Area geografica Totale Percentuale
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- Maria Teresa Mari
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1 Premessa La società attuale si presenta sempre più variegata dal punto di vista culturale e linguistico. La presenza di bambini e ragazzi migranti in Italia diventa sempre più rilevante ed è soggetta a un incremento costante, anche in considerazione del recente ingresso di altri due nuovi Paesi nell Unione Europea. Sono soprattutto due i fattori che portano all aumento del numero di bambini e ragazzi di altra nazionalità: - da un lato, i dispositivi di ricongiungimento familiare che consentono di far arrivare in Italia i congiunti rimasti in patria; - dall altro lato, lo sviluppo demografico dei nuclei familiari qui costituitisi. Anche l Istituto Comprensivo di Ala rispecchia questa tendenza: la presenza di alunni stranieri è infatti in continua crescita. Su un totale di 755 alunni, gli stranieri sono 132 (17,5% ) così distribuiti: - S.E. Ala : 69 alunni stranieri su un totale di 335 alunni: 20,6% - S.E. Serravalle: 10 alunni stranieri su un totale di 145 alunni: 6,9% - S. M.: 53 alunni stranieri su un totale di 275 alunni: 19,3% Gli alunni stranieri attualmente presenti nell I.C. di Ala provengono da 18 Paesi, riferibili a quattro aree geografiche: Area geografica Totale Percentuale EUROPA CENTRO - ORIENTALE AFRICA NORD - OCCIDENTALE 77 58,3% 38 28,8% AMERICA LATINA 14 10,6% MEDIO ORIENTE 3 2,3% Presentano dal punto di vista della permanenza in Italia biografie diverse: - alunni stranieri direttamente provenienti dal Paese d origine; - alunni stranieri che hanno iniziato la Scuola Elementare fin dalla prima classe; - alunni stranieri nati in Italia (Trentino o altre regioni). Tali alunni, presentano anche profili scolastici differenti: - alunni scolarizzati nei Paesi d origine in una lingua con alfabeto neo-latino; - alunni scolarizzati nei Paesi d origine in una lingua che utilizza altri alfabeti e scritture; - alunni non scolarizzati nel Paese d origine che imparano a leggere e a scrivere insieme ai compagni italiani il primo anno della Scuola Elementare.
2 Le tre tipologie di alunni stranieri sopraelencate presentano analogie e differenze significative. I bisogni linguistici degli alunni stranieri, infatti, si diversificano sulla base dell'età al momento del loro inserimento scolastico e dipendono dalle diverse storie personali, scolastiche e linguistiche. Appare evidente sottolineare come in tutte e tre le tipologie sopraelencate vi sia una doppia identità culturale che porta gli alunni stranieri a vivere due culture: quella del Paese d origine nell ambiente familiare e quella del Paese ospitante a scuola e nel contesto extrascolastico. Ciò che accomuna bambini e ragazzi con progetti e storie di vite così diversi è il vissuto reale o simbolico della migrazione, intesa non solo come spostamento da un luogo di vita ad un altro, ma anche come cambiamento profondo che richiede una ridefinizione di legami d appartenenza e di identità culturali. Dall indagine relativa alla permanenza e alla frequenza degli alunni stranieri nelle scuole dell Istituto risulta, inoltre, quanto segue: S. E. Ala - 14 alunni sono iscritti alla S.E. di Ala provenendo direttamente dal Paese d origine: 20,3% - 20 sono nati in un altro Paese, ma hanno frequentato la scuola italiana fin dalla prima elementare. Tra questi 7 provengono da altre scuole del Trentino o da altre regioni italiane: 29%. Un alunna proviene da un altra scuola a ciclo scolastico già iniziato alunni sono nati in Trentino o in altre regioni italiane: 50,7% S.E. Serravalle - 4 alunni provengono direttamente dal Paese d origine: 40% - 5 sono nati in Trentino: 50% - 1 proviene da un altra scuola: 10% S. Media - 3 alunni provengono direttamente dal paese d origine: 5,7% - 16 alunni hanno frequentato la scuola italiana fin dalla prima elementare: 30,2% - 14 alunni sono nati in Trentino o in altre regioni d Italia: 26,4% - 20 alunni sono iscritti a ciclo scolastico già iniziato (la maggioranza dalla III elementare in poi) e provengono quindi dalla Scuola Elementare di Ala. Tra questi 4 provengono da altre scuole italiane: 37,7%
