PROGETTO VARIANTE IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO SITO NEL COMUNE DI ESTE (PD)
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1 REGIONE VENETO PROVINCIA DI PADOVA COMUNE DI ESTE PROGETTO VARIANTE IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO SITO NEL COMUNE DI ESTE (PD) Proponente: STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE Elaborato A Redatto da: Via Comuna, Este (PD) Tel , Fax c/o Parco Scientifico Tecnologico VEGA ed. Auriga - via delle Industrie, Marghera (VE) info@eambiente.it Tel ; Fax Agosto 2010 Revisione 00
2 SOMMARIO 1. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E FINALITA DELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE Premessa Dati Identificativi dell azienda Localizzazione dell area Quadro autorizzativo Motivazioni del progetto Struttura ed elaborati dello studio RIFERIMENTI PROGRAMMATICI Vincoli territoriali ambientali Aree naturali protette Rete Natura Vincolo idrogeologico Vincolo paesaggistico Indicazioni derivanti dal Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) Piano di assetto del territorio Intercomunale Estense P.A.T.I Piano Regolatore Generale di Este Strumenti di pianificazione ambientale Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani DESCRIZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO Quantità e tipologie di rifiuti conferiti presso l impianto Dimensionamento impianti digestione anaerobica Dimensionamento sezione trattamento verde Sezioni dell impianto di compostaggio Sezione di ossidazione Sezione impiantistica maturazione finale del compost Sezione impiantistica movimentazione e deposito compost raffinazione finale del compost e stoccaggio sezione impiantistica trattamento verde Sezione di digestione anaerobica con produzione di energia elettrica e termica Descrizione prima sezione impiantistica digestione anaerobica Descrizione seconda sezione impiantistica digestione anaerobica con nuovi 4 impianti di cogenerazione da 998 kwe alimentati a biogas da digestione anaerobica Centrale di teleriscaldamento Impianti di cogenerazione La centrale termica di pompaggio La rete di teleriscaldamento Sezione impiantistica di depurazione biologica delle acque interne completa di ultrafiltrazione e osmosi inversa DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI PROGETTUALI Riorganizzazione del trattamento di compostaggio della frazione verde con incremento del trattamento da t/anno a t/anno Utilizzo del digestato nelle fasi di biossidazione del verde di 115
3 4.3 Operazione di messa in riserva R13 per stoccaggio/travaso di t/anno della frazione verde per successivo avvio a impianti di terzi Riorganizzazione flusso dei materiali vegetali e lignocellulosici nel trattamento del verde Riorganizzazione aree stoccaggio compost maturo negli appositi piazzali esterni semicoperti e nuovi piazzali coperti a nord dell impianto Stoccaggio materiale lignocellulosico per costruzione letto filtrante biofiltri Aree di stoccaggio sovvalli e/o rifiuti prodotti dal trattamento di compostaggio Stoccaggio - messa in riserva (operazione R13) di FORSU, fanghi e altri rifiuti organici Nuovo impianto di digestione anaerobica con produzione di energia elettrica e termica di alimentazione della rete di teleriscaldamento urbana di Este ed Ospedaletto E Riorganizzazione interna dei flussi tra compostaggio verde e frazione organica da avviare a digestione anaerobica Riorganizzazione spazi del secondo depuratore biologico interno Riorganizzazione spazi adibiti a gasometro e torcia seconda sezione impiantistica digestione anaerobica Adeguamento/riorganizzazione maturazione del compost DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI La produzione e gestione dei rifiuti a livello regionale Produzione di rifiuti urbani (RU) nella regione veneto La raccolta differenziata Gestione dei rifiuti urbani Il recupero della frazione organica negli impianti di compostaggio e digestione anaerobica Flussi dei materiali in ingresso e in uscita dall impianto di compostaggio e digestione anaerobica Sesa Atmosfera Inquadramento meteoclimatico La rete di monitoraggio della qualità dell aria Qualità dell aria nella Provincia di Padova Qualità dell aria nel Comune di Este Ambiente idrico Stato delle Acque superficiali Stato delle Acque sotterranee Suolo e sottosuolo Vegetazione, Flora e fauna Paesaggio ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI Emissioni in atmosfera Impatto viabilistico Emissione di rumore nell ambiente esterno Limiti acustici applicabili Valori limite differenziali di emissione di rumore Indagini fonometriche Valutazione dell impatto acustico allo stato futuro Potenziali Impatti su Ambiente idrico, suolo e sottosuolo Approvvigionamento idrico Gestione delle acque e dei percolati Consumi energetici Produzione dei rifiuti Impatti su vegetazione, flora e fauna Impatti sul Paesaggio di 115
4 7. CONCLUSIONI di 115
5 1. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E FINALITA DELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE 1.1 PREMESSA La Società SESA gestisce un polo impiantistico, sito in Via Comuna a Este, per lo smaltimento e il recupero di rifiuti urbani e speciali. In particolare, presso lo stabilimento SESA vengono svolte le seguenti attività soggette ad autorizzazione: 1. raccolta e trasporto di rifiuti urbani ed assimilati; 2. raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi; 3. gestione discarica per rifiuti non pericolosi (con priorità per i rifiuti urbani ed assimilabili); 4. gestione impianto di compostaggio e digestione anaerobica; 5. esercizio di una centrale di produzione di energia elettrica e termica alimentata dal biogas della discarica, ed esercizio di una centrale di produzione di energia elettrica e termica alimentata da biogas prodotto dall'impianto di stoccaggio colaticci di FORSU; 6. gestione impianto di selezione del rifiuto secco differenziato ed indifferenziato; 7. ricevimento e stoccaggio di rifiuti urbani ed assimilati ingombranti; 8. ricevimento e stoccaggio di rifiuti urbani ex R.U.P.; 