REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI PRATO CARNICO IMPIANTO IDROELETTRICO LIANA PROGETTO DEFINITIVO

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2 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI PRATO CARNICO IMPIANTO IDROELETTRICO LIANA PROGETTO DEFINITIVO PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO VALANGHIVO

3 INDICE 1 Premesse Localizzazione dell intervento Lo schema dell impianto Dati generali dell impianto Le opere costituenti l impianto idroelettrico Le opere di captazione dal Rio Liana Le opere di captazione dal Rio Piccolaz La condotta di adduzione Piaccolaz Liana La condotta forzata L edificio centrale L allaccio alla rete Enel il rischio valanghivo Il Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico Approfondimenti sulla compatibilità delle opere previste con l area a rischio valanghivo La costruzione dell impianto La gestione dell impianto

4 1 PREMESSE La S.E.A.C. srl intende addivenire quanto prima alla realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico in Comune di Prato Carnico (UD) don derivazione delle acque dai rii Liana e Piccolaz. Allo scopo, la S.E.A.C. srl, nel 2007 affidò alla ENCO Engineering Consultants l incarico per la redazione del progetto preliminare di derivazione acque pubbliche ad uso idroelettrico dai rii Dendri, Piccolaz e Liana Sulla base di tale progetto, in data , la S.E.A.C. srl richiedeva alla Direzione Provinciale dei Lavori Pubblici di Udine, la concessione trentennale di derivazione di acque pubbliche dai rii Liana e Piccolaz in Comune di Prato Carnico ai sensi del Testo Unico, Regio Decreto n Contestualmente alla domanda di concessione, la S.E.A.C. srl avviava la procedura di Verifica Ambientale di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale sulla base della Relazione di Screening Ambientale a cura del Dott. Carlo De Colle, datata Con Decreto n SCR 545, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici, Servizio Valutazione di Impatto Ambientale, in data , ritenuto che l intervento rispettasse le normative vigenti e che determinasse un impatto sia in fase di cantiere che di esercizio sostenibile e mitigabile, decretava la non assoggettabilità del progetto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale di cui all art. 5 e seguenti del DPR e delle correlate disposizioni regionali. La S.E.A.C. srl affidava quindi all Ing. Roberto Timeus l incarico per la redazione del progetto definitivo, redatto nel febbraio Tale progetto veniva trasmesso al Comune di Prato Carnico ai fini dell ottenimento del parere propedeutico previsto dall art. 14, comma 9 della LR 19 del Il Comune di Prato Carnico, con delibera del consiglio comunale n. 11 del approvava ai sensi dell artt. 14, comma 9 della LR il progetto definitivo dell impianto idroelettrico con derivazione dai rii Liana e Piccolaz a firma dell Ing. Timeus. 3

5 Il presente documento costituisce il Piano di Gestione del Rischio Valanghivo: Contiene la descrizione delle caratteristiche delle opere Illustra la compatibilità delle opere sotto il profilo normativo e vincolistico Impone prescrizioni ed accorgimenti per la fase costruttiva e gestionale Costituisce elemento integrante D.Lgs n. 81 e s.m.i del Fascicolo dell Opera ai sensi del 2 LOCALIZZAZIONE DELL INTERVENTO L impianto idroelettrico denominato Liana, dal punto di vista amministrativo, ricade all interno del comune di Prato Carnico. Dal punto di vista idrologico l impianto Liana utilizza le acque dell omonimo rio captate a quota 800 m smm circa e sottendendo un bacino imbrifero di 3.00 km 2 e del rio Piccolaz, suo affluente in destra, captandone le acque a quota 805 m smm circa e sottendendo un bacino imbrifero di 1.25 km 2. Le acque derivate vengono restituite al t. Pesarina subito a valle della confluenza con il rio Liana in località Chiampeas. Figura 1: localizzazione dell area di intervento 4

6 3 LO SCHEMA DELL IMPIANTO L impianto sarà del tipo ad acqua fluente con prese dal Rio Liana e dal Rio Piccolaz e restituzione al torrente Pesarina. Le condotte captate dal Piccolaz verranno trasferite alla presa del Liana e quindi, mediante la condotta forzata saranno addotte all edificio centrale e quindi scaricate al torrente Pesarina subito a valle della confluenza con il Liana. Presa sul Rio Piccolaz Presa sul Rio Liana Adduzione Piccolaz - Liana Edificio centrale Condotta forzata Torrente Pesarina Figura 2: schema dell impianto 5

