Esercizi per il Corso di Scienza delle Finanze a.a. 2009/10. Esercizi svolti (Irpef)

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1 Esercizi per il Corso di Scienza delle Finanze a.a. 2009/10 Esercizi svolti (Irpef) Esercizio 1 Nel corso del 2009, il signor Rossi ha percepito un reddito da lavoro dipendente, al lordo delle ritenute effettuate dal datore, pari a euro. Ha percepito interessi su depositi bancari per 2000 euro, e ha maturato plusvalenze su azioni per 2000 euro. Vive in una abitazione di sua proprietà, con rendita catastale di 500 euro. Possiede inoltre un appartamento che ha affittato, con un contratto non convenzionato, a 5000 euro (l appartamento ha rendita catastale di 750 euro). Durante il 2009 ha sostenuto spese mediche per 600 euro e ha pagato 2800 euro di interessi passivi sul mutuo relativo alla casa in cui abita. Ha coniuge e 2 figli, di cui uno solo di età superiore ai tre anni, a carico. Calcolate l Irpef netta del signor Rossi ricordando che sulle spese mediche c è una franchigia di 130 euro. Nel calcolare l Irpef netta si tenga conto dei seguenti parametri: Struttura delle aliquote Redd. Compl. al netto delle deduz.tradizionali Aliquote legali % Da a % Da a % Da a % Oltre % Le detrazioni per fonte del reddito e per carichi di famiglia (Nella tabella che segue Rc è da considerarsi al netto della rendita catastale del abitazione principale) Le detrazioni per fonte del reddito Redditi di lavoro dipendente e assimilati Fino a (15000-RC) / (55000-RC) / (55000-RC) / (55000-RC) / (55000-RC) / (55000-RC) / (55000-RC) / (55000-RC) / Detrazioni per carichi di famiglia Coniuge fino a RC / (80000-RC) /

2 La detrazione per ciascun figlio a carico è = (d+a) (1- RC/( (numerofigli -1)) dove d= 800 se il figlio ha più di tre anni e in famiglia non ci sono più di 2 figli d= 900 se il figlio ha meno di tre anni e in famiglia non ci sono più di due figli a=200 per ciascun figlio se in famiglia ci sono almeno tre figli, altrimenti a=0 Esercizio 2 Il signor Bianchi nel corso del 2009 ha percepito i seguenti redditi: a) reddito da lavoro dipendente, al lordo delle ritenute effettuate dal datore, per euro b) reddito da lavoro autonomo di euro, a fronte del quale ha subito una ritenuta alla fonte di 2000 euro. c) Interessi su BTP per 4000 euro d) Affitto su una casa di sua esclusiva proprietà di 8000 euro (la rendita catastale di tale casa è di 1750 euro). Ha un figlio a carico, di età superiore ai tre anni. La moglie non è a carico, in quanto percepisce un reddito come co.co.pro di 7300 euro; ha sostenuto le seguenti spese: a) spese per il dentista del figlio: 2000 euro b) spese per tasse scolastiche: 200 euro Calcolate l Irpef netta e l Irpef da versare a saldo per il signor Bianchi. Esercizio 3 Considerate una famiglia composta da marito, moglie e due figli, in cui il marito percepisce un reddito imponibile pari a euro, e la moglie un reddito imponibile di euro. Ipotizzate che la struttura delle aliquote e degli scaglioni dell imposta sul reddito sia la seguente (non vi sono né detrazioni, né deduzioni): Scaglioni aliquota % % > % a) calcolate quanto la famiglia deve pagare per l imposta sul reddito, nel caso di unità impositiva individuale b) calcolate quanto la famiglia deve pagare per l imposta sul reddito, nel caso di unità impositiva familiare, senza correzioni per la numerosità dei componenti c) calcolate quanto la famiglia deve pagare per l imposta sul reddito, nel caso di unità impositiva familiare, con applicazione dello splitting d) calcolate quanto la famiglia deve pagare per l imposta sul reddito, nel caso di unità impositiva familiare, con applicazione del quoziente familiare (il capofamiglia pesa 1, il coniuge 0,7, il primo figlio 0,5, ogni figlio successivo 0,3). Esercizio 4 Il signor Verdi percepisce, nell anno t, un reddito imponibile pari a euro. Nell anno t+1 il tasso di inflazione è uguale al 5%; il reddito del signor Verdi è perfettamente indicizzato 2

