DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI

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1 /12/2010 Identificativo Atto n. 887 DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI RIATTIVAZIONE DI UN VECCHIO IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE ENNA, NEL COMUNE DI SAN GIOVANNI BIANCO. (BG). PROPONENTE: REGAZZONI MAURO.VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' ALLA VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE, AI SENSI DEL D.LGS. 152/2006.

2 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE VISTI: il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152: Norme in materia ambientale, con specifico riferimento alla Parte Seconda, Titolo III; la l.r. 2 febbraio 2010, n. 5 Norme in materia di Valutazione d Impatto ambientale ; la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 Testo unico delle Leggi Regionali in materia di organizzazione e personale e successive modifiche ed integrazioni, nonché i provvedimenti organizzativi della IX Legislatura; la d.g.r. 2 novembre 1998, n Ricognizione circa le procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n. 337/85/CEE ; la d.g.r. 27 novembre 1998, n , Approvazione delle modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r /98 - Istituzione di un apposito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati. CONSIDERATO che le sopraindicate Deliberazioni di Giunta Regionale, pur richiamando la normativa in tema di V.I.A. a suo tempo vigente, sono da ritenersi tutt ora valide quale riferimento per l espletamento delle procedure di verifica e di valutazione di impatto ambientale, in virtù dell art. 35 [Disposizioni transitorie e finali] del d.lgs. 152/2006, così come modificato dal d.lgs. 4/2008 e del sopravvenuto art. 14, comma 1 della l.r. 5/2010. VISTI inoltre: il r.d. 11 dicembre 1933, n e s.m.i. Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici ; il d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell elettricità ; il regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 2 Disciplina dell uso delle acque superficiali e sotterranee, dell utilizzo delle acque ad uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell acqua in attuazione dell art. n. 52, comma 1, lettera c) della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26 ; 1

3 la d.g.r. 29 marzo 2006, n Approvazione del Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) ; la d.g.r. 19 dicembre 2007, n 6232 Determinazioni in merito all adeguamento delle derivazioni al rilascio del deflusso minimo vitale e [ ] ; la l.r. 5 dicembre 2008, n. 31 Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale. ; la d.g.r. 23 gennaio 2004, n Disposizioni per la tutela della fauna ittica, ai sensi dell art. 12, comma 2, della l.r. 12/01 ; PRESO ATTO che: a) il è stata depositata [in atti regionali prot. T ] presso la Struttura Valutazioni di impatto ambientale della Giunta Regionale da parte di Regazzoni Mauro (Proponente) la richiesta di verifica, ai sensi degli artt. 6 e 20 del d.lgs. 152/2006, della assoggettabilità alla procedura di Valutazione d Impatto Ambientale del progetto di riattivazione di un vecchio impianto idroelettrico sul torrente Enna, nel Comune di San Giovanni Bianco (BG); b) la tipologia progettuale in oggetto [ derivazione di acque superficiali ed opere connesse che prevedano derivazioni superiori a 200 litri al secondo ], è prevista nell allegato IV [punto 7, lett. d)] alla parte seconda del d.lgs. 152/2006; c) in data è avvenuta la pubblicazione, ai sensi dell art. 20, comma 2, del d.lgs. 152/2006, dell annuncio del deposito del progetto e dello studio d impatto ambientale sul B.U.R.L. n. 27 e all albo pretorio del comune di San Giovanni Bianco (BG); d) il progetto in esame non è localizzato in area naturale protetta come definita ai sensi della l. 394/1991, ed è sottoposto a verifica dell assoggettabilità alla procedura di V.I.A. ai sensi del d.lgs. 152/2006; VISTA la documentazione depositata dal Proponente, costituita dallo studio preliminare ambientale, dalla relazione tecnica, dalla relazione geologica, dalla relazione idrogeologica e dagli elaborati progettuali [n. 7 tavole tecniche]; RILEVATO quanto segue in merito alle caratteristiche del progetto e alla sua localizzazione: la centrale idroelettrica oggetto d intervento è situata nel Comune San Giovanni Bianco (BG) in Val Brembana a circa 120 m dalla confluenza del torrente Enna con il fiume Brembo; la quota dell opera di presa esistente è fissata a 393,61 m s.l.m., mentre la quota dello scarico in progetto è a 387,54 m s.l.m., per un dislivello totale di 6.07 m; 2

