Linee per la definizione del Sistema regionale di portualità turistica

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1 Linee per la definizione del Sistema regionale di portualità turistica Sintesi 1

2 ASSESSORATO AL TURISMO E INDUSTRIA ALBERGHIERA Linee per la definizione del Sistema regionale di portualità turistica Sintesi novembre

3 Premessa Nell ambito della programmazione delle risorse del FAS ripartite dal CIPE con la Delibera 20/04, la Regione Puglia ha determinato di realizzare uno studio di fattibilità sul sistema regionale della portualità turistica. Lo Studio di fattibilità del sistema regionale della portualità turistica ha l obiettivo di delineare un progetto organico di sviluppo della portualità turistica completando il quadro degli interventi da inserire nell ambito della rete regionale, definendo in modo puntuale le opere da eseguire con i relativi tempi e modalità di attuazione nonché le procedure di carattere giuridico-amministrativo per la creazione e la gestione del sistema stesso. In relazione al suddetto studio di fattibilità, la Regione Puglia ha affidato a Sviluppo Italia, nell ambito del P.O. Advisoring e Studi di Fattibilità, una valutazione di massima della pre-fattibilità, in particolare sul piano dei contenuti e degli obiettivi, degli interventi oggetto del nuovo SDF. La creazione del sistema di portualità turistica Un sistema di portualità turistica è composto da un insieme integrato di interventi, con due caratteristiche fondamentali: (1) la complementarietà, come conseguenza anche di un certo grado di contiguità spaziale, (2) la interdipendenza funzionale, risultante dalla specializzazione dei singoli interventi nel quadro di obiettivi comuni. La complementarietà, attraverso il rapporto sinergico tra i vari interventi, può essere il risultato della costruzione di un sistema a partire da realtà già esistenti, e dunque, per aggregazione, sfruttando, in particolare le economie di agglomerazione o altre economie di scala. La interdipendenza funzionale può essere invece, più generalmente, il risultato del disegno di un intervento complesso, che si articola in componenti funzionalmente specializzate. In questo caso, si parla di sistema costruito per articolazione, sfruttando le cosiddette economie di scopo. La creazione di un sistema regionale di portualità turistica deve perseguire in sintesi due obiettivi principali: sviluppare le caratteristiche di complementarietà reciproca dei singoli porti, in modo da poterne integrare le funzioni ed ottimizzare l uso delle risorse a disposizione (economie di agglomerazione e di networking); sfruttare i vantaggi competitivi di ciascun porto, esaltandone le potenzialità e il dinamismo (economie di scopo) e perseguendo nel modo più efficace gli obiettivi legati alle specificità dei singoli porti. 3

4 In una visione sistemica e di sostenibilità del progetto, della tutela del patrimonio naturale e culturale, risulta strategico creare un continuum tra le diverse aree costiere e tra le zone costiere e dell entroterra. La Puglia, pur presentando elevate potenzialità di sviluppo derivanti dalle risorse naturali, artistiche e storiche presenti sul territorio, di contro presenta notevoli carenze, non sfruttando sinergie potenziali attivabili nel territorio. Nell insieme, pur essendo dotata di risorse marine molto significative, la Puglia presenta infatti un insieme sconnesso di approdi, con dotazioni infrastrutturali inadeguate, servizi carenti e, soprattutto, l assenza di una rete complessiva in grado di attrarre e distribuire sul territorio flussi di visitatori con differenti. Dal punto di vista logistico, gli approdi forniti di un servizio portuale di qualità sono lontani l uno dall altro e privi di collegamenti efficaci tra di loro e con l entroterra culturale e produttivo della regione. Una più fitta maglia di porti funzionalmente collegati, anche se di differenti dimensioni, favorirebbe la navigazione semistanziale e la possibilità di sviluppare la cosiddetta formula delle barche itineranti, così da invogliare il turista a conoscere meglio anche località della regione poco conosciute. Tutto ciò è ancora di più vero se si pensa al fatto che la maggior parte delle località di interesse storico, architettonico e culturale non sono lontane dalla costa. Per di più il numero dei posti barca presenti è già saturato dalla domanda locale ed il numero dei posti riservati al transito è ridotto rispetto alla domanda potenzialmente attivabile, tanto che si registra una elevata quantità di barche costrette ad ormeggiare in rada e a raggiungere la costa con altri mezzi. Ciò comporta un disincentivo alla attività escursionistica nell entroterra. In parte come conseguenza della inadeguatezza del sistema attuale, in parte come risultato dell improvvisazione da parte degli operatori locali, l attività nautica della regione ha un carattere fortemente stagionale, concentrata nei mesi più caldi e solo marginalmente soddisfatta dai servizi offerti. Questi, nella maggior parte dei porti sono esclusivamente quelli minimi ed essenziali (acqua, luce e servizi igienici). La sicurezza delle coste pugliesi rappresenta inoltre un fattore che complica l inadeguatezza del sistema infrastrutturale e il degrado di una parte delle aree marine. La costruzione di un sistema di portualità turistica con caratteristiche del tutto nuove, capace di raccogliere la sfida dello sviluppo economico può essere quindi una opportunità importante per l azione di politica economica della Regione. 4

