Corso di Asset and liability management (profili economico-aziendali) Il patrimonio di vigilanza e la misurazione del rischio di credito
|
|
- Filippo Pala
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Parma Corso di Asset and liability management (profili economico-aziendali) Il patrimonio di vigilanza e la misurazione del rischio di credito Prof.ssa Paola Schwizer Anno accademico
2 La normativa prudenziale «Basilea 2» Basilea 2 I Pilastro II Pilastro III Pilastro Requisiti patrimoniali Vigilanza Trasparenza Nuovo sistema di requisiti patrimoniali, determinati con modalità di calcolo sempre più precise e correlate al rischio reale Controllo prudenziale dell adeguatezza patrimoniale: le autorità valutano i processi di misurazione del rischio e di allocazione del 2 capitale Controllo del mercato: le banche devono essere più trasparenti, informando il mercato sui profili di rischio e sulla congruità patrimoniale
3 I Pilastro Basilea 2 I Pilastro Requisiti Patrimoniali II Pilastro Vigilanza III Pilastro Trasparenza Rischio di Credito Rischio di Mercato Rischio Operativo 3
4 La composizione del patrimonio di vigilanza Patrimonio di Vigilanza (PV) Patrimonio di base (PB) Tier 1 o core capital Capitale sociale + Riserve + Strumenti non innovativi e innovativi di capitale (preferred shares, ecc.) + Utile del Periodo (-Perdita periodo e precedenti) Azioni proprie Attività immateriali (+/- Filtri prudenziali IAS) + Patrimonio supplementare (PS) = Tier 2 + Tier 3 Tier 2 capital Riserve da valutazione + Debito subordinato a medio-lungo termine + Altri strumenti ibridi (+/- Filtri prudenziali IAS) Tier 3 capital Debito subordinato a breve termine (ammesso solo per calcolo del requisito patrimoniale su rischi di mercato) 4
5 Il capitale nel secondo pilastro Nozione di capitale Patrimonio minimo di vigilanza (capitale regolamentare) Capitale interno individuale Capitale interno complessivo Capitale complessivo Definizione Capitale minimo obbligatorio previsto a fronte dei rischi di primo pilastro Capitale a rischio, ovvero fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio che la Società ritiene necessario per coprire le perdite eccedenti un dato livello atteso (tale definizione presuppone che la perdita attesa sia fronteggiata da rettifiche di valore nette - specifiche e di portafoglio - di pari entità; ove queste ultime fossero inferiori, il capitale interno dovrà far fronte anche a questa differenza) Capitale interno riferito a tutti i rischi rilevanti assunti, incluse le eventuali esigenze di capitale interno dovute a considerazioni di carattere strategico Elementi patrimoniali che la banca ritiene possano essere utilizzati rispettivamente a copertura del capitale interno e del capitale interno complessivo
6 I Pilastro: calcolo del Requisito Patrimoniale x Patrimonio di RPM + RPO + 8% x RWA Vigilanza Esempio di calcolo del patrimonio di vigilanza: RWA (credit risk weighted assets) = RPM (requisito patrimoniale rischi di mercato) =10 RPO (requisito patrimoniale rischio operativo) = 20 PV % x = 190 6
7 I Pilastro: metodologie di determinazione dei requisiti patrimoniali Rischio di credito Approccio standard Approccio basato sui rating interni Base (Foundation) Avanzato (Advanced) Indicatore semplice Rischio operativo Rischi di mercato Metodo standard Misurazione interna tasso azionario opzioni cambi 7 Metodo standard Modelli Interni
8 Il concetto di default Comitato di Basilea La definizione di default si basa sul verificarsi di uno o di entrambi i seguenti eventi: un evento soggettivo, che si fonda sulla valutazione della capacità dei debitori di adempiere in pieno alle proprie obbligazioni contrattuali (senza considerare eventuali azioni di recupero) un evento oggettivo, in base al quale i crediti scaduti (past due) da oltre 90 giorni configurano il verificarsi del default Banca d Italia Per esposizioni in default si intendono: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati, crediti scaduti e/o sconfinanti Rientrano tra i crediti scaduti e/o sconfinanti quelli per cui: a. il debitore è in ritardo su una obbligazione creditizia rilevante verso la banca o il gruppo bancario da: (i) oltre 180 gg per i crediti al dettaglio e quelli verso gli enti del settore pubblico; (ii) oltre 180 gg - fino al per i crediti verso le imprese; (iii) oltre 90 per gli altri b. la soglia di rilevanza è pari al 5% dell esposizione 8
9 Metodi per il calcolo delle attività a rischio (RWA) L approccio standard RWA (Credito) (sovrani, banche, imprese) Approccio Standard (SA) Esposizione * Coeff. Pond. (Rating esterni: 0, 20%, 50%, 100%, 150%; senza rating: 100%; retail 75%) Approccio basato sui Rating Interni (IRB) EAD * Coeff. Pond. (funzione di ponderazione: f(pd, LGD, M) (metodo soggetto a validazione dell autorità di vigilanza) Metodo Base Metodo Avanzato 9
