INDICAZIONI OPERATIVE PER IL RICONDIZIONAMENTO DEI

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1 902/ / Determinazione -- Allegato Utente 215 (A02) (A15) ALLEGATO 2 INDICAZIONI OPERATIVE PER IL RICONDIZIONAMENTO DEI MATERASSI E DEI CUSCINI

2 INDICE 1 PREMESSA SCOPO AMBITO DI APPLICAZIONE TERMINI E DEFINIZIONI DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI INDICATORI

3 PREMESSA Il ricondizionamento della materasseria e dei cuscini è un processo importante che consente il riutilizzo sicuro di tali dispositivi per utenti diversi. Secondo la classificazione di Spaulding tali dispositivi possono considerarsi non critici in quanto non entrano in contatto con le mucose dell utente, nonostante essi possano essere potenzialmente contaminati dai normali microrganismi presenti nell ambiente e provenienti dalla cute dell utente, nonché dai possibili liquidi biologici quali feci, urine, sudore, vomito, escreati e sangue. (CDC, 2008) I criteri, che devono orientare la sanificazione per un corretto riutilizzo di tali dispositivi, hanno tre punti razionali alla base delle decisioni di trattamento: il livello visibile di contaminazione del materasso o guanciale; il tempo di utilizzo del materasso o guanciale da parte del singolo utente; la tipologia di materiale e compatibilità (scheda tecnica) del dispositivo ad un tipo di trattamento piuttosto che un altro (tipo di lavaggio, temperature, prodotti da utilizzarsi ). SCOPO Fornire delle indicazioni operative alla Ditta che si occupa della sanificazione dei materassi e cuscini per una corretta e sicura gestione di tali presidi. Il trattamento di ricondizionamento (lavaggio/pulizia, disinfezione, asciugatura e, quando possibile, stiratura e/o piegatura) dovrà essere idoneo a conferire ad ogni dispositivo i requisiti prestazionali previsti dalla destinazione d uso dello stesso. La scelta dei trattamenti da adottare dovrà essere effettuata in funzione della tipologia del dispositivo, della natura e del grado di sporco presente e della possibile presenza di contaminazione. I trattamenti di ricondizionamento dovranno garantire: l'eliminazione di qualsiasi tipologia di sporco e di macchie dovute all utilizzo del dispositivo; l'eliminazione degli odori; un risciacquo sufficiente ad eliminare ogni traccia di prodotti di lavaggio che possano essere responsabili di allergie o irritazioni. Alla fine del processo di ricondizionamento i dispositivi che saranno riconsegnati dovranno: essere adeguatamente sanificati; essere privi di qualsiasi elemento estraneo (oggetti, peli, capelli, ecc.); essere privi di macchie ed aloni; avere un tasso di umidità residuo contenuto. AMBITO DI APPLICAZIONE Tali indicazioni sono rivolte alla Ditta per il trattamento dei materassi e cuscini forniti con l assistenza protesica. 3

4 TERMINI E DEFINIZIONI Alone: traccia conseguente allo sversamento di liquidi di natura biologica e non o la risultante di operazioni di lavaggio o spolveratura ad umido osservabili dopo che la superficie si è asciugata. Detersione: è la rimozione di sporco e materiale organico tramite acqua e detergente. Dopo aver deterso è necessario risciacquare e d asciugare i dispositivi. Se correttamente eseguita comporta una riduzione della carica batterica fino al 90% (CDC, 2008) Disinfezione: è il processo di distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni da un ambiente o substrato fino ai livelli di sicurezza. Con la disinfezione si ottiene l eliminazione di molti o tutti i microrganismi ad eccezione delle spore. Il grado di disinfezione raggiunto dipende da vari fattori, ma in particolare dal livello di contaminazione del materiale, dall efficacia del principio attivo e dalle modalità di impiego del disinfettante. Tale processo va preceduto dalla detersione. (CDC, 2008) Macchia: sporco di qualsiasi natura ad eccezione del degradamento irreversibile (bruciature, graffi, decolorazione causate da prodotti chimici e fisici) Pulizia: vedi detersione Residui di lavaggio: tutte le tracce risultanti da un operazione di detersione e/o di disinfezione osservabili dopo l asciugatura della superficie trattata Ricondizionamento: processo effettuato su un dispositivo tessile o un articolo di materasseria riutilizzabile al fine di ripristinare le caratteristiche necessarie ad un ulteriore utilizzo dello stesso. Tale processo consiste in un insieme concatenato di fasi operative quali pulizia/lavaggio, disinfezione, asciugatura, stiratura, piegatura ed include il controllo dello stato di usura. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA I cicli di ricondizionamento devono essere compatibili con le caratteristiche delle tipologie di articoli di materasseria da trattare. La disinfezione può avvenire o in apposita autoclave a vapore, o mediante un lavaggio speciale che garantisca l eliminazione degli agenti patogeni attraverso la combinazione di temperatura, tempi di trattamento e utilizzo di sostanze chimiche a particolari concentrazioni. L asciugatura degli articoli deve garantire che il tasso di umidità residuo non consenta la proliferazione di microrganismi (muffe, lieviti e batteri) o la produzione di cattivi odori. Gli articoli di materasseria saranno sottoposti a ricondizionamento con frequenza che dipenderà dalle necessità. In linea di massima si prevede la disinfezione di materassi, cuscini e/o delle relative cover al passaggio da un utente ad un altro. MODALITA OPERATIVE: Materassi e cuscini da ricondizionare vanno prelevati in apposite sacchi trasparenti impermeabili. Dispositivi totalmente sfoderabili Nel caso in cui i materassi e i cuscini siano totalmente sfoderabili, la fodera del materasso e del cuscino deve subire un trattamento di detersione e disinfezione ogni volta che il dispositivo sia inviato per il trattamento. Sulla base del materiale di copertura del dispositivo può essere sanificato come segue: Ammollo: si effettua con l impiego di una grande quantità di acqua, ad una temperatura inferiore a 35 C e per 3-5 minuti, con l obiettivo di eliminare completamente lo sporco superficiale, quello solubile e quello che coagulerebbe se sottoposto ad una temperatura 4