3 all inflazione, ma non subisce alcuna crescita reale, ed è quindi uguale a euro. Ipotizzate che la struttura delle aliquote e degli scaglioni dell imposta sul reddito sia la seguente (non vi sono né detrazioni, né deduzioni): Scaglioni aliquota % % > % a) mostrate che, nell anno t+1 si verifica il fenomeno del fiscal drag, e calcolate l importo della maggiore imposta pagata dal contribuente a causa del fiscal drag. b) Mostrate, anche numericamente, in che modo sarebbe possibile annullare l effetto del fiscal drag. Soluzioni esercizi sull Irpef Soluzione esercizio 1 Il reddito complessivo del signor Rossi è uguale a (0,85 x 5000) + 500= Le plusvalenze azionarie e gli interessi bancari non entrano nell imponibile Irpef, ma sono assoggettati a regimi sostitutivi. Si noti che, nel calcolare il reddito che Rossi ottiene dall appartamento affittato si fa riferimento al reddito effettivo (l affitto) a meno che non risulti inferiore al reddito normale (la rendita catastale). Il reddito imponibile è uguale al reddito complessivo meno la rendita catastale sull abitazione principale, interamente deducibile. E quindi = Imposta lorda (15000*0,23) + ( )*0,27 + ( )*0, =8575 Detrazione per reddito da lavoro dipendente: Visto che il reddito complessivo è compreso tra e 55000, si applica la formula Dldip=1338 [( )/40000] = 1338 x0,55625=760,99 Detrazione per i figli: Df2=( ( )+ 800)(1- (32250/110000) = 1700*0,7023= 1201,59 Detrazione per coniuge a carico: Dc= 710 Detrazioni per oneri = 0.19 x ( ) = 621,3 Irpef netta = , , ,3 = 5281,12 L aliquota media è quindi 5281,12/32250 = 16,38% 3

4 L aliquota media effettiva è invece 5281,12/32750=16,13 L aliquota marginale legale è uguale al 38% L aliquota marginale effettiva, che ci dice quanto varia l imposta al variare del reddito complessivo del contribuente, tiene conto anche della variazione delle detrazioni per lavoro dipendente e per figli a carico al variare del RC. Può essere calcolata in due modi diversi 1) Possiamo calcolare quanto è variata l imposta del contribuente quando il suo reddito complessivo passa da a euro. Calcoliamo cioè l aliquota marginale effettiva relativa agli ultimi 1000 euro guadagnati (a rigore bisognerebbe considerare l ultimo euro guadagnato, ma siccome difficilmente il contribuente varia il suo reddito di un euro alla volta, consideriamo intervalli di variazione più significativi, esempio di 1000 euro alla volta) L imposta lorda aumenta di 380 euro (essendo il 38% l aliquota marginale legale corrispondente al reddito imponibile del contribuente). La detrazione per reddito di lavoro dipendente diminuisce di (794,44 760,99) = 33,45. Quella per figli a carico diminuisce di (1217, ,59) = 15,46. L imposta netta è quindi aumentata di (380+33,45+15,46) = 428,91. L aliquota marginale effettiva sugli ultimi 1000 euro del contribuente è quindi pari al 42,89%, ed è significativamente più alta rispetto all aliquota legale. 2) In alternativa, l aliquota marginale effettiva si può trovare così: RC La detrazione da lavoro dipendente è Quindi, se RC varia di un ammontare uguale a RC, la variazione della detrazione è uguale 1338 a RC = RC RC La detrazione per figli è Quindi, se RC varia di un ammontare uguale a RC, la variazione della detrazione è uguale 1700 a RC = RC Se il reddito complessivo aumenta per un ammontare uguale a RC, su questa somma si paga il 38% di aliquota formale, inoltre si perde il % per la riduzione della detrazione di reddito da lavoro, e l 1.54% per riduzione detrazione per figli. Sommiamo queste tre percentuali: 38%+3.345%+1.54%=42.89%.) Soluzione esercizio 2 Reddito complessivo = ,85 x 8000 = Non ci sono deduzioni tradizionali. Per trovare l Irpef lorda, applico la scala delle aliquote: Irpef lorda = 0,23x ,27x ,38x x1800= =

