IL COLLEGIO DI ROMA. Fatto

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Avv. Giuliana Scognamiglio..... Avv. Alessandro Leproux.. Membro designato dalla Banca d Italia, che svolge le funzioni di Presidente, ai sensi dell art. 4 del Regolamento per il funzionamento del Collegio Membro designato dalla Banca d'italia Dott. Comm. Girolamo Fabio Porta. Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Gustavo Olivieri. Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario per le controversie in cui sia parte un cliente professionista/imprenditore Prof. Avv. Federico Ferro Luzzi Membro da Confindustria, di concerto con Confcommercio, Confagricoltura e Confartigianato [Estensore] nella seduta del 31/03/2011, dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, Fatto La società ricorrente contesta all intermediario il ritardo nella restituzione di un effetto cambiario insoluto, che aveva presentato all incasso salvo buon fine (d ora in poi, anche: sbf). In particolare, richiamandosi alle contestazioni svolte in sede di reclamo, la società ricorrente espone: - di essere titolare di un rapporto di conto corrente presso l intermediario; - che in data ha presentato all incasso, salvo buon fine, una cambiale di euro ,80 con scadenza al ; - che l effetto è stato accreditato SBF in data ; - che la cambiale le è tornata insoluta e protestata solamente in data , a quasi tre mesi dalla scadenza; Pag. 2/7

2 - che il grave ritardo le ha causato ingentissime perdite, in quanto a luglio ed agosto avrebbe continuato ad effettuare consegne al cliente, presupponendo la sua solvibilità; - che dopo l'insoluto, ha verificato che il cliente in questione aveva moltissimi protesti ed è da ritenere che tutti i crediti (vantati dalla società ricorrente nei suoi confronti) siano irrimediabilmente persi; - che sempre sull erroneo presupposto della solvibilità del debitore, presentava all intermediario un'altra cambiale di oltre 20 mila euro con scadenza ; - che la seconda cambiale, di cui chiedeva notizie in data in sede di reclamo, è tornata insoluta in data , dopo due mesi dalla scadenza; - che sempre con riguardo alla seconda cambiale, l intermediario (in veste di banca negoziatrice) avrebbe fatto per ben due volte la richiesta d esito alla controparte (banca domiciliataria) senza ricevere risposta; - che, per questi motivi, effettuerà un nuovo reclamo alla banca anche per la seconda cambiale, per i tempi e i modi dell insoluto. Ciò premesso, parte resistente chiede il risarcimento dei danni subiti in conseguenza del lamentato ritardo e la restituzione degli interessi di mora addebitati. Regolarmente costituitasi, la banca resistente evidenzia in via preliminare di aver riscontrato il reclamo con lettera del , evidenziando altresì che con il suddetto reclamo pur riferendo di danni ancora da quantificare, non veniva avanzata alcuna richiesta di risarcimento e che, neppure nella richiesta avanzata tramite codesto Arbitro è stata precisata né l'entità del danno, né fornita alcuna documentazione del medesimo, se non con un generico riferimento a merce consegnata presupponendo la solvibilità del cliente. Entrando nel merito, parte resistente osserva: - che l'effetto scadente il , è stato presentato per l'incasso sbf in data e regolarmente accreditato in data , in ottemperanza delle obbligazioni contrattualmente assunte; - che detto effetto è stato restituito protestato (dalla banca domiciliataria) con rimessa datata pervenuta al Consorzio Operativo di Gruppo in data , lavorato nella procedura insoluti in data ed addebitato in data ; Pag. 3/7

3 - che il ritardo relativo alla lavorazione dell'insoluto da parte del suddetto Consorzio è da imputare all'accumulo di lavoro del Service nel periodo estivo; - che in base alle condizioni contrattuali è previsto che l'addebito in conto avvenga con valuta giorno di rientro dell'insoluto e, pertanto, gli interessi di mora sono stati correttamente calcolati dal giorno di scadenza a quello di addebito nella misura del tasso riservata al cliente ; - che la società ricorrente non ha mai richiesto il buon esito dell effetto; - che l'effetto è stato regolarmente protestato dalla Banca corrispondente; - che gli accordi interbancari che regolano il servizio di incasso e/o accettazione di effetti e documenti sull'italia prevedono la presunzione di pagamento, trascorsi 30 giorni dalla data di scadenza, solo per effetti di importo fino a 500,00 - che non si ravviserebbero pertanto responsabilità a suo carico; - che con riferimento alla seconda cambiale presentata all incasso, di ,00, con scadenza , l effetto è stato presentato all incasso in data 10/06/2010, quando la Società debitrice risultava già protestata da 37 giorni per una cambiale di ,80; - che per la seconda cambiale non vi è stato precedente reclamo; - che la società ricorrente, nonostante la pluriennale esperienza nel settore, avrebbe provveduto ad effettuare verifiche sulla solvibilità del debitore solo al momento dell'addebito dell' impagato e che, comunque, essa è in possesso di titoli esigibili per il recupero del credito. In ragione di quanto sopra esposto, banca resistente conclude chiedendo il rigetto del ricorso perché infondato. La società ricorrente, ha successivamente formulato alcune ulteriori osservazioni alle controdeduzioni. Preliminarmente, con riguardo alla prova del danno subito, la ricorrente, dopo aver ammesso che forse erroneamente pensava ad una richiesta successiva proprio deil'abf, allega il resoconto della merce consegnata al gruppo di cui fanno parte il debitore cambiario e altra società dello stesso gruppo, nel periodo in questione, che quindi costituirebbero a suo avviso l'entità del danno subito. Rileva poi come lo stesso intermediario abbia ammesso un ritardo nella lavorazione dell'insoluto per il periodo estivo, deducendo l illegittimità Pag. 4/7