3 Per concludere, è possibile visualizzare graficamente i dati raccolti relativi agli alunni migranti direttamente provenienti dal Paese d origine nei tre plessi e in tutto l I.C S.E. Ala S.E. Serravalle S. Media a.s a.s a.s a.s a.s a.s a.s a.s a.s a.s a.s a.s Dal grafico, appare evidente l aumento progressivo degli alunni migranti nell Istituto e la conseguente esigenza di stabilire linee guida condivise collegialmente che possano favorire e facilitare l inserimento degli alunni migranti nel nostro Istituto. Da qui la necessità di stilare un protocollo d accoglienza. 1 I dati sono stati rilevati dagli elenchi degli alunni iscritti fino al novembre 2007 all Istituto Comprensivo di Ala
4 Obiettivi e finalità del protocollo d accoglienza Il protocollo d accoglienza è un documento che deve essere deliberato dal Collegio Docenti. Nel protocollo vengono espressi criteri, principi, indicazioni riguardanti l iscrizione e l inserimento degli alunni migranti, sono stabiliti ruoli e compiti degli operatori scolastici, vengono delineate le fasi dell accoglienza e delle attività di facilitazione per l apprendimento della lingua italiana. Nello specifico, il protocollo si propone di: - definire una prassi condivisa, all interno dell Istituto Comprensivo, in tema di accoglienza di alunni stranieri; - facilitare l inserimento di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale; - sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto; - favorire un clima d accoglienza e di attenzione alle relazioni al fine di prevenire e rimuovere ostacoli alla piena integrazione; - costruire un contesto favorevole all incontro e allo scambio tra culture altre e tra le storie di ogni bambino; - promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell accoglienza e dell educazione interculturale, nella prospettiva di un sistema formativo integrato. Pertanto, il protocollo delinea prassi condivise di carattere: - AMMINISTRATIVO E BUROCRATICO (l iscrizione) - COMUNICATIVO E RELAZIONALE (prima conoscenza) - EDUCATIVO E DIDATTICO (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, educazione interculturale, insegnamento dell italiano seconda lingua, valutazione) - SOCIALE (rapporti e collaborazioni con il territorio) La commissione d accoglienza Il D.P.R. 31/8/99 n. 394 all art. 45 Iscrizione scolastica assegna al Collegio dei Docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta relativi all inserimento nelle classi degli alunni stranieri. Pertanto, il protocollo prevede l istituzione formale di una Commissione Accoglienza, eletta dal Collegio, come articolazione del Collegio Docenti stesso e rappresentativa di ogni scuola dell Istituto. La commissione è composta da: - Dirigente Scolastico - docenti incaricati su progetto (alunni stranieri e adulti) - almeno un docente per ogni plesso
5 Le competenze della commissione Le competenze del gruppo di lavoro sono: - consultive - progettuali - gestionali - di verifica del protocollo La commissione si riunisce nei casi d inserimento di alunni neo-arrivati, allo scopo di progettare azioni comuni e per monitorare progetti esistenti. L istituzione formale di un gruppo di lavoro come articolazione del Collegio Docenti mostra l impegno dell Istituto in questo campo ed evidenzia l assunzione collegiale di responsabilità. L iscrizione dell alunno L iscrizione rappresenta il primo passo di un percorso d accoglienza dell alunno straniero e della sua famiglia. Un addetto agli uffici di segreteria: - raccoglie la documentazione relativa alla precedente scolarità (o chiede l autocertificazione); - acquisisce l opzione di avvalersi o meno della religione cattolica; - fornisce ai genitori materiale nella lingua d origine per una prima informazione sul sistema scolastico italiano; - informa il Dirigente Scolastico; - iscrive i minori; - avvisa tempestivamente i coordinatori delle scuole e l insegnante incaricato su progetto; - invita i genitori e l alunno al primo colloquio. La prima conoscenza Un membro della commissione e il docente incaricato su progetto: - effettuano tempestivamente un colloquio con la famiglia e con lo studente; - raccolgono una serie di informazioni sul ragazzo e sul suo percorso scolastico pregresso; - osservano l alunno in situazione, attraverso la somministrazione di schede per la rilevazione di abilità e competenze non verbali, che negli anni seguenti verranno vagliate, selezionate e integrate dalla commissione stessa; - compilano una breve biografia dell alunno; - relazionano al Dirigente Scolastico. Durante il primo colloquio, se necessario, sarebbe auspicabile avvalersi di un mediatore linguistico. In ogni caso, per lo svolgimento del colloquio, risulta opportuno utilizzare una tracciatipo elaborata dalla commissione accoglienza per rendere la raccolta di informazioni più pratica e sistematica.