5 Poiché la moglie non è a carico, la detrazione per figlio a carico deve essere ripartita fra i due coniugi al 50%, ovvero, previo accordo fra i due, può essere attribuita al coniuge con reddito più elevato. Va allora considerato che la moglie ha un reddito da co.co.pro, e cioè un reddito che la legislazione fiscale qualifica come reddito da lavoro dipendente. Questo reddito è inferiore agli 8000 euro e, grazie alla detrazione da lavoro dipendente, è esente da imposta. Ai coniugi Bianchi non conviene quindi attribuire alcuna quota di detrazione alla signora Bianchi, che non trarrebbe nessun beneficio da una detrazione fiscale per oneri familiari, essendo il suo debito di imposta già azzerato dalla detrazione per lavoro dipendente. Ipotizziamo quindi che il signor Bianchi, ben consigliato dal suo Caaf, attribuisca a sé l intera detrazione. Detrazione sul figlio maggiore di tre anni: Df1=800 (1- Y/95000) =800 (( )/95000) = 321,68 La detrazione per reddito da lavoro dipendente non spetta al signor Bianchi perché il suo reddito complessivo supera i euro. Detrazioni per oneri = 0.19x( )= 0,19x2070=393,3 Irpef netta = ,68 393,3=17243,02 Per calcolare l Irpef da versare a saldo devo sottrarre dall Irpef netta le ritenute che il signor Bianchi ha subito durante l anno, al momento della percezione dei suoi redditi. Ritenute sul reddito da lavoro dipendente: il datore di lavoro considera il reddito da lavoro dipendente come l unico reddito del contribuente, calcola quindi su di esso sia la detrazione per reddito da lavoro dipendente che le detrazioni per oneri familiari. L Irpef lorda calcolata dal datore è quindi commisurata al suo reddito di lavoro di euro ed è pari a: 0,23x ,27x ,38x12000= =11520 A questo importo il datore toglie la detrazione per redditi da lavoro dipendente: Dldip=1338 [(55000-Y)/40000] = 1338 x (( )/40000) =1338x0,375=501,75 e la detrazione per il figlio a carico, anch essa calcolata dal datore di lavoro considerando il reddito da lavoro dipendente come reddito complessivo: Df1=800 (1- Y/95000) =800-0,00842 x = ,8 = 463,2 Si noti che entrambe le detrazioni calcolate dal datore di lavoro, non conoscendo che il signor Bianchi ha altri redditi, sono più alte del dovuto, in quanto si tratta di detrazioni decrescenti al crescere del reddito complessivo. Ciò comporterà al signor Bianchi il vantaggio di aver pagato un acconto più basso (quello trattenuto dal datore), che verrà però compensato da un saldo più alto. Nel complesso, il datore ha versato ritenute uguali a ,75-463,2=10555,05 Il signor Bianchi ha anche subito ritenute sul suo reddito da lavoro autonomo: 2000 Ritenute totali = 10555, =12555,05 Irpef da versare a saldo: 17243, ,05=4687,97 5

