MISE UNIONCAMERE Progetti sperimentali per la valorizzazione e la tutela dei titoli di proprietà industriale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MISE UNIONCAMERE Progetti sperimentali per la valorizzazione e la tutela dei titoli di proprietà industriale"

Transcript

1 MISE UNIONCAMERE Progetti sperimentali per la valorizzazione e la tutela dei titoli di proprietà industriale Analisi degli intangibili del settore ORAFO Novembre 2013 A cura di Politecnico di Torino Camera di Commercio di Torino

2 Agenda Il Progetto MISE Unioncamere Inquadramento del settore Descrizione del campione Analisi economico finanziaria Analisi brevettuale Analisi dei marchi Legame tra performance economico finanziarie e IPRs Conclusioni 2

3 Il progetto MISE Unioncamere 3

4 Il Progetto MISE Unioncamere Tale progetto si inserisce in un contesto di attivita di supporto alle innovazioni delle imprese sui temi della proprietà industriale L obiettivo del progetto è fornire una metodologia volta ad effettuare un analisi preliminare rispetto alla valutazione degli asset intangibili a livello aggregato di distretto L obiettivo finale consiste nel pervenire ad una base di dati che integri informazioni di carattere economicofinanziario ed informazioni su dotazioni di specifici diritti di proprietà intellettuale (IPRs Intellectual Property Rights), nella fattispecie brevetti e marchi, per le imprese appartenenti ai distretti in esame 4

5 Specifiche metodologiche L analisi viene effettuata su uno specifico campione caratterizzato da aziende appartenenti ad un settore industriale e localizzate in una determinata area geografica Considerando la dimensione dei campioni oggetto di analisi, le evidenze riscontrate non hanno valenza statistica generale, ma sono volte a fornire una specifica visione delle dinamiche di settore e delle indicazioni strategiche legate alla gestione degli assetintangibili 5

6 Settori analizzati Settore Livello Tecnologico Area geografica prevalente Presenza attesa di IPR Orafo Basso Alessandria (Valenza) e Torino Marchi (quasi esclusivamente) Tessile Medio Biella Meccatronica Alto Torino Brevetti e Marchi (con intensità media) Brevetti (quasi esclusivamente) 6

7 Possibili approcci metodologici per la costruzione dei campioni Settoriale puro Istituzionale Basato su IPRs Specifiche Identificazione dei soggetti a partire dai codici ATECO di riferimento (Classificazione delle attività economiche) Applicabile in ambiti caratterizzati da una chiara corrispondenza tra tecnologie e settori merceologici Identificazione diretta delle imprese affiliate ad un distretto o forme assimilabili Utile in contesti con evidente trasversalità tecnologico/settoriale Identificazione del portafoglio brevettuale complessivo di una certa area geografica su di una certa area tecnologica Utile in mancanza di dati secondari sulle potenziali imprese target Logica Bilanci IPRs Dataset per elaborazioni Ragioni sociali Bilanci IPRs Dataset IPRs Imprese Bilanci Dataset Risorse Database e strumenti per analisi di bilanci aziendali, di brevetti (es. Thomson Innovation) e di marchi (es. WIPO Romarin) Lista di imprese tramite contatto diretto, DB e strumenti per analisi di bilanci aziendali, ricerca brevettuale e marchi DB e strumenti per analisi di bilanci aziendali, ricerca brevettuale localizzata (es. RegPat) Limiti Limiti della classificazione ATECO Esclusione di IPRs della tecnologia in esame assegnati ad imprese non incluse nel settore di partenza Incertezza sulla esaustività della base informativa Inclusione di imprese che hanno aderito al distretto /polo per motivazioni non legate ad affinità tecnologica Necessità di competenze specialistiche per la fase iniziale di raccolta dati Focalizzazione su brevetti e non altre forme di IPRs 7

8 Analisi per settore Settore Approccio Metodologico Riferimenti N imprese Orafo Settoriale puro Osservatorio Distretti 71 Tessile Settoriale puro Osservatorio Distretti 162 Meccatronica Istituzionale Elenco imprese fornito dal polo MESAP 126 8

9 Inquadramento del settore ORAFO 9

10 Le ragioni della scelta L industria dell Oreficeria/Gioielleria è parte della tradizione manifatturiera piemontese; la sua presenza è attestata in maniera significativa dalla fine del 1800 e ha una rilevante importanza internazionale Si tratta di un settore ad elevata concentrazione territoriale (Ceipiemonte, 2012; Istat, 2011): Toscana, Veneto, Piemonte, Lombardia e Campania insieme contano per il 70% delle aziende orafo gioielliere italiane e l 85% degli addetti del settore I distretti industriali italiani specializzati nell orafo sono sei: Alessandria/Valenza (Piemonte, AL), Sannazzaro de Burgondi (Lombardia, PV), Vicenza (Veneto, VI), Arezzo e Cortona (Toscana, AR), Recanati (Marche, MC) Modello organizzativo distrettuale di tipo marshalliano, caratterizzato cioè da una diffusa presenza di imprese di piccola dimensione, specializzate in tutte le fasi della filiera (molti contoterzisti) coordinate o comunque influenzate da poche imprese leader più grandi (Osservatorio Nazionale Dei Distretti) Il settore è interessante per quanto riguarda l analisi degli asset intangibili, in particolare quelli di sistema/distretto e quelli aziendali, soprattutto marchi e brand importanti del Made in Italy e i «saperi artigianali» 10

11 Dinamiche di settore Nel quadro dell industria italiana dell Oreficeria/Gioielleria, il Piemonte è la terza regione per importanza (dopo Toscana e Veneto): i dati Istat del 2007 rilevano per il Piemonte aziende (13% del totale Italia nel settore) e addetti (17%) (Dati più recenti non disponibili a livello regionale) In Piemonte, la maggiore concentrazione delle attività orafe si realizza nella Provincia di Alessandria (in particolare, nel distretto di Valenza) e in misura minore in Provincia di Torino (Ceipiemonte, Osservatorio Nazionale dei Distretti) In anni recenti, l impatto della crisi sull industria piemontese ha accelerato una situazione di difficoltà già presente, determinando un evidente ridimensionamento a livello di addetti, unità locali e utili Le dinamiche positive dell export (evidenti a livello nazionale e di distretti), tuttavia, suggeriscono potenziali prospettive interessanti (Unionfiliere e Istituto Guglielmo Tagliacarne, 2012) 11

12 Il distretto di Valenza Sebbene esistano diverse definizioni dei confini del distretto (Provincia di Alessandria, territorio di Valenza, aziende del distretto) e i relativi dati siano frammentati e non omogenei, tra i distretti piemontesi, quello di Valenza occupa una posizione intermedia per dimensioni (numero di addetti e imprese) e performance (export e valore aggiunto) (Piemonteincifre e Ceipiemonte, dati al 2010) La tabella riporta i trend generali più recenti dinamica molto positiva dell export (+53,6%) e quella negativa (ma contenuta rispetto a altri distretti italiani) nel numero di imprese ( 2,7%) e addetti ( 8,06%) N. Imprese (2011) Imprese fino a 49 addetti (2010) Addetti (2010) Export Ml (2011) Var.% imprese (2011/2010) Distretto di Valenza, Fonte: Osservatorio Nazionale Distretti Italiani Var.% addetti (2010/2009) Var.% export (2011/2010) (99%) ,7 8,1 53,6 12

13 Caratteristiche salienti Tessuto denso di micro e piccole imprese specializzate: Imprese con meno di 50 addetti (98,9% del totale; dimensione media 6 addetti); elevato indice di occupazione (48,2%); elevato tasso di industrializzazione (39,5%) (Fonte: Comune di Valenza, 2008) Diverse imprese semi artigianali con elevata incidenza del lavoro manuale e per pezzi unici; poche imprese medio grandi con una forte caratterizzazione di marca; numerose imprese specializzate in lavorazioni conto terzi (Databank, 2012) Capacità di export nonostante la crisi: il fatturato intorno ai milioni di euro, di cui 430 milioni realizzati attraverso l export. Il 10,7% del totale delle esportazioni italiane del settore si realizza nel distretto. Lavorate all anno 30 tonnellate d oro e l 80% delle pietre preziose importate nel paese (Dati: Comune di Valenza, 2008) Processo di ristrutturazione distrettuale (Databank, 2012) Deciso orientamento verso il settore del lusso e rilevanza dei marchi Rafforzamento delle catene di distribuzione nonostante difficoltà nella commercializzazione del prodotto Attività di monitoraggio (Osservatorio di Settore) e pianificazione locale a sostegno del distretto Attività di governance strategica sollecitata da amministrazioni locali insieme con l'apporto dei vari livelli istituzionali. 13

14 Intangibili di distretto Fonte: Elaborazione da vari studi, tra cui Osservatorio Nazionale dei Distretti Italiani, Comune di Valenza (2008), Databank (2012), Ceipiemonte (2012), Garofoli (2004), Unioncamere (2012) 14

15 Riferimenti bibliografici Ceipiemonte Centro Estero per l Internazionalizzazione (2012), Brillanti emozioni per gli operatori internazionali a valenza gioielli, Comune di Valenza (2008) Dossier. Politiche Strategiche di Consolidamento e Sviluppo per il Distretto Orafo di Valenza, Comune di Valenza, Valenza Databank (2012) Il distretto orafo di Valenza Po. Aprile, Parte II, Garofoli G. (Ed.) (2004), Il distretto orafo di Valenza : tendenze evolutive e prospettive, Franco Angeli, Milano. Istat (2011) 8 Censimento generale dell industria e dei servizi. Distretti industriali e sistemi locali del lavoro 2001, Istat, Roma, Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, Unionfiliere e Istituto Guglielmo Tagliacarne (2012), I numeri mai visti delle filiere. Oreficeria, Tac, nautica, edilizia sostenibile, 15