5 Considerazioni qualitative e potenzialità di espansione Dall analisi condotta si deduce che: - i target di riferimento per la attivazione di una rete di porti sono, al momento, quello del turismo di prossimità e quello dei residenti; - il mercato della nautica da diporto è assai particolare, perché non è molto condizionato dalla disponibilità di risorse ed attrattive turistiche, quanto, piuttosto dalla rete dei porti della quale la destinazione fa parte e dai servizi disponibili a terra e nei dintorni; - un mercato a parte è rappresentato dai posti barca stanziali dei residenti; - collegare la attivazione di posti barca al turismo d arte o ambientale presente può avere una efficacia limitata, mentre appare più valido il collegamento con le riserve marine e con tutto ciò che rappresenta il vissuto in mare; - la Puglia presenta anche una delle stagionalità più elevate, in quanto il movimento degli arrivi e delle presenze è in gran parte concentrato nei mesi estivi di luglio ed agosto. La nautica da diporto sembra avere una stagionalità meno accentuata ed assumere comportamenti diversi da quelli della domanda balneare mass-market e più improntati al turismo indipendente ed individuale; - ciò implica che la promozione di questo segmento deve essere svolta in modo diverso ed autonomo rispetto alle altre attività turistiche; - diverso sarebbe il discorso sulle crociere, per le quali la presenza di risorse di richiamo a terra ha una maggiore valenza. In sintesi, quello della nautica da diporto è un mercato di nicchia che può essere definito come turismo indipendente ma fortemente condizionato dall esistenza di una rete, anche come network telematico. Diventa perciò essenziale essere parte di una rete internazionale di porti turistici. In particolare occorre porre le condizioni per essere parte integrante della rete dei porti dell Adriatico, dell intero Mezzogiorno (Tirreno e Ionio) e dell Egeo; creare le condizioni per una migliore accesso all area sia in termini di trasporto aereo, anche attraverso politiche low cost che inducono pacchetti low cost, che di trasporto ferroviario. 5