6 Soluzione esercizio 3 a) Nell ipotesi di tassazione individuale, ciascuno dei percettori di reddito, il marito e la moglie, calcola separatamente la propria imposta. T(marito) = 0,1x ,2x ,3x10000 = =7500 T(moglie) = 0,1x15000=1500 Imposta totale pagata dalla famiglia = 9000 Aliquota media sul reddito familiare = 9000/55000= 16,36% b) Nel caso di tassazione sulla famiglia, senza correzioni per tenere conto del numero dei componenti, la tassazione è commisurata alla somma (cumulo) dei redditi dei percettori. imposta = 0,1x ,2x ,3x25000 = =12000 Aliquota media sul reddito familiare = 12000/55000= 21,82% (In presenza di imposta progressiva, e senza correttivi, quali lo splitting o il quoziente familiare, la tassazione familiare, con il cumulo dei redditi, comporta un onere di imposta più elevato). c) La tassazione del reddito familiare, in caso di splitting, avviene cumulando tutti i redditi familiari e poi attribuendoli, metà per uno, ai due coniugi. imposta complessiva= 2 x T(55000/2) = 2 x T(27500) = 2 x (0,1x ,2x12500) = 2 x ( )=8000 Aliquota media sul reddito familiare = 8000/55000=14,54% L applicazione dello splitting ha comportato una riduzione dell aliquota media, non solo rispetto alla situazione di cumulo, ma anche rispetto alla situazione di tassazione individuale. d) La tassazione secondo il quoziente familiare permette di attribuire a ciascun membro della famiglia un reddito pro capite corretto per le economie di scala che si riscontrano nella convivenza. Il quoziente familiare è pari alla somma dei pesi riconosciuti a ciascun componente: 1+0,7+0,5+0,3=2,5 Si calcola l imposta dovuta sul reddito pro capite corretto reso equivalente (e quindi confrontabile fra famiglie di numerosità diversa) attraverso la sua divisione per il quoziente e poi si moltiplica l importo ottenuto per il quoziente familiare stesso: imposta = 2.5 x T(55000/2.5) = 2.5 x T(22000) = 2.5 x (0,1x ,2x7000) = 2,5 x ( )=7250. Aliquota media sul reddito familiare = 7250/55000=13.18% Alternativamente si calcola l imposta dovuta sul reddito pro capite corretto e cioè su questa imposta è pari a Si calcola l aliquota media corrispondente al reddito pro capite corretto: 2900/22000 = 13,18% e la si applica al reddito familiare complessivo. 15,18%x55000=7250. Questa seconda procedura rende evidente che il passaggio per il reddito procapite corretto ha la funzione di calcolare l aliquota media idonea per un dato reddito familiare, se si tiene conto della numerosità dei suoi componenti, in presenza di imposta progressiva. Soluzione esercizio 4 6

7 a) Imposta pagata nell anno t: 0,1x ,2x ,4x10000= =7000 Aliquota media = 7000/30000=23,333% Imposta pagata nell anno t+1: 0,1x ,2x ,4x11500= =7600 Aliquota media = 7600/31500=24,127% Il contribuente, pur essendo il suo reddito reale rimasto invariato, paga quindi lo 0,794% di imposta in più; l ammontare del fiscal drag è quindi 0,00794x31500=250 euro, corrispondente al maggior onere dovuto all inflazione. L importo del fiscal drag poteva alternativamente essere calcolato come segue: i) per lasciare invariato il debito di imposta reale, un inflazione del 5% avrebbe dovuto comportare un incremento del debito di imposta del 5%: 7000 x (1+0,05) = Pagando invece 7600 euro, il contribuente paga =250 euro in più. ii) per lasciare invariato il debito di imposta reale, l aliquota media non dovrebbe variare (23.33%), e dunque il contribuente dovrebbe pagare 0,2333x31500=7350 euro. Pagando invece 7600 euro, il contribuente paga 250 euro in più. b) Si potrebbe annullare l effetto del fiscal drag indicizzando all inflazione i valori degli scaglioni (ne moltiplico cioè il valore per (1+0,05)) nell anno t+1 la nuova struttura degli scaglioni sarebbe allora la seguente: Scaglioni aliquote % % > % l imposta dovuta su sarebbe: 0.1x x x10500 = = 7350 Anche l imposta sarebbe quindi aumentata del 5%, in linea con l inflazione, e l aliquota media non sarebbe cambiata rispetto al periodo precedente, come non è cambiato il reddito reale. Oppure, si applica la struttura delle aliquote al reddito deflazionato per il tasso di inflazione (quindi nell esempio costante in termini reali), si calcola l imposta, poi la si moltiplica per il tasso di inflazione: 31500/1.05 = T(30000)= x1.05=7350 e non c è fiscal drag. 7