16 Descrizione del campione 16

17 Criteri di selezione del campione Attività: codici ATECO caratterizzanti 32.12: Fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria e articoli connessi : Fabbricazione di bigiotteria e articoli simili n.c.a. Dimensione aziendale: > 10 dipendenti Localizzazione: regione Piemonte (sede aziendale) Campione di 71 aziende Distribuzione territoriale: 96% in provincia di Alessandria, principalmente a Valenza 4% in Torino Il totale delle imprese ha distribuzione fortemente polarizzata verso le micro imprese; le analisi realizzate dal nostro studio, per ragioni di carattere metodologico, si focalizzeranno su aziende con almeno 10 addetti. Pertanto il nostro campione non sarà strettamente rappresentativo dell intero settore, ma mira a dare un quadro delle realtà industriali più significative 17

18 Età delle aziende Le aziende del campione risultano fondate a partire dai primi anni 50, ma lo sviluppo più consistente del settore è avvenuto a partire dagli anni 80 La crescente e costante fondazione di nuove aziende nel corso degli anni evidenzia una spiccata dinamicità del settore, che implica la presenza di aziende con modelli di business anche molto diversi 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Distribuzione delle aziende per anno di fondazione 25,71% 22,86% 22,86% 15,71% 5,71% 4,29% 2,86% >

19 Numero di dipendenti Ilnumeromediodidipendentiè36,9aconfermacheilcampioneècostituito per lo più da piccole e medie imprese Il valore mediano significativamente più basso implica che la quota di imprese piccole è molto elevata e il numero medio viene innalzato dalla presenza del campione di alcune grandi imprese Valore medio e mediano del numero dipendenti Numero dipendenti Valore Medio 36,9 Valore Mediano 18 19

20 Analisi economico finanziaria Fatturato e attività totali 20

21 Fatturato aggregato di distretto Il fatturato aggregato delle aziende del campione registra un andamento complessivamente crescente, soprattutto nel 2010 e 2011 dopo una battuta di arresto in corrispondenza della crisi del Tale andamento viene confermato se si considerano le sole aziende che risultano incluse nel campione nell intero arco di tempo considerato (poco più di metà delle aziende) Per i fini delle analisi si sottolinea la presenza di 2 aziende outlier che influenzano notevolmente l andamento complessivo del fatturato aggregato Casa Damiani è responsabile del 45% del fatturato complessivo del campione e registra un forte calo di fatturato nel 2006 Batazzi SpA registra un costante e significativo aumento del fatturato soprattutto dal 2008 al 2011 Note metodologiche: Le analisi relative ai valori di fatturato non tengono conto delle fluttuazioni del prezzo dell oro che per questo settore possono determinare scostamenti particolari. Le successive analisi che utilizzano indicatori basati su rapporti tra varie voci di bilancio non soffrono di tale specificità e permettono misurazioni dirette Il grafico è costruito fissando a uno il fatturato del 2003 e rapportando ad esso il fatturato degli anni successivi. Il fatturato viene sempre analizzato a valori nominali, al netto quindi della deprezzazione 250% 200% 150% 100% 50% 0% 21 Andamento del fatturato complessivo del campione (senza outlier), anno base 2003 Intero campione Aziende sempre presenti

22 Distribuzione delle imprese per classi di fatturato Nel 2011, la maggior parte delle aziende del campione ha un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro; tra esse, poco più del 40% di aziende non supera i 2 milioni di euro Il campione risulta costituito per lo più da piccole imprese e da qualche grande azienda (tra le aziende con fatturato superiore ai 10 milioni di euro, circa la metà ha un fatturato superiore ai 50 M ) E importante osservare che tale distribuzione non rispecchia la morfologia dell intero settore orafo, bensì quella del campione analizzato che è stato costruito selezionando le aziende con almeno 10 dipendenti 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Distribuzione delle aziende per classi di fatturato ,2% 41,2% 22 17,6% < 2 M 2 M 10 M > 10 M Fatturato 2011 [ ]

23 Trend di fatturato medio L andamento del fatturato medio ha registrato due cali nel 2006 e 2009, ma si evidenzia una netta ripresa negli ultimi due anni Il confronto tra valore medio e mediano rivela una spiccata polarizzazione del settore per quanto riguarda il fatturato soprattutto a partire dal 2009: si registra infatti un aumento del divario tra le aziende con un fatturato più alto e quelle con un fatturato più basso Trend di fatturato Migliaia di euro Valori medi Valor mediani

24 Tasso medio di crescita del fatturato Mentre tra il 2003 e il 2007 il fatturato è cresciuto con un tasso composito annuale medio dell 8,55%,ilperiodo dal 2008 registra un calo nella crescita del fatturato (5,17%), pur mantenendosi positivo anche negli anni di maggior difficoltà economica Il dato relativo all intervallo temporale tra il 2008 e il 2011 risulta di certo influenzato dal dato del 2009, anno che ha fatto registrare una diminuzione media del fatturato superiore al 19% Tasso di crescita del fatturato (pre post 2007) Periodo Crescita fatturato ,55% ,17% * Calcolato come CAGR del fatturato = (fatturato 2007 /fatturato 2003 )^[1/( )] 1 Il dato aggregato è dato dalla media aritmetica dei CAGR del fatturato delle singole imprese 24

25 Andamento degli asset 1/2 Gli asset totali hanno una crescita del 7,01% nel periodo che rallenta al 4,37% nel periodo , in linea con quello del fatturato Tale evidenza potrebbe suggerire un atteggiamento cautelativo in un periodo di difficile congiuntura economica Tasso di crescita degli asset totali (pre post 2007) Periodo Crescita assettotali ,01% ,37% * Calcolato come CAGR degli asset = (asset 2007 /asset 2003 )^[1/( )] 1 Il dato aggregato è dato dalla media aritmetica dei CAGR degli asset delle singole imprese 25

26 Andamento degli asset 2/2 Coerentemente con il dato aggregato appena presentato, tra prima e dopo il 2007, si assiste a un aumento delle aziende con un tasso di crescita degli asset totali negativo, a cui corrisponde una diminuzione delle aziende con un tasso di crescita degli asset superiore al 10% Ciò conferma una più scarsa propensione all investimento negli anni successivi all esplodere della crisi, a cui però non corrisponde una generale sofferenza a livello patrimoniale Distribuzione delle aziende per tasso di crescita degli asset totali (pre post 2007) < 0% 23,3% 36,2% 0% 10% 41,9% 48,3% > 10% 34,9% 15,5% 26

27 Livello di patrimonializzazione Il campione registra un incidenza del patrimonio netto sulle attività totali in linea con la media delle aziende italiane 0,4 0,39 0,38 0,37 0,36 0,35 0,34 0,33 0,32 0,31 0,3 Andamento dell'incidenza del patrimonio netto sulle attività totali Valori medi Valori mediani 27

28 Immobilizzazioni immateriali La quota di aziende del campione che registra a bilancio delle immobilizzazioni immateriali (II) ha una tendenza decisamente crescente negli anni Considerando le sole aziende che registrano a bilancio delle immobilizzazioni immateriali, l andamento medio dell incidenza delle immobilizzazioni immateriali sulle attività totali si attesta attorno al 1,8 1,9% N aziende Numero di aziende che dichiarano Immob. Immat. (II) ,40% 2,20% 2,00% 1,80% 1,60% 1,40% 1,20% 1,00% Andamento dell'incidenza delle II sulle attività

29 Evidenze Sebbene in un momento di particolare difficoltà economica, il settore orafo ha incrementato il proprio valore in termini di fatturato complessivo (il dato è confermato anche depurando il campione della forte influenza di alcune imprese outlier) Si registra un aumento della concentrazione del settore in termini di fatturato Nell ultimo triennio ( ), il tasso medio di crescita sia del fatturato che delle attività totali si mantiene positivo, sebbene in calo rispetto agli anni precedenti L incidenza delle immobilizzazioni immateriali sulle attività totali risulta decisamente marginale 29

30 Analisi economico finanziaria Indicatori di redditività 30

31 Indicatori di redditività: ROS 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Il rapporto medio tra reddito operativo e fatturato (ROS) ha registrato un deciso calo nel 2009 per poi tornare nel 2011 ai livelli precedenti, cioè attorno al 6% Distribuendo le aziende per classe di ROS, si nota che la quota di aziende con ROS negativo aumenta leggermente dal 2008 al 2011, ma resta comunque decisamente inferiore alla quota di aziende con ROS positivo 5,08% Andamento del ROS medio 6,39% 6,08% 6,71% 5,24% 6,13% 2,56% 4,67% 6,34% Distribuzione delle aziende per classe di ROS Classi < 0% 11,5% 20,3% 14,7% 16,2% 0 10% 63,9% 67,2% 64,7% 60,3% > 10% 24,6% 12,5% 20,6% 23,5% *ROS = (Reddito Operativo / Fatturato )*100

32 Indicatori di redditività: ROS Se si calcola il ROS medio per classi di fatturato, emerge che le aziende con ROS medio più basso sono quelle che hanno un fatturato superiore ai 10 milioni di euro Le aziende con fatturato compreso tra 2 e 10 milioni di euro sono quelle che sono riuscite a contenere meglio l impatto della crisi sulla redditività operativa nell anno 2009 Classi di fatturato ROS medio per classi di fatturato < 2 M 7,62% 1,84% 3,56% 6,29% 2 10 M 6,14% 4,17% 5,91% 6,94% > 10 M 3,36% 1,04% 4,49% 5,06% 32

