Università LUMSA PSICODIAGNOSTICA DELL'ETA' EVOLUTIVA E DELL'ADULTO (III MODULO) Prof.ssa ELDA ANDRIOLA
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1 Università LUMSA PSICODIAGNOSTICA DELL'ETA' EVOLUTIVA E DELL'ADULTO (III MODULO) Prof.ssa ELDA ANDRIOLA andriolaelda@tiscali.it
2 I disturbi d ansia in età evolutiva
3 La mia paura è la mia essenza, e probabilmente la parte migliore di me stesso. (Franz Kafka)
4 ARGOMENTI DEL GIORNO 1. Vulnerabilità all'ansia: anxiety sensitivity, attaccamento e temperamento 2. Le fobie nei bambini 3. L ansia da separazione 4. L ansia sociale
5 ANSIA E VULNERABILITÀ Quando si osservano i disturbi d ansia nei bambini (ansia da separazione, attacchi di panico, timidezza, disturbi ossessivo-compulsivi) si scopre che questi bambini hanno in comune altri problemi quali l impulsività, la distraibilità, l inflessibilità, le esplosioni emotive, ma soprattutto una vulnerabilità sociale. facilmente sono trascurati o rifiutati dai compagni
6 MODELLO ESPLICATIVO GENERALE Fattori genetici Ansia genitoriale Vulnerabilità all ansia Attivazione ed emozioni Bias cognitivi Evitamento Eventi stressanti aspecifici Disturbi d Ansia Attaccamento Reazione dei genitori Fattori di socializzazione Esperienza di minaccia specifica
7 EZIOLOGIA: FATTORI BIOLOGICI, AMBIENTALI, INDIVIDUALI Una vulnerabilità biologica ( es inibizione comportamentale) predispone il bambino all'ansia che viene attivata e mantenuta da fattori ambientali (contesto familiare), processi cognitivi (schemi disfunzionali), esperienze apprese (evitamento, condizionamenti).
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9 VULNERABILITA PSICOLOGICA Incapacità cronica a fronteggiare eventi negativi inaspettati o incontrollabili, associata a risposte emotive negative. Risultato di esperienze precoci ripetute di incontrollabilità e imprevedibilità Questo produce nel bambino un senso di non controllo (concetto di sè) e una visione del mondo come imprevedibile (concetto dell altro).
10 ANSIA E TEMPERAMENTO Il temperamento è un substrato sul quale si strutturano le esperienze del bambino e le relazioni con l ambiente esterno. Il temperamento, insieme ad altri fattori precoci, è responsabile della vulnerabilità individuale a sviluppare o meno psicopatologia e un tipo di disturbo piuttosto che un altro.
11 ANSIA E TEMPERAMENTO Alcuni bambini con sistemi neurovegetativi molto eccitabili tendono a diventare timidi, ansiosi, inibiti. Il 10%-15% dei bambini nasce con tendenza a diventare timido, trattenuto, frenato, mentre un altro 10-15% si caratterizza per tendenza a maggiore spontaneità e impulsività.
12 ANSIA E TEMPERAMENTO La prima tipologia di bambini, di fronte ad uno stress (si toglie loro il ciuccio da bocca) ha una crisi di pianto: questo è visibile dai primi mesi di vita e, evidentemente, è una reazione non appresa dai genitori. La seconda tipologia di bambini, di fronte allo stress resta calmo e, a 14 mesi, anzichè piangere di fronte all estraneo, sarà più sicuro e disponibile.
13 ANSIA E TEMPERAMENTO I bambini che fanno fatica a gestire l inatteso a un anno, a 6 anni sono timidi. Questi bambini, quando di fronte a qualcosa di nuovo diventano cauti e buoni per qualche secondo o qualche minuto. Tutti questi comportamenti sono ascrivibili al temperamento, quindi su base genetica.
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15 ANXIETY SENSITIVITY E la paura o sensibilità a sperimentare ansia Implica preoccupazione per le reazioni fisiche derivanti dall ansia e in generale per le conseguenze dell emozione sperimentata: perdita immagine sociale, pazzia. I sintomi fisici come sudorazione, tachicardia, ecc. sono vissuti dal soggetto come minaccia all integrità fisica o psicologica e questo produce un incremento della reazione ansiosa. Allora il soggetto dice a se stesso ho ben ragione di preoccuparmi In realtà se i sintomi fossero stati inizialmente attribuiti all ansia e non ad altro ( e se l ansia fosse dal soggetto considerata come naturale ), la reazione fisica si sarebbe minimizzata e non amplificata e il soggetto non l avrebbe ascritta alla pericolosità
16 Anxiety Sensitivity Deriva, quindi dall idea che le persone reagiscono di fronte ad un pericolo reale o immaginario in modo diverso (temperamento, attaccamento, variabili ambientali) Questo si traduce in differenze individuali rispetto alla: valutazione della minaccia valutazione delle proprie risorse di coping.