8 Esercizi per il Corso di Scienza delle Finanze a.a. 2009/10 Esercizi su Ires e Irap Esercizio 1 Nell anno 2009, la società Rape rosse S.p.a., che ha alle sue dipendenze solo lavoratori a tempo indeterminato, ha ricavi per 480 mila euro, spese per salari e stipendi per 270 mila euro, spese per contributi sociali per 90 mila euro, interessi passivi pari a 50 mila euro, ammortamenti per 60 mila euro e acquisiti di materie prime e prodotti intermedi per 170 mila euro. Il Rol (risultato operativo lordo) è pari a 120 Si calcolino l Irap e l Ires dovute dalla società in questione. (Non si considerino gli effetti delle agevolazioni, in termini di abbattimento forfetario dalla base imponibile di 4600 euro per ciascun lavoratore dipendente, né la deduzione per piccole e medie imprese, ai fini dell Irap. Non si considerino le norme transitorie sulla deducibilità degli interessi passivi ai fini dell Ires) Esercizio 2 Si consideri la società di capitali Aquilonia S.p.a., che ha sede in Lombardia, con 30 lavoratori dipendenti, tutti a tempo indeterminato che nel 2009 ha avuto i seguenti risultati evidenziati dal conto economico (in migliaia di euro): Ricavi delle vendite 2000 Costi per materie prime 400 Salari e stipendi 600 Oneri sociali relativi a personale a tempo indeterminato 240 Ammortamenti 100 Interessi passivi 200 Esercizio 3 Il Rol della società è pari a 760 Si calcoli L Ires e l Irap dovute da tale società. Nel 2009 la società di capitali Pierina S.p.a. ha (dati in migliaia di euro): ricavi per 4200 spese per personale per 850 interessi passivi per 230 ammortamenti rilevanti a fini fiscali per 420 acquisti di materie prime per 610 ha effettuato nuovi investimenti per 270 ha distribuito utili ai propri azionisti per 560 il Rol della società è pari a

9 Calcolare l Ires dovuta dalla società Pierina (senza considerare la deducibilità dell Irap dalla base imponibile dell Ires) Esercizio 4 La società Azzeccagarbugli S.p.a, residente in Piemonte e con 50 dipendenti a tempo indeterminato ha avuto nel 2009 (dati espressi in migliaia di euro): ricavi per 6200 interessi attivi per 1650 dividendi, da una società residente, per 1000 spese per salari e stipendi 2850 oneri sociali 997 acquisto di materie prime e beni intermedi 1150 interessi passivi per 100 Calcolare l Ires e l Irap dovuta dalla società. Esercizio 5 La società di capitali A ha ottenuto nel 2008 un finanziamento di per effettuare un importante investimento indebitandosi attraverso l emissione di obbligazioni a lungo termine su cui paga interessi annui pari al 12% (e cioè ogni anno) La società di capitali B, ha ottenuto nel 2008 lo stesso finanziamento di , per effettuare un analogo investimento, attraverso un aumento di capitale sottoscritto dai suoi soci. Nel 2009 decide di remunerare i soci per la sottoscrizione effettuata prevedendo di distribuire ad essi dividendi per (lo stesso ammontare che la società A paga come interessi ai suoi debitori). Entrambe le società hanno 15 dipendenti e hanno sede in Emilia Romagna, nel 2009 hanno avuto: ricavi per costi per salari e stipendi per costi per oneri sociali costi per materie prime per costi per ammortamenti rilevanti a fini fiscali per Il Rol di entrambe le società è pari a Calcolare l Ires e l Irap delle due società, dimostrando che mentre l Ires non è neutrale nei confronti delle scelte di finanziamento delle imprese l Irap lo è. (Non si consideri la deduzione dalla base imponibile, ai fini dell Irap, riconosciuta alle piccole e medie imprese) Soluzioni esercizi su Ires e Irap Soluzione esercizio 1 9