33 Indicatori di redditività: ROI Il rapporto medio tra reddito operativo e capitale investito netto (ROI) ha registrato un deciso calo nel 2009 per poi tornare nel 2011 ai livelli precedenti, cioè attorno al 7% Distribuendo le aziende per classe di ROI, si nota che la quota di aziende con ROI negativo aumenta nel 2009, diminuisce nel 2010 e risale leggermente nel 2011, testimoniando la presenza nel campione di un numero non trascurabile di imprese ancora in situazione di difficoltà economico finanziarie 10% 8% 6% 4,99% Andamento del ROI medio 7,42% 7,58% 8,22% 6,62% 5,90% 6,36% 7,76% Distribuzione delle aziende per classe di ROI Classi < 0% 11.5% 21.5% 14.7% 16.2% 4% 0 10% 41.0% 70.8% 61.8% 54.4% 2% > 10% 47.5% 7.7% 23.5% 29.4% 0% 1,05% *ROI = (Reddito Operativo / CIN )*100

34 Indicatori di redditività: ROI Se si calcola il ROI medio per classi di fatturato, emerge che le aziende con ROI medio più basso sono quelle che hanno un fatturato superiore ai 10 milioni di euro, confermando il dato relativo al ROS Le micro aziende con fatturato compreso inferiore ai 2 milioni di euro sono quelle che hanno registrato il calo più significativo nel 2009, ma poi hanno recuperato riportandosi su livelli superiori rispetto alle altre due classi di fatturato Tale dinamica è in parte giustificata dal minor possesso di capitale da parte delle micro imprese Classi di fatturato ROI medio per classi di fatturato < 2M 7.43% 2.83% 7.05% 8.43% 2 10 M 7.28% 3.85% 6.70% 7.41% > 10M 0.06% 0.14% 5.84% 6.47% 34

35 Indicatori di redditività: ROE 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% 2% 4% Il rapporto medio tra utile e patrimonio netto (ROE) ha registrato un deciso calo negli anni 2008 e 2009, toccando un valore negativo nel 2009, per poi tornare su buoni livelli nel periodo successivo Distribuendo le aziende per classe di ROE, coerentemente si nota la diminuzione della quota di aziende con ROE negativo dopo il 2009; negli ultimi due anni, una buona parte di aziende registra un ROE superiore al 10% Andamento del ROE medio 3,8% 3,1% 3,5% 6,8% 11,6% 2,3% 2,7% 8,4% 6,6% Distribuzione delle aziende per classe di ROE Classi < 0% 24,6% 39,1% 19,4% 18,2% 0 10% 42,6% 46,9% 49,3% 43,9% > 10% 32,8% 14,1% 31,3% 37,9% *ROE = (Utile / Patrimonio Netto )*100

36 Indicatori di redditività: ROE Dal calcolo del ROE medio per classe di fatturato, emerge come le aziende con un fatturato superiore ai 2 milioni di euro registrino un andamento crescente in termini di redditività del capitale dal 2008 al 2011 Per quanto riguarda, invece, le piccole imprese fino a 2 milioni di euro di fatturato, l andamento del ROE oscilla in maniera significativa: mentre nel 2008 erano quelle con risultati migliori, nel 2009 hanno risentito più di altre dell effetto della crisi in termini di redditività del capitale proprio; analogamente la ripresa del 2010 non è stata poi confermata nel 2011 Classi di fatturato ROE medio per classi di fatturato < 2M 8,19% 5,76% 12,90% 0,65% 2 10 M 1,25% 0,003% 5,11% 10,52% > 10M 0,67% 1,10% 6,13% 10,07% 36

37 Evidenze L analisi degli indicatori di redditività evidenzia che il settore orafo ha sofferto nel periodo tra la fine del 2008 e l inizio del 2010 (anni di crisi economica internazionale), ma nel complesso le aziende sono riuscite a tornare nel 2011 ai livelli di redditività precedenti anche se: Si riscontra una quota, seppure ridotta, di aziende che registrano livelli di redditività, sia delle vendite che del capitale proprio, negativi Le piccole imprese, che mantengono buoni livelli di redditività delle vendite e ritorno sugli investimenti, sembrano tuttavia più scostanti in termini di redditività del capitale proprio e quindi di remunerazione del capitale di rischio investito dai soci 37

38 Analisi economico finanziaria Liquidità e indebitamento 38

39 Liquidità generale L indice di liquidità primaria (o current ratio) esprime la capacità dell impresa di far fronte alle uscite correnti generate dalle passività a breve, con le entrate correnti generate dalle attività a breve L andamento dell indice risulta pressoché costante fino al 2006 per poi crescere negli ultimi anni Andamento dell'indice di liquidità 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 1,97 1,87 1,71 1,97 1,84 1,43 1,46 1,41 1, *Liquidità = (Crediti a breve + Disponibilità liquide) / Debiti a breve 39

40 Liquidità primaria L indice di liquidità primaria (o quick ratio) esprime la capacità dell impresa di far fronte alle uscite correnti, generate dalle passività a breve, con le poste maggiormente liquide delle attività a breve Il grafico mostra che, sebbene la tendenza dell indice sia crescente negli anni, nel complesso il valore dell indice rimane sempre inferiore allo 0,5, quindi su livelli di attenzione 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 Andamento dell'indice di liquidità primaria 0,48 0,44 0,35 0,31 0,32 0,27 0,45 0,23 0, *Liquidità primaria = Disponibilità liquide / Debiti a breve 40

41 Crediti e debiti commerciali L incidenza dei crediti commerciali sul fatturato si attesta in genere attorno al 41 43% (a parte il picco del 2006), quindi risulta alquanto significativa Anche l incidenza dei debiti commerciali sul fatturato ha un andamento piuttosto stabile (a parte una crescita negli anni 2005 e 2006) Nel complesso l evidenza suggerisce che buona parte di queste imprese sono esposte a un significativo rischio dovuto alle asimmetrie tra la dilazione dei crediti e dei debiti commerciali 1,00 Andamento dell'incidenza dei crediti commerciali sul fatturato 1,00 Andamento dell'incidenza dei debiti commerciali sul fatturato 0,80 67,1% 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 41,9% 41,3% 43,9% 45,4% 44,2% 43,3% 45,0% 51,3% ,60 0,40 0,20 0,00 45,9% 24,5% 23,8% 33,7% 34,7% 27,1% 27,5% 27,8% 33,6%

42 Copertura degli oneri finanziari Considerando il 2008 e 2009 come anni «particolari», nel complesso i valori di tale indice suggeriscono la capacità da parte delle aziende del settore di coprire sia gli interessi verso le banche che quelli sui debiti già esistenti ,4 Andamento della copertura degli oneri finanziari 7,6 8,6 6,7 42 9,0 0, *Copertura On. Fin. = Reddito Operativo / Oneri finanziari totali 1,8 6,7 5,9

43 Evidenze Nel complesso, le aziende del campione presentano buoni livelli di copertura degli oneri finanziari, mentre maggior attenzione meritano i livelli di liquidità In particolare, è possibile ipotizzare che a seguito del periodo di crisi economica internazionale che ha avuto come picco il 2009 siano aumentati i crediti a breve in quanto i fornitori ritardano i pagamenti Analogamente, visto il dato elevato dell incidenza dei crediti commerciali sul fatturato, le aziende sono esposte ad un rischio maggiore per la dilazione dei pagamenti 43

44 Analisi brevettuale 44

45 Metodologia DB brevettuali Database utilizzato: Thomson Innovation Ricerca dei brevetti sulla base del nome dell azienda titolare Creazione di un database con le informazioni di base di ogni singolo brevetto (anno di pubblicazione, classe tecnologica, paese, ecc.) Analisi ed elaborazione dei dati raccolti 45

46 Evoluzione temporale dei brevetti Il numero totale di brevetti raccolti senza limitazioni temporali è 65 Circa la metà dei brevetti sono precedenti al 2000 Le domande di brevetto successive al 2000 appartengono a 5 aziende: il settore orafo è a bassa intensità di brevettazione Nota metodologica: dalle analisi è stata esclusa Bulgari SpA, la cui capofila internazionale possiede più di 200 brevetti in diversi ambiti tecnologici e rappresenta un outlier rispetto alle specificità del settore 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 46 Evoluzione temporale dei brevetti 50,8% 27,7% 21,5% Prima del Dopo il 2005

47 Aziende titolari di brevetti Le aziende che possiedono almeno un brevetto (senza limitazioni temporali) costituiscono il 15% del campione e si distribuiscono in tutte le classi di fatturato Tale tendenza si conferma anche per le 5 aziende brevettanti dopo il 2000: tra cui due hanno un fatturato fino a 2 milioni di euro, due tra 2 e 10 e una oltre i 10 milioni di euro Dimensione del portafoglio brevetti delle 5 aziende: 1 possiede 15 brevetti, cioè il 47% del totale dei brevetti del settore dal aziende hanno un portafoglio brevettuale di 7 brevetti 1 azienda possiede due brevetti 1 azienda possiede un brevetto 47

48 Ampiezza geografica Il country code ci informa sul grado di internazionalizzazione dei brevetti, che risultano per il 56,3% italiani e per il 43,7% internazionali Tra i brevetti internazionali, la maggior parte è statunitense; i restanti brevetti sono registrati presso uffici WIPO, EPO e Australia. Il dato suggerisce che il mercato considerato più competitivo per le tecnologie protette da brevetti sia quello degli Stati uniti 43,8% 56,3% Italiani Internazionali Ranking uffici internazionali USA 78,6% WIPO 7,1% Australia 7,1% EPO 7,1% 48

49 Evidenze La principale evidenza relativa al settore dell orafo è che non è un comparto ad alta intensità di brevettazione Le poche aziende che brevettano lo fanno in modo tendenzialmente regolare negli anni 49

50 Analisi dei marchi 50

51 Metodologia DB dei marchi Database utilizzati: Romarin e UIBM Il database Romarin contiene i marchi internazionali: nei settori in cui sono prevalenti le aziende molto piccole e il mercato è legato al territorio nazionale, permette di ottenere una fotografia precisa; per questo è stato considerato anche il database UIBM dei marchi italiani Partendo dalla lista di aziende del settore, si è proceduto con la ricerca dei marchi per nome del titolare I dati raccolti sono stati elaborati per ottenere le informazioni di interesse 51

