La comunicazione in classe. Considerazioni sull uso della parola e della comunicazione a scuola

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1 La comunicazione in classe Considerazioni sull uso della parola e della comunicazione a scuola

2 ALCUNE DEFINIZIONI... Possiamo definire la comunicazione come l invio, la trasmissione, il mettere in comune con gli altri ciò che è nostro. Funzione sociale. COMUNICARE deriva dal latino cum (insieme)+munus(dovere/carica/dono) ma è molto vicino anche a cum+moenia( le mura di cinta) Dialogo è parola (logos) che passa attraverso (dià).

3 Alla base della comunicazione sta la relazione Alla base del significato profondo che la comunicazione riveste per la strutturazione del soggetto/persona si situa il senso che la relazione ha per la vita umana. Siamo esseri relazionali, nasciamo da/ in relazione con la madre e proprio le prime relazioni influenzano ogni passaggio della crescita umana.

4 La comunicazione rappresenta la modalità attraverso cui la relazione viene espressa la comunicazione forma il soggetto la comunicazione culturale determina l appartenenza e l apprendimento

5 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE Non si può non comunicare L intero comportamento in una situazione di interazione ha valore di messaggio Quando due persone comunicano tra loro la comunicazione dell uno è influenzata da quella dell altro

6 Le dimensioni della comunicazione CONTENUTO: notizie, idee, opinioni... AUTORIVELAZIONE: dice qualcosa di chi sta parlando, dice come si vive, come vive la situazione comunicativa APPELLO: chi parla dice qualcosa a me, per me ; cosa desidera, cosa teme... RELAZIONE: dice qualcosa di come percepisce me e la nostra relazione

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8 LA COMUNICAZIONE Ogni comunicazione ha aspetti di contenuto e aspetti di relazione La dimensione del contenuto e quella della relazione si qualificano a vicenda. Anche il contesto in cui si svolge la comunicazione contribuisce a definire il tipo di relazione che interviene tra i soggetti

9 LA COMUNICAZIONE La comunicazione umana si svolge con una pluralità di linguaggi che sono verbali (o logici) non verbali (o analogici )

10 Il linguaggio verbale è definito, preciso, univoco, ha una relazione arbitraria con ciò che significa, in quanto essa è stabilita esclusivamente da una convenzione culturale (codice), quindi la sua comprensione non è intuitiva e immediata.

11 La comunicazione non verbale, comprende tutto ciò che comunichiamo agli altri al di fuori delle parole: i movimenti del corpo, i gesti, l espressione del viso, il tono e le inflessioni della voce, la sequenza, il ritmo e la cadenza delle parole, e ogni altra espressione paralinguistica La sua comprensione è intuitiva e immediata.

12 LA COMUNICAZIONE Linguaggio verbale Linguaggio non verbale contenuti relazione intelligenza analitico e logico affettività sintetico ma ambiguo Difficilmente mente

13 COMPETENZA COMUNICATIVA Definiamo competenza comunicativa la capacità di produrre e capire messaggi che ci mettono in interazione con altre persone. Come tutte le competenze, almeno in parte, si può imparare. E ovvio che per dialogare veramente è importantissimo saper comunicare in modo efficace.

14 COMUNICAZIONE EFFICACE ACCURATA CODIFICA ACCURATA DECODIFICA CURARE IL CONTENUTO CURARE LO STILE COMUNICATIVO PERCEPIRE IL MESSAGGIO NELLA SUA INTEREZZA RICOSTRUIRE IL SIGNIFICATO DAL PUNTO DI VISTA DELL EMITTENTE

15 «l'organo di chi parla non è la lingua ma l orecchio» G.Blandino

16 Accurata decodifica = ASCOLTO ATTIVO RACCOGLIERE INFORMAZIONI Comprendere bene i messaggi ricevuti RICAPITOLARE LE INFORMAZIONI RACCOLTE PARAFRASARE VERBALIZZARE - CHIEDERE DELUCIDAZIONI -COMPRENDERE /ESPLORARE LE CONCLUSIONI - STRUTTURARE LA COMUNICAZIONE FARE IL SOMMARIO METTERE IN RELAZIONE EVIDENZIARE

17 ACCURATA CODIFICA CURARE IL CONTENUTO CURARE LO STILE COMUNICATIVO COMPLESSITA /SEMPLICITA DISORDINE/ORDINE PROLISSITA /BREVITA MANCATA STIMOLAZIONE/STIMOLAZIONE VALUTAZIONE/DESCRIZIONE CONTROLLO/ORIENTAMENTO SUL PROBLEMA MANIPOLAZIONE/AUTENTICITA NEUTRALITA /EMPATIA

18 RISPONDERE INTERVENIRE A SUPPORTO DELLA COMUNICAZIONE, PER FAVORIRE L AUTOCOMPRENSIONE DEL SOGGETTO NON PER BLOCCARLA PRESCRIVERE (consigliare, suggerire) INDAGARE (chiedere perché) SOSTENERE (confortare) GIUDICARE INTERPRETARE (spiegare)