6 Criteri generali per l adeguamento e la valorizzazione dell offerta secondo i risultati dell analisi di prefattibilità L analisi delle potenzialità e delle criticità del settore hanno evidenziato come la destinazione Puglia si possa caratterizzare secondo una modalità riconducibile tanto ai grandi itinerari nautici quanto alla nautica dei percorsi medi e brevi con interesse sia della fascia adriatica che dell area ionica (quest ultima più legata ai percorsi medi e brevi). Come già sottolineato, quindi, sembrerebbe opportuno procedere alla individuazione di alcuni porti pivot, di grande richiamo e di grande dimensione, ben attrezzati con il massimo delle funzioni e delle eccellenze e di una rete di porti medi e piccoli con disponibilità differenziata di posti ma dotati di servizi essenziali e sufficientemente integrati con il territorio circostante. Allo scopo di individuare le localizzazioni candidabili ad interpretare il ruolo di porti pivot, l analisi di pre-fattibilità ha, anzitutto, rilevato l offerta regionale di portualità turistica. Tale ricognizione è stata utile a fornire informazioni qualitative e quantitative riguardanti le caratteristiche tecniche e funzionali delle diverse installazioni presenti sulle coste pugliesi in modo tale da permettere una prima definizione e valutazione, da approfondire in sede di studio di fattibilità, delle possibili strategie di valorizzazione e sviluppo di un sistema di portualità turistica pugliese. Il primo risultato conseguito, con riferimento allo stato di consistenza dell attuale patrimonio disponibile che si intende valorizzare e potenziare, è una organizzazione dei dati raccolti secondo alcuni indicatori che riassumono ed evidenziano le principali caratteristiche dei singoli porti. Gli obiettivi che si intendono conseguire, le conoscenze acquisite sulle carenze del settore, le risultanze dell analisi della domanda e la disponibilità delle informazioni hanno portato ad identificare tre aree di interesse con la relativa declinazione: -la localizzazione: - raggiungibilità; -le caratteristiche dell offerta: - dotazione dei servizi, - lunghezza massima ormeggiabile, - il numero dei posti barca, - la profondità massima dell ormeggio; -la potenzialità di sviluppo: - turisticità, - risorsa turistica integrata. 6

7 L utilizzo dei suddetti indicatori è stato, infine, ponderato secondo un orientamento che considera maggiormente importante l offerta portuale, mediamente rilevanti il patrimonio turistico ed i servizi al turismo e poco determinante la raggiungibilità da terra. Tali preferenze del diportista rappresentano il risultato dell analisi di pre-fattibilità ed orientano il sistema della portualità turistica pugliese verso una valorizzazione dei porti già dotati di un offerta di servizi di qualità e caratterizzati da rilevanti opportunità di sviluppo turistico. Tale classificazione consentirà la definizione degli scenari alternativi, da sottoporre a confronto e valutazione di fattibilità, costituiti da un insieme di elementi, sistema di primo livello - tra cui individuare i porti pivot -, a loro volta integrati da sottoinsieme satelliti ovvero sistema di secondo livello. I risultati conseguiti rappresentano la base di partenza per le successive verifiche da realizzare per ciascun sistema alternativo. Lo studio di fattibilità sarà utile, inoltre, a definire gli aspetti di carattere giuridicoamministrativo per lo sviluppo del sistema della portualità turistica in Puglia anche attraverso il disegno di un nuovo quadro normativo di riferimento, preceduto per quanto necessario da misure più urgenti riguardanti taluni aspetti specifici legati alle procedure ed all utilizzo di finanziamenti pubblici. Il miglioramento dell offerta di portualità sia in termini quantitativi che qualitativi potrà consentire non solo di migliorare l appeal dei porti turistici pugliesi verso una domanda extraregionale ma, parimenti, di razionalizzare e meglio gestire il processo locale di occupazione dei posti barca; entrambi i risultati saranno perseguiti in un ottica di destagionalizzazione delle presenze e di valorizzazione delle risorse culturali e naturali del territorio pugliese. Approccio metodologico per l analisi di fattibilità del sistema Alla luce di quanto emerso dalla rilevazione effettuata, gli sforzi della Regione Puglia punteranno in due direzioni: - potenziare l offerta di posti barca per adeguarla agli standard nazionali più elevati, ovvero portare il numero di posti barca disponibili sulle nostre coste dagli attuali (di cui, però, circa ancora da ultimare) al numero target di ; un siffatto risultato 7

