Perchè parlare oggi di sperimentazione rivolta ai bambini colpiti da Disturbi Pervasivi dello Sviluppo?

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1 PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE T.E.A.C.C.H. (TREATMENT AND EDUCATION OF AUTISTIC AND RELATED COMMUNICATION HANDICAPPED CHILDREN) NELLA SCUOLA DELL OBBLIGO PREMESSA Perchè parlare oggi di sperimentazione rivolta ai bambini colpiti da Disturbi Pervasivi dello Sviluppo? E profondamente mutata la concezione e la conoscenza del disturbo grazie alla diffusione dei risultati della ricerca scientifica. Oggi seguiamo lo schema diagnostico curato dall Organizzazione Mondiale della Sanità: International Classification of Disaeses (ICD 10). L autismo è un handicap, cause biologiche hanno danneggiato nel bambino i processi che stano alla base di un armonico sviluppo: sono colpite l area della relazione sociale, della comunicazione, della capacità rappresentativa e simbolica, i bambini autistici hanno un repertorio d interessi marcatamente ristretto e stereotipato. Nel 70% dei casi l autismo è associato a ritardo mentale, buona parte dei bambini autistici presenta disturbi neurologici associati. IL TEACCH Oggi sappiamo che i migliori risultati in termini di adattamento e di integrazione sociale sono dati da un approccio educativo strutturato. L esperienza ormai trentennale del programma TEACCH del North Carolina (U.S.A) offre indicazioni e suggerimenti per il trattamento e l educazione delle persone artistiche. La diffusione europea ed italiana del TEACCH ha dato modo di sperimentare con successo strategie per aumentare l indipendenza, la comunicazione, le abilità sociali nelle persone artistiche con il conseguente miglioramento della qualità della vita sia loro che dei familiari. Le indicazioni della Division TEACCH hanno quale fondamento la continuità in tutta la Carolina del Nord sulla scorta degli interventi che medici, psicologi, terapisti, insegnanti e genitori attuano in modo integrato sulla base di un programma statale: dalla diagnosi ai primi trattamenti in famiglia, dall educazione nel sistema delle scuole pubbliche all avviamento al lavoro. L équipe del Centro Territoriale riabilitativo di Via Vallarsa 19 di Milano Unità di Neuropsichiatria infantile dell Azienda Ospedaliera San Paolo dal 1983 si occupa del problema Autismo, all interno del tema più vasto dell handicap mentale. Nel 1988 il TEACCH è stato immesso nel lavoro del Centro, già precedentemente impostato su principi molto simili a quelli del modello del North Carolina (approccio psicoeducativo, riferimento teorico cognitivo-comportamentale, lavoro con le famiglie e la scuola). Si è così potuto ricalibrare, con risultati positivi e verificabili oggettivamente, il trattamento delle persone artistiche nella direzione del miglioramento della qualità della loro vita.

2 OBIETTIVI Il modello d intervento che viene proposto nella sperimentazione, sulla scorta del TEACCH, integra in una organica collaborazione con la famiglia, gli insegnanti ed il personale della scuola, gli educatori e i terapisti del CTR. La sperimentazione si propone di: Valutare le abilità di sviluppo e funzionali della persona colpita da disturbi pervasivi dello sviluppo con la somministrazione dei test PEP.r ed AAPEP. Formulare una programmazione educativa individualizzata utilizzando i dati della valutazione. Strutturare una valutazione informale per programmare l apprendimento delle abilità nell area dell autonomia e del tempo libero Valutare e predisporre un programma per l acquisizione e l aumento della comunicazione e delle abilità sociali Organizzare la dimensione spazio-tempo progettando per ogni bambino schemi e strumenti facilitanti la comprensione e l adesione alle richieste dell ambiente Far acquisire agli educatori le capacità necessarie per condurre attività individuali e di gruppo adattando le tecniche dell insegnamento ed il materiale educativo alle caratteristiche ed alle peculiarità del soggetto artistico facilitando la comprensione di significati nono altrimenti condivisi Perseguire l obiettivo della massima integrazione, portando il bambino e l adolescente artistico a vivere nella comunità in autonomia ed indipendenza: occorrerà quindi valutare con precisione l esposizione graduale all ambiente del bambino in modo da programmare alla rovescia la scelta di attività compatibili con le abilità sociali e di comunicazione possedute; occorrerà altresì attrezzare la scuola affinché l ambiente di vita del bambino sia organizzato e modificato al fine di favorire la massima integrazione Utilizzare le strategie e le tecniche educative suggerite da un sapiente approccio cognitivo-comportamentale per far fronte ai comportamenti terribili che, a volte, sono presenti nel bambino artistico, legati soprattutto all assenza di una comprensione sociale del mondo in cui vive. I genitori saranno considerati, sin dall inizio, parte della squadra, quali esperti delle caratteristiche del loro bambino e quali portatori di esigenze legate al loro ambiente di vita: sarà necessario perciò concordare con la famiglia la scelta di obiettivi educativi realisticamente fondati, tali da portare significativi miglioramenti nella qualità della vita del bambino e del nucleo. METODOLOGIE E MEZZI Per attuare la sperimentazione verrà fondato un Gruppo di Lavoro formato dagli insegnanti, dagli operatori del CTR e dal personale non docente della scuola. Il Gruppo di Lavoro sarà: Garante Del Piano Educativo Individualizzato e del Progetto d Integrazione Referente verso i Dirigenti scolastici dello svolgimento del lavoro educativo

