UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA. CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente: Prof. G. B. Nardelli

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente: Prof. G. B. Nardelli Sede di Padova: Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici: Dott.ssa Ost. R. Ciullo Sede di Vicenza: Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici : Dott.ssa Ost. E. Busa Sede di Treviso: Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici: Dott.ssa Ost.P.Bortoletto Sede di Rovigo: Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici : Dott.ssa Ost. D. Chiarioni Tirocinio clinico Progetto Educativo Innovazione della didattica tutoriale Core Curriculum per il 3 anno Gruppo Parto Responsabile: Tutor Dott.ssa Ost. L. Sansone

2 Informativa sulle Sedi di Padova, Vicenza, Treviso, Rovigo Sede di Padova: Via Nicolò Giustiniani, Padova Segreteria didattica tel Coordinatore Insegnamenti tecnico-pratici: Dott.ssa Ost. Rosaria Ciullo, Sala Parto tel Sede di Vicenza: Via F. Rodolfi Vicenza - Segreteria: Tel Coordinatore Insegnamenti tecnico-pratici : Dott.ssa Ost. Emanuela Busa emanuela.busa@ulssvicenza.it tel Sala Parto tel Sede di Treviso: Via S. Maria di Ca Foncello. Piazza Ospedale 1, Tel Coordinatore Insegnamenti tecnico-pratici : Dott.ssa Ost. Paola Bortoletto pbortoletto@ulss.tv.it Sala Parto: Tel Sede di Rovigo: Viale Tre Martiri, Rovigo Tel Coordinatore Insegnamenti tecnico-pratici : Dott.ssa Ost. Donatella Chiarioni chiarioni.donatella@azisan.rovigo.it_ Sala Parto degenze: Tel

3 Indice 1. Abstract pag Piano degli obiettivi educativi pag. 4 Area di Sala Parto pag 7 Area di Sala Cesarei pag Schede di valutazione formativa pag. 16 Area di Sala Parto pag. 21 Area di Sala Cesarei pag Laboratori interattivi pag Setting pedagogico tutoriale : Briefing-Debriefing pag Bibliografia pag. 87 3

4 Abstract Premessa Obiettivo/finalità Modalità operative Risultati attesi Indicatori per la valutazione Innovazione della didattica tutoriale: Un Core Curriculum per il 3 anno Gruppo Parto Dopo aver eseguito una revisione sistematica della letteratura si è giunti alla conclusione che oggi c è l esigenza di formare dei professionisti sanitari ostetrici, che siano competenti, responsabili, riflessivi nonché capaci di offrire cure amorevoli. Per formare questi tipi di professionisti è essenziale sostituire il modello Learning by doing (si impara facendo ) precedentemente adottato nel CdL in Ostetricia di Padova con il Modello pedagogico dell apprendimento basato sull esperienza. Questo modello pedagogico è soprattutto di tipo educativo, ed è in grado di determinare negli studenti dei cambiamenti più o meno rilevanti ma che coinvolgeranno non solo la sfera professionale ma anche la loro l identità personale. Il tirocinio inteso come spazio di esperienza ha la finalità educativa intesa come sostegno nel tradurre in comportamenti professionali le conoscenze apprese (obiettivi professionalizzanti- livello di performance) come graduale sperimentazione di un certo grado di autonomia operativa (obiettivi di III livello tassonomico), come spazio predisposto setting formativo per sviluppare dei processi di pensiero sul proprio fare rielaborazione personale (pratica riflessiva: debriefing e metariflessione), e come momento propedeutico per comprendere le caratteristiche del ruolo professionale. Il risultato finale che ci si aspetta con l implementazione di un modello educativo alla riflessione (apprendimento organizzato) è quello che provochi nei futuri professionisti sanitari così formati la capacità di essere in grado di fermarsi a riflettere anche durante lo svolgimento della proprie azioni professionali (reflection-in-action Schon, 1993), di cambiarle se necessario, evitando così degli errori, ma anche determinando una maggior efficacia dell agire ( Schon, 1993) Innovare la didattica tutoriale per i tirocini clinici del Gruppo Parto nel CdL in Ostetricia di Padova implementando il Modello Pedagogico L Apprendimento basato sull esperienza Finalità: Istituire la figura del tutor referente Elaborare gli obiettivi formativi 3 anno Gruppo parto Realizzare un nuovo sistema di valutazione Pianificare i laboratori interattivi Realizzare le sessioni di briefing/debriefing 1. Fase di analisi 2. Fase di elaborazione 3. Fase di pianificazione 4. Fase di monitoraggio e valutazione dei risultati 5. Fase dei tempi di realizzazione 1. > soddisfazione degli studenti 2. > soddisfazione dei tutor 3. > progressi realizzati dagli studenti rispetto al tirocinio precedente 1. n degli studenti soddisfatti sul n di studenti coinvolti nel progetto 2. n dei tutor soddisfatti sul n di tutor che hanno aderito al progetto 3. n obiettivi raggiunti dagli studenti con un buon livello di autonomia sul n complessivo di obiettivi stabiliti 4

5 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente: Prof. G. B. Nardelli Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici: Dott.ssa Ost. R. Ciullo Tutor referente: Dott.ssa Ost. L. Sansone Tirocinio clinico: Progetto Educativo Innovazione della didattica tutoriale: Core Curriculum per il Gruppo Parto Responsabile : Dott.ssa Ost. Laura Sansone Piano degli Obiettivi Educativi 3 Anno di corso 5

6 OBIETTIVO EDUCATIVO GENERALE DEL CdL IN OSTETRICIA Gli obiettivi formativi del sono l insieme di competenze, conoscenze e abilità che caratterizzano il profilo culturale e professionale dell ostetrica. In questo ambito professionale dell ostetrica, i laureati sono operatori sanitari che, ai sensi del D.M. Ministero della Sanità 14 settembre 1994, n. 740, assistono e consigliano la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conducono e portano a termine parti eutocici con propria responsabilità e prestano assistenza al neonato. I laureati in ostetricia, per quanto di loro competenza, partecipano ad interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell'ambito della famiglia che nella comunità; alla preparazione psicoprofilattica al parto; alla preparazione e all'assistenza ad interventi ginecologici; alla prevenzione e all'accertamento dei tumori della sfera genitale femminile; ai programmi di assistenza materna neonatale ; gestiscono, nel rispetto dell'etica professionale, come membri dell'equipe sanitaria, gli interventi assistenziali di loro competenza; sono in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono l'intervento medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza. OBIETTIVO EDUCATIVO GENERALE DELL ATTIVITA DI TIROCINIO CLINICO Lo studente deve completare la formazione per l esercizio autonomo della professione ostetrica, con l acquisizione delle conoscenze atte a determinare la necessità dell intervento medico. Deve acquisire, le conoscenze per svolgere una funzione finalizzata alla prevenzione ed alla promozione della salute e sull importanza della comunicazione nel processo assistenziale tra membri dell organizzazione e tra questi e l utenza 6

7 Obiettivi educativi generali dell attività di tirocinio clinico 3 ANNO Nelle aree di apprendimento clinico, lo studente del 3 anno di corso in ostetricia sarà in grado di : essere responsabile del proprio percorso formativo (contratto di apprendimento sessioni di briefing) sviluppare il pensiero critico, il ragionamento diagnostico e di problem solving nonché apprendere la pratica riflessiva (sessioni di debriefing) apprendere le abilità ovvero apprendere le skills pratiche, durante la partecipazione alle attività integrative previste quali: laboratori didattici, esercitazioni, simulazioni e, durante l attività di tirocinio clinico, raggiungere gli obiettivi specifici con un buon livello di autonomia (I-II-III livello tassonomico degli obiettivi specifici sec. J.J. Guilbert) nel rispetto dell acquisizione delle previste competenze tecnico-operative (gestuali), intellettuali (cognitive) e relazionali, che garantiranno la formazione di un core curriculum che rispetti gli standard di qualità minimi accettabili per iniziare ad esercitare la professione dell ostetrica. 7

8 AREA DI SALA PARTO Obiettivi Educativi Intermedi Acquisizione della Competenza Tecnico-Operativa e Intellettuale 1. Eseguire le procedure di carattere amministrativo di competenza dell ostetrica 2. Realizzare le abilità strumentali chirurgiche in ambito ostetrico ( R.C.U dopo parto) 3. Gestire la sorveglianza e l assistenza alla gestante in Sala Parto 4. Gestire la sorveglianza e l assistenza alla paziente con patologie della gravidanza 5. Gestire il monitoraggio cardiotocografico in Sala Parto 6. Assistere un parto eutocico Acquisizione della Competenza Relazionale e Organizzativa 7. Prendersi cura to take care della gestante in Sala Parto 8. Sviluppare le qualità personali e professionali 8

9 Obiettivi Educativi Specifici : Core curriculum Acquisizione della Competenza Tecnico-Operativa e Intellettuale: 1. Eseguire le procedure di carattere amministrativo e/o medico legale di competenza dell ostetrica 1.1. Attuare le procedure amministrative per ogni nuovo ricovero in Sala Parto 1.2. Conoscere l importanza medico legale della cartella clinica 1.3. Attuare le procedure amministrative per un parto con neonato nato vivo 2. Realizzare le abilità strumentali chirurgiche in ambito ostetrico dopo un parto spontaneo 2.1. Strumentare un RCU dopo parto 3. Gestire la sorveglianza e l assistenza alla gestante in Sala Parto applicando il processo di Midwifery management nel parto a basso rischio secondo l evidence based medicine (EBM). 3.1 Gestire l accoglienza della gestante in Sala Parto 3.2 Pianificare la gestione della terapia farmacologia nelle gestanti ricoverate in Sala Parto 3.3 Curare l assistenza alla gestante nel periodo prodromico ( 1 stadio del travaglio) 3.4 Collaborare all induzione del travaglio con prostaglandine 3.5 Gestire le visite ostetriche (esplorazioni vaginali) durante il travaglio di parto in fase attiva 3.6 Curare l assistenza alla gestante nel periodo dilatante (2 stadio del travaglio) 3.7 Gestire la preparazione e l assistenza alla gestante in travaglio con analgesia peridurale 3.8 Riconoscere e collaborare nell assistenza a un travaglio distocico 3.9 Curare l assistenza alla gestante nel periodo espulsivo 3.10 Praticare l amnioressi in travaglio di parto 3.11 Sorvegliare la puerpera durante il periodo post partum 3.12 Avviare l attaccamento/allattamento precoce al seno dopo un parto a basso rischio 4. Gestire la sorveglianza e l assistenza alla paziente con patologie della gravidanza 4.1 Valutare i dati correlati alla patologia della gravidanza 4.2 Curare l assistenza alla paziente con patologia della gravidanza 5. Gestire il monitoraggio cardiotocografico in Sala Parto 5.1 Pianificare un monitoraggio cardiotocografico sia in gravidanza che in travaglio di parto 5.2 Realizzare un monitoraggio cardiotocografico secondo la modalità di acquisizione richiesta (esterno, interno) e secondo la modalità di lettura richiesta (standard, computerizzata) 5.3 Interpretare un tracciato cardiotocografico standard sia in gravidanza che in travaglio di parto 5.4 Interpretare un tracciato cardiotocografico computerizzato in gravidanza 5.5 Attuare le azioni conservative (L.G della Royal College) rispetto al riconoscimento di un CTG sospetto in travaglio di parto. 9

10 6. Assistere un parto eutocico: Assistenza al parto 6.1. Preparare il materiale come da procedura 6.2. Eseguire correttamente il lavaggio preoperatorio e la vestizione asettica come da procedura 6.3. Allestire il carrello/tavolino come da procedura mantenendo costantemente l ordine e l asepsi 6.4. Disinfettare i genitali esterni come da procedura 6.5. Valutare la progressione della P.P 6.6. Riconoscere una difficoltosa progressione PP, valutare le complicanze e proporre al tutor delle soluzioni 6.7. Definire lo stato del perineo e decidere, con la supervisione del proprio tutor clinico, se praticare l episiotomia Praticare l episiotomia 6.9. Sostenere il perineo e disimpegnare la P. P eventualmente praticare la manovra di Rigten 6.10.Pulire il nasofaringe per rimuovere dal volto del neonato le mucosità presenti a livello delle narici e della bocca 6.11.Verificare se in prossimità dell occipite vi sono anse del cordone ombelicale 6.12.Valutare e agevolare la rotazione esterne/interna 6.13.Riconoscere e valutare il difficoltoso disimpegno delle spalle, proporre e collaborare nell attuazione delle manovre ritenute adeguate ( conoscere le prime 3 manovre per la distocia di spalle) Disimpegnare le spalle con molta cura Facilitare la liberazione del tronco e poi del corpo del neonato e tenerlo con sicurezza tra le mani Valutare il benessere neonatale Recidere il cordone ombelicale subito dopo la nascita ed eseguire il prelievo per il PH Provvedere alla preparazione e alla raccolta per la donazione del sangue cordonale nel caso la coppia lo desideri Assistere al secondamento Assistere all episiorrafia 6.21 Controllare e valutare costantemente la contrattura dell utero e la perdita ematica, allertare il personale ostetrico se necessario Detergere i genitali esterni e aiutare la sig.ra a sistemarsi in barella Smaltire correttamente i rifiuti tipo aghi, garze etc Eseguire la procedura per il riordino del materiale chirurgico, ripristinare il materiale usato Confrontarsi con il tutor 10

11 Acquisizione della Competenza Relazionale e Organizzativa 7. Prendersi cura to take care della gestante in Sala Parto 7.1 Instaurare una relazione di aiuto con la gestante ricoverata in Sala Parto e la sua famiglia 7.2 Infondere fiducia e dare sostegno alla gestante e ai suoi familiari 8. Sviluppare le qualità Personali e professionali 8.1. Rispettare l ordine Aspetto e ordine personale Ordine nel portare la divisa Correttezza nell applicare le norme igieniche Conosce e usa i dispositivi di protezione individuale (D.L 626/94) 8.2. Rispettare la puntualità Puntualità all inizio del servizio Continuità di presenza nel tirocinio Giustifica e avvisa i ritardi e/o le assenze 8.3. Avere una buona proprietà di linguaggio Nel confronto relazionale con la paziente Linguaggio tecnico nella relazioni con gli operatori Appropriatezza del linguaggio scientifico ostetrico scritto e parlato 8.4. Avere delle buone relazioni professionali e capacità collaborative Identifica gli ambiti professionali dei vari operatori e ne rispetta le competenze Riconosce il proprio ruolo e ne distingue le competenze Si relaziona con l èquipe Partecipa ai momenti della consegna ad ogni cambio turno Propone al tutor momenti di confronto ed analisi di situazioni assistenziali Riconosce ed è pronto a collaborare anche nelle situazioni assistenziali di urgenza/emergenza 8.5. Avere delle buone abilità tecniche Capacità di operare con: attenzione/precisione disponibilità ordine e metodo rispetto delle priorità e dei tempi 8.6. Usare correttamente il materiale Si impegna ad utilizzare con economia il materiale Ha cura del materiale e delle apparecchiature Dimostra di sapere dove si trova il materiale in uso Sa smaltire correttamente i rifiuti Dimostra di saper fare il ripristino del materiale e ne segnale l eventuale carenza 8.7. Avere una buona capacità di autovalutazione e di partecipazione attiva verso il proprio percorso formativo Dimostrare auto-consapevolezza della proprie capacità Ricercare la supervisione quando è necessario Perseguire gli obiettivi concordati con responsabilità Accettare in modo costruttivo il feedback in itinere attuando le eventuali correzioni Mettersi in discussione rispetto alle proprie scelte, errori e decisioni chiedendo sempre un confronto con il tutor Utilizzare strumenti di integrazione (Linee guida, procedure, protocolli, motori di ricerca scientifica 11

