Le sfide culturali della Scuola. Prof. Franco Bochicchio Università del Salento

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1 Le sfide culturali della Scuola Prof. Franco Bochicchio Università del Salento

2 Dal conoscere (memorizzare) le cose come sono Sapere instabile Al comprendere perché le cose sono come sono, anche per immaginare come potrebbero essere diversamente (in meglio) Sapere maggiormente stabilizzato

3 IERI OGGI

4 Evoluzione del concetto RAZIONALITÀ ASSOLUTA Significato: totale (e perciò assoluto) controllo della realtà. Ad una azione corrisponde una ed una sola reazione RAZIONALITÀ LIMITATA Significato: relativo controllo della realtà (fattore umano/ambiente) RAZIONALITÀ A POSTERIORI Significato: assenza di controllo della realtà e verifica «in itinere» e a posteriori

5 Razionale = ratio, dotato di senso, logico ecc.) Agire dotato di senso, non casuale e improvvisato Agire indirizzato e finalizzato. Un comportamento è razionale se si fonda su ragioni obiettivamente fondate. ASSOLUTISMO (CARTESIO, GENTILE) RELATIVISMO UNICITA UNITARIETA Differenziazioneintegrazione IDENTITA - ESCLUSIONE IDENTITA DIVERSITA INTEGRAZIONE (persone e anche culture)

6 COSA GLOBALE COME LOCALE Istituzione Scolastica Autonoma FUNZIONE DI SINTESI PENSARE GLOBALMENTE, AGIRE LOCALMENTE

7 ART. 117 COSTITUZIONE Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: (.) m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; n) norme generali sull istruzione; ( ) ART. 8 DPR 275/99 2. Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell Offerta Formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare, a norma del comma 1, la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attività da esse liberamente scelte

8 Obiettivi di apprendimento Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in relazione a periodi didattici lunghi: l intero triennio della scuola dell infanzia, l intero quinquennio della scuola primaria, l intero triennio della scuola secondaria di primo grado.

9 Dalle indicazioni al curricolo Le indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale. Continuità ed unitarietà del curricolo L intero percorso curricolare, elaborato unitariamente, dovrà garantire la qualità dell apprendimento di ciascun alunno e non limitarsi alla sola trasmissione di una sequenza di contenuti. Nella pratica didattica i docenti dovranno tendere verso il superamento dei confini disciplinari e avere come riferimento la promozione di competenze che necessitano dell apporto simultaneo di più saperi disciplinari.

10 Valutazione Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento e i traguardi di competenza. La valutazione assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell autovalutazione. L Istituto nazionale di valutazione ha il compito di rilevare la qualità dell intero sistema scolastico.

11 La scuola come comunità professionale Ogni scuola, intesa come comunità professionale, valorizzando la libertà, l iniziativa e la collaborazione di tutti i suoi operatori. La scuola autonoma è chiamata a definire le proprie scelte curricolari, progettate e realizzate dalla comunità professionale che è coinvolta nelle scelte. Questi processi richiedono attività di studio, di formazione e di ricerca da parte di tutti gli operatori scolastici ed in primo luogo da parte dei docenti. Determinante al riguardo risulta il ruolo del dirigente scolastico per la direzione, il coordinamento e la valorizzazione delle risorse umane interne e, nello stesso tempo, per l ascolto delle esigenze espresse dalle famiglie, dagli Enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Solo nella scuola intesa come comunità professionale ed educativa i discorsi sulla centralità della persona trovano il loro pieno significato.

