LA DIREZIONE DELLA DOMANDA DOMESTICA DI PRODOTTI AVICOLI. Forlì, 8 aprile 2011

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1 LA DIREZIONE DELLA DOMANDA DOMESTICA DI PRODOTTI AVICOLI Forlì, 8 aprile 2011

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3 UNA LENTA USCITA DALLA CRISI L analisi di Roubini «Fra gli elementi positivi, esiste una situazione economica migliore di un anno fa, nonostante il timore per la possibile deflazione. Guardando all'europa e agli Usa, le aziende sono in una situazione positiva, avendo ridotto i costi, alleggerito le strutture, incrementato la profittabilità.» «Tra i problemi che minacciano l'efficacia della ripresa, anche l'invecchiamento della popolazione, in particolare nelle economie occidentali e negli Usa: un'incognita con ricadute importanti, in mancanza di apposite contromisure. In Europa alcuni paesi hanno perso terreno in termini di competitività e quindi quote di mercato.» «Per l Italia, ci sono criticità che frenano l'interesse, a cominciare da quello della bassa crescita economica, la mancanza di incremento per il reddito procapite, l'invecchiamento della popolazione, un sistema fiscale bisognoso di essere riformato. L'Italia ha molte opportunità da offrire, ma il peso del rischio dato da riforme mai fatte ne riduce la potenza e le rende meno appetibili agli occhi degli investitori internazionali».

4 IL CONTESTO Una lenta uscita dalla crisi Per il 2011 ripresa moderata nell UE, trainata dall export (Germania): la crescita del PIL prevista per l Italia (+1,1%) è minore rispetto all EURO zona (+1,6%) e all UE-27 (+1,8%); Il consumo interno non traina l uscita dalla crisi: nel 2010 (PIL +1,1%) i consumi sono cresciuti dello 0,4% e nel 2011 dovrebbero crescere dello 0,8%; L inflazione minaccia i redditi ed il risparmio: nel 2011 si attesterà al 2,2% nell area EURO, al di sopra degli obiettivi della Bce. Consumi delle famiglie (var.% su anno precedente) Tuttavia l incertezza resta elevata e gli sviluppi tra paesi diseguali. In più l inflazione risente dei rincari su petrolio e energia. In 10 anni il PIL cresce del 1,5% (+10% EURO zona), i consumi del 3,7% (+10% EURO zona) L economia sommersa vale il 17-18% del PIL. L area di consumo è diversa rispetto alle statistiche

5 IL CONTESTO Una lenta uscita dalla crisi Più ottimisti nell oggi che nel domani. Secondo Eurisko, nel 2010 il sentiment delle aziende si stabilizza su livelli pre-crisi, soprattutto nella percezione della situazione attuale più che nella evoluzione attesa.

6 IL CONTESTO Una lenta uscita dalla crisi evidente allineamento della percezione tra le aziende e i consumatori l uscita dalla crisi non è attesa come prossima la situazione in chiave prospettica si complica

7 IL CONTESTO Una lenta uscita dalla crisi la crisi finanziaria coinvolge ancora il 43% delle aziende e il 20% delle famiglie la crisi economica interessa ancora il 73% delle aziende gli effetti della crisi potrebbero essere più pesanti per l Italia (90% dei rispondenti) che per la propria azienda (52% dei rispondenti)

8 LA DOMANDA DEL MERCATO INTERNO Risparmio netto Nuove famiglie, nuove condizioni nuovi bisogni, nuovi consumi Quali saranno i comportamenti e le prospettive di consumo delle famiglie italiane? Considerato il costante declino del risparmio delle famiglie, in conseguenza di disoccupazione, sottoccupazione, perdita di potere d acquisto, crescente disequilibrio (particolarmente forti nell ultimo triennio). La ripresa della domanda interna passa attraverso cambiamenti profondi delle politiche del lavoro (occupazione giovanile, femminile, precarizzazione) e dei redditi (disuguaglianze economiche).