3 Corresponsabile della specificità degli interventi con gli operatori del CTR IL Gruppo di Lavoro dovrà condividere con le famiglie la scelta e la definizione degli obiettivi necessari ed indispensabili per aumentare il grado di autonomia e di abilità sociali e di comunicazione delle persone autistiche, nella direzione di un significativo miglioramento della qualità della vita. Condizione indispensabile per l avvio della sperimentazione sarà la stabilità dello Staff degli insegnanti formati specificamente nell approccio strutturato all autismo, in modo da garantire la continuità degli interventi educativi nel corso dell intero ciclo scolastico. 0biettivodel Gruppo di Lavoro sarà la creazione di una rete di insegnanti esperti nell educazione strutturata che possa fungere da moltiplicatore di esperienze metodologiche, didattiche e formative spendibili presso quelle scuole che vorranno, in futuro, affrontare il complesso e difficile compito di educare le persone artistiche. STRATEGIE EDUCATIVE Le strategie educative si fonderanno sulle conoscenze pedagogiche derivate: Dal patrimonio metodologico e didattico proprio dell educazione speciale Dai curricula di apprendimento per area previsti nella programmazione scolastica Dalle strategie e dai metodi di insegnamento appositamente sperimentati e consolidati, atti a favorire l apprendimento, il mantenimento e la generalizzazione delle mete educative nelle persone artistiche L attuazione e l individualizzazione degli obiettivi dell educazione avverrà attraverso: Una specifica valutazione delle abilità di sviluppo e funzionali e della portata degli apprendimenti scolastici propri di ciascun bambino Una specifica valutazione della comunicazione ricettiva ed espressiva, verbale e non verbale, e delle capacità di utilizzare abilità sociali semplici o complesse Una specifica osservazione funzionale dei comportamenti problematici o dannosi che, con la loro frequenza e durata, impediscono al bambino di imparare e di avere buone relazioni con l ambiente. L uso sapiente degli strumenti fondanti le strategie educative porterà ad una corretta formulazione della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale, del Piano Educativo Individualizzato che dovrà contenere: Gli obiettivi e la programmazione dell insegnamento della comunicazione ricettiva ed espressiva verbale e non verbale e di routines sociali semplici o complesse Gli obiettivi e la programmazione delle tecniche e strategie volte a diminuire la frequenza, la durata e l intensità dei comportamenti problematici o dannosi

4 Gli obiettivi e la programmazione delle abilità di autonomia e di gestione del tempo libero SPAZI E MATERIALI Occorrerà individuare all interno della scuola gli spazi migliori per attuare l educazione secondo l approccio TEACCH. E fondamentale, per il bambino artistico, l unità di tempo ed azione, pertanto saranno sufficienti, per svolgere il lavoro del gruppo di bambini soggetti della sperimentazione, una o due aule vicine, collegate da un tratto di corridoio ad uso esclusivo, senza interferenze distraenti. Importante è che lo spazio possa essere liberamente organizzato, a seconda dei bisogni, con strutture mobili quali scaffali, paraventi o tramezzi, tali da favorire l individualizzazione del lavoro. Definite devono essere le possibilità di utilizzo degli spazi comuni, quali palestra, il giardino o altro. Gli spazi comuni usati quotidianamente (bagni mensa, corridoi o altro) dovranno essi stessi essere organizzati, secondo principi dell educazione strutturata, in modo tale da permettere al bambino l esercizio in autonomia ed indipendenza delle abilità soggette dell insegnamento o già acquisite. Occorrerà creare quei supporti visivi (agende e schemi di lavoro) indispensabili per chiarire e sostenere messaggi verbali o ambientali. Sappiamo infatti che la prevedibilità degli avvenimenti e delle sequenze favorisce, nel bambino con gravi compromissioni qualitative della comunicazione, la regolazione del comportamento ed impedisce lo scatenarsi di crisi di ansia o di angoscia dovute a fraintendimenti o incomprensioni. Occorrerà costruire materiali di lavoro specifici per area. Non serve acquistare alcunché di costoso e specializzato bensì è indispensabile poter avere a disposizione un laboratorio dove raccogliere materiali di uso comune o di recupero, all interno del quale gli insegnanti, artigiani dell educazione, potranno inventare e creare lavori strutturati rispondenti alle necessità di apprendimento di ciascun bambino. VERSO L INTEGRAZIONE Il semplice contatto e l esposizione del bambino artistico all ammbiente non è fonte di progressi spontanei per quanto attiene alle capacità di imitare i compagni, di seguire un gruppo, di comprendere regole e codici comunicativi: i momenti comuni, la condivisione di spazi e materiali, il cosa fare e con chi farlo devono diventare, essi pure oggetto di accurata programmazione. Sarà compito della valutazione definire quali sono le attività eccellenti nelle aree di sviluppo e funzionali presenti nel repertorio del bambino condivisibili con i compagni. Saranno questi ultimi, pertanto, che occuperanno parte del tempo classe ad un progetto di integrazione alla rovescia : al bambino artistico non verrà chiesto di compiere una improbabile scalata verso un modello incomprensibile ed irraggiungibile, ma sarà quello che mostra di saper fare l oggetto delle attività di gruppo condivise con i compagni.

