Influenza A, muore donna a Messina Il virologo: in Italia forse 12mila vittime

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1 Il Messaggero.it Influenza A, muore donna a Messina Il virologo: in Italia forse 12mila vittime Forse il primo decesso per il virus. I familiari erano rientrati da Londra. Nella Penisola cinque casi seri Approfondimenti Influenza A, contro il contagio mangiare di meno e non fumare ROMA (19 settembre) - Mentre il virologo Fabrizio Pregliasco, da Praga, lancia le sue stime sui casi di influenza H1N1 e sul numero delle possibili vittime, a Messina si registra la seconda vittima italiana, dopo il paziente deceduto a Napoli il 4 settembre. Potrebbe trattarsi della prima vittima in Italia per il virus. Il 4 settembre, era deceduto, nell'ospedale Cotugno di Napoli, un uomo di 51 anni che però presentava da tempo gravi condizioni di base, con cardiopatia dilatativa e diabete grave. La vittima di Messina. E' una donna di 46 anni, morta oggi pomeriggio nell'ospedale Papardo di Messina. G.R. era ricoverata dal 30 agosto per aver contratto il virus dell'influenza A-H1N1 ma soffriva da tempo di broncopolmonite. La paziente si trovava nel reparto rianimazione, in coma farmacologico dall'8 settembre, e nei giorni scorsi le sue condizioni sembravano migliorare nonostante il virus le avesse provocato una polmonite virale con problemi respiratori. La donna potrebbe aver contratto il virus da alcuni familiari rientrati da una vacanza a Londra.

2 Gianni Rezza dell'istituto Superiore di Sanità ha precisato: «Non è chiaro se il virus abbia attaccato direttamente i polmoni o se ci sono stati altri fattori che possano aver contribuito ad aggravare la sua condizione». L'esperto ha comunque ricordato che la «stragrande maggioranza dei casi di influenza A ha un decorso benigno. Nei casi gravi bisogna verificare le ragioni dei peggioramenti clinici che possono essere causate da motivi predisponenti». La vittima aveva due figli e lavorava come consulente legale per l'azienda Amam di Messina, la società che si occupa dell'acquedotto. Durante il ricovero in ospedale è stata assistita anche dalla sorella, che è un medico che lavora a Napoli. Era grave al momento del ricovero. Era giunta in ospedale a Messina «con grave quadro di insufficienza respiratoria per estesi addensamenti polmonari bilaterali» e dagli esami del tampone faringeo e nasale, eseguito il giorno dopo, è emerso che la paziente era affetta dal virus. È quanto emerge dalla relazione del direttore sanitario dell'ospedale Papardo, Eugenio Ceratti. Dopo il ricovero la donna è stata «immediatamente sottoposta a trattamento medico e supporto ventilatorio mediante ventilazione non-invasiva» e sottoposta il giorno seguente «a tampone faringeo e nasale». Il tampone è stato inviato al Centro di riferimento regionale per la diagnosi di infezione virale di tipo A: il 5 settembre il Dipartimento ha inviato riscontro positivo ad A/H1N1. «Durante la degenza - si legge nella relazione sanitaria - la paziente è stata sottoposta a terapia con Omesartan (Tamiflu) per cinque giorni, con leggero iniziale miglioramento clinico». L'8 settembre c'è stato «un peggioramento del distress respiratorio, la paziente è stata trasferita presso la rianimazione». Il giorno successivo la donna è stata intubata e da un controllo al torace è emerso «un peggioramento del quadro radiologico con massimo addensamento polmonare a destra fino quasi all'apice». «È stato eseguito un secondo tampone faringeo di controllo ed inviato al Centro di