10 Poiché il 10% dell Irap è deducibile dalla base imponibile dell Ires conviene calcolare prima l Irap e poi l Ires. La base imponibile dell Irap è data dal valore aggiunto netto (VAN) della società, calcolato come differenza fra i ricavi e costi per l acquisto di materie prime e beni intermedi, ammortamenti, oneri sociali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato VAN: =160 Il Van può essere anche calcolato come somma delle remunerazioni dei fattori produttivi: costo del lavoro, interessi, rendite e profitti: =160 E quindi Irap = 0.039x160=6,24 Dalla base imponibile dell Ires bisogna dedurre il 10% di 6,24 e cioè 0,62 La quota di interessi passivi deducibili è pari al 30% del Rol e quindi 0,30*120 = 36. L utile della società è pari a ,624 = - 146,62 Essendo in perdita, la società non deve pagare niente di Ires e potrà riportare la perdita (dedurla cioè dagli utili) nei successivi periodi non oltre il quarto. Si noti che pur essendo in perdita l impresa deve pagare l Irap, in quanto l Irap non è un imposta sui profitti ma un imposta sul valore aggiunto netto, che, per questa impresa, è positivo. Soluzione esercizio 2 Nel calcolare la base imponibile dell Irap bisogna tenere conto che da essa sono deducibili i contributi sociali, in quanto relativi a lavoratori a tempo indeterminato. Per ciascuno di essi la società, che ha sede in Lombardia, gode poi di una deduzione pari a 5 mila euro (5, se espressa in migliaia di euro); complessivamente quindi, a questo titolo, la deduzione goduta dalla società Aquilonia è pari a 5x30=150. VAN = = 1110 (calcolato per differenza) VAN = = 1110 (calcolato per somma) Irap = 0,039 x 1110 = 43,29 Utile = 2000-( ) 4,33 = 455,67 (dove 4,33 è il 10% dell Irap, deducibile dalla base imponibile dell Ires Si noti che gli interessi passivi sono integralmente deducibili in quanto inferiori al 30% del Rol. 10

11 Ires = 0,275x455,67 = 125,31 Soluzione esercizio 3 Ai fini del calcolo dell utile tassabile, il fatto che la società distribuisca utili ai propri azionisti e effettui investimenti non ha alcuna rilevanza. L utile è comunque dato dalla differenza fra ricavi e costi fiscalmente deducibili. La società può dedurre integralmente gli interessi passivi, in quanto essi sono in quantità inferiore al 30% del Rol. Utile tassabile: = 2090 Ires: 2090 x 0,275 = 574,75 Soluzione esercizio 4 L Irap ha come base imponibile il VAN dato dalla differenza fra ricavi e costi per materie prime e beni intermedi e ammortamenti. Si noti che le componenti finanziarie attive (interessi attivi e dividendi) non sono oggetto di tassazione in Irap (altrimenti sarebbero tassate due volte: in capo a chi le eroga e in capo a chi le percepisce). Avendo poi 50 lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, la società beneficia di un abbattimento dall Irap di 50x4600=230 mila euro (d ora in poi 230 perché tutti i dati sono espressi in migliaia di euro). VAN = = 3783 Irap dovuta = 0.039x3783 = 147,54 Si ricorda che i dividendi ricevuti da una società residente sono inclusi nella base imponibile dell Ires per il solo 5% del loro ammontare (50). Gli interessi passivi di questa società sono interamente deducibili (lo sono sempre se non eccedono l ammontare degli interessi attivi) L utile della società è pari a ,75= 2788,25 (dove 14,75 è la deduzione del 10% dell Irap). L Ires dovuta è pari a 0,275x2788,25 = 766,77 Soluzione esercizio 5 Il VAN della società A e della società B sono identici e pari a = Dove è la deduzione riconosciuta per i lavoratori a tempo indeterminato (4600 euro a testa per 15 dipendenti). 11

