Grande Progetto Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di Salerno (D.G.R. n 400/2012) Comune di Ravello

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1 Grande Progetto Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di Salerno (D.G.R. n 400/2012) Comune di Scala Comune di Ravello Impianto consortile di depurazione e trattamento meccanico dei fanghi a servizio dei Comuni di Ravello, Atrani e Scala Progettazione: AUSINO S.P.A. Ing. Giuseppe Vitagliano Progetto Definitivo Il Responsabile del Procedimento del Grande Progetto Ing. Giuseppe D'Acunzi Collaborazione: ing. Salvatore Barba, geom. Federico Renna, geom. Francesco Sorrentino, geom. Nicola Landi p.i. Francesco Vaccaro Coordinamento alla progettazione: arch. Katja Aversano, dott Valerio Catalano, geol. Giuseppe D'Urso, ing. Annapaola Fortunato, ing. Giuseppe Irace, geol. Francesco Peduto, ing. Francesco Sessa, arch. Letteria Spuria, geol. Donata Turturiello Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione Ing. Iolanda Giuliano Il Responsabile del Procedimento in fase di progettazione Arch. Rosa Zeccato Supporto al R.U.P. Ing. Pasquale De Santis Ing. Gerardo Trillo Geom. Giuseppe Pagano Elaborato n. Titolo elaborato Scala: A.06 RELAZIONE PROCESSI E TELECONTROLLO Data: Revisione: Codice progetto:

2 Sommario 1. PREMESSA DATI DI PROGETTO REQUISITI PRESTAZIONALI DEL SISTEMA DEPURATIVO Esercizio normale del sistema depurativo Principali sezioni impiantistiche Grigliatura grossolana Grigliatura fine Dissabbiatura (comune alle due linee) Denitrificazione-ossidazione-nitrificazione Ultrafiltrazione finale (MBR) Digestione aerobica fanghi di supero ed ispessimento Disidratazione meccanica fanghi digeriti Opere civili complementari (uffici, servizi, laboratorio, ecc ) Rete idraulica, rete acque di servizio e sistema antincendio Attrezzature di officina Realizzazione e manutenzione di n. 5 nuove stazioni di sollevamento Telecontrollo integrato per le apparecchiature elettromeccaniche Livello tecnologico del sistema di telecontrollo per le num.5 stazioni di sollevamento SCELTE PROGETTUALI...14 a. Scelte progettuali orientate a massimizzare i rendimenti depurativi...14 b. Scelte progettuali orientate a massimizzare il grado di automazione...15 c. Scelte progettuali orientate a minimizzare l impatto ambientale...15 d. Scelte progettuali orientate alla sicurezza dell ambiente di lavoro INDAGINI IDROLOGICO-IDRAULICHE, GEOLOGICHE, IDROGEOLOGI- CHE E GEOTECNICHE, SISMICHE TEMPI E MODALITA PREVISTI PER L ESECUZIONE DEI LAVORI...17 Pagina 1 di 17

3 1. PREMESSA Il presente documento, parte integrante del progetto preliminare, costituisce la relazione illustrativa, ai sensi dell all. XXI del D.Lgs. 163/2006. Il progetto è relativo alla costruzione dell Impianto di consortile di depurazione e trattamento meccanico dei fanghi a servizio dei Comuni di Ravello, Atrani e Scala, come meglio specificato nella presente relazione. Il sistema depurativo consortile, è situato in Loc. Marmorata del Comune di Ravello. Alla piattaforma depurativa è collegato un sistema di collettamento reflui principale sul quale sono presenti n. 5 impianti di sollevamento, distribuiti lungo i collettori fognari. Il processo depurativo adottato configura in pratica un impianto a fanghi attivi classico, che prevede la digestione dei fanghi di supero per via aerobica e l adozione di opportune stazioni per l abbattimento delle sostanze nutrienti. La tecnologia adottata prevede l impiego di un reattore di ultrafiltrazione che nella sostanza va a sostituire sia la fase di sedimentazione finale che quelle di disinfezione e filtrazione finale dell effluente depurato. Le caratteristiche del liquame, in base ai dati acquisiti, sono prevalentemente domestiche e gli stessi non sono qualitativamente e quantitativamente tali da influenzare negativamente il normale trattamento biologico a fanghi attivi. Pagina 2 di 17