9 LA DOMANDA DEL MERCATO INTERNO Nuove famiglie, nuove condizioni nuovi bisogni, nuovi consumi crescono le nuove famiglie (ricostituite, allargate, di fatto, straniere ) 5 milioni di nuclei unifamiliari (giovani e anziani) 5 milioni di coppie senza figli 1 milione di famiglie immigrate cambiano le dinamiche culturali (interazione democratica e non gerarchica, valorizzazione dell autonomia individuale): collegialità delle scelte di consumo; dilatazione della famiglia lunga (4 milioni di anni - reddito medio mensile di euro vivono con i genitori > target con grande capacità di spesa e influenza intergenerazionale) polarizzazione economica (crescente ineguaglianza economica complessiva) impatto Sotto il profilo QUALITATIVO: nuove strategie di acquisto (nomadismo, fungibilità di marca, ricerca di sconti/promozioni) gli anziani sperimentano un consumo più moderno, i giovani prodotti più innovativi (servizio) sviluppo dei consumi extra-domestici (destrutturazione dei pasti - domanda di ready meal/snack) sensibilità trasversale verso prod. bio/salutistici e attenzione verso luxury goods Sul fronte QUANTITATIVO: depressione dei consumi rilevanza della variabile decisionale prezzo effetto positivo della crescita dei single (young/older)

10 LA DINAMICA DELLA DOMANDA La direzione della spesa delle famiglie La spesa per gli alimentari e per la casa è quella che ha la maggiore incidenza nei bilanci famigliari. Nel periodo, la crescita della spesa per l acquisto di alimenti è inferiore alla metà di quella per l abitazione. La spesa delle famiglie (milioni di euro - var.% 09/00; quota%)

11 LA DOMANDA ALIMENTARE La direzione della spesa alimentare Il cambiamento nel comportamento d acquisto (stili di vita), ha forti ripercussioni sull evoluzione della spesa. La spesa alimentare delle famiglie (milioni di euro - var.% 09/00)

12 LA DOMANDA ALIMENTARE La direzione della spesa alimentare Il confronto evidenzia le aree di spesa in crescita/flessione: pane e cereali, frutta e vegetali, carne incrementano la propria quota; olii e grassi, ittico e formaggi vedono ridurre la propria incidenza. La spesa alimentare delle famiglie (milioni di euro quota%)

13 IL CONSUMO DI CARNE NEGLI ULTIMI 10 ANNI La dinamica della domanda apparente di carne La destrutturazione dei pasti, l attenzione alla salute determinano una riduzione del consumo di carni (in particolare rosse), ma è soprattutto la crisi a determinare un nuovo equilibrio. I più importanti driver di crescita appaiono la freschezza, la funzione d uso, l innovazione e il prezzo.

14 IL PANEL FAMIGLIE ISMEA: GLI ACQUISTI NEL 2010 La dinamica dell indice delle quantità acquistate e dei prezzi Nel medio periodo gli acquisti sono stabili (cresce la spesa), grazie ad un espansione di alcuni segmenti (ortaggi, lattiero-caseari, avicoli) che compensa la contrazione di altri (bovini, vino). Su tali tendenze convergono fenomeni di tipo strutturale, connessi ai diversi stili di vita delle famiglie, che portano alla ricerca di prodotti a forte contenuto salutistico e di servizio, ai quali si sovrappongono fattori di carattere congiunturale, legati agli effetti della crisi (prezzi). 2010/09: -0,6% 2010/09: -1,6% var. media annua 05-10: +0,3% var. media annua 05-10: +1,4%

15 GLI ACQUISTI DELLE FAMIGLIE NEL 2010 La dinamica dell indice delle quantità acquistate e dei prezzi (var.%) Nel 2010 la contrazione degli acquisti non è ascrivibile a tutti i comparti. La dinamica mensile degli acquisti è piuttosto instabile nel corso di tutto l anno. Circa i prezzi, il periodo più critico della crisi al consumo sembra essere circoscritto tra aprile 2009 e giugno La dinamica tendenziale degli acquisti delle famiglie per mese

16 GLI ACQUISTI DELLE FAMIGLIE NEL 2010 La dinamica dell indice delle quantità acquistate e dei prezzi (var.% 2010/09) Gli effetti della crisi sono visibili maggiormente per prodotti «voluttuari» (vino) e/o caratterizzati da un prezzo di scontrino più elevato (carne bovina, ittico). La domanda di alimenti proteici nel 2010 denota un notevole riassortimento nel carrello, a vantaggio di carni avicole e suine, salumi e alcuni formaggi. La dinamica tendenziale degli acquisti delle famiglie per settore In crescita sostituti del pane, prodotti per la colazione e dolciumi; in flessione pane e pasta Aumenta solo la IV gamma La crescita dell olio risente della costante promozione