52 Evoluzione temporale dei marchi Il totaledeimarchiraccoltiper le aziende del campione è 229, detenuti da poco più della metà delle aziende (37 aziende su 71) Il grafico mostra che la quota di marchi registrati prima del 2000 è inferiore a quelli registrati dopo il 2000, a conferma di una crescente e sostenuta attività per quanto riguarda i marchi 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Evoluzione temporale dei marchi 37,9% 32,8% 29,3% Prima del Dopo il

53 Aziende con marchi per classe di fatturato Le aziende di ogni classe di fatturato hanno una maggior tendenza alla registrazione di marchi rispetto ai brevetti Nel caso dei marchi, le imprese sotto i 2 milioni di di fatturato appaiono meno propense a registrare marchi,mentreleaziendemedio grandi registrano livelli di registrazione dei marchi più allineati Distribuzione delle aziende con marchi per classe di fatturato 80% 60% 57,1% 58,3% 40% 35,7% 20% 0% < 2 M 2 10 M > 10 M Classi di fatturato

54 Numerosità dei portafogli di marchi Il portafoglio marchi della maggior parte delle aziende è costituito da meno di 5 marchi Distribuzione delle aziende per numerosità dei portafogli 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 45,5% 36,4% 18,2% 1 tra 2 e 5 > 5 Numero di marchi nel portafoglio 54

55 Ampiezza geografica Dei 135 marchi registrati dalle aziende del campione a partire dal 2000, la maggior parte (68,1%) sono italiani, mentre una quota minore (31,9%) sono internazionali Considerando i soli marchi internazionali, si nota che le aree principali in cui viene estesa la protezione sono l Estremo Oriente, Cina e Giappone, la Russia el Europa dell est 31,9% 68,1% Italiani Internazionali Ranking uffici internazionali Cina 74,4% Russia 65,1% Giappone 53,5% Ucraina 53,5% Svizzera 48,8% 55

56 Classi merceologiche Utilizzando la codifica di Nice (International Classification of Goods and Services for the Purposes of the Registration of Marks), la maggior parte dei marchi fa riferimento alla lavorazione di metalli preziosi e relative leghe Secondariamente, alcuni marchi coprono le aree delle finiture effettuate sui materiali preziosi e della lavorazione del cuoio Nice Class Descrizione Quota di marchi Ranking Nice class più frequenti Precious metals and their alloys and goods in precious metals or coated therewith Cleaning, polishing, scouring and abrasive preparations Leather and imitations of leather, and goods made of these materials and not included in other classes; animal skins 83,7% 19,3% 9,6% 56

57 Evidenze Le aziende appartenenti al settore dell orafo dimostrano una più spiccata tendenza all utilizzo della protezione attraverso marchi rispetto ai brevetti Le imprese più piccole utilizzano meno la protezione attraverso la registrazione di marchi rispetto alle altre aziende I portafogli di marchi sono tendenzialmente contenuti, con poche aziende che ne hanno più di 5. il dato suggerisce che i possessori di marchi nel settore proteggano principalmente il «brand», cioè il nome dell azienda, e al più uno o due prodotti/linee, quando quest ultimi non si identifichino con il brand stesso La quota più significativa di marchi è italiana, ma non è trascurabile la quota di marchi estesi in specifici Paesi esteri, soprattutto in Estremo Oriente, Russia ed Est Europa 57

58 Legame tra performance economico finanziarie e IPRs 58

59 Analisi per quadranti L analisi per quadranti viene effettuata: 1) suddividendo le aziende in base al fatto che abbiano livelli di ROS e di crescita del fatturato (misurata con il CAGR) superiori o inferiori alla media di ciascun sotto campione determinato dalla dimensione del fatturato, negli anni ) analizzando le imprese in merito alla dotazione di asset intangibili (brevetti e marchi) in relazione al quadrante in cui si trovano ROS Q3 Q4 Q1 Q2 59 Crescita del fatturato

60 Analisi per quadranti Classe di N aziende con dati ROS Crescita media N aziende N aziende N aziende N aziende fatturato disponibili medio fatturato Q1 Q2 Q3 Q4 < 2 M 21 4,6% 0,0% 23,8% 14,3% 28,6% 33,3% 2 10 M 25 6,3% 2,3% 20,0% 20,0% 20,0% 40,0% > 10 M 11 3,4% 3,1% 36,4% 18,2% 27,3% 18,2% La tabella fa emergere come le aziende con fatturato < 2 M risultino abbastanza uniformemente distribuite nei quattro quadranti, sebbene con una leggera quota superiore nel quarto quadrante Invece, le aziende con fatturato tra 2 e 10 milioni di euro popolano il quarto quadrante in quota doppia rispetto agli altri tre e, al contrario, tra le aziende più grandi (fatturato > 10 M ), ve ne sono di più che presentano delle performance migliori sia in termini di fatturato che di ROS, ricadendo così nel primo quadrante 60

61 Posizionamento relativo per dimensione e portafoglio IP Fatturato < 2 M 2 10 M > 10 M Portafoglio marchi Bassa correlazione tra numero di marchi registrati e performance aziendale. Quasi tutte le aziende in Q4 detengono almeno 1 marchio. Negli altri quadranti tra il 20 e il 50% detengono marchi Campione polarizzato su livelli alti (Q1) e bassi (Q4) di performance economicofinanziaria e analogamente per la consistenza del portafoglio marchi La maggior parte delle imprese detiene un portafoglio marchi Copertura geografica dei marchi Posizionamento Focalizzazione del portafoglio sul mercato italiano: si evidenzia un basso tasso di penetrazione sui mercati internazionali Le piccole aziende sembrano distribuirsi in modo abbastanza omogeneo per quel che riguarda le performance di redditività e crescita. Prevalenza di modelli di business B2B, in particolare terzisti. Redditività legata alla filiera Discreta presenza di marchi internazionali in tutti i segmenti di performance (Q1, 2, 3, e 4) Le medie aziende possiedono un portafoglio marchi leggermente più ampio di quelle piccole. In particolare sembrano dedicare maggiore attenzione ai mercati internazionali ottenendo performance migliori. Tuttavia, si rileva una elevata eterogeneità: non è possibile individuare una chiara relazione 61 tra performance e marchi Discreta presenza di marchi internazionali Presenza di alcune imprese con elevata performance ma nessun marchio, probabilmente riconducibili a specifiche aree di business (intermediazione, materie prime ). Inoltre Nel Q2 una delle aziende è Bulgari che possiede un portafoglio marchi variegato e legato non solo all oreficeria.

62 Implicazioni 62

63 Implicazioni (1) Dalle analisi emerge che i marchi sono i diritti di proprietà intellettuale più usati nel settore orafo Il 15% delle aziende possiede almeno un brevetto (considerando solo i brevetti dal 2000, tale dato scende al 7%) Il 52% delle aziende possiede almeno un marchio (dato stabile nel tempo) Le imprese fino a 2 M non sembrano in grado di generare specifici ritorni economico finanziari legati significativamente al proprio portafoglio marchi; inoltre, nessuna delle aziende del campione sembra perseguire una strategia di protezione internazionale dei marchi Le imprese tra 2 e 10 M appaiono più consapevoli nell utilizzo dei marchi ed è possibile ipotizzare un effetto positivo dei marchi internazionali soprattutto sulla crescita del fatturato 63

64 Implicazioni (2) In generale, sembra trasparire un contesto caratterizzato da una ridotta capacità di valorizzare gli asset intangibili oggetto dell analisi Chiaramente, le evidenze sulla correlazione tra portafoglio IP e performance sono influenzate da alcune caratteristiche di settore: una forte eterogeneità tra imprese (e.g. terzisti, produttori con marchio proprio, designer, intermediari) Le dinamiche di filiera impattano sulle strategie di gestione portafoglio marchi Pur a fronte di tale eterogeneità, i dati sulla proprietà intellettuale confermano i risultati relativi al ruolo positivo dell export: in particolare, le medie imprese presenti con marchi all estero mostrano differenziali positivi di performance 64

65 Implicazioni (3) La strategia relativa alla Proprietà Intellettuale (relativa a scelte di protezione, estensione geografica, investimento nell enforcement ) ha un impatto positivo solo se allineata alla strategia di sviluppo aziendale complessiva Implica un passaggio da una gestione passiva (amministrativa, legale) del portafoglio ad una più attiva La ridotta correlazione tra performance e caratteristiche dei portafogli di PI misurata nello studio evidenzia quindi la presenza di asset intangibili non valorizzati in ottica strategica (ciò è vero sia nelle micro imprese che nella media azienda) L avvio di processi aziendali finalizzati all allineamento delle strategie di PI e di business richiede una preliminare azione di assessment del portafoglio esistente di intangibili 65

66 Implicazioni (4) Nella prospettiva di valorizzazione degli asset intangibili come strumento di garanzia per la raccolta di risorse finanziarie esterne, è quindi necessario ricorrere ad approcci che identifichino l impatto dei diritti di proprietà sull attività aziendale In quest ottica, il progetto MISE Unioncamere offre alle imprese un framework per la mappatura e l analisi degli asset intangibili, finalizzato alla valutazione del loro impatto sulle aree di business delle società 66

MISE UNIONCAMERE Progetti sperimentali per la valorizzazione e la tutela dei titoli di proprietà industriale

MISE UNIONCAMERE Progetti sperimentali per la valorizzazione e la tutela dei titoli di proprietà industriale MISE UNIONCAMERE Progetti sperimentali per la valorizzazione e la tutela dei titoli di proprietà industriale Analisi degli intangibili del settore ORAFO Novembre 2013 A cura di Politecnico di Torino Camera