4 dell addebito di interessi di mora per un periodo di tempo che si è protratto a causa di comportamento imputabile allo stesso intermediario. Sempre in merito alla richiesta di rimborso degli interessi di mora, osserva come la banca abbia omesso qualsiasi rilievo in merito, preferendo sorvolare sulla questione. Rileva inoltre che nelle condizioni che riguardano tali interessi, l intermediario fa riferimento a una comunicazione del , dunque successiva al periodo in questione, comunicazione che, tra l altro, non le risulterebbe mai stata inviata. Inoltre, per gli interessi di mora l intermediario avrebbe applicato un tasso fisso del 12,45% ma, al contrario, dovevano essere applicati i tassi tenendo conto anche del fido ( ) per l'anticipo SBF. Con riferimento alla seconda cambiale, che, secondo quanto eccepito dalla banca, sarebbe stata presentata all incasso quando la Società debitrice risultava già protestata da 37 giorni per una cambiale di ,80, precisa che nonostante fosse a conoscenza che il cliente aveva un insoluto per una cambiale di ,80 scadente al , la cambiale a quella scadenza era stata regolarmente pagata ed il cliente, contattato sull'argomento, si era giustificato dicendo che aveva dei problemi con quel fornitore. La società ricorrente ribadisce dunque le censure al negligente operato della banca, allegando inoltre la circostanza che l intermediario e la banca domiciliataria sarebbero tra le più esposte finanziariamente con il gruppo cui appartiene la società debitrice delle cambiali contestate e dichiarando inoltre che, al momento della presentazione degli effetti, sarebbe stato lo stesso direttore della filiale della banca a consigliare l incasso sbf invece del dopo incasso, che avrebbe comportato tempi di attesa di svariati mesi. Ciò posto, ribadisce la richiesta di rimborso dei danni subiti corrispondenti alla merce consegnata nei mesi di giugno e luglio 2010 alle due società del gruppo, per un totale di Euro 4.762,00 nonché il rimborso degli interessi di mora relativi all'insoluto. Conclude, infine, manifestando l intenzione di fare ricorso all'abf anche per un reclamo successivo fatto all intermediario in data relativamente ad una seconda cambiale insoluta per lo stesso cliente, in quanto la risposta della banca risulta incompleta e non soddisfacente. Diritto Il ricorso merita di essere parzialmente accolto, per le seguenti ragioni. Pag. 5/7

5 Rileva in via pregiudiziale il Collegio che la questione relativa alla seconda cambiale non può essere presa in considerazione in ragione della circostanza che essa non ha formato oggetto del necessario, preventivo, reclamo. Sempre in via pregiudiziale, osserva il Collegio che se si è radicata la prassi di consentire al ricorrente osservazioni alle controdeduzioni dell intermediario resistente sebbene ciò non sia espressamente previsto dalle disposizioni che regolano il funzionamento dell ABF è comunque imprescindibile fornire tutti gli elementi necessari all individuazione della fattispecie nell istante del deposito del ricorso presso l Arbitro Bancario Finanziario. Nel caso in esame, al contrario come tempestivamente contestato da parte resistente e ammesso da stessa parte ricorrente, tanto nel reclamo quanto nel ricorso non è stato fornito alcun elemento utile all individuazione del danno (che si asserisce) risarcibile. Venendo comunque al merito della vicenda, è indubitabile che il titolo insoluto sia stato restituito con ritardo e che tale ritardo sia stato determinato da disallineamenti nei flussi informativi dei soggetti coinvolti a vario titolo nell operazione di incasso (banca negoziatrice, banca domiciliataria e, in particolare, il Consorzio Operativo di Gruppo, presso cui transitano le comunicazioni tra le due banche). Lo stesso intermediario, infatti, nelle proprie controdeduzioni, dichiara che detto effetto è stato restituito protestato (dalla banca domiciliataria) con rimessa datata 05/07/10 pervenuta al Consorzio Operativo di Gruppo in data 22/7/10 (all. 6) e lavorato nella procedura insoluti, in data 26/08/2010 ed addebitato in data 27/08/10 (all.7) e che il ritardo relativo alla lavorazione dell'insoluto da parte del suddetto Consorzio è da imputare all'accumulo di lavoro del Service nel periodo estivo, emergendo un quadro caratterizzato dalla mancanza di un adeguato coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nell incasso dell effetto cambiario, aggravata dalla circostanza che il titolo è stato protestato in data e dunque prima della valuta di accredito sbf Orbene, la banca alla quale viene consegnato un titolo di credito per l incasso assume la veste di mandatario per l incasso e, come tale, deve eseguire il mandato con la diligenza propria della categoria di appartenenza (cfr., ex multis, Cass. 12 giugno 2007, n ) senza poter eccepire al cliente malfunzionamenti dei sistemi di cui la stessa si serve per l esecuzione del mandato (ovviamente nei limiti dell impossibilità sopravvenuta e incolpevole della prestazione); con la conseguenza che gli eventuali danni subiti dal cliente sono imputabili alla banca stessa, potendo poi quest ultima rivalersi sui soggetti dei quali si è servita per l esecuzione del mandato. Fatto è che, come sopra rilevato, parte ricorrente non Pag. 6/7

6 ha fornito (né, in vero, tentato di fornire) nel proprio ricorso prova alcuna del danno subito, con la conseguenza che nulla può essere accollato a titolo risarcitorio in capo a parte resistente. Vanno invece restituiti gli interessi di mora addebitati al cliente. In ragione della soccombenza, sia pure parziale, l intermediario è inoltre tenuto a versare alla Banca d Italia il contributo alle spese della procedura nella misura di 200,00 e a versare al ricorrente l importo di 20,00 quale rimborso della somma dallo stesso corrisposta alla presentazione del ricorso. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7