17 LE PAURE DEI BAMBINI Rientrano in tre principali categorie: paura di eventi esterni, di persone o di animali (es. buio, ladri, visite mediche, cani, insetti ecc.) paura di creature immaginarie (diavolo, mostri, fantasmi) paura delle proprie inadeguatezze (paura di sbagliare, di non riuscire, di fare brutta figura)
18 EVOLUZIONE DELLE PAURE Le paure sono episodi frequenti e comuni nella vita del bambino che accompagnano la sua crescita inscrivendosi nel suo normale sviluppo psichico. Le paure cambiano in base all età, nell infanzia ci si trova di fronte a paure di tipo più irrazionale, come: mostri, fantasmi, animali.
19 EVOLUZIONE DELLE PAURE Con la crescita divengono sempre più complesse ed articolate, interessando più da vicino la sfera sociale e relazionale come ad esempio, la paura di apparire inadeguati. I bambini rispetto alle loro paure possono avere atteggiamenti differenti: possono parlarne in modo esplicito, lamentarsi frequentemente e intensamente oppure cercare di mascherarle perché si vergognano.
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21 Sindrome Fobica dell Infanzia Si caratterizza per paure che hanno una elevata specificità per una determinata fase dello sviluppo e per un grado di ansia significativamente anormale e non facente parte di una patologia più generalizzata. Il confronto con l oggetto/situazione fobica causa ansia e malessere significativo. La volontà di evitare l ansia ed il malessere ingenerati dal confronto con l oggetto o la situazione fobica conducono allo sviluppo di evitamento sino all agorafobia.
22 Sindrome Fobica dell Infanzia Le paure sono persistenti, sproporzionate e irrazionali e hanno come oggetto specifico: Animali Insetti Temporali Suoni forti Buio Sangue, ferite Visite mediche, dentistiche Altezza, luoghi chiusi
23 LA FOBIA La fobia è una paura marcata e persistente con caratteristiche peculiari: è sproporzionata rispetto al reale pericolo dell oggetto o della situazione; non può essere controllata con spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti; supera la capacità di controllo volontario che il soggetto è in grado di mettere in atto; produce l evitamento sistematico della situazione-stimolo temuta; permane per un periodo prolungato di tempo senza risolversi o attenuarsi; comporta un certo grado di disadattamento per l interessato; l individuo riconosce che la paura è irragionevole e che non è dovuta ad effettiva pericolosità dell oggetto, attività o situazione temuta.
24 ESORDIO La maggior parte dei disturbi d'ansia compaiono prima dell età adulta. La fobia degli animali è più comune nella scuola elementare. urante le scuole medie si ha l esordio della fobia sociale (19-20 a) e delle fobie specifiche, anche se per queste ultime si può fare un ulteriore distinzione: Fobia degli animali - età media di 7 anni Fobia del sangue - età media di 9 anni Fobia del dentista - età media di 12 anni Claustrofobia - età media di 20 anni Agorafobia età media 29 anni. Le fobie si sviluppano più facilmente, dunque, nell infanzia e adolescenza e tendono successivamente a scomparire.
25 ANALISI DELLA FOBIA Inibizione del comportamento di esplorazione autonoma (dovuta ad angoscia di separazione da fda) a favore della costante attivazione di comportamenti finalizzati alla ricerca di protezione e tranquillizzazione Opposizione tra: Ricerca continua di protezione [Attribuzione di valore del genitore al bambino in senso di fragilità, fisica ( ti ammalerai ) o psichica ( non riuscirai a controllarti ), per cui il mondo è minaccioso] Esigenza di conoscere ambiente
26 Sindrome ansiosa da separazione È caratterizzata da paura della separazione dalle persone a cui il bambino è particolarmente legato, con eccessiva preoccupazione circa eventi spiacevoli che potrebbero accadere ai genitori o a lui stesso durante la separazione, rifiuto di andare a scuola o a letto con incubi relativi alla separazione e sintomi somatici. Compare in età precoce con una intensità non usuale e persiste oltre l età abituale. Si associa spesso a problemi del funzionamento sociale. È una caratteristica normale in bambini di 2 anni. L esordio è dalla scuola materna entro i 18 anni. C è un picco di incidenza intorno ai 7-8 anni.
27 DIAGNOSI DIFFERENZIALE 1. ansia normale, di intensità gestibile e che non include l evitamento 2. ansia generalizzata, in cui l ansia non è focalizzata su separazione 3. depressione, con la quale c è spesso comorbilità ma devono essere presenti i criteri per la doppia diagnosi 4. fobie in cui vi sono paure specifiche e insorgenza più frequente in adolescenza 5. fobia scolastica: va compreso se il rifiuto di andare a scuola nasce da ansia di separazione o, come più frequente in adolescenza, da altri timori per es di quello che accade in classe.
