CORSO PER ALLIEVI ALLENATORI

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1 CORSO PER ALLIEVI ALLENATORI Lezione n.9 Caratteristiche generali della pallavolo e figura dell'allenatore Relatore: prof. Gerardo Pedullà

2 L'ITER DELL'ALLENATORE Allievo Allenatore precorso sugli aspetti tecnici - può allenare nei campionati provinciali Allenatore di primo grado corso sugli aspetti tecnico-tattici - può allenare nei campionati regionali Allenatore di settore giovanile corso sulla preparazione di minivolley e allievi/e Allenatore di secondo grado corso sugli aspetti tecnico-tattici, sulla fisiologia, sugli scout Master progetto per allenatori dei campionati di serie A Allenatore benemerito riconoscimento esclusivamente onorifico STRUTTURA DEL CORSO PER ALLIEVO ALLENATORE Le lezioni di tecnica arbitrale e gli arbitraggi Le lezioni di tecnica della pallavolo e le esercitazioni Le osservazioni di allenamenti e gli scout Gli esami

3 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PALLAVOLO Classificazione degli sport in base alla tecnica utilizzata: sport di forza veloce: sviluppo delle massime tensioni muscolari nel minor tempo possibile (velocità, lanci, salti) sport di resistenza: economia del movimento dal punto di vista energetico (nuoto, ciclismo) sport con significato qualitativo del gesto tecnico: è soggetto a valutazione (ginnastica, tuffi, pattinaggio) sport di situazione: soluzione dei problemi motori (giochi con a palla, sport di combattimento) Classificazione degli sport in base alla costanza delle tecniche utilizzate: una sola tecnica (sport di forza veloce e resistenza) molteplicità di tecniche (sport compositi) capacità di adattamento della tecnica (sport di situazione) La motricità nei giochi sportivi mette in evidenza movimenti aciclici, non stereotipati e sempre tattici aciclici, perché i movimenti sono risposte di accomodamento che non si ripetono nel tempo. Sono sport ciclici la corsa, la marcia, il ciclismo, il canottaggio, il nuoto; sono sport aciclici tutti quelli di squadra, ma anche il pugilato, la scherma, la lotta; non stereotipati, perché i movimenti costituiscono la risposta immediata agli stimoli che provengono dall'ambiente. Sono dette invece stereotipate le abilità apprese riproducibili con costanza come i lanci e i salti nell'atletica o i volteggi nella ginnastica; tattici, cioè che richiedano un elaborazione volontaria del pensiero che coinvolga anche l'esperienza, come è tipico in tutti gli sport di situazione. La pallavolo quindi è uno sport di situazione

4 LA FIGURA DELL'ALLENATORE Modelli relazionali ginnastica educativa A attività di prestazione A educazione psicomotoria A animazione psicomotoria A attività formativa A Le relazioni con i singoli Troppo spesso ci si sofferma ad allenare la componente biologica, motoria o tattica dell'atleta, dimenticando di avere a che fare con personalità che hanno bisogno di essere aiutate nella loro formazione, sia individualmente sia per l'inserimento equilibrato nel gruppo. I rapporti che ciascun allenatore deve avere con i singoli atleti devono tenere conto quindi della personalità di ciascuno e dell'equilibrio del gruppo. L'esempio morale L'atleta guarda all'allenatore come un modello da imitare e pertanto qualsiasi indicazione venga data alla squadra, deve essere rispettata innanzi tutto dall'allenatore. L'esempio tecnico L'apprendimento avviene spesso per imitazione: ciò significa che l'allenatore deve essere in condizione di far vedere all'atleta la corretta esecuzione dei movimenti. Ciò può avvenire in differenti modalità: esecuzione del movimento in forma sintetica da parte dell'allenatore; esecuzione del movimento in forma analitica da parte dell'allenatore; riproduzione del movimento da parte di atleti più evoluti o attraverso filmati.