10 Basilea 2: Approccio Standard (SA) RWA (Attività ponderata per il rischio) Esposizione* di ciascun debitore x x Coefficienti di Ponderazione x x 8% = Requisito Patrimoniale (*) al netto di specifici accantonamenti Banking Book: Stati Banche Imprese Retail (0%; 20%; 50%; 100%; 150%; 75%) (cfr. dettaglio) È la più semplice tra le opzioni È abbastanza simile a Basilea 1, ma differenzia maggiormente i coefficienti di ponderazione Verrà utilizzato dalle banche che non raggiungono 10 i requisiti richiesti dalle metodologie più sofisticate
11 Approccio standard: il sistema delle ponderazioni GOVERNI E BANCHE CENTRALI Rating Governi AAA/AA- +A- +BBB- +BB/B- Sotto B- NO rating Ponderazione 0% 20% 50% 100% 150% 100% Rating Governi ECA /6 7 Ponderazione 0% 20% 50% 100% 150% BANCHE Opzione 1 Rating Governo AAA/AA- +A- +BBB- +BB/B- Sotto B- NO rating Ponderazione 20% 50% 100% 100% 150% 100% Opzione 2 Rating banca AAA/AA- +A- +BBB- +BB/B- Sotto B- NO rating Ponderazione 20% 50% 50% 100% 150% 50% Ponderazione (cred. bt.<3m) 20% 20% 20% 50% 150% 20% IMPRESE (e Compagnie di Assicurazione) con rating Rating Impresa AAA/AA- +A- +BBB/BB- Sotto BB- NO rating Peso 20% 50% 100% 150% 100% Fonte: Basel Committee on Banking Supervision (2004) 11
12 Crediti retail (portafoglio al dettaglio) Ponderazione 75% Requisiti Destinazione (una o più persone fisiche o impresa di piccole dimensioni). Tipologia (prestiti rotativi, prestiti rateali e leasing personali, facilitazioni e apercredito verso piccole imprese, in parte mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali). Frazionamento (diversificazione adeguata per classi di importo, coerente con un obiettivo di riduzione del rischio definito dalle singole Autorità nazionali) BI: l esposizione verso un singolo cliente (o gruppo di clienti connessi) non supera l 1 % del totale del portafoglio retail Esposizione unitaria massima (1 milione di euro) 12
13 L approccio standard nel segmento delle imprese: una sintesi Esposizione Coefficienti di ponderazione x x 8% = Requisito Patrimoniale Imprese (CORPORATE) AAA/AA- +A- +BBB/BB- > BB- NO Rating 20% 50% 100% 150% 100% + Retail 75% 13
14 Approccio standard (SA): un esempio RWA (Attività ponderata per il rischio) Esposizione di ciascun debitore x Coefficienti di ponderazione x 8% = Requisito Patrimoniale ESEMPI A Impresa AAA x 20% x 8% = B Impresa BBB x 150% x 8% = C Impresa retail x 75% x 8% =
15 I Metodi per il calcolo delle attività a rischio (RWA) I metodi IRB RWA (Credito) (sovrani, banche, imprese) Approccio Standard (SA) Esposizione * Coeff. Pond. (Rating esterni: 0, 20%, 50%, 100%, 150%; retail 75%) Approccio basato sui Rating Interni (IRB) EAD * Coeff. Pond. (funzione di ponderazione: f(pd, LGD, M) Metodo Base Metodo Avanzato 15
16 IRB: le componenti del rischio di credito RWA (Attività ponderata per il rischio) Coeff. di ponderazione = f (PD; LGD; M) Expected loss rate (ELR) Exposure At Default (EAD) * Probability of Default (PD) Loss Given Default (LGD) Maturity (M) Stima dell esposizione al momento dell insolvenza Stima della probabilità di insolvenza di un cliente entro l anno Stima della % del credito non recuperabile in caso di insolvenza (1-tasso di recupero RR) Stima della scadenza del prestito
17 L approccio basato sui rating interni (IRB) Approccio basato sui Rating Interni (IRB) EAD * Coeff. Pond. (funzione di ponderazione: f(pd, LGD, M) Metodo Base Metodo Avanzato PD LGD(*) M EAD(*) Rating Banca (>0.03%) Autorità (45%;75%) Autorità (2.5 y) Autorità (OBS: FCC del metodo standard) PD LGD M EAD Rating Banca (>0.03%) Banca Banca (durata effettiva) Banca (OBS: FCC interni) (*) Nella classe Retail: Rating Banca
18 Approccio IRB Approccio Standard Approccio Standard Esposizione di ciascun debitore x Coefficienti di ponderazione x 8% = Requisito Patrimoniale Approccio IRB Funz. di ponderazione = f (PD; LGD; M) Exposure At Default (EAD) x Probability of Default (PD) ; Loss Given Default (LGD) ; Maturity (M) x 8% = Requisito Patrimoniale 1. L EL è calcolata sulla base di 4 componenti di rischio calcolati dalla banca o forniti dalla Vigilanza 2. Le componenti sono convertite in coefficienti di ponderazione mediante una funzione continua dell expected loss di ciascuna esposizione (è richiesto un periodico aggiornamento della valutazione) 3. Gli IRB devono essere validati dai supervisori nazionali 18 (sulla base di requisiti minimi) e resi pubblici (3 Pilastro)
19 La correlazione Non è consentito l utilizzo dei modelli in grado di misurare in modo diretto i benefici della correlazione. La correlazione è considerata solo in modo standardizzato e indiretto, come una funzione inversa della PD. A PD più elevate (tipiche delle imprese più piccole), corrisponde una correlazione più bassa: si assume che tali imprese abbiano performance meno connesse alle dinamiche congiunturali e siano quindi tra loro meno correlate La funzione regolamentare di ponderazione si basa su di una ipotesi di correlazione media tra gli attivi delle imprese finanziate, basata su evidenze delle grandi banche internazionali; per le imprese medio-piccole tale correlazione è inferiore. L algoritmo determina un fattore di aggiustamento per la correlazione ponderato in funzione della PD e compreso tra 0,12 e 0,24. Per le PMI, la correlazione è ponderata per il fatturato (fattore di moltiplicazione 0,04).