7 4 DATI GENERALI DELL IMPIANTO Si riportano i dati caratteristici generali dell impianto: I dati generali dell impianto possono essere così sintetizzati: Corso d acqua utilizzati Bacino imbrifero sotteso alla derivazione Quota pelo morto superiore Quota asse turbina Quota restituzione-pelo morto inferiore Portata media di concessione Portata massima derivabile Portata minima derivabile Salto lordo di concessione: Potenza massima Producibilità Potenza di concessione rio Liana rio Piccolaz Liana: 3.00 km 2 Piccolaz: 1.25 km 2 796,57 m s.l.m. 631,30 m s.l.m. 629,00 m s.l.m. 126 l/s Liana: 150 l/s Piccolaz: 70 l/s Complessivi: 220 l/s Liana: 20 l/s Piccolaz: 10 l/s Complessivi: 30 l/s 167,57 m 272 kw 1264 MWh kw 6

8 5 LE OPERE COSTITUENTI L IMPIANTO IDROELETTRICO L impianto idroelettrico è costituito da: o Un opera di derivazione sul torrente Liana da cui viene captata una portata massima di 150 l/s o Un opera di derivazione sul torrente Piccolaz da cui viene captata una portata massima di 70 l/s o Una condotta di adduzione dalla presa sul Piccolaz alla vasca di carico della presa sul Liana, DN 300 in acciaio posata prevalentemente sul sedime della preesistente viabilità forestale o Una condotta forzata in acciaio DN 450 che si diparte dalla vasca di carico della presa sul Liana e raggiunge l edificio centrale dopo uno sviluppo di circa 1390 m. La condotta verrà posata nel tratto a monte in sinistra orografica del rio Liana su strada forestale e quindi, dopo un attraversamento dello stesso nei pressi di un guado preesistente, in destra orografica su strade asfaltate comunali. o Un edificio centrale ubicato alla confluenza tra Liana e Pesarina, in destra orografica di quest ultimo, in località Chiampeas. L edificio ospiterà una turbina Pelton con generatore sincrono, i quadri in bassa e media tensione, il trasformatore ed i locali di interfaccia Enel o Una condotta DN 800 di restituzione della acque turbinate al Pesarina o Una linea in media tensione di collegamento tra la centrale ed il palo Enel di media tensione a cui si intesterà il nuovo impianto 7

9 Figura 3: planimetria generale delle opere 8

10 5.1 Le opere di captazione dal Rio Liana L opera di presa dal Rio Liana verrà realizzata in sinistra idrografica a quota 797 m slm circa, poco a monte di un ponticello di attraversamento del corso d acqua, mediante la costruzione di una bocca di presa laterale. Per la derivazione delle acque ed il sostegno dei livelli, trasversalmente al rio verrà realizzata una briglia in calcestruzzo armato, rivestita in bolognini di pietra. La struttura si intesterà in destra orografica all interno del pendio. Per scongiurare pericoli di aggiramento, si prevede il prolungamento della briglia con una struttura in massi cementati completamente interrata. A monte della briglia l alveo verrà risagomato creando una vasca di calma, protetta in massi ed un canale sghiaiatore esterno presidiato da paratoia. Nella soglia di sbarramento verrà inoltre creata la luce per il rilascio della portata di rispetto e per l alimentazione della scala di risalita della fauna ittica. A monte dello sbarramento, in sinistra orografica, verrà realizzata la bocca di presa costituita da una soglia laterale sfiorante, di larghezza 1,9 m presidiata da una griglia grossolana per evitare l ingresso di tronchi e ramaglie trasportate dalla corrente. A partire dalla bocca di presa, con andamento curvilineo verrà creato un canale di adduzione, a cui seguirà uno sghiaiatore interno ed un dissabbiatore. Tra lo sghiaiatore interno ed il dissabbiatore verrà ubicata la paratoia di intercettazione della derivazione. In caso di piene ordinarie (di frequenza annuale) i livelli idrici in alveo tenderanno ad innalzarsi e pertanto una maggiore portata tenderà ad entrare nella bocca di presa. La maggior portata captata, eccedente la massima derivabile, sarà restituita all alveo del Liana mediante un apposito sfioratore di alleggerimento. A valle del dissabbiatore verrà realizzata la vasca di carico all interno della quale si innesterà la condotta di adduzione delle acque captate dal Piccolaz; dalla medesima vasca si dipartirà quindi la condotta forzata. L impianto sarà regolato dai seguenti organi: Misuratore di livello allo sbarramento: o Comanderà la chiusura dell impianto in caso dei livelli di piena e nel caso in cui i livelli siano minimi e tali da non garantire il rilascio del minimo deflusso vitale Misuratore di livello in vasca di carico: 9