3 riferimento di Palermo, che - prosegue la relazione - risulterà negativo». Alle 16 di oggi si è verificato un «crollo emodinamico e respiratorio con conseguente arresto cardiaco irreversibile alle 16,20». Il direttore dell'unità di rianimazione, Tanino Sutera, spiega che «la paziente è deceduta per un peggioramento della respirazione. Aveva già sviluppato una broncopolmonite massiva sulla quale si è innestato il virus influenzale A, che ha provocato gravi difficoltà di ossigenazione. Cinque giorni fa l'equipe guidata del prof. Sutera le ha somministrato un farmaco utilizzato in via sperimentale e che contiene un'alta percentuale di proteina C attivata. I medici speravano in un miglioramento delle condizioni in modo da superare il coma farmacologico e proseguire le terapie. Oggi il quadro clinico è peggiorato e la paziente è deceduta. L'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, d'intesa con il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, ha disposto l'avvio immediato di un'ispezione. Il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, ha convocato per lunedì i manager e i direttori sanitari degli ospedali locali per fare il punto della situazione. Al vertice parteciperanno i dirigenti di Papardo, Piemonte, Policlinico e Asl5. Il virus AH1N1 «ha solo probabilmente aggravato una situazione grave già in atto» ha commentato il presidente della Società italiana di Medicina generale (Simg) Claudio Cricelli. A quanto risulta, ha detto Cricelli, «si tratta di un soggetto che già si trovava in una cattiva condizione di salute ed affetta da complicanze polmonari. La donna, a quanto risulterebbe, era cioè già affetta da una malattia polmonare e, stando alle prime notizie, il decesso è avvenuto a causa di tale patologia polmonare». Dunque, ha concluso Cricelli, «il virus ha probabilmente solo ulteriormente aggravato una situazione grave che era già in atto». L'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, d'intesa con il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, ha disposto l'avvio immediato di un'ispezione all'ospedale Papardo per accertare le cause della morte e la congruità e correttezza delle modalità terapeutiche seguite. Il sindaco di Messina,

4 Giuseppe Buzzanca, ha convocato una riunione per dopodomani con i manager e i direttori sanitari degli ospedali locali per fare il punto della situazione. Al vertice parteciperanno i dirigenti di Papardo, Piemonte, Policlinico e Asl5. Le stime del virologo. Fabrizio Pregliasco durante un incontro sulla pandemia influenzale a Praga, ha affermato che secondo le stime previsionali in Italia sono attesi circa12 milioni di casi almeno di influenza A, con un tasso possibile di letalità tra lo 0,1% e lo 0,4%. La stima più probabile di decessi è di circa 12 mila morti. Intanto Fernando Aiuti spiega che «è sbagliato chiudere le scuole per casi gravi». La stima di 12 mila decessi «è la più probabile - afferma Pregliasco - Nello scenario peggiore potrebbero verificarsi invece circa 92 mila decessi, se il virus dovesse mutare diventando simile a quello della spagnola verificatasi nel 1918». Pregliasco ha precisato che tale stima «è tuttavia improbabile poiché è improbabile che tale scenario si verifichi». Anche per Giovanni Rezza dell'istituto superiore di sanità, il dato sulle eventuali morti rappresenta una «sovrastima». La morbosità e il numero di casi attesi in Italia, ha sostenuto Pregliasco, «sarà in rapporto alla forza di infezione del virus. Questo vuol dire che se il virus sarà fortemente infettante ci saranno da 12,6 milioni a 23 milioni di casi, pari al 38,7% della popolazione». Riferendosi alla letalità stimata, Pregliasco ha fatto la seguente previsione: «Su 12 milioni di malati, considerando un tasso di letalità dello 0,4%, si stimano da 12 mila a 48 mila decessi. Considerando invece lo scenario peggiore che porterebbe a 23 milioni i malati, sempre riferendosi ad un tasso di letalità allo 0,4%, si potrebbero verificare da 23 mila a 92 mila decessi». Cinque i casi gravi. A Monza Fabio F., di Parma èricoverato da più di una settimana per una grave complicanza polmonare. Lo scorso 10 settembre al ragazzo è stata staccata l'ecmo, la macchina che mette a riposo sia il cuore che i polmoni e

