Gli alberi e il verde urbano. Dott.ssa Laura Cevenini

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1 Gli alberi e il verde urbano Dott.ssa Laura Cevenini 1

2 Introduzione Cos è il verde urbano Caratteristiche e limiti del verde nelle città Gestione dell albero Potatura Endoterapia Valutazione della stabilità 2

3 Verde urbano Aree dotate di proprie specifiche funzioni e destinazioni all interno del contesto urbano (Chiusoli, 1999). - Parchi e boschi urbani - Aree verdi di piccole e grandi dimensioni, giardini privati; - Piantagioni stradali (scarpate, strade di transito). (Baluermel, 1978) 3

4 Fattori limitanti Temperature Disponibilità idrica Vento Inquinamento Limiti tecnici (spazio, segnaletica stradale, cavi e condutture, illuminazione, sali, riduzione rizosfera, confini, elementi protettivi, coperture) 4

5 Caratteristiche desiderate - Assenza di semi o frutti di intralcio - Assenza di produzione di semi o polline allergogeni - Crescita rapida nei primi anni - Mancanza di radici invadenti e polloni alla base - Portamento colonnare - Resistenza al vento - Resistenza all inquinamento dell aria e del suolo - Resistenza alla siccità e all asfissia - Rusticità 5

6 Progettazione Percorso logico cosa dove come realizzare (A. Toccolini, 2002) 6

7 ANALISI SITO RICHIESTE UTENZA Potenzialità del sito - studio preliminare (analisi territoriale e paesaggistica) - progetto di massima (soluzioni alternative) - progetto esecutivo 7

8 Elementi tecnici di progettazione suolo clima componenti vegetali Ph Tessitura El. Nutritivi Sostanza org Umidità Temperatura Vento Piovosità Radiazione solare Uso funzionale - architettonico - estetico Scelta specie Impianto Manutenzione Rapporto con l ambiente circostante 8

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12 Correnti d aria e isola di calore 12

13 Gestione 13

14 Potatura: perchè Stabilità Transito veicoli e persone Illuminazione pubblica Profilassi sanitaria Evitare danni a tubature, fili ed edifici Scelta specie Corretti interventi (taglio di ritorno) Diradamento dei rami 14

15 Potatura: considerazioni Forma dell albero Reazione al taglio Effettuarla in modo corretto e nell epoca più giusta 15

16 Potatura: come 16

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19 CODIT compartimentazione delle ferite 1. debole, si oppone all estensione verticale (occlusione). 2. Si oppone alla diffusione verso l interno (cerchie) 3. Robusta, si oppone all estensione in senso tangenziale (raggi parenchimatici) 4. Barrier zone: impedisce l estensione del decadimento verso l esterno Barrier zone Legno degradato 19

20 Intensità Leggera ( < 20 cm) Cicatrizzazione veloce Maggior equilibrio e stabilità Ricacci in numero minore e piccoli Pesante ( > 20 cm) Cicatrizzazione lenta e con difetti Forte riscoppio vegetativo Maggior numero, lunghezza e accrescimento dei germogli 20

21 Epoca Fine inverno Tarda estate Tardo autunno Massima risposta vegetativa Ottimo rivestimento Massima emissione e lunghezza dei germogli Nanizzazione Contenimento della chioma Meno vigore Operazioni lunghe e complicate Ottimo rivestimento Gestione semplice e veloce Piante prive di foglie 21

22 Obiettivo Contenimento della chioma Riduzione della vigoria Pronta risposta Stimolante Estate Tardo autunno fine inverno 22

23 Scavi e cantieri Il transito veicolare deve essere minimo e di breve durata Protezioni al tronco Lavori fuori chioma Rigenerazione delle radici Evitare depositi nella zona delle radici e della chioma 23

24 Zona di protezione Buona Scarsa Tolleranza della specie Moderata Giovane Maturo Invecchiato Giovane Maturo Invecchiato Fonte: L. Sani 2008 Età dell albero Giovane (<20% aspettativa di vita) Maturo (fra il 20 e l 80% dell aspettativa di vita) Invecchiato (oltre 80% dell aspettativa di vita) Ampiezza ZPA per cm di diametro del tronco