12 L Irap dovuta è quindi pari. Per entrambe le società, a 0,039x47000 = 1833 Entrambe le società potranno quindi dedurre il 10% dell Irap e cioè 183,3 dalla base imponibile dell Ires. L utile tassabile della società A è pari a ,3= 13816,7 (Gli interessi passivi sono integralmente deducibili perché non eccedono il 30% del Rol) L Ires dovuta dalla società A è quindi pari a 0,275x13816,7 = 3799,59 L utile tassabile della società B è pari a ,3 = 25816,7 L Ires dovuta è quindi pari a 0,275x25816,7 = 7099,59 La società B quindi paga un Ires superiore a l Ires della società A pur remunerando i suoi azionisti per il capitale ottenuto allo stesso modo in cui la società A remunera i suoi debitori. Gli interessi passivi sono infatti deducibili dalla base imponibile mentre i dividendi non lo sono. Le due società pagano invece la stessa Irap. l Irap è quindi neutrale nei confronti delle loro scelte di finanziamento. 12

13 Esercizi per il Corso di Scienza delle Finanze a.a. 2009/10 Esercizi sull Iva Esercizio 1 L impresa Gatta ci cova, nel acquista un bene di investimento per ha spese per personale per produce e vende un bene dal valore di ha ammortamenti per acquista un bene intermedio per ha spese per interessi passivi per 130 Tutti gli importi sin qui forniti non sono comprensivi di Iva Calcolare l Iva a debito, l Iva a credito e l Iva versata dall impresa Gatta ci cova, nell ipotesi che l Iva sia applicata con un aliquota uniforme del 20% e che le modalità di applicazione dell Iva siano quelle previste dalla normativa italiana. Esercizio 2 L impresa Alfa, che non ha spese per acquisti, vende all impresa Beta un bene intermedio per 300. L impresa Beta a sua volta vende all impresa Gamma un bene di investimento, ammortizzabile in 3 anni, al prezzo di 450. Infine, l impresa Gamma vende al dettaglio un bene del valore di 700. Tutti i valori monetari sono al netto dell Iva. Se l aliquota dell Iva è pari al 10% per tutti i beni e servizi, calcolate l Iva a credito e a debito in ciascuna fase, nei due casi di Iva tipo reddito lordo, e Iva tipo consumo. Esercizio 3 Nell anno t: - l impresa A produce, in un processo verticalmente integrato e del tutto indipendente dalle altre imprese un bene di investimento, del valore di Tale bene è venduto all impresa B; - l impresa C produce, in un processo verticalmente integrato e del tutto indipendente dalle altre imprese, un bene intermedio di 1300 e lo vende all impresa B; - l impresa B produce un bene di consumo finale, che vende direttamente al consumatore finale a Nell ipotesi che l Iva sia applicata in Italia con un aliquota del 20%: calcolate l Iva versata da ciascuna impresa, applicando la normativa vigente in Italia. Esercizio 4 13