6 Procedura di assegnazione alla classe Gli elementi raccolti durante le due precedenti fasi consentono di assumere delle decisioni relative alla classe d inserimento. La commissione, dopo aver convocato anche i docenti referenti o coordinatori delle probabili classi di appartenenza, propone la classe e la sezione considerando quanto stabilito dalla normativa vigente che prevede l iscrizione secondo il criterio prioritario dell età anagrafica e della conseguente iscrizione alla classe corrispondente. (D.P.R. 394/99 art. 45). Qualora la commissione deliberi l iscrizione ad una classe diversa, dovrà tener conto: dell ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell alunno, che può determinare l iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all età anagrafica; dell accertamento di competenze e di abilità; del corso di studi eventualmente seguito dall alunno nel Paese di provenienza; del titolo di studio eventualmente posseduto dall alunno; Appare evidente come il compito assegnato dal Collegio dei Docenti al gruppo che si occupa dell accoglienza richieda delicatezza e flessibilità in base ad ogni singola situazione. Diventa, pertanto, indispensabile, avere informazioni sui sistemi scolastici dei Paesi d origine, sulla tipologia dei loro curricoli, sulla durata e sul calendario scolastico attraverso la lettura di brevi schede informative di cui dispone l Istituto. Nell assegnazione alla classe e alla sezione è necessario evitare la costituzione di sezioni con predominanza di alunni stranieri. La commissione indica il tempo massimo che trascorre tra il momento dell iscrizione e l effettivo inserimento dell alunno straniero in classe. Questa fase, infatti, è di importanza fondamentale per permettere agli insegnanti di organizzare un accoglienza efficace e di preparare la classe al nuovo arrivo. L inserimento nella classe Per consentire al nuovo alunno un inserimento graduale che preveda la frequenza a un tempo scuola ridotto in cui l alunno può cominciare a conoscere la nuova realtà, inizialmente appare utile proporre un primo periodo di frequenza parziale alle attività della classe (la cui durata è da definirsi per ogni caso specifico). In questa prima fase gli insegnanti di classe seguono l alunno, utilizzando ore di compresenza mirate. Accanto alle attività di classe è prevista la partecipazione fin dall inizio al laboratorio linguistico per apprendere la nuova lingua. Un accoglienza amichevole potrebbe anche realizzarsi, in particolare nelle classi della scuola media, individuando per ogni nuovo alunno straniero un ragazzo italiano responsabile e disponibile, o straniero proveniente dallo stesso Paese d origine, che svolga la funzione di tutor, di compagno di viaggio specialmente nei primi tempi. L accoglienza è soprattutto un atteggiamento mentale e affettivo che richiede disponibilità, attenzione e sensibilità.
7 E auspicabile, pertanto, nella libertà di tutti e di ognuno, coinvolgere il gruppo classe in attività pratiche di conoscenza reciproca interpersonale e dei Paesi di provenienza e ospitante, che possano consentire la partecipazione del nuovo alunno, senza essere messo necessariamente al centro dell attenzione. Laddove sia possibile, appare utile proporre un uscita sul territorio, per far conoscere il nuovo contesto all alunno. L insegnamento dell italiano e altri apprendimenti linguistici Come evidenziano le linee guida per la scuola in materia di inserimento e di integrazione degli alunni stranieri, emanate dal Dipartimento Istruzione della Provincia Autonoma di Trento per l a.s , uno dei bisogni prioritari degli alunni stranieri neo-arrivati è l apprendimento della lingua italiana. Ne consegue, pertanto, che uno dei primi obiettivi fondamentali è la promozione dell acquisizione di una buona competenza nell italiano orale e scritto, nelle forme ricettive e produttive, per favorire il successo scolastico e l inclusione sociale. Gli studenti stranieri, al momento del loro arrivo, si trovano a dover apprendere: - la lingua italiana del contesto concreto, indispensabile per comunicare nella vita quotidiana (lingua per comunicare); - la lingua italiana specifica, necessaria per comprendere ed esprimere concetti, sviluppare l apprendimento delle diverse discipline e una riflessione sulla lingua stessa (lingua dello studio). Affinché il processo di acquisizione della lingua abbia successo, è necessario avere una consapevolezza collettiva dei tempi reali che richiede l acquisizione e la padronanza delle due diverse strumentalità linguistiche: La lingua per comunicare può essere appresa in un tempo che oscilla da qualche mese ad un anno circa, in base all età, alla lingua d origine, all utilizzo nell ambiente extrascolastico. La lingua dello studio richiede invece anni, considerato che si tratta di acquisire competenze in ambiti specifici e di padroneggiare i diversi linguaggi settoriali. Per una prima alfabetizzazione e per favorire e sostenere il passaggio dalla lingua della comunicazione alla lingua dello studio è necessario progettare attività di laboratorio linguistico inserendo una programmazione mirata sui bisogni reali degli alunni neoarrivati e momenti di apprendimento individualizzato o in piccolo gruppo al fine di sostenere e facilitare il passaggio dalla lingua della comunicazione alla lingua dello studio, principale causa di insuccesso scolastico. Appare fondamentale, pertanto, privilegiare l apprendimento della lingua italiana come funzione linguistica fondamentale per l inserimento nel contesto scolastico e sociale e come abilità trasversale all apprendimento delle diverse discipline, attraverso la partecipazione degli studenti neo-arrivati ad attività di laboratorio linguistico inserite nell orario delle attività curricolari. Accanto alle attività di laboratorio indispensabili per l acquisizione della nuova lingua, appare basilare che l alunno possa partecipare a tutte le discipline presenti nel percorso di studi e alle attività di classe più significative; pertanto gli interventi saranno strutturati in modo tale da garantire una presenza parziale a ciascuna disciplina.