4 2. DATI DI PROGETTO Per la definizione delle portate influenti e dei carichi influenti, si è fatto riferimento ai dati riguardante la erogazione idrica assegnata ai Comuni in questione oltre che a quanto riportato nello Studio di Fattibilità del piano straordinario di interventi per il risanamento della Costiera Amalfitana - Sub-Ambito B _ Comune Popolazione Residenti (rif. 2002) Fluttuanti totale Atrani Ravello Scala Totale I territori in parola sono caratterizzati da una presenza di attività industriali costituite prevalentemente da imprese agro-alimentari e viti-vinicole di piccole dimensioni e per la maggior parte a conduzione poco più che familiare. Ne consegue che i reflui da tali aziende prodotti sono assimilabili agli urbani e per ciò che riguarda i principali parametri inquinanti. Ai fini delle individuazione degli abitanti equivalenti civili da tenere in conto per il calcolo dei carichi inquinanti si è tenuto conto del valore di portata media scaricata in fogna individuato nella Relazione Generale allegata allo Studio di Fattibilità sopra richiamato e, pari complessivamente a 6,91 L/sec. Al fine di convertire in termini di abitanti equivalenti civili i carichi derivanti dalle attività industriali, alla luce anche di quanto detto, è stato adottato il metodo di conversione sulla scorta del parametro inquinante BOD_ Le unità produttive infatti, per poter scaricare in fognatura, devono effettuare un trattamento tale da rientrare nei limiti stabiliti in tab. 3 dell Allegato 5 del D.Lgs. 152/2006. La tabella 3 dell allegato 5, stabilisce, per il parametro inquinante BOD 5, un valore massimo per l accettazione dello scarico in fognatura pari a 250 mg/l_ Se ne deduce un valore massimo di carico inquinate giornaliero pari a: BOD 5g = (6,91 * 250 *86400)/10^6 = 149,26 Kg BOD 5 /g. = gbod 5 /g. Per i reflui civili si adotta un valore specifico del carico organico (BOD 5 )pari a 60 grxab/g. Pagina 3 di 17

5 Ne consegue che il numero di abitanti equivalenti dovuti agli apporti industriali è pari a: A.Eq. ind = /60 = A.E. In analogia a quanto espresso nella citata Relazione Generale allegata al più volte richiamato Studio di Fattibilità del piano straordinario di interventi per il risanamento della Costiera Amalfitana - Sub-Ambito B, il carico incidente all impianto viene ulteriormente ridotto del 30% tenuto conto che molte microattività industriali non gravano, in termini di carico inquinante addotto, sulla piattaforma depurativa in progetto. Il numero totale di abitanti equivalenti complessivi gravante sulla piattaforma depurativa in progetto viene pertanto assunto pari a: A.Eq. ind * (1-0,30) = A.E. che si arrotonda a A.E. Popolazione Comune Residenti (rif. 2002) Fluttuanti Attività Industriali totale Atrani Ravello Scala Totale Ai fini del dimensionamento dell impianto si tiene conto dei seguenti dati di popolazione equivalente: Carico Minimo di Esercizio: Carico Massimo di Esercizio: A.Eq A.Eq. La dotazione idrica assunta per la portata di afflusso in fogna corrisponderà ad un contributo di ciascun abitante pari a C AE = D i x Ψ = 200 litri/ae equivalente, in cui è stato assunto in via prudenziale il valore Ψ=1, dato che il reticolo fognario di tipo misto raccoglie, in maniera piuttosto diffusa, modeste quantità di acque sorgive. Pagina 4 di 17