4 i fattori che ne hanno delineato la localizzazione sono: l esistente opera di presa e del canale di derivazione, entrambi in buono stato di conservazione; l intervento insiste su aree gravate da vincoli di natura paesaggistica di cui al d.lgs. 42/2004 art. 142, lett. c); si colloca all interno della fascia prealpina definita dal Piano territoriale paesistico regionale (PTPR) come zona definita paesaggi della montagna e delle dorsali e delle valli prealpine, dove gli indirizzi di tutela sono incentrati sulla salvaguardia dei caratteri morfologici dei paesaggi ad elevato grado di naturalità; non insiste in aree SIC e ZPS e risulta esterno al Parco delle Orobie; l opera ricade in parte all interno di un area con pericolosità molto elevata - Ee nell aggiornamento del quadro del dissesto del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico del Bacino Idrografico del fiume Po (PAI), predisposto dal Comune di San Giovanni Bianco ai sensi dell art. 18 delle N.d.A., dove vigono i disposti di cui all art. 9, commi 5 e 12, delle N.d.A. del PAI medesimo; il progetto di riattivazione del vecchio impianto idroelettrico prevede il mantenimento dell attuale opera di presa e l esistente canale di derivazione entrambi in buono stato di conservazione, pur necessitando di opportuni interventi di pulizia dal materiale detritico depositatosi durante il periodo di inattività; l impianto ad acqua fluente prevede la captazione di una quota parte dell acqua naturalmente presente in alveo compatibilmente con la disponibilità del corpo idrico nel rispetto del rilascio del deflusso minimo vitale [DMV]; ciò implica che non saranno previsti né accumuli d acqua, né modifiche del regime di deflusso e che, dopo il passaggio dell acqua nella turbina, la stessa sarà restituita al suo corso naturale; il tratto derivato è lungo circa 103 m; l opera di presa è costituita da una traversa in muratura di pietrame di tipo locale dotata lateralmente di: griglie di ferro, paratoia d ingresso, sfioratore di piena, vasca dissabbiatrice e paratoie per lo svuotamento; l impianto verrà dotato di una turbina a doppia regolazione e di un generatore asincrono trifase; l unica opera di modesta entità da realizzare riguarda la costruzione di un piccolo fabbricato [lati 5.95 x 3.30 m] dove ricavare un locale per la turbina e la cabina elettrica; la costruzione risulterà inserita nel contesto nel rispetto dell ambiente circostante adottando lo stile delle strutture tipiche della zona con l utilizzo di pietre locali, piode di ardesia a vista sulle pareti; si prevede inoltre la realizzazione di una strada d accesso permanente alla centralina; l impianto sarà allacciato alla rete ENEL che si trova a circa 70 m; la linea sarà completamente interrata; 3