Dettagli

STRUTTURA E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E DEI SERVIZI

STRUTTURA E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E DEI SERVIZI 27 novembre 2014 Anno 2012 STRUTTURA E COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DELLE IMPRESE INDUSTRIALI E DEI SERVIZI Nel 2012, le imprese attive dell industria e dei servizi di mercato sono 4,4 milioni e occupano

Dettagli

IDENTIKIT DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE DEL BELLO E BEN FATTO

IDENTIKIT DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE DEL BELLO E BEN FATTO IDENTIKIT DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE DEL BELLO E BEN FATTO Giovanni Barbieri Direttore statistiche strutturali su imprese ed istituzioni, commercio estero e prezzi al consumo Stefano Menghinello Dirigente

Dettagli

Osservatorio Distretto Tessile di Como L industria tessile comasca: i risultati economico finanziari del 2014

Osservatorio Distretto Tessile di Como L industria tessile comasca: i risultati economico finanziari del 2014 Osservatorio Distretto Tessile di Como L industria tessile comasca: i risultati economico finanziari del 2014 Giovanni Foresti e Stefania Trenti Direzione Studi e Ricerche Como, 24 novembre 2015 Agenda

Dettagli

Festival CittàImpresa Le medie imprese vincenti: l identikit di 140 nuove «locomotive» del made in Italy

Festival CittàImpresa Le medie imprese vincenti: l identikit di 140 nuove «locomotive» del made in Italy Festival CittàImpresa Le medie imprese vincenti: l identikit di 140 nuove «locomotive» del made in Italy Gregorio De Felice Direzione Studi e Ricerche Vicenza, 1 aprile 2016 PIL italiano in ripresa per

Dettagli

Osservatorio sui bilanci delle società di capitali periodo

Osservatorio sui bilanci delle società di capitali periodo Osservatorio sui bilanci delle società di capitali periodo 2013-2015 L analisi di un bilancio costituisce, un metodo di approfondimento e studio per ottenere adeguate informazioni sulla struttura patrimoniale

Dettagli

I BILANCI DELLE SOCIETA DI CAPITALE DELLA PROVINCIA DI VERONA

I BILANCI DELLE SOCIETA DI CAPITALE DELLA PROVINCIA DI VERONA I BILANCI DELLE SOCIETA DI CAPITALE DELLA PROVINCIA DI VERONA una chiave di lettura dell economia veronese nel triennio 2001 2003 IL COMPARTO INDUSTRIALE E COMMERCIALE: 1. LA COMPOSIZIONE DEL CAMPIONE

Dettagli

INDAGINE CONGIUNTURALE SUI SERVIZI (Consuntivo anno 2012 Previsioni anno 2013)

INDAGINE CONGIUNTURALE SUI SERVIZI (Consuntivo anno 2012 Previsioni anno 2013) INDAGINE CONGIUNTURALE SUI SERVIZI (Consuntivo anno 2012 Previsioni anno 2013) Premessa La prima indagine congiunturale sui servizi in Toscana è stata condotta nel mese di giugno 2013 con l obiettivo di

Dettagli

RAPPORTO SULLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE SOCIETÀ DI CAPITALI DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA ( )

RAPPORTO SULLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE SOCIETÀ DI CAPITALI DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA ( ) RAPPORTO SULLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE SOCIETÀ DI CAPITALI DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA (2008-2010) Lo studio: finalità comprendere la situazione economico-finanziaria delle imprese

Dettagli

Le nuove imprese vincenti: le leve strategiche per tornare a crescere. Stefania Trenti Direzione Studi e Ricerche

Le nuove imprese vincenti: le leve strategiche per tornare a crescere. Stefania Trenti Direzione Studi e Ricerche Le nuove imprese vincenti: le leve strategiche per tornare a crescere Stefania Trenti Direzione Studi e Ricerche Casale Monferrato, 8 giugno 2016 1 Premessa 2 I nuovi protagonisti della crescita 3 Focus

Dettagli

COMPRAVENDITE DI IMMOBILI A USO ABITATIVO IN CAMPANIA numero

COMPRAVENDITE DI IMMOBILI A USO ABITATIVO IN CAMPANIA numero IL MERCATO IMMOBILIARE IN CAMPANIA Le compravendite. Il mercato immobiliare residenziale della Campania mostra nel 2007 una flessione degli immobili scambiati che si aggiunge a quella, più contenuta, già

Dettagli

COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA

COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA Aprile Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA QUAL E L UTILITA DI ANALIZZARE

Dettagli

La cooperazione in provincia di Pisa

La cooperazione in provincia di Pisa La cooperazione in provincia di Pisa Anno 2015 Pisa, 18 aprile 2016. Le cooperative attive in Toscana alla fine del 2015 erano 3.835: a livello merceologico, il settore più consistente è quello delle costruzioni

Dettagli

ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE IMPRESE ORTOFRUTTICOLE ITALIANE, FRANCESI E SPAGNOLE

ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE IMPRESE ORTOFRUTTICOLE ITALIANE, FRANCESI E SPAGNOLE ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE IMPRESE ORTOFRUTTICOLE ITALIANE, FRANCESI E SPAGNOLE Alessandro Zampagna Davide Stefanelli La competitività dell ortofrutta italiana nel mondo Bologna, 9 marzo 2009

Dettagli

Small & Medium Enterprises Knowledge center Osservatorio sulla competitività delle PMI

Small & Medium Enterprises Knowledge center Osservatorio sulla competitività delle PMI Divisione Ricerche Claudio Dematté Small & Medium Enterprises Knowledge center Osservatorio sulla competitività delle PMI 10 luglio 2014 Lo schema di riferimento dell Osservatorio Nel periodo 2007-2012

Dettagli

Il sistema della conoscenza

Il sistema della conoscenza Lo sviluppo rurale in Veneto Schede informative 24 Il sistema della conoscenza La ricerca & sperimentazione in agricoltura La ricerca & sviluppo Con l entrata in vigore della Decisione (CE) 1608/23 del

Dettagli

Centro Studi FederSalus

Centro Studi FederSalus Centro Studi FederSalus Indagine di settore 2016 La filiera italiana degli integratori alimentari Executive Summary Anticipazione dei risultati Fatturato, occupazione e struttura dell offerta Il comparto

Dettagli

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/11/2014. Le esportazioni del settore Orafo

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/11/2014. Le esportazioni del settore Orafo ago-11 ott-11 dic-11 feb-12 apr-12 giu-12 ago-12 ott-12 dic-12 feb-13 apr-13 giu-13 ago-13 ott-13 dic-13 feb-14 apr-14 giu-14 ago-14 Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato Vicenza Ad agosto 2014

Dettagli

Osservatorio trimestrale sulla crisi di impresa

Osservatorio trimestrale sulla crisi di impresa Maggio 2011 Osservatorio trimestrale sulla crisi di impresa Primo Trimestre 2011 I dati destagionalizzati indicano un calo nel primo trimestre; segnali di miglioramento dall industria Secondo gli archivi

Dettagli

RICERCA DI MARKETING SUI CENTRI ESTETICI ITALIANI

RICERCA DI MARKETING SUI CENTRI ESTETICI ITALIANI RICERCA DI MARKETING SUI CENTRI ESTETICI ITALIANI La situazione attuale e le tendenze evolutive nel mondo dei centri estetici In collaborazione con: sintesi 1 IL MODELLO DI RICERCA INTEGRATA Ricerca Integrata

Dettagli

LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA

LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA LA PRODUZIONE DI CARNE BOVINA Il progetto AGRICONFRONTI EUROPEI intende, attraverso la raccolta di dati da fonti ufficiali (Eurostat e Istat), mettere a confronto la situazione dell agricoltura veneta

Dettagli

Guido Corbetta. Irene Dagnino. Mario Minoja. Giovanni Valentini

Guido Corbetta. Irene Dagnino. Mario Minoja. Giovanni Valentini Il settore farmaceutico in Italia: Posizionamento e fattori di crescita Guido Corbetta Irene Dagnino Mario Minoja Giovanni Valentini Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER) Università

Dettagli

La nuova finanza d impresa per la crescita del Piemonte Startup, medie imprese, private equity, aggregazioni per rilanciare la crescita

La nuova finanza d impresa per la crescita del Piemonte Startup, medie imprese, private equity, aggregazioni per rilanciare la crescita La nuova finanza d impresa per la crescita del Piemonte Startup, medie imprese, private equity, aggregazioni per rilanciare la crescita Giovanni Foresti Direzione Studi e Ricerche Torino, 4 aprile 2016

Dettagli

L internazionalizzazione delle imprese della provincia di Roma

L internazionalizzazione delle imprese della provincia di Roma L internazionalizzazione delle imprese della provincia di Roma Esportazioni della provincia di Roma Nel 2012 il valore delle esportazioni della provincia di Roma è stato pari a 9.159,28 milioni di euro

Dettagli

ESPORTAZIONI NEL VERBANO CUSIO OSSOLA: LE VENDITE ALL'ESTERO DIMINUISCONO DEL 34% NEL 2009

ESPORTAZIONI NEL VERBANO CUSIO OSSOLA: LE VENDITE ALL'ESTERO DIMINUISCONO DEL 34% NEL 2009 1 ESPORTAZIONI NEL VERBANO CUSIO OSSOLA: LE VENDITE ALL'ESTERO DIMINUISCONO DEL 34% NEL 2009 Premessa In questo rapporto si intende esaminare la dinamica del commercio estero nella provincia del Verbano

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. Ripartizione dei ricavi per area geografica

COMUNICATO STAMPA. Ripartizione dei ricavi per area geografica COMUNICATO STAMPA Damiani S.p.A.: Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la Relazione finanziaria consolidata al 30 settembre 2011 relativa al primo semestre dell esercizio 2011/2012 RISULTATI CONSOLIDATI

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione GOMMA E MATERIE PLASTICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore della gomma e della plastica; come misura dell