11 o messo in comunicazione col gruppo di produzione per mantenere costante il salto lordo; Misuratore di portata ad ultrasuoni lungo la condotta forzata: o Consente la registrazione delle portate derivate dall impianto (presa Liana + Presa Piccolaz) come prescritto dalla Regione o Funge da dispositivo di sicurezza, comandando la chiusura della paratoia di intercettazione in caso di sovravelocità in condotta (indice di un malfunzionamento conseguente a rotture della tubazione o del gruppo di produzione in centrale) Paratoia di intercettazione alla bocca di presa, a comando elettrico: o Asservita al misuratore di livello allo sbarramento ed al misuratore di velocità in condotta o Consente la messa fuori servizio dell impianto Paratoie sghiaiatrici, dissabbiatrici e di scarico di fondo, elettriche, con azionamento a comando locale. Per la gestione degli organi di intercettazione e di misura si prevede la posa di un apposito quadro ubicato su una cabina esterna con finitura in legno. L alimentazione avverrà tramite una linea dall edificio centrale. 10

12 Figura 4: planimetria delle opere di presa sul Liana 11

13 Figura 5: pianta delle opere di presa sul Liana Figura 6: sezione longitudinale delle opere di presa sul Liana 12

14 5.2 Le opere di captazione dal Rio Piccolaz L opera di presa dal Rio Piccolaz verrà realizzata in destra idrografica a quota 805 m slm circa. Per la derivazione delle acque ed il sostegno dei livelli, trasversalmente al rio verrà realizzata una briglia in calcestruzzo armato, rivestita in bolognini di pietra. La struttura si intesterà in destra orografica all interno del pendio. Per scongiurare pericoli di aggiramento, si prevede il prolungamento della briglia con una struttura in massi cementati completamente interrata. In sinistra l opera si ammorserà sul pendio esistente che presenta dei fenomeni di dissesto superficiali che verranno stabilizzati con tecniche di ingegneria naturalistica. A monte della briglia l alveo verrà risagomato creando una vasca di calma, protetta in massi ed un canale sghiaiatore esterno presidiato da paratoia. Nella soglia di sbarramento verrà inoltre creata la luce per il rilascio della portata di rispetto e per l alimentazione della scala di risalita della fauna ittica a bacini successivi in scogliera cementata. A monte dello sbarramento, in destra orografica, verrà realizzata la bocca di presa costituita da una soglia laterale sfiorante, di larghezza 1,5 m presidiata da una griglia grossolana per evitare l ingresso di tronchi e ramaglie trasportate dalla corrente. A partire dalla bocca di presa, con andamento curvilineo verrà creato un canale di adduzione, a cui seguirà uno sghiaiatore interno ed un dissabbiatore. Tra lo sghiaiatore interno ed il dissabbiatore verrà ubicata la paratoia di intercettazione della derivazione. A valle del dissabbiatore verrà realizzata la vasca di carico con la griglia fina. L impianto sarà regolato dai seguenti organi: Misuratore di livello allo sbarramento: o Comanderà la chiusura dell impianto in caso dei livelli di piena e nel caso in cui i livelli siano minimi e tali da non garantire il rilascio del minimo deflusso vitale Misuratore di portata ad ultrasuoni lungo la condotta forzata: o Consente la registrazione delle portate derivate dalla presa sul Piccolaz o Funge da dispositivo di sicurezza, comandando la chiusura della paratoia di intercettazione in caso di sovravelocità in condotta (indice di un malfunzionamento conseguente a rotture della tubazione di adduzione) Paratoia di intercettazione alla bocca di presa, a comando elettrico: o Asservita al misuratore di livello allo sbarramento ed al misuratore di velocità in condotta 13

15 o Consente la messa fuori servizio dell impianto Paratoie sghiaiatrici, dissabbiatrici e di scarico di fondo, elettriche, con azionamento a comando locale. Per la gestione degli organi di intercettazione e di misura si prevede la posa di un apposito quadro ubicato su una cabina esterna con finitura in legno. L alimentazione avverrà tramite una linea dall edificio centrale. 14

16 Figura 7: planimetria delle opere di presa sul Piccolaz 15

17 Figura 8: pianta delle opere di presa sul Piccolaz 5.3 La condotta di adduzione Piaccolaz Liana Le acque captate dal Piccolaz verranno addotte alla vasca di carico del Liana mediante una condotta di adduzione in acciaio DN 300 mm, con lunghezza pari a 250 m. La tubazione, completamente interrata, si svilupperà prevalentemente al di sotto della strada forestale esistente. 5.4 La condotta forzata La condotta forzata avrà uno sviluppo di 1390 m, un diametro nominale di 450 mm, uno spessore di 4.81 mm e sarà realizzata in acciaio con giunto a bicchiere sferico saldato ad angolo. 16