9. intermediazione e commercio di rifiuti; 10. esecuzione di interventi di bonifica di siti contaminati. L impianto di compostaggio, inizialmente autorizzato con un primo provvedimento della Provincia di Padova n del 16/08/96, è stato più volte modificato ed ammodernato, trasformando il tradizionale sistema di ossidazione in cumulo, in sistema di biossidazione accelerata in biocelle dedicate, integrato negli anni con un annesso sistema di digestione anaerobica, per lo sfruttamento energetico del biogas prodotto. L impianto nella sua conformazione attuale è stato approvato e autorizzato con Provvedimento n del 4/04/07 e n del 12/12/07, a seguito del Giudizio di Compatibilità ambientale favorevole espresso con Deliberazione della giunta Provinciale n. 697 del 27/11/06. S.E.S.A. S.p.A. ad oggi è autorizzata all esercizio dell impianto di compostaggio e digestione anaerobica con Provvedimento n. 5319/EC/2009 del 22/04/2009. La presente variante prevede un adeguamento dell impianto di compostaggio con riorganizzazione interna della sezione di trattamento della frazione verde e della digestione anaerobica, introducendo delle migliorie nel processo di trattamento con un incremento delle quantità in ingresso della frazione verde e/o frazione organica da raccolta differenziata. Le varianti del presente progetto non introducono nuove strutture impiantistiche, ma consistono nella riorganizzazione di quelle esistenti, mediante i seguenti principali interventi: riorganizzazione interna alla sezione impiantistica di trattamento/compostaggio della frazione verde con la biossidazione nelle attuali e autorizzate biocelle del verde, con incremento della frazione verde trattata (sfalci d erba e ramaglie da raccolta differenziata) di ulteriori tonnellate/anno 5 di 115
6 (conformemente a quanto già valutato nel suo insieme nella VIA approvata con Deliberazione della giunta Provinciale n. 256 del 29/05/09); Utilizzo del digestato nelle fasi di biossidazione del verde; Attività di messa in riserva/stoccaggio per tonn/anno (conformemente a quanto già valutato nel suo insieme nella VIA approvata con Deliberazione della giunta Provinciale n. 256 del 29/05/09) della frazione vegetale a supporto delle raccolte differenziate delle Pubbliche Amministrazioni e successivo avvio ad impianti di terzi previo eventuale adeguamento volumetrico e/o vagliatura nella sezione impiantistica già autorizzata; Riorganizzazione delle lavorazioni della frazione verde con biossidazione, vagliatura intermedia, maturazione del compost nella platea conformemente al progetto approvato e riutilizzo della frazione lignocellulosica ottenuta nella matrice, nella costruzione dei biofiltri di biossidazione, maturazione e nelle platee e/o avvio a impianti terzi; Riorganizzazione degli spazi e dei flussi nell impianto con specifiche aree esterne parzialmente coperte e un area coperta di stoccaggio del compost tra l attuale impianto di compostaggio e il nuovo impianto di confezionamento del compost ancora in fase di realizzazione; Riorganizzazione aree dello stoccaggio materiale lignocellulosico utilizzato per la costruzione del letto filtrante dei biofiltri; Riorganizzazione delle aree interne di deposito dei prodotti dell attività di compostaggio riutilizzati nel processo e dei rifiuti dell attività di compostaggio, avviati a recupero e/o smaltiti; Riorganizzazione delle aree interne di stoccaggio e messa in riserva nell impianto di compostaggio, della frazione organica e dei fanghi per un volume di m³; Riorganizzazione dei flussi interni dell impianto di compostaggio e digestione anaerobica con incremento di ton/anno della frazione organica avviata al trattamento negli impianti di digestione anaerobica con recupero energetico e termico dalla rete di teleriscaldamento urbana di Este ed Ospedaletto Euganeo, in conformità a quanto previsto nella VIA approvata con Deliberazione della giunta Provinciale n. 256 del 29/05/2009; Riorganizzazione interna dei flussi tra compostaggio verde e frazione organica da avviare a digestione anaerobica; Riorganizzazione spazi adibiti al secondo depuratore biologico interno; Riorganizzazione spazi adibiti a gasometro e torcia seconda sezione impiantistica digestione anaerobica; Adeguamento/riorganizzazione maturazione del compost. La presente relazione rappresenta lo Studio Preliminare Ambientale, redatto ai sensi dell art. 20 e dell Allegato V del D. Lgs. 152/06, così come modificato dal D. Lgs. 4/2008, rientrando l impianto in questione tra i progetti sottoposti a verifica di assoggettabilità a VIA. 6 di 115
7 1.2 DATI IDENTIFICATIVI DELL AZIENDA Si riportano di seguito i dati identificativi dell impianto SESA: Sede amministrativa: Via Principe Amedeo, 43/A Este (PD) Sede dell impianto: Via Comuna, Este (PD) Codice Fiscale/Partita IVA: Zona di destinazione d uso PRG: Zona F attrezzatura di interesse generale con specifico uso a discarica N. addetti: 166. SESA opera la raccolta e il trasporto di rifiuti solidi urbani pericolosi (chiamati anche ex R.U.P.) e non pericolosi, assimilati e ingombranti (ed eventualmente le attività affini previste dai bandi di gara, come lo spazzamento delle strade) nei Comuni riportati nella tabella seguente, facenti parte dei Consorzi indicati. Tabella 1.1. Comuni in cui SESA opera il servizio di raccolta Consorzio di Bacino PD3 Consorzio di Bacino PD4 Consorzio di Bacino TV1 Battaglia Terme Bovolenta Codognè Baone Candiana Cimadolmo Cinto Euganeo Conselve Fontanelle Este Due Carrare Gaiarine Lozzo Atestino Piove di Sacco Mansuè Montagnana Sant Angelo di Piove di Sacco Meduna di Livenza Ospedaletto Euganeo Arre Oderzo Pozzonovo S. Pietro Viminario Ormelle Sant Elena Ponte di Piave Pernumia Portobuffolè Stanghella Salgareda San Polo di Piave Vazzola La SESA ha conseguito diverse Certificazioni di Qualità che contribuiscono a garantire la conformità nella gestione degli impianti, nel rispetto delle leggi di settore che li regolano, dei piani di Autocontrollo delle relative prescrizioni autorizzative. In particolare S.E.S.A. S.p.A. nel corso degli anni ha ottenuto i seguenti Riconoscimenti: Certificazione ambientale secondo norma UNI EN ISO 14001: Sistemi di gestione ambientale ( ); Certificazione aziendale secondo norma UNI EN ISO 9001: Sistemi di gestione per la qualità ( ); In data il Laboratorio interno ha ottenuto l Accreditamento SINAL secondo norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025: Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura ; 7 di 115