5 che sosteneva l'ossigenazione del sangue. Le sue condizioni sono considerate stabili. Firenze. Restano stabili, in una fase di miglioramento, le condizioni del paziente di 39 anni ricoverato in rianimazione all'ospedale fiorentino di Careggi per una grave insufficienza respiratoria, conseguente alla nuova influenza. Mantova. «Cauto ottimismo» è stato espresso dalla Regione Lombardia riguardo le condizioni del paziente bengalese di 35 anni che si trova in rianimazione all'ospedale di Mantova, dal 6 settembre, per problemi respiratori e che è rientrato in Italia già infetto dal virus dopo un viaggio all'estero. Roma: Il quadro clinico dell'uomo di 41 anni ricoverato all'ospedale San Camillo nel reparto rianimazione dal 5 settembre «resta grave ma con segnali di miglioramento». Il paziente, colpito da polmonite da virus dell'influenza A, è affetto anche da una grave forma di leucemia. Cesena: Restano «stabili nella gravità» le condizioni della disabile cinquantenne affetta da una patologia del sistema immunitario e risultata positiva al virus dell' influenza A ricoverata nel reparto rianimazione dell'ospedale Bufalini di Cesena. La donna, incubata e ventilata artificialmente, soffre di ipotirodismo congenito. Le stime sul tasso di ospedalizzazione. Il presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) Claudio Cricelli, ha fornito le stime del tasso di ospedalizzazione atteso per la pandemia e calcolato sulla base dei dati disponibili relativi alle precedenti epidemie influenzali: «Dai 6 ai 23 anni - ha detto - si stimano 6,3 ricoveri su 10 mila contagi; nella fascia 2-4 anni la stima è di 1,5 su 10 mila; da 5 a 17 anni è dello 0,5; da 18 a 49 anni dello 0,4; da 50 a 64 anni è dello 0,9 e sopra i 65 anni è del 4,5». Dunque, ha sottolineato Cricelli, «si prevede un grosso impatto soprattutto per la rete degli ospedali pediatrici». «Poichè si tratta della prima pandemia degli ultimi 30 anni - ha aggiunto Cricelli - abbiamo messo a punto processi e soluzioni da diffondere tra medici e cittadini per affrontarla. Va detto che i medici sono perfettamente in grado di curare e prevenire anche questa influenza A, che è comunque una normale influenza».

6 Negli studi quindi tutto è pronto per avviare la campagna vaccinale tra i cittadini ed un decalogo ad hoc è stato messo a punto dalla Simg anche con misure e consigli per la riorganizzazione degli studi medici e la raccomandazione di incentivare la consultazione telefonica durante la massima diffusione dell'epidemia. Un decalogo è anche destinato ai pazienti, ai quali la prima misura indicata è quella di rimanere a casa per limitare il contagio. Più in generale, ha ricordato Cricelli, «varie aziende, dalle banche ai supermercati, stanno anche prevedendo dei propri piani pandemici per distribuire ai dipendenti antivirali come forma di profilassi preventiva». Aiuti: sbagliato chiudere le scuole per casi gravi. Secondo il presidente della commissione per l'influenza del Comune di Roma, Fernando Aiuti, è «scientificamente sbagliato chiudere le classi o le scuole per casi gravi legati all'influenza A». Precisando che il suo giudizio è condiviso dai membri della commissione, e sottolineando che «i casi gravi hanno una percentuale dello 0,1 per mille», Aiuti sottolinea che «il problema è prettamente scientifico, nel senso che la gravità di un caso non dipende certo dal virus ma dalle condizioni del soggetto». Casomai, prosegue, «le scuole si dovrebbero chiudere quando mancano alunni e insegnanti e non ha più molto senso fare lezione». In ogni caso, conclude Aiuti, «su questo tema sono disposto ad un confronto su basi scientifiche».

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