18 La condotta si diparte dalla vasca di carico sul Liana e verrà posata per i primi 800 m sulla strada forestale esistente in sinistra orografica. Lo scavo avverrà in materiale detritico, ben compattato, con la possibilità di presenza di banche rocciose e trovanti, specialmente sul tratto più a monte ed avrà una profondità tipica pari a 1.80 m. Lungo il tracciato la tubazione intersecherà due rii secondari provenienti dalla sinistra orografica del Liana. Il passaggio al di sotto di tali impluvi avverrà blindando la condotta in una struttura di rinforzo in cemento armato. Successivamente la condotta attraverserà il rio Liana per portarsi nella sinistra idrografica. La tubazione, blindata in calcestruzzo armato nel tratto di passaggio del torrente, attraverserà il Liana senza contropendenze, in subalveo a monte del guado della strada forestale, ubicato pochi metri a monte di una briglia di stabilizzazione del corso d acqua. Una volta realizzato l attraversamento la posa avverrà in destra idrografica all interno o a margine della strada comunale asfaltata fino a raggiungere la zona industriale il località Chiampeas. Nell ultimo tratto, la condotta si staccherà dalla pubblica viabilità per raggiungere l edificio centrale ubicato in sinistra orografica del Pesarina subito a valle della confluenza con il Liana. La condotta verrà posata e rinfiancata su letto in ghiaino di fiume lavato per una maggiore durabilità dell opera. Si prevede altresì la posa di cavidotti in PEAD corrugati DN 142/160 atti a contenere le linee di segnale e le linee elettriche di collegamento presa-centrale. Tutte le opere saranno completamente interrate. 5.5 L edificio centrale L edificio centrale sarà posto in destra orografica del T. Pesarina, subito a valle della confluenza con il Liana, al disotto della zona produttiva in località Chiampeas. L edificio sarà raggiungibile dalla viabilità pubblica a mezzo di una strada appositamente creata a mezza costa e sostenuta da muri in sasso. L edificio sarà costituito da una struttura in calcestruzzo armato a due piani: o Piano terra, seminterrato, con accesso a quota 630,60 m slm, dove sarà installato il gruppo turbina-generatore o Piano primo, fuori terra, con accesso a quota m slm, dove saranno ubicati i quadri MT e BT, il trasformatore, il sevizio igienico e i locali di interfaccia Enel. 17

19 Il nuovo edificio centrale risulterà ubicato a quota superiore alla massima piena del Pesarina con tempo di ritorno di duecento anni; ovvero posto in condizioni di sicurezza idraulica. Il manufatto di scarico delle acque turbinate al rio Pesarina sarà costituito da un canale interrato composto da condotte circolari in calcestruzzo armato DN 800. La tubazione di scarico restituirà le acque turbinate al terrente sulla sponda destra orografica, subito a valle di una briglia preesistente. Nel pressi dello sbocco la sponda verrà protetta in scogliera in massi ciclopici del peso minimo di 2 tonnellate debolmente cementati e con fugatura profonda al fine di evitare scalzamenti ed erosioni. La quota dell asse turbina sarà posizionata a m slm, mentre la quota della soglia sfiorante di restituzione al di sotto della macchina (pelo morto inferiore dell impianto) sarà ubicata a quota m slm. Le acque turbinate verranno raccolte in una vasca sottostante il gruppo di produzione e quindi restituite al torrente Pesarina mediante una tubazione in calcestruzzo DN 800 con scarico a quota m slm, ovvero al di sopra della massima piena duecentennale. Figura 9: sezione longitudinale edificio centrale 18

20 5.6 L allaccio alla rete Enel L allaccio alla rete Enel avverrà mediante elettrodotto interrato in media tensione che, partendo dalla cabina di interfaccia Enel interna alla centrale, raggiungerà, risalendo il pendio, il traliccio esistente in prossimità della zona produttiva. Edificio centrale e cabina Palo di intestazione linea Cavidotto in M.T. Figura 10: opere di allaccio alla rete Enel 19