25 Nuove tecnologie 25

26 Endoterapia Introduzione di una sostanza sistemica nel tronco o nelle radici. - Efficace - Persistente - Minore dispersione - Dosi ridotte 26

27 Endoterapia: la storia Gli inizi nel 1900 studi sulla nutrizione 1950 circa prime applicazioni di Forte sviluppo dagli anni 80 fungicidi e insetticidi 27

28 Endoterapia: perchè Verranno vietato gli interventi con atomizzatore Sicuro per le abitazioni Utilizzo anche su alberi alti Utilizzo anche in zone con fiori Utilizzo anche in zone umide Unico metodo su organismi poco raggiungibili (scolitidi, funghi radicali) Anche in giornate ventose 28

29 Endoterapia: obiettivi 1998 Cameraria ohridella 2004 Rhynchophorus ferrugineus 2007 Anoplophora glabripennis e chinensis 2011 alberi da frutto (nanizzanti, fioritura) alberi ornamentali (bacche, pappi..) 29

30 Endoterapia: come Metodi a pressione naturale. Sfruttano la normale traspirazione della piante. Non trattare con alta UR Meglio con sole e vento 30

31 Endoterapia: come Metodi a micropressione 31

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33 Quando e come trattare Importante considerare lo stato fisiologico delle piante trattate, per ottimizzare l applicazione. Usare prodotti registrati per l uso endoterapico (imidacloprid, methomyl, tiabendazolo, abamectina). Deroghe speciali per punteruolo rosso. Trattare al momento opportuno 33

34 Effetti indesiderati Fitotossicità Danni ai vasi linfatici Mancata cicatrizzazione Penetrazione di funghi Residui tossici e danni collaterali 34

35 STABILITA Schianti e sradicamenti: prevenzione! 35

36 Com è fatto 1. Corteccia 2. Libro 3. Cambio 4. Legno 5. midollo Il cambio ottimizza la struttura meccanica dell albero, adattandola ai diversi carichi 36

37 Trasporto delle sostanze Nei vasi legnosi passa la linfa grezza, dal basso verso l alto, Nei vasi cribrosi passa la linfa elaborata, dalle foglie alle radici. 37

38 BIOLOGICO Trasporto Trasporto Assorbimento di sostanze nutritive e acqua EFFETTO FOGLIE Assorbimento di luce e CO 2 RAMO TRONCO RADICI MECCANICO Resistenza al vento sostegno Sostegno ancoraggio 38

39 Responsabilità civile Art c.c. qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno Il fatto ingiusto deriva da una colpa quando si verifica a causa di negligenza, imprudenza o imperizia, inosservanza delle leggi, regolamenti, ordini o discipline. 39

40 Responsabilità civile Art 2051 c.c. ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che per il caso fortuito 40

41 Onere probatorio Qual è stata la causa del cedimento? (carie, potatura errata, evento meteorologico, anomalie radicali) Il danneggiato deve dimostrare che il cedimento non è stato indotto dal suo comportamento (urto) Il responsabile dell albero si deve esser comportato come un buon padre di famiglia Dimostrazione della natura fortuita dell evento 41

42 Controversia La valutazione tecnica, in caso di controversia verte sulla determinazione: - Se l albero era o meno in condizioni statiche normali e si trovava in integre condizioni,vegetative e manutentive. - Se la situazione di integrità era nota al custode - Se, nonostante ciò il crollo dell albero o la caduta dei rami, è stato determinato da un fatto eccezionale di natura fortuita, imprevisto e imprevedibile. 42

43 Approccio tecnico alle responsabilità VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DELL ALBERO Essendo un essere vivente non si può mai parlare di garanzia di messa in sicurezza; non può mai essere eliminato il pericolo naturale di cedimento. La VALUTAZIONE DI STABILITA è quindi un metodo finalizzato a selezionare quelle piante con segni o sintomi che conducono ad un cedimento più o meno rapido. 43