6 3. REQUISITI PRESTAZIONALI DEL SISTEMA DEPURATIVO Nel rispetto dei dettami del D. Lgs. n.152/2006 (recante Norme in materia ambientale) e s.m.i. il sistema assicurerà i rendimenti depurativi minimi richiesti come descritto in seguito Esercizio normale del sistema depurativo Durante il normale esercizio del sistema depurativo gli abitanti equivalenti serviti saranno pari a quanto riportato nel cap. 2 e comunque non inferiori a A.E. come stabilito. Di seguito è riportato lo schema di trattamento nelle varie condizioni di carico: Qmax 5 Qm CICLO DI TRATTAMENTO IN CONDIZIONI NORMALI DI FUNZIONAMENTO Reflui dalla rete Qm = 41,67 mc/h. min. carico Grigliatura Gossolana Qm = 95,83 mc/h. min. carico Grigliatura Fine e Disabbiamento Qmax 3 Qm Qmax 2 Qm Denitrificazione Ossidazione Qmax 2 Qm Digestione Aerobica Fanghi Ultrafiltrazione (MBR) Disidratazione meccanica fanghi Scarico finale Qmax 5 Qm Pagina 5 di 17

7 3.2. Principali sezioni impiantistiche Grigliatura grossolana La fase è articolata su due linee parallele. I liquami attraversano il sistema di grigliatura posta allo sbocco della tubazione di alimentazione dei liquami grezzi. La griglia è del tipo sub-verticale a pulizia automatica. Il materiale grigliato viene raccolto da un nastro trasportatore che alimenta una pressa compattatrice il cui scarico avviene in un apposito contenitore idoneo per lo smaltimento Grigliatura fine La fase è articolata su due linee parallele. I liquami attraversano il sistema di grigliatura fine posta in prosecuzione del canale di grigliatura grossolana. La griglia è del tipo a cestello rotante con passaggio libero di circa 3 mm. La griglia è completa di coclea compattatrice. Il materiale grigliato compattato, lavato e disidratato viene scaricato direttamente dalla coclea in apposito contenitore Dissabbiatura (comune alle due linee) I liquami, dopo la fase di grigliatura fine vengono sottoposti ad una fase di dissabbiatura per la rimozione delle sabbie presenti nel liquame grezzo mediante un dissabbiatore del tipo a vortice completo di sistema idropneumatico ( air-lift ) per la estrazione delle sabbie che si depositano sul fondo della vasca. Le sabbie raccolte vengono scaricate in una vaschetta di raccolta per il drenaggio ed allontnamento delle acque di sgrondo Denitrificazione-ossidazione-nitrificazione Dopo la grigliatura fine e dissabbiamento i liquami confluiscono nella vasca di denitrificazione. L unità è attrezzata con un elicomiscelatore sommerso che serve a mantenere in sospensione la massa di fanghi presente. Dalla denitrificazione i liquami passano nella successiva vasca di ossidazione/nitrificazione. Essa è attrezzata con un sistema di diffusione sommersa di fondo (tipo a micro bolle) alimentati dai compressori presenti nell edificio servizi.. Pagina 6 di 17