8 Certificazione sulla sicurezza secondo norma BS OHSAS 18001: Sistemi di gestione della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro ( ); Certificato di Eccellenza secondo le norme UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO e BS OHSAS ( ); Certificato di Registrazione EMAS ( ) LOCALIZZAZIONE DELL AREA L impianto di compostaggio è localizzato nella zona est dello stabilimento SESA, lungo Via Comuna e precisamente a ovest del centro storico di Este e a est del centro storico di Ospedaletto Euganeo. All impianto si accede attraverso la Strada Regionale 10 Padana Inferiore. L ambito è interessato da due scoli minori: lo Scolo delle Monache a est e lo Scolo Meggiotto a ovest. Impianto di compostaggio di SESA SpA Figura 1.1. Inquadramento ortofotografico del polo impiantistico della SESA 8 di 115
9 Localizzazione impianto di compostaggio SESA Figura 1.2. Inquadramento infrastrutturale dell impianto SESA 1.3 QUADRO AUTORIZZATIVO La Società S.E.S.A. S.p.A. ha inoltrato richiesta di Compatibilità Ambientale ai sensi dell art. 10 della L.R. del 26/03/99 alla Provincia di Padova attivando la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale di cui all art. 10 della L.R. n.10 del 26/03/99 in merito al progetto di adeguamento dell Impianto di compostaggio e biodigestione anaerobica per la produzione di energia termoelettrica e per la produzione di ammendanti da realizzarsi nel Comune di Este. Con Delibera n.32 del il Comune di Ospedaletto Euganeo, con Delibera n. DC/63/2006 del 28/09/2006 il Comune di Este hanno espresso parere favorevole allo studio di Impatto ambientale con osservazioni. La Commissione Provinciale V.I.A. con seduta del 07/11/2006 e la Giunta Provinciale con Delibera n. 697 del 27/11/2006 hanno espresso parere favorevole al progetto di impianto di compostaggio e di biodigestione anaerobica per la produzione di energia termoelettrica e per la produzione di ammendanti nel Comune di Este. La Provincia di Padova con Provvedimento 5215/EC/2007 del 12/12/2007 ha approvato il progetto del 3/2/07, prot. n. 566/07/S e integrazioni del 9/3/07 prot. 1189/07 autorizzando la realizzazione di interventi di adeguamento impiantistico, dell impianto di compostaggio e digestione anaerobica - sito in via comuna, Este - previsti dalla Deliberazione di Giunta Provinciale n. 697 del 27/11/2006. Gli interventi di mitigazione ambientale di adeguamento, in ottemperanza a quanto previsto nelle prescrizioni previste dalla Delibera di Giunta di Compatibilità Ambientale sono: la realizzazione della copertura della platea insufflata esistente per il pretrattamento del verde, la realizzazione di una nuova platea chiusa per il trattamento del verde in entrata e impianto trattamento aria con scrubber; la realizzazione della copertura del piazzale di deposito verde e movimentazione del compost; 9 di 115
10 la realizzazione di una zona filtro in ingresso/uscita dalla zona di conferimento nell impianto di compostaggio; la realizzazione di impianto lavaggio automezzi di servizio agli impianti; la realizzazione di un impianto interno di depurazione biologico delle acque lavaggio mezzi, acque di dilavamento piazzali e digestato in esubero dall impianto di digestione anaerobica; la realizzazione di un impianto interno per il trattamento chimico-fisico del percolato di discarica. Nella fase di realizzazione di tali interventi, il cui progetto è stato approvato con Provvedimento 5215 del 12/12/07, sono state apportate delle migliorie /varianti non sostanziali al progetto approvato riguardanti le seguenti opere: 1. copertura del piazzale esterno adibito al deposito verde, movimentazione del compost, 2. zona filtro in ingresso/uscita alla zona di conferimento nell impianto di compostaggio, 3. copertura impianto interno per il trattamento chimico-fisico del percolato di discarica, 4. copertura depuratore e stazione di disidratazione digestato, 5. vasca in cemento armato di raccolta acque da trattare nel depuratore Vasca di equalizzazione; 6. vasca in cemento armato di rilancio. Le suddette varianti non sostanziali al Provvedimento 5215 del 12/12/07 sono state autorizzate dall Amministrazione Comunale di Este con Provvedimento Autorizzativo Unico n.80/2009 del 10/04/09. Le medesime varianti sono state autorizzate in data 22/04/09 dalla Provincia di Padova con Provvedimento n. 5319/EC/2009: Autorizzazione alla gestione dell impianto di compostaggio e digestione anaerobica, sito in via Comuna, in Comune di Este. Con nota del 16/12/2009 la Provincia ha approvato e preso atto delle varianti non sostanziali presentate con progetto Impianto di compostaggio Varianti non sostanziali - Sostituzione macchinari/automazione che riguardano la manutenzione straordinaria dell impianto e non costituiscono variante sostanziale all impianto nel suo insieme. 1.4 MOTIVAZIONI DEL PROGETTO Considerato il continuo incremento della frazione verde proveniente dalla raccolta differenziata delle Pubbliche Amministrazioni e considerata la difficoltà di reperire nel territorio disponibilità impiantistica di terzi, si riscontra l esigenza di sfruttare la potenzialità residua delle strutture impiantistiche esistenti con l incremento di ton/anno dei conferimenti all impianto della frazione verde al compostaggio, nel rispetto della potenzialità complessiva già valutata in sede di VIA approvata con Deliberazione della Giunta Provinciale di Padova n. 256 del 29/05/09 e non ancora utilizzata. Inoltre, considerata la stagionalità delle raccolte differenziate della frazione verde con estrema variabilità nei flussi, si rende necessario organizzare una attività di messa in riserva della frazione verde per almeno ton/anno e trasferimento presso impianti di terzi per le relative attività di recupero (sempre nel rispetto della potenzialità valutata in VIA e non ancora utilizzata). In sede di procedura di VIA già espletata è stata valutata positivamente la realizzazione di un nuovo impianto di digestione anaerobica con recupero energetico elettrico e termico per rispondere alle esigenze della rete di teleriscaldamento urbano di Este e Ospedaletto Euganeo. Nel progetto era stato 10 di 115