28 ALCUNE RIFLESSIONI L ansia è presente solo alla (o alla previsione della) separazione dalla figura di attaccamento: non vanno in un altra stanza o al bagno da soli, soprattutto se c è la madre, non dormono nella loro stanza, non vogliono andare a scuola, spesso divengono una vera e propria ombra della madre seguendola in ogni suo spostamento. Quando sono separati dai genitori o in prossimità di separazione cominciano ad accusare sintomi fisici quali mal di testa, vomito, mal di stomaco, implorano di rimanare con i genitori anche con capricci e collera. Quando sono lontani da questi sono tristi, piagnucolosi, telefonano in continuazione ai genitori, implorano di poter tornare a casa.
29 INDICI COMPORTAMENTALI 1. Vuole spesso telefonare alla madre quando è a scuola 2. Interrompe frequentemente il gioco per controllare che il genitore resti vicino 3. Rifiuta di essere lasciato solo con la baby-sitter 4. Si preoccupa della salute fisica della madre 5. Rifiuta di dormire da amici e parenti 6. Rifiuta di andare in colonia o in campeggio senza i genitori.
30 INDICI COGNITIVI 1. Preoccupazione che i gg. possano essere uccisi o rapiti, o scomparire per non tornare più 2. Preoccupazione che i gg. possano morire in un incidente stradale o ferirsi gravemente 3. Preoccupazione che i genitori possano ammalarsi gravemente e morire anche a seguito di lievi malesseri
31 FATTORI PRECIPITANTI 1. Lutto genitore per incidente/malattia, lutto animale 2. Malattia del bambino o di un familiare, ospedalizzazione 3. Separazione/divorzio dei genitori 4. Cambiamento di classe/scuola 5. Cambiamento di residenza
32 Sindrome di ansia sociale Si caratterizza per una eccessiva, persistente e ricorrente paura e/o evitamento degli estranei che si instaura prima dei sei anni. Si accompagna a difficoltà significative in ambito sociale. La paura è associata ad un grado normale di attaccamento selettivo ai genitori o alle altre persone della famiglia. Il bambino può evitare sia gli estranei adulti che i coetanei.
33 INDICI COMPORTAMENTALI 1. È riluttante a partecipare a feste, giochi e attività se non sa prima chi sarà presente 2. A scuola durante la ricreazione se ne sta in disparte 3. Ai giardini pubblici gioca da solo anziché unirsi agli altri bambini 4. Non va alle feste di compleanno
34 INDICI COGNITIVI 1. Vorrebbe avere degli amici, ma pensa che gli atri non siano interessati ad avere rapporti di amicizia con lui 2. Crede che gli altri non lo notino o che facciano apposta a non prestargli attenzione 3. Giudica il comportamento degli altri come imprevedibile o dannoso 4. Pensa di avere interessi diversi dagli altri e che per questo non si divertano facendo le cose che piacciono a lui.
35 SCOPI IN GIOCO Lo scopo è di lasciare una buona impressione di sé ma viene disatteso in quanto il soggetto presta attenzione all espressione somatica dell ansia entrando in un circolo vizioso che produce anche un deterioramento della prestazione.
36 IL RUOLO DELLA VERGOGNA L emozione è un indicatore di come percepiamo il nostro stato attuale rispetto a quello che vorremmo raggiungere (scopo). La vergogna è la consapevolezza/paura di non riuscire a raggiungere uno scopo particolarmente importante. Si esprime come timore di essere giudicato negativamente in uno o più scopi ritenuti importanti per una immagine di sé positiva. La vergogna è tanto maggiore quanto più importante è la persona che giudica (giudice significativo). Coesistono nel soggetto credenze negative circa la propria immagine e credenze positive circa le caratteristiche dell altro
37 ELEMENTI COGNITIVI CENTRALI L elemento causale sembra essere il forte desiderio di trasmettere un favorevole impressione di sé. La pervasività dello scopo, la mancanza di flessibilità, l incapacità di rinunciare al pieno raggiungimento dello stesso esacerbano il disturbo, insieme alla convinzione certa di non riuscire ad ottenere quanto desidera (Clark e Wells 1995)
38 CREDENZA DI BASE 1. Sono assolutamente inadeguato 2. Le mie prestazioni sono scarse 3. Gli altri si accorgeranno che sono inadeguato 4. Mi rifiuteranno La resistenza al cambiamento deriva dal rischio (che non si vuole assumere) di abbandonare i comportamenti di evitamento.
39 FATTORI DI MANTENIMENTO Spesso non sanno perché si sentono male e cominciano ad avere paura di queste sensazioni. Altri sono in grado di mettere in relazione le situazioni sociali con il sentirsi fisicamente male (vomitare, avere un attacco di panico). La paura di sentirsi male ha un ruolo nel sostenere l ansia sociale.
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