12 APPARATO STATALE CHE TRASMETTE VALORI, COMPORTAMENTI, SAPERI. SERVIZIO ALLA PERSONA VOLTO ALLO SVILUPPO DEL SUO PROCESSO FORMATIVO ED AL SUO ADATTAMENTO-INTEGRAZIONE CON LA REALTA UMANA, SOCIALE E CULTURALE. CENTRATURA SULL INSEGNANTE CENTRATURA SUGLI ALLIEVI

13 CENTRALITA DELLA PERSONA Lo studente è al centro dell azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali. In questa prospettiva, i docenti devono realizzare i loro progetti educativi e didattici non per soggetti astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che hanno precise domande esistenziali, che hanno bisogno di precisi orizzonti di significato. Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti. La scuola si deve costruire come luogo accogliente, che favorisce lo star bene a scuola, con la partecipazione più ampia degli allievi ad un progetto educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo non indebolisce la centratura dell azione sul soggetto, ma è condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno.

14 PER UNA NUOVA CITTADINANZA Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo. La scuola non può interpretare questo compito come semplice risposta a un emergenza. L obiettivo non è accompagnare passo dopo passo lo studente nella quotidianità di tutte le sue esperienze, bensì proporre un educazione che lo spinga a fare scelte autonome e produttive, quale risultato di un confronto continuo della sua progettualità con i valori che orientano la società in cui vive. Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite, nazionale, europea, mondiale.

15 PER UN NUOVO UMANESIMO Riconoscere le relazioni esistenti tra microcosmo personale e macrocosmo umano. Obiettivi prioritari: insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza (l universo, il pianeta, la natura, la vita, l umanità, la società, il corpo, la mente, la storia) in una prospettiva complessa, volta cioè a superare la frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi quadri d insieme. capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi capacità di comprendere le implicazioni, per la condizione umana, degli sviluppi delle scienze e delle tecnologie; capacità di valutare limiti e possibilità delle conoscenze; la capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento. acquisire nuove forme di consapevolezza sul fatto che i grandi problemi dell umanità possono essere affrontati e risolti attraverso la collaborazione non solo tra le persone, ma anche fra le discipline e fra le culture.

16 E ANCORATO A LEGAMI FORTI IN UN CONTESTO DI CERTEZZA ASSOLUTA SI SVILUPPA A LEGAMI DEBOLI IN UN CONTESTO DI INCERTEZZA CARATTERI STANDARDIZZATA COMPLESSA PEDAGOGIA DEGLI OBIETTIVI COMPETENZE COME INSIEME COMPLESSO E CORRELATO DI FATTORI

17 OGGETTI IERI: LE MATERIE I CONTENUTI OBIETTIVI OGGI: I SAPERI DI BASE LA CITTADINANZA LE COMPETENZE TRASVERSALI IERI: IN MODO UNIFORME E RIGIDO MODALITA SOGGETTI OGGI: IN MODO DIVERSIFICATO E FLESSIBILE IERI: TUTTI GLI ALUNNI OGGI: LA PERSONA

18 IL SAPERE I SAPERI IL SAPERE SI APPRENDE IN MODO LINEARE E SOMMATIVO I SAPERI SI SVILUPPANO IN MODO COMPLESSO E INTERDISCIPLINARE

19 IL SAPERE I SAPERI SAPERE SCOLASTICO SAPERE REALE astratto concreto sistematico intuitivo logico pratico generale particolare individuale sociale rigido flessibile analitico globale

20 Discontinuita la scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro all esterno è spesso condiviso socialmente; la scuola richiede un pensiero privo di supporti, mentre fuori ci si avvale di strumenti cognitivi o artefatti; la scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su simboli, mentre fuori della scuola la mente è sempre direttamente alle prese con oggetti e situazioni; a scuola si insegnano capacità e conoscenze generali, mentre nelle attività esterne dominano competenze specifiche, legate alla situazione. [Resnick, 1995]

21 La sfida per il sapere scolastico Progettare e valutare per competenze esige di allargare lo sguardo all insieme delle componenti che concorrono a formare la competenza: non solo ciò che lo studente sa, ma anche ciò che egli sa fare con ciò che sa (Castoldi, 2011). Gestione della discontinuita centralità dell insegnamento centralità dell apprendimento

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