11 valutato un incremento di tonnellate/anno da avviare a digestione anaerobica con riorganizzazione dei flussi tra compostaggio e digestione anaerobica per aumentare il recupero di calore da fornire al teleriscaldamento. Con la presente documentazione progettuale, considerata l estrema variabilità nei flussi da raccolta differenziata e l esigenza frequente ma non prevedibile di mutuo soccorso verso impianti terzi, si chiede che l incremento complessivo richiesto in tonnellate/anno di rifiuti in ingresso, a seconda delle esigenze impiantistiche e delle necessità delle raccolte differenziate, venga ripartito tra frazione organica da avviare a digestione anaerobica e/o frazione vegetale da avviare al processo di compostaggio e/o messa in riserva. Pertanto con il presente progetto di variante/adeguamento dell impianto di compostaggio con riorganizzazione interna del trattamento della frazione verde e opere accessorie, vengono introdotte alcune migliorie nel processo di trattamento con un incremento delle quantità in ingresso della frazione verde e/o FORSU conformemente a quanto già valutato nel suo insieme nella VIA approvata con Deliberazione della giunta Provinciale n. 256 del 29/05/ STRUTTURA ED ELABORATI DELLO STUDIO La relazione è strutturata secondo i seguenti capitoli: - Riferimenti programmatici: contiene la descrizione e l analisi degli strumenti normativi, di programmazione e pianificazione a livello regionale, provinciale e comunale applicabili al caso specifico, nonché una verifica di conformità dell intervento agli strumenti stessi; - Descrizione del progetto: illustra la motivazione dell intervento, le caratteristiche quantitative e qualitative e le principali azioni progettuali; - Descrizione delle componenti ambientali: descrive ed analizza lo stato attuale delle componenti ambientali interessate dal progetto ed identifica le principali criticità e sensibilità ambientali; - Analisi dei potenziali impatti: per le componenti ambientali interessate vengono stimati gli impatti generati dalla realizzazione del progetto. Contestualmente alla presente relazione viene depositata la seguente documentazione: Elaborato B Valutazione di Incidenza Ambientale Relazione di Screening. 11 di 115
12 2. RIFERIMENTI PROGRAMMATICI 2.1 VINCOLI TERRITORIALI AMBIENTALI AREE NATURALI PROTETTE La legge 394/91 definisce la classificazione delle aree naturali protette e istituisce l'elenco ufficiale delle aree protette, nel quale vengono iscritte tutte le aree che rispondono ai criteri stabiliti, a suo tempo, dal Comitato nazionale per le aree protette. L elenco ufficiale di tali aree attualmente in vigore è quello relativo al 5 Aggiornamento approvato con Delibera della Conferenza Stato Regioni del 24/7/2003 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 144 alla Gazzetta Ufficiale n. 205 del 4/9/2003. Attualmente il sistema delle aree naturali protette è classificato come segue A Parchi Nazionali Sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future. Non sono presenti Parchi Nazionali in Provincia di Padova B Parchi Naturali Regionali e Interregionali Sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono, nell'ambito di una o più regioni limitrofe, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali. In Provincia di Padova sono presenti il Parco Naturale del Fiume Sile e il Parco Regionale dei Colli Euganei; quest ultimo ricade anche nel territorio comunale di Este, ad una distanza di circa m in direzione est rispetto all impianto C Riserve Naturali Sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza degli elementi naturalistici in esse rappresentati. Nel territorio comunale di Este non rientra nessuna delle sei riserve naturali regionali del Veneto D Zone umide di interesse nazionale Sono costituite da aree acquitrinose, paludi, torbiere oppure zone naturali o artificali d'acqua, permanenti o transitorie comprese zone di acqua marina la cui profondità, quando c'è bassa marea, non superi i sei metri che, per le loro caratteristiche, possono essere considerate di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. Nella Provincia di Padova non sono presenti zone umide di interesse internazionale. 12 di 115
13 2.1.1.E Altre aree naturali protette Sono aree (oasi delle associazioni ambientaliste, parchi suburbani, ecc.) che non rientrano nelle precedenti classi. Si dividono in aree di gestione pubblica, istituite cioè con leggi regionali o provvedimenti equivalenti, e aree a gestione privata, istituite con provvedimenti formali pubblici o con atti contrattuali quali concessioni o forme equivalenti. Ai fini della presente indagine sono stati presi in considerazione le oasi WWF, i rifugi WWF, gli ambiti naturalistici di livello regionale (art. 19 N. di A. PTRC), le zone selvagge (art. 19 N. di A. PTRC), le riserve integrali dello Stato (ex L. 431/85), le zone umide (art. 21 N. di A), gli ambiti per l istituzione di parchi e riserve naturali (art. 33 N. d A.). L area occupata dal Parco Regionale dei Colli Euganei, è individuata come ambito naturalistico di livello regionale ai sensi del P.T.R.C. vigente in quanto riconosciuta quale zona ad alta sensibilità ambientale o ad alto rischio ecologico (art. 19 delle N. di A.). Il Piano rimanda alla Provincia e al Comune, attraverso i Piani territoriali e urbanistici di rispettiva competenza, per il perseguimento degli obiettivi di salvaguardia, tutela, ripristino e valorizzazione delle risorse che caratterizzano gli ambiti stessi. Infine, nella Provincia di