14 Si consideri uno scambio di beni e servizi fra due soggetti, residenti in paesi diversi, entrambi soggetti passivi dell'iva: un'impresa estera che esporta il bene e un'impresa nazionale che lo importa e si occupa della sua distribuzione. Spiegare perché, in tale caso, anche in assenza di armonizzazione, il passaggio dal principio di destinazione al principio di origine, nell'applicazione dell'iva, non determina distorsioni nelle scelte dei consumatori finali relativamente al mercato (nazionale o estero) in cui effettuare l'acquisto. Mostrare inoltre che nei due casi è diversa la ripartizione del gettito fra il paese dell esportatore e il paese dell importatore. Si supponga in particolare che l impresa estera A produca il bene e lo venda ad un valore finale di 100, e che tale bene venga importato da un impresa B che lo rivende a 105. Le aliquote di imposta Iva siano, rispettivamente, il 10% all estero e il 15% nel paese importatore. Soluzioni esercizi sull Iva Soluzione esercizio 1 Molti dei dati forniti dall esercizio non hanno alcuna rilevanza ai fini del calcolo dell Iva. L Iva a debito è pari a 0,20x3800 = 760 (Iva dovuta sui ricavi) L Iva a credito è uguale a 0,20 x ,20x1450 = 384 (Iva che era stata pagata su acquisti di beni intermedi e di investimento) L Iva da versare è quindi pari a 376 (differenza fra Iva a debito e Iva a credito) Soluzione esercizio 2 Alfa Beta Gamma Totale Iva tipo reddito lordo (VAL): Iva a credito Iva a debito Iva da versare =10% del VAL (1150) Iva tipo consumo: Iva a credito Iva a debito Iva da versare =10% del consumo (700) Soluzione esercizio 3 Nel caso in cui l Iva sia prelevata secondo la normativa vigente in Italia Impresa A: 14

15 Iva a credito: 0 Iva a debito: 480 Iva da versare: 480 impresa B: Iva a credito: =740 Iva a debito: 380 Iva da versare: -360 impresa C: Iva a credito: 0 Iva a debito: 260 Iva da versare: 260 L Iva complessivamente incassata dallo Stato ammonta a =380, che corrisponde al 20% del valore del bene di consumo prodotto dalla impresa B. L Iva applicata in Italia è infatti un imposta sul valore aggiunto tipo consumo Soluzione esercizio 4 1) Applicazione del principio di destinazione. Se si applica il principio di destinazione il bene non subisce alcun prelievo nel paese esportatore, mentre viene assoggettato all Iva del paese importatore. Si applica l aliquota di tale paese al valore delle importazioni: 15% di 100= 15, pagate dall importatore. L importatore rivende il bene a 105, applicando e facendo pagare al consumatore finale l Iva del 15%: 15% di 105 = 15,75. Egli calcolerà poi l Iva da versare come differenza fra l Iva a debito, 15,75, e l Iva a credito, 15 (versata al momento dell importazione). Verserà quindi 0,75. Complessivamente il consumatore finale sopporta un onere di 15,75, e lo stato importatore incassa 15,75. 2) Applicazione del principio dell origine. Se si applica il principio dell origine l esportatore venderà il bene a 100, più l Iva del 10%, pari a 10, per la quale si rivarrà sull acquirente (l impresa importatrice, B). L importatore rivende il bene a 105, applicando e facendo pagare al consumatore finale l Iva del 15%: 15% di 105 = 15,75. Egli calcolerà poi l Iva da versare come differenza fra l Iva a debito, 15,75, e l Iva a credito,10 (versata dall esportatore all erario del suo paese). Verserà quindi 5,75. Complessivamente il consumatore finale sopporta un onere di 15,75, esattamente come nel caso precedente. Il passaggio dall uno all altro principio non comporta quindi distorsioni nelle scelte dei consumatori finali relativamente al mercato (nazionale o estero) in cui effettuare l acquisto. Ci sono però effetti sulla distribuzione del gettito che non affluisce più integralmente allo stato importatore. In particolare, lo stato esportatore incasserà 10 e lo stato importatore incasserà 5,75. 15

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