12 AREA DI SALA CESAREI Obiettivi Educativi Intermedi Acquisizione della Competenza Tecnico-Operativa e intellettuale, Relazionale e Organizzativa 1. Gestire con cura l assistenza alla gestante nella fase preoperatoria 2. Realizzare le abilità strumentali chirurgiche in ambito ostetrico ( RCU) 3. Collaborare nell assistenza in Sala Cesarei 4. Gestire con cura l assistenza alla gestante nella fase postoperatorio 5. Strumentare l intervento di Taglio Cesareo 6. Sviluppare le qualità personali e professionali 12

13 Obiettivi Educativi Specifici : Core curriculum Acquisizione della Competenza: Tecnico Operativa e Intellettuale, Relazionale e Organizzativa: 1. Gestire con cura l assistenza alla gestante nella fase preoperatoria 1.1 Gestire l accoglienza della paziente nella Sala Operatoria del Gruppo Parto 1.2 Condurre la preparazione della gestante per l intervento di Taglio Cesareo elettivo 2. Realizzare le abilità strumentali chirurgiche in ambito ostetrico ( RCU) 2.1 Strumentare un RCU dopo aborto ritenuto o in atto ( aborto strumentale) 3. Collaborare nell assistenza in Sala Cesarei 3.1 Presidiare l assistenza alla strumentista e al team chirurgico in Sala Cesarei 3.1 Presidiare l assistenza all anestesista in Sala Cesarei 4. Gestire con cura l assistenza alla gestante nella fase postoperatorio 4.1 Sorvegliare lo stato di salute della paziente operata nell immediato postoperatori 4.2 Pianificare il trasferimento della paziente operata in reparto 13

14 5. Strumentare l intervento di taglio cesareo 5.1. Preparare il materiale 5.2. Eseguire correttamente e scrupolosamente il lavaggio preoperatorio e la vestizione asettica come da procedura 5.3. Gestire e preparare il tavolo madre e il carrello servitore: controllare scrupolosamente l integrità degli strumenti chirurgici 5.4. Gestire e preparare l occorrente per l anestesia loco-regionale: siringa da 2,5 cc, ago n 18 G, ago Sprotte n 24/27 da spinale, 1 fl di Marcaina iperbarica (in frigo) 1 fl di Fentanest, garze 10 10, disinfettare: - disinfettare la zona loco-regionale come da procedura - predisporre su un telino sterile il materiale per l anestesia - assistere l anestesista durante la manovra - cerotto 5.5. Condurre la parte iniziale della strumentazione: a. verificare che il sacco giallo dei rifiuti speciali sia coperto con un telino verde b. porgere ai chirurghi i due portabatuffoli imbevuti di disinfettante, c. controllare scrupolosamente che le 4 garze vengano riposte nel raccoglitore adibito al conteggio delle stesse ( bacinella) d. collaborare con i chirurghi alla preparazione del campo sterile ( disposizione della teleria come da procedura) e. fissare l elettrobisturi al telo e inserirlo nell apposita tasca 5.6. Condurre la parte centrale della strumentazione : 1. porgere con prontezza, gli strumenti chirurgici, gli aghi e i fili di sutura, in relazione ai piani anatomici (vedi procedura) e ai tempi dell intervento. 2. rimuovere tutte le garze libere usate dal campo operatorio, e gettarle nel raccoglitore apposito bacinella) 3. contare le garze : il numero deve corrispondere a quello iniziale 4. clampare con efficacia e prontezza il cordone ombelicale facendo molta attenzione a rispettare la procedura 5. porgere con tempestività le pinze ad anelli per clampare i grossi vasi uterini 6. passare al chirurgo il portaaghi, con l ago e il filo adeguato al piano anatomico, breccia uterina 7. valutare le condizioni della breccia uterina per richiedere tempestivamente all IP, all OSS altri eventuali fili di sutura 8. porgere il filo di sutura per chiudere il peritoneo viscerale 9. preparare delle garze montate sul porta-batuffoli per la toilette pelvica 10.contare scrupolosamente le garze e le garze laparotomiche il cui numero deve corrispondere a quello iniziale. 14

15 5.7. Condurre con destrezza la strumentazione di eventuali variabili chirurgiche aggiuntive come da procedura 5.8. Condurre la parte finale della strumentazione - porgere con prontezza, gli strumenti chirurgici, gli aghi e i fili di sutura in relazione ai piani anatomici e ai tempi dell intervento. - passare al chirurgo il portaaghi, con l ago e il filo adeguato al piano anatomico ( vedere procedura) - contare scrupolosamente le garze ad ogni chiusura di strato - peritoneo parietale - muscolo - fascia ( munirsi eventualmente di un drenaggio ) - sottocute - cute - eseguire la medicazione della ferita chirurgica come da procedura 5.9. Eseguire la procedura per il riordino del materiale chirurgico: - eseguire la conta degli strumenti chirurgici, degli aghi e delle garze che sono rimasti sul tavolo madre - verificare che sia stato rimosso e allegato in cartella l indicatore di sterilità esterno al Kit cesareo - collocare gli strumenti chirurgici nel Box e compilare la scheda per l invio al centro di sterilizzazione, - ripristinare il materiale usato 10. Controllare e valutare la contrattura dell utero e la eventuale perdita ematica 11. Detergere i genitali esterni e aiutare la paziente a sistemarsi in barella 12. Smaltire correttamente i rifiuti, aghi, fili, garze etc 13. Confrontarsi con il tutor 15

16 6. Sviluppare le qualità Personali e professionali 6.1. Rispettare l ordine Aspetto e ordine personale Ordine nel portare la divisa Correttezza nell applicare le norme igieniche Conosce e usa i dispositivi di protezione individuale (D.L 626/94) 6.2. Rispettare la puntualità Puntualità all inizio del servizio Continuità di presenza nel tirocinio Giustifica e avvisa i ritardi e/o le assenze 6.3. Avere una buona proprietà di linguaggio Nel confronto relazionale con la paziente Linguaggio tecnico nella relazioni con gli operatori Appropriatezza del linguaggio scientifico ostetrico scritto e parlato 6.4. Avere delle buone relazioni professionali e capacità collaborative Identifica gli ambiti professionali dei vari operatori e ne rispetta le competenze Riconosce il proprio ruolo e ne distingue le competenze Si relaziona con l èquipe Partecipa ai momenti della consegna ad ogni cambio turno Propone al tutor momenti di confronto ed analisi di situazioni assistenziali Riconosce ed è pronto a collaborare anche nelle situazioni assistenziali di urgenza/emergenza 6.5. Avere delle buone abilità tecniche Capacità di operare con: attenzione/precisione disponibilità ordine e metodo rispetto delle priorità e dei tempi 6.6. Usare correttamente il materiale Si impegna ad utilizzare con economia il materiale Ha cura del materiale e delle apparecchiature Dimostra di sapere dove si trova il materiale in uso Sa smaltire correttamente i rifiuti Dimostra di saper fare il ripristino del materiale e ne segnale l eventuale carenza 6.7. Avere una buona capacità di autovalutazione e di partecipazione attiva verso il proprio percorso formativo Dimostrare auto-consapevolezza della proprie capacità Ricercare la supervisione quando è necessario Perseguire gli obiettivi concordati con responsabilità Accettare in modo costruttivo il feedback in itinere attuando le eventuali correzioni Mettersi in discussione rispetto alle proprie scelte, errori e decisioni chiedendo sempre un confronto con il tutor Utilizzare strumenti di integrazione (Linee guida, procedure, protocolli, motori di ricerca scientifica) 16

17 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente: Prof. G. B. Nardelli Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici: Dott.ssa Ost. R. Ciullo Tutor referente: Dott.ssa Ost. L. Sansone Progetto Educativo Innovazione della didattica tutoriale: Un Core Curriculum per il Gruppo Parto Responsabile : Dott.ssa Ost. Laura Sansone Schede di valutazione formativa 3 anno di corso A.A Studente Matr. n 17

18 Per i tirocini che si svolgono nel Gruppo Parto al 3 anno di corso Le schede di valutazione formativa sono costituite da griglie osservative valutative che sono suddivise rispetto ai tirocini nelle aree di: Sala Parto Scheda SP. n 1 di Valutazione formativa Performance in Sala Parto Scheda SP. n 2 di Valutazione formativa Gestire il monitoraggio cardiotocografico in Sala Parto Scheda SP. n 3 di Valutazione formativa Sviluppare le qualità personali e professionali Scheda SP. n 4 di Valutazione formativa Assistenza al Parto Sala Cesarei Scheda SC. n 1 di Valutazione formativa Performance in Sala Cesarei Scheda SC. n 2 di Valutazione formativa Strumentare l intervento di Taglio Cesareo Scheda SC. n 3 di Valutazione formativa Sviluppare le qualità personali e professionali 18

19 Progetto Educativo Innovativo della didattica tutoriale Un Core Curriculum per il Gruppo Parto SCHEDA ESPLICATIVA Valutazioni formative dei Tirocini Clinici 3 anno di corso Gruppo Parto 19

20 Cosa si intende per Core curriculum Se non sapete con certezza dove volete andare, rischiate di ritrovarvi altrove! (e di non accorgervene) ( R.F. Mager)(11-12) Per core curriculum si intende: Un complesso di contenuti essenziali (conoscenze, competenze, abilità e comportamenti) che tutti i neo-laureati devono avere acquisito in modo completo e permanente per l esercizio iniziale della professione, e che costituiranno le fondamenta della loro formazione permanente. L acquisizione di un core curriculum fa in modo che lo studente, al momento della laurea, sia riconosciuto come appartenente a quel profilo professionale. Il tirocinio clinico, inteso come momento di sperimentazione didattica, permette allo studente di acquisire i contenuti essenziali attraverso il raggiungimento di obiettivi specifici irrinunciabili di tipo gestuale, cognitivo, relazionale intenzionalmente costituiti dal Corso di Laurea, per la formazione di un core curriculum che rispetti gli standard di qualità minimi accettabili per il profilo professionale dell ostetrica. I seguenti obiettivi educativi che formano quindi il core curriculum sono pertinenti - vale a dire corrispondenti a compiti professionali richiesti dai bisogni prioritari di salute - coerenti con il profilo professionale, conseguibili, osservabili e valutabili con griglie osservative. L insieme di queste skills (abilità o performace) contribuiscono con le motivazioni, l esperienza, i tratti della personalità: (Modello secondo Spencer) alla formazione della competenza professionale dell ostetrica: Competenza tecnico-operativa (abilità gestuali) Competenza intellettuale (abilità cognitive) Competenza relazionale (abilità relazionali) 20

21 Se non sapete con certezza dove volete andare, rischiate di ritrovarvi altrove e di non accorgervene Se aiutate il discente a definire i suoi obiettivi, in molti casi può capitare che non vi resti altro da fare che verificare se li ha raggiunti! ( R.F. Mager) La schede valutative comprendono obiettivi educativi specifici di tipo gestuale-cognitivo, relazionale e obiettivi che hanno come finalità l acquisizione di un ruolo/comportamento professionale nella formazione dell ostetrica. I seguenti obiettivi educativi sono pertinenti - vale a dire corrispondenti a compiti professionali richiesti dai bisogni prioritari di salute - coerenti con il profilo professionale, conseguibili, osservabili e valutabili con griglie osservative. Essi sono ritenuti, dal Corso di Laurea, come irrinunciabili per la formazione di un core curriculum che rispetti gli standard di qualità minimi accettabili per il profilo professionale dell ostetrica. Lo studente dovrà raggiungere tali obiettivi al termine del tirocinio clinico nel Gruppo Parto dimostrando autonomia operativa e responsabilità. Alle ostetriche/i tutor del Gruppo Parto saranno affidati gli stessi studenti per un mese di tirocinio clinico. Durante il tirocinio i tutor clinici dovranno rispettare le seguenti fasi : Fase n 1. All inizio del tirocinio: stipulare un contratto formativo con gli studenti concordare con gli studenti gli obiettivi educativi da raggiungere ossia da apprendere e/o consolidare rispetto ai bisogni formativi individuali. Fase n 2. In Itinere: Esplicitare una valutazione formativa verbale Dare un feedback verbale costruttivo al tirocinante che abbia come finalità, aiutare il discente a riflettere sul proprio percorso formativo chiedendogli di esprimere anche un autovalutazione. Fase n 3. Alla fine del tirocinio clinico: I tutor dovranno esprimere due valutazioni formative da condividere con il tirocinante e con il tutor didattico (feedback finale): 1. Valutazione di profitto: compilare le griglie di osservazione per ogni obiettivo specifico, e fare la moda dei risultati qualitativi ottenuti complessivamente dalle 4 schede proposte, questo garantisce l effettiva acquisizione di standard minimi predefiniti professionalizzanti ( il criterio indicatore del livello minimo accettabile é buono, suff, insuff non sono ritenuti accettabili). 2. Valutazione di risultato: esprimere una valutazione interpretativa e di comprensione dello studente osservandone le reazioni e i comportamenti. Si chiede di mettere in evidenza per iscritto i punti di forza e i punti di debolezza dello studente, la crescita professionale rispetto all inizio del tirocinio nel Gruppo Parto e gli eventuali cambiamenti derivati dall esperienza di tirocinio. 3. Valutazione complessiva: le valutazioni complessive dovranno essere riportate nella scheda cumulativa. Tale scheda di valutazione dovrà essere firmata dai tutor clinici, dallo studente e supervisionata e firmata dal tutor didattico. 21

22 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente: Prof. G. B. Nardelli Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici: Dott.ssa Ost. R. Ciullo Tutor referente: Dott.ssa Ost. L. Sansone Progetto Educativo Innovazione della didattica tutoriale: Un Core Curriculum per il Gruppo Parto Responsabile : Dott.ssa Ost. Laura Sansone Schede di valutazione formativa Sala Parto 3 anno di corso A.A