8 Il funzionamento automatico dei compressori per l aerazione è asservito alla misura dell ossigeno disciolto in vasca la cui misura avviene attraverso un apposito strumento completo di sonda di rilevazione. Nella vasca è installato anche un complesso di pompe sommergibili per il sollevamento della miscela areata alla successiva fase di ultrafiltrazione, da cui poi si realizza anche il ricircolo del Mixed Liquor nella vasca di denitrificazione Ultrafiltrazione finale (MBR) L ultrafiltrazione costituisce la seconda fase del trattamento biologico e consiste nel separare i fiocchi di fango dall acqua. La ultrafiltrazione avviene all interno di un bacino a pianta rettangolare posto in adiacenza al comparto biologico. Nella vasca di ultrafiltrazione è installato un rack completo di membrane filtranti che separano la fase acquosa (liquame depurato) dai fiocchi di fango di ricircolo e supero. Da uno sfioro apposito la miscela di fango ed acqua contenuta nella vasca viene reinviata a monte della denitrificazione a mezzo di apposito canale. Dallo stesso canale parte una tubazione per lo scarico dei fanghi di supero alla fase di trattamento fanghi. Le membrane vengono tenute in depressione da un sistema di pompe di aspirazione. Tutto il gruppo MBR è asservito ad un quadro di comando automatico il cui software consente di gestire sia la fase di scarico del liquame trattato (pompe di aspirazione sotto inverter) che quella di pulizia periodica delle membrane. La capacità delle membrane di trattenere particelle di dimensioni 0,40 permette di ottenere un refluo filtrato rispondente ai limiti di legge e consente anche di ottenere un refluo con caratteristiche batteriologiche contenute nel limite ammesso massimo di UFC/100 ml. di Escherichia Coli. Non devono, pertanto, essere realizzate ulteriori fasi di filtrazione e/o disinfezione Digestione aerobica fanghi di supero ed ispessimento I fanghi derivanti dal trattamento biologico sono inviati verso la sezione di trattamento fanghi, costituita da una fase di digestione aerobica e contemporaneo ispessimento. La digestione aerobica ha lo scopo di mineralizzare i fanghi degradando, per via biologica, la porzione ancora putrescibile. Il trattamento avviene all interno di una vasca in c.a. in cui è insufflata aria attraverso un sistema di produzione e diffusione di aria dal fondo simile a quello già previsto nella vasca di ossidazione. L acqua del fango, raccolta da un calice superficiale, viene inviata in testa all impianto per l ulteriore trattamento. Pagina 7 di 17

9 Disidratazione meccanica fanghi digeriti La disidratazione rappresenta una operazione fisica per la riduzione dell acqua dei fanghi con lo scopo di: Ridurre il volume dei fanghi da smaltire, con conseguente risparmio dei costi di trasporto e smaltimento Facilitare la manipolazione di fanghi; Regolare il contenuto di acqua prima del compostaggio, così da ridurre l impiego di agenti strutturanti e di ammendanti negli impianti di compostaggio; Ridurre la emissione di odori e la putrescibilità dei fanghi per effetto del minore contenuto di acqua; Ridurre la produzione di percolato nelle discariche. Per la riduzione della umidità del fango possono essere impiegate soluzioni semplici che si basano sui fenomeni naturali di evaporazione e di percolazione (es.: Letti di essiccamento drenanti) ovvero con l impiego di apparecchiature meccaniche che consentono, attraverso fasi di filtrazione, pressatura, centrifugazione, di accelerare la disidratazione del fango. Nella tabella seguente è riportato un confronto fra le varie soluzioni suindicate: Parametri di riferimento Centrifuga Nastropressa Filtropressa Letti di essiccamento Contenimento delle emissioni di odore molesto Elevato Basso Basso Basso Avvio ed arresto Rapidi Lenti Lentissimi Lenti Efficienza di disidratazione Buona Buona Molto buona Dipendente da caratteristiche atmosferiche Rapporto tra costo di investimento e capacità di trattamento Condizionamento del fango alimentato Sensibilità alle caratteristiche del fango alimentato Modesto Contenuti Elevati Basso Si Si Si NO Bassa Alta Media Nessuna Pagina 8 di 17

10 Necessità di personale qualific. Impiego di reagenti chimici Costi di investimento ed operativi Si Si Si - elevato No Si Si Si elevato No Contenuti Contenuti Elevati Contenuti Grado di automazione della conduzione Possibile con facilità Non consigliata Possibile ma non facile Nessuno Contenuto di SS nel concentrato Moderato Moderato Basso Alto Dall esame dei valori dei parametri di riferimento indicativi riportati nella tabella si palesa l idoneità dell impiego della centrifuga per la disidratazione meccanica dei fanghi di supero prodotti dalla piattaforma depurativa in parola. Le centrifughe si distinguono per il basso ingombro, e soprattutto per la pulizia ambientale che consentono (in fase di lavoro, il fango non è visibile, non si ha la possibilità di schizzi e perdite di fango sul pavimento e all'intorno, è molto difficile che si sviluppino odori molesti...). Il dimensionamento della centrifuga deve tenere conto della quantità di fango giornaliero da smaltire, delle ore di funzionamento al giorno e dei giorni lavorativi settimanali. Nel progetto che la presente relazione accompagna si è scelto di impiegare una centrifuga di portata idraulica pari a 6,00 mc/h. Per la preparazione della soluzione di polielettrolita da utilizzare come coadiuvante per la disidratazione meccanica si deve prevedere l installazione di un sistema compatto di preparazione in grado di preparare un volume di soluzione giornaliera sufficiente al trattamento della portata di faghi di supero prodotta dall impianto Opere civili complementari (uffici, servizi, laboratorio, ecc ) Sono previsti: 1. Locale uffici e spogliatoi: interno; 2. Locale quadri e servizi: interno; 3. Locale quadri e servizi: esterno; Pagina 9 di 17