19 Come imparare a comunicare? Alcuni suggerimenti

20 ambiente Non verbale verbale

21 Imparare ad osservare Se stessi Il gruppo Le proprie comunicazioni. Verbale e non verbale. Le proprie reazioni: I meccanismi di difesa Introspezione Imparare ad ascoltare info. di ritorno (feedback) Restare aperti alle esperienze e al cambiamento

22 Lo stile comunicativo Azione, decisione Insegnante al centro Velocità Direttivo Non direttivo Ascolto Gruppo al centro Lentezza: non aver paura delle difficoltà o delle idee negative espresse ma cercare di capirne i motivi, magari indagando con domande: cosa ci dice questo non è andata come volevamo cosa vuol dire? che cosa ci dice questa difficoltà?... Fare il proprio gioco Fronteggiamento Ultima parola Rete a stella: modello accentrato con un solo elemento centralizzatore Stare al gioco del gruppo Affiancamento Parola aperta Rete circolare tutti i membri partecipano

23 Elementi essenziali di una buona comunicazione EMPATIA percepire i sentimenti RISPETTO credere nelle capacità dell interlocutore. CORDIALITA percepire l altro come persona, partecipare delle sue gioie o dolori CONCRETEZZA termini specifici e concreti GENUINITA essere se stessi non un ruolo, senza essere centrati su di sé APERTURA DI SE deve essere appropriata FRANCHEZZA saper evidenziare le incongruenze IMMEDIATEZZA riguarda la relazione tra chi parla e chi risponde

24 efficaci comunicazioni In generale messaggi che esprimono atteggiamenti relazionali «di contatto»: - Messaggi io: descrivere ed esprimere se stessi, non accusare - Messaggi «ponte» che aiutano a strutturare al comunicazione (nessi, associazioni), possibilmente formulati come domande inefficaci Prescrivere soluzioni Sollecitare informazioni (indagare) Dare sostegno, rassicurare (diminuisce la percezione del «problema» Dare giudizi Interpretare

25 La comunicazione non verbale SEGNALI DEL CORPO Ampliare la nostra capacità di osservare e percepire: osservare il viso Congruenza: i due canali comunicativi non devono contraddirsi MESSAGGI PARALINGUISTICI Voce, tono, altre vocalizzazioni, silenzi, pause Prossemica Uso di oggetti Adattarsi al comportamento non verbale dell interlocutore

26 Uso dello spazio Disposizione dei posti Disposizione calda: a quadrato o a cerchio Disposizione fredda : la classica di scuola Posizione dell insegnante Frontale: confronto/scontro, studio di se e delle parti, mostra le proprie richieste A fianco: sostegno, ascolto, aiuto In mezzo: facilitazione della conversazione, aiuto ad esprimersi In giro: esplorazione, studio delle parti, facilitazione conversazione

27 Uso/organizzazione del tempo Apertura dell incontro: - Accogliere e mettere tutti a proprio agio - Stabilire un collegamento tra la situazione e la realtà dei partecipanti, le loro aspettative - Inquadrare la lezione, i temi da trattare, le discussioni aperte, i vissuti collegati ai temi da trattare Chiusura della lezione: - Evidenziare elementi emersi - Manifestare soddisfazione e elogiare il lavoro svolto così come quello che resta da fare - Di che cosa ci si occuperà la prossima volta - Chiudere sempre in positivo e creando aspettative positive per il prossimo incontro

28 Clima positivo - Semplicità: andare alla sostanza - Fiducia - Accoglienza: rispetto, stima, valorizzazione per ogni allievo, trattare ognuno con attenzione - Attenzione all ansia: controllare con il respiro il ritmo fluente della conversazione; aiutarsi con il non-verbale per controllare la classe

29 Qualche esercizio Come rispondere?

30 Attenzione alle risposte inefficaci! Il detective: si preoccupa dei fatti invece che dei sentimenti Il mago: cerca di far sparire il problema, nega il valore di quello che l altro dice Il caposquadra: cerca di occupare l altro in modo che non pensi la problema, così lo nega e inoltre comunica che il lavoro da lui proposto è meglio del suo problema

31 Il giudice: razionale, dice la verità; ma non aiuta perché anticipa la presa di coscienza. Il guru: dispensa saggezza, di cui è l unico depositario. Impersonale e generico! Il profeta: sa sempre quello che succederà L etichettatore: basta dare un nome ai problemi per risolverli Il floricultore: non è a suo agio nell affrontare i problemi, così fa ricorso ai buoni sentimenti, per tenere a distanza le cose spiacevoli

32 LE BUONE RISPOSTE TENGONO SEMPRE CONTO DEI SENTIMENTI E DELLE EMOZIONI

33 Eserc 2 Gli insegnanti si accorgono che Martina, una ragazzina leggermente obesa, vive una situazione di isolamento rispetto al gruppo classe; pur non reagendo apertamente, mostra segni di disagio e sofferenza alle battute un po malevole dei compagni sul suo aspetto fisico. Ti chiedono di parlane con la classe, per via del tuo rapporto positivo con loro. Approfittando dell assenza della ragazzina decidi di affrontare l argomento. Come imposti la lezione? Quali attenzioni comunicative cerchi di avere? Quali sono i messaggi più efficaci e quelli inefficaci?

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