L AAC nelle disabilità verbali e cognitive. possibilità e limiti
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- Antonietta Marchetti
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1 L AAC nelle disabilità verbali e cognitive possibilità e limiti
2 Il linguaggio è così fittamente intessuto dell esperienza umana che pensare una vita senza di esso è quasi impossibile. L afasia o la perdita di linguaggio, in seguito a lesioni cerebrali, è devastante e, nei casi più gravi, accade che per i membri della famiglia il malato perda per sempre le sue qualità personali. (S. Pinker 97).
3 Il bisogno di comunicare permane anche in assenza di linguaggio Il bisogno è duplice: quello del disabile quello dell interlocutore
4 Le soluzioni offerte dalla AAC (Augmentative Alternative Communication) e l approccio c.m.i. (cognitivo motivazionale individualizzato) nell ambito delle disabilità verbali e cognitive
5 tabelle
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7
8 Il codice e la comunicazione L uso della tabella di comunicazione: quale competenza cognitiva e linguistica richiede al soggetto disabile verbale e quali capacità comunicative deve saper attuare un interlocutore
9 aspetti critici L organizzazione dell input linguistico L assenza o carenza di output linguistico La necessità di un processo metacognitivo La differita temporale pensiero/espressione Il processo di orientamento reciproco tra disabile e interlocutore La cultura dell accettazione di una Comunicazione Alternativa
10 LA COMUNICAZIONE: AGITA (COMPORTAMENTALE) VERBALE (PENSIERO E CODICE LINGUISTICO) ALTERNATIVA (PENSIERO* E CODICE GRAFICO)
11 COMUNICAZIONE AGITA: il fare comunicazione: quando l output è motorio; è collegata al pensiero ma non passa attraverso un processo di metacognizione; è un processo implicito che non richiede una specifica consapevolezza; spesso è una reazione a uno stato interno legato all impulso e alla soddisfazione di bisogni immediati; il pensiero linguistico strutturato può essere presente o assente; è automatica
12 COMUNICAZIONE VERBALE: è la comunicazione collegata al pensiero linguistico; è organizzata e intenzionale; ha subito un elaborazione che ha consentito al comunicante l organizzazione e il controllo del contenuto (output); relativamente all età, al contesto e al contenuto può richiedere una metacognizione, ma non necessariamente; è automatica
13 COMUNICAZIONE ALTERNATIVA: nella maggior parte dei casi non è supportata dal processo linguistico automatico (il pensiero non è linguisticamente codificato in uscita); il suo utilizzo richiede necessariamente una metacognizione; generalmente necessita di un lungo processo di apprendimento per quanto riguarda l organizzazione dei contenuti, la specifica pragmatica comunicativa e l acquisizione del codice; non è automatica
14 le tre forme di comunicazione richiedono, di norma, UN RUOLO ATTIVO nel processo di scambio e UNA COMPETENZA COMUNICATIVA
15 Quali le aspettative di famigliari e operatori
16 Il diritto alla comunicazione Tutti possono utilizzare l AAC?
17 Se il prerequisito è il bisogno comunicativo il percorso operativo è uguale per tutti? o va differenziato relativamente alle competenze dei soggetti
18 percorso differenziato in PRESENZA DEI PREREQUISITI : - SI/NO - PROCESSO SIMBOLICO - INTENZIONALITÀ ASSENZA O CARENZA DEI PREREQUISITI
19 Quale percorso se sono presenti i tre prerequisiti: un lavoro di apprendimento della realtà un processo di consapevolezza delle proprie conoscenze ed esperienze quale base di preparazione per una reale comunicazione alternativa
20 Un percorso, strutturato su diversi livelli, che consente al soggetto di passare dall agito esperenziale alla sua consapevolezza mediante un lavoro di rappresentazione e costruzione personalizzata dei significati per essere competente comunicativo e poter manipolare le icone per rappresentare i propri pensieri o necessità comunicative
21 La traccia grafica per uno spazio: - di reciprocità - di rappresentazione - di agito sul rappresentato - di costruzione per esplicitare i propri pensieri
22 La traccia grafica personale: il nucleo famigliare ( il CHI e il DOVE)
23 I nonni materni che vivono a Napoli
24 La scuola vista dal di fuori
25 Dentro la scuola
26 I compagni di classe
27 Marianna e il quadernone con tutte le icone mobili
28 Con l auto da Fiorenza all AIAS di Pistoia
29 Esempio 2
30 Esempio 4
31 SE NON SONO PRESENTI I PREREQUISITI: un lavoro di orientamento alla realtà mediante punti di riferimento riconoscibili e collocabili in uno spazio/tempo
32 Punto di riferimento dove cosa quando musica chi come
33 Le associazioni i collegamenti musica dove
34 LA COMUNICAZIONE E UN DIRITTO DI TUTTI ma le modalità comunicative vanno adeguate alle reali possibilità cognitive e relazionali dei soggetti e degli interlocutori!
35 il problema è su due versanti: QUELLO DEL DISABILE E QUELLO DELL ABILE se il disabile verbale deve imparare qualcosa per comunicare, cosa deve invece imparare e saper fare, quali strategie deve utilizzare un interlocutore (genitore, operatore, insegnante )?
36 il disorientamento e l orientamento del disabile dell interlocutore
37 per costruire un ponte tra utente operatore
38 L AAC secondo l approccio c.m.i. un approccio cognitivo motivazionale individualizzato finalizzato a un processo di orientamento e consapevolezza del disabile verbale e cognitivo nell ambito della sua realtà
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