11 Rete idraulica, rete acque di servizio e sistema antincendio Realizzazione della rete idraulica dell acqua di servizio e presidi antincendio. Per la rete idrica di servizio è prevista la realizzazione di una vasca di accumulo delle acque depurate equipaggiata con un gruppo di pressurizzazione per mantenere nella rete la pressione sufficiente ad alimentare sia il sistema di contro lavaggio dei rotostacci che la rete irrigua. Per gli uffici e spogliatoi e servizi igienici è prevista la realizzazione della rete idrica alimentata dall acquedotto comunale. Da tale rete viene anche derivata la portata per la preparazione del polielettrolita necessario al condizionamento dei fanghi da disidratare Attrezzature di officina Per la gestione delle manutenzioni ordinarie dell impianto sarà allestita una piccola officina meccanica equipaggiata con attrezzature strettamente necessarie per le operazioni di manutenzione ordinaria e la conduzione dell impianto Realizzazione e manutenzione di n. 5 nuove stazioni di sollevamento Per collettare le acque reflue verso il nuovo impianto di depurazione, occorrerà realizzare num. 5 nuove strazioni di sollevamento per le acque reflue. Tali stazioni sono ubicate:; num. 2 a servizio della condotta adduttrice Ravello-Scala nella tratta Via Civita - Via Petina Petina; num. 1 a servizio del Comune di Atrani; num.1 sulla S.S. 163 a servizio della condotta adduttrice Atrani Castiglione, direttamente collegata alla zona d ingresso all impianto. num. 1, di importanza nettamente inferiore, a servizio della rete fognaria della frazione Sambuco di Ravello. Si prevede, più nel dettaglio, la realizzazione delle seguenti nuove stazioni di sollevamento: 1. Sollevamento n.1 in via Civita del Comune di Ravello. Costituito da: a) Vasca di raccolta ed alloggiamento elettropompe della capacità utile di mc 32 realizzata in conglomerato cementizio armato, completamente interrata; b) N. 3 pompe centrifughe sommergibili di potenza nominale minima 11,15 Kw., cadauna, in grado di sollevare ciascuna una portata di mc/h. 88 a mt. 25 circa; Pagina 10 di 17