8 La frequenza del laboratorio linguistico è prevista per il primo anno, periodo che potrà essere prolungato o meno in base alle risorse disponibili e ai nuovi arrivi, che rappresentano la priorità d intervento. Ecco, quindi, che trascorsa la prima fase di alfabetizzazione e di primo avviamento alla lingua dello studio, sono gli insegnanti di classe, attraverso modalità da definire collegialmente, che si occupano dell apprendimento delle discipline, in quanto i più titolati per entrare nello specifico delle discipline stesse. Occorre, quindi, che tutti gli insegnanti della classe, di qualsivoglia disciplina, siano coinvolti e responsabili dell apprendimento della propria micro-lingua. Per quanto riguarda le lingue straniere, è possibile, per un primo periodo, l esonero da una delle lingue straniere, esonero in ogni caso, da valutare per ogni singolo alunno. La valutazione La valutazione degli alunni stranieri neo-arrivati deve tener conto del singolo percorso di apprendimento. Nell art. 45, comma 4, del DPR n. 394 del 1999, si trova l enunciazione di questo principio: Il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento. Da ciò ne consegue l indicazione di privilegiare la valutazione formativa rispetto a quella certificativa, prendendo in considerazione i progressi, la motivazione, l impegno e soprattutto le potenzialità di apprendimento dimostrate, puntando verso risultati essenziali ed accettabili, recuperando solo quelle tematiche che sono fondamentali per il futuro percorso scolastico. Come indicato nelle linee guida, a seconda della data di arrivo dello studente e delle informazioni raccolte sulle abilità e conoscenze scolastiche possono venire espressi, sulla scheda di valutazione del primo quadrimestre, negli spazi riservati alle discipline o agli ambiti disciplinari, enunciati di questo tipo o simili: A. La valutazione non viene espressa in quanto l alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana B. La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto lo studente si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana. In particolare, enunciati del secondo tipo, possono essere espressi quando l alunno partecipa parzialmente alle attività didattiche previste per i diversi ambiti disciplinari. Nel secondo quadrimestre la valutazione espressa è la base per il passaggio o meno alla classe successiva e dunque deve essere dichiarata. Pertanto è necessaria, una formulazione come quella al punto B. Tuttavia, nel caso di alunni iscritti a scuola nell ultimo periodo scolastico e per i quali non si hanno sufficienti elementi di valutazione, tale enunciato potrebbe risultare un artificio o una finzione. Sarebbe opportuno, quindi, richiedere l intervento di un mediatore interculturale per la somministrazione e la traduzione di prove che consentano la valutazione almeno in alcuni ambiti disciplinari. Il percorso personale di apprendimento non deve necessariamente riferirsi a una semplificazione del programma della classe, ma può anche riguardare argomenti diversi e utili all alunno straniero neo-arrivato, come ad esempio la conoscenza del nuovo
9 Paese da un punto di vista interdisciplinare, o l acquisizione di un lessico specifico per accedere ad alcune discipline. Anche per quanto riguarda la valutazione della lingua italiana, gli alunni stranieri neoarrivati che frequentano il laboratorio linguistico, vengono valutati dagli insegnanti di classe e dall insegnante del laboratorio linguistico, considerando il percorso svolto e i parametri di valutazione utilizzati per l apprendimento dell italiano L2. Prove d esame di licenzia media Le prove d esame di licenzia media rappresentano il momento conclusivo di un percorso che deve accertare il possesso delle competenze essenziali. Tale valutazione può essere attuata proponendo prove d esame a ventaglio o a gradini che individuano il livello della sufficienza e i livelli successivi. E possibile anche dare prove di contenuto ampio, in modo tale che ogni studente possa trovare le modalità di elaborazione più adeguata alle sue competenze. Il facilitatore linguistico esterno alla scuola, il mediatore interculturale e il personale che interviene nell insegnamento della lingua degli studenti stranieri in sostituzione di una lingua straniera, possono partecipare alle riunioni di programmazione e di verifica delle attività didattica, consegnando ai docenti responsabili delle attività didattiche e formative, gli elementi utili alla valutazione dello studente. La collaborazione con il territorio La collaborazione con il territorio appare un aspetto fondamentale per favorire e facilitare il pieno inserimento dell alunno straniero nella nuova realtà scolastica e sociale. Pertanto, sarebbe auspicabile, l organizzazione di attività extrascolastiche da parte degli enti territoriali al fine di supportare lo svolgimento dei compiti e favorire l aggregazione tra i pari.
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