Capire e supportare i bambini con sospetta dislessia

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1 Capire e supportare i bambini con sospetta dislessia Rachele Giammario Psicologa - Pedagogista - Terapista della neuro e psicomotricità dell età evolutiva

2 Brainstorming Come descrivereste un alunno dislessico? Intelligente, non sta mai fermo, difficile organizzazione spaziale, difficoltà nella memoria a breve, tempi più lunghi nei lavori, bassa autostima, rinunciatario,.

3 Da cosa dipende la dislessia? Base genetica e biologica,

4 Le diverse tipologie di Dislessia Per Boder (1970) suddivide i dislessici in 3 categorie: 1)Disfonetici deficit nella processazione fonologica = veloci ma scorretti 2) Diseidetici errori di natura visiva = lenti ma accurati 3) Misti errori associati ad entrambe le categorie Per Bakker (1999) esistono due tipi di Dislessia: 1) Il tipo L: legato all uso del linguaggio e dell emisfero sinistro il bambino è soprattutto lento 2) Il tipo P: legato all elaborazione dell informazione visiva e all attività dell emisfero destro il bambino è soprattutto inaccurato

5 Come si presentano nelle varie età la Dislessia e i DSA?

6 M Mc Phillips - P G Hepper G M Ulhern Irlanda del Nord Effects of replicating primary- reflex movements on specific reading difficulties in children: a randomised, double-blind, controlled trial

7 Nella scuola materna Non si può parlare ancora di dislessia, ma è possibile rilevare alcuni segni indicatori di successive difficoltà di apprendimento

8 Presenza di difficoltà di linguaggio, attuali o pregresse: sostituzione di lettere s/z - r/l p/b, etc omissione di lettere e di parti di parola, parole usate in modo inadeguato al contesto, uso di parole sostitutive, scarsa abilità nell utilizzo delle parole, frasi incomplete, sintassi inadeguata

9 inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime, nell isolare il primo suono delle parole o l ultimo, difficoltà ad imparare filastrocche.

10 Mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati. Difficoltà di attenzione. Difficoltà nel conteggio, nell enumerazione e nei giudizi di grandezza tra numeri. Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio. Manualità fine difficoltosa. Goffaggine accentuata nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, riordinare. Riconoscimento destra/sinistra inadeguati. Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo.

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12 Nel primo ciclo della scuola elementare Anche in prima ed all inizio della seconda elementare non si può ancora parlare di D.S.A., è difficile o improprio, definire con sicurezza il disturbo di lettura, di scrittura

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14 Però Si possono quindi osservare:

15 difficoltà di riproduzione chiara del segno grafico, inadeguata organizzazione dello spazio sul foglio, incertezza nella sequenza e nella direzionalità della scrittura, problemi di orientamento spaziale, nella riproduzione delle lettere (rovesciate o capovolte), difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio, difficoltà evidente di copia dalla lavagna,

16 distanza dal testo e postura particolari per leggere, perdita della riga e salto della parola in lettura, difficoltà ad analizzare i suoni (fonemi) del linguaggio, difficoltà a ritrovare i fonemi all interno di una parola, difficoltà ad apprendere le corrispondenze suono- segno (fonema - grafema), difficoltà a controllare la sequenza. analisi sonora della parola - smontaggio della parola - ricostruzione della parola,

17 difficoltà evidente di copia dalla lavagna, difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio, disgrafia: macroscrittura e/o microscrittura, difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici, confusione e sostituzione di lettere, in particolare con l uso dello stampato minuscolo, lettere e numeri scambiati: 31/13 p/b sc/ cs a/e u/n, sostituzione di suoni simili p/b d/t m/n r/l s/z difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che ghi/ghe gn/gl,

18 inadeguata padronanza fonologica generale, errori nelle doppie, punteggiatura ignorata o inadeguata, difficoltà ad imparare l ordine alfabetico e ad usare il vocabolario, difficoltà nel processamento numerico (conteggio, giudizi di grandezza tra numeri, ordinamenti di numerosità), difficoltà nella lettura e nella scrittura di numeri, difficoltà ad imparare le tabelline, difficoltà nel calcolo orale e scritto, difficoltà a memorizzare.

