il benessere animale nell allevamento della vacca da latte

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1 il benessere animale nell allevamento della vacca da latte Bologna, 23 novembre 2006 Loiano, 30 novembre 2006 Angelo Peli Dipartimento Clinico Veterinario Facoltà di Medicina Veterinaria Alma Mater Studiorum - Università di Bologna angelo.peli@unibo.it

2 il benessere animale nell allevamento della vacca da latte SOMMARIO di cosa parliamo? ci sono leggi sul benessere animale? quali sono e chi le fa? cosa dicono? perché parliamo di benessere degli animali? che importanza ha il benessere di un animale? che valore ha il benessere di un animale?

3 le leggi sono elaborate a diversi livelli internazionale (OIE, Consiglio d Europa) comunitario (Unione Europea) nazionale regionale

4 queste leggi hanno denominazioni e portata differenti Angelo Peli internazionali: Trattati, Convenzioni comunitarie: Regolamenti, Decisioni, Direttive nazionali: Leggi, Decreti legislativi, D.P.R., D.M. regionali: Leggi regionali, Delibere Giunta regionale

5 esistono leggi che riguardano il benessere degli animali d affezione selvatici da esperimento da reddito

6 le leggi sul benessere animali da reddito riguardano il trasporto la macellazione l allevamento

7 le leggi sul benessere nell allevamento sono di due tipi orizzontali: riguardano tutte le specie bovini verticali: riguardano una data specie suini galline vitelli

8 il benessere animale nell allevamento della vacca da latte PANORAMA NORMATIVO Legislazione internazionale Legislazione comunitaria Legislazione nazionale Normativa verticale Normativa orizzontale

9 NORMATIVA ORIZZONTALE Legislazione internazionale Legislazione comunitaria Legislazione nazionale Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (Strasburgo, 10/03/76) Decisione 78/923/CEE: approvazione da parte della C.E.E. della Convenzione di Strasburgo (19/06/78) Legge 14/10/85 n. 623: ratifica da parte dell Italia della Convenzione di Strasburgo Protocollo di modifica della Convenzione di Strasburgo (15/11/91) Decisione 92/583/CEE: approvazione del Protocollo di modifica della Convenzione di Strasburgo Direttiva 98/58/CE: riguardante la protezione degli animali negli allevamenti D.L.vo 146/2001: attuazione della Dir. 98/58/CE sulla protezione degli animali negli allevamenti Decisione 2000/50/CE sui requisiti minimi applicabili alle ispezioni negli allevamenti Circolare Ministero della Salute n. 10 del 5/11/2001: chiarimenti sul D.L.vo 146/2001 e sulla Dec. 2000/50/CE

10 Normativa orizzontale Qual è l ambito di applicazione? allevamento di qualsiasi animale, inclusi pesci rettili ed anfibi, allevato per la produzione di alimenti per l uomo, lana, pelli, pellicce, altri fini agricoli, compresi gli a. geneticamente modificati Sono esclusi gli animali: 1) esclusivamente destinati a partecipare a gare, esposizioni, manifestazioni, attività culturali o sportive 2) utilizzati a fini sperimentali ex D.L.vo 116/92 3) che vivono in ambiente selvatico 4) invertebrati

11 Normativa orizzontale Quali sono i principi ispiratori? fissare disposizioni di carattere generale applicabili a tutti gli allevamenti riguardano il ricovero, l alimentazione e le cure per gli animali integrano e non modificano le disposizioni verticali la responsabilità della loro corretta applicazione è affidata, in primo luogo, al proprietario o detentore degli animali il controllo sull adempimento a tale responsabilità è affidato alle Autorità Sanitarie Locali nell ambito di un Sistema Ispettivo (ASL Regione Ministero UE)

12 Normativa orizzontale Quali sono queste disposizioni di carattere generale? Il proprietario deve assicurare: personale in numero sufficiente e con competenze professionali adeguate almeno un ispezione giornaliera degli animali ed un loro trattamento appropriato ed immediato in caso di malattia o ferimento assenza di limitazioni alla libertà di movimento dell animale che possano causare sofferenze o lesioni impiego di materiali per i locali di stabulazione e di attrezzature non nocivi per gli animali controllo della illuminazione, T, UR, circolazione aria, gas, rumore, spazio ispezioni giornaliere degli impianti automatici o meccanici (sistema di segnalazione guasti ed impianto di riserva per la ventilazione artificiale) alimenti ed acqua sani, adatti all età ed alla specie ed in quantità sufficiente assistenza medico-veterinaria