17 GLI ACQUISTI DELLE FAMIGLIE NEL 2010 La dinamica dell indice delle quantità acquistate e dei prezzi (var.% 2010/09) Tra le aree, la contrazione degli acquisti interessa soprattutto il Sud (per tutto l anno con la sola eccezione di agosto), nonostante sia accompagnata dalla flessione maggiore dei prezzi. Tra i canali, tiene la DM, in particolare l offerta dei discount (prezzi) e dei liberi servizi (vicinato); il mancato adeguamento dei prezzi penalizza ancora di più il dettaglio tradizionale. La dinamica tendenziale degli acquisti delle famiglie per area e per canale

18 LE MIGLIORI/PEGGIORI PERFORMANCE NEL 2010 La dinamica dell indice delle quantità acquistate e dei prezzi Segnano le migliori performance i prodotti con una formula d offerta (prezzo/servizio) che risponde meglio alle esigenze della famiglia.

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20 2.1

21 GLI ACQUISTI DEI PRODOTTI AVICOLI E DEI LORO SOSTITUTI Quantità acquistate e prezzi al consumo (var.%) Prodotti Var. % 2010/09 quantità prezzi Totale agroalimentare -0,6-0,5 Totale carni -1,3-0,7 Carni avicole 0,4-4,0 Pollo 2,7-5,0 Tacchino -8,1-0,6 Uova 1,0 0,2 Coniglio -3,9-1,6 Carni bovine -5,0-0,1 Carni suine 0,3-1,2 Carni ovicaprine 1,3 0,4 Formaggi -0,8 1,7 Prodotti ittici -2,3 2,0 Nel 2010 le uova bio sono il prodotto più importante tra i prodotti bio confezionati. Gli acquisti crescono del 6,9% rispetto al Il 2010 si chiude con il lieve aumento della domanda domestica delle carni avicole e la flessione dei prezzi medi. Gli acquisti di uova evidenziano un lieve incremento su base annua, a fronte di una sostanziale stabilità dello scontrino medio. Appaiono in flessione le quantità acquistate di carni cunicole, nonostante il ribasso dei prezzi medi.

22 QUANTITA ACQUISTATE E PREZZI AL CONSUMO DELLE CARNI AVICOLE Dinamica tendenziale delle quantità acquistate e dei prezzi delle carni avicole (var.% rispetto allo stesso mese dell anno precedente) Nel primo semestre del 2010 la domanda domestica delle carni avicole cresce, a fronte della flessione dei prezzi medi. Nella seconda parte dell anno le quantità acquistate evidenziano un calo, nonostante la riduzione dei valori unitari.

23 DINAMICA MENSILE DEI PREZZI AL CONSUMO Dinamica tendenziale dei prezzi dei prodotti acquistati dalle famiglie italiane (var.% rispetto allo stesso mese dell anno precedente) Nella prima metà del 2010 il calo tendenziale dei prezzi dei prodotti avicoli si allinea con la dinamica degli altri prodotti alimentari e del totale carni. Nel secondo semestre la flessione prosegue, nonostante la ripresa dei prezzi del totale agroalimentare.

24 COMPORTAMENTO DELLE FAMIGLIE ACQUIRENTI DI CARNI AVICOLE Indicatori di acquisto (var.% 2010/2009) Acquisto medio per famiglia (kg) Sud (+0,6%) Nord-ovest (+4,7%) GDA (+1,8%) Acquirenti in promozione GDA (+4,8%) Frequenza di acquisto ( ) Nel 2010 oltre l 80% delle famiglie italiane acquista carni avicole fresche. In media le famiglie acquistano due volte al mese oltre 1 kg di prodotto per atto d acquisto

25 COMPORTAMENTO DELLE FAMIGLIE ACQUIRENTI DI POLLO E TACCHINO Indicatori di acquisto (var.% 2010/2009) Nel 2010 la crescita degli acquisti domestici delle carni avicole fresche è trainata dall aumento della domanda di pollo fresco, riconducibile ad un miglioramento di tutti gli indicatori rispetto all anno precedente. Per le carni di tacchino fresche si registra una contrazione della diffusione. Frequenza di acquisto (2010) 78 famiglie su 100 acquistano pollo fresco e il 14,4% di queste circa una volta a settimana. Il 48% delle famiglie italiane acquista tacchino fresco.