23 Legenda: indicatore qualitativo minimo accettabile è buono o = ottimo d = distinto b = buono s = sufficiente (non accettabile) ins = insufficiente (non accettabile) n/o = non osservato ( l obiettivo non è valutabile poiché non è stato possibile osservare lo studente nell esecuzione del compito) 23

24 Tirocini clinici Sala Parto Scheda SP. n 1 di Valutazione Formativa Performance in Sala Parto 3 anno di corso A.A Semestre 1 2 Dal: al: Studente Matr. n Ostetriche Tutors 24

25 1. Eseguire le procedure di carattere amministrativo di competenza dell ostetrica Lo studente per dimostrare, di saper eseguire le procedure amministrative di competenza dell ostetrica in un tempo ritenuto adeguato, deve essere in grado, con una acquisizione progressiva dell autonomia di: Indicatori della Performance 1.1. Attuare le procedure amministrative per ogni nuovo ricovero in Sala Parto 1. interpretare i dati contenuti nella cartella clinica 2. verificare i dati anagrafici della gestante rispetto al cartellino sanitario o sostitutivo o con un documento o passaporto per le straniere 3. compilare il registro del movimento compilare il cedap informatizzato 4. controllare e valutare gli esami eseguiti in gravidanza, soprattutto quelli più recenti, consultare il medico per avviare eventualmente la procedura di richiesta esami ematochimici urgenti e fare il prelievo venoso 5. tempo utilizzato complessivamente 1.2. Conoscere l importanza medico legale della cartella clinica 1. provvedere a mantenere in ordine la cartella clinica 2. verificare durante la permanenza della gestante in Sala Parto che ogni atto medico e ostetrico alla stessa venga trascritto e firmato nella cartella clinica, avvisare l ostetrica nel caso di accertate inadempienze 3. controllare prima di somministrare il farmaco, che la prescrizione della terapia sia riportata in grafica e avvisare sempre l ostetrica prima della somministrazione 4. accertarsi che in cartella sia correttamente indicata per l esplorazione vaginale, la data, ora e firma di chi l ha eseguita, e che i CTG eseguiti siano stati valutati e firmati dal medico prima di inserirli in cartella 5. valutare il caso ovvero, interpretare i dati, l anamnesi, e gli esami riportati in cartelle eseguiti sia in gravidanza che durante il ricovero: T.V, Emocromo, coagulazione, Sierologia, visita anestesiologica,ecg, presenza di allergie a farmaci o al lattice ecc.. 6. esporre al tutor il caso clinico, avvalendosi, delle informazioni cliniche riportate in cartella (diagnosi di ricovero, anamnesi, SG, visita ostetrica), dell accertamento e della semeiotica ostetrica eseguita e valutazione del rischio antepartum ed intrapartum eseguito in collaborazione 1.3 Attuare le procedure amministrative per un parto con neonato nato vivo 1. identificare la modulistica e sapere dove si trova 2. registrare correttamente i dati nei 2 registri dei parti 3. compilare, sempre in collaborazione con l ostetrica, la procedura rispetto al funicolo: compilare il quaderno dei funicoli (attaccare l etichetta sulla provetta e verificare che ci sia la firma dell ostetrica ) 4. compilare la cartella ostetrica con i dati del neonato 5. compilare in modo informatizzato il CEDAP e l attestato di nascita, verificare che l ostetrica abbia firmato l attestato prima di consegnarlo 6. compilare la scheda dei controlli post partum 7. conoscere e informare, rispetto allo stato civile, i genitori, sulle pratiche amministrative da compiere, consegnare solo a uno dei due genitore l attestato di nascita, far firmare il registro dal genitore che lo riceve controllare dettagliatamente che i dati riportati siano corretti e consegnare alle straniere i moduli scritti nella loro lingua, proporre di consultare il mediatore culturale nei casi di difficile/ impossibile comunicazione 8. confrontarsi e richiedere l intervento del tutor se non si e in grado di risolvere eventuali problemi o dubbi 9. tempo utilizzato complessivamente Livello di autonomia o d b s ins n/o 1. Livello raggiunto = 25

26 2. Apprendere le abilità strumentali chirurgiche in ambito ostetrico Lo studente per dimostrare, di aver appreso le abilità strumentali chirurgiche, deve essere in grado con un acquisizione progressiva dell autonomia di: Indicatori della Performance Livello di autonomia o d b s ins n/o 2.1 Strumentare un RCU dopo un parto vaginale 1. predisporre il Kit teleria parto 2. predisporre il Kit parto ossia, nella cassetta dei ferri chirurgici, includere le garze sterili, preparare la ciotola con il disinfettante 3. eseguire correttamente il lavaggio preoperatorio e la vestizione asettica come da procedura di rivestimento 4. allestire il carrello come da procedura 5. disinfettare la paziente come da procedura 6. applicare la sacca raccogli liquidi 7. strumentare l intervento 8. mantenere l asepsi chirurgica 9. controllare le perdite ematiche chiedendo il confronto con il tutor 10. smaltire correttamente i rifiuti tipo aghi, garze etc 11. eseguire la procedura per il riordino del materiale chirurgico: togliere e allegare in cartella l indicatore di sterilità esterno al Kit parto, collocare gli strumenti chirurgici nel Box e compilare la scheda per l invio al centro di sterilizzazione, ripristinare il materiale usato 2. Livello raggiunto = 26

27 3. Gestire la sorveglianza e l assistenza alla gestante in Sala Parto applicando il processo di Midwifery management nel parto a basso rischio secondo l evidence based medicine (EBM) Lo studente per dimostrare, di saper gestire la sorveglianza e l assistenza alla gestante in Sala Parto, deve essere in grado, con una acquisizione progressiva dell autonomia di: Indicatori della Performance 3.1 Gestire l accoglienza della gestante in Sala Parto Livello di autonomia o d b s ins n/o 1. Presentarsi definendo il proprio ruolo e rapportarsi in modo professionalmente etico (norme di comportamento etico conformi alle raccomandazioni dell OMS) a) assegnare il posto letto alla gestante e informarla sulle procedure di reparto b) rispettare la privacy c) avvisare l ostetrica del nuovo ricovero 2. identificare i bisogni della gestante e istaurare una relazione d aiuto, utilizzando le tecniche comunicative 3. realizzare, un monitoraggio cardiotocografico continuo per 30 minuti preferendo il decupito laterale sx, a tutte le gestanti dalla 24 SG, computerizzato solo se richiesto 4. preparare la gestante come da protocollo (vedi protocolli differenziati divisione-clinica) Clinica: provvedere alla incannulazione di una vena periferica ( preferendo il braccio dx) provvedere all esecuzione di eventuale prelievo per esami ematochimici ed invio dello stesso provvedere alle procedure amministrative/informatizzate(cedap registro movimento) 5. consultare dettagliatamente la cartella clinica eseguire l accertamento ostetrico ovvero la semeiotica ostetrica: - l intervista (approccio olistico) - l esame fisico generale ( ispezione, palpazione, ascultazione, la misurazione, rivelazione dei fluidi biologici- liquido amniotico, secreto vaginale) - visita ostetrica ( applicazione delle manovre di Leopold, nei casi dubbi misurazione sinfisi-fondo-regola di Johnson, esplorazione vaginale da concordare con il tutor, misurazione della PA, eventualmente la FC materna e la temperatura corporea) valutare insieme al tutor il rischio ostetrico rispetto alla rilevazione di eventuali fattori di rischio antepartum e interpartum rilevati 6. proporre delle soluzioni a problemi di tipo assistenziale nonché organizzativo 7. informare, dopo aver consultato l ostetrica, il partner sulla situazione della partoriente e se possibile farlo accedere in sala travaglio 8. tempo utilizzato complessivamente 3.2 Pianificare la gestione della terapia farmacologica delle gestanti ricoverate in Sala Parto 1. dimostrare di possedere le conoscenze farmacologiche fondamentali dell area di Sala Parto 2. attuare i criteri per garantire la sicurezza del paziente: giusta dose, giusto farmaco, giusta via di somministrazione, giusto paziente, giusta registrazione, giusto approccio alla gestante. 3. controllare se la prescrizione della terapia è scritta in grafica e avvisare l ostetrica prima di ogni somministrazione 4. programmare, con supervisione, gli orari di somministrazione rispetto alla prescrizione 5. gestire e monitorare la terapia di più pazienti es: due gestanti in una stanza travaglio 6. calcolare la diluizione e il tempo di somministrazione dei farmaci considerando le caratteristiche della soluzioni/farmaci e dello stadio del travaglio 7. predisporre i presidi per il controllo della velocità di infusione e controllare sempre la pervietà dell accesso venoso periferico 8. chiedere esplicitamente alla gestante, se ha allergie e/o interazioni 27

28 o d b s ins n/o 3.3 Curare l assistenza alla gestante nel periodo prodromico 1. saper riconoscere e formulare la diagnosi ostetrica di periodo prodromico (fase latente) rispetto ai segni e sintomi rilevati attraverso la semeiotica ostetrica (connessione tra le conoscenze teoriche e la pratica clinica) - contrazioni ritmiche, coordinate e percepite con sensazione fastidiosa, al limite del dolore, - iniziali modificazioni del collo uterino 2. prendersi in carico la gestante in modo affidabile e responsabile, rassicurandola con la propria presenza e comprendendo e rispondendo ai suoi bisogni con professionalità ed empatia (norme di comportamento etico conformi alle raccomandazioni dell OMS e codice deontologico) 3. eseguire il monitoraggio CTG intermittente come da protocollo e valutarlo con supervisione del tutor 4. informare la coppia sulla presunta evoluzione e progressione del travaglio dopo un confronto con l ostetrica (periodo prodromico nelle nullipare circa 8 ore- pluripara 5 ore) - consigliare di assumere posizioni libere, - verificare la compliance della gestante, - assumere una dieta leggera 5. pianificare e realizzare un piano di assistenza personalizzato con supervisione del tutor: identificare i bisogni di counselling della gestante, individuare e gestire i problemi reali e potenziali riconoscendo le priorità iniziare un ragionamento diagnostico ostetrico elaborare degli obiettivi assistenziali, proporli al tutor e alla gestante (compliance) nonché possibili soluzioni efficaci (problem solving) alla risoluzione dei problemi attuare gli interventi ostetrici mirati al sostegno, e alla presa in carico della gestante ( o più gestanti) e del caso clinico verificare i risultati confrontarsi con il tutor 3.4 Collaborare all induzione del travaglio con la somministrazione di prostaglandine intracervicali 1. informare e rassicurare la gestante sulla procedura,inacanulare una vena periferica pref.sul braccio dx, accompagnarla in sala visite munita di cartella clinica e tracciato CTG rassicurante, eseguito per min. da far valutare e firmare al medico 2. preparare il materiale ovvero la siringa di prepidil gel (come da istruzioni) ed eventualmente lo speculum vaginale, guanti sterili, allestire il lettino ginecologico 3. far accomodare la gestante sul lettino, accedere la lampada scialitica e posizionarla correttamente 4. passare al medico il materiale 5. sostenere e rassicurare la gestante durante la manovra di introduzione poiché potrebbe essere fastidiosa/dolorosa subito dopo auscultare con lo stetoscopio il BCF 6. smaltire correttamente i rifiuti 7. accompagnare la gestante nel proprio letto, munita di cartella clinica in cui si è verificato che sia stato scritto la visita ostetrica e la somm. delle prostaglandine ( data, ora, firma) più allegare il tracciato CTG firmato Applicare il monitoraggio CTG per 2 ore 8. informarla la gestante sull iter successivo e attuare una relazione d aiuto, confrontarsi con l ost. per far accedere in sala travaglio il patner 9. sorvegliare e monitorare la gestante rispetto ai sintomi e segni rilevati, altresì conoscere il caso clinico e l indicazione all induzione valutare il monitoraggio CTG per due ore dalla somm. delle prostaglandine controllare l attività contrattile anche attraverso la palpazione dell utero riconoscere l eventuale ipercontrattilità uterina e le sue complicanze ovvero le alterazioni del BCF confrontarsi sempre con l ostetrica soprattutto nei casi dubbi 27. allertare con tempestività il personale quando il CTG venga valutato patologici 28

29 o d b s ins n/o 3.5 Gestire le visite ostetriche (esplorazioni vaginali) durante il travaglio di parto 1. preparare la gestante: rispettare la privacy informarla e rassicurarla sulla procedura, rispettare i tempi di accettazione all esplorazione vaginale invitarla a flettere le gambe e divaricarle 2. prepararsi alla visita: indossare i guanti sterili (conoscere i dispositivi di protezione individuale (D.L 626/94)) valutare i genitali esterni valutare le perdite ematiche o il colore e la quantità del liquido amniotico 3. eseguire correttamente la tecnica di esplorazione vaginale: divaricare con la mano sinistra le grandi labbra al fine di evidenziare l introito vaginale introdurre il dito indice prima e il medio poi della mano destra usare la massima delicatezza e rispetto dei tempi della gestante 4. ricercare la cervice uterina e valutare le caratteristiche secondo l indice di Bishop: dilatazione, raccorciamento, consistenza, posizione del collo (orientamento dell orifizio esterno), livello della P.P. si attribuisce ad ogni parametro un punteggio da , pertanto il punteggio globale può variare da 0 a 15. Un punteggio tra 7 e 13 esprime una prognosi favorevole, un punteggio inferiore a 7 esprime una prognosi mediocre o addirittura può deporre per un falso travaglio 5. valutare l integrità o meno del sacco amniotico, se il sacco è rotto valutare le caratteristiche, il colore e la quantità del liquido amniotico 6. valutare la parte presentata: indice di posizione eventuale tumore da parto grado di progressione o discesa della P.P nel bacino 7. valutare il bacino morfologia della pelvi ampia o occupata dalla testa fetale, spine ischiatiche prominenti, arcata pubica stretta, concavità sacrale vuota o occupata 8. formulare un ragionamento diagnostico e prognostico sull evoluzione del travaglio proponendo soluzioni risolutive rispetto alla rilevazioni di situazioni potenzialmente patol. 3.6 Curare l assistenza alla gestante nel periodo dilatante 1. saper riconoscere e formulare la diagnosi ostetrica di periodo dilatante o travaglio di parto in fase attiva rispetto ai segni e sintomi rilevati attraverso la semeiotica ostetrica (connessione tra le conoscenze teoriche e la pratica clinica),l accertamento ostetrico e i dati riportati in cartella clinica: - contrazioni ritmiche percepite con dolore, durata di almeno 40 sec. con una frequenza > 1 ogni 10 min - appianamento del collo almeno dell 80% - dilatazione 2-3 cm 2. prendersi in carico la gestante in modo affidabile e responsabile, mettendo in atto le varie tipologie di sostegno (affettivo, fisico, informativo, emozionale, ambientale, difensivo) nonché rassicurarla con la propria presenza, comprendendo e rispondendo ai suoi bisogni con professionalità ed empatia (norme di comportamento etico conformi alle raccomandazioni dell OMS e codice deontologico) 3. eseguire e valutare il CTG che deve essere continuo (come da protocollo) chiedendo la supervisione del tutor nei tracciati CTG valutati dubbi o patologici 4. informare la coppia sulla presunta evoluzione e progressione del travaglio dopo un confronto con l ostetrica (periodo dilatante nelle nullipare è di circa 4-5 ore, nelle pluripare circa 2 ore) 5. consigliare di assumere delle posizioni libere e confortevoli che aiutano a sopportare meglio il dolore, insegnare la respirazione, far uso di ausili quali il pallone o la vasca,, il massaggio, verificare la compliance della gestante 6. pianificare e realizzare un piano di assistenza personalizzato con il tutor identificare i bisogni di counselling della gestante individuare e gestire i problemi reali e potenziali riconoscendo le priorità sorvegliare l andamento del travaglio con valutazione continua del rischio ostetrico (rilevare gli eventuali fattori di rischio intrapartum ( materni, del travaglio, fetali) formulare un ragionamento diagnostico e prognostico sull andamento del travaglio stabilire degli obiettivi assistenziali proporre al tutor e poi alla gestante (compliance) le possibili soluzioni (problem solving) attuare gli interventi ostetrici mirati al sostegno, e alla presa in carico della gestante o di più gestanti e del caso clinico verificare i risultati raggiunti chiedere il confronto con il tutor ad ogni esplorazione vaginale 29