13 Normativa orizzontale Bovini divieto del taglio della coda divieto di cauterizzazione dell abbozzo corneale oltre le 3 settimane di vita Tutte le specie altre disposizioni di carattere generale castrazione consentita solo prima della maturità sessuale condizioni: Personale qualificato Controllo del Medico Veterinario Finalità terapeutiche Certificazione veterinaria e registrazione

14 NORMATIVA VERTICALE - VITELLI Legislazione comunitaria Documenti integrativi nazionali/regionali Direttiva 91/629/CEE norme minime per la protezione dei vitelli Nota MinSan prot. n /24495/PA/2811 del 15/07/98 box individuale Nota MinSan prot. n /24495/PA/4073 del 22/01/99 periodo transitorio Nota MinSan prot. n. DGVA/10/27232 P del 25/07/2006 Nota esplicativa sulle procedure per il controllo del benessere animale negli allevamenti di vitelli applicazione del D-L.vo 533/92 e del D.L.vo 331/98 Nota del Servizio Sanità Animale, Igiene degli Allevamenti e Produzioni Zootecniche n / del 14 luglio 2003 Reg. Veneto D.Lgs 533/92 "benessere animale negli allevamenti di vitelli". Chiarimenti Direttiva 97/2/CE modifiche della Dir. 91/629/CEE Nota del Servizio Sanità Animale, Igiene degli allevamenti e Produzioni Zootecniche n / del 17 ottobre 2003 Reg Veneto. D.Lgs 533/92 "benessere animale negli allevamenti di vitelli". Chiarimenti Nota del Servizio Sanità Animale, Igiene degli allevamenti e Produzioni Zootecniche n / del 4 marzo Reg Veneto. D.L.vo 533/92 e D.L.vo 146/2001: applicazione delle sanzioni previste per il mancato adeguamento delle strutture di allevamento. Chiarimenti Bozza Circolare - Regione E.R. Identificazione delle procedure per il controllo del benessere negli allevamenti di vitelli e suini Decisione 97/182/CE modifiche all allegato della Dir. 91/629/CEE D.G. Agricoltura - U.O. Politiche Agroambientali e Servizi per le Imprese - Regione Lombardia Benessere vitelli: parametri da tenere in considerazione nelle ispezioni Legislazione nazionale D.L.vo 30/12/92 n. 533 D.L.vo 1/09/98 n. 331 attuazione Dir. 91/629/CEE riguardante le norme minime per la protezione dei vitelli attuazione Dir. 97/2/CE e Dec. 97/182/CE e modifiche al D.L.vo 533/92

15 il benessere animale nell allevamento della vacca da latte PANORAMA NORMATIVO Legislazione internazionale Legislazione comunitaria Legislazione nazionale Normativa verticale Normativa orizzontale

16 Normativa verticale Vitelli Qual è l ambito di applicazione? vitelli (bovini di età inferiore ai 6 mesi) aziende con più di sei vitelli Sono esclusi: 1) i vitelli mantenuti presso la madre ai fini dell allattamento 2) le aziende con meno di sei vitelli fino al 31/12/2006

17 Normativa verticale Vitelli Quali sono queste disposizioni particolari? Impianti e circuiti elettrici conformi alla norma nazionale Illuminazione artificiale almeno equivalente all illuminazione naturale tra le 9,00 e le 17,00 Ispezioni almeno 2 al giorno (1 se allevati all esterno) Lettiera obbligatoria per tutti i vitelli d età inferiore alle 2 sett.

18 Normativa verticale Vitelli Modalità di stabulazione in gruppo obbligatorio oltre le 8 sett. 1,5 m2/capo fino a 150 kg 1,7 m2/capo da 150 a 220 kg 1,8 m2/capo oltre 220 kg box individuale facoltativo per vitelli fino ad 8 sett. oppure per soggetti ammalati larghezza = altezza garrese lunghezza = lung. animale X 1,1 struttura chiusa su 4 lati pareti divisorie traforate che consentano un contatto diretto visivo e tattile vietato mettere la museruola Certificazione veterinaria A scopo diagnostico o terapeutico Divieto di legare i vitelli (eccetto quelli allevati in gruppo per max 1 ora quando si somministra il latte)