20 La segmentazione del mercato imprese ai fini dell IRB Corporate: fatturato 50 milioni di euro funzione di ponderazione standard SME (PMI): 5 milioni di euro fatturato < 50 milioni di euro - nella funzione di ponderazione si considera anche il fatturato Retail: fatturato 5 milioni di euro possono essere trattati in «pool» 20
21 IRB: il calcolo del requisito patrimoniale percentuale (K) Esposizioni verso imprese corporate, governi, banche RWA=K x 12,5 x EAD Soggetti in default Soggetti non in default IRB Base: K=0 IRB Avanzato: K= max (0, LGD ELR) Con ELR = migliore stima della perdita attesa che la banca ha contabilizzato SME (PMI) K= f(pd,lgd,m,s) Con S = fatturato Altre K= f(pd,lgd,m) Una funzione di ponderazione definita dalle Autorità di vigilanza associa a valori delle componenti di rischio le perdite inattese a cui commisurare il capitale regolamentare.
22 Indicazioni per la stima delle componenti del rischio: PD e LGD Probability of Default (PD) Maggior valore tra 0,03% e PD annua corrispondente al rating del debitore cui è assegnata l esposizione in questione. Media di lungo periodo. Per le esposizioni in default, la PD è pari al 100%. Loss Given Default (LGD) IRB Base: Esposizioni non garantite LGD senior debt 45 % LGD crediti subordinati 75% Si riduce in caso di collateral: secondo il comprehensive approach del SA in presenza di 3 ulteriori IRB collaterals: -real estate, con garanzia dal 30% al 140%, LGD giù fino 35% -physical capital, garanzia come RE, LGD giù fino a 40% -receivables, garanzia da 0 a 125%, LGD giù fino a 35% IRB Avanzato: LGD determinata con stime interne di lungo periodo e incrementate per l effetto di un downturn Basate su una definizione economica, non contabile, che include valori attuali e costi di recupero 22
23 Indicazioni per la stima delle componenti del rischio: EAD Exposure At Default (EAD) Esposizioni per cassa a valore contabile - al lordo di eventuali rettifiche Esposizioni di firma valore nominale x FCC* IRB Base: FCC - 100% se a rischio pieno (diretti sostituti del credito) - 75% se a rischio medio-alto (1) - 50% se a rischio medio (originate da transazioni commerciali) - 20% se a rischio medio-basso (2) - 0% se a rischio basso (3) IRB Avanzato: FCC stimati dalla banca * FCC = fattore di conversione in equivalente creditizio; rappresenta il rapporto tra la parte non utilizzata della linea di credito, che si stima possa essere utilizzata in caso di default, e la parte attualmente non utilizzata. (1) altre aperture di credito e facilitazioni in appoggio all emissione di titoli (2) lettere di credito a breve termine connesse con operazioni su merci si applica, ove sia avvenuta la spedizione della merce (3) aperture di credito non utilizzate revocabili in ogni momento dalla banca a sua discrezione e senza preavviso e quelle che prevedono contrattualmente l automatica cancellazione in seguito al deteriorarsi della qualità creditizia del debitore. Tale trattamento è consentito a condizione che la banca verifichi adeguatamente la situazione finanziaria del debitore e che il sistema dei controlli interni sia in grado di rilevare tempestivamente eventuali deterioramenti nella qualità creditizia del debitore
24 Indicazioni per la stima delle componenti del rischio: la durata (M) Maturity (M) IRB Base: M=2,5 anni; M=0,5 anni per PcT e operazioni pronti e concessione/assunzione di titoli o di merci in prestito IRB Avanzato: Maggior valore fra 1 anno e vita residua effettiva espressa in anni Valore massimo 5 anni (Salvo alcune esposizioni a breve, individuate dalle Autorità di Vigilanza nazionali, per le quali M<1 anno) In presenza di M (vita residua) bassa, il requisito patrimoniale si riduce. L approccio avanzato consente alle banche più impegnate nel breve termine di ridurre il requisito patrimoniale rispetto a quanto consentito dall approccio base. 24
25 Perdite inattese e requisiti patrimoniali nell IRB Perdita Attesa (EL IRB ) Coperte con accantonamenti/rettifiche (gestita con modelli) Perdite inattese (UL) Coperta dal capitale (gestita con VaR) Perdite inattese catastrofiche Non Coperta (Assicurazioni?) Funzione di densità delle probabilità di perdita Perdita Max (scelto l intervallo di confidenza) Il capitale di rischio deve essere calcolato in base alle sole perdite inattese (la funzione di ponderazione è un modello VAR). Per incentivare comunque una razionale politica degli accantonamenti vengono stabiliti premi per accantonamenti (specifici + generici) > EL e penalizzazioni per il caso inverso 25
Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL
Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Giacomo Morri Antonio Mazza Capitolo 6 GLI ACCORDI DI BASILEA E I FINANZIAMENTI IMMOBILIARI STRUTTURATI Il Nuovo Accordo Obiettivi
DettagliRischi di credito: approccio di vigilanza
Università Bicocca - Milano Anno Accademico 2007 / 2008 Rischi di credito: approccio di vigilanza Corso di Risk Management Milano, 5 Marzo 2008 Misurazione assorbimenti patrimoniali Basilea I Ai pesi si
DettagliLezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating
Lezione 1 Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating Uniformità sistema creditizio Il Comitato di Basilea fu istituito nel 1974 tra i governatori delle Banche Centrali del G10. Obiettivo
DettagliCorso di Finanza aziendale
Basilea II Corso di Finanza aziendale Elementi del nuovo accordo di Basilea Basilea II? Si tratta della recente revisione del complesso di norme regolamentari che dal 1988 sono imposte alle banche dalla
DettagliLe regole di Basilea II per il credito immobiliare
Le regole di Basilea II per il credito immobiliare Convegno ABI Credito alle Famiglie 2008 Mario Marangoni Banca d Italia Roma, 10 giugno 2008 1 Le regole di Basilea II per il credito immobiliare L impatto
DettagliVademecum Accordi di Basilea. Basilea 1 (Accordi in vigore dal 1998)
Vademecum Accordi di Basilea Basilea 1 (Accordi in vigore dal 1998) Patrimonio di vigilanza per il rischio: 8% dell attivo ponderato [max rischio ponderazione = 100%] Classificazione delle attività rischiose
DettagliVerso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI?
Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Verso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI? relazione di Eugenio Pavarani Dipartimento di Economia Università di Parma Collecchio,
DettagliI METODI DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO
I METODI DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO La banca che accorda la concessione di un credito deve effettuare una preventiva valutazione della qualità/affidabilità del cliente nonché quantificare la qualità/rischiosità
DettagliCorso di Finanza Aziendale
Corso di Finanza Aziendale Elementi del Nuovo Accordo di Basilea Basilea 2 - PMI e Retail Il documento pubblicato nel gennaio 2001 non prevedeva un trattamento delle PMI differenziato rispetto al portafoglio
DettagliLa gestione del debito dopo gli accordi di Basilea II
La gestione del debito dopo gli accordi di Basilea II Massimo Buongiorno Convegno ARGI Milano, 27 ottobre 2004 Perché Basilea II, esisteva un Basilea I? Nel 1988 il Comitato di Basilea stabilisce una quota
DettagliI prestiti (parte I) Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2013/2014
I prestiti (parte I) Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2013/2014 L attività creditizia: introduzione I prestiti costituiscono la principale voce dell attivo patrimoniale
DettagliInformativa al Pubblico
1 Informativa al Pubblico Pillar 3 Informazioni al 31 Dicembre 2010 2 MPS Gestione Crediti Banca S.p.A. Sede Sociale in Siena, Piazza Salimbeni 3, www.mpsgestionecreditibanca.it Iscritta al Registro Imprese
DettagliGLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE
in collaborazione con: Promem Sud Est S.p.A. Società per la Promozione dei Mercati Mobiliari Sud Est S.p.A. GLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE a cura del Dott. Aurelio Valente Amministratore
DettagliINFORMATIVA AL PUBBLICO ANNO 2014
INFORMATIVA AL PUBBLICO ANNO 214 Finanziaria Senese di Sviluppo S.P.A. Sede Legale Piazza Matteotti 3 531 Siena Capitale Sociale 16.572.177 i.v. Codice Fiscale e Partita Iva 721528 Società iscritta nell
DettagliGLI EFFETTI DELLA LOSS GIVEN DEFAULT SUL COSTO DEL CREDITO XXIII CONVEGNO RIDEFINIZIONE PROSPETTICA DEL RISCHIO BENE 18 OTTOBRE 2012
GLI EFFETTI DELLA LOSS GIVEN DEFAULT SUL COSTO DEL CREDITO XXIII CONVEGNO RIDEFINIZIONE PROSPETTICA DEL RISCHIO BENE 18 OTTOBRE 2012 LOSS GIVEN DEFAULT Alcune definizioni della LGD: E la misura del rischio
DettagliLa gestione commerciale del rating Da sentenza a strumento di miglioramento della relazione con il cliente
La gestione commerciale del rating Da sentenza a strumento di miglioramento della relazione con il cliente Dott. Antonio Muto Vice Direttore Generale Banca di Roma 23 gennaio 2007 Agenda Basilea II e la
DettagliBasilea 2: Cosa devono fare le banche adesso. Le nuove istruzioni di vigilanza e i processi implementativi in atto. Convegno ABI
Basilea 2: banche adesso. Le nuove istruzioni di vigilanza e i processi implementativi in atto. Convegno ABI Antonio Renzi e Katia Mastrodomenico Banca d Italiad, 1 BASILEA 2 TECNICHE DI RIDUZIONE DEL
DettagliIII PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014
III PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014 1 Premessa Le disposizioni contenute nella Circolare della Banca d Italia n.216 del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007, Capitolo V - Vigilanza
DettagliModello Interno di Rating del Segmento Retail
Modello Interno di Rating del Segmento Retail Ricerca Newfin FITD Università Bocconi Milano, Framework Piano di lavoro Introduzione Cenni normativi Definizione del segmento Retail Trattamento del segmento
DettagliISA SpA III Pilastro Informativa al pubblico - Anno 2012
PREMESSA La Circolare 216 di Banca d Italia del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007, al Capitolo V, al fine di rafforzare la disciplina prudenziale per gli Intermediari Finanziari iscritti
DettagliIl rischio di credito
Il rischio di credito Componenti e modalità di gestione secondo Basilea 2 1 Il rischio di credito le diverse accezioni Tipologia Rischio di insolvenza Rischio di migrazione Rischio di spread Rischio di
DettagliBasilea II; la costruzione di un modello di autodiagnosi dell impresa
Basilea II; la costruzione di un modello di autodiagnosi dell impresa Agenda Basilea II: alcune considerazioni e conseguenze I 4 valori dell analisi dinamica I cambiamenti per la banca STATO PATRIMONIALE
DettagliING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III 31/12/2013
ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III INTRODUZIONE La disciplina di Basilea II è una iniziativa internazionale in base alla quale gli istituti finanziari dei Paesi aderenti vengono
DettagliIl rischio di credito
Il rischio di credito Componenti e modalità di gestione secondo Basilea 2 Giuseppe G. Santorsola 1 Il rischio di credito le diverse accezioni Tipologia Rischio di insolvenza Rischio di migrazione Rischio
DettagliInformativa al pubblico
Informativa al pubblico Terzo pilastro di Basilea 2 al 31 dicembre 2009 Le disposizioni emanate dalla Banca d Italia in applicazione della normativa europea in materia di Convergenza internazionale della
DettagliL APPLICAZIONE DI BASILEA 2 NEL SISTEMA DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO
L APPLICAZIONE DI BASILEA 2 NEL SISTEMA DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO Juan Lopez Funzione Studi - FEDERCASSE Battipaglia, 17 maggio 2006 Indice della presentazione Il Credito Cooperativo L approccio
DettagliLezione 3. Ricordiamo i concetti... Esposizione al rischio. Il rating interno e il sistema delle garanzie
Lezione 3 Il rating interno e il sistema delle garanzie Ricordiamo i concetti... Il modo con cui si combinano: Probabilità di inadempienza (PD) Perdita in caso di inadempienza (LGD) Esposizione all inadempienza
DettagliFINDOMESTIC GRUPPO TERZO PILASTRO BASILEA 2
FINDOMESTIC GRUPPO TERZO PILASTRO BASILEA 2 INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31 DICEMBRE 2011 Indice Introduzione... 2 Tavola 3 - Composizione del patrimonio di vigilanza... 4 Tavola 4 - Adeguatezza patrimoniale...