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione SERVIZI ALLE IMPRESE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dei servizi alle imprese; come misura dell attività

Dettagli

L analisi macroeconomica in TIM

L analisi macroeconomica in TIM Osservatorio Congiunturale 17 marzo 216 Strategy & Innovation Strategic Planning Agenda Obiettivo dell attività Output Work in progress 2 L analisi macroeconomica nel processo aziendale di Telecom Italia

Dettagli

SETTORE PELLETTERIA: PRECONSUNTIVO 2015

SETTORE PELLETTERIA: PRECONSUNTIVO 2015 SETTORE PELLETTERIA: PRECONSUNTIVO 2015 Una leggera frenata del trend che rimane comunque ampiamente positivo nei dieci mesi dell anno: tra gennaio e ottobre sono stati esportati prodotti per 5,3 miliardi,

Dettagli

Gestione delle Imprese Diversificate

Gestione delle Imprese Diversificate Gestione delle Imprese Diversificate Strumenti di analisi strategica: Le Matrici Modelli di pianificazione del Portafoglio attività - Allocazione di risorse; - Formulazione di una strategia di business;

Dettagli

Stima anticipata della dinamica di alcuni aggregati economici in Trentino - Anno 2008

Stima anticipata della dinamica di alcuni aggregati economici in Trentino - Anno 2008 Trento, luglio 2009 a cura di Cristina Mirabella e Rosa Lippolis Stima anticipata della dinamica di alcuni aggregati economici in Trentino - Anno 2008 Il Servizio Statistica presenta la stima della dinamica

Dettagli

Le performance delle aziende vitivinicole italiane

Le performance delle aziende vitivinicole italiane Le performance delle aziende vitivinicole italiane Estratto dal Food Industry Monitor, Edizione 2016 4 aprile 2016 Il Food Industry Monitor - FIM - è un progetto di ricerca scientifica di lungo periodo

Dettagli

Le dinamiche economiche provinciali nel Dott. Silvio Di Lorenzo Presidente Camera di Commercio di Chieti

Le dinamiche economiche provinciali nel Dott. Silvio Di Lorenzo Presidente Camera di Commercio di Chieti Le dinamiche economiche provinciali nel 2010 Dott. Silvio Di Lorenzo Presidente Camera di Commercio di Chieti Analisi dell andamento dell economia economia provinciale, attraverso i principali indicatori

Dettagli

Indagine congiunturale sull industria manifatturiera della provincia di Biella 4 trimestre 2015 CONGIUNTURA INDUSTRIA 4 TRIMESTRE 2015

Indagine congiunturale sull industria manifatturiera della provincia di Biella 4 trimestre 2015 CONGIUNTURA INDUSTRIA 4 TRIMESTRE 2015 Indagine sull industria manifatturiera della provincia di Biella 4 trimestre 2015 A cura dell Ufficio Studi CONGIUNTURA INDUSTRIA 4 TRIMESTRE 2015 NEL BIELLESE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE REGISTRA UNA FLESSIONE

Dettagli

9. BIOMEDICALE. I NUMERI DEL BIOMEDICALE AL 31/12/2015 imprese 96 di cui artigiane 34 Localizzazioni 177

9. BIOMEDICALE. I NUMERI DEL BIOMEDICALE AL 31/12/2015 imprese 96 di cui artigiane 34 Localizzazioni 177 9. BIOMEDICALE I NUMERI DEL BIOMEDICALE AL 31/12/2015 imprese 96 di cui artigiane 34 Localizzazioni 177 dati Registro Imprese Il settore biomedicale non conta un numero elevato di aziende, tuttavia riveste

Dettagli

INDAGINE CONGIUNTURALE SEMESTRALE

INDAGINE CONGIUNTURALE SEMESTRALE INDAGINE CONGIUNTURALE SEMESTRALE Situazione Secondo Semestre 2014 Previsioni Primo Semestre 2015 Rimini, marzo 2015 UNINDUSTRIA RIMINI Ufficio Economico 1 PREMESSA L Indagine Congiunturale sulla situazione

Dettagli

INDICI DI BILANCIO RAPPORTO CUNEO 2008. Ripartizione del valore aggiunto - anno 2005. Italia. capitale proprio capitale umano capitale di credito

INDICI DI BILANCIO RAPPORTO CUNEO 2008. Ripartizione del valore aggiunto - anno 2005. Italia. capitale proprio capitale umano capitale di credito RAPPORTO CUNEO 2008 INDICI DI BILANCIO Ripartizione del valore aggiunto - anno 2005 Italia Piemonte capitale proprio capitale umano capitale di credito Cuneo 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Dettagli

RIEPILOGO INDICATORI MARCHE : CONTI ECONOMICI TERRITORIALI

RIEPILOGO INDICATORI MARCHE : CONTI ECONOMICI TERRITORIALI RIEPILOGO INDICATORI MARCHE : CONTI ECONOMICI TERRITORIALI Ottobre 2008 Conti economici territoriali Anno 2008 I dati resi noti dall ISTAT relativamente ai principali aggregati dei conti economici regionali

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione GOMMA E MATERIE PLASTICHE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dalla fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche rappresenta lo 0.6

Dettagli

Osservatorio & Ricerca

Osservatorio & Ricerca Osservatorio & Ricerca IL MERCATO DEL LAVORO VENETO NEL PRIMO TRIMESTRE 2017 Sintesi Grafica Maggio 2017 IL MERCATO DEL LAVORO VENETO NEL PRIMO TRIMESTRE 2017 LE PREVISIONI Se per i Paesi dell area euro

Dettagli

Milano, 28 Agosto 2008

Milano, 28 Agosto 2008 Il Cda approva la semestrale Ricavi totali in crescita del 13,1%, a 65,56 milioni di euro Raccolta pubblicità a +2,2% Ebitda pari a 4,45 milioni di euro Milano, 28 Agosto 2008 Il Consiglio di Amministrazione

Dettagli

Fondazione Nord Est Marzo 2012

Fondazione Nord Est Marzo 2012 C10. LE ASSUNZIONI PREVISTE PER LIVELLO DI ISTRUZIONE Il Progetto Excelsior ha rilievo con riferimento alla previsione delle variazioni occupazionali a breve termine presso le imprese. Sono esclusi dal

Dettagli

ANALISI PRELIMINARE VASSALLO SRL. analisi dei Bilanci. rating DFKA MCC. fondo di garanzia. anagrafica soci partecipazioni

ANALISI PRELIMINARE VASSALLO SRL. analisi dei Bilanci. rating DFKA MCC. fondo di garanzia. anagrafica soci partecipazioni ANALISI PRELIMINARE anagrafica soci partecipazioni analisi dei Bilanci bilanci riclassificati rendiconto finanziario indici rating fondo di garanzia DFKA MCC 25/5/216 Ragione sociale : Indirizzo: Comune:

Dettagli

La congiuntura del commercio al dettaglio in provincia di Treviso nel quarto trimestre 2012

La congiuntura del commercio al dettaglio in provincia di Treviso nel quarto trimestre 2012 CONGIUNTURA & APPROFONDIMENTI Report n. 4 Marzo 2013 La congiuntura del commercio al dettaglio in provincia di Treviso nel quarto trimestre 2012 A cura dell Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale

Dettagli

Relazione Finanziaria trimestrale del Gruppo al 31 marzo 2015

Relazione Finanziaria trimestrale del Gruppo al 31 marzo 2015 GRUPPO FEDON RISULTATI AL 31 MARZO 2015 Molto positivi i risultati del Gruppo Fedon nel primo trimestre 2015, che si riassumono come segue. Fatturato consolidato: Euro 18,2 milioni (+28,8%) EBITDA: Euro

Dettagli

NOTA CONGIUNTURALE I TRIMESTRE 2014

NOTA CONGIUNTURALE I TRIMESTRE 2014 NOTA CONGIUNTURALE I TRIMESTRE 2014 Demografia imprese I dati Movimprese confermano il calo delle imprese anche nel I trimestre 2014 1. Le imprese attive, giunte a quota 15.253, risultano in diminuzione

Dettagli

Commercio estero e attività internazionali delle imprese 2014

Commercio estero e attività internazionali delle imprese 2014 Commercio estero e attività internazionali delle imprese 2014 L'edizione 2014 dell'annuario statistico realizzato dall'istat e l'ice fornisce un quadro aggiornato sulla struttura e la dinamica dell'interscambio

Dettagli

La congiuntura dell indotto Pharmintech

La congiuntura dell indotto Pharmintech Executive summary La congiuntura dell indotto Pharmintech (stima II semestre 2009 e previsioni I semestre 2010) 1. Introduzione L Ufficio Studi dell Osservatorio Pharmintech ha portato a termine la seconda

Dettagli

I fulcri della competitività 1.Risorse umane 2. Ricerca e innovazione 3.Infrastrutture 4.Internazionalizzazione

I fulcri della competitività 1.Risorse umane 2. Ricerca e innovazione 3.Infrastrutture 4.Internazionalizzazione I fulcri della competitività 1.Risorse umane 2. Ricerca e innovazione 3.Infrastrutture 4.Internazionalizzazione I fulcri della competitività 1. Risorse umane Le risorse umane formate e i relativi costi

Dettagli

Abruzzo. Cresa traccia il bilancio del 2014: Pil in flessione ma ci sono timidi segnali di ripresa

Abruzzo. Cresa traccia il bilancio del 2014: Pil in flessione ma ci sono timidi segnali di ripresa Abruzzo. Cresa traccia il bilancio del 2014: Pil in flessione ma ci sono timidi segnali di ripresa - 16 giugno 2015 In un contesto nazionale ancora negativo, per il 2014 le stime disponibili ed elaborate