8 porterebbe la Puglia a poter competere con altre Regioni storicamente più evolute nel settore della nautica da diporto quali la Liguria, la Toscana e la Sardegna; - migliorare e potenziare i servizi a disposizione dei diportisti investendo nella qualità delle risorse umane e nella creazione della Rete tra i porti pugliesi e tra questi ed i porti del Mediterraneo, nella qualità delle infrastrutture portuali esistenti. Al fine di conseguire ed agevolare il processo di progettazione e dare riferimenti oggettivi ai risultati finali dello studio, disponendo delle conoscenze già acquisite e delle precedenti considerazioni, è possibile individuare e schematizzare l approccio metodologico per la realizzazione dell analisi di fattibilità come segue: costruzione di sistemi di portualità turistica alternativi di 1 livello - maggiormente qualificati dalle due aree di interesse prima definite, caratteristiche dell offerta e potenzialità di sviluppo - da sottoporre a verifica e confronto; (la costruzione sarà preceduta da una analisi di sensibilità dei risultati alla ponderazione assegnata alle aree di preferenza ed, eventualmente, anche a singoli indicatori); verifica dei risultati ottenuti per ciascun sistema alternativo in termini di localizzazione dei porti (distribuzione lungo la costa e distanze durante una crociera in una logica di sistema) e di relazioni con le risorse artistiche, naturali e culturali presenti sul territori; verifica di congruenza e compatibilità con gli indirizzi di programmazione generale e settoriale, con i piani territoriali ed urbanistici, con eventuali progetti in corso; eventuale revisione di ciascun sistema alternativo a seguito dei risultati di cui al punto precedente; analisi e definizione dei sistemi portuali di 2 livello integrativi e sussidiari; analisi della domanda tendenziale, in assenza di interventi, e definizione degli scenari di previsione della domanda generata o deviata (stanziale, stagionale, di transito) attraverso una indagine campionaria, sul sistema di 1 livello, di rilevazione di informazioni relative ai clienti stanziali e di transito (dati di struttura, motivazioni, soddisfazioni/insoddisfazioni, tempi di permanenza, spesa distinta per funzioni); 8

9 definizione di modelli di riferimento del sistema dell offerta (caratteristiche quantitative e qualitative e relazioni funzionali tra i diversi porti) da considerare quale benchmark di riferimento; mappatura degli interventi necessari di adeguamento del sistema di 1 livello al benchmark di riferimento attraverso: - definizione di massima degli interventi relativi all infrastruttura (in relazione a: rapporto utilizzazione/posti barca disponibili, eventuale incremento della domanda, prossimità di porti di 2 livello); - definizione di massima degli interventi relativi ai servizi offerti in relazione all opportunità di incrementare la domanda attraverso il miglioramento della qualità dell offerta, (aspetti organizzativi, gestionali e di esercizio concepiti in una logica di sistema); - definizione di massima dei costi per la realizzazione dei suddetti interventi anche attraverso l utilizzo di schemi di costi parametrici globali e per le singole componenti; esame degli aspetti normativi con particolare riferimento ai principi di pianificazione dell area costiera alla luce della legge regionale 17/2006 ed alla disciplina della tutela e dell uso della costa; analisi della convenienza economica e finanziaria delle alternative progettuali, tenendo conto delle principali variabili socio-economiche regionali; analisi dei rischi e delle opportunità delle diverse alternative progettuali con applicazione dell analisi finanziaria e dell analisi costi-benefici estesa alle opzioni reali; ipotesi di assetto istituzionale e modelli di gestione applicabili per la realizzazione degli investimenti; analisi della sostenibilità finanziaria, amministrativa ed istituzionale delle alternative progettuali, con particolare riguardo alla partecipazione del settore privato e delle comunità locali; 9

10 verifica dei risultati ottenuti con gli enti e le rappresentanze delle collettività interessate; eventuali approfondimenti suggeriti dalla verifica di cui al punto precedente, definizione e confronto finale dei sistemi di portualità alternativi, ricerca del sistema ottimale e di un ordine di priorità degli interventi. 10

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