44 Approccio tecnico alle responsabilità NECESSITA DELLA GESTIONE E SUO CONTROLLO PERIODICO Se il proprietario o gestore dell albero non attua un programma di monitoraggio delle condizioni vegetative, fitosanitarie e di stabilità, si comporta in modo negligente. Ma spesso sono proprio gli interventi eseguiti a provocare l insorgenza di una instabilità! 44

45 Approccio tecnico alle responsabilità IL CASO FORTUITO Si deve determinare se il cedimento è causato da un evento meteorologico eccezionale e quindi imprevedibile, escludendo l evento meccanico. - Qual è la velocità del vento oltre la quale il cedimento può essere considerato fortuito? - Quali sono le condizioni di contorno critiche? (grado di saturazione del terreno,posizione..) 45

46 Soluzioni: L albero deve essere attentamente valutato con una procedura condivisa. Documentazione completa ed esaustiva, con la descrizione dei difetti riscontrati, della loro posizione ed entità, dei mezzi per mezzo dei quali si è giunti alla diagnosi e al programma delle cure colturali. Monitoraggio periodico e non una tantum. La frequenza dipende dalla pericolosità dell albero Se i primi due punti sono stati applicati con diligenza, si può dimostrare l imprevedibilità del cedimento. 46

47 Considerazioni Limitare il pericolo per l uomo e per le cose Non conservare un albero a tutti i costi Non abbattere al minimo difetto. 47

48 VTA (visual tree assessment) Analisi visiva necessaria per riconosce i pericoli, per fare una diagnosi. L albero può cadere? 48

49 Forma dell albero Sollecitazioni e carichi esterni Piegamento (neve) Trazione a spirale, torsione (vento) Compressioni 49

50 Forma dell albero Assioma della tensione costante Una costruzione ottimale ha una tensione costante su tutta la superficie. Se ci sono zone meno sollecitate di altre, l albero cresce maggiormente nelle zone più caricate, per distribuire meglio il carico. Esempio: il carico del vento è fondamentale per l ispessimento del tronco dall alto verso il basso. I carichi definiscono la forma della chioma. 50

51 Biforcazioni: sede di nuova crescita per bilanciare il carico (allontanamento). I problemi sorgono quando qualcosa interferisce a modificare la tensione. 51

52 Ferite L albero le ripara allo stesso modo, seguendo l assioma della tensione costante. Deposita materiale dove è cambiata la tensione. 52

53 Oggetti estranei Cartelli, pietre; per evitare che la tensione, in questo caso pressione, sia in un solo punto, l albero li ingloba. 53

54 Forma ottimale Geotropismo. Un albero inclinato si rimette in posizione depositando legno di reazione, così come un ramo sale verso l alto in caso di perdita di leader. Momento di torsione, per far fronte al vento Mt = F vento * L Strategia della flessibilità 54

55 Perché si rompono In natura è una pratica economica per il mantenimento della specie. Pagano il prezzo per la realizzazione di una struttura leggera e con basso consumo energetico 55

56 Come si rompono Inserzione dei rami; punto di potenziale rottura. Dal ramo le fibre entrano lateralmente nel tronco e poi piegano verso il basso. Dal fusto le fibre vanno prima longitudinali nel ramo e poi ruotate intorno al collare di abscissione. Il ramo cede per carichi di compressione, a cui resiste meno. Le fibre si spezzano, più raramente si strappano. 56

57 Come si rompono Flessione del cilindro cavo, come una lattina vuota o un tubo flessibile 57

58 Parete residua t: parete residua R: raggio del tronco t/r=0,3 Da prove sperimentali effettuate in bosco su 900 alberi il rapporto t/r su alberi caduti era sempre inferiore a 0,3. Qualche albero in piedi aveva valore di 0,2 ma aveva subito una drastica potatura. CHIOMA?? RADICI?? 58