12 c) Quadro elettrico ed impianto elettrico per il funzionamento automatico delle pompe; d) Gruppo elettrogeno. 2. Sollevamento n.2 in via Petina del Comune di Ravello (in serie al num.1 e con eguali caratteritiche), costituito da: a) Vasca di raccolta ed alloggiamento elettropompe della capacità utile di mc 32 realizzata in conglomerato cementizio armato, completamente interrata; b) N. 3 pompe centrifughe sommergibili di potenza nominale minima 11,15 Kw., cadauna, in grado di sollevare ciascuna una portata di mc/h. 88 a mt. 25 circa; c) Quadro elettrico ed impianto elettrico per il funzionamento automatico delle pompe; d) Gruppo elettrogeno. 3. Sollevamento n.3 nel piazzale di parcheggio in prossimità dell arenile di Atrani. Cosituito da: a) Vasca di raccolta ed alloggiamento elettropompe della capacità utile di mc 16 realizzata in conglomerato cementizio armato, completamente interrata; b) N. 3 pompe centrifughe sommergibili di potenza nominale minima 11,56 Kw., cadauna, in grado di sollevare ciascuna una portata di mc/h. 54 a mt. 50 circa; c) Quadro elettrico ed impianto elettrico per il funzionamento automatico delle pompe; d) Gruppo elettrogeno. 4. Sollevamento n.4 sulla S.S. 163 del Comune di Ravello. Cosituito da: a) Vasca di raccolta ed alloggiamento elettropompe della capacità utile di mc 16 realizzata in conglomerato cementizio armato, completamente interrata; b) N. 3 pompe centrifughe sommergibili di potenza nominale minima 10,00 Kw., cadauna, in grado di sollevare ciascuna una portata di mc/h. 54 a mt. 42 circa; c) Quadro elettrico ed impianto elettrico per il funzionamento automatico delle pompe; d) Gruppo elettrogeno. 5. Sollevamento n.5 in prossimità dell attuale impianto di trattamento in loc. Sambuco di Ravello. Cosituito da: a) Vasca di raccolta ed alloggiamento elettropompe della capacità utile di mc 6 realizzata in conglomerato cementizio armato, completamente interrata; b) N. 2 pompe centrifughe sommergibili di potenza nominale minima 4,00 Kw., cadauna, in grado di sollevare ciascuna una portata di mc/h. 2 a mt. 50 circa; c) Quadro elettrico ed impianto elettrico per il funzionamento automatico delle pompe. Pagina 11 di 17

13 Telecontrollo integrato per le apparecchiature elettromeccaniche. Il progetto non prevede la realizzazione di un sistema di misura differenziato in funzione dell apporto idrico da parte dei tre Comuni, da tenere in conto per la ripartizione delle spese di manutenzione e gestione futura. Ciò perché l Autorità d Ambito Sele ha già stipulato con l Ausino S.p.a. il contratto di gestione del s.i.i. in tutto il comprensorio della costiera amalfitana, la quale sarà dotata di un sistema integrato di depuratori, da gestire con un comune sistema tariffario. Appare quindi poco rilevante effettuare misurazioni differenziate per Comuni. Invece è fondamentale dotare il depuratore e gli impianti di sollevamento di sistemi integrati di rilevazione e funzionamento in remoto, in maniera da poter: a) controllare in remoto il corretto funzionamento degli impianti per poter intervenire con tempestività in caso di guasto; b) dotare le stazioni di sollevamento di controlli gestionali condizionati, in maniera da evitare di trasferire le criticità da monte verso valle, seguendo i flussi di portata verso il depuratore; c) attivare sistemi automatici di riavvio degli impianti, nel caso di interruzioni risolvibili in remoto e di avvio delle procedure di emergenza con l invio di messaggi e/o telefonate ai tecnici in reperibilità; d) organizzare, secondo un protocollo programmato, le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria. Nel caso in cui l attivazione degli impianti di cui al presente progetto dovesse avere luogo prima del materiale trasferimento in capo al gestore, Ausino S.p.a., si dovranno concordare tra le tre amministrazioni le modalità di riparto delle spese ordinarie e straordinarie da sostenere, utilizzando come parametri le popolazioni servite dei tre comuni Livello tecnologico del sistema di telecontrollo per le num.5 stazioni di sollevamento Scopo del sistema di telecontrollo La possibilità di accentrare le funzioni di controllo tramite la trasmissione a distanza di misure, segnali, allarmi, grazie al coordinamento di un sistema di calcolo in tempo reale, offre notevoli vantaggi in ordine alla economicità, alla sicurezza ed alla ottimizzazione della gestione degli impianti, nonché il miglioramento delle condizioni lavorative degli addetti. A tale proposito i principali vantaggi che si vogliono raggiungere sono: Riduzione dei costi di gestione; Miglioramento della qualità del servizio; Monitoraggio in tempo reale degli impianti; Pagina 12 di 17

