L individuazione precoce del rischio di DSA nella scuola dell Infanzia

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1 L individuazione precoce del rischio di DSA nella scuola dell Infanzia Settimana Nazionale della Dislessia (2018) a cura dell Avv. Silvia Bondi

2 L importanza e l opportunità di predisporre interventi specifici per il riconoscimento tempestivo delle situazioni di difficoltà di apprendimento, sono state riconosciute anche a livello normativo con la L.170/2010 (art.3), i successivi Decreti attuativi (12/7/2011) e le Linee Guida

3 L. 170/2010 Art. 3 E compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali L esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.

4 L 170/2010 Art. 4 Formazione nella scuola.nell ambito dei programmi di formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell infanzia, è assicurata un adeguata preparazione riguardo alle problematiche, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate.

5 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 «riconoscono la scuola dell'infanzia ambiente privilegiato per l'individuazione precoce e il potenziamento educativo di bambini che presentano debolezze in abilità cognitive che rivestono un ruolo importante per il successivo apprendimento della letto scrittura e del calcolo»

6 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 art.4 misure educative e didattiche in un ottica di prevenzione dei DSA, gli insegnanti adottano metodologie didattiche adeguate allo sviluppo delle abilità..tenendo conto delle osservazioni di carattere scientifico contenute nelle Linee Guida

7 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 Richiamano alla riflessione culturale e professionale su ciò che significa essere un docente. Sollecita la scuola (richiamando la L 170/2010 e la L 53/2003) a porre al centro delle proprie attività e della propria cura LA PERSONA, tenendo conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e formazione

8 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 Art. 2 Osservazione in classe Alcune ricerche hanno evidenziato che ai DSA si accompagnano stili di apprendimento e altre caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la predisposizione di una didattica personalizzata efficace. Ciò assegna alla capacità di osservazione degli insegnanti un ruolo fondamentale, non solo nei primi segmenti di istruzione, scuola dell infanzia e primaria, per il riconoscimento di un potenziale DSA, ma anche in tutto il percorso scolastico, per individuare quelle caratteristiche cognitive su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo.

9 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 Art. 4 Una didattica per gli alunni con DSA la Scuola dell Infanzia svolge un ruolo di assoluta importanza a livello preventivo, nella promozione e nell avvio di un corretto e armonioso sviluppo del miglior sviluppo possibile- del bambino in tutto il percorso scolare, e non solo.la scuola dell Infanzia ha il compito di rafforzare l identità personale, l autonomia e le competenze dei bambini, promuovendo la maturazione dell identità personale in una prospettiva che ne integri tutti gli aspetti (biologici, psichici, motori, intellettuali, sociali, morali e religiosi), mirando a consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino.

10 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 Art. 4 Assume importanza fondamentale che sin dalla scuola dell Infanzia si possa prestare attenzione a possibili DSA e porre in atto tutti gli interventi conseguenti, ossia tutte le strategie didattiche disponibili. Se poi l osservazione pedagogica o il percorso clinico porteranno a constatare che si è trattato di una mera difficoltà anziché di un disturbo, meglio così.

11 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 Art. 4.1 Scuola dell Infanzia E importante identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell Infanzia. questi bambini vanno riconosciuti e supportati adeguatamente: molto si può e si deve fare.

12 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 Art. 4.1 Scuola dell Infanzia solo in una scuola vissuta come contesto di relazione di apprendimento si può stabilire un rapporto positivo tra bambino ed adulto che ascolta, accoglie, sostiene e propone. In una scuola dove la collaborazione, la sinergia, la condivisione degli stili educativi tra le insegnanti, tra queste e la famiglia ed a volte con i servizi territoriali funzionano, è più facile andare incontro al bisogno educativo del bambino.

13 Linee Guida allegate al Decreto n. 5669/2011 Art. 4.1 Scuola dell Infanzia un accurata attenzione ai processi di apprendimento dei bambini permette di individuare precocemente eventuali situazioni di difficoltà. E pertanto fondamentale l osservazione sistematica portata avanti con professionalità dai docenti, che in questo grado scolastico devono tenere monitorate le abilità relative alle capacità relative alle capacità percettive, motorie, linguistiche, attentive e mnemoniche.

14 Linee guida Regione Toscana D.G.R del Nella fase prescolare (ultimo anno di scuola dell infanzia: gennaio-marzo) e scolare precoce (I quadrimestre della I primaria), gli operatori scolastici, dopo necessaria formazione, devono poter individuare i soggetti a rischio per Difficoltà Specifiche di Apprendimento per effettuare un potenziamento specifico in ambito scolastico.

15 Linee guida Regione Toscana D.G.R del 2012, per la diagnosi e gestione dei DSA Fattori di rischio in cui è stata dimostrata o ipotizzata l associazione con lo sviluppo DSAp sono: - La presenza di almeno due anestesie generali prima del quarto anno di età - La presenza di un disturbo del linguaggio - La familiarità del DSA - Il basso peso alla nascita e/o prematurità

16 Linee guida Regione Toscana D.G.R del 2012, per la diagnosi e gestione dei DSA La scuola ha un ruolo fondamentale nel percepire le difficoltà degli alunni fin da loro primo manifestarsi e nell avviare adeguati interventi di potenziamento. Richiamano le Linee Guida MIUR 2011 per le tecniche di osservazione per il riconoscimento degli indicatori utili per la rilevazione del rischio. Importante rilevare la fondamentale azione preventiva riconosciuta alla scuola dell Infanzia, considerato primo contesto da cui muovere per azioni di prevenzione, di stimolo e di recupero.