19 Osservazione sistematica (Osservazione delle prestazioni atipiche- D.M. 12 luglio 2011) Identificazione dei bambini a rischio e monitoraggio Nella biennio della primaria Adeguate attività di recupero didattico mirato Interventi tempestivi e idonei ad individuare i casi sospetti di DSA( legge 170 art.3)

20 Carattere di scrittura STAMPATO MAIUSCOLO Classe 1 Linee verticali, orizzontali, inclinate (A T E F H I L M N V Z ) Linee aperte o chiuse (B C D G O P Q R S U) Lettere staccate l una dall altra. STAMPATO MINUSCOLO Verso la fine Classe 1 Conserva la divisione delle lettere all interno della parola Lettere composte unicamente da aste e cerchi ( a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z ) Fluidità di tratto

21 CORSIVO Fine classe 1 Non introdurre presto il corsivo, ma con molta lentezza, meglio se a fine anno scolastico. Direzione sinistra-destra/ alto-basso; Forma, dimensioni e proporzioni delle lettere; Gli spazi occupati dalle lettere rispetto al rigo; Le distanze tra le lettere e le distanze tra le parole; I margini che delimitano le aree di scrittura; Maggiore fluidità del tratto

22 Carattere di scrittura STAMPATO MAIUSCOLO: meno impegno percettivo ANALISI Le lettere dello stampato maiuscolo occupano tutte lo stesso spazio Hanno sagome uguali Non è necessario ricorrere a valutazioni percettive di altezza lunghezza, destra, sinistra, sopra, sotto il rigo Riccardi Ripamonti

23 Informazioni necessarie alla decodifica della lettera b visiva linguistica mnestica fonologica articolatoria spaziale uditiva

24 A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z Riccardi Ripamonti ANALISI I tratti distintivi compaiono in modo regolare tutti nella stessa posizione, a destra, facilitando il compito di individuazione e differenziazione delle lettere tra loro. Basta concentrare sempre l attenzione sul lato destro per la non presenza di elementi confusivi (tranne per O-D)

25 A B C D ANALISI E F G H I L M N O P Q R S T U V Z Riccardi.Ripamonti Concentrando l attenzione sul lato sinistro delle lettere ci sono diverse possibilità di confusione (C/G /O/Q /P/R I/L B/E))

26 R

27 Stampato minuscolo: Analisi Presenta differenze notevoli nella forma dello spazio occupato Riccardi Ripamonti Richiede buone capacità di differenziazione dei parametri: alto/basso (a/d) lungo/corto (m-n) davanti/dietro destra/sinistra (b/d p/q) sopra/sotto il rigo (q/b)

28 Corsivo :analisi Presenta differenze notevoli nella forma dello spazio occupato Riccardi Ripamonti Richiede buone capacità di differenziazione dei parametri: alto/basso (a/d) lungo/corto (m-n) davanti/dietro destra/sinistra (b/d p/q) sopra/sotto il rigo (q/b)

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32 Ripassa

33 Usa per lo stampato maiuscolo quadretti centimetrati o rigo unico Usa per lo stampato minuscolo e il corsivo le righe di prima colorando il rigo stretto per evidenziarlo, se è necessario.

34 Una corretta impugnatura per favorire una corretta visione e l uso del corsivo Questo crea un interferenza che potrebbe favorire una soppressione parziale o totale della capacità di vedere con entrambi gli occhi (la binocularità), favorendo l instaurarsi di problemi visivi assimmetrici come un difetto visivo maggiore su un occhio (anisoametropia) o una diversa efficienza funzionale nei due occhi (diversa ampiezza accomodativa monoculare o limitazione nell ampiezza dei movimenti fini degli occhi).

35 Quindi in prima? Evitare assolutamente di presentare più caratteri contemporaneamente. Passare allo stampato minuscolo solo dopo che tutti i suoni, digrammi compresi, sono stati presentati Far manipolare lettere e sillabe in particolare ai bambini con difficoltà a memorizzare: disegnarle, ritagliarle, costruirle con la creta, con il corpo, ripassare i contorni.

36 Lettere smerigliate

37 Il dono della dislessia Ronald D.Davis Armando ed.

38 Carattere di scrittura: evoluzione delle abilità Man mano che è esposto a sistema della lingua scritta il bambino diventa abile a individuare i tratti distintivi della lettera. Trascura gli elementi non significativi Impara a individuare i rapporti che non variano col modificarsi dei parametri spaziali una A è tale sia se scritta in maiuscolo che minuscolo che corsivo

39 Ordine di presentazione delle lettere Vocali A E I O U Lettere i cui suoni sono allungabili. M N S F L R V Lettere con suoni esplosivi P T B D.. Digrammi (uno alla volta) Ca co cu chi che Cia cio ciu ce ci Ga go gu ghe ghi Gia gio giu ge gi Gna gno gnu gne gni Scia scio sciu sce sci Glia glio gliu glie gli

40 Opposizione e rendimento funzionale Fonema B - P Fonema R - L Fonema T - D Fonema M - N Fonema S - Z Fonema V - F

41 Presentare la sillaba diretta DOPO Presentare l inversa NON CONTEMPORANEAMENTE

42 E per la lettura, quale metodo utilizzare? Metodo Globale o Metodo Alfabetico? di Y. Liberman e A. M. Liberman Annals of Dyslexia, vol.40, pp.51-76, 1990 Vari

