CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE TESI

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE TESI L Intelligenza Emotiva come strumento per una leadership infermieristica d eccellenza. Studente: AMORUSO DIEGO Matricola: Relatore: dott. Enrico Ballerini Correlatore: dott. Alexander Giordano A.A. 2008/2009

2 1. INTRODUZIONE Circa un anno fa, mentre scorrevo gli scaffali di una libreria, m imbattei in un libro dalla copertina color azzurro pastello e dal titolo accattivante: Essere leader di Daniel Goleman. Pensai: Esiste davvero un manuale che spieghi come essere un buon leader? Sicuramente conterrà una serie di paradigmi su cosa è meglio fare, o non fare. Non so bene perché, ma alla fine lo comprai e lo lessi nell arco di pochi giorni. Nel libro, due parole erano ripetute con costanza: Intelligenza - Emotiva. Capii che la teoria che sostiene queste due parole è in grado di aiutare concretamente il leader nel condurre gli altri e pensai che valeva la pena approfondire l argomento, magari attraverso la stesura della tesi di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Se come manager si è convinti che le persone siano determinanti per il successo o l insuccesso di un organizzazione e possano essere realmente considerate un opportunità strategica di vantaggio competitivo, diventa importante conoscere alcuni aspetti del comportamento umano, quali la comunicazione e il linguaggio delle emozioni. Le competenze manageriali classiche, da quelle tecnicoprofessionali a quelle organizzativo-gestionali, da sole, non sono più sufficienti per la valutazione di un manager. Una migliore valutazione si raggiunge considerando anche le doti di leadership dei dirigenti: la capacità relazionale, di lavorare in team, di comunicare e, in particolare, di gestire le emozioni, intesa nel senso di possedere la capacità di trasmettere, riconoscere e controllare le proprie, e altrui, emozioni. Le organizzazioni e i contesti organizzativi non sono riconducibili, esclusivamente ad aspetti materiali, tecnici, normativi e/o burocratici ma, essendo costituiti da persone e da gruppi che interagiscono, sono formati e caratterizzati soprattutto dai comportamenti, dalla!

3 comunicazione e dalle emozioni; sono dunque, non solo metaforicamente, delle organizzazioni viventi. Ciò non significa che i manager debbano diventare psicologi o psicoanalisti, è invece importante che essi possano basare il proprio know how oltre che sugli aspetti tecnici, anche sulla conoscenza dei comportamenti, della comunicazione e degli aspetti più propriamente emotivi che riguardano il loro lavoro, se stessi e il rapporto con gli altri. Le emozioni e la comunicazione in genere, sono una parte integrante e fondamentale di tutta la nostra vita, da quella ufficiale e pubblica, a quella intima e privata. Infatti, la comunicazione non è solo fatta di razionalità, è anche, e soprattutto, espressione di emozioni, sentimenti e valori. La capacità di comunicare, d interagire con gli altri e di esprimere le proprie emozioni è ormai universalmente considerata una delle qualità più importanti che stanno alla base di una leadership efficace, efficiente e appropriata di qualsiasi organizzazione. La cultura della relazione interpersonale, della comunicazione, dell empatia e dell ascolto, è parte integrante dell expertise dei dirigenti presenti all interno delle organizzazioni, in particolare di quelle sanitarie. Una delle qualità richieste oggi a un dirigente è sicuramente l insight, in altre parole la capacità di guardarsi dentro, di riconoscere e di far conoscere le proprie emozioni, confermato ciò dall importanza strategica che hanno le variabili soggettive nella gestione e nello sviluppo delle risorse umane. Spesso si parla di parametri di efficienza, efficacia e appropriatezza nel management delle risorse umane, ma si dimentica che questi fattori non possono esistere senza insight e comunicazione, perché entrambi non sono degli optional, ma una parte basilare e fondamentale per la corretta valorizzazione del capitale umano. Il successo della leadership dipende soprattutto dalla disponibilità di ciascuno a dare il proprio contributo individuale nel perseguire il fine comune dell organizzazione, a porsi in relazione con "

4 gli altri, sentendosi parte di un gruppo, con tutto quello di soggettivo ed emotivo che questo comporta. La capacità di comunicare e gestire le emozioni può diventare una formidabile opportunità per i dirigenti che desiderano generare e rinnovare la rete delle relazioni interne ed esterne, creare senso di appartenenza, far crescere la fiducia, il consenso e la collaborazione tra tutti gli attori organizzativi. Lo scopo di questa tesi è di analizzare la letteratura al fine di produrre una fotografia del panorama internazionale in materia di Intelligenza Emotiva e leadership infermieristica. Il capitolo dedicato al quadro teorico presenta una revisione della letteratura per meglio chiarire il contesto scientifico, culturale e professionale legato al costrutto dell Intelligenza Emotiva e alla sua misurazione. Il secondo capitolo descrive in maniera puntuale la metodologia seguita per la selezione degli articoli pertinenti con il quesito di ricerca, vale a dire: Esiste una correlazione positiva tra Intelligenza Emotiva e leadership infermieristica? E possibile misurarla e apprenderla?. Il capitolo dedicato ai risultati-discussione, riassume ciò che è emerso dalla revisione degli articoli selezionati. La principale difficoltà che ho riscontrato è stata quella di reperire materiale sull Intelligenza Emotiva come strumento per una leadership infermieristica di eccellenza, poiché l argomento risulta essere ancora poco approfondito nel contesto italiano. #

5 2. QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO 2.1 Il concetto di leadership infermieristica Lo studio della leadership, nell ambito specifico della letteratura sui comportamenti organizzativi, nasce e si fonda su un filone di ricerca che si concentra sui tratti della personalità (Ristori 2009). Sono le personalità eccezionali a essere oggetto di uno studio particolarmente attento e le caratteristiche personali che distinguono tali individui a essere riconosciute come le cause effettive ed esaustive dell espressione di capacità di leadership. Viene spontaneo chiedere: che cos è la leadership? Chi può essere definito leader? Una delle voci più ascoltate nel campo degli studi manageriali, quella di Peter Drucker, è chiara nel rispondere a questi interrogativi sempre aperti: leader è qualcuno che ha capacità greganti. In un certo senso si può affermare che ci siano tante definizioni di leadership quante sono state le persone che hanno provato a definirla. Bernard Bass raccoglie alcuni di questi tentativi nel suo Handbook On Leadership del 1993 (Ristori 2009). La leadership è una determinante dei processi di gruppo, una dimensione della personalità, uno strumento per raggiungere i risultati, un esercizio d influenza, una forma di persuasione, una relazione di potere, l arte di avere seguito. Definire la leadership oggi non è una cosa facile poiché vari autori vedono in essa una caratteristica, una qualità innata, cioè un carisma posseduto da determinate persone. Oggi prevale l idea che la leadership sia un rapporto di reciproca influenza tra persone o, nell ambito del gruppo, un rapporto che è sempre reciproco anche se il leader è tale perché esercita un influenza maggiore rispetto agli altri. In conformità a queste considerazioni la leadership si può definire un processo attraverso il quale un individuo o un gruppo sono guidati in una data direzione, verso caratteristici $

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