5 superiore a 35 C (ad esempio lo sporco dovuto a proteine, sali e zuccheri), si consiglia una quantità ridotta di detergente tensioattivo, con l eventuale aggiunta di enzimi proteolitici (proteasi) in quantitativi non superiori allo 0.5% In questa fase inizia la rimozione dello sporco grasso grazie ai tensioattivi e si completa la rimozione dello sporco proteico e solubile. Se il dispositivo può essere inserito in lavatrice si consiglia una fase di prelavaggio (ISPELS, 2010). Lavaggio in lavatrice industriale che garantisca temperature superiori ai 70 con ciclo di lavaggio non inferiore ai 25 minuti e aggiunta di un prodotto detergente/disinfettante specifico per biancheria. Asciugatura a secco. Ammollo, e successivo lavaggio manuale (per i capi non inseribili in lavatrice) in acqua calda preferibilmente superiore ai 70 con aggiunta di un prodotto detergente/disinfettante specifico per biancheria. Eliminazione di ogni residuo di lavaggio. Asciugatura a secco (CDC, 2003). Detersione a mano con panno in microfibra dedicato con detergente neutro, risciacquo e disinfezione con nuovo panno in microfibra dedicato con soluzione di cloro donatori ad una concentrazione pari a 1000 ppm (vedi allegato 1). Il disinfettante va lasciato agire per almeno 30 minuti prima del risciacquo finale. Nel caso di incompatibilità del materiale con prodotti a base di cloro è possibile l utilizzo di disinfettante a base di fenoli con concentrazione non inferiore al 3% (CDC, 2003). Asciugatura con panno carta monouso o teli dedicati puliti che non rilascino fibre. Per la detersione manuale si consigliano detergenti neutri che hanno ottenuto il marchio comunitario di qualità ecologica ECOLABEL che rispettano i criteri ecologici della Commissione per l assegnazione del marchio Detergenti multiuso e ai detergenti per i servizi sanitari e successivi aggiornamenti. Se si utilizzano cloro donatori è buona regola preparare la soluzione correttamente diluita nuova ogni volta che se ne deve far uso. Sono da escludere rabbocchi. Il Prodotto disinfettante non diluito ben chiuso ha una stabilità solitamente non superiore ai 30 giorni. Il prodotto disinfettante per il trattamento manuale può essere scelto tra quelli indicati in allegato 1 e va sempre diluito in acqua fredda (CDC, 2008). 5

