Fondamenti di Infrastrutture Viarie
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1 Politecnico di Torino Fondamenti di Infrastrutture Viarie Relazione esercitazioni. Anno Accademico 2011/2012 Corso di Fondamenti di Infrastrutture Viarie Professore: Marco Bassani Esercitatore: Pier Paolo Riviera Studente: Eleonora Magnotta Matricola:
2 ESERCITAZIONE 11 del 19 gennaio 2012 Esercizio 1 Progettare, verificare e tracciare un raccordo concavo e due convessi (uno per condizione da soddisfare) per una strada di categoria C ( km/h, Figura 1): Figura 1: Sezione tipo C1 Si supponga che la velocità di percorrenza, desunta dal diagramma delle velocità, sia di 95 km/h e che i profili altimetrici da raccordare siano i seguenti (Figura 2): - 2% + 2% + 4% - 3% Figura 2: Profili altimetrici da raccordare Prima di iniziare con la soluzione dell esercizio facciamo alcuni richiami teorici: I raccordi verticali condizionano la visibilità disponibile. In particolare: i raccordi concavi condizionano la visibilità nella marcia notturna; i raccordi convessi condizionano la visibilità tanto nella marcia notturna, quanto in quella diurna. 2
3 Il parametro geometrico caratterizzante è Rv (raggio del cerchio osculatore nel vertice del raccordo parabolico. A cavallo dei raccordi verticali si distinguono due casi: 1. veicolo e fascio interni alla curva verticale (D < L); 2. veicolo e fascio esterni alla curva verticale (D > L). Ove: R V = raggio del raccordo verticale concavo [m]; D = distanza di visibilità per l arresto [m]; Δi = variazione di pendenza del raccordo ( i2 i1, %); h = altezza dei fari dal piano stradale [m]; θ = massima divergenza verso l alto del fascio luminoso abbagliante [ ]. 3
4 La normativa italiana fornisce questo abaco di progetto che sintetizza graficamente il risultato delle due equazioni prima viste. Secondo la norma possono essere fatte le seguenti ipotesi: h = 0,5 m; θ = 1. 4
5 Non essendovi differenze nelle condizioni di visibilità tra caso diurno e notturno, le condizioni da analizzare sono quelle di seguito indicate: ostacolo fisso presente sulla corsia; veicolo che procede in senso opposto sulla stessa carreggiata nel caso di sorpasso consentito. La normativa italiana fornisce anche in questo caso un abaco di progetto che sintetizza graficamente il risultato delle equazioni prima viste. 5
6 Valori minimi (nessuna parte del veicolo, eccetto le ruote, deve avere contatti con la superficie stradale): Rv 20 m (DOSSI); Rv 40 m (SACCHE). 2. Valore minimo (comfort di marcia): Svolgimento: La prima operazione da compiere è calcolare la distanza di visibilità D all interno del raccordo verticale. Iniziamo dal RACCORDO CONCAVO: 6
7 Questa è dunque la distanza da assumere come distanza in cui garantire la visibilità. Si passa ora al calcolo del raggio verticale. Si possono utilizzare sia gli abachi che le relazioni analitiche. ABACHI: verrà di seguito riportato l abaco che noi useremo, partendo dale considerazioni che: Δi = 4%; D = m Come si vede dall abaco allegato di seguito si ottiene un raggio verticale pari a 4300 m. Tale raggio verticale R V lo useremo per calcolare la lunghezza del raccordo L: 7
8 RELAZIONI ANALITICHE: consideriamo il caso D<L, ovvero, m < 172m. Calcolo del raggio verticale: Calcolo della lunghezza del raccordo: Verifichiamo ora che i risultati trovati soddisfino i valori minimi impostati dalla Normativa. a. Nessuna parte del veicolo, eccetto le ruote, deve avere contatti con la superficie stadale, quindi, nei raccordi concavi: R V 40 m VERIFICATO. b. Valore minimo dell accelerazione centripeta verticale per il comfort di marcia: VERIFICATO. Per il tracciamento è opportuno ricordare alcune importanti relazioni: Equazione generale dei raccordi parabolici: Coordinate del vertice A della parabola: Valore della freccia f: Il tracciamento viene effettuato per punti. Si suppongono 11 punti aventi Δx costante: 8
9 Noto Δx, utilizzando l equazione generale dei raccordi parabolici posso individuare le coordinate degli 11 punti ipotizzati, e utilizzarli per il tracciamento: Punto: x: y: 1 0,00 0, ,35-0, ,70-0, ,05-0, ,40-0, ,75-0, ,10-0, ,45-0, ,80-0, ,15-0, ,50 0,00 La verticale condotta dal punto V (intersezione delle livellette) suddivide la proiezione sull orizzontale della parabola (L) in due segmenti uguali pari a L/2. Pertanto, noto L e V, posso individuare l origine del sistema di riferimento su cui tracciare la parabola (con opportuna scala) ed i punti di tangenza con le livellette e quindi disegnare il raccordo: 9