26 QUANTITA ACQUISTATE E PREZZI AL CONSUMO DI UOVA E CONIGLI Dinamica tendenziale delle quantità acquistate e dei prezzi (var.% rispetto allo stesso mese del 2009) Uova Carni cunicole fresche La domanda domestica di uova cresce nel corso del 2010 con un andamento mensile altalenante. I prezzi medi, complessivamente stabili rispetto al 2009, presentano una ripresa tendenziale nell ultima parte dell anno. Gli acquisti di carni cunicole fresche calano rispetto al 2009 con una dinamica tendenziale mensile irregolare. I prezzi medi presentano un calo nel corso del 2010.

27 COMPORTAMENTO DELLE FAMIGLIE ACQUIRENTI DI UOVA E CONIGLI Indicatori di acquisto (var.% 2010/2009) La crescita della domanda domestica di uova è riconducibile alla performance positiva dei principali indicatori di acquisto. Per le carni cunicole fresche si registra una contrazione degli acquisti, legata alla sensibile riduzione dell acquisto medio per famiglia Frequenza di acquisto (2010) 92 famiglie su 100 acquistano uova, in media due volte al mese, circa 9 pezzi di prodotto per ciascun atto d acquisto. Le famiglie acquirenti di carni cunicole fresche acquistano in media una volta al mese oltre 1 kg di prodotto per atto d acquisto.

28 2.2

29 DOMANDA DOMESTICA DELLE CARNI AVICOLE E DEI PRODOTTI SOSTITUTI Quantità acquistate e prezzi al consumo (var.%) Negli ultimi cinque anni la domanda domestica delle carni avicole è in lieve aumento, nonostante la crescita dei prezzi medi. Nel periodo gli acquisti di uova evidenziano un incremento, a fronte di un rialzo dello scontrino medio. Si riducono gli acquisti domestici di carni cunicole, complice il rialzo dei prezzi medi.

30 ANDAMENTO ANNUALE DELLE QUANTITA E DEI PREZZI Quantità e prezzi delle carni avicole acquistate dalle famiglie italiane (indice, base 2000=100) Pollo e tacchino (quantità acquistate) Dopo un molto positivi, gli acquisti di carni avicole registrano tassi di crescita più bassi negli anni successivi. Sul fronte dei prezzi, l aumento, in atto dal 2007, si interrompe nel Il calo del 2010 delle quantità acquistate di carni di tacchino interrompe un biennio positivo.

31 SPESA DELLE FAMIGLIE ITALIANE DI CARNI FRESCHE 2005 (% sul valore) 2010 (% sul valore) Rispetto al 2005 aumenta la quota delle carni avicole sulla spesa complessiva delle famiglie italiane di carni fresche. Dal 2005 al 2010 la spesa per le carni cunicole fresche si riduce.

32 SPESA DELLE FAMIGLIE ITALIANE DI CARNI AVICOLE FRESCHE 2005 (% sul valore) 2010 (% sul valore) Rispetto al 2005 aumenta la quota delle carni di pollo sulla spesa complessiva delle famiglie italiane di carni avicole fresche. Dal 2005 al 2010 la spesa per il tacchino fresco si riduce.

33 UNA SINTESI DELLE TENDENZE IN ATTO A differenza degli altri prodotti proteici, le carni avicole si trovano in un area di crescita grazie all incremento dell acquisto medio per famiglia acquirente. (var.% 2010/2005)

34 SPESA DELLE FAMIGLIE ITALIANE DI CARNI AVICOLE FRESCHE Aree geografiche (% sul valore) Canali di vendita (% sul valore) Il Meridione, che, concentra la maggior quota della spesa nazionale carni avicole fresche, è l unica area geografica ad aumentare la propria quota negli ultimi cinque anni. Rispetto al 2005, cresce la percentuale di spesa presso la GDA, il principale canale distributivo.