5 caratteristiche dell impianto tipologia impianto corpo idrico bacino imbrifero quota opera di presa quota restituzione in alveo salto portata media annua disponibile portata media annua derivabile portata massima turbinabile DMV fisso potenza legale produzione energia media annua acqua fluente Torrente Enna 86 kmq 393,61 m s.l.m. 387,54 m s.l.m. 6,07 m 1850 l/s 1200 l/s 2500 l/s 248 l/s 70,59 kw KWh opere di cantiere l accesso al cantiere sarà garantito attraverso la realizzazione di una strada di servizio che al termine dei lavori verrà resa permanente; il progetto prevede che i materiali occorrenti saranno trasportati in loco già pronti per il montaggio; non saranno installati né impianti per il calcestruzzo, né gru di sollevamento; in corrispondenza delle opere da recuperare sarà delimitata un area di cantiere per il deposito momentaneo di piccole quantità di materiale e per il posizionamento di una baracca di cantiere ove saranno riposte le attrezzature necessarie; ripristino ambientale tutte le aree d intervento verranno, nel limite del possibile, sistemate, rinverdite e modellate in modo da riformare una continuità morfologica con le aree attigue; si provvederà alla pulizia generale dell area di cantiere con il taglio e il trasporto degli arbusti caduti all interno del canale di carico, di quelli che ostruiscono il normale deflusso delle acque; per quanto riguarda le ulteriori caratteristiche e dimensioni del progetto, le proposte per l inserimento paesaggistico e le misure adottate per la mitigazione degli effetti sull ambiente, si rimanda alla documentazione depositata agli atti istruttoria; DATO ATTO che durante l iter istruttorio relativo alla verifica di assoggettabilità alla v.i.a. non è pervenuta alcuna osservazione da parte del pubblico; CONSIDERATO che in merito al progetto e ai suoi effetti sull ambiente - valutato il complesso delle informazioni prodotte - dall istruttoria condotta è emerso quanto segue: relativamente all ecosistema fluviale - l impianto si sviluppa in corrispondenza dell attuale opera di presa e l esistente canale di derivazione; l area è occupata prevalentemente da vegetazione ripariale; da un punto di vista faunistico, non si profilano significativi elementi di disturbo per gli habitat attualmente presenti nell area; l intervento è puntuale lungo il corso d acqua ed è tale da non alterarne le caratteristiche idrologiche; viene evitata la formazione di bacini di invaso che 4

6 potrebbero modificare l ecosistema locale; riguardo alla componente atmosfera si verificherà in fase di cantiere un leggero momentaneo peggioramento della qualità dell aria a causa dell aumento delle polveri dovuto alla realizzazione delle opere, principalmente durante le fasi di scavo, di demolizione e di transito dei mezzi; si assisterà anche a un lieve incremento delle emissioni in atmosfera dei gas di scarico prodotti dagli automezzi/macchinari utilizzati nelle lavorazioni e per il trasporto dei materiali; in fase di esercizio non si prevede nessun fattore d inquinamento significativo in quanto gli accessi veicolari all area verranno incrementati in maniera irrilevante rispetto all attuale situazione; riguardo alla componente acqua la necessità di ripristinare l opera di presa, di effettuare consolidamenti e modifiche al canale in fregio all alveo, di realizzare la pista d accesso, di costruire l edificio che ospita la centrale con relativo scarico in alveo, di pulire le opere esistenti coinvolgerà in maniera diretta e/o indiretta la componente acqua: tenuto conto del tipo di lavori previsti e dell intervento dei mezzi d opera si possono prevedere intorbidenti dell acqua con sostante naturali [terra e roccia di scavo, lettiera, ecc.] e possibili inquinamenti da lubrificanti e carburanti impiegati dai mezzi d opera mitigabili attraverso una corretta manutenzione degli stessi; riguardo alla componente suolo eventuali inquinamenti accidentali possono verificarsi durante i lavori di cantiere esclusivamente nel caso in cui si verificassero sversamenti accidentali di carburanti e/o lubrificanti da parte dei mezzi d opera; questo rischio può e deve essere fortemente limitato attraverso un adeguato controllo dei mezzi d opera impiagati e un corretto piano di manutenzione degli stessi; riguardo alla componente rumore vi sarà un incremento dell inquinamento acustico legato alle attività connesse agli scavi e alle demolizioni e ai mezzi d opera impiegati nel cantiere; i mezzi di cantiere saranno in numero comunque limitato, attivi in prevalenza in aree lontante dal centro abitato, in maniera non continuativa e non rappresenteranno un marcato e duraturo elemento di disturbo né per la popolazione, né per la fauna; in fase di esercizio si avrà un limitato incremento delle emissioni sonore in corrispondenza della centralina [prossima al corso d acqua e lontana da abitazioni], legato ai periodi di produzione dell impianto, mentre diminuirà, mediamente, il rumore dell acqua che cade dal salto creato dalla traversa di presa; riguardo alla componente radiazioni elettromagnetiche e vibrazioni in fase di cantiere non sono significative; si verificherà una modesta e temporanea emissione di vibrazioni limitatamente alla 5