30 o d b s ins n/o 3.7 Gestire la preparazione e la cura dell assistenza alla gestante in travaglio, con analgesia peridurale e spinale 1. conoscere le indicazioni per praticare l analgesia peridurale, i rischi, le complicanze, e gli effetti sulla progressione del travaglio (connessione tra la conoscenza teorica e la pratica clinica) valutare la V.A.S e la complice della gestante 2. preparare la gestante: (vedi protocollo) rispettare la privacy informarla sulla procedura rassicurarla assicurarsi della pervietà della vena periferica incannulata ( 16 G) e somm. re una fleboclisi (elettrolitica) posizionarla semiseduta sul letto di travaglio sospendere il monitoraggio CTG esterno oppure mantenere quello interno 3. preparare il materiale, il tavolino o il campo sterile come da protocollo 4. assistere l anestesista rispettando la sterilità e/o aiutare la gestante a mantenere la posizione corretta (come da protocollo) 5 far assumere alla gestante, dopo il posizionamento del cateterino della peridurale, la posizione litotonica - decubito laterale sx, riprendendo il monitoraggio CTG e misurando la P.A 6. smaltire i rifiuti correttamente e ripristinare il carrello della peridurale 7. monitorare e sorvegliare attentamente la gestante e il CTG 8. interpretare i segni e i sintomi rispetto alle eventuali complicanze ed effetti collaterali, allertando tempestivamente l equipe nei casi rilevazioni di rischi intrapartum 3.8 Riconoscere e collaborare nell assistenza a un travaglio distocico 1. Formulare la diagnosi di travaglio distocico 1. riconoscendo le possibili cause, interpretando i segni e i sintomi rilevati durante l assistenza alla gestante, la semeiotica ostetrica e l accertamento ostetrico 2. correlarli alle proprie conoscenze teoriche ( connessione tra la conoscenza teoria e la pratica clinica) con supervisione del tutor a. cause principali di un travaglio distocico 1. azione uterina inefficace ( distocia dinamica ) 2. sproporzione cefalopelvica ( distonie meccanica) 3. posizione occipito-posteriore (distocia meccanica) b. rallentamento imponente o arresto del travaglio: nullipare > 12 ore ( velocità di dilataz < 1cm all ora) pluripare > 6 ore (velocità di dilatazione < 2 cm all ora) 2. eseguire e valutare il Tracciato CTG/CTI che deve essere continuo (come da protocollo) chiedendo la supervisione del tutor nei tracciati CTG valutati dubbi o patologici 3. elaborare un piano di assistenza personalizzata ed esplicitarlo al tutor, che deve includere: delle risposte ai bisogni di counselling della gestante delle soluzioni al tipo di bisogno di sostegno rilevato (affettivo, fisico, informativo, emozionale, ambientale, difensivo) la sorveglianza e monitoraggio attento dell andamento del travaglio distocico con valutazione continua del rischio ostetrico intrapartum con formulazione di un ragionamento diagnostico e una prognosi la collaborazione continua con l equipé ostetrica e medica la formulazione e attuazione di possibili soluzioni correlate alla presunta causa di distocica esse posso essere: - cambio di posizione della gestante e aumento della mobilità del bacino ( stare eretta, camminare, muoversi, muovere in modo circolare il bacino, stare accovacciata, a carponi, sul pallone, svuotare la vescica) - proporre di aumentare l attività contrattile uterina con la somm. di ossitocina o/e ammniorexi, ecc.. la verifica della compliance della gestante ed eventualmente rispettare le scelte rispetto alla richiesta di analgesia e avvisare il medico la verifica dei risultati raggiunti o non raggiunti la riformulazione di altre soluzioni 4.confronto continuo con il tutor 30

31 o d b s ins n/o 3.9 Curare l assistenza alla gestante nel periodo espulsivo 1. Formulare la diagnosi di periodo espulsivo rilevando i segni e sintomi attraverso la semeiotica ostetrica (connessione tra le conoscenze teoriche e la pratica clinica), la visita ostetrica e il riconoscimento delle 2 fasi espulsive: Fasi 1: riconoscere e valutare attraverso la visita ostetrica, la dilatazione completa, PP che dovrà raggiungere il pavimento pelvico ( livello delle spine ischiatiche o livello 0) l occipite che si troverà in posizione traversa, la vagina non ancora distesa, la partoriente non sentirà la necessità di spingere (posizioni anteriori) tempo necessario è di circa un ora per le nullipare, 30 min per la pluripare Fase 2 : riconoscere e valutare attraverso la visita ostetrica: la PP che dovrà raggiungere il pavimento pelvico, la rotazione interna, la distensione della vagina, la partoriente che avvertirà il desiderio di spingere, tempo è di circa un ora nelle nullipare e di circa 30 min nelle pluripare 2. valutare il CTG che deve essere continuo (come da protocollo) chiedendo la supervisione del tutor nei tracciati CTG valutati dubbi o patologici 3. consigliare e incoraggiare la partoriente Fase 1: informare la coppia sull andamento del travaglio e sui tempi presunti, confrontandosi sempre con il tutor, specialmente se si riconoscono casi dubbi o problematici non invitarla a spingere finche la testa non abbia raggiunto il pavimento pelvico, insegnare la respirazione, consigliarle di assume delle posizioni libere dopo aver valutato i tempi per il parto rassicurarla e incoraggiarla (arte ostetrica) Fase 2: informare sempre la coppia sui tempi presunti del parto invitarla a spingere solo quando la testa ha raggiunto il pavimento pelvico ed è avvenuta la rotazione interna, farle assumere delle posizioni libere per migliorare la spinta, confrontarsi con il tutor sul quando accompagnarla nel lettino da parto 4. valutare sempre il rischio ostetrico intrapartum (fattori materni, del travaglio, fetali) e formulare un ragionamento diagnostico e una prognosi 5. verificare la pervietà dell accesso venoso periferico, prima di recarsi in S.P - allestire la sala parto e controllare l isola neonatale, come da protocollo o delegare equipe se non è possibile lasciare sola la partoriente - avvisare l equipe dell imminente parto 3.10 Condurre l amnioressi in travaglio di parto attivo 1. conoscere le indicazioni, i rischi, gli effetti sulla progressione del travaglio (connessione tra la conoscenza teorica e la pratica clinica) dell amniorexi. 2. informare la gestante sulla pratica da compiere e con la supervisione del tutor e iniziare la procedura: -valutare la complice della gestante -rispettare la privacy -rassicurare la gestante -far assumere la posizione supina sul letto del travaglio e posizionare una padella sotto le natiche -non sospendere il monitoraggio CTG esterno che deve essere ben leggibile -usare la massima delicatezza e rispetto dei tempi della gestante -eseguire l esplorazione vaginale sempre con guanti sterili -utilizzare sterilmente l amniotomo 3. praticare un forellino sul polo inferiore delle membrane e aiutare la fuoriuscita del liquido amniotico 4. valutare le caratteristiche del liquido amniotico: colore, quantità, densità - valutare la presenza di complicazioni subito dopo la manovra ( prolasso di funicolo ecc., alterazioni del BCF, ipertono) 5. saper applicare l elettrodo interno solo se richiesto 6. tempo utilizzato complessivamente 7. smaltire i rifiuti correttamente 8. sorvegliare attentamente la gestante e il monitoraggio CTG continuo 9. interpretare i segni e i sintomi che sono correlati alle eventuali insorgenze di complicanze o all evoluzione repentina del travaglio ed eventualmente allertare tempestivamente l equipe 10. proporre delle soluzioni efficaci rispetto ai problemi rilevati (problem solving ) 31

32 o d b s ins n/o 3.11 Sorvegliare la puerpera durante il periodo post partum 1. conoscere le cause e i fattori prognostici dell emorragia post-partum precoce e severa e comunicarli al tutor (connessione tra le conoscenze teoriche e la pratica clinica) (vedi protocolli emorragia post-partum S.P) Emorragia precoce: Perdite ematiche >500 ml nel parto spontaneo (n di assorbenti cambiati) Emorragia severa: Perdite ematiche > 150ml/min (perdita >50% del volume ematico entro 20 min) Perdite ematiche improvvise > ml (atonia uterina, perdite del 25-35% del volume ematico) (n di assorbenti cambiati) 2. eseguire i controlli post-partum (entro le due ore dal parto): accertarsi sempre della pervietà dell accesso venoso periferico 2 volte se non si rilevano fattori di rischio 4 volte o più, nei casi di rilevino fattori di rischio e sempre nelle pluripare 3. valutare i segni e i sintomi nel post partum ovvero: lo stato generale della puerpera: colorito della cute e mucose, polso, temperatura corporea, P.A le perdite ematiche (qualità e la quantità n di pannolini) la contrazione e la retrazione dell utero ( globo di sicurezza) 4. compilare la scheda post-partum trascorse le due ore dal parto e avviare le procedure per l accompagnamento della puerpere e del neonato in reparto 5. riconoscere tempestivamente i segni di shock ipovolemico (tachi-bradic. ipopensione, tachipnea, oligo/anuria) 6.allertare tempestivamente l equipe nei casi di dubbia o conclamata emorragia post partum 7. informare, rassicurare e sostenere la coppia nei casi dubbi 8. riconoscere e collaborare con l equipe nei casi di urgenza ed emergenza 9. smaltire correttamente i rifiuti 3.12 Avviare l attaccamento/allattamento precoce al seno dopo un parto a basso rischio 1. conoscere e attuare le linee guida dell OMS/UNICEF 2. valutare, confrontandosi con il tuor, a. il periodo post partum che deve essere a basso rischio b. le condizioni del neonato che deve rientrare nei criteri di inclusione all allattamento precoce 3. incoraggiare e sostenere la puerpera nell avviare l attaccamento/allattamento al seno favorire la privacy predisponendo l ambiente nel modo più idoneo lasciare accanto il compagmo farle assumere una posizione comoda per allattare aiutarla ad avvicinare il neonato che deve essere a contatto pelle a pelle con la madre e coperto con dei panni caldi o con la copertina fornita dal nido aiutarla a posizionare adeguatamente il neonato per permettergli una corretta suzione per entrambi i seni sorvegliare il neonato costantemente per tutto il tempo che resterà in Sala Parto dare alcune informazione sull allattamento materno ai neogenitori preparare con il marito i vestitini da consegnare al nido avvisare il nido trascorse max due ore dalla nascita consegnare il neonato all infermiere del nido e darle le informazioni inerenti al caso allertare tempestivamente il personale ostetrico se si rilevano complicanze o si hanno dei dubbi 3. Livello raggiunto = 32

33 4. Gestire la sorveglianza e l assistenza alla paziente con patologie della gravidanza Lo studente per dimostrare, di saper gestire la sorveglianza e l assistenza alla paziente con patologie della gravidanza, deve essere in grado con una acquisizione progressiva dell autonomia di: Indicatori della Performance Livello di autonomia o d b s ins n/o 4.1 Valutare i dati correlati alla patologia della gravidanza 1. interpretare, valutare e correlare alla diagnosi: gli esami eseguiti in gravidanza, i dati riportati nella cartella clinica al ricovero, i segni e i sintomi della paziente, i dati emersi in consegna e in visita medica e distinguere i dati rilevanti da quelli meno rilevanti 2. eseguire e valutare l accertamento ostetrico, in collaborazione con il tutor - l intervista (approccio olistico) - l esame fisico generale ( ispezione, palpazione, ascultazione, misurazione, rivelazione dei fluidi biologici- liquido amniotico, secreto vaginale) - visita ostetrica ( applicazione delle manovre di Leopold, nei casi dubbi misurazione sinfisifondo- Regola di Johnson, esplorazione vaginale da concordare con l equipe, misurazione della PA, eventualmente la FC materna e la temperatura corporea, stick glicemico in caso di diabete ) 3. valutare il rischio antepartum materno e fetale rispetto alla patologia della gravidanza, in collaborazione con l equipe 4. realizzare e valutare un monitoraggio cardiotografico continuo, e/o computerizzato se richiesto dal medico 5. conoscere i protocolli assistenziali, in uso in Sala Parto, relativi al tipo di patologia della gravidanza, ( esempio: pazienti con diabete, preeclampsia, streptococco, ecc..) 6. proporre al tutor un piano assistenziale con risoluzione dei problemi ( Problem solving) 7. allertare tempestivamente l equipe in caso di rilevazioni di dati alterati 4.2 Curare l assistenza alla paziente con patologia della gravidanza 1. collaborare con l equipe sanitaria, e individuare l interlocutore idoneo a seconda del problema (se si vuole approfondire la tematica, eseguire una revisione della letteratura sul tipo di caso clinico) 2. attuare i protocolli relativi alla patologia della gravidanza con supervisore 3. proporre al tutor un piano di assistenza personalizzato e poi realizzarlo in team: sorvegliare costantemente le condizioni cliniche materne e fetali (CTG e profilo biofisico) in collaborazione con l equipe (problemi collaborativi) identificare i bisogni di counselling della gestante e dei familiari istaurando una relazione d aiuto individuare e gestire con il tutor i problemi reali e potenziali riconoscendo la logica delle priorità gestire in collaborazione con l equipe i problemi collaborativi o complicanze potenziali. iniziare un ragionamento diagnostico infermieristico - ostetrico mettendo in correlazioni i segni e i sintomi (caratteristiche definenti) con gli altri reperti raccolti stabilire degli obiettivi infermieristici ostetrici da raggiungere proporre al tutor e poi alla gestante (verificandone la compliance) le possibili soluzioni (problem solving) pianificare e attuare gli interventi ostetrici mirati, al sostegno e alla presa in carico della paziente compilare dettagliatamente, la scheda della rilevazione dei parametri vitali e monitoraggio, attenendosi alle prescrizioni ed allegarla in cartella gestire la somm. della terapia e dei prelievi venosi sempre con supervisore valutare l assistenza erogata e l efficacia degli interventi assistenziali (risultati degli interventi) confronto continuo con il tutor e con l equipe 4. riconoscere l evoluzioni delle situazioni patologiche in situazioni urgenti e/o emergenti 5. collaborare con l equipe nelle situazioni di urgenza e/o emergenza 4. Livello raggiunto = 33