10 Inseriamo ora il nostro raccordo in una porzione di profilo longitudinale e non più all interno di un sistema locale di riferimento, dove, i dati di progetto sono: L 1 =150 m; i 1 =-2%; L 2 =120 m; i 2 =+2%; x V1 =15,5 m; z V1 =315,7 m; 10
11 La prima operazione da compiere è il calcolo della distanza di visibilità D all interno del raccordo verticale. La categoria è C, le condizioni da analizzare sono: ostacolo fisso presente sulla corsia; veicolo che precede in senso opposto sulla stessa carreggiata nel caso di sorpasso consentito. La distanza di arresto, anche in questo caso la si può calcolare mediante l abaco delle Norme Tecniche oppure mediante le relazioni analitiche. Si considera la relazione analitica desunta dall equazione della trazione: 11
12 La prima condizione (presenza di ostacolo fisso) richiede pertanto una distanza di visuale libera da garantire è di m. Per la distanza di sorpasso si utilizza la seguente relazione: d S = 20 v = 20 (95/3.6)=527.8 m La seconda condizione (presenza di veicolo che precede in senso opposto sulla stessa carreggiata) richiede pertanto una distanza di visuale libera da garantire di m. Si può procedere al calcolo del raggio verticale. Si possono utilizzare sia gli abachi presenti nella Norma Tecnica (h 1 =1.1 m; h 2 =0.1 m), che le relazioni analitiche: ABACHI: verrà di seguito riportato l abaco che noi useremo, partendo dalle considerazioni che: Δi=7%; D=165.2 m. Si ricava come si vede dall abaco un raggio verticale pari a 8000 m. Tale raggio verticale lo useremo per calcolare la lunghezza L del raccordo: 12
13 RELAZIONI ANALITICHE: consideriamo il caso D<L, ovvero, m < 560 m. Calcolo del raggio verticale: Calcolo della lunghezza del raccordo: Verifichiamo ora che i risultati trovati soddisfino i valori minimi impostati dalla Normativa. c. Nessuna parte del veicolo, eccetto le ruote, deve avere contatti con la superficie stadale, quindi, nei raccordi concavi: R V 20 m VERIFICATO. d. Valore minimo dell accelerazione centripeta verticale per il comfort di marcia: VERIFICATO. Consideriamo infine il caso in cui via vi sia la presenza di un ostacolo mobile, dove quindi si verifichi la distanza di sorpasso. Si può procedere al calcolo del raggio verticale, utilizzando sia gli abachi che le relazioni analitiche: ABACHI: verrà di seguito riportato l abaco che noi useremo, partendo dalle considerazioni che: Δi=7%; D=527.8 m. 13
14 Come si vede dall abaco allegato di seguito si otterrà un raggio verticale pari a m. Tale raggio verticale R V lo useremo per calcolare la lunghezza L del raccordo: RELAZIONI ANALITICHE: consideriamo il caso D < L, ovvero, m < 2394 m. Calcolo del raggio verticale: Calcolo della lunghezza del raccordo: Verifichiamo ora che i risultati trovati soddisfino i valori minimi impostati dalla Normativa. 14
15 e. Nessuna parte del veicolo, eccetto le ruote, deve avere contatti con la superficie stadale, quindi, nei raccordi concavi: R V 20 m VERIFICATO. f. Valore minimo dell accelerazione centripeta verticale per il comfort di marcia: VERIFICATO. Si sceglie la condizione che porta ad avere R V minore e si traccia il raccordo verticale nel sistema di riferimento locale ed inserendolo all interno di un profilo longitudinale, essendo noti i seguenti parametri: L 1 =150 m; i 1 =-2%; L 2 =120 m; i 2 =+2%; x V1 =15,5 m; z V1 =315,7 m; Per il tracciamento è opportune ricordare alcune relazioni importanti: Equazione generale dei raccordi parabolici: Coordinate del vertice A della parabola: Valore della freccia f: Il tracciamento viene effettuato per punti. Si suppongono 11 punti aventi Δx costante: Noto Δx, utilizzando l equazione generale dei raccordi parabolici posso individuare le coordinate degli 11 punti ipotizzati, e utilizzarli per il tracciamento: 15
16 Punto: x: y: ,63 0, ,26 1, ,89 2, ,52 3, , ,78 4, ,41 4, ,04 5, ,67 5, ,3 5, ,93 5, ,56 5, ,19 5, ,82 5, ,45 5, ,08 4, ,71 4, ,34 3, ,97 3, ,6 2,56 La verticale condotta dal punto V (intersezione delle livellette) suddivide la proiezione sull orizzontale della parabola (L) in due segmenti uguali pari a L/2. Pertanto, noto L e V, posso individuare l origine del sistema di riferimento su cui tracciare la parabola (con opportuna scala) ed i punti di tangenza con le livellette e quindi disegnare il raccordo: 16
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