21 6 IL RISCHIO VALANGHIVO 6.1 Il Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico La Legge 18 maggio 1989, n. 183 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo (e s.m.i.) ha previsto che l intero territorio nazionale sia ripartito in bacini idrografici classificati in bacini di rilievo nazionale, interregionale e regionale. Ciascuno di questi bacini deve dotarsi di un piano che riguardi la protezione dalle acque, la conservazione, la difesa e la valorizzazione del suolo, la salvaguardia della qualità delle acque superficiali e sotterranee e il loro disinquinamento, la compatibilità ambientale dei sistemi produttivi, la salvaguardia dell ambiente naturale nonché l acquisizione e la diffusione dei dati fino all informazione della pubblica opinione. Il sito di intervento si colloca all interno del bacino di rilievo nazionale 6-Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta, Bacchiglione, detto dell Alto Adriatico. Con Delibera n. 2, seduta del , G. U. n. 236 del , il Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico, presieduto dal Ministro dell Ambiente Altero Matteoli, dopo aver recepito le indicazioni e gli emendamenti della Regione del Veneto e della Regione Friuli Venezia Giulia, ha adottato il Piano Stralcio per l assetto idrogeologico (noto come P.A.I.) dei bacini del Brenta-Bacchiglione, Piave, Tagliamento ed Isonzo previsto dalla Legge 365/2000. In tale piano sono state perimetrate le zone a pericolosità idraulica, geologica e valanghiva secondo le seguenti classi: - P1: pericolosità moderata - P2: pericolosità media - P3: pericolosità elevata - P4: pericolosità molto elevata alle quali vengono connesse diverse misure di salvaguardia. Successivamente, con delibera del Comitato Istituzionale n. 4 del 19 giugno 2007, è stata adottata la prima variante del Piano Stralcio, con parziale riperimetrazione delle aree di pericolo. In particolare dalla cartografia di Piano dedicata alla pericolosità da valanga in Comune di Prato Carnico (sia giugno 2007 che successivo aggiornamento febbraio 2012) risulta che buona parte del corso del torrente Liana e sponde limitrofe (comprese le aree a livello delle quali è prevista la 20

22 realizzazione delle opere di presa in progetto) ricadono in una zona a pericolosità elevata P3. L area ove è prevista la realizzazione della centrale non è soggetta a vincolo. Figure 1: carta del rischio valanghe 21

23 Stante l esistente rischio valanghivo che interessa potenzialmente le opere di derivazione e le condotte interrate, come usuale in analoghi casi di impianti appovati dal Servizio Geologico della Regione FVG, per la costruzione dell operaè necessaria la predisposizione del presente Piano di Gestione del Rischio Valanghivo. 6.2 Approfondimenti sulla compatibilità delle opere previste con l area a rischio valanghivo Per quanto riguarda la compatibilità delle opere con l area a rischio valanghivo P3, si ha che le opere proposte rientrano tra quelle comunque consentite dal PAI in quanto appartenenti alle tipologie indicate all art. 12 punto f delle relative norme di attuazione. L impianto: 1) costituisce un intervento di realizzazione di infrastrutture a rete di interesse pubblico ai sensi del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003 n. 387 di attuazione della Direttiva 2001/77/CE, relativa alla promozione dell energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell elettricità. Al comma 1 dell art. 12 il D.Lgs 387/2003 afferma infatti che «Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all esercizio degli stessi impianti [ ] sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti»; 2) risulta riferito a servizi essenziali non diversamente localizzabili o non delocalizzabili ovvero mancanti di alternative progettuali tecnicamente ed economicamente sostenibili, come illustrato nella analisi delle alternative proposta al paragrafo 2.6; 3) è dotato di sistemi di interruzione del servizio o delle funzioni. In testa alla condotta forzata di adduzione delle acque alla centrale è prevista infatti l installazione di un misuratore di portata ad ultrasuoni a cui verrà asservita la paratoia di intercettazione delle opere di presa: qualora il misuratore rilevi una velocità maggiore di quella di taratura, sintomo di possibili malfunzionamenti del sistema quali rottura della condotta, la paratoia verrà automaticamente chiusa con conseguente esclusione dell impianto. Si sottolinea comunque che la condotta forzata, interrata con copertura superiore a 1 m, non teme in ogni caso gli effetti superficiali di un eventuale fenomeno valanghivo 22

24 6.3 La costruzione dell impianto Il Programma Cronologico dei Lavori non prevede lavorazioni nel periodo invernale alle zone di captazione. Laddove si prevedano lavorazioni in periodo primaverile l accesso al cantiere sarà subordinato alla consultazione del bollettino valanghe fermo restando che l accesso sarà vietato per gradi di rischio superiori od uguali a La gestione dell impianto Ai siti delle opere di presa non è prevista presenza umana continua, data l elevata automazione del sistema. Nei periodi di pericolo valanghe l accesso con mezzi e persone sarà possibile solo dopo consultazione del bollettino valanghe fermo restando che l accesso sarà vietato per gradi di rischio superiori od uguali a 3. 23

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