59 Come si rompono Tensione tangenziale: divisione lungo l asse centrale, come il piegamento di un libro. accentuata con decadimento al colletto. 59

60 Come si rompono Torsione, fibre spiralate, subisce un sabotaggio quando in seguito a interventi sulla chioma, viene esposto a tensioni diverse, che possono stravolgere le sollecitazioni di torsione fino a quel momento sostenute. 60

61 Come si rompono Corteccia inclusa, si forma legno di reazione che non sopporta molto la compressione. È una fessura trasversale. 61

62 Come si rompono Delaminazione delle radici 62

63 Ribaltamento Viene meno l ancoraggio delle radici; l albero scarica a terra la forza che proviene dall alto e quando viene a mancare l ancoraggio, complice anche l umidità del terreno, si generano fessure nel terreno e successivamente la pianta si ribalta. 63

64 Radici Radici fittonanti Radici fascicolate Influenza del tipo di terreno 64

65 Sintomi, il linguaggio degli alberi 65

66 Sintomi Le costolature, i rigonfiamenti sul fusto, sui rami, sono segni di uno squilibrio. Bisogna fare molta attenzione ai segni sulla corteccia 66

67 Cedimenti non prevedibili L albero subisce una sollecitazione più forte di quella che riesce a sopportare. Il legno di reazione prodotto in seguito alle normali sollecitazioni non basta. 67

68 VTA - Controllo visivo - Biologico Meccanico Vitalità Corpi fruttiferi fungini Collari di abscissione Riparazione ferite Sicurezza alla rottura -Rigonfiamenti e costolature -Ferite -Fessure -Difetti morfologici Sicurezza della stabilità (vento) -Collari radicali -Difetti della chioma -Fessure nel terreno 68

69 VTA indagini strumentali - Percussione con martello di gomma Misurazione della velocità di propagazione dell onda sonora Misurazione della densità del legno Prelievo di una carota di legno 69

70 Martello ad impulsi Si ottiene la velocità in m/s da confrontare con i valori della bibliografia per il legno sano 70

71 Dendrodensimetro 71

72 Frattometro Momento di rottura Angolo di rottura Momento di frattura Grande Grande Piccolo Piccolo Angolo di frattura Piccolo Grande Piccolo Grande Effetto della carie Basso Distruzione lignina Distruzione cellulosa Distruzione cellulosa 72 e lignina

73 Tomografo sonico 73

74 Tomografo sonico 74

75 Tomografo sonico 75

76 Tomografo sonico 76

77 Confronto con la realta 77

78 Classi di propensione al cedimento A. Trascurabile: non manifestano segni o sintomi. Controllo visivo ogni 5 anni. B. Bassa: segni o sintomi di lieve entità. Controllo visivo ogni 3 anni. C. Moderata: segni o sintomi significativi; fattore di sicurezza ridotto. Analisi visiva e strumentale ogni 2 anni. Interventi colturali facoltativi. C/D. Elevata: segni o sintomi di difetti gravi; fattore di sicurezza drasticamente ridotto interventi colturali obbligatori per la nuova definizione di classe. D. Estrema: segni o sintomi di difetti gravi; fattore di sicurezza esaurito. abbattimento. 78

79 Scheda tipo 79

80 SIA (static integrated assessment) carico geometria materiale ALBERO = EDIFICIO (L. Wessolly) 80

81 SIA Misura diametro e altezza Definizione chioma Diametro richiesto mis / ric Sicurezza statica di base (coeff.) 81

82 SIA Nuovo coeff. * mis = spessore parete residua 82

83 SIM (static integrated method) Modulo elastico Volume della chioma Diametro e altezza ANALISI COMPUTERIZZATA 83

84 Estensimetro - inclinometro 84

85 Confronto tra le tecniche VTA: forte ruolo della patologia SIM e SIA: il fattore importante è il carico di vento in relazione al contesto. Il SIM può essere usato per valutare in modo preciso esemplari di pregio e per validare la SIA. Il SIA può servire per una indagine preliminare speditiva. 85

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88 Pozzuoli 06 nov

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