Dettagli

L analisi di bilancio per indici: esame di due casi

L analisi di bilancio per indici: esame di due casi Riclassificazione: il caso L analisi di bilancio per indici: esame di due casi di Silvia Tommaso - Università della Calabria In un precedente articolo (pubblicato in Pmi 6/2010, pag. 19) è stato affrontato

Dettagli

Il parco veicolare a Bologna. Dati al

Il parco veicolare a Bologna. Dati al Il parco veicolare a Bologna Dati al 31.12.215 Novembre 216 Capo Area Programmazione Controlli e Statistica: Gianluigi Bovini Dirigente U.I. Ufficio Comunale di Statistica: Franco Chiarini Redazione a

Dettagli

BEAUTY TREND WATCH Agosto 2016 LA NEWSLETTER DEL CENTRO STUDI E CULTURA D IMPRESA

BEAUTY TREND WATCH Agosto 2016 LA NEWSLETTER DEL CENTRO STUDI E CULTURA D IMPRESA BEAUTY TREND WATCH Agosto 2016 LA NEWSLETTER DEL CENTRO STUDI E CULTURA D IMPRESA Biologico: keyword del consumatore e claim in Italia Il mercato biologico è in forte espansione. Secondo le stime Ismea,

Dettagli

Corso di Finanza aziendale

Corso di Finanza aziendale Corso di Finanza aziendale Gli indici di bilancio Sviluppo Commenteremo solo i principali. 4 Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale

Dettagli

Elaborazione flash. Alcuni dati sul Settore della Meccanica in Lombardia FOCUS PROVINCIA DI VARESE

Elaborazione flash. Alcuni dati sul Settore della Meccanica in Lombardia FOCUS PROVINCIA DI VARESE Elaborazione flash Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia 29/06/2016 Alcuni dati sul Settore della Meccanica in Lombardia FOCUS PROVINCIA DI VARESE HIGHLIGHTS SETTORE MECCANICA DEL TERRITORIO DI VARESE

Dettagli

Il mercato italiano della produzione dell Arredo & Design

Il mercato italiano della produzione dell Arredo & Design Il mercato italiano della produzione dell Arredo & Design Il mercato italiano della produzione è molto frammentato, con un numero elevato di operatori con inferiore a 50m; poche aziende superano i 200m

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione INDUSTRIA DEL LEGNO Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il valore aggiunto prodotto dall industria del legno rappresenta lo 0.3 per cento del Pil italiano. Il settore è

Dettagli

ANALISI CONGIUNTURALE TRIMESTRALE L ANDAMENTO ECONOMICO DELL INDUSTRIA IN BRIANZA II TRIMESTRE 2008

ANALISI CONGIUNTURALE TRIMESTRALE L ANDAMENTO ECONOMICO DELL INDUSTRIA IN BRIANZA II TRIMESTRE 2008 ANALISI CONGIUNTURALE TRIMESTRALE L ANDAMENTO ECONOMICO DELL INDUSTRIA IN BRIANZA II TRIMESTRE 2008 A partire dal primo trimestre 2008, l analisi congiunturale dell industria manifatturiera della Brianza

Dettagli

BILANCI D ACCIAIO? Analisi di bilancio delle imprese del settore acciaio

BILANCI D ACCIAIO? Analisi di bilancio delle imprese del settore acciaio BILANCI D ACCIAIO? Analisi di bilancio delle imprese del settore acciaio Claudio Teodori e Cristian Carini Facoltà di Economia Università degli Studi di Brescia Brescia, 26 novembre 2009 Struttura dell

Dettagli

REPORT ANDAMENTO ALBERGHIERO VARESE GENNAIO OTTOBRE 2007

REPORT ANDAMENTO ALBERGHIERO VARESE GENNAIO OTTOBRE 2007 REPORT ANDAMENTO ALBERGHIERO VARESE GENNAIO OTTOBRE 2007 Sensibile incremento dell occupazione e della redditività nei primi dieci mesi del 2007 per gli alberghi di Varese e Provincia, così come di quelli

Dettagli

IL SENTIMENT DELLE IMPRESE E DEI CONSUMATORI A ROMA SULLA SITUAZIONE ECONOMICA

IL SENTIMENT DELLE IMPRESE E DEI CONSUMATORI A ROMA SULLA SITUAZIONE ECONOMICA IL QUADRO CONGIUNTURALE DELL ECONOMIA ROMANA IV TRIMESTRE 2010 SINTESI IL SENTIMENT DELLE IMPRESE E DEI CONSUMATORI A ROMA SULLA SITUAZIONE ECONOMICA RISULTATI GENERALI Nel quarto trimestre 2010 l attività

Dettagli

Agroalimentare Made in Italy: export e import dell Italia con i Paesi BRICS e TICKS

Agroalimentare Made in Italy: export e import dell Italia con i Paesi BRICS e TICKS Agroalimentare Made in Italy: export e import dell Italia con i Paesi BRICS e TICKS BRICS e TICKS sono acronimi, adottati da alcuni fondi internazionali di investimento finanziario, che individuano i principali

Dettagli

8. TESSILE ABBIGLIAMENTO

8. TESSILE ABBIGLIAMENTO 8. TESSILE ABBIGLIAMENTO I NUMERI DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO AL 31/12/2015 Imprese 2.459 di cui artigiane 1.573 Localizzazioni 2.814 dati Registro Imprese Il settore tessileabbigliamento della provincia

Dettagli

RISULTATI 9 MESI 2007. 13 Novembre 2007

RISULTATI 9 MESI 2007. 13 Novembre 2007 RISULTATI 9 MESI 2007 13 Novembre 2007 Sintesi Ricavi consolidati pari a 1.504 milioni di euro, +9,6% EBITDA ordinario 226 milioni di euro, 15,0% dei Ricavi, +19,0% EBIT 166 milioni di euro, 11,1% dei

Dettagli

IL SELL-OUT MERCATO FARMACIE ITALIANE: ANNO 2015 PREMESSA METODOLOGICA

IL SELL-OUT MERCATO FARMACIE ITALIANE: ANNO 2015 PREMESSA METODOLOGICA IL SELL-OUT MERCATO FARMACIE ITALIANE: ANNO 2015 PREMESSA METODOLOGICA a cura di NEW LINE RICERCHE di MERCATO Gennaio 2016 New Line Ricerche di Mercato svolge analisi basate sulla rilevazione delle vendite

Dettagli

GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL QUADRO ECONOMICO E SOCIALE DELLA SARDEGNA

GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL QUADRO ECONOMICO E SOCIALE DELLA SARDEGNA WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL QUADRO ECONOMICO E SOCIALE DELLA SARDEGNA A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 SOMMARIO PREMESSA... 3 LA DEMOGRAFIA... 3 LA RICCHEZZA PRODOTTA... 3 L APERTURA

Dettagli

Le dichiarazioni Ires e Irap in FVG

Le dichiarazioni Ires e Irap in FVG 14 marzo #economia Rassegna stampa Messaggero Veneto 13mar2016 Le dichiarazioni Ires e Irap in FVG Il Ministero dell Economia e delle Finanze ha recentemente pubblicato le statistiche sulle dichiarazioni

Dettagli

INDAGINE CONGIUNTURALE FRA LE IMPRESE EDILI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA. Torino, 10 marzo 2010

INDAGINE CONGIUNTURALE FRA LE IMPRESE EDILI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA. Torino, 10 marzo 2010 INDAGINE CONGIUNTURALE FRA LE IMPRESE EDILI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA Torino, 10 marzo 2010 L indagine congiunturale dell ANCE Piemonte, avviata a giugno del 2002 e svolta con cadenza semestrale,

Dettagli

La congiuntura dell edilizia in provincia di Pisa

La congiuntura dell edilizia in provincia di Pisa La congiuntura dell edilizia in provincia di Pisa Anno 2013 Pisa, 5 settembre 2014. Ancora un anno da dimenticare per la filiera edile. Non solo la produzione nazionale del settore segna un ulteriore calo

Dettagli

Scheda dati Roma ANALISI ECONOMICA

Scheda dati Roma ANALISI ECONOMICA ANALISI ECONOMICA Nei primi anni 2000 l area di Roma e della sua provincia crescevano a ritmi superiori alla media nazionale dell 1% annuo circa. Dal 2008, invece, registriamo tassi di contrazione delle

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. Interpump Group: risultati trimestrali consolidati al 30 settembre 2001 INTERPUMP GROUP: ANCORA IN FORTE CRESCITA UTILI E FATTURATO

COMUNICATO STAMPA. Interpump Group: risultati trimestrali consolidati al 30 settembre 2001 INTERPUMP GROUP: ANCORA IN FORTE CRESCITA UTILI E FATTURATO COMUNICATO STAMPA Interpump Group: risultati trimestrali consolidati al 30 settembre 2001 INTERPUMP GROUP: ANCORA IN FORTE CRESCITA UTILI E FATTURATO Utile netto del terzo trimestre: +17,8% a 2,3 milioni

Dettagli

OSSERVATORIO FINANZIARIO

OSSERVATORIO FINANZIARIO Osservatorio Finanziario sulle Società Vinicole Italiane Edizione 2010 OSSERVATORIO FINANZIARIO SULLE SOCIETÀ VINICOLE ITALIANE Analisi dei profili reddituali e finanziari di un campione rappresentativo

Dettagli

NUMERO AZIENDE E DIMENSIONI AZIENDALI: UN AGRICOLTURA FRAMMENTATA 1*

NUMERO AZIENDE E DIMENSIONI AZIENDALI: UN AGRICOLTURA FRAMMENTATA 1* * NUMERO AZIENDE E DIMENSIONI AZIENDALI: UN AGRICOLTURA FRAMMENTATA 1* Nel 2007 nell Unione Europea a 27 stati membri c erano circa 13,7 milioni di aziende agricole: un dato in calo del 9 rispetto al 2003