Padova, nel territorio comunale di Tombolo, a circa 45 km nord rispetto all area in esame, è presente un area protetta denominata Parco Palude di Onara il cui ente gestore è lo stesso comune. Quest area risulta comunque esterna al territorio di Este F Aree di reperimento terrestri e marine Indicate dalle leggi 394/91 e 979/82, costituiscono aree la cui conservazione attraverso l'istituzione di aree protette è considerata prioritaria. Nell area in esame non sono presenti aree di reperimento terrestri o marine RETE NATURA 2000 Con la Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee (79/409/CEE) del 2 aprile 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici, nota come direttiva Uccelli vengono istituite le ZPS (Zone a Protezione Speciale). Si tratta di aree dotate di habitat indispensabili a garantire la sopravvivenza e la riproduzione degli uccelli selvatici nella loro area di distribuzione. Allo scopo di salvaguardare l integrità di ambienti particolarmente importanti per il mantenimento della biodiversità, il Consiglio della Comunità Europea ha adottato la Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, nota come direttiva Habitat. Questa direttiva, dispone che lo Stato membro individui dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) con le caratteristiche fissate dagli allegati della direttiva, che insieme alle aree già denominate come zone di protezione speciale (ZPS), vadano a costituire la rete ecologica europea coerente di Zone Speciali di Conservazione (ZSC), denominata Rete Natura Natura 2000 è una rete di aree destinate alla conservazione della biodiversità sul territorio dell Unione Europea per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Le aree denominate ZSC e ZPS nel loro complesso garantiscono la presenza, il mantenimento e/o il ripristino di habitat e specie del continente europeo, particolarmente minacciati di frammentazione e di estinzione. Dall esame delle ultime perimetrazioni della Regione Veneto (D.G.R.V. 11 dicembre 2007 n. 4059) risulta che nell area in esame non sono presenti siti della rete Natura I siti più vicini sono: ZPS IT Le Vallette" che dista circa 700 metri dall area in esame; 13 di 115
14 SIC e ZPS IT Colli Euganei-Monte Lozzo- Monte Ricco che dista circa 1500 m dall area in esame; VINCOLO IDROGEOLOGICO La materia è tutelata dal R.D. 30/12/1923, n Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani (Sezione I, Vincolo per scopi idrogeologici) e, a livello regionale, dalla L.R. 22/1982 e successive modificazioni e integrazioni. In caso di interventi ricadenti in aree sottoposte a vincolo idrogeologico, l esecuzione dei lavori è subordinata alla necessaria autorizzazione, che viene rilasciata, quando l intervento è ritenuto compatibile. Il sito in argomento non è soggetto al vincolo idrogeologico ai sensi del sopra citato R.D. 3267/1923, pertanto non è necessario, ottenere l autorizzazione ai fini forestali prima d iniziare l esecuzione dei lavori previsti dal progetto (cfr. Figura 2.1) VINCOLO PAESAGGISTICO Il D.lgs. n. 42 del 22/1/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio, all art. 142 sottopone alla disciplina di tutela paesaggistica alcune porzioni di territorio tra cui i fiumi, i torrenti ed i corsi d acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con R.D. n del 11/12/1933, le relative sponde o piedi degli argini, per una fascia di 150 m ciascuna. Nei pressi dello stabilimento, a circa 500 m dal confine est dello stabilimento, scorrono il Canale Brancaglia, il Canale Masina e lo Scolo di Lozzo che risulta tutelati a fini paesaggistici. Lo stabilimento non ricade, comunque, nelle fasce di rispetto di 150 m di questi corsi d acqua tutelate ai sensi dell art. 142 lettera c) del D.lgs. 42/2004. Il sopracitato codice, all articolo 142 lettera g) sottopone a tutela anche i territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento. L area dello stabilimento SESA S.p.A. ricade al di fuori di tali aree, essendo queste concentrate in corrispondenza del Parco Regionale dei Colli Euganei, a circa m dall impianto. Inoltre non risulta interessata da rinvenimenti di interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico sottoposti a tutela ai sensi del D.lgs 42/ INDICAZIONI DERIVANTI DAL PIANO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) La Legge n. 183/1989 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo ha portato alla suddivisione dell intero territorio nazionale in bacini idrografici classificati in bacini di rilievo nazionale, interregionale e regionale, ed ha stabilito l adozione di Piani di bacino specifici. Su scala nazionale il territorio è suddiviso in sei bacini idrografici, organizzati in altrettante Autorità di Bacino : Po, Tevere, Arno, Adige, Volturno-Liri-Garigliano, Isonzo-Tagliamento-Livenza-Piave-Brenta- Bacchiglione. La legge 3 agosto 1998, n. 267 e successive modifiche ed integrazioni prevede che le autorità di bacino di rilievo nazionale e interregionale e le regioni per i restanti bacini adottano, ove non si sia già provveduto, piani stralcio di bacino per l assetto idrogeologico (omissis) che contengano in 14 di 115
15 particolare l individuazione delle aree a rischio idrogeologico e la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia nonché le misure medesime. Il bacino fluviale di riferimento per il caso di studio è quello del Brenta-Bacchiglione. Ai sensi dell art. 1, comma 1, della Legge 3 agosto 1998, n. 267 e della Legge 11 dicembre 2000, n. 365, il Piano si compone di una sezione cartografica in cui vengono perimetrate e classificate le aree in relazione alla pericolosità idraulica, alla pericolosità e al rischio geologico, alla pericolosità da valanga. L adozione della Prima Variante al Piano e delle corrispondenti misure di salvaguardia è avvenuta con Delibera n. 4 del 19/6/2007 e successiva pubblicazione sulla G.U. n. 233 del 6/10/2007. Dall esame della cartografia del bacino del fiume Brenta-Bacchiglione risulta che l area di ubicazione dell impianto non rientra in aree caratterizzate da pericolosità idraulica o geologica. A questo riguardo si segnala che la Protezione Civile individua nella parte nord dell impianto una zona allagabile secondo i dati in possesso del Comune. Legenda Figura 2.1. Il rischio idraulico nella provincia di Padova (fonte: sito web della Provincia di Padova) 15 di 115