34 5. Prendersi cura to take care della gestante in Sala Parto Lo studente per dimostrare, di prendersi cura la gestante in Sala Parto, deve essere in grado, con una acquisizione progressiva dell autonomia di: Indicatori della Performance 5.1 Instaurare una relazione di aiuto con la gestante ricoverata e la sua famiglia 1. analizzare la situazione emotiva della gestante e dei familiari attraverso la comunicazione. richiedere l intervento del tutor nei casi complessi o proporre l intervento del mediatore culturale.. attivare gli elementi non verbali che facilitano la relazione/comunicazione: Prestare attenzione (contatto visivo- recettività) espressione del volto sorridente e accogliente rimuovere le barriere, non avere fretta usare i gesti per accompagnare le parole contatto fisico adeguato ( tocco dell 0stetrica ) tono, timbro,ritmo della voce non disturbante la relazione attivare gli elementi verbali che facilitano la relazione/comunicazione: presentarsi definendo il proprio ruolo ascoltare senza sovrapposizione non dare immediatamente una risposta, un consiglio, usare le tecniche comunicative ( domande aperte, riformulazione, facilitazione, commento riflessivo) usare le tecniche centrate sulle emozioni (commento empatico, legittimazione, commento di rispetto) evitare parole che esprimono un giudizio evitare di banalizzare o sottovalutare la situazione non si preoccupi 2. essere recettivo ovvero essere sensibile nei confronti dell altro( modo empatico) comprendere i bisogni e le emozioni, e le aspettative della gestante e dei familiari salvaguardare la dignità e la libertà : rispettare il vissuto la privacy, e il segreto professionale, la cultura di appartenenza, i familiari cercando di metterli a proprio agio rispondendo con professionalità alle loro domande cogliere le preoccupazioni/ sentimenti/ paure e il disagio emotivo e fisico 3. farsi carico delle preoccupazioni della gestante in modo empatico ovvero interiorizzare l attitudine (inclinazione positiva e costante nei confronti di qualcuno o qualcosa), sentire/cogliere le preoccupazioni, le emozioni e assicurare un aiuto/consiglio efficace 4. rispondere ad eventuali domande in modo calmo e gentile preciso/ pertinente applicare le conoscenze di base e/o specifiche, per rispondere al bisogno proponendo delle soluzioni efficaci 5.2 Infondere fiducia e dare sostegno alla gestante e ai suoi familiari 1. identificare i bisogni di counselling della gestante e dei familiari 2. rispondere alle richieste di bisogno in modo empatico 3. adoperarsi affinché il patner (o una persona che sceglie la gestante) possa restare accanto alla partoriente 4. seguire costantemente l evoluzione della situazione clinica ed emotiva, contenere le paure e le ansie della partoriente 5. informare e rassicurare la gestante e il patner sulle modalità delle procedure e sull evoluzioni della situazione clinica 6. essere propositivi 7. fare attenzione alle variabile del confort 8. stare accanto alla gestante soprattutto se in travaglio 9. assicurare un aiuto/consiglio efficace e pertinente 10. attivare le capacità della donna nel gestire il proprio dolore (empowerment ) e suggerire metodiche naturali (cambio di posizione, utilizzo di ausili, respirazione,massaggio 11. assicurare dopo il parto la costituzione del setting famigliare (mamma, papà, neonato) 12. verificare se la gestante si sente sostenuta ed è fiduciosa dopo i vari interventi 5. confrontarsi con il tutor per dubbi, casi complessi e proporre delle soluzioni pertinenti es: chiedere l intervento del mediatore culturale per le gestanti stranieri 5. Livello raggiunto = Livello di autonomia o d b s ins n/o 34

35 Sommario 1. Eseguire le procedure di carattere amministrativo di competenza dell ostetrica Livello raggiunto = Profitto 1.1 Attuare le procedure amministrative per ogni nuovo ricovero in Sala Parto 1.2 Conoscere l importanza medico legale della cartella clinica 1.3 Attuare le procedure amministrative per un parto con neonato nato vivo Livello raggiunto complessivamente: Profitto 2. Apprendere le abilità strumentali chirurgiche in ambito ostetrico 2.1 Strumentare un RCU dopo parto un parto vaginale Livello raggiunto = Profitto Livello raggiunto complessivamente: Profitto = Tutor referente Laura Sansone 35

36 3. Gestire la sorveglianza e l assistenza alla gestante in Sala Parto Livello raggiunto = Profitto 3.1 Gestire l accoglienza della gestante in Sala Parto 3.2 Pianificare la gestione della terapia farmacologia nelle gestanti ricoverate in Sala Parto 3.3 Curare l assistenza alla gestante nel periodo prodromico ( 1 stadio del travaglio) 3.4 Collaborare all induzione del travaglio con prostaglandine 3.5 Gestire le visite ostetriche (esplorazioni vaginali) durante il travaglio di parto in fase attiva 3.6 Curare l assistenza alla gestante nel periodo dilatante (2 stadio del travaglio) 3.7 Gestire la preparazione e l assistenza alla gestante in travaglio con analgesia peridurale 3.8 Riconoscere e collaborare nell assistenza a un travaglio distocico 3.9 Curare l assistenza alla gestante nel periodo espulsivo 3.10 Praticare l amnioressi in travaglio di parto 3.14 Sorvegliare la puerpera durante il periodo post partum 3.15 Avviare l attaccamento/allattamento precoce al seno dopo un parto a basso rischio Livello raggiunto complessivamente: Profitto = Tutor referente Laura Sansone 36

37 4. Gestire la sorveglianza e l assistenza alla paziente con patologie della gravidanza Livello raggiunto = Profitto 4.1 Valutare i dati correlati alla patologia della gravidanza 4.2 Curare l assistenza alla paziente con patologia della gravidanza Livello raggiunto complessivamente: Profitto = 5. Prendersi cura to take care della gestante in Sala Parto 5.1 Instaurare una relazione di aiuto con la gestante ricoverata e la sua famiglia Livello raggiunto = Profitto 5.2 Infondere fiducia e dare sostegno alla gestante e ai suoi familiari Livello raggiunto complessivamente: Profitto = Tutor referente Laura Sansone 37

38 Valutazione formativa Performance in Sala Parto Valutazione di Profitto: Livello di autonomia complessivamente raggiunto Valutazione di Risultato: (punti di forza e di debolezza) Firma dello studente Firma ostetriche tutors Firma Tutor didattico Tutor referente Laura Sansone 38

39 Tirocini clinici Sala Parto Scheda SP. n 2 di Valutazione Formativa Gestire il monitoraggio cardiotocografico in Sala Parto 3 anno di corso A.A Semestre 1 2 Dal: al: Studente Matr.n Ostetriche Tutors

40 Legenda indicatore qualitativo minimo accettabile è buono o = ottimo d = distinto b = buono s = sufficiente (non accettabile) ins = insufficiente (non accettabile) n/o = non osservato ( l obiettivo non è valutabile poiché non è stato possibile osservare lo studente in quel contesto) Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale Tutor 40 didattico Laura Sansone

41 1.1 Pianificare un monitoraggio cardiotocografico Lo studente per dimostrare di saper pianificare un monitoraggio cardiotocografico, sia in gravidanza che in travaglio di parto, deve essere in grado con una buona autonomia, di: Performance 1. Controllare il materiale e l apparecchio che sia correttamente funzionante, controllare ora e data Livello di autonomia o d b s ins n/o 2. informare la gestante sulle modalità e sui tempi del monitoraggio CTG standard o computerizzato 3. realizzare per tutti i nuovi ricoveri, un monitoraggio cardiotocografico continuo per 30 minuti preferendo il decupito laterale sx, a tutte le gestanti dalla 24 SG in poi. 4. controllare il polso e la P.A materna ed eventualmente la Temp. Corporea all inizio del monitoraggio 5. esaminare i precedenti CTG della gestante e interpretarne i risultati 6. confrontarsi con il tutor rispetto alla possibilità di scegliere, esplicitandone il motivo, l esecuzione di un GTG computerizzato o l introduzione di un trasduttore interno 7. sorvegliare attentamente il CTG per almeno i primi 30 minuti 8. controllare la qualità del segnale di entrambi i trasduttori, e adoperarsi per ottenerlo scrivere i dati anagrafici della gestante e le eventuali annotazioni direttamente sulla carta che scorre (posizione della gestante, tosse, bagno, farmaci etc..) o eventualmente informare l ostetrica per annotare eventuali altre segnalazioni nella cartella clinica. 9. interpretare i tracciati cardiotocografici rispetto alle linee guida della Royal College 10. confrontarsi con il tutor sulla valutazione del tracciato 11. allertare il personale ostetrico in caso di riconoscimento di un CTG sospetto o patologico 12. rassicurare e sostenere la gestante in caso di CTG sospetto o patologico 13. ripristinare il materiale usato 1.1 Livello raggiunto = Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale Tutor 41 didattico Laura Sansone

42 1.2 Realizzare un monitoraggio cardiotocografico secondo la modalità di acquisizione richiesta, (esterno, interno) e secondo la modalità di lettura richiesta (standard, computerizzata) Lo studente per dimostrare di: saper realizzare un tracciato cardiotocografico in travaglio di parto utilizzando il cardiotocografo anche computerizzato, ricorrendo alle Manovre di Leopold, posizionando correttamente i trasduttori, sia quello esterno che eventualmente quello interno per la rilevazione del BCF, sia esterno per rilevare le contrazioni uterine, controllando costantemente la rilevazione del segnale di entrambi i trasduttori, e rispettando le posizioni spontanee che la donna vuole assumere durante il travaglio, sempre individuando e mantenendo il focolaio di massima intensità del BCF, deve essere in grado con un buon livello di autonomia, di: Performance 1. Informare la paziente sulle modalità del tracciato CTG e riportare i dati della gestante e le annotazioni clinico/assistenziali contingenti sul tracciato nonché controllare il corretto funzionamento dell apparecchio 2. Eseguire le Manovre di Leopold posizionare, i trasduttori per: - la rilevazione delle contrazioni -la rilevazione del BCF esterno. 3. preferire il decupito laterale sx della gravida Livello di autonomia o d b s ins n/o 4. controllare la rilevazione della qualità del segnale da entrambe i trasduttori 5. riposizionare i trasduttori nel caso di perdita di segnale > 25% e avvisare il tutor di riferimento 6. controllare polso e PA della gestante e eventualmente Temperatura corporea se si ritiene necessario 7. identificare la necessità di inserire un trasduttore interno vaginale per rilevare il BCF confrontarsi con il tutor 8. gestire il monitoraggio CTG interno in tutte le sue fasi con supervisione del tutor: preparare il materiale, cambiare il tipo di trasduttore, verificare che il monitor sia abilitato, inserire l elettrodo interno, controllare che la rilevazione del BCF sia leggibile 10. rispettare o proporre delle posizioni libere alla gestante che permettano però di rilevare correttamente e costantemente il segnale del BCF e delle contrazioni 11. decidere di poter sospendere l esecuzione del CTG per permettere alla gestante di recarsi alla toilette o per altre esigenze 12. gestire il monitoraggio computerizzato: - inserire i dati delle pazienti nel programma - controllare tutte le registrazioni in corso simultaneamente - interpretare il tracciato - mettere in atto le azioni conservative in caso di CTG sospetto e contemporaneamente informare il tutor di riferimento 13. Controllare sempre la registrazione che deve essere mantenuta costante e leggibile/interpretabile 14. Ripristinare il materiale e tenere pulito e in ordine i presidi (monitor, spinotti, contenitore del gel ecc..) 1.2 Livello raggiunto = Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale Tutor 42 didattico Laura Sansone

43 1.3 Interpretare un tracciato cardiotocografico standard in travaglio di parto Lo studente per dimostrare di saper interpretare un tracciato cardiotocografico standard identificando i vari parametri e decidendo di allertare il personale ostetrico in caso di GTG poco rassicurante, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia, di: Performance 1. Conoscere le classificazioni della caratteristiche della frequenza fetale e del tracciato cardiotocografico sec. L.G della Royal College Livello di autonomia o d b s ins n/o 1. Conoscere l importanza di avere un segnale di buona qualità - dell attività uterina contrattile - del BCF e adoperarsi per ottenerlo 3. Identificare e valutare la frequenza cardiaca di base -Normale -Tachicardica -Bradicardica 4. Identificare la variabilità della frequenza cardiaca fetale -cicli alternati di aumento e diminuzione della linea di base -presenza di MAF 5. Riconoscere le accelerazioni 6. Riconoscere e interpretare le decelerazioni nei diversi stadi del travaglio, valutando con il tutor le possibili cause e proporre soluzioni 7. Interpretare l evoluzione dei pattern: - riconosce le decelerazioni e la progressiva tachicardia - riconosce la diminuzione della variabilità, le decelerazioni di grado peggiorativo ossia, 1. decel Prolungate 2. decel. Variabili atipiche 3. decel. Tardive 8. decidere di chiedere la supervisione del tutor e/o allertare il personale ostetrico tempestivamente in caso di tracciato CTG ritenuto dubbio o patologico 9. riconoscere la patologia della contrattilità uterina - ipotonico - ipertono chiedere il confronto con il tutor 1.3 Livello raggiunto = Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale Tutor 43 didattico Laura Sansone

44 1.4 Interpretare un tracciato cardiotocografico computerizzato in gravidanza Lo studente per dimostrare di saper interpretare un tracciato cardiotocografico computerizzato in gravidanza, valutando i vari criteri, ( la frequenza di base, i MAF, le variazioni del BCF, la variabilità a breve termine) e decidendo di allertare il personale ostetrico in caso di GTG poco rassicurante, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia, di: Performance 1. Capire l importanza di avere un segnale di buona qualità e mantenerlo nel tempo - dell attività uterina contrattile - del BCF - adoperarsi per ottenerla - controllare la quantità in percentuale di perdita di segnale ( max 25%) 2. Valutare la frequenza di base Livello di autonomia o d b s ins n/o 3. Valutare la presenza di MAF 4. Riconoscere le accelerazioni, decelerazioni, e la presenza di alta variabilità e variabilità a breve termine 5. Decidere di non sospendere il CTG computerizzato se i criteri non sono stati soddisfatti (durata max 60 min) 6. Decidere di allertare il personale ostetrico in caso di criteri non soddisfatti o nei casi di CTG ritenuti patologici avvertire tempestivamente senza attendere il primo risultato a 10 min. 7. Decidere di far firmare il CTG al medico strutturato nel caso in cui i criteri siano soddisfatti ma valutare sempre dettagliatamente i vari criteri, allegarlo in cartella. 8. Informare la paziente del risultato del monitoraggio. Nei casi di CTG dubbi o patologici attuare una relazione d aiuto 1.4 Livello raggiunto = Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale Tutor 44 didattico Laura Sansone