43 È opportuno insegnare a scrivere con un metodo che utilizzi la sillaba e non la parola o la lettera

44 Se in seconda elementare permangono Difficoltà nella lettura Difficoltà nel copiare dalla lavagna Perdita del rigo e salto della parola durante la lettura Disgrafia: difficoltà ad utilizzare al meglio lo spazio del foglio Difficoltà e lentezza nello svolgimento del lavoro in classe

45 e ancora: Difficoltà a ricordare ed esporre fatti in ordine cronologico Errori ortografici ripetuti Difficoltà a ricordare l ordine alfabetico Difficoltà nel memorizzare tabelline, formule, procedure Difficoltà di attenzione

46 Dalla terza elementare in poi Segni indicatori di difficoltà sono:

47 incompleta stabilizzazione delle corrispondenze grafema - fonema e acquisizione graduale del codice alfabetico, difficoltà nel controllo delle parole ortograficamente più complesse, scarsa automatizzazione dell analisi e della sintesi fonemica, capacità di lettura, come riconoscimento, di un numero limitato di parole note, lettere e numeri scambiati: 31/13 p/b sc/ cs a/e u/n, sostituzione di fonemi simili p/b d/t m/n r/l s/z nella lettura e/o nella scrittura

48 difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che ghi/ghe gn/gl, doppie, difficoltà nel processamento numerico (conteggio, giudizi di grandezza tra numeri, ordinamenti di numerosità), difficoltà nella lettura e nella scrittura di numeri, difficoltà ad utilizzare semplici strategie di calcolo.

49 Fase finale (quinta elementare e medie) In questa fase il codice alfabetico viene padroneggiato quasi completamente e le corrispondenze suono - segno si stabilizzano. L analisi, la sintesi dei fonemi delle parole e la lettura diretta delle parole cominciano ad automatizzarsi, almeno con le parole di uso più frequente. In alcuni casi possono osservarsi ancora alcune delle difficoltà elencate per il secondo ciclo della scuola elementare.

50 Rimangono comunque: un limitato accesso al lessico ortografico; scarsa integrazione dei processi di decodifica e comprensione. La lettura resta stentata; difficoltà nell aritmetica, nel conteggio (specialmente all indietro), nella lettura e scrittura di numeri, nel calcolo orale e scritto.

51 L alunno che presenta molti di questi sintomi, potrebbe essere dislessico?

52 Cosa possono fare i docenti per migliorare il successo scolastico degli alunni?

53 Cosa fare? Non pensiamo di dover utilizzare due didattiche separate: una per la classe ed una per i dislessici. MA Utilizzare una didattica per tutta la classe. Il vantaggio sarà per tutti.

54 Il ragazzo lentamente elabora un immagine di sé improntata sulla sfiducia Gli insegnanti aumentano gli stimoli e confermano l insuccesso La famiglia è in allarme perché il proprio figlio è diverso dalle proprie aspettative

55 Creare ambienti costruttivi, collaborativi, attivi se manca un DSA in handicap

56 Diagnosi Alla fine del secondo anno della scuola primaria

57 Dislessia, che fare?

58 Patto con la famiglia Alleanza stretta tra genitori, insegnanti ed esperti del settore

59 La triade servizi famiglia scuola

60 Legge 8 ottobre n.170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Con Decreto Attuativo n del 12 luglio 2011 e le Linee Guida la Legge 170/2010 è diventata operativa

61 D.M. n del 12 luglio 2011 Finalità del decreto Il presente decreto individua, ai sensi dell art. 7, comma 2, della Legge 170/2010, le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell infanzia, nonché le forme di verifica e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di DS A, delle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale di istruzione e nelle università.

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63 Art. 3 Diagnosi Servizio sanitario nazionale Strutture accreditate

64 Da Linee guida per i disturbi di apprendimento SINPIA

65 Legge 170 Art. 2 Finalità a) garantire il diritto all'istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.

66 A scuola Ci si va per imparare! È un diritto sancito dalla costituzione! I ragazzi sono curiosi! Hanno voglia di imparare! Anche quelli con DSA! Questa voglia di imparare la possono mettere a scuola o fuori dalla scuola. Questo dipende in gran parte dal contesto (scuola, insegnati, genitori,...) 66

67 Dispersione scolastica La percentuale dei soggetti che vivono la scuola con disagio oscilla tra il 36% e 40% Il 10% presenta difficoltà di apprendimento Il 3-4% della popolazione italiana presenta un DSA In Italia interessa circa un bambino ogni 30.

68 PER ESSERE DEFINITI DISLESSICI È NECESSARIO ESSERE INTELLIGENTI

69 Grazie per l attenzione rachele.giammario@alice.it

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