IL COLLEGIO DI ROMA. Fatto

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale... Presidente Avv. Bruno De Carolis Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Avv. Giuliana Scognamiglio Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Michele Maccarone. Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario per le controversie in cui sia parte un consumatore [Estensore] Dott.ssa Daniela Primicerio Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 27/01