45 1.5 Adottare delle azioni conservative (L.G della Royal College) rispetto all identificazione di un CTG sospetto in travaglio di parto. Lo studente per dimostrare di saper adottare delle azioni conservative identificare un tracciato sospetto, deve essere in grado, con una buona autonomia di: Performance 1. Identificare un tracciato sospetto ( conoscere le classificazioni della caratteristiche della frequenza fetale e del tracciato cardiotocografico sec. L.G della Royal College) Livello di autonomia o d b s ins n/o 2. allertare il personale ostetrico e chiedere il confronto con il tutor 3. decidere di attuare una o più misure conservative ( raccomandate dalle L.G della Royal College per i CTG sospetti) 4. modificare la posizione della madre privilegiando il decupito laterale sx, oppure la pos. carponi o semiseduta confrontarsi sempre con il tutor 5. riconoscere un ipercontrattilità associata all infusione di ossitocina, confrontarsi con il tutor diminuire o sospendere l infusione, somministrare eventualmente, previa prescrizione medica, dei tocolitici 6. proporre al tutor di idratare la madre 7. proporre al tutor di modificare le modalità di spinta nel caso la gestante fosse nel secondo stadio del travaglio 8. valutare i risultati ottenuti dopo l attuazione delle azioni chiedendo il confronto con il tutor 1.5 Livello raggiunto = Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale Tutor 45 didattico Laura Sansone

46 Sommario 1. Gestire il monitoraggio cardiotocografico in Sala Parto Livello raggiunto = Profitto 1.1 Pianificare un monitoraggio cardiotocografico sia in gravidanza che in travaglio di parto 1.2 Realizzare un monitoraggio cardiotocografico secondo la modalità di acquisizione richiesta, (esterno, interno) e secondo la modalità di lettura richiesta (standard, computerizzata) 1.3 Interpretare un tracciato cardiotocografico standard sia in gravidanza che in travaglio di parto 1.4 Interpretare un tracciato cardiotocografico computerizzato in gravidanza 1.5 Attuare le azioni conservative (L.G della Royal College) rispetto al riconoscimento di un CTG sospetto in travaglio di parto. Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale Tutor 46 didattico Laura Sansone

47 Valutazione formativa Valutazione di Profitto: Livello di autonomia complessivamente raggiunto Valutazione di Risultato: (punti di forza e di debolezza) Firma dello studente Firma ostetriche tutors Firma Tutor didattico Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale Tutor 47 didattico Laura Sansone

48 Tirocini clinici Sala Parto Scheda SP. n 3 di Valutazione Formativa Sviluppare le qualità personali e professionali 3 anno di corso A.A Semestre 1 2 Dal: al: Studente Matr. n Ostetriche Tutors

49 Sviluppare le qualità personali e professionali Scala di valori ( indicatore qualitativo minimo accettabile è buono) Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente A. Ordine Aspetto e ordine personale Ordine nel portare la divisa Correttezza nell applicare le norme igieniche Conosce e usa i dispositivi di protezione individuale (D.L 626/94) Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente B. Puntualità Puntualità all inizio del servizio Continuità di presenza nel tirocinio Giustifica e avvisa i ritardi e/o le assenze Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente C. Proprietà di linguaggio Nel confronto relazionale con la paziente Linguaggio tecnico nella relazioni con gli operatori Appropriatezza del linguaggio scientifico ostetrico scritto e parlato Ottimo buono sufficiente insufficiente D. Relazioni professionali e capacità collaborative Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente Identifica gli ambiti professionali dei vari operatori e ne rispetta le competenze Riconosce il proprio ruolo e ne distingue le competenze Si relaziona con l èquipe Partecipa ai momenti della consegna ad ogni cambio turno Propone al tutor momenti di confronto ed analisi di situazioni assistenziali Riconosce ed è pronto a collaborare anche nelle situazioni assistenziali di urgenza/emergenza 49

50 E. Abilità tecniche Capacità di operare con: attenzione/precisione disponibilità ordine e metodo rispetto delle priorità e dei tempi Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente E. Materiale ed applicazione nel lavoro Si impegna ad utilizzare con economia il materiale Ha cura del materiale e delle apparecchiature Dimostra di sapere dove si trova il materiale in uso Sa smaltire correttamente i rifiuti Dimostra di saper fare il ripristino del materiale e ne segnale l eventuale carenza Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente G. Capacità di autovalutazione e di partecipazione attiva verso il proprio percorso formativo Dimostra auto-consapevolezza della proprie capacità Ricerca la supervisione quando è necessario Persegue gli obiettivi concordati con responsabilità Accetta in modo costruttivo il feedback in itinere attuando le eventuali correzioni Si mette in discussione rispetto alle proprie scelte, errori e decisioni chiedendo sempre un confronto con il tutor Utilizza strumenti di integrazione( Linee guida procedure, protocolli, motori di ricerca scientifici) Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente Osservazioni particolari 50

51 Valutazione formativa Valutazione di Profitto: complessivamente raggiunto Valutazione di Risultato: Punti di debolezza e di forza Firma dello studente Firma Tutors ostetriche Firma Tutor didattico 51

52 Tirocini clinici Sala Parto Scheda SP. n 4 di Valutazione Formativa Assistenza al Parto 3 anno di corso A. A Semestre 1 2 Dal: al: Studente Matr n Ostetriche Tutors 52

53 Assistenza al Parto Parto N... Data Ora Reg. Parti N Parto Operativo: Parto a basso rischio: Parto ad alto rischio: Indicatori della Performance Legenda o = ottimo s = sufficiente d = distinto ins = insufficiente b = buono n/o = non osservata 1.Preparare il materiale: Controllare i sigilli e gli indicatori di sterilità Preparare e/o controllare il Kit teleria parto 2. Eseguire correttamente il lavaggio preoperatorio e la vestizione asettica come da procedura 3. Allestire il carrello/tavolino come da procedura mantenendo costantemente l ordine e l asepsi 4. Disinfettare i genitali esterni come da procedura Livello di autonomia o d b s ins n/o 5. Valutare la progressione della P.P 6. Riconoscere una difficoltosa progressione PP, valutare le complicanze e proporre al tutor delle soluzioni 7. Definire lo stato del perineo e decidere, con la supervisione del proprio tutor clinico, se praticare l episiotomia. 8. Praticare l episiotomia ( vedi allegato) 9. Sostenere il perineo e disimpegnare la P. P eventualmente praticare la manovra di Rigten (esercitare una lieve pressione a livello del mento del neonato per favorire il movimento di estensione della testa) 10. Pulire il nasofaringe per rimuovere dal volto del neonato le mucosità presenti a livello delle narici e della bocca 11. Verificare se in prossimità dell occipite vi sono anse del cordone ombelicale (25%), nel caso, allargare l ansa in modo da far passare la testa e permett. il disimp. spalle 12. Valutare e agevolare la rotazione esterne/interna 13. Riconoscere e valutare il difficoltoso disimpegno delle spalle, proporre e collaborare nell attuazione delle manovre ritenute adeguate ( conoscere le prime 3 manovre per la distocia di spalle) 14. Disimpegnare le spalle con molta cura 15. Facilitare la liberazione del tronco e poi del corpo del neonato e tenerlo con sicurezza tra le mani 16. Valutare il benessere neonatale: nel caso di neonato in buona salute adagiarlo sull addome materno pelle a pelle e assicurarsi di farlo coprire o coprirlo personalmente con dei panni caldi e asciutti. 17. recidere il cordone ombelicale subito dopo la nascita ed eseguire il prelievo per il PH 18. Provvedere alla preparazione e alla raccolta per la donazione del sangue cordonale nel caso la coppia lo desideri 19. Assistere al secondamento ( vedi allegato) 20. Assistere all episiorrafia ( vedi allegato) 21. Controllare e valutare costantemente la contrattura dell utero e la perdita ematica, allertare il personale ostetrico se necessario 22. Detergere i genitali esterni e aiutare la sig.ra a sistemarsi in barella 23. Smaltire correttamente i rifiuti tipo aghi, garze etc 24. Eseguire la procedura per il riordino del materiale chirurgico: togliere e allegare in cartella l indicatore di sterilità esterno al Kit parto, collocare gli strumenti chirurgici nel Box e compilare la scheda per l invio al centro di sterilizzazione, ripristinare il materiale usato 25. Confrontarsi con il tutor Parto N Valutazione di Profitto Firma tutor 53

54 Valutazione complessiva di tutti i parti assistiti Valutazione di Profitto: Livello di autonomia complessivamente raggiunto Valutazione di Risultato: Punti di forza e di debolezza Firma dello studente Firma ostetriche Tutors Firma Tutor didattico 54

55 ALLEGATI: Assistenza al parto n.1. Eseguire l episiotomia durante un parto a basso rischio Lo studente, per dimostrare di, saper eseguire l episiotomia durante un parto a basso rischio, sempre con supervisione del tutor, dopo infiltrazione di anestetico locale, usando la massima delicatezza e correttezza nell esecuzione, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1. conoscere le indicazioni che inducono a praticare l episiotomia (connessione tra le conoscenze teoriche e la pratica clinica) conoscere i vari tipi di episiotomia Livello di autonomia o d b s ins n/o 2. valutare l elasticità e la forma individuale del piano muscolo-aponeurotico perineale (tenendo conto della parità) confrontarsi con il tutor, esponendo l eventuale scelta di praticare o meno l episiotomia esplicitandone le motivazioni tenendo conto del contesto clinico e diagnostico verificare la compliance della gestante 3. praticare secondo il giudizio dell ostetrica l episiotomia medio laterale dx ( previa anestesia locale) con la sua supervisione, eseguire un taglio netto all acme di una contrazione associata allo sforzo espulsivo, solo quando il perineo comincia a distendersi sotto la pressione della P.P, in modo da poter determinare l estensione e la direzione dell incisione. 1. Livello raggiunto =

56 n. 2. Gestire il periodo del secondamento spontaneo (3 stadio del travaglio) Lo studente, per dimostrare di, saper assistere al secondamento spontaneo durante un parto a basso rischio, usando sempre la sterilità, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1. Conoscere i tre tempi in cui avviene il secondamento e interpretare i segni clinici caratteristici (connessione tra le conoscenze teorice e la pratica clinica): Tempi : Segni 1. distacco della placenta 1. F.u risale al di sopra dell ombell. verso dx, forma bilobata, contrazioni, perd.emat. 2. caduta della placenta nel segmento 2. lenta discesa del funicolo (manovra per vedere la risalita o meno del funicolo) uterino poi nel collo e nella vagina sensazione della puerpera di corpo estraneo in vagina, legg. dist.del perineo 3. espulsione 3. fuoriuscita della placenta più membrane e sangue retroplacentare 2. riconoscere le complicanze: - mancato distacco della placente ( deve avvenire max entro 60 min) - emorragia primaria del post partum - inversione uterina 3. attuare la procedura dopo parto: - valutare il benessere del neonato con supervisione del tutor - clampare e recidere il funicolo quando smette di pulsare nel neonato fisiologico - eseguire il prelievo di sangue dal funicolo (predisporre per avere già il materiale sul tavolino sterile)per: identificare il gruppo sanguigno del neonato l identificare il PH fetale la raccolta del sangue cordonare con supervisore 4. assistere il secondamento confermare i segni di distacco eseguire la trazione controllata del funicolo ( manovra di Brandt-Andrews) - con utero ben contratto porre la mano sopra il pube - invitare la puerpera a spingere - afferrare il funicolo con la mano dx ed esercitare una moderata e continua trazione lungo l asse pelvico - avvitare la placenta attorno alle membrane - ispezionare la placenta e il funicolo - chiedere al medico se c è la necessità di tenere gli annessi per esame istologico 5. valutare l emorragia dopo il distacco della placenta e se lo ritiene necessario allertare il personale ostetrico 6. proporre al tutor alcune possibili soluzioni per risolvere l emorragia primaria 7. rassicurare e sostenere la puerpera 8. collaborare con l equipe nelle situazioni di emergenza 3. Livello raggiunto = Livello di autonomia o d b s ins n/o Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale

57 n. 3. Assistere all episiorrafia e alla sutura delle lacerazioni Lo studente, per dimostrare di, saper assistere all episiorrafia, e alla sutura delle lacerazioni, mantenendo sempre l asepsi chirurgica, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1. conoscere e ispezionare i piani muscolari interessati e conoscere i principi della ricostruzione che sono: la ricostruzione deve essere eseguita appena possibile dopo il secondamento analgesia adeguata buona fonte di luce emostasi accurata rispetto dei piani anatomici regole dell asepsi collaborazione attiva per permettere al medico di vedere bene i punti di repere Livello di autonomia o d b s ins n/o 2. organizzare e attuare la procedura di preparazione che deve avvenire in un tempo adeguato cambiarsi i guanti sterili dopo il secondamento predisporre il materiale sterilmente e ordinatamente sul tavolino (garze, fili, ferri chirurgici, siringa ago) disinfettare nuovamente l area perineale apporre i telini sterili sull addome della puerpere per poter avere una base di appoggio per le garze e la forbice controllare costantemente le perdite ematiche 3. informare e rassicurare la puerpera sulla procedura 4. strumentare ovvero assistere il medico chirurgo nelle varie fasi di ricostruzione dei piani perineali 5. organizzare e controllare la quantità di materiale a disposizione e chiedere tempestivamente altro materiale se necessario 6. allertare il personale ostetrico in caso di complicanze o dubbi 3. Livello raggiunto = Progetto educativo: Innovazione della didattica tutoriale

58 Valutazione cumulativa del mese di tirocinio in Sala Parto Cl DV dal al Scheda SP. N 1 Performance in Sala Parto Valutazione di profitto = Valutazione di risultato = Scheda SP. N 2 Gestire il monitoraggio Cardiotocografico in Sala Parto Valutazione di profitto = Valutazione di risultato = Scheda SP. N 3 Sviluppare le qualità personali e professionali Valutazione di profitto = Valutazione di risultato = Scheda SP. N 4 Assistenza al parto Valutazione di profitto = Valutazione di risultato = Valutazione Complessiva di Profitto Valutazione Complessiva di Risultato: Punti di forza e di debolezza Firma dello studente Firma delle tutors ostetriche Firma tutor didattico Laura Sansone Tutor didattico