DettagliDa più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto.
-omissis- 1.7 Il ruolo delle garanzie Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto. Riteniamo che queste affermazioni nascano
DettagliLe regole di Basilea 2 per il credito al consumo
Le regole di Basilea 2 per il credito al consumo Francesco Cannata Banca d Italia Vigilanza Creditizia e Finanziaria Convegno ABI Credito alle famiglie 2007 Sessione Parallela A2 L efficienza nel credito
DettagliFINDOMESTIC GRUPPO. Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e dell adeguatezza patrimoniale
FINDOMESTIC GRUPPO Informativa al pubblico in materia di composizione del patrimonio di vigilanza e dell adeguatezza patrimoniale Aggiornamento al 31 dicembre 2013 * * * Terzo Pilastro dell accordo di
DettagliSECONDA PARTE (Rischio di Credito)
SECONDA PARTE (Rischio di Credito) RISCHIO DI CREDITO LOSS GIVEN DEFAULT Valutazione del rischio che mi serve per determinare il capitale di vigilanza avviene attraverso la determinazione di queste quattro
DettagliIl presente documento è conforme all'originale contenuto negli archivi della Banca d'italia
Il presente documento è conforme all'originale contenuto negli archivi della Banca d'italia Firmato digitalmente da Sede legale Via Nazionale, 91 - Casella Postale 2484-00100 Roma - Capitale versato Euro
DettagliIl valore della garanzia Confidi per la mitigazione del rischio di credito
Il valore della garanzia Confidi per la mitigazione del rischio di credito Convegno ABI Basilea 3 Roma, 20 giugno 2011 1 Premessa - Il perimetro di gioco - Quale valore? Contabile? Commerciale? Ragioniamo
DettagliLe valutazioni immobiliari nel processo creditizio delle banche: aspetti operativi e regolamentari
Le valutazioni immobiliari nel processo creditizio delle banche: aspetti operativi e regolamentari Modena, 4 ottobre 2008 Michele Campanardi Vice Direttore Divisione Corporate michele.campanardi@bper.it
DettagliIAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d esercizio e informazione integrativa
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d esercizio e informazione integrativa SCHEMA DI SINTESI DEL PRINCIPIO CONTABILE SINTESI ILLUSTRAZIONE DEL PRINCIPIO CONTABILE 1 FINALITA' LIABILITY
DettagliINFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2013
INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2013 Sintesi del documento pubblicato ai sensi del Titolo IV della Circolare 263/06 della Banca d Italia L Informativa al pubblico adempie all obbligo
DettagliREGOLE REGOLE. Comunicazione. Economia reale e monetaria. Competenze. Concorrenza. Mercati creditizi e finanziari. Tecnologia BANCA IMPRESA
0 Economia reale e monetaria REGOLE REGOLE BANCA Concorrenza IMPRESA Comunicazione Competenze Mercati creditizi e finanziari Tecnologia 1 REGOLE.. IAS/IFRS BASILEA 2 2.. ASPETTI Autonomia Interdipendenza
DettagliI crediti e la loro classificazione secondo gli IAS/IFRS
IAS-IFRS E NON PERFORMING LOANS Verona, 9 giugno 2006 I crediti e la loro classificazione secondo gli IAS/IFRS Andrea Lionzo Università degli Studi di Verona andrea.lionzo@univr.it 1 Indice 1. I fondamenti
DettagliI rating interni e Basilea 2. Giuseppe Squeo
I rating interni e Basilea 2 Giuseppe Squeo 1 I rating interni Il rating rappresenta un giudizio sintetico (voto) sul grado di affidabilità, ordinato su una base discreta (classi di rating), di un soggetto
DettagliTECNICHE DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO RICONOSCIUTE DAL COMITATO DI BASILEA GARANZIE INDIVIDUALI GARANZIE REALI - COLLATERALI FISICI - COLLATERALI FINANZIARI - SCONTO SU CREDITI COMMERCIALI CREDITI DERIVATI
DettagliLezione 2. Il rating. Il rating. Sistemi di rating, il rating esterno
Lezione 2 Sistemi di rating, il rating esterno Il rating Il modo con cui si combinano: Probabilità di inadempienza (PD) Perdita in caso di inadempienza (LGD) Esposizione all inadempienza (LGD) Scadenza
DettagliBasilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING
Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Il Comitato di Basilea viene istituito nel 1974 dai Governatori delle Banche Centrali dei 10 paesi più industrializzati. Il Comitato non legifera, formula
DettagliLe regole di Basilea 2 per il credito al consumo
Le regole di Basilea 2 per il credito al consumo Francesco Cannata Banca d Italia Vigilanza Creditizia e Finanziaria Convegno ABI Credito alle F1amiglie 2008 Sessione Parallela A2 Gestione dei rischi e
DettagliConvegno Basilea 2 Opportunità o rischio? Tivoli, 22 marzo 2005 Hotel Torre S. Angelo. I CONFIDI alleati delle PMI