5 Per attuare un simile modello occorrerà curare che l intera comunità scolastica ed i bambini siano informati e consapevoli delle difficoltà che incontra il loro compagno, del significato della presenza nella scuola di coetanei autistici, dell utilità della loro collaborazione e del valore della tutorship che sarà organizzata con una scansione di tempi e di luoghi. L organizzazione di un gruppo di bambini autistici, unitamente alla definizione delle classi di appartenenza, permetterà l inserimento consapevole del progetto di integrazione nel curriculum generale e negli obiettivi del lavoro di classe. L intera comunità scolastica potrà altresì avviare una riflessione sul valore aggiunto dato dall esperienza derivata dall affrontare e dal risolvere le difficoltà legate all educazione delle persone svantaggiate, dalla conoscenza di particolari e diverse strategie educative e di insegnamento, dasl valore e dall applicazione di un reale modello d integrazione. Tutti i punti della sperimentazione sopra descritti sono condizione ed impegnano la scuola a diventare polo specializzato nel trattamento e nell educazione delle persone artistiche, fino ad accogliere un massimo di 6 bambini colpiti da disturbi pervasivi dello sviluppo. La sperimentazione porterà alla costituzione di una classe TEACCH in cui i bambini apprenderanno nuove abilità, partendo dalle capacità emergenti date dall assessment di sviluppo. L esercizio delle abilità apprese e consolidate verrà speso nella classe di appartenenza, avendo cura di strutturare all interno di questa un luogo mdi lavoro specifico per il lavoro in autonomia del bambino artistico secondo i principi dell educazione strutturata, anche i segnali dell ambiente classe dovranno essere chiari e facilmente decodificabili. Il PEI sarà lo strumento organizzatore del tempo che il bambino trascorrerà a lavorare nella Classe TEACCH e/o nell aula di appartenenza. Il punto di equilibrio, individuato nel PEI, tra l incremento delle abilità del bambino e l incremento della capacità dell ambiente di rendersi adatto alla persona sarà l esercizio autonomo delle abilità possedute. Tale punto di equilibrio sta alla base dei successivi passi avanti neel indipendenza della persona artistica, nella prospettiva di un significativo miglioramento della qualità della vita.

6 TEMPI VERIFICA VALUTAZIONE DELLA SPERIMENTAZIONE Saranno effettuati, entro l anno scolastico, incontri strutturati e programmati del Gruppo di lavoro (insegnanti, operatori del CTR, personale non docente della scuola) per: Osservazione e visione dei materiali audiovisivi e dei protocolli di somministrazione dei test (PEP r. ed AAPEP) per la conoscenza del Profilo Psicoeducativo, delle abilità funzionali e degli stili di apprendimento di ciascun bambino: 4 ore per bambino. Formulazione della Diagnosi Funzionale e del Profilo Dinamico Funzionale: 8 ore per bambino. Conoscenza delle abilità acquisite o emergenti nelle aree di sviluppo o funzionali attraverso l applicazione degli strumenti della valutazione informale (analisi del compito protocolli specifici per abilità): 10 ore per bambino Formulazione del Piano Educativo Individualizzato: strutturazione di spazi, tempi e materiali dentro la scuola, nel rispetto delle abilità possedute ed emergenti e degli stili di apprendimento di ciascun bambino: 36 ore per bambino Modeling per gli insegnanti, da parte degli operatori del CTR dentro la scuola: 60 ore per bambino Incontri al CTR di training formativo (ante sperimentazione ed in itinere): 30 ore per bambino Incontri di verifica e follow up: risomministrazione dei test (PEP r. ed AAPEP) riformulazione della Diagnosi Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato: 12ore per bambino Il gruppo di valutazione dell andamento della sperimentazione sarà costituito dal Dirigente Scolastico e dal Coordinatore del CTR

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