16 2.2 PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.) Il PTRC rappresenta lo strumento regionale di governo del territorio. Il PTRC rappresenta il documento di riferimento per la tematica paesaggistica, stante quanto disposto dalla Legge Regionale 10 agosto 2006 n. 18, che gli attribuisce valenza di "piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici", già attribuita dalla Legge Regionale 11 marzo 1986 n. 9 e successivamente confermata dalla Legge Regionale 23 aprile 2004 n. 11. Tale attribuzione fa sì che nell'ambito del PTRC siano assunti i contenuti e ottemperati gli adempimenti di pianificazione paesaggistica previsti dall'articolo 135 del Decreto Legislativo 42/04 e successive modifiche e integrazioni. Con deliberazione n. 372 del 17 febbraio 2009 la Giunta Regionale del Veneto ha adottato il nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento come previsto dagli artt. 25 e 4 della L.R. 11/2004. Il PTRC vigente, approvato nel 1992, risponde all'obbligo emerso con la legge 8 agosto 1985, n. 431 di salvaguardare le zone di particolare interesse ambientale, attraverso l'individuazione, il rilevamento e la tutela di un'ampia gamma di categorie di beni culturali e ambientali. Il PTRC si articola per piani di area, previsti dalla legge 61/85, che ne sviluppano le tematiche e approfondiscono, su ambiti territoriali definiti, le questioni connesse all'organizzazione della struttura insediativa ed alla sua compatibilità con la risorsa ambiente. Il PTRC non indica tutele particolari per l area in oggetto: essa ricade esternamente rispetto agli ambiti di pianificazione di interesse regionale con specifica considerazione dei valori paesistici ambientali, da attuare tramite piani d area (Tav. 8, art. 3 delle N.T.A.). Dalla tavola 9 del P.T.R.C. emerge inoltre che l area di progetto ricade esternamente rispetto al Parco dei Colli Euganei trovandosi ad una distanza di circa m in direzione ovest rispetto al Parco. Infine, esso si trova rispettivamente a circa 850 m dal centro storico di Ospedaletto Euganeo e a 1600 m dal centro storico di Este. Per i vincoli sopra riportati, la Regione demanda agli enti territoriali competenti il compito dell attuazione di specifiche norme di tutela. Altri tipi di vincoli dipendono direttamente da specifiche leggi in materia che saranno di seguito riportate. 2.3 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) costituisce, come stabilito dalla Legge Regionale 23 aprile 2004, n.11, "lo strumento di pianificazione che delinea gli obiettivi e gli elementi fondamentali dell'assetto del territorio provinciale in coerenza con gli indirizzi per lo sviluppo socioeconomico provinciale, con riguardo alle prevalenti vocazioni, alle sue caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche ed ambientali...". Il nuovo P.T.C.P. della Provincia di Padova è stato adottato dal Consiglio Prov.le il 31/07/2006. Si compone di una Relazione generale, le Norme Tecniche, il Rapporto Ambientale e il rischio tecnologico. Le cartografie di progetto sono state sviluppate in 6 tavole con scala di rappresentazione 1: Il Piano è stato infine approvato con Deliberazione di Giunta n del 29/12/2009, pubblicata sul B.U.R. n.14 del 16/02/2010 ed è attualmente in corso di adeguamento alle prescrizioni impartite dalla Regione Veneto in fase di approvazione. 16 di 115
17 Dall analisi della Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale, per il territorio in cui è ubicato l impianto SESA non vengono evidenziati ulteriori vincoli rispetto a quelli già messi in luce dall analisi del PTRC. L area occupata dall attuale discarica viene semplicemente segnalata come tale. LEGENDA Viabilità di livello provinciale esistente Vincolo paesaggistico D. Lgs. 42/2004 corsi d acqua Elettrodotti Vincolo paesaggistico PTRC Vincolo archeologico Ambiti naturalistici di livello regionale (PTRC art. 19) Rete ferroviaria esistente Cimiteri Centri storici Discariche Ambiti dei Parchi o per l istituzione di Parchi e riserve naturali ed archeologiche ed a tutela paesaggistica (PTRC art. 33, 35) Aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al PAI Confini comunali Confini PTCP Figura 2.2. Estratto Tav. 1: carta dei vincoli e della pianificazione territoriale Dall analisi della Carta della fragilità ambientale emerge che l area in oggetto non ricade all interno di zone caratterizzate da criticità di tipo idraulico o soggetta a periodici ristagni. 17 di 115
18 LEGENDA Ambito del bacino scolante Ambiente leggermente inquinato Aree esondabili o periodico ristagno idrico Elettrodotti con potenza 220KW Elettrodotti con potenza 132KW Aree a rischio idraulico e idrogeologico i riferimento al PAI Orlo di scarpata di frana di scorrimento non attiva Orlo di scarpata di frana di scorrimento attiva Confini PTCP Confini comunali Figura 2.3. Estratto Tav. 2: carta della fragilità ambientale Dalla lettura della Carta di Sintesi Sensibilità del Suolo si nota che l area dell impianto è classificata come sensibile per l aspetto relativo alla litologia in una scala che comprende i seguenti livelli: non sensibile, poco sensibile, sensibile, molto sensibile, estremamente sensibile. La Carta Sistema Ambientale riporta la presenza di un corridoio ecologico principale in corrispondenza del Canale Brancaglia che scorre ad una distanza di circa 500 m direzione est rispetto allo stabilimento. Si rileva che la campagna circostante l abitato di Ospedaletto Euganeo è occupata da attività afferenti l allevamento di suini. A nord rispetto allo stabilimento si trova una fascia di transizione cui si attribuisce il ruolo di base di appoggio per la fauna lungo i corridoi ecologici e conseguentemente 18 di 115