Massimo Pacella Dottore Commercialista Revisore Contabile Relazione Convegno Basilea 2 Opportunità o rischio? Tivoli, 22 marzo 2005 Hotel Torre S. Angelo I CONFIDI alleati delle PMI Premessa Il 26 giugno
DettagliHYPO ALPE-ADRIA-BANK
HYPO ALPE-ADRIA-BANK INFORMATIVA AL PUBBLICO Terzo pilastro di Basilea 3 Al 31 dicembre 2014 (Circ. n. 285 del 17 dicembre 2013) 1 Informativa al pubblico Dal 1 gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova
DettagliIAS 39 e Basilea II: il trattamento dei crediti e le cartolarizzazioni. Raffaele Mazzeo KPMG
IAS 39 e Basilea II: il trattamento dei crediti e le cartolarizzazioni KPMG 0 0 Indice IAS e Basilea 2: i punti di convergenza IAS 39 Il trattamento dei crediti Il nuovo accordo di Basilea sul Capitale
DettagliCorso di CB & F. Basilea II. Basilea II. Ci limitiamo a considerare soltanto un sotto-insieme dell Accordo: il rischio di credito
Corso di CB & F Elementi dell Accordo di Basilea (rischio di credito) Basilea II Si tratta della revisione del complesso di norme regolamentari internazionali che dal 1988 sono imposte alle banche dalle
DettagliTavola 1 Requisito informativo generale
Tavola 1 Requisito informativo generale (a) Il Consiglio di Amministrazione di Finlabo SIM. (di seguito anche la SIM o la Società ), ha definito le politiche di gestione dei rischi all interno delle quali
DettagliRISK MANAGEMENT E CREAZIONE DEL VALORE NELLE BANCHE a.a. 2015/16
PRESENTAZIONE DEL CORSO RISK MANAGEMENT E CREAZIONE DEL VALORE NELLE BANCHE a.a. 2015/16 Informazioni generali LAUREA MAGISTRALE IN FINANZA E RISK MANAGEMENT Prof. Paola Schwizer Ufficio: Via J.K. Kennedy,
Dettagli*** Terzo pilastro dell accordo di Basilea II / Basilea III
Informativa al pubblico in materia di adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali
DettagliIL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE
IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) CREDITI V/S SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI B) IMMOBILIZZAZIONI C) ATTIVO CIRCOLANTE D) RATEI E RISCONTI PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO B) FONDI PER RISCHI
DettagliLa BDCR Assilea per la valutazione del profilo di rischio delle imprese
La BDCR Assilea per la valutazione del profilo di rischio delle imprese Luciano Bruccola, Assilea / Conectens RES, ConfiRes 2015 Firenze, 25 febbraio 2015 La Banca Dati Centrale Rischi Assilea BDCR Elementi
DettagliStrumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39
Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Corso di Principi Contabili e Informativa Finanziaria Prof.ssa Sabrina Pucci Facoltà di Economia Università degli Studi Roma Tre a.a. 2004-2005 prof.ssa Sabrina
DettagliBASILEA 2. La struttura generale dell accordo LE TAPPE PRINCIPALI
BASILEA 2 La struttura generale dell accordo Monica Malta LE TAPPE PRINCIPALI 1974 nasce il Comitato di Basilea dei Paesi del G10 1988 stipula dell accordo "Basilea 1 1996 modifica dell accordo 2001 1
DettagliI prestiti (parte I) Dott. Giovanni Liccardo 15 marzo 2011 giovanni.liccardo@uniroma2.it
I prestiti (parte I) Dott. Giovanni Liccardo 15 marzo 2011 giovanni.liccardo@uniroma2.it L attività creditizia: introduzione I prestiti costituiscono la principale voce dell attivo patrimoniale della banca
DettagliRATING INTERNI E CONTROLLO DEL RISCHIO DI CREDITO. Gianpaolo Sevà Divisione Risk Management Banca Popolare di Lodi - Gruppo Bipielle
RATING INTERNI E CONTROLLO DEL RISCHIO DI CREDITO BANCA POPOLARE DI LODI Gianpaolo Sevà Divisione Risk Management Banca Popolare di Lodi - Gruppo Bipielle BANCA POPOLARE DI LODI RETI BANCARIE H. SPA BIPIELLE
DettagliLe strategie delle piccole banche nel nuovo quadro regolamentare di Basilea 2
Le strategie delle piccole banche nel nuovo quadro regolamentare di Basilea 2 Roberto Di Salvo Federcasse VIII Convention ABI Roma, 29-30 novembre 2004 La filosofia di Basilea2 In linea generale, il Nuovo
DettagliCriteri di pricing per i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca
Criteri di pricing per i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca Redatto da: Responsabile Servizio Finanza e Tesoreria / Responsabile Servizio Controlli Interni Verificato da: Responsabile Compliance
DettagliCONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al Pubblico Situazione al 31/12/2011
CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro al Pubblico Situazione al 31/12/2011 CONAFI PRESTITO S.p.A Sede legale ed amministrativa: Torino, via Cordero di Pamparato 15 cap 10143 tel. 011/7710320
DettagliDISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI
TITOLO IV Capitolo 5 RISCHIO DI CREDITO - METODO STANDARDIZZATO Sezione I Disciplina applicabile TITOLO IV- Capitolo 5 RISCHIO DI CREDITO METODO STANDARDIZZATO SEZIONE I DISCIPLINA APPLICABILE Gli intermediari