17 Linee guida Regione Toscana D.G.R del 2012, per la diagnosi e gestione dei DSA In Toscana il tema dell individuazione precoce di alunni con DSAp è da tempo oggetto di attenzione e riflessione metodologica: da diversi anni numerose scuole utilizzano strumenti per l individuazione di alunni con sospetto DSAp

18 Decreto del 17 aprile 2013 n. 297 e sue Linee Guida per la predisposizione di protocolli regionali 1. Interventi per l individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell Infanzia..la rilevazione delle potenziali difficoltà di apprendimento può iniziare, quindi, con discreta efficacia, soltanto nell ultimo anno della scuola dell Infanzia. In tale contesto, particolare attenzione andrà posta alle difficoltà che i bambini anticipatari possono incontrare che possono derivare dalla necessità di ulteriori naturali tempi di maturazione e non da difficoltà di apprendimento né tanto meno da disturbi.

19 Decreto del 17 aprile 2013 n. 297 e sue Linee Guida per la predisposizione di protocolli regionali L'identificazione delle difficoltà di sviluppo può essere attuata attraverso lo strumento dell'osservazione sistematica. L osservazione può far emergere la maturazione lenta o atipica o la non efficienza di una abilità o del processo sottostante, ma questo non può predire se la difficoltà sia risolvibile oppure mostrerà di essere un disturbo. lo sviluppo delle competenze di ciascun bambino può subire rallentamenti ed accelerazioni poco prevedibili: una situazione di "rischio" può quindi non costituire una caratteristica stabile nel tempo..

20 Decreto del 17 aprile 2013 n. 297 Le difficoltà eventualmente emerse dalle attività di identificazione: - non debbono portare all'invio dei bambini al servizio sanitario - ma ad un aumento dell'attenzione ed alla proposta di specifiche attività educative e didattiche. Si sottolinea, al riguardo, che nella scuola dell'infanzia non è previsto effettuare invii al servizio specialistico per un sospetto di DSA

21 Decreto del 17 aprile 2013 n Un discorso a parte può essere fatto per quei bambini che presentano già un disturbo del linguaggio conclamato o altri disturbi significativi in questi casi i bambini dovranno essere avviati ad un percorso diagnostico e ad eventuale presa in carico specialistica prima dell'ingresso nella scuola primaria

22 Decreto del 17 aprile 2013 n Per quanto riguarda il rischio di dislessia, gli indicatori più sensibili sono riferiti allo sviluppo del linguaggio (capacità di comprensione e di espressione, alterazioni fonologiche significative, capacità percettivo-uditive, competenze di manipolazione consapevole dei suoni all'interno delle parole) "

23 Decreto del 17 aprile 2013 n «Per quanto riguarda il rischio di disturbi di scrittura, accanto agli indicatori linguistici già descritti per la lettura, vanno considerati quelli legati alla maturazione delle competenze visuo-costruttive e di rappresentazione grafica.»..

24 Decreto del 17 aprile 2013 n Per quanto riguarda l'area del calcolo, gli indicatori di rischio sono riferi6 alla difficoltà nella rappresentazione delle quan2tà, nel loro confronto e manipolazione (aggiungere e so:rarre) e nella capacità di astrazione della numerosità al di là del dato perce=vo dell'ogge:o o degli ogge=.»

25 Protocollo d Intesa tra REGIONE TOSCANA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA per le attività di identificazione precoce dei casi a rischio di Disturbo Specifico dell Apprendimento.intende definire modalità uniformi su tutto il territorio regionale per favorire l'identificazione precoce di rischio di Disturbo Specifico dell Apprendimento attraverso procedure omogenee di osservazione e individuazione delle difficoltà, attività didattico-educative di potenziamento e recupero a partire dalla scuola dell'infanzia e nella scuola primaria

26 Protocollo d intesa tra REGIONE TOSCANA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA Linee Guida: Un alunno con DSA potrà venir diagnosticato solo dopo l ingresso nella scuola primaria, quando le difficoltà eventuali interferiscano in modo significativo con gli obiettivi scolastici.... È tuttavia noto che l'apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo si costruisce a partire dall'avvenuta maturazione e dall'integrità di molteplici competenze che sono chiaramente riconoscibili sin dalla scuola dell'infanzia. La rilevazione delle potenziali difficoltà di apprendimento può iniziare con discreta efficacia, nell'ultimo anno della scuola dell Infanzia

27 Protocollo d intesa tra REGIONE TOSCANA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA Introduce protocolli di osservazione di abilità connesse agli apprendimenti di lettura, scrittura e calcolo, da attuarsi nella scuola dell Infanzia e nella scuola primaria. Le griglie osservative non hanno finalità diagnostiche ma suggeriscono modalità di osservazione per indirizzare l attività di potenziamento in ambito scolastico ad alunni con atipie e/o debolezze nelle aree osservate.

28 Conclusioni finali L ultimo anno di scuola dell Infanzia e il primo anno della scuola primaria sono le finestre temporali in cui i bambini traggono maggior vantaggio da programmi di potenziamento facilitanti l accesso all apprendimento di letto scrittura e calcolo

29 Grazie per l attenzione Avv. Silvia Bondi

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