19 Normativa verticale Vitelli Regime alimentare Fibra grezza una dose giornaliera di alimenti fibrosi dev essere somministrata ad ogni vitello dopo la 2 sett d età ed il quantitativo dev essere portato da 50 a 250 g/die per i vitelli d età compresa fra le 8 e le 20 sett. Frequenza di alimentazione Almeno due volte al giorno Colostro somministrazione obbligatoria entro le prime 6 ore di vita Livello di Hb gli alimenti devono avere un tenore di Fe sufficiente per raggiungere un tasso di Hb di almeno 4,5 mmol/l (7,25 g/dl)

20 perché parlare di benessere animale agli allevatori? sensibilità consumatori responsabilità/sanzioni opinione pubblica costi produzione benessere degli animali salute degli animali sicurezza alimentare qualità prodotti contributi agricoli PAC

21 il benessere degli animali ha implicazioni 1. legali (responsabilità/sanzioni) << la responsabilità legale sull applicazione delle norme minime di benessere animale ricade in ogni caso sull allevatore >>

22 controlli Regione programma annuale di vigilanza regionale 31 marzo ASL - Servizi Veterinari ispezioni verbale di sopralluogo (check list) ASL - Servizi Veterinari schede riepilogative annuali 28 febbraio Regione scheda riepilogativa annuale 31 marzo Ministero della Salute scheda riepilogativa biennale (30 aprile) 30 aprile 2006 Commissione europea DG SANCO

23 La responsabilità è del proprietario o custode o detentore degli animali Quali sono le sanzioni? Violazione dell art 3, comma 1 D.L.vo 533/92 e succ. modif. (modalità di stabulazione) ex art 11 Violazione dell art 2, comma 1 D.L.vo 146/2001 (obblighi dei proprietari o custodi) ex art 7 In caso di reiterazione sanzione amministrativa da 3 a 18 milioni di lire (6 milioni in misura ridotta) esclusione sanzione amministrativa aumentata sino alla metà sospensione dall esercizio dell allevamento da 1 a 3 mesi La violazione di altre prescrizioni può integrare il reato ex 727 C.P. Ammenda da 2 a 10 milioni di lire

24 il benessere degli animali ha implicazioni 1. legali 2. scientifiche (indicatori/misurazione, salute degli animali)

25 il benessere degli animali da reddito è valutabile con diversi parametri: 1) patologici/clinici 2) zootecnici 3) fisiologici 4) comportamentali ciascun tipo di parametro è utile, ma nessuno di essi può essere considerato completo e definitivo

26 benessere & salute riflessioni su alcuni punti critici pavimentazione: perdite conseguenti a affezioni podali: da 3 a 15 Kg di latte/giorno

27 coibentazione strutture e controllo microclima Il range ottimale di temperatura per una bovina da latte è compreso tra -0,5 C e +20 C/25 C; al di sopra la produzione di latte diminuisce ad esempio: con 29 C e umidità relativa del 40% la produzione di latte diminuisce del 2% ma se i valori di umidità si innalzano al 90% la produzione può decrescere del 30%... Esiste un parametro che combina l effetto dei due fattori: il THI (temperature-humidity index, indice temperatura-umidità, temperatura effettiva) ad esempio: 72 THI = 22 C con 100% U.R. il range ottimale per una bovina da latte è compreso tra 64 e 72 THI per ogni punto di aumento del THI oltre 72 si ha una riduzione della produzione di latte di 0,32Kg/dì

28 ALLEVAMENTI: n. 3 aziende Tipologia costruttiva ampliamenti progressivi di nucleo rurale preesistente Allevamento Alimentazione stabulazione libera con lettiera permanente unifeed, silomais, fieno aziendale, concentrati del commercio Produzione Stato sanitario latte Kg/capo/die negatività per: brucellosi, tubercolosi, leucosi, paratubercolosi; prevalenza sierologica per: clamidiosi (47,6%), febbre Q (52,0%) Indici riproduttivi tasso di fertilità = 79-88% A. Peli et al., 2005