6 Il dispositivo interno privo di fodera Al momento del passaggio ad altro utente, compatibilmente con le indicazioni tecniche date dal produttore, va sottoposto a disinfezione/sterilizzazione con vapore saturo in apposita autoclave oppure va deterso e disinfettato manualmente secondo le modalità ed i prodotti di cui sopra. Il vapore è il mezzo sterilizzante più sicuro, rapido, economico e non inquinante. Le apparecchiature che consentono di porre sotto pressione il vapore sono dette autoclavi, o più propriamente sterilizzatrici a vapore, dotate di una camera a perfetta tenuta e resistente alle alte pressioni. Le relazioni tra i tre parametri fisici (tempo, temperatura e pressione) sono indicate dalla Farmacopea Europea e dalle normative europee sulla sterilizzazione a vapore (UNI EN 285, UNI EN e 2,). Le correlazioni tra temperatura e pressione dipendono dalla saturazione del vapore che deve essere privo di aria, di gas incondensabili e di impurità chimico - fisiche indesiderate. A tal proposito si raccomanda che l agente sterilizzante (il vapore) sia prodotto con tutte le attenzioni rivolte ad eliminare gli inquinanti chimici e gassosi dall acqua. Al termine del ciclo di sterilizzazione non devono essere presenti residui di condensa, in quanto questa favorisce la ricontaminazione dei materiali. Le caratteristiche delle autoclavi devono rispondere ai requisiti delle norme tecniche UNI vigenti in materia. Nel caso in cui il dispositivo possa essere introdotto in lavatrice/ lavacontinua va assicurato un lavaggio di almeno 25 minuti con temperature superiori ai 70 e specifico prodotto detergente/disinfettante preceduti da una fase di prelavaggio con acqua alla temperatura di C per 7-10 minuti e con una quantità ridotta di detersivo tensioattivo. (ISPELS, 2010) In alcuni casi può essere trattato con vaporella in locale idoneo dotato di disponibilità di arieggiare e con dotazione di adeguati dispositivi di protezione individuali per il possibile areosol prodotto durante le operazioni. In ogni eventualità il materasso o il cuscino devono risultare perfettamente asciutti ed integri secondo le loro caratteristiche funzionali e strutturali al termine della lavorazione di ricondizionamento. Al termine del ricondizionamento i dispositivi vanno rifoderati e ben sigillati in confezioni trasparenti pulite. Per la convalida dei cicli di lavaggio si consiglia di far riferimento alle norme UNI EN ISO , 2. BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI CDC, Guideline for Environmental infection control in Health care Facilities, 2003 CDC, Guideline for disinfection and sterilization in healthcare facilities, 2008 ISPELS, Criteri di indirizzo per la gestione del rischio biologico in una lavanderia industriale,

7 Tabella diluizioni del cloro DILUIZIONI CLORO Diluizioni Concentrazioni Cloro Attivo Preparazione Cloro libero attivo 1% in soluzione acquosa (1 gr in 100 ml) Cloro libero attivo 1% in soluzione acquosa (1 gr in 100 ml) Cloro libero attivo 0,1% in soluzione acquosa (1 gr in 1000 ml) Candeggina contenente 5 % di cloro libero attivo (5 gr in 100 ml) Candeggina contenente 5 % di cloro libero attivo (5 gr in 100 ml) Puro ppm // 10% ppm 100 ml in 900 ml di acqua Puro ppm Puro Puro ppm Puro 1: ppm 20 ml in 980 ml di acqua DILUIZIONI PER PRODOTTI SPECIFICI Diluizioni Concentrazioni Cloro Attivo Preparazione Cloro libero attivo 1,1 % in soluzione acquosa (1 gr in 100 ml) Decs-Amuchina Cloro libero attivo 1% in soluzione acquosa (1 gr in 100 ml) Decs-Amuchina Puro ppm // 10% ppm 100 ml in 900 ml di acqua Cloro libero attivo 2.7 % Antisapril 4% 3% NaDCC 60 gr in 100 gr (60% di Cl attivo) polvere 0,17% 0,85% ppm 810 ppm ppm ppm 40 ml in 900 ml di acqua 30 ml in 970 ml di acqua 1,7 gr in 983 ml di acqua 1,7 gr in 983 ml di acqua NaDCC 4,6 gr cp (54% di Cl attivo = 2.5 gr/cp) Bionil ppm 2 cp in 5 lt. di acqua NaDCC 0,4 gr cp (54% di Cl attivo = 0,25 gr/cp) Bionil ppm 4 cp in 5 lt. di acqua NaDCC 1 gr cp (32% di Cl attivo = 0,32 gr/cp) Presept ppm circa (960) 4 cp in 5 lt. di acqua NaDCC 5 gr cp (32% di Cl attivo = 1, 6 gr/cp) Presept NaDCC 9,6 gr cp (32% di Cl attivo = 3,2 gr/cp) Presept ppm circa (960) ppm circa (960) 3 cp in 5 lt. di acqua Cloramina T Buste da 5 gr polvere (25%di cloro attivo = 1,25 gr/busta) Dermedal Euclorina Steridrolo ppm 1 busta in 1 lt. di acqua 7

8 INDICATORI Al termine del processo di ricondizionamento i guanciali e i materassi dovranno risultare: integri per le caratteristiche funzionali e strutturali; privi di macchie ed aloni; privi di qualsiasi elemento estraneo: capelli, peli ecc ben asciutti; privi di cattivi odori; sicuri da un punto di vista igienico per il loro riutilizzo (corretto processo di lavorazione); correttamente confezionati e sigillati. 8

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