Dettagli

20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA. Settembre 2015

20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA. Settembre 2015 20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA Settembre 2015 20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA Introduzione Il 20 Rapporto sulle retribuzioni in Italia fornisce nel dettaglio le informazioni sul mercato

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico Garante per la sorveglianza dei prezzi Con il supporto del Dipartimento per l Impresa e l Internazionalizzazione Direzione Generale per il Mercato, la Concorrenza, il

Dettagli

Modelli di impresa e Corporate Governance Parte prima 3.3 I caratteri strutturali delle imprese italiane e la loro evoluzione

Modelli di impresa e Corporate Governance Parte prima 3.3 I caratteri strutturali delle imprese italiane e la loro evoluzione Parte prima 3.3 I caratteri strutturali delle italiane e la loro evoluzione 3.3.1 Numerosità, dimensioni e composizione settoriale 3.3.2 Le italiane nel quadro europeo 3.3.3 Primi dati sulla crisi: natalità

Dettagli

RICERCA DI MARKETING SUI CENTRI ESTETICI ITALIANI

RICERCA DI MARKETING SUI CENTRI ESTETICI ITALIANI RICERCA DI MARKETING SUI CENTRI ESTETICI ITALIANI La situazione attuale e le tendenze evolutive nel mondo dei centri estetici In collaborazione con: 8 Marzo 2013 METODOLOGIA Il Campione Le Fasi del progetto

Dettagli

Il flussi turistici di Montepulciano nel 2014

Il flussi turistici di Montepulciano nel 2014 Il flussi turistici di Montepulciano nel 2014 1 Il mercato turistico di Montepulciano nel 2014 (Elaborazione CST su dati parziali Amministrazione Provinciale di Siena) Premessa Le informazioni e i dati

Dettagli

2.2 Le infrastrutture per lo sviluppo delle imprese

2.2 Le infrastrutture per lo sviluppo delle imprese La dinamica imprenditoriale tra il 2002 e il 2006 2.2 Le infrastrutture per lo sviluppo delle imprese La presenza di infrastrutture e di una rete di trasporto efficiente sono in grado di favorire lo sviluppo

Dettagli

IL VINO VENETO OLTRE LA CRISI I DATI EXPORT 2010

IL VINO VENETO OLTRE LA CRISI I DATI EXPORT 2010 a cura del SETTORE ECONOMIA, MERCATI E COMPETITIVITÀ Rapporto n. 15 Luglio 211 Numero speciale IL VINO VENETO OLTRE LA CRISI I DATI EXPORT 21 IL VINO VENETO OLTRE LA CRISI: I DATI EXPORT 21 Secondo i dati

Dettagli

CONFRONTI DELLA DISTRIBUZIONE GROCERY IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA CON ALTRE REGIONI E ALTRE NAZIONI EUROPEE

CONFRONTI DELLA DISTRIBUZIONE GROCERY IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA CON ALTRE REGIONI E ALTRE NAZIONI EUROPEE Osservatorio regionale del commercio CONFRONTI DELLA DISTRIBUZIONE GROCERY IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA CON ALTRE REGIONI E ALTRE NAZIONI EUROPEE Aprile 2015 Andamento della rete al dettaglio alimentare e

Dettagli

Rapporto province lombarde

Rapporto province lombarde Brescia, 6 dicembre 2016 Rapporto province lombarde Struttura, andamento ed eccellenze del tessuto produttivo lombardo LETIZIA SAMPOLI Responsabile analisi qualitative e rischio settoriale, Centrale dei

Dettagli

Il saldo della bilancia commerciale risulta positivo ed è pari a 18 miliardi e 454 milioni di euro.

Il saldo della bilancia commerciale risulta positivo ed è pari a 18 miliardi e 454 milioni di euro. I SEMESTRE 2015: CRESCITA DELL EXPORT IN LIGURIA DEL 7% Nel primo semestre 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, in Italia le vendite di beni sui mercati esteri risultano in sensibile espansione

Dettagli

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO Provincia di Piacenza: Forze di lavoro e tassi di disoccupazione, occupazione e attività, medie annue 2000/2002 2000 2001 2002 FORZE DI LAVORO OCCUPATI 107 110 111 maschi

Dettagli

La situazione finanziaria delle imprese liguri

La situazione finanziaria delle imprese liguri La situazione finanziaria delle imprese liguri Francesca Querci querci@economia.unige.it DIPARTIMENTO DI TECNICA ED ECONOMIA DELLE AZIENDE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI GENOVA Genova, 23 ottobre 2009 La redditività

Dettagli

Il commercio al dettaglio in provincia di Brescia

Il commercio al dettaglio in provincia di Brescia Il commercio al dettaglio in provincia di Brescia In collaborazione con Ascom Confcommercio Brescia e Confesercenti della Lombardia orientale. Rapporto elaborato a cura dell Ufficio Studi e Statistica

Dettagli

IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA

IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA TRASPOL REPORT 2/16 IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA SINTESI DEI RISULTATI Le pratiche di mobilità innovativa (carsharing, carpooling, mobilità elettrica, etc.) mostrano una sempre maggiore

Dettagli

Economie regionali. L'economia delle regioni italiane. Aggiornamento congiunturale

Economie regionali. L'economia delle regioni italiane. Aggiornamento congiunturale Economie regionali L'economia delle regioni italiane Aggiornamento congiunturale Roma novembre 2010 2 0 1 0 106 La serie Economie regionali ha la finalità di presentare studi e documentazione sugli aspetti

Dettagli

SCENARI EVOLUTIVI E STRUMENTI OPERATIVI Wine Monitor per la competitività delle imprese vinicole italiane

SCENARI EVOLUTIVI E STRUMENTI OPERATIVI Wine Monitor per la competitività delle imprese vinicole italiane SCENARI EVOLUTIVI E STRUMENTI OPERATIVI Wine Monitor per la competitività delle imprese vinicole italiane DENIS PANTINI Project Leader Wine Monitor Bologna, 3 aprile 2013 I temi di approfondimento La fotografia

Dettagli

Cambiamenti strutturali ed economici, le esigenze di professionalità, la domanda di servizi e di semplificazione normativa

Cambiamenti strutturali ed economici, le esigenze di professionalità, la domanda di servizi e di semplificazione normativa 3 rapporto sul mercato del lavoro LE IMPRESE E IL LAVORO Cambiamenti strutturali ed economici, le esigenze di professionalità, la domanda di servizi e di semplificazione normativa Mario Mezzanzanica Roma,

Dettagli

CONFINDUSTRIA-CERVED: PRIMO RAPPORTO PMI CENTRO-NORD OLTRE LA CRISI: L INDUSTRIA GUIDA LA RIPRESA

CONFINDUSTRIA-CERVED: PRIMO RAPPORTO PMI CENTRO-NORD OLTRE LA CRISI: L INDUSTRIA GUIDA LA RIPRESA CONFINDUSTRIA-CERVED: PRIMO RAPPORTO PMI CENTRO-NORD OLTRE LA CRISI: L INDUSTRIA GUIDA LA RIPRESA Meno imprese, ma più solide, affiancate da una nuova leva di PMI innovative. La ripresa c è: per recuperare

Dettagli

STUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ 52.72.0 RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA

STUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ 52.72.0 RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA STUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ 52.72.0 RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA Giugno 2002 1 STUDIO DI SETTORE SG48U Numero % sugli invii Invii 4.697 Ritorni 2.745 58,4 Distribuzione dei questionari

Dettagli

Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio

Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA. II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio Capitolo II LE DEBOLEZZE STRUTTURALI DELL ECONOMIA ITALIANA II.1 La Performance dell Economia nell ultimo Decennio I recenti dati di contabilità nazionale confermano un passaggio difficile per l economia

Dettagli

Quadro congiunturale del mercato immobiliare italiano Presentazione del Primo Rapporto sul mercato immobiliare Milano, 23 Marzo 2011

Quadro congiunturale del mercato immobiliare italiano Presentazione del Primo Rapporto sul mercato immobiliare Milano, 23 Marzo 2011 Quadro congiunturale del mercato immobiliare italiano Presentazione del Primo Rapporto sul mercato immobiliare 2011 Milano, 23 Marzo 2011 Prezzi medi di abitazioni in un selezionato gruppo di Paesi e media

Dettagli

A cura del Servizio Studi Padova, marzo 2017

A cura del Servizio Studi Padova, marzo 2017 La dinamica dell export provinciale Sintesi anno 2016 A cura del Servizio Studi Padova, marzo 2017 2 Andamento export e fatturato estero provincia di Padova nel 2016 Fonti disponibili ibili Dati Istat

Dettagli

DELLE ESPORTAZIONI. La provincia di Modena ha esportato merci per 10,7 miliardi, con un aumento del 2,6%

DELLE ESPORTAZIONI. La provincia di Modena ha esportato merci per 10,7 miliardi, con un aumento del 2,6% indicatori 35 In positivo indicatori il bilancio DELLE ESPORTAZIONI 2013 La provincia di ha esportato merci per 10,7 miliardi, con un aumento del 2,6% MAURA MONARI Sia Prometeia sia il Bollettino Economico

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2011

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2011 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2011 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2011 le anagrafi camerali registrano un saldo positivo di 987 unità. Alla fine di marzo risultano

Dettagli

I MIGLIORI E I PEGGIORI

I MIGLIORI E I PEGGIORI NOTE STAMPA UN TERMOMETRO MISURA LA FEBBRE ALLA FINANZA LOCALE IN EMILIA ROMAGNA CNA PRESENTA UNO STUDIO SULL EFFICIENZA FINANZIARIA DEI COMUNI DELLA REGIONE BOLOGNA 7 MAGGIO 2013 Il Termometro fornisce

Dettagli

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO La nuova indagine sulle forze di lavoro condotta dall Istat presenta profonde innovazioni rispetto a quella precedente, al punto che la nuova modalità di rilevazione ha creato

Dettagli