DettagliBASILEA 2 IL CONTENUTO DEL NUOVO ACCORDO SULL'ADEGUATEZZA PATRIMONIALE DELLE BANCHE La nuova regolamentazione sull'adeguatezza patrimoniale delle banche persegue l'obiettivo di promuovere la stabilità
DettagliGli accordi di Basilea e l accesso al credito da parte delle imprese
Gli accordi di Basilea e l accesso al credito da parte delle imprese Giordano Villa Managing Director Chief Credit Officer Italy 31 st May 2011 La quantità di impieghi che le banche possono erogare dipende
DettagliCONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE
CONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE Prof. Giovanni Frattini Dal cap. 5 Il bilancio pubblico - L introduzione dei principi contabili
DettagliL esperienza del Credito Italiano nelle gestione del rischio con metodi statistici - focus sul portafoglio small business -
L esperienza del Credito Italiano nelle gestione del rischio con metodi statistici - focus sul portafoglio small business - Claudio Queirolo - Responsabile Studi ed Attività Creditizia - Credito Italiano
DettagliTERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011 La disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari iscritti nell elenco speciale di cui all art. 107 TUB (Intermediari ex
DettagliLa funzione di controllo dei rischi di II livello, un approccio metodologico sul rischio di credito con focus sul controllo andamentale.
La funzione di controllo dei rischi di II livello, un approccio metodologico sul rischio di credito con focus sul controllo andamentale. 1 Rischio di credito: Il Framework Logico di Riferimento Rischio
DettagliCorso di Finanza Aziendale
Corso di Finanza Aziendale Elementi del Nuovo Accordo di Basilea Basilea II Si tratta della recente revisione del complesso di norme regolamentari che dal 1988 sono imposte alle banche dalla rispettive
DettagliCONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al Pubblico Situazione al 31/12/2010
CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro al Pubblico Situazione al 31/12/2010 CONAFI PRESTITO S.p.A Sede legale ed amministrativa: Torino, via Cordero di Pamparato 15 cap 10143 tel. 011/7710320
DettagliRating interni e controllo del rischio di credito
Rating interni e controllo del rischio di credito La valutazione del rischio delle operazioni di project finance Stefano Gatti Newfin Bocconi Milano, 31 marzo 2004 1 Agenda Introduzione: Basilea 2 e operazioni
DettagliMITTEL GENERALE INVESTIMENTI SPA
MITTEL GENERALE INVESTIMENTI SPA BASILEA 2 TERZO PILASTRO Informativa al pubblico Anno 2010 INDICE Premessa Tavola 1 - Adeguatezza patrimoniale Tavola 2 - Rischio di credito: informazioni generali Tavola
DettagliProf.ssa M. Intonti, Economia degli intermediari finanziari, Economia aziendale, a.a. 2015-2016
Prof.ssa M. Intonti, Economia degli intermediari finanziari, Economia aziendale, a.a. 2015-2016 POLITICA DEI PRESTITI La valutazione dei fidi il controllo dei crediti concessi il recupero dei crediti problematici
DettagliLa gestione della garanzia immobiliare e Basilea II. Paolo Merati - Qualità del Processo Creditizio Credit Policies and Credit Risk Management
La gestione della garanzia immobiliare e Basilea II Paolo Merati - Qualità del Processo Creditizio Credit Policies and Credit Risk Management Modena, 4 ottobre 2008 La gestione della garanzia immobiliare
DettagliInformativa al pubblico. III Pilastro. Anno 2014
Informativa al pubblico III Pilastro Anno 2014 Indice Premessa... 3 Tavola 1 - Adeguatezza patrimoniale... 4 Tavola 2 - Rischio di credito: informazioni generali... 6 Tavola 3 - Rischio di credito: informazioni
DettagliBasilea 2: quali implicazioni per disponibilità e prezzo per il credito?
Basilea 2: quali implicazioni per disponibilità e prezzo per il credito? Introduzione di Andrea Sironi SDA Bocconi Nell aprile 2003 il Comitato di Basilea ha reso pubbliche, nei tempi e nei modi originariamente
DettagliLeasing secondo lo IAS 17
Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per
DettagliDOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE
DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE ai sensi dell art. 5 del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n.17389
DettagliCiclo economico e qualità del credito retail: applicazione e risultati di un modello di Stress Testing
Ciclo economico e qualità del credito retail: applicazione e risultati di un modello di Stress Testing Silvia Ghielmetti CRIF Decision Solutions, Direttore Francesco Diurni CRIF Decision Solutions IX Convention
DettagliI DEBITI NORMATIVA CIVILISTICA. 2426 (Criteri di valutazione) Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri: Nessuna disposizione.