29 RISULTATI: temperatura ambientale temperatura C 35,0 30,0 25,0 temp media temp max parti gruppo 1 parti gruppo 2 20,0 15,0 10,0 5,0 giorni 23/8 30/8 6/9 13/9 20/9 27/9 4/10 11/10 18/10 25/10 1/11 8/11 15/11 22/11 29/11 6/12 13/12 20/12 27/12 3/1 10/1 A. Peli et al., mese di lattazione (3/9-4/11) (4/10-4/12) 21,7 C 18,3 C (3/10-10/12) (4/11-3/01) 13,8 C 18,2 C

30 Effetto della data del parto sulla produzione del 1 mese produzione (Kg/die) ,7 C parto in settembre 18,2 C parto in ottobre Non-Outlier Max Non-Outlier Min 75% 25% Median temperatura C 35,0 30,0 25,0 temp media temp max parti gruppo 1 parti gruppo 2 20,0 A. Peli et al., ,0 10,0 5,0 giorni 23/8 30/8 6/9 13/9 20/9 27/9 4/10 11/10 18/10 25/10 1/11 8/11 15/11 22/11 29/11 6/12 13/12 20/12 27/12 3/1 10/1

31 A Non-Outlier Max Non-Outlier Min 75% 25% Median produzione (Kg/die) produzione (kg/die) l/die 36 l/die 13,8 C 18,3 C 22 parto in settembre parto in ottobre temperatura C 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 23/8 30/8 6/9 13/9 20/9 27/9 4/10 11/10 18/10 25/10 1/11 8/11 15/11 22/11 29/11 6/12 13/12 20/12 27/12 3/1 10/1 Angelo Peli A. Peli et al., 2005 giorni temp media temp max parti gruppo 1 parti gruppo 2

32 ambiente e fecondità << molte delle bovine considerate sterili sono in realtà recuperabili e ciò si ottiene con un miglioramento radicale delle condizioni dell ambiente e dell allevamento >> Belluzzi e Matteuzzi, Ambiente e e recupero della fecondità della bovina da latte << il 65% di gravidanza ottenuto dopo un periodo di pascolo con toro in bovine con problemi riproduttivi, quasi irrisolvibili in allevamento, induce a ritenere che gran parte della sterilità delle bovine da latte oggi denunciata sia una sindrome funzionale e comunque reversibile con il miglioramento delle condizioni ambientali >>

33 Vitelli Età minima per il trasporto Colostro immunità passiva Hb 4,5 mmol/l (7,3 g/dl)

34 Immunità passiva colostrale Il vitello (l agnello ed il puledro) nascono immunocompetenti ma agammaglobulinemici Necessità di assunzione precoce di adeguate quantità di colostro di buona qualità

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37 5 andamento temporale delle Ig nel vitello 4,5 4 3,5 Ig/dl 3 2,5 2 1, giorni 7 6,5 andamento temporale delle PT nel vitello ,732 andamento temporale della GGT nel vitello PT g/dl 6 5,5 5 4, giorni GGT (UI) , , , , , , , ,995 76,496 63,900 53,100 49,700 45,800 35, Giorni

38 FPT: prevenzione e trattamento dei soggetti a rischio Modalità di somministrazione del colostro Tempo di somministrazione del colostro ogni 30 min di ritardo = 2 mg Ig/ml in meno dopo la 6 h non si raggiungono adeguati livelli di Ig dopo 8 h l efficienza di assorbimento si riduce al 50%

39 Il mancato o scarso assorbimento di colostro (Failure of Passive Transfer - FPT per gli Autori anglosassoni) viene attribuito a tre fattori principali: a) colostro insufficiente o di qualità scadente (deficit materno); b) inadeguata assunzione di colostro da parte del neonato; c) insufficiente assorbimento da parte dell intestino di quest ultimo.

40 I neonati con scarse concentrazioni sieriche di Ig risultano altamente sensibili alle infezioni neonatali ed in particolar modo alla setticemia batterica. Spesso saranno i sintomi di quest ultima a rendersi manifesti con depressione del sensorio, astenia, anoressia, iniezione dei vasi sclerali, tachicardia, tachipnea, diarrea ecc.

41 Le mastiti, sia in forma clinica che subclinica, interferendo con la capacità di sintesi e secrezione delle cellule epiteliali della ghiandola e con il trasporto di Ig dal sangue al secreto mammario, riducono il volume e la qualità di colostro e aumentano l incidenza di FPT.