7 zona interessata dai lavori, dovuta alle operazioni di scavo con demolizione di roccia e di opere in cemento armato da demolire e al transito degli automezzi adibiti all approvvigionamento del cantiere; in fase di esercizio possono esservi modeste emissioni in corrispondenza della centralina che però risulteranno schermate dalle necessarie dotazioni strutturali dell edificio; le eventuali radiazioni elettromagnetiche prodotte dalla nuova linea elettrica che collega la centralina alla rete ENEL saranno mitigate dall interramento della stessa; riguardo al paesaggio l intervento proposto non modifica la situazione attuale: la costruzione delle opere previste non provoca impatti ambientali significativi in quanto le strutture di maggior rilevanza sono già esistenti; il contesto in cui è inserita l opera non è di particolare pregio dal punto di vista paesaggistico; l opera di progetto si trova all interno dell area urbanizzata e precisamente a lato della zona industriale dove è situata, in stato di abbandono, la cementerai ex-mazzoleni; l unica opera di nuova costruzione riguarda un piccolo fabbricato dove ricavare il locale turbina e la cabina elettrica; la costruzione risulterà inserita nel contesto per tipologia e materiali [pietre locali]; RITENUTO, sulla base di quanto sopra riportato, di poter concludere che: nel complesso, le informazioni prodotte dal Proponente e la loro esposizione consentono una adeguata comprensione delle caratteristiche del progetto e la valutazione dei principali effetti che l opera può comportare sull ambiente, in coerenza con le indicazioni di cui all art. 20 del d.lgs 152/2006; non sussistono fattori legati alla realizzazione del progetto in esame che possano causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessaria la procedura di valutazione d impatto ambientale ai sensi del d.lgs 152/2006, a condizione che l esecuzione degli interventi previsti e l esercizio dell attività avvengano nel rispetto della specifica normativa di settore e delle misure ed accorgimenti individuati e proposti nello studio preliminare ambientale, nonché nell ottemperanza delle prescrizioni e condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto; DATO ATTO che il presente provvedimento concorre all Obiettivo Operativo Valutazione degli Impatti Ambientali generati da Progetti e Programmi di intervento a valenza territoriale, nonché dalle infrastrutture strategiche di cui al Titolo III, capo IV, del d.lgs. 163/06 e attività connesse alla manifestazione di volontà d'intesa del vigente PRS; 6

8 DECRETA 1. di escludere dalla procedura di Valutazione d impatto ambientale, ai sensi dell'art. 20 del d.lgs. 152/2006, il progetto di riattivazione della centrale idroelettrica sul torrente Enna, nel Comune di San Giovanni Bianco (BG), presentato da Regazzoni Mauro, a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti di autorizzazione e approvazione del progetto in parola: a. dovranno essere puntualmente adottate tutte le precauzioni e pienamente attuate tutte le misure di mitigazione/monitoraggio prefigurate nel progetto e prescritte nel seguito; b. l'inserimento paesaggistico dell'intervento dovrà essere verificato in sede di relativa autorizzazione ai sensi del d.lgs. 42/2004, secondo le indicazioni di cui alla d.g.r. VIII/2121 del , al fine di migliorare quanto più possibile l inserimento paesaggistico delle opere in questione mitigandone l impatto; in particolare, in sede di progettazione esecutiva dovrà essere specificato quanto segue: b.1. verificare che i materiali di costruzione e finitura utilizzati per l edificio della centrale di produzione consentono un corretto inserimento, che siano, comunque, congruenti con l ambito interessato; b.2. mantenere la continuità idrica sul salto esistente, sulla scorta dell indicazione della succitata d.g.r. secondo cui "è la presenza d'acqua nell'alveo che attribuisce senso al vincolo paesaggistico: per una corretta tutela è assolutamente necessario garantire che, nel corso d'acqua oggetto di derivazione, sia garantita una continua ed adeguata presenza d'acqua in ogni periodo dell'anno"; c. al fine di limitare l impatto delle operazioni di movimento terra: c.1. durante gli scavi, si adottino tutte le cautele necessarie a prevenire scoscendimenti e smottamenti di alcun genere, sia per la stabilità del terreno che per la sicurezza del cantiere; c.2. i movimenti ed il numero dei mezzi d opera siano limitati agli ambiti strettamente necessari alla realizzazione delle opere e degli interventi d. durante la fase di cantiere dovranno essere adottate tecniche idonee a garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, atmosfera, rumore e vibrazioni, nonché tutte le cautele necessarie ad assicurare la sicurezza del cantiere, fermo restando gli accorgimenti presentati nel progetto, in particolare: 7

