ASSISTENZA DOMICILIARE Salvatore Silvio Colonna

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1 ASSISTENZA DOMICILIARE Salvatore Silvio Colonna

2 NUTRIZIONE E MEDICINA INTERNA: FALSI MITI E REALTÀ NEL TERZO MILLENNIO UOC MEDICINA CARDIOVASCOLARE E DISMETABOLICA, IPAS OBESITÀ Il sottoscritto Salvatore Silvio Colonna ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario

3 M.Cristina di a insufficienza respiratoria.tetraplegia da SLA.. Tracheostomia. PEG. Dipendenza dal respiratore. Sensorio integro. Rapida stabilizzazione Richiesta da parte di Cristina di tornare a casa. Ambiente familiare adeguato. Approntamento dei presidi necessari ritorno a casa marzo 1998 exitus a casa

4 Giorgio nato il in un Ospedale della Provincia di Lecce con T.C. Alla nascita presenta sofferenza fetale con Apgar 3, due giri serrati di funicolo intorno al collo. Intubato e trasferito d urgenza presso l UTIN dell Ospedale di Tricase. All UTIN di Tricase il piccolo arriva con cianosi generalizzata, ipotonia grave, bradicardia, PNX bilaterale che viene subito drenato determinando un istantaneo miglioramento della saturazione. I drenaggi pleurici vengono rimossi dopo 2 giorni, ma persiste ipotonia arti superiori, inferiori ed al tronco. Fallimento di tutti i tentativi di intubazione. Dipendenza dal respiratore ancora a 60 gg. dalla nascita. TRACHEOSTOMIA. Dimissione a domicilio in ventilazione meccanica. Exitus dopo 5 anni.

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11 DALL OSPEDALE A CASA. Perché? UNA SOLUZIONE A DIVERSI PROBLEMI qualità di vita residua dei pazienti disponibilità di posti letto di Rian/T.I. riduzione dei costi a carico del SSN

12 DALL OSPEDALE A CASA. Perché? UNA SOLUZIONE A DIVERSI PROBLEMI qualità di vita residua dei pazienti disponibilità di posti letto di Rian/T.I. riduzione dei costi a carico del SSN MIGLIORA LA QUALITA DI VITA RESIDUA DEI PAZIENTI La dimissione è stata sempre attuata in piena sintonia con l ammalato e con i familiari soddisfazione del cliente riduzione della morbilità da H (infezioni nosocomiali) in alcuni casi allungamento della vita residua

13 KNOCKING ON PATIENT S DOOR Ricerca della Fondazione ISTUD su 700 persone ammalate (2010) L 87% degli Italiani chiede di essere curato a casa Il 13% che dichiara di preferire il ricovero all assistenza domiciliare ha avuto esperienze negative di assistenza domiciliare

14 DALL OSPEDALE A CASA. Perché? UNA SOLUZIONE A DIVERSI PROBLEMI qualità di vita residua dei pazienti disponibilità di posti letto di Rian./T.I. riduzione dei COSTI a carico del SSN In Rian./T.I. aumento della età media dei pazienti ricoverati progressivo incremento di pazienti nelle fasi avanzate di malattie cronico-degenerative orientamento del Medici di Primo Soccorso e di Emergenza (118) verso il trattamento intensivistico piuttosto che verso l astensione terapeutica (errore di over-treatment) difficoltà di drenaggio dei pazienti

15 DALL OSPEDALE A CASA. Perché? CRONICITA ed EMERGENZA

16 DALL OSPEDALE A CASA. Perché? UNA SOLUZIONE A DIVERSI PROBLEMI qualità di vita residua dei pazienti disponibilità di posti letto di Rian./T.I. riduzione dei COSTI a carico del SSN DEGENZA IN RIANIMAZIONE : NEL 1996 Costo Medio Giornaliero di almeno V.M. Domiciliare (costi comprensivi di ammortamento respiratore ed aspiratore, materiale di consumo, assistenza infermieristica, manutenzione tecnica delle attrezzature) : varia da (costo giornaliero medio per paziente) a (Ancona,Verona, ASL RM B)