I DEBITI I DEBITI NORMATIVA CIVILISTICA 2426 (Criteri di valutazione) Nelle valutazioni devono essere osservati i seguenti criteri: Nessuna disposizione. Principio contabile nazionale Doc. n. 19 Definizione
DettagliCorporate Banking e Basilea 2: come cambia il rapporto banca-impresa
Corporate Banking e Basilea 2: come cambia il rapporto banca-impresa prof. Stefano Caselli Università Bocconi Brescia, 10 ottobre 2006 Prof. Stefano Caselli - 10 ottobre 2006 1 I temi in agenda L inevitabile
DettagliInformativa Pubblica
Informativa Pubblica - (Terzo Pilastro) 31 Dicembre 2011 Sigla Srl Indice del documento PREMESSA... 3 TAVOLA 1: ADEGUATEZZA PATRIMONIALE... 4 Informativa Qualitativa... 4 Informativa Quantitativa... 6
DettagliInformativa al pubblico
ZENITH SERVICE S.P.A. Informativa al pubblico In ottemperanza alle norme relative alla vigilanza prudenziale sugli intermediari inscritti nell Elenco speciale ex art. 107 TUB (Circolare della Banca d Italia
DettagliRegione Liguria. Vademecum BASILEA 2. In collaborazione con
Regione Liguria Vademecum BASILEA 2 In collaborazione con BASILEA2: RISCHIO O OPPORTUNITÀ IL NUOVO ACCORDO DI BASILEA SUL CAPITALE A GARANZIA DELLA SOLVIBILITÀ DEL SISTEMA BANCARIO INTERNAZIONALE I TRE
DettagliCorso di Finanza aziendale
Corso di Finanza aziendale Elementi del nuovo accordo di Basilea Basilea II Si tratta della recente revisione del complesso di norme regolamentari che dal 1988 sono imposte alle banche dalla rispettive
DettagliSulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1
A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),
DettagliBasilea 2: Assistenza per il Credito e la Finanza. Vincere la sfida del RATING
Basilea 2: Assistenza per il Credito e la Finanza. Vincere la sfida del RATING Il Comitato di Basilea Il Comitato di Basilea viene istituito nel 1974 dai Governatori delle Banche Centrali dei 10 paesi
DettagliRuolo delle Obbligazioni Bancarie Garantite nella strategia di raccolta di Intesa Sanpaolo
Ruolo delle Obbligazioni Bancarie Garantite nella strategia di raccolta di Intesa Sanpaolo Roma, Giugno 2007 Indice Introduzione Uso del CB: il merito di credito di partenza Uso del CB: entità/qualità
DettagliEnel.factor espone l Informativa al Pubblico sul sito internet www.enelfactor.it. Premessa
Enel.factor Spa Basilea 2 Terzo pilastro al pubblico Esercizio 2009 Premessa La normativa prudenziale Basilea 2 ha lo scopo di sviluppare all interno di banche e intermediari finanziari un sistema di controlli
DettagliLa CR come strumento per la previsione dell insolvenza e la diagnosi delle manipolazioni contabili
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE La centrale rischi interbancaria e le centrali rischi private: istruzioni per l uso La CR come strumento per la previsione dell insolvenza e la diagnosi delle manipolazioni
DettagliMODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI
MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 3 marzo 202 OBIETTIVI Ai fini del corretto assolvimento delle funzioni
DettagliIl controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali
La gestione dei rischi operativi e degli altri rischi Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali Mario Seghelini 26 giugno 2012 - Milano
DettagliI contributi pubblici nello IAS 20
I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,
DettagliDISPOSIZIONI DI VIGILANZA PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI
TITOLO IV Capitolo 2 AMBITO DI APPLICAZIONE Circolare n 288 del 3 aprile 2015 Sezione I Disposizioni di carattere generale TITOLO IV - Capitolo 2 AMBITO DI APPLICAZIONE SEZIONE I DISPOSIZIONI DI CARATTERE
DettagliI rischi operativi. Dott. Michele Lanotte
I rischi operativi Assilea, Assifact, Assofin Le nuove disposizioni di Vigilanza della Banca d Italia per le Banche e gli Intermediari Finanziari dell Elenco Speciale Milano, 14 aprile 2008 Dott. Michele
DettagliINFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31/12/2014. Sintesi del documento pubblicato ai sensi della normativa di vigilanza prudenziale
INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31/12/2014 Sintesi del documento pubblicato ai sensi della normativa di vigilanza prudenziale La nuova normativa di vigilanza prudenziale si basa, in linea con
DettagliPrecisazioni. Circolare 154. Segnalazioni delle banche e dei gruppi bancari. Precisazioni sulla struttura delle voci
Precisazioni Circolare 154 Segnalazioni delle banche e dei gruppi bancari Precisazioni sulla struttura delle voci Voce 58214 Attività finanziarie sottostanti operazioni di cartolarizzazione di IFM residenti
DettagliRischi in Finanza. Rischi finanziari. Rischi puri. Rischi sistematici. Rischi non sistematici
Rischi in Finanza Rischi puri Rischi finanziari Rischi sistematici Rischi non sistematici Rischi non sistematici I rischi non sistematici sono rischi specifici Tipologie di rischi specifico più frequenti:
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA
Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Linee guida per l'applicazione del Metodo nazionale per calcolare l elemento di aiuto nelle garanzie
DettagliMORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche
A cura di: Dott. Antonio Fortarezza MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche Il 3 agosto 2009 il Ministro dell'economia e delle finanze, il Presidente
DettagliFondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97
Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97 GARANZIA DIRETTA (Banca) Oggetto e finalità Favorire l accesso alle fonti finanziarie delle PMI mediante la concessione di una garanzia
Dettagli