19 un ruolo importante per la possibile ricolonizzazione del territorio antropizzato. L impianto è confinante con due scoli minori denominati scolo Meggiotto e scolo delle Monache. LEGENDA Zone di ammortizzazione o transizione Corridoi ecologici principali Direttive per ambiti di pianificazione coordinata Matrici naturali primarie Confini PTCP Confini comunali Patrimonio agroforestale e agricoltura specializzata Zootecnica suini Macchie boscate Figura 2.4. Estratto Tav. 3: sistema ambientale Dall esame della tavola Sistema Insediativi Infrastrutturale emerge che il Comune di Este è ricompreso nel PATI Estense. 19 di 115
20 Il Piano all art. 7 sottolinea che i Comuni sono tenuti all elaborazione di un P.A.T.I. tematico che, definendo le criticità e le peculiarità del territorio interessato, affronti in modo collegiale i principali temi di carattere generale, quali: a) sistema ambientale b) difesa del suolo c) paesaggio agrario e storico d) sistema insediativo-produttivo e) sistema infrastrutturale e della mobilità f) servizi a scala territoriale g) risparmio energetico e promozione fonti rinnovabili di energia. Si nota che intorno allo stabilimento in esame si sviluppa una serie di infrastrutture viarie esistenti di livello provinciale. 20 di 115
21 LEGENDA Viabilità di livello provinciale esistente Viabilità di livello provinciale programmatapotenziamenti Viabilità di livello provinciale programmatanuove strade Ambiti/sistemi nei quali favorire l agglomerazione urbana su poli consolidati, potenziamento della rete dei servizi alla popolazione di rango superiore e delle aree per insediamenti produttivi Linea ferroviaria esistente Stazione ferroviaria esistente Piste ciclabili esistenti/di progetto PATI Estense Orientamenti per impedire la saldatura Complessi ed edifici di pregio architettonico di interesse provinciale e relative pertinenze: A sistema dei beni archeologici SF sistema delle città murate, manufatti difensivi e siti fortificati SM Sistema Museale Confini PTCP Confini comunali Ville Venete Figura 2.5. Estratto Tav. 4: sistema insediativo infrastrutturale 21 di 115
22 Dall esame della tavola Sistema del paesaggio si nota che l area di progetto non rientra in ambiti di riconosciuta valenza paesaggistica. Il sito non ha nessun elemento paesaggistico particolare individuato ma si trova vicino all ambito paesaggistico delle Vallette e dei Colli Euganei. Il Comune di Este fa parte dell Ambito ottimale di pianificazione coordinata per il paesaggio denominato Estense. La suddivisione del territorio provinciale in ambiti omogenei ove predisporre una pianificazione paesaggistica proviene dal recepimento degli ambiti individuati nella Carta degli ambiti di paesaggio nel territorio del Veneto approvata con D.G.R. n del LEGENDA Ambiti di pregio paesaggistico da tutelare, valorizzare e paesaggi storici Progetto bonifiche e tenute storiche Paesaggio da rigenerare: area ad elevato tasso si monumentalità/ Valle Millecampi Individuazione di areali con sistemazioni agrarie di pregio paesaggistico Land marker Alberi monumentali Confini comunali Confini PTCP Figura 2.6. Estratto Tav. 5: sistema del paesaggio 22 di 115
23 2.4 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO INTERCOMUNALE ESTENSE P.A.T.I. Con il suggerimento di intraprendere intese intercomunali (P.A.T.I.), la nuova Legge Regionale n. 11/2004 ha promosso la possibilità di collaborazioni orizzontali tra Comuni, finalizzate a supportare attraverso politiche territoriali coordinate il raggiungimento di un modello di sviluppo capace di preservare le risorse, di tutelare e dare identità ai luoghi, di offrire servizi di qualità ad imprese e abitanti, di garantire una buona accessibilità. In armonia con le disposizioni della succitata Legge Regionale, la Provincia di Padova, sulla scorta delle strategie del proprio P.T.C.P. recentemente approvato, ha assunto l importante iniziativa che la vede interlocutore nei confronti dei Comuni per la promozione e il coordinamento di attività di rilevante interesse provinciale e che consiste nell elaborazione, in regime di copianificazione con i Comuni e la Regione del Veneto, dei Piani di Assetto del Territorio Intercomunale. Sono stati pertanto definiti dal P.T.C.P., i nove ambiti territoriali omogenei per la redazione dei P.A.T.I.: Comunità metropolitana di Padova, Camposampierese, Cittadellese, Colli Euganei, Montagnanese, Estense, Monselicense, Conselvano e Saccisica. Il P.A.T.I. è un Piano a medio termine, redatto sulla base di previsioni decennali, volto a definire, per i tematismi che verranno affrontati, gli obiettivi generali e l assetto urbanistico del territorio, senza però produrre effetti sul regime giuridico degli immobili se non per quanto consegue all attività ricognitiva e di recepimento di vincoli preordinati. È uno scenario innovativo che impone nuovi sistemi di pianificazione, una nuova cultura in grado di interpretare le dinamiche in atto e di progettare il futuro valutando la compatibilità degli interventi rispetto alla risorse urbanistico-ambientali del territorio. 2.5 PIANO REGOLATORE GENERALE DI ESTE Il Piano Regolatore Generale di Este è stato adottato con Delibera Consiglio Comunale n. 112 del 15 novembre 2000 e Delibera Consiglio Comunale n 113 del 16 novembre 2000 e approvato in via definitiva con Deliberazione della Giunta Regionale 14 Marzo 2003 N 671. A seguito delle recenti modifiche al perimetro dell impianto, con D.G.P. n. 256 del , si è proceduto ad un aggiornamento del PRG in relazione alla destinazione urbanistica dell area. Dall esame delle tavole grafiche aggiornate risulta che l area occupata dall impianto è classificata F: ATTREZZATURE DI INTERESSE GENERALE, di cui si riportano di seguito le Norme Tecniche di Attuazione: Articolo 17. Zone F Aree per attrezzature di interesse generale Sono le aree destinate ad attrezzature per uso pubblico e per servizi pubblici tecnologici ed amministrativi di livello comunale e sovracomunale, nonché di interesse provinciale, regionale e nazionale, in conformità agli strumenti di programmazione di rispettiva competenza. Nell area oggetto di studio possono essere svolte attività di stoccaggio e/o smaltimento di rifiuti. Il progetto in esame non risulta in contrasto con le norme tecniche di attuazione relative alla zona territoriale omogenea in cui si trova l impianto in oggetto. 23 di 115