42 Vitello assicurare almeno 2 l di colostro entro la 6 h 3% del peso corporeo al I pasto ovvero almeno 4 l nelle prime 12 h suddivisi in almeno 2 poppate CORRETTA PROCEDURA: mungere subito la bovina dopo il parto (colostro molto concentrato) valutare la qualità del colostro (colostrometro) somministrazione forzata (sonda) entro la 6 h se il vitello non si alimenta spontaneamente conservare il colostro in esubero aliquote da 1-2 l a 20 C le Ig sono stabili per 12 mesi scongelare a + 4 C in mancanza di colostro usare una balia succedanei liofilizzati del colostro meglio un colostro di non buona qualità che i succedanei

43 il benessere degli animali ha implicazioni 1. legali 2. scientifiche 3. politiche / economiche 1. mercato interno 2. allargamento UE 3. rapporti commerciali con Paesi terzi, OMC 4. sicurezza alimentare 5. PAC

44 mercato interno europeo allargamento UE Qual è l obiettivo? protezione degli animali non costituisce di per sé uno degli obiettivi dell UE tuttavia le legislazioni nazionali in materia di protezione degli animali nell allevamento presentano disparità che possono determinare squilibri nella concorrenza e nel funzionamento del mercato comune Dettare norme minime comuni in materia di allevamento degli animali, nel contesto della politica agricola comunitaria, per garantire lo sviluppo razionale della produzione e facilitare l organizzazione del mercato degli animali

45 premessa commercio con paesi terzi Organizzazione Mondiale del Commercio la questione del benessere animale potrebbe essere un pretesto per introdurre ostacoli non tariffari agli scambi commerciali, cioè limitazioni non giustificate dagli accordi OMC alle importazioni di animali e prodotti di o. a. nell UE problema attualmente non esiste un accordo OMC sulla questione della protezione degli animali da reddito che garantisca che i prodotti agricoli ed alimentari ottenuti nel rispetto di norme rigorose siano sostituiti sul mercato da importazioni di prodotti ottenuti secondo norme meno rigorose conseguenza l applicazione in UE di norme più rigorose rispetto a quelle adottate dai partner commerciali potrebbe perciò determinare diverse conseguenze: 1) Consumatori: la mancanza di informazioni sulle norme di protezione con le quali sono stati ottenuti i prodotti importati 2) Produttori: potrebbero trovarsi in una posizione di svantaggio economico soluzioni 1) elaborazione di accordi multilaterali in materia di protezione degli animali con i partner commerciali 2) etichettatura adeguata (volontaria o obbligatoria) 3) forme di aiuto/risarcimento ai produttori per coprire i costi aggiuntivi e le condizioni di svantaggio commerciale

46 politica di sicurezza alimentare Angelo Peli l Unione europea identifica nel benessere animale un mezzo necessario per realizzare la politica di sicurezza alimentare dai campi alla tavola

47 Politica Agricola Comune 1 pilastro sostegni di mercato 2 pilastro sviluppo rurale

48 Politica Agricola Comune 1 pilastro sostegni di mercato 2 pilastro sviluppo rurale

49 Politica Agricola Comune 1 pilastro sostegni di mercato 2 pilastro sviluppo rurale

50 Politica Agricola Comune 1 pilastro sostegni di mercato 2 pilastro sviluppo rurale Incentivi per: la qualità degli alimenti il rispetto delle norme ambientali il benessere degli animali Giovani agricoltori Agroambiente Disaccoppiamento Sistema di consulenza aziendale Modulazione Condizionalità dei pagamenti Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR ) L erogazione dei pagamenti diretti, è obbligatoriamente vincolata al rispetto di regolamenti e direttive in materia ambientale sicurezza alimentare sanità pubblica salute e benessere degli animali

51 SOSTEGNO ALLO SVILUPPO RURALE Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR ) Asse 2: miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale Misura 215: pagamenti per il benessere animale Finalità: promuovere l adesione, da parte degli agricoltori, a comportamenti in grado di aumentare il benessere psicofisico degli animali, individuando i parametri relativi alla gestione aziendale di un allevamento che abbiano un influenza significativa sul benessere animale Obiettivo: elevare il livello del benessere degli animali negli allevamenti oltre il livello minimo stabilito dalla legislazione vigente e oltre le buone pratiche zootecniche rilevate nel territorio regionale La durata degli impegni: tra cinque e sette anni. I pagamenti: sono concessi agli agricoltori che assumono volontariamente impegni per il benessere degli animali riguardano soltanto quegli impegni che vanno al di là dei requisiti obbligatori Importo massimo: 500 per unità di bestiame