17 A FRONTE DI TALI VANTAGGI, perdurano RITARDI e PROBLEMI per il Medico che dimette per il Medico di MG per l ammalato, per il care-giver e per la famiglia dell ammalato

18 Quali problemi? ritardi nella fornitura (gare) talora fornitura non idonea chi verifica la disponibilità nel tempo del caregiver, del supporto familiare e della compliance familiare? non vi sono protocolli di comportamento in caso di emergenze cliniche o tecniche

19 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Esse consistono in trattamenti «a casa» MEDICI, INFERMIERISTICI e RIABILITATIVI prestati da personale qualificato per la cura e l assistenza delle persone non autosufficienti e «fragili» con patologie in atto o con esiti delle stesse. Esse hanno lo scopo di limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita quotidiana È fondamentale l integrazione con i servizi sociali dei Comuni E centrale la figura del Caregiver E rilevante inoltre la figura del Case Manager

20 CASE MANAGER il o la Case Manager è chi ( professionista, Infermiere) - si fa carico del percorso individuale di cura della persona malata - È responsabile dell effettiva continuità del percorso stesso - garantisce la corretta applicazione del percorso assistenziale, facendo in modo che il paziente sia sempre al centro del processo di assistenza e cura. E il portavoce delle esigenze del malato Accessibilità dei servizi Flessibilità: possibilità di modificare il trattamento in base all evoluzione delle condizioni dell utente; una più efficace comunicazione con i pazienti e le loro famiglie; pronta identificazione dei bisogni di assistenza dei pazienti; riduzione o eliminazione degli errori di trattamento; un assistenza individuale efficace ed efficiente, in quanto adeguata ai bisogni del paziente

21 Quando il percorso ospedaliero è concluso «la restituzione della persona al proprio ambiente di vita è l obiettivo principale del percorso riabilitativo» accordo Stato-Regioni BURP n.82 del «Il paziente sarà ospitato in RSA qualora non abbia margini di recupero funzionale ed è in una fase di mantenimento».

22 ASSISTENZA DOMICILIATA LINEE GUIDA REGIONALI PER LE CURE DOMICILIARI INTEGRATE 4 diversi profili di CURE DOMICILIARI (C.D.) BURP n.66 del INTEGRATA C.D. PRESTAZIONALI prestazioni sanitarie occasionali C.D. INTEGRATE di 1 livello 5 gg./7, 8 ore/die C.D. INTEGRATE di 2 livello 6 gg/7, 10 h/die (6 h. il sabato) C.D. INTEGRATE DI 3 livello 7 gg/7, 10 h/die ( 6 h. sabato - festivi), pronta disponibilità medica dalle 8 alle 20. Nutrizione Ent/Par. Supporto Resp. Inv. SV e SMC Fase avanzata e complicata di m. cronico-degenerative e/o progressive

23 VENTILAZIONE DOMICILIARE perché? Aumento di pazienti che sopravvivono ma rimangono dipendenti dal V.M. in modo totale o parziale Necessità di rendere disponibili i posti letto di R./T.I. per nuovi pazienti acuti Necessità di allontanare i pazienti stabilizzati da un ambiente inidoneo alla gestione di trattamenti protratti (infezioni nosocomiali) Per migliorare la qualità di vita es. bambini affetti da gravi malattie neuromuscolari

24 VENTILAZIONE DOMICILIARE- quali patologie? Lesioni dei CR Lesioni alte del MS Malattie del Primo motoneurone o delle corna anteriori del MS (SLA etc) Lesioni del S.Nervoso periferico ( poliradicolonevriti etc) Malattie muscolari (Distrofie muscolari,etc) Patologie restrittive toraco-polmonari Malattie ostruttive broncopolmonari

25 FATTORI PERMETTENTI Adeguata selezione del paziente Forte motivazione da parte del paziente e della famiglia Individuazione Caregiver familiare o formale (OSS, badante, infermiere etc) Adeguato training Struttura domiciliare adeguata ( o RSA)

