all interno di strutture organizzative funzionali. Le strutture organizzative professionali (UOP) svolgono, nell ambito della struttura organizzativa funzionale di appartenenza, i seguenti compiti: a) concorrono, sotto il profilo tecnico professionale, alla formazione degli atti di programmazione; b) partecipano alle procedure informative, a quelle contabili, di controllo di gestione e di verifica e revisione della qualità delle prestazioni, istituite dall azienda sanitaria; c) concorrono alla definizione dei programmi aziendali di formazione permanente, di miglioramento continuo della qualità, di educazione sanitaria, di informazione e di relazione con gli assistiti; d) concorrono alla definizione dei programmi aziendali di incentivazione degli operatori e di sviluppo del livello delle dotazioni tecnologiche e strumentali; e) definiscono, nell ambito di propria competenza, apposite procedure operative e protocolli

9 Pag.: 9 di 10 d intervento; f) concorrono ai processi gestionali e di integrazione professionale di competenza delle strutture organizzative funzionali. Sono Unità operative della zona: UO Tecnico Amministrativa (TAZD) UO Processi amministrativi integrati e sviluppo aziendale UO Farmaceutica Territoriale UO Neuropsichiatria infantile UO. Assistenza sociale UOP Riabilitazione funzionale UOP Assistenza infermieristica di comunità e sanità pubblica Art. 6 Erogazione delle prestazioni A livello di ciascuna Zona Distretto i servizi territoriali sono erogati in forma diretta, attraverso le strutture organizzative di cui al punto successivo, assicurando l integrazione con i servizi degli enti locali, con l attività dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali e degli eventuali produttori accreditati, nonché con i servizi erogati dal Presidio Ospedaliero di riferimento e dai punti della rete ospedaliera aziendale e di Area Vasta e con le articolazioni zonali dei servizi di prevenzione. Art. 7 Continuità assistenziale e modalità di erogazione dei servizi La Zona Distretto attraverso UFC ASC garantisce la Continuità assistenziale, mediante specifiche procedure, rispondendo alla finalità di creare una integrazione tra l Ospedale, i Servizi Territoriali, i Medici di famiglia, con il coinvolgimento dei Gruppi di interesse della Comunità Locale, per la definizione di percorsi assistenziali che vedano coinvolte le figure professionali che operano in ambiente ospedaliero e in ambito territoriale, e che tengano conto dell espressione dei bisogni della comunità.

10 Pag.: 10 di 10 Le prestazioni e le attività erogate, gli operatori responsabili delle prestazioni e le modalità di erogazione dei Servizi sono illustrate nella carta dei servizi di ogni Unità funzionale presente nella Zona Distretto Pistoiese. Art. 8 Integrazioni e modifiche Il presente regolamento di organizzazione è modificato e/o integrato da variazioni del Regolamento Aziendale o, per quanto attiene alla SdS, dall Assemblea dei Soci, su proposta del Direttore, sentito l Ufficio di Direzione, qualora se ne ravvisi la necessità in relazione a significativi mutamenti normativi o in base a mutate esigenze organizzative della SdS Pistoiese. Art. 9 Rinvio a specifiche disposizioni regolamentari Per quanto riguarda ulteriori specifiche disposizioni regolamentari e/o procedurali si rinvia ai vari regolamenti e disciplinari presenti nelle UU.FF. della Zona Distretto. E disponibile sul sito Aziendale la guida relativa ai servizi distrettuali presenti nella Zona/Distretto. 3. ALLEGATI Allegato 1: Organigramma

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