9 d.1.dovranno essere contenuti al minimo indispensabile gli spazi destinati ad aree di cantiere ed allo stoccaggio di materiale movimentato; d.2. per l esecuzione di eventuali lavori in alveo, si dovrà porre la massima attenzione a non intorbidire l acqua provvedendo, se possibile, ad una provvisoria deviazione; d.3. dovrà essere evitato il contatto diretto dell acqua con i getti di calcestruzzo fresco; d.4. i lavori in alveo dovranno essere eseguiti in un periodo tale da non interferire con i cicli riproduttivi della fauna ittica, ovvero tra metà ottobre e febbraio; e. le opere di difesa spondale scogliere comprese e di ripristino dovranno essere realizzate, laddove tecnicamente possibile, nel rispetto delle direttive regionali vigenti in materia di ingegneria naturalistica; f. il Proponente, oltre alle operazioni di controllo e di manutenzione dell impianto, dovrà monitorare la funzionalità del passaggio per la fauna ittica e l eventuale impatto diretto sull ittiofauna, prevedendo, se del caso, opportune misure manutentive e mitigative; g. gli interventi all interno delle aree in dissesto del PAI ( aree con pericolosità molto elevata Ee ), siano realizzati in conformità alle disposizioni di cui all art. 9, commi 5 e 12, delle N.d.A. del piano medesimo; h. dovrà essere eseguita una valutazione previsionale d impatto acustico ai sensi della d.g.r. 8313/2002; in particolare, ai sensi dell art. 4 della citata delibera, dovranno essere concordate con il Comune e con ARPA Lombardia posizioni significative presso le quali effettuare le rilevazioni fonometriche da realizzarsi ante operam; il monitoraggio post operam negli stessi punti di misura dovrà pertanto indicare gli eventuali interventi mitigativi che risultassero necessari per conseguire il rispetto dei limiti; 2. di demandare alla Provincia di Bergamo la verifica di compatibilità dell opera anche alla luce delle disposizioni di cui al PTUA e alla d.g.r /2004; 3. la Provincia di Bergamo, in qualità di Autorità competente al rilascio della concessione di derivazione d acqua è tenuta a vigilare sul rispetto delle prescrizioni di cui al precedente punto 1, e a segnalare tempestivamente alla Struttura VIA eventuali inadempimenti, ai sensi e per gli effetti dell art. 29 del d.lgs. 152/2006; 4. di trasmettere copia del presente decreto a Regazzoni Mauro (Proponente); 5. di informare contestualmente i seguenti soggetti dell avvenuta decisione finale e delle modalità di reperimento della stessa: 8

10 - Comune di San Giovanni Bianco; - Provincia di Bergamo; - ARPA Lombardia; 6. di provvedere alla pubblicazione sul B.U.R.L. della sola parte dispositiva del presente decreto; 7. di provvedere altresì alla pubblicazione integrale del presente provvedimento sul sito web 8. contro il presente provvedimento è proponibile ricorso giurisdizionale presso il TAR della Lombardia secondo le modalità di cui al d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104, ovvero è ammesso ricorso straordinario al capo dello Stato, rispettivamente entro 60 o 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto. Il Dirigente Ing. Filippo Dadone 9

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