24 Figura 2.7. Estratto aggiornato del PRG del Comune di Este (Fonte: Comune di Este) 24 di 115
25 2.6 STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE AMBIENTALE PIANO REGIONALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI Il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU) è stato approvato con Delibera del Consiglio Regionale del Veneto n. 59 del 22 novembre L impianto in esame rientra all interno del bacino PD 3. In particolare per la discarica nella previsioni di piano del 1988 era previsto che la discarica di Este fosse a servizio del bacino PD3 e PD4. Rispetto alle previsioni di piano sono state fatte molte varianti per gli impianti della Regione; anche per la discarica di Este sono stati approvati dalla Regione e dalla Provincia di Padova alcuni ampliamenti PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI La Provincia di Padova ha adottato il proprio Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani secondo le indicazioni della L.R. 3/2000, con Delibera del Consiglio Provinciale n. 42 del Il Piano è stato approvato con D.G.R.V. n. 63 del e ha come obiettivi quelli di: 1. Coordinare il sistema di gestione dei rifiuti urbani, all interno di un quadro di autosufficienza impiantistica provinciale, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità. 2. Conseguire gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata, assicurando che la gestione della stessa colga tutte le occasioni previste dalla normativa vigente in materia di realizzazione di mercati delle materie recuperate. 3. Massimizzare il recupero energetico dalle frazioni non altrimenti recuperabili. 4. Individuare una o più discariche Provinciali che dovranno garantire lo smaltimento dei rifiuti non recuperabili per i prossimi 10 anni. 5. Ridurre la quantità e la pericolosità dei rifiuti smaltiti in discarica. 6. Minimizzare gli impatti ambientali derivanti dai processi di trattamento e smaltimento dei rifiuti. L impianto di SESA S.p.A. ricade all interno del Bacino identificato come PD3 e, sulla base dei dati utilizzati per la descrizione della produzione dei rifiuti e della situazione impiantistica della Provincia di Padova, esso svolge un ruolo essenziale nel soddisfare il fabbisogno di trattamento e smaltimento esistente e previsto per la Provincia in oggetto. Secondo le previsioni del piano al 2001 erano previsti nel Comune di Este i seguenti interventi: Ampliamento discarica esistente; Impianto di selezione e valorizzazione dei materiali riciclabili; Impianto di compostaggio; Impianto di produzione CDR. Dall analisi del piano è emerso che l intervento oggetto della presente relazione non rientra in siti ritenuti non idonei alla localizzazione. Il Piano fornisce alcune condizioni generali da rispettare per l insediamento e la costruzione di impianti. In particolare, per gli impianti di pretrattamento dei rifiuti urbani e per gli impianti di compostaggio viene specificato che: 25 di 115
26 l insediamento dovrà avvenire in aree funzionalmente specializzate (industriali) o in adiacenza ad altri impianti di trattamento e/o smaltimento, con possibilità di fasce di rispetto di almeno m. 100 su tutti i fronti del lotto. l impianto dovrà essere dotato delle soluzioni tecniche e delle misure preventive che garantiscano l esercizio nella massima sicurezza e salvaguardia per l ambiente. nelle fasce di rispetto dovranno essere realizzate cortine alberate fitte di schermatura. Ad 8 anni dall originaria elaborazione, si rende ora necessario un aggiornamento del Piano sia per verificarne lo stato di attuazione sia per adeguarlo all evoluzione normativa. In quest ottica, la Provincia di Padova ha recentemente redatto il Documento Preliminare per l'aggiornamento del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani per il periodo La Commissione VAS della Regione Veneto, con parere n. 68 del , ha espresso il suo parere favorevole sul documento. Sulla base dello stato di fatto e delle previsioni relative all andamento della popolazione e della produzione di rifiuti nella provincia di Padova, il Documento Preliminare di Piano descrive, oltre allo scenario 0 (situazione in assenza di Piano), i tre potenziali scenari futuri di gestione dei rifiuti elaborati sulla base di diversi possibili obiettivi provinciali riguardanti percentuali di recupero e flussi di destino. Il Piano finale sarà elaborato sulla base dello scenario 1 che prevede: che la produzione di rifiuti fino al 2019 prosegua con un andamento legato all aumento della popolazione e della produzione pro-capite; che la media provinciale di raccolta differenziata raggiunga il 65% sul totale di rifiuti prodotti e che lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili venga assicurato mediante recupero energetico presso l impianto di Padova e ampliamenti degli impianti di discarica esistenti. Il fabbisogno di smaltimento legato allo scenario di riferimento per il periodo è stimato in m 3. Esso potrebbe essere soddisfatto dall attuazione di progetti già approvati per i seguenti impianti: Discarica di Campodarsego: m 3 Discarica di Ponte San Nicolò: m 3 nonché da un eventuale potenziamento della discarica di Este. Il documento evidenzia infatti che la discarica di Sant Urbano è classificata come tattica regionale e, conseguentemente, la pianificazione di tale impianto è di esclusiva competenza regionale. Per quanto attiene il fabbisogno di trattamento, dalle proiezioni di piano emerge che gli impianti esistenti risultano essere sufficienti per le necessità di smaltimento e/o trattamento dei rifiuti della Provincia di Padova e pertanto, il Piano non prevederà ampliamenti di impianti e/o discariche oltre la necessità provinciale, né tantomeno l apertura di nuovi impianti. 26 di 115
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