26 Compiti del Medico Ospedaliero che dimette Valutazione del paziente ai fini di considerarlo clinicamente idoneo alla V.M.domiciliare Colloquio con il paziente e con i familiari in modo da ottenere un valido consenso informato Appropriata scelta del ventilatore e degli altri presidi e conseguente prescrizione di essi training per il Caregiver Attivazione delle procedure per la fornitura da parte dell ASL di protesi-presidi-ausili Informazione del MMG Dimissione dell ammalato

27 TRAINING PER IL CARE-GIVER aspirazione tracheale ventilazione con il pallone Ambu manovre di connessione/deconnessione del respiratore conoscenza di base del respiratore (raccordo, circuito, filtri,allarmi) sostituzione dei dispositivi di raccordo e dei circuiti del respiratore medicazione della stomia tracheale ossigenoterapia emergenze tecniche, etc

28 DIMISSIONE comunicazione di «dimissibilità» e SVAMA (scheda valutazione multidimensionale anziano) a : A- MMG, ADI e PUA del DSS di competenza ( dimissione a domicilio) B-MMG e PUA del DSS di competenza ( per ingresso in RSA) Il DSS provvede a valutazione in sede di UVM.

29 COMPITI dell UVM (BURP n.176 dell ) Valutazione sociale e psicologica del nucleo familiare Valutazione del domicilio e degli adattamenti necessari Definizione del programma personalizzato socio-sanitario ( incluso nursing specialistico) Definizione del programma di dimissione protetta verso il domicilio Valutazione dei bisogni per nutrizione artificiale e gestione della cannula tracheostomica Informazione ai familiari sui servizi territoriali forniti con specifica «carta dei servizi» Valutazione dei bisogni di ausili e sussidi indispensabili Identificazione del case-manager della persona in SV o SMC Previsione dei periodi programmati di accoglienza temporanea presso le UAP_GCA (presidi di sollievo).

30 Dimissione a domicilio CRITICITA Necessità di dover provvedere in tempi stretti a ristrutturazione dell abitazione per adeguarla a persona non più autonoma ( bagno assistito, no barriere architettoniche) Il DSS spesso è nell impossibilità di garantire a domicilio, in tempi brevi, accessi per personale di assistenza, infermieri, FKT, logoterapia etc.

31 Dimissione in RSA - CRITICITA Insufficienza dei posti letto in RSA ( lunga attesa, soprattutto per i pazienti tracheostomizzati) Retta a carico dei familiari ECCESSIVA!!! Iter burocratico ancora più lungo se i familiari chiedono al Comune di residenza contributo per la compartecipazione alla retta La degenza in RSA spesso non prevede continuazione del trattamento fisioterapico e logoterapico Livello assistenziale spesso non adeguato

32 Erogazione di AUSILII CRITICITA Non uniformità nella procedura di erogazione dei AUSILII tra i vari DSS ( es. materasso antidecubito per RSA ) «via crucis» dei familiari tra i vari uffici del DSS per il ritiro dei presìdi Ritardi dovuti alle «gare»

33 COME POTER FAR DECOLLARE LE CURE DOMICILIARI? Campagna di sensibilizzazione ed informazione dei cittadini sulle qualità di cure che possono essere erogate a domicilio Porre il paziente e la famiglia nelle condizioni ottimali perché l assistenza sia A CASA e non in RSA. Garantire continuità assistenziale tra H e casa ( aspetti non solo sanitari, ma anche sociali) con > definizione delle prestazione sanitarie a carico dell ASL e delle prestazioni sociali a carico di famiglia e/o Comuni. Creare modelli assistenziali flessibili, adattabili alle diverse situazioni cliniche e socio-sanitari Il CAREGIVER fa parte a tutti gli effetti del team di cura e come tale va «professionalizzato», «sostenuto» con un addestramento pratico e costante, riconosciuto giuridicamente e retribuito ( anche se caregiver familiare) Introdurre la figura del CASE MANAGER Ricorrere alle tecnologie informatiche ed alla telemedicina «Ripensare» le RSA e gli ospedali di comunità ed aumentarne l offerta per i pazienti tacheostomizzati in VM. Ridefinire la RETTA a carico dei familiari!!!!!!!!!!

34 GRAZIE!!!

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