52 SOSTEGNO ALLO SVILUPPO RURALE Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR ) Asse 2: miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale Misura 215: pagamenti per il benessere animale Ogni eventuale impegno dovrà fornire un miglioramento degli standard almeno in una delle seguenti aree: 1. Acqua e mangimi più vicini alle loro esigenze naturali; 2. Condizioni di ricovero; 3. Accesso dall esterno; 4. Assenza di mutilazioni sistematiche, isolamento o impastoiamento permanente; 5. Prevenzione di patologie determinate principalmente da pratiche e/o condizioni d allevamento

53 COME MIGLIORARE I PROPRI STANDARD? aderire a piani volontari di miglioramento del benessere animale valutare i punti critici dell allevamento ottimizzare i punti critici che effettivamente vengono premiati 1. Acqua e mangimi 2. Condizioni di ricovero 3. Accesso dall esterno 4. Assenza di mutilazioni sistematiche 5. Prevenzione di patologie determinate dalle condizioni d allevamento qualche esempio...

54 Acqua di bevanda 1. Indicare il numero di fonti di approvigionamento idrico: n : 2. Frequenza delle analisi per l acqua non di rete: N.A 1 volta ogni >2anni:SCADENTE 1 volta ogni 2 anni:sufficiente 1 volta all anno:buono 3. L azienda dispone di una fonte di approvvigionamento idrico alternativo in caso di congelamento o di sistemi per evitare il congelamento dell acqua di bevanda? no:nc si: C disponibilità abbeveratoi Numero capi per abbeveratoio singolo: 1) Con alimentazione contemporanea: >10 :SCADENTE 8-10:SUFFICIENTE <8 :BUONO 2) Con alimentazione continua: >20 :SCADENTE :SUFFICIENTE <15 :BUONO Fronte unitario abbeveratoi collettivi: 1) Con alimentazione contemporanea: <80mm/capo :SCADENTE mm/capo:SUFFICIENTE >100mm/capo :BUONO 2) Con alimentazione continua: <40mm/capo : SCADENTE 40-50mm/capo :SUFFICIENTE >50mm/capo :BUONO collocazione Sporgente rispetto al transito degli animali/in zona di riposo:scadente Nei passaggi tra le cuccette :SUFFICIENTE

55 alimentazione Regolazione dell alimentazione in base a: fase fisiologica dell animale (asciutta, preparazione al parto, picco di lattazione, ecc.) al Body Condition Score (BCS) produzione quali-quantitativa di latte alla qualità foraggi Non c è regolazione: SCADENTE in base ad 1 criterio: SUFFICIENTE in base a più di 1 criteri: BUONO Modalità di somministrazione (DESCRITTIVO): Tipo di razionamento (DESCRITTIVO):

56 alimentazione mangiatoie e rastrelliere (vacche in lattazione) materiali Legno :SCADENTE Calcestruzzo :SUFFICIENTE Calcestruzzo rivestito di materiali ad alta resistenza: BUONO Materiali ad alta resistenza : OTTIMO stato di conservazione Mangiatoia deteriorata/rastrelliera rovinata e con parti sporgenti : SCADENTE Mangiatoia/rastrelliera mediamente conservate: SUFFICIENTE Mangiatoia/rastrelliera in buone condizioni: BUONO rastrelliera Lungh. Tot. rastrelliera SENZA posti delimitati: 1). Con alimentazione contemporanea <0.75m/capo :SCADENTE >0,75m/capo :SUFFICIENTE 2). Con alimentazione continua <0,4m/capo: SCADENTE 0,4-0,59m/capo:SUFFICIENTE >0,6m/capo :BUONO Num. posti alla rastrelliera CON posti delimitati: 1). Con alimentazione contemporanea <al numero dei capi :SCADENTE =numero dei capi :SUFFICIENTE >al numero dei capi :BUONO 2). Con alimentazione continua <al 50% dei capi :SCADENTE modalità di pulizia Nessuna :SCADENTE Manuale con scopa :SUFFICIENTE Meccanica con spazzole :BUONO 50-80% dei capi :SUFFICIENTE >all 80% dei capi :BUONO