35 ACQUISTI DELLE FAMIGLIE ITALIANE DI CARNI AVICOLE FRESCHE Numero di componenti (% sulle quantità acquistate) Età del responsabile degli acquisti Ranking di reddito

36 2.3

37 PROFILO DELLE FAMIGLIE ACQUIRENTI acquisto medio (kg) Avicola (13,0) Sud Suina(10,6) Bovina(18,0) Formaggi (29,3) Ittici (19,0) Sud Centro Sud Sud area N-E N-O N-E N-E N-O basso basso basso basso basso ranking di reddito alto alto alto alto alto caratterist. famiglia older couple older single pre family older couple older single estabilished families older single pre family estabilished families older single older couple older single età resp. acquisto > 45 > 45 > 55 > 45 > 55 < 34 < 34 < 34 < 34 < 34

38 PROFILO DELLE FAMIGLIE ACQUIRENTI acquisto medio (kg) Avicola naturale (14,4) Avicola elaborata hamburger(1,3) wurstel(1,8) spiedini(1,3) Uova (127,6) Coniglio (3,8) Sud Sud Sud Sud Sud Sud area N-E N-O N-O N-O N-E N-E basso basso basso basso basso basso ranking di reddito alto alto m-alto m-alto alto alto caratterist. famiglia older couple older single maturing families older single estabilished families older single post families older single older couple older single older couple new family età resp. acquisto > 64 > 45 > 45 > 45 > 64 > 64 < 34 > 64 < 34 < 34 < 34 < 34

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40 UNO SGUARDO AL PASSATO La dinamica di acquisto del 2010 è positiva per le carni avicole, trainata dagli acquisti di pollo, ascrivibile però alla dinamica cedente del prezzo (promozione costante nel banco carni). Una dinamica negativa interessa sia il tacchino, a causa della riduzione del «parco consumatori» e dell acquisto medio, sia il coniglio, a causa dei minori acquisti (frequenza e acquisto medio). Ottima la performance delle uova, grazie ad una crescita dei volumi acquistati e ad una sostanziale stabilità dei prezzi. Anche nel medio periodo ( ) si differenzia l andamento degli acquisti tra le carni di pollo e di tacchino, a vantaggio delle prime. Nel carrello della spesa cresce la quota delle carni avicole, trainata dal pollo. Il mercato si sposta verso il Sud, presso la DM, orientato dalla crescita della domanda delle famiglie poco numerose, più anziane e a reddito medio-basso.

41 UNO SGUARDO AL 2011 Per il 2011 non è lecito attendersi che una ripresa moderata degli indicatori economici e, in accordo con le stime delle banche centrali dell UE, un effetto maggiore dell export più che dei consumi interni. L Italia presenterà difficoltà aggiuntive in questo contesto e, di conseguenza, la domanda interna denoterà una ripresa più debole. Le motivazioni strutturali e congiunturali alla base della crescita della domanda interna dei prodotti avicoli preme nella stessa direzione ma attraverso determinanti opposte. Con una crisi che non ha esaurito ancora i propri effetti, i consumatori si orienteranno ancora verso le carni avicole (pollo) e le uova in un contesto di prezzi stabili o cedenti (il prezzo è sempre un driver di scelta per il segmento). Il ruolo degli elaborati nel generare profitto meno che in passato potrebbe essere ridimensionato in un contesto del genere. Ad oggi, i nostri modelli di previsione ci indicano una flessione contenuta degli acquisti di pollo per il 2011 e più accentuata per tacchino e coniglio.

42 GLI STRUMENTI ISMEA A SUPPORTO DELLE DECISIONI Un consolidato patrimonio informativo: BD e indicatori BD prezzi di filiera (produzione/ingrosso/consumo) BD biologico, Dop-Igp BD consumi domestici indice di redditività delle az. agricole (indice prezzi/costi correnti), i. di acquisto, i. del margine di filiera, i. del rischio di mercato, bilanci di approvvigionamento strumenti di previsione di BP e analisi di scenario di LP (Meg-d) DWH contenente i dati nazionali/esteri delle fonti più autorevoli Una solida esperienza nell interpretazione dei fenomeni: analisi e informazioni congiuntura (newsletter), tendenza (tendenze, check up), strutturacomportamenti-performance (report economico-finanziari) clima di fiducia (aziende agricole, industria alimentare, grande distribuzione) analisi di bilancio (agricoltura, industria) analisi ad hoc (check up regionali, )

43 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE Asa MERCATI

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