59 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente: Prof. G. B. Nardelli Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici: Dott.ssa Ost. R. Ciullo Tutor referente: Dott.ssa Ost. L. Sansone Progetto Educativo Innovazione della didattica tutoriale: Un Core Curriculum per il Gruppo Parto Responsabile : Dott.ssa Ost. Laura Sansone Schede di valutazione formativa Sala Cesarei 3 anno di corso A.A

60 Legenda indicatore qualitativo minimo accettabile è buono o = ottimo d = distinto b = buono s = sufficiente (non accettabile) ins = insufficiente (non accettabile) n/o = non osservato ( l obiettivo non è valutabile poiché non è stato possibile osservare lo studente 60

61 Tirocini clinici Sala Cesarei Scheda SC. n 1 di Valutazione Formativa Performance in Sala Cesarei 3 anno di corso A.A Semestre 1 2 Dal: al: Studente Matr. n Ostetriche Tutors 61

62 1. Gestire con cura l assistenza alla gestante nella fase preoperatoria Lo studente, per dimostrare di, saper gestire con cura l assistenza alla paziente nella fase preoperatoria all intervento di taglio cesareo elettivo nel Gruppo Parto, dopo aver consultato la lista operatoria, considerato l indicazione per il TC elettivo e verificato la corrispondenza anagrafica, deve essere in grado, in un tempo adeguato e con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1.1. Gestire l accoglienza della paziente nella Sala Operatoria del Gruppo Parto 1. Presentarsi definendo il proprio ruolo rapportarsi in modo professionalmente etico (norme di comportamento etico conformi alle raccomandazioni dell OMS) 2. prendere in carico la paziente dimostrando gentilezza e disponibilità : 1. assegnare il posto letto in sala preparazione 2. informare la paziente su tutte le procedure che verranno attuate 3. rilevare le manifestazioni di ansia e preoccupazione correlati all intervento chirurgico e all anestesia 4. rassicurare e sostenere la paziente nonché istaurare una relazione d aiuto, utilizzando le tecniche comunicative 5. rispettare la privacy e l intimità 6. controllare se è stata eseguita in reparto la preparazione fisica all intervento ossia: tricotomia, clistere, controllare che non abbia smalto alle unghie, gioielli, protesi.. 3. realizzare un monitoraggio cardiotocografico fino al momento del trasporto della paziente in Sala cesarei, preferendo il decubito laterale sx 4. provvedere alle procedure amministrative/informatizzate (cedap registro movimento, richieste esami urgenti) 5. consultare la cartella clinica controllando e valutando, l accertamento ostetrico, gli esami ematochimici prioritari, la visita anestesiologica, il consenso al TC eventualmente anche quello per la legature delle tube che devono essere firmati, la terapia in atto ed eventuali richieste aggiuntive per trasfusioni o per raccolte di sangue cordonale ecc.. 6. confrontarsi con il tutor sulla presenza o meno di fattori di rischio intraoperatorio o postoperatorio ed esprimere un ragionamento diagnostico ostetrico nonché prognostico sulle eventuali complicanze che potrebbero verificarsi 7. tempo utilizzato complessivamente 1.2. Condurre la preparazione della gestante per l intervento di Taglio Cesareo elettivo 1. Preparare il materiale occorrente sul carrello in sala preparazione 2. preparare la gestante assistita sempre con delicatezza e gentilezza provvedere a: (vedi protocolli differenziati divisione-clinica) incannulare una vena periferica usando un ago cannula n 16 possibilmente nel braccio dx, due cannule solo in casi particolari (vedi protocollo) consultare il tutor nei casi difficoltosi (max un tentativo) somm. di una fleboclisi di voluvent con prolunga e rubinetto posizionare gli elettrodi per ECG applicare la piastra per l elettrobisturi sulla coscia sx eseguire la vestizione con cuffia e calzari inserire il catetere vescicale rispettare l asepsi e facendosi aiutare da un altro operatore, come da procedura 3. valutare il monitoraggio cardiotocografico, con supervisione del tutor, fino al momento del trasporto della paziente in Sala cesarei 4. far accedere il compagno dopo aver eseguito la vestizione, in Sala Preparazione, compatibilmente con l organizzazione e consenso dell equipe 5. trasportare con l aiuto del personale di supporto la gestante in Sala Cesarei e aiutarla a posizionarsi correttamente sul lettino operatorio 6. rassicurare e affidare la gestante alle cure dell anestesista presente in sala 7. tempo utilizzato complessivamente 1.3 Livello raggiunto = Livello di autonomia o d b s ins n/o 62

63 2. Realizzare le abilità strumentali chirurgiche in ambito ostetrico (TC, RCU) Lo studente per dimostrare, di aver appreso le abilità strumentali chirurgiche deve essere in grado con una acquisizione progressiva dell autonomia di: Indicatori della Performance Livello di autonomia o d b s ins n/o 2.1 Strumentare un RCU dopo aborto ritenuto o in atto ( aborto strumentale) 1. Predisporre il Kit teleria RCU 2. predisporre il Kit RCU ossia nella cassetta dei ferri chirurgici, include le garze sterili, prepara la ciotola con il disinfettante, la cannula di aspirazione endouterina rigida dritta, il set d aspirazione uterina plus. Prepara il contenitore per l esame istologico 3. eseguire correttamente il lavaggio preoperatorio e la vestizione asettica come da procedura di rivestimento 4. allestire il carrello come da procedura 5. disinfettare la paziente come da procedura 6. applicare la sacca raccogli liquidi 7. strumentare l intervento 8. mantenere l asepsi chirurgica 9. smaltire correttamente i rifiuti tipo aghi, garze etc 10. eseguire la procedura per riordino del materiale chirurgico: conteggio e collocazione degli strumenti chirurgici nel Box e compilazione della scheda per l invio al centro di sterilizzazione, ripristino del materiale usato 11. tempo impiegato 2. Livello raggiunto = 63

64 3. Collaborare nell assistenza in Sala Cesarei Lo studente per dimostrare, di saper collaborare attivamente nell assistenza in Sala Cesarei, deve essere in grado, con una acquisizione progressiva dell autonomia di: Indicatori della Performance Livello di autonomia 3.1 Presidiare l assistenza alla strumentista e al team chirurgico in Sala Cesarei 1. Allestire sempre con supervisione, il materiale di base che viene utilizzato per l intervento di Taglio Cesareo preparare il Kit strumentario e il Kit teleria 2. eseguire la vestizione asettica della strumentista e del team chirurgico posizionare correttamente il lettino operatorio accendere le lampade scialitiche e posizionarle correttamente accendere la lampada dell isola neonatale controllare il materiale per la rianimazione neonatale controllare e attivare l elettrobisturi e l aspiratore avvisare il neonatologo solo su richiesta osservare i tempi dell intervento di taglio cesareo 3. passare tempestivamente il materiale richiesto dalla strumentista rispettando le regole dell asepsi 4. gestire con supervisore il conto delle garze rispettando la normativa del Ministero della Salute ( vedi procedura in uso) 5. preparare il materiale per il riempimento della vescica (se richiesto dal chirurgo) conoscere e osservare la procedura 6. collaborare nella procedura del prelievo funicolare 7. predisporre, solo su richiesta, per l esame istologico della placenta 8. saper interpretare gli eventuali fattori di rischio intraoperatori 9. riconoscere tempestivamente le situazioni di emergenza che possono insorgere durante l intervento 10.collaborare con l equipe nelle situazioni di emergenza 11. rimuovere il monitoraggio e la teleria dalla paziente a fine intervento 12. rassicurare la paziente, informarle sulle procedure e instaurare una relazione di aiuto 13. verificare che tutta la documentazione (cartella anestesiologica, procedura della conta delle garze firmata, CTG,ecc..) sia allegata alla cartella clinica che seguirà la paziente in sala risveglio 14. confrontarsi e richiedere l intervento del tutor nel caso di dubbi o se non si e in grado di risolvere eventuali problemi (Problem solving) o d b s ins n/o 3.2 Presidiare l assistenza all anestesista in Sala Cesarei 1. Conoscere i tipi di farmaci e le dosi che vengono utilizzati per indurre l anestesia spinale, quindi prepararli con supervisione del tutor 2. monitorizzare la paziente sul lettino operatorio prima dell anestesia spinale ( polso, PA, elettrodi per ECG, collegare il cavo dell elettrobisturi alla piastra) 3. 1 informare e rassicurare la paziente sulla posizione che dovrà assumere per permettere la corretta procedura di anestesia spinale. 2 aiutarla ad assumere la posizione e a mantenerla per tutto il tempo necessario: farla sedere sul lettino operatorio con le gambe incrociate e braccia appoggiate e rilassate sulle cosce, schiena ingobbita, spalle basse, capo piegato sullo sterno 3. posizionare il cerotto medicato sulla schiena dopo l esecuzione della puntura lombare aiutare la paziente a distendersi sul lettino operatorio 2. posizionare il cuneo sotto il fianco dx, 3. fissare il braccio sx e le gambe 4. riordinare i cavi del monitoraggio e i set delle flebo 5. riconoscere il tipo di emergenza e collaborare con l equipe dimostrando tempestività: preparare il materiale per un altro accesso venoso o per un accesso arterioso collaborare in modo emergente per avviare le procedura di prelievo venoso o arterioso procurare i farmaci richiesti dall anestesista 3. Livello raggiunto = 64

65 4. Gestire con cura l assistenza alla puerpera nella fase postoperatoria Lo studente, per dimostrare di, saper gestire con cura l assistenza alla puerpera nel postoperatorio, deve essere in grado, con una acquisizione progressiva dell autonomia di: Indicatori della Performance Livello di autonomia o d b s ins n/o 4.1 Sorvegliare lo stato di salute della puerpera nell immediato postoperatorio 1. Collaborare nel trasferire la paziente in barella, dalla Sala Cesarei alla Sala Risveglio. Durante il trasporto si dovranno rispettare tutte le procedure di sicurezza, ossia sollevare le protezioni laterali della barella, tenere al caldo la paziente, evitare movimenti bruschi o improvvisi che possono modificare la posizione o determinare tensione sull incisione chirurgica 2. prendersi a carico la paziente operata in modo affidabile e responsabile, rassicurandola con la propria presenza e comprendendo e rispondendo ai suoi bisogni con professionalità ed empatia (norme di comportamento etico conformi alle raccomandazioni dell OMS e codice deontologico) 3. monitorizzare la paziente ossia saper usare il monitorino per misurare i parametri vitali, ogni 30 min per 2 ore e saperli valutare: PA, polso ( frequenza e ritmo), ECG, caratteristiche del respiro (profondità e frequenza atti respiratori) Valutare: perdite ematiche con supervisione del tutor FU (fondo uterino) il colore della cute e dell integrità dei tessuti il livello di coscienza e del ripristino della risposta ai riflessi (arti inferiori) la perfusione endovenosa, la funzionalità dell elastomero, la medicazione,gli eventuali drenaggi, la funzionalità del catetere vescicale il bilancio idroelettrolitico (entrate e uscite dei liquidi) eventuali reazioni allergiche Riportare i risultati nella scheda post-partum e allegarla in cartella Confrontarsi con il tutor rispetto alla valutazione dei risultati eseguire le prescrizioni mediche in collaborazione: esami ematochimici urgenti, terapia, trasfusioni 2. attuare sempre i criteri per garantire la sicurezza del paziente: giusta dose, giusto farmaco, giusta via di somministrazione, giusto paziente, giusta registrazione, giusto approccio alla gestante. 5. valutare il dolore post-operatorio della paziente in collaborazione con il tutor, assicurare una risposta adeguata e tempestiva alla paziente con il dolore ( scala di trattamento del dolore; protocollo analgesico postoperatorio) 6. riconoscere tempestivamente i segni di shock ipovolemico (tachi-bradic. ipopensione, tachipnea, oligo/anuria) e allertare l equipe 7. collaborare attivamente nelle situazioni di emergenza 4.2 Pianificare il trasferimento della paziente operata in reparto 1. Completare e valutare i controlli post operatori trascorse le due ore post intervento 2. rimuovere il monitoraggio alla paziente solo poco prima del trasferimento 3. informare e rassicurare la paziente e i famigliari sulle modalità di trasferimento in reparto 4. avvisare telefonicamente il reparto del trasferimento 5. controllare sempre che la documentazione clinica della paziente sia completa e che segua la paziente 6. consegnare sempre la denuncia di nascita, con le modalità corretta, prima del trasferimento 7. consegnare all infermiera di reparto la paziente e la documentazione clinica nonché comunicare le informazioni attinenti al caso 8. confrontarsi e richiedere l intervento del tutor in caso di dubbi o quando non si è in grado di risolvere eventuali problemi (Problem solving) 4. Livello raggiunto = 65

66 Sommario 1. Gestire con cura l assistenza alla gestante nella fase preoperatoria Livello raggiunto = Profitto 1.1 Gestire l accoglienza della paziente nella Sala Operatoria del Gruppo Parto 1.2 Condurre la preparazione della gestante per l intervento di Taglio Cesareo elettivo Livello raggiunto complessivamente = Profitto complessivo = 2. Realizzare le abilità strumentali chirurgiche in ambito ostetrico (TC, RCU) Livello raggiunto = Profitto 2.1 Strumentare un RCU dopo aborto ritenuto o in atto ( aborto strumentale) Livello raggiunto complessivamente = Profitto complessivo = 3. Collaborare nell assistenza in Sala Cesarei Livello raggiunto = Profitto 3.1 Presidiare l assistenza alla strumentista e al team chirurgico in Sala Cesarei 3.2 Presidiare l assistenza all anestesista in Sala Cesarei Livello raggiunto complessivamente = Profitto complessivo = 4. Gestire con cura l assistenza alla puerpera nella fase postoperatorio Livello raggiunto = Profitto 4.1 Sorvegliare lo stato di salute della nell immediato postoperatorio 4.2 Pianificare il trasferimento della paziente operata in reparto Livello raggiunto complessivamente = Profitto complessivo = 66

67 Valutazione formativa Performance in Sala Cesarei Valutazione di Profitto: Livello di autonomia complessivamente raggiunto Valutazione di Risultato: (punti di forza e di debolezza) Firma dello studente Firma ostetriche tutors Firma Tutor didattico 67

68 Tirocini Sala Cesarei Scheda SC. n 2 di Valutazione Formativa Strumentare l intervento di Taglio Cesareo 3 anno di corso A. A Semestre 1 2 Dal: al: Studente Matr n Ostetriche Tutors 68