57 Condizioni di ricovero tipologie di allevamento Stabulazione fissa senza lettiera: SCADENTE Stabulazionre fissa con lettiera: SUFFICIENTE Stab.libera con lettiera integrale/stab.libera con cuccette senza lettiera: BUONO Stabulazione libera con lettiera permanente/stab.libera con lettiera inclinata in zona di riposo/stab.libera con cuccette con lettiera : OTTIMO tipologia di stabulazione (vacche in lattazione) FISSA LIB ER A dimensioni posta: 1). CORTA Lunghezza <1,75m, larghezza <1,15m : SCADENTE Lunghezza >1,75m, larghezza >1,15m :SUFFICIENTE 2). LUNGA Lunghezza <1,95m, larghezza <1,15m : SCADENTE Lunghezza >1,95m, larghezza >1,15m : SUFFICIENTE sup. tot. di zona di riposo <6m2/capo :SCADENTE 6-7,99m2/capo :SUFFICIENTE 8-8,99m2/capo :BUONO >9m2/capo :OTTIMO larghezza zona di alimentazione <3,3m :SCADENTE 3,3-3,8m :SUFFICIENTE >3,8m :BUONO tipo di paddock Nessuno :SUFFICIENTE Pavimentato :BUONO In terra battuta o misto :OTTIMO superficie totale del paddock: 1). Pavimentato <3m2/capo :SUFFICIENTE >3m2/capo :BUONO 2). In terra <8m2/capo :SUFFICIENTE >8m2/capo :BUONO numero cuccette: <numero vacche: SCADENTE =numero vacche: SUFFICIENTE >numero vacche: BUONO dimensioni cuccette: 1) Cuccette singole contro muro/muretto Lunghezza <2,4m, larghezza <1,15m : SCADENTE Lunghezza 2,4-2,5m, larghezza 1,15-1,3m: SUFFICIENTE Lunghezza >2,5m, larghezza >1,3m : BUONO 2) Cuccette singole libere anteriormente Lunghezza <1,8m, larghezza <1,15m: SCADENTE Lunghezza 1,8m, larghezza 1,15-1,3m: SUFFICIENTE Lunghezza >1,8m, larghezza >1,3m: BUONO 3) Cuccette contrapposte (testa-testa) Lunghezza <4,2m, larghezza <1,15m : SCADENTE Lunghezza 4,2-4,4m, larghezza 1,15-1,3m : SUFFICIENTE Lunghezza >4,4m, larghezza >1,3m : BUONO LIB ER A CON CU CCETTE larghezza zona alimentazione: <3,3m: SCADENTE 3,3-3,8m: SUFFICIENTE >3,8: BUONO larghezza corsia di smistamento: <2m: SCADENTE 2-2,6m: SUFFICIENTE >2,6m: BUONO Larghezza passaggi fra cuccette: 1) Senza abbeveratoi: <0,9m :SCADENTE >0,9m :SUFFICIENTE 2) Con abbeveratoi su 1 lato: <3m :SCADENTE >3m :SUFFICIENTE 3) Con abbeveratoi su 2 lati: <4m :SCANDENTE presenza cul de sac >4m :SUFFICIENTE Si : SCADENTE No: SUFFICIENTE tipo di battifianco delle cuccette Appoggio anteriore e posteriore :SUFFICIENTE Solo appoggio anteriore :BUONO tipo di superficie delle cuccette Materassino o tappetino morbido in cuccetta a buca,tappetino rigido/cemento: SCADENTE Lettiera su pavimento pieno :SUFFICIENTE Materassino o tappetino morbido su pavimento pieno: BUONO Lettiera in cuccetta a buca: OTTIMO

58 il benessere degli animali ha implicazioni legali scientifiche politiche / economiche etiche (opinione pubblica/sensibilità consumatori)

59 i consumatori europei sono un valido esempio per il cambiamento di mentalità verso il benessere animale preferenza per metodi di produzione puliti e verdi molti consumatori sono disposti a pagare un supplemento di prezzo per un prodotto ottenuto con un sistema di produzione più attento al benessere animale esigenza di una migliore informazione del consumatore ed una più chiara etichettatura

60 Siti utili alla ricerca della Legislazione:

61 vi ringrazio per l attenzione Angelo Peli Dipartimento Clinico Veterinario Facoltà di Medicina Veterinaria Alma Mater Studiorum - Università di Bologna angelo.peli@unibo.it

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