5 CARATTERISTICHE DELL'ALLENATORE Conoscenze metodologiche e stile di conduzione della squadra L'allenamento deve essere organizzato secondo una progressione di esercizi in cui aumenti la quantità delle ripetizioni o l'intensità dell'impegno e ad ogni argomento previsto dovrà essere dedicato un tempo sufficiente a realizzare compiutamente gli scopi previsti. Le esercitazioni finalizzate alla formazione delle capacità tecniche necessitano di un elevato numero di ripetizioni a bassa intensità, mentre l'alta intensità a fronte di una moderata quantità è maggiormente indicata per la stabilizzazione della tecnica e lo sviluppo della tattica. Il ritmo della seduta potrà essere influenzato dalla partecipazione dell'allenatore all'allenamento (battute, lancio di palloni, attacchi, ecc.), dall'impiego di atleti per raccogliere i palloni utilizzati, dal numero stesso di palloni a disposizione. Conoscenze tecniche L'acquisizione della tecnica e l'automazione dei movimenti sono possibili attraverso due metodi distinti, ma complementari: il metodo analitico e il metodo sintetico. Il metodo analitico consiste nella scomposizione del gesto tecnico nelle sue parti fondamentali e nell'esecuzione di ciascuna di queste parti separatamente dalle altre e pertanto senza finalizzazione immediata al fondamentale. Il metodo sintetico prevede l'esecuzione del fondamentale completo, ma l'attenzione del giocatore e dell'allenatore verrà posta su un particolare aspetto del gesto tecnico. Non esiste un principio secondo il quale distinguere quando applicare l'uno o l'altro metodo, ma la scelta va effettuata in considerazione delle capacità degli atleti, in base al tipo di programmazione fatta o in funzione del fondamentale stesso. Capacità di osservazione e analisi Correggere un errore tecnico è sicuramente molto più che fare osservare che si è sbagliato e riproporre l'esatta esecuzione del gesto. Innanzi tutto è necessaria un'attenta analisi che ci consenta di stabilire con precisione a quale livello dello schema motorio si debba intervenire, in quanto le cause che determinano l'esecuzione non corretta o l'errore non sono sempre da ricercarsi nell'atto motorio, ma molto spesso nelle fasi di percezione o di elaborazione. Se, ad esempio, volessimo intervenire per correggere un bagher di ricezione eseguito abitualmente in una posizione più arretrata o più avanzata di quanto non riteniamo corretto, potremmo chiederci se l'atleta sa valutare la traiettoria della palla, se la sua vista gli consente una tempestiva valutazione, se ha sufficienti capacità di effettuare scelte tecniche o se si tratta di mancanza di volontà o motivazione. In ogni caso, all'analisi della categoria d'errore seguirà una proposta adeguata dell'allenatore che deve sapere come intervenire nel caso specifico.

6 Conoscenze tattiche Poiché il processo di apprendimento è fortemente condizionato dalla motivazione che spinge l'atleta, appare sicuramente chiaro che il gioco, essendo la più semplice forma di divertimento che possiamo proporre in palestra, rappresenta un momento fondamentale della metodologia didattica. L'abilità dell'allenatore starà nel proporre giochi diversi che consentano di mettere in atto i temi dell'allenamento, di sviluppare le abilità motorie o tecniche che si desidera allenare, di impegnare tatticamente gli atleti per ampliare le loro capacità di effettuare scelte adeguate. E' noto che la partecipazione a qualunque gioco, anche diverso dalla pallavolo, esercita un'influenza positiva sullo sviluppo dell'elaborazione tattica; non è quindi eccessivo dire che nelle fasi dell'avvicinamento alla pallavolo l'intero allenamento può essere organizzato sotto forma di giochi e che anche con atleti evoluti sarà opportuno prevedere l'utilizzazione di giochi che consentano di applicare quanto provato in allenamento. Ovviamente, con il progredire delle abilità degli atleti, sarà necessario proporre giochi che abbiano attinenza con le esercitazioni svolte e quindi legati alla pallavolo.

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