69 Strumentare l intervento di Taglio Cesareo DATA ORA. TC N Reg. Parti N Indicazione =. INTERVENTO : ordinario urgente emergente TIPO DI INTERVENTO: semplice complesso Aderenze da interventi pregressi Sterilizzazione permanente Breccia uterina complicata Riparazione della vescica Indicatori della Performance Livello di autonomia o d b s ins n/o Legenda o = ottimo s = sufficiente d = distinto ins = insufficiente b = buono n/o = non osservata 1. Preparare il materiale: vedi allegato n.1 2. Eseguire correttamente e scrupolosamente il lavaggio preoperatorio e la vestizione asettica come da procedura 3. Gestire e preparare il tavolo madre e il carrello servitore: vedi allegato n Gestire e preparare l occorrente per l anestesia loco-regionale: - siringa da 2,5 cc, - ago n 18 G, - ago Sprotte n 24/27 da spinale, - 1 fl di Marcaina iperbarica (in frigo) - 1 fl di Fentanest, - garze 10 10, - disinfettante, cerotto - disinfettare la zona loco-regionale come da procedura - predisporre su un telino sterile il materiale per l anestesia - assistere l anestesista durante la manovra 5. Condurre la parte iniziale della strumentazione: vedi allegato n.3 6. Condurre la parte centrale della strumentazione : vedi allegato n Condurre la strumentazione di eventuali variabili chirurgiche aggiuntive vedi allegato n.5 8. Condurre la parte finale della strumentazione : vedi allegato n.6 9. Eseguire la procedura per il riordino del materiale chirurgico: - eseguire la conta degli strumenti chirurgici, degli aghi e delle garze che sono rimasti sul tavolo madre - verificare che sia stato rimosso e allegato in cartella l indicatore di sterilità esterno al Kit cesareo - collocare gli strumenti chirurgici nel Box e compilare la scheda per l invio al centro di sterilizzazione, - ripristinare il materiale usato 10. Controllare e valutare la contrattura dell utero e la eventuale perdita ematica 11. Detergere i genitali esterni e aiutare la sig.ra a sistemarsi in barella 12. Smaltire correttamente i rifiuti, aghi, fili, garze etc 13. Confrontarsi con il tutor TC N Valutazione di Profitto Firma Tutor 69

70 Valutazione complessiva Strumentare l Intervento di Taglio Cesareo Valutazione di Profitto: Livello di autonomia complessivamente raggiunto Valutazione di Risultato: Punti di forza e di debolezza Firma dello studente Firma ostetriche Tutors Firma Tutor didattico 70

71 ALLEGATI: Strumentare l Intervento di Taglio Cesareo n. 1. Allestire il materiale di base per strumentare l intervento di Taglio Cesareo. Lo studente per dimostrare di saper allestire con destrezza, in un tempo ritenuto adeguato, il materiale di base necessario per strumentare efficacemente un intervento di taglio cesareo, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1. Preparare il Kit strumentario: indossare mascherina e cappellino controllare il sigillo di sterilità e il talloncino laterale togliere il coperchio della scatola in modo asettico aprire le confezioni del materiale preparato e disporle sterilmente nella scatola: 1 lama da bisturi n vycril n 2 con ago 1 vycril n 2/0 con ago 2 vycril n 1 con ago 2 rapid vycril n 0 con ago 1 vycril n 0 con ago 1 tubo da aspiratore 1 canula da aspiratore 2 pacchi di garze grandi da 10 con filo di Bario 1 pacco di compresse laparotomiche con filo di Bario 1 pacco di garze piccole da 10 1 ago da spinale G (da concordare con l anestesista 1 siringa da 2,5 cc e un ago da intramuscolo 2 guanti uno per la ferrista e uno per il I operatore 2. Preparare il kit teleria: Controllare il sigillo di sterilità Tagliare l involucro esterno ossia il nailon Aprire la confezione esterna in modo sterile 3. Eseguire il lavaggio asettico chirurgico delle mani seguendo il protocollo 4. Tempo impiegato Livello di autonomia o d b s ins. n/o 1. Livello raggiunto = 71

72 n.2. Gestire e allestire il tavolo madre e il carrello servitore per l intervento di Taglio Cesareo Lo studente per dimostrare di saper allestire con accuratezza e destrezza, in un tempo ritenuto adeguato rispetto al caso clinico, il tavolo madre e il carrello servitore, garantendo sempre l asepsi, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia: Indicatori della Performance 1. Aprire completamente la teleria e/o monouso 2. asciugarsi le mani, (dopo lavaggio chirurgico come da protocollo), tamponando fino al gomito utilizzando il primo telino del Kit (teleria o monouso) 3. infilarsi il sopracamice sterile, i guanti sterili 4. disporre sul carrello servitore: 1. la teleria rispettando la cronologia dei tempi dell intervento 2. monouso - telo paziente- 5. allestire il tavolo madre con 3 lenzuola (teleria/monouso) 1 lenzuolo: Prenderlo in modo sterile dai bordi, stenderlo per la sua lunghezza e mantterlo sull arco superiore del tavolo madre accompagnandolo sulla sua base 2 lenzuolo: Sistemarlo come il primo 3 lenzuolo: Farselo passare sterilmente e posizionarlo solo sulla parte del tavolo coprendo completamente le gambe dello stesso 6. disporre i ferri chirurgici prima sul tavolo madre e poi sul carrello servitore come da protocollo 7. gestire il tavolo madre: con supervisione Garantire l asepsi dall inizio alla fine dell intervento Sorvegliare il materiale sul tavolo: Ferri Garze Compresse laparotomiche Aghi e fili Bisturi e elettrobisturi mantenere l ordine e la disposizione corretta del materiale e degli strumenti controllare l integrità degli aghi e degli strumenti prima e dopo il loro utilizzo controllare l integrità del divaricatore ossia il fissaggio corretto della vite e il posizionamento corretto delle branche prima e dopo il suo utilizzo gestire il conto delle garze rispettando la normativa del Ministero della Salute effettuare la conta degli strumenti seguendo la procedura fino alla fine dell intervento 10. tempo impiegato Livello di autonomia o d b s ins. n/o 2. Livello raggiunto = 72

73 n. 3. Condurre la parte iniziale della strumentazione al Taglio cesareo Lo studente per dimostrare di saper condurre con destrezza la parte iniziale di un intervento di Taglio Cesareo sempre garantendo l asepsi, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1. verificare che il sacco giallo dei rifiuti speciali sia coperto con un telino verde Livello di autonomia o d b s ins. n/o 2. porgere i due portabatuffoli imbevuti di disinfettante 3. controllare scrupolosamente che le 4 garze vengano riposte nel raccoglitore adibito al conteggio delle stesse ( bacinella) 4. collaborare con i chirurghi alla preparazione del campo sterile ( disposizione della teleria come da procedura) 5. fissare l elettrobisturi al telo e inserirlo nell apposita tasca 6. disporre i ferri chirurgici prima sul tavolo madre e poi sul carrello servitore come da protocollo 3. Livello raggiunto = 73

74 n. 4. Condurre la parte centrale della strumentazione al Taglio cesareo Lo studente per dimostrare di saper condurre con destrezza la parte centrale di un intervento di Taglio Cesareo sempre garantendo l asepsi, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1. porgere con prontezza, gli strumenti chirurgici, gli aghi e i fili di sutura, in relazione ai piani anatomici (vedi procedura) e ai tempi dell intervento. Livello di autonomia o d b s ins. n/o 2. rimuovere tutte le garze libere usate dal campo operatorio, e gettarle nel raccoglitore apposito bacinella) 3. contare le garze : il numero deve corrispondere a quello iniziale 4. clampare con efficacia e prontezza il cordone ombelicale usando 2 Kocher, due verso il neonato uno verso la placenta (per garantire il prelievo per il PH) 5. porgere con tempestività le pinze ad anelli per clampare i grossi vasi uterini 6. passare al chirurgo il portaaghi, con l ago e il filo adeguato al piano anatomico, breccia uterina 7. valutare le condizioni della breccia uterina per richiedere tempestivamente al personale di sala dedicato (ost-oss) altri eventuali fili di sutura 8. porgere il filo di sutura per chiudere il peritoneo viscerale 9. preparare delle garze montate sul porta-batuffoli per la toilette pelvica 10. contare scrupolosamente le garze e le garze laparotomiche il cui numero deve corrispondere a quello iniziale 4. Livello raggiunto = 74

75 n. 5. Condurre la strumentazione di eventuali variabili chirurgiche aggiuntive Lo studente per dimostrare, di saper condurre con supervisone, durante l intervento di Taglio Cesareo, le variabili chirurgiche quali le aderenze da interventi pregressi, la sterilizzazione permanente, la breccia uterina complicata, la riparazione della vescica in un tempo ritenuto adeguato, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1. Riconoscere i piani anatomici addominali Livello di autonomia o d b s ins n/o 2. strumentare con destrezza riconoscendo i tempi dell intervento rispetto alle variabili 3. accertarsi del tipo di filo che viene richiesto dall operatore 4. identificare i tipi di fili di sutura adeguati al tipo di intervento aggiuntivo ossia per gli interventi di: Asportazione di aderenze - filo libero 2/0 riassorbibile vicryl Sterilizzazione tubarica - filo n. 0 1 non riassorbibile con o senza ago a seconda dell operatore- Breccia uterina complicata - filo n. 2 vicryl con ago grande o piccolo ( scegliere il tipo di ago rispetto allo spessore della breccia uterina ) Riparazione della vescica - n. 3/0 vicryl riassorbibile 5. smaltire correttamente i rifiuti tipo aghi, garze 6. eseguire la procedura per il riordino del materiale chirurgico 7. compilare e inviare la scheda, il box e il kit cesareo al centro di sterilizzazione secondo procedura 8. tempo impiegato 5. Livello di raggiunto = 75

76 n. 6. Condurre la parte finale della strumentazione al Taglio cesareo Lo studente per dimostrare di saper condurre con destrezza la parte finale della strumentazione ad intervento di Taglio Cesareo, garantendo l asepsi, deve essere in grado, con un buon livello di autonomia di: Indicatori della Performance 1. Strumentare con destrezza conoscendo: tipi di fili di sutura adeguati ai tempi dell intervento ossia: riassorbibile rapid o normale Vicryl non riassorbibile Ethilon Dermalon (seta) tipi di aghi : triangolari ( traumatici esclusivi per la cute ) rotondi ( non traumatici per tutti gli altri strati ) ferri chirurgici coma da protocollo Livello di autonomia o d b s ins n/o 2. riconoscere i piani anatomici addominali - peritoneo parietale - muscolo - fascia ( munirsi eventualmente di un drenaggio ) - sottocute - cute 3. strumentare riconoscendo i tempi dell intervento e con sicurezza e abilità porgere gli strumenti chirurgici, e il materiale adeguato, aghi e i fili di sutura in relazione ai piani anatomici e ai tempi dell intervento. 4. gestire il conteggio delle garze ovvero contare scrupolosamente con la supervisione del tutor, le garze ad ogni chiusura strato e i ferri chirurgici dall inizio alla fine dell intervento, 5. eseguire la medicazione delle ferita chirurgica semplice/complessa 8. smaltire correttamente i rifiuti tipo aghi, garze 9. eseguire la procedura per il riordino del materiale chirurgico 10. compilare e inviare la scheda, il box e il kit cesareo al centro di sterilizzazione secondo procedura 6. Livello raggiunto = 76

77 Tirocini clinici Sala Cesarei Scheda SC. n 3 di Valutazione Formativa Sviluppare le qualità personali e professionali 3 anno di corso A.A Semestre 1 2 Dal: al: Studente Matr. n Ostetriche Tutors 77

78 Sviluppare le qualità personali e professionali Scala di valori ( indicatore qualitativo minimo accettabile è buono) Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente A. Ordine Aspetto e ordine personale Ordine nel portare la divisa Correttezza nell applicare le norme igieniche Conosce e usa i dispositivi di protezione individuale (D.L 626/94) Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente B. Puntualità Puntualità all inizio del servizio Continuità di presenza nel tirocinio Giustifica e avvisa i ritardi e/o le assenze Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente C. Proprietà di linguaggio Nel confronto relazionale con la paziente Linguaggio tecnico nella relazioni con gli operatori Appropriatezza del linguaggio scientifico ostetrico scritto e parlato Ottimo buono sufficiente insufficiente D. Relazioni professionali e capacità collaborative Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente Identifica gli ambiti professionali dei vari operatori e ne rispetta le competenze Riconosce il proprio ruolo e ne distingue le competenze Si relaziona con l èquipe Partecipa ai momenti della consegna ad ogni cambio turno Propone al tutor momenti di confronto ed analisi di situazioni assistenziali Riconosce ed è pronto a collaborare anche nelle situazioni assistenziali di urgenza/emergenza 78

79 E. Abilità tecniche Capacità di operare con: attenzione/precisione disponibilità ordine e metodo rispetto delle priorità e dei tempi Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente E. Materiale ed applicazione nel lavoro Si impegna ad utilizzare con economia il materiale Ha cura del materiale e delle apparecchiature Dimostra di sapere dove si trova il materiale in uso Sa smaltire correttamente i rifiuti Dimostra di saper fare il ripristino del materiale e ne segnale l eventuale carenza Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente G. Capacità di autovalutazione e di partecipazione attiva verso il proprio percorso formativo Dimostra auto-consapevolezza della proprie capacità Ricerca la supervisione quando è necessario Persegue gli obiettivi concordati con responsabilità Accetta in modo costruttivo il feedback in itinere attuando le eventuali correzioni Si mette in discussione rispetto alle proprie scelte, errori e decisioni chiedendo sempre un confronto con il tutor Utilizza strumenti di integrazione( Linee guida procedure, protocolli, motori di ricerca scientifici) Ottimo Buono Sufficiente Insufficiente Osservazioni particolari 79

80 Valutazione formativa Valutazione di Profitto: complessivamente raggiunto Valutazione di Risultato: Punti di debolezza e di forza Firma dello studente Firma Tutors ostetriche Firma Tutor didattico 80

81 Valutazione cumulativa del mese di tirocinio in Sala Cesarei Cl dal al Scheda SP. N 1 Performance in Sala Cesarei Valutazione di profitto = Valutazione di risultato = Scheda SP. N 2 Strumentare l intervento di Taglio Cesareo Valutazione di profitto = Valutazione di risultato = Scheda SP. N 3 Sviluppare le qualità personali e professionali Valutazione di profitto = Valutazione di risultato = Valutazione Complessiva di Profitto Valutazione Complessiva di Risultato: Punti di forza e di debolezza Firma dello studente Firma delle tutors ostetriche Firma tutor didattico 81

82 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA Presidente: Prof. G. B. Nardelli Coordinatore insegnamenti tecnico-pratici: Dott.ssa Ost. R. Ciullo Tutor referente: Dott.ssa Ost. L. Sansone Tirocinio clinico: Progetto Educativo Innovazione della didattica tutoriale: Core Curriculum per il Gruppo Parto Responsabile : Dott.ssa Ost. Laura Sansone Laboratori interattivi 3 Anno di corso 82

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