14 Ottimizzazione delle decisioni a seguito dell evoluzione della situazione, in esercizio normale e/o in emergenza; Migliore coordinamento, e quindi riduzione dei tempi di intervento nei casi di interruzione del servizio per rotture di tubazioni, superamento della soglia di attenzione della qualità dell acqua, etc; Raccolta dei dati statistici al fine di creare automaticamente un database completo e reale per lo sviluppo di nuovi progetti e per la valutazione della rete; Controllo della funzionalità della strumentazione nei vari impianti; Analisi dei dati raccolti, redazione di un rapporto per la manutenzione programmata e preventiva, con conseguente riduzione dei disservizi e dei costi. Prescrizioni generali Tutte le apparecchiature elettroniche saranno omologate CE ( D.L. 476 del 4 Dicembre 1992 ). La rete di Telecontrollo, sarà costituita da una serie di centraline elettroniche, installate nelle stazioni di sollevamento e da uno o più Centri di Controllo connessi fra loro dalla rete telefonica radiomobile cellulare GSM o di un eventuale altro vettore. Nell ottica di realizzare un sistema di telecontrollo in grado di soddisfare in modo completo ma attento anche alle diverse esigenze per ciascuna delle stazioni previste, si è deciso di impiegare un unità di telecontrollo e gestione autonoma interconnessa funzionalmente con le altre del sistema di gestione, attivando una serie di controlli condizionati. La programmazione del sistema avverrà da remoto con l utilizzo di un pc presso la sede centrale, che possa funzionare anche, in emulazione, all interno dell impianto di depurazione o da qualsiasi punto di rete attraverso l immissione dei codici personali di accesso al sistema. Pagina 13 di 17

15 1. SCELTE PROGETTUALI Le scelte progettuali che stanno alla base dell intera progettazione preliminare dell impianto di depurazione in esame si possono riassumere nei seguenti gruppi: a) Scelte orientate a massimizzare i rendimenti depurativi conseguibili; b) Scelte orientate a ottimizzare il grado di automazione; c) Scelte orientate a massimizzare la flessibilità ed il grado di riserva dell impianto; d) Scelte orientate ad ottimizzare la gestione e l efficienza dell impianto, dal punto di vista della normale conduzione e della manutenzione, sia ordinaria che straordinaria; e) Scelte orientate a semplificare ed economizzare i lavori futuri di ampliamento; f) Scelte orientate a minimizzare l impatto ambientale negativo; g) Scelte orientate alla sicurezza dell ambiente di lavoro. a. Scelte progettuali orientate a massimizzare i rendimenti depurativi Le scelte progettuali orientate a massimizzare i rendimenti depurativi e in particolare ad ottenere un abbattimento dei carichi inquinanti entro i termini stabilita dalla Tab. 3 dell Allegato 5 ald.lgs. 152/2006 e s.m.i.: a) Regolazione automatica del funzionamento degli aeratori per le vasche di ossidazione sulla scorta dei valori misurati in vasca dell ossigeno disciolto e dei nitrati. Ottimizzando, così sia i tempi di pausa e lavoro delle macchine che i processi di riduzione dei nitrati e di ossidazione delle sostanze carboniose con notevoli risparmi in termini di gestione e di consumi energetici; b) Impiego di un sistema di ultrafiltrazione con membrane biologiche (tecnologia ad MBR) che consente di ottenere in un'unica fase sia la sedimentazione finale che la filtrazione e disinfezione dell effluente depurato; c) Conseguenza di quanto sopra è la riduzione delle superfici necessarie alla realizzazione dell opera con conseguente mino sottrazione di terreni pregiati all agricoltura e/o al turismo; d) Realizzazione di un sistema di disidratazione meccanica dei fanghi di supero che consente di svincolare dalle condizioni climatiche l essiccamento dei fanghi di supero e di migliorare la gestione complessiva dell impianto potendo, così, rispettare in qualsiasi condizione climatica il programma di trattamento e smaltimento dei fanghi di supero e mantenere a valori ottimali di concentrazione il fanghi attivi nelle vasche di ossidazione. Pagina 14 di 17

16 b. Scelte progettuali orientate a massimizzare il grado di automazione Le scelte progettuali orientate a massimizzare il grado di automazione del sistema depurativo sono, essenzialmente, le seguenti: a) Installazione di un sistema addizionale di supervisione delle stazioni di sollevamento mediante telecontrollo; b) Funzionamento automatico del sistema di aerazione dei liquami nelle vasche di ossidazione in funzione del tenore di ossigeno disciolto presente e del valore dei nitrati; c. Scelte progettuali orientate a minimizzare l impatto ambientale Gli obiettivi perseguiti, al fine di minimizzare l impatto ambientale della piattaforma depurativa, sono i seguenti: a) Contenimento del rischio di inquinamento della falda acquifera; b) Contenimento del rischio di inquinamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei circostanti l impianto; c) Riduzione delle emissioni odorigene connesse ai processi di digestione; d) Contenimento delle emissioni sonore verso l esterno. Particolare attenzione è stata riservata in fase di progettazione limitando le aree drenanti ed avendo cura di realizzare ampie zone di contenimento dei liquidi che accidentalmente dovessero sversarsi, mediante pavimentazioni a getto di calcestruzzo impermeabili e pozzetti di raccolta ed evacuazione immediata. Le scelte progettuali indirizzate a ridurre il rischio di inquinamento dei corpi idrici superficiali circostanti l impianto possono essere riassunte come segue: 1. Tutte le acque di scolo e di sgrondo vengono raccolte nell apposita rete fognaria interna ed inviate al sollevamento iniziale per essere immesse nel ciclo depurativo ed essere,così, sottoposte a trattamento depurativo unitamente ai liquami provenienti dalla rete fognaria. La riduzione delle emissioni odorigene legate ai processi di digestione è stata ottenuta adottando un sistema chiuso o pressoché tale di disidratazione meccanica dei fanghi attraverso l impiego di un estrattore centrifugo che, com è noto è un tamburo cilindrico ruotante a forte velocità in una camicia a tenuta. d. Scelte progettuali orientate alla sicurezza dell ambiente di lavoro Pagina 15 di 17

17 Le scelte progettuali effettuate, infine, in riferimento alla sicurezza degli ambienti di lavoro sono le seguenti: a) Installazione/sostituzione di scale e passerelle di servizio in carpenteria metallica per l ispezione di tutti i punti dell impianto difficilmente raggiungibili altrimenti; b) Installazione di parapetti a norma per tutti i punti dell impianto ove possano presentarsi pericoli di cadute accidentali; Il progetto proposto prevede, come già accennato, la presenza di passerelle di servizio, di scale di accesso, piani di calpestio grigliati e parapetti di sicurezza per l accesso a tutti i punti dell impianto e a tutte le apparecchiature (motori, valvole, ecc), in modo che gli addetti possano operare, sia in caso di normale conduzione dell impianto (controlli di routine, verifica dei processi di trattamento, ecc.) sia in caso di manutenzione, nel rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza. Le scale, le passerelle, i parapetti ecc. saranno realizzati nel rispetto delle normative vigenti, in acciaio al carbonio verniciato (di colore giallo segnale), i piani di calpestio delle opere in elevazione saranno realizzate in grigliati di acciaio zincato. Pagina 16 di 17

18 2. INDAGINI IDROLOGICO-IDRAULICHE, GEOLOGICHE, IDROGEOLOGI- CHE E GEOTECNICHE, SISMICHE Come riportato nella Relazione Geologica allegata al progetto, a cui si rimanda per maggiori dettagli, il sito interessato agli interventi oggetto di gara presenta le seguenti caratteristiche e prescrizioni: - Assenza di fenomeni di possibile rischio dal punto di vista geomorfologico e idrico; - Il sito rientra nella zona sismica di terza categoria; - Assenza di particolari interazioni tra le condizioni geologiche osservate e le attività progettuali in questione; - Poiché in corrispondenza del piano di posa si riviene la presenza di roccia calcarea, si adotteranno fondazioni dirette del tipo a platea di base. 3. TEMPI E MODALITA PREVISTI PER L ESECUZIONE DEI LAVORI La durata e l organizzazione dei lavori relativi all appalto si possono evincere consultando il cronoprogramma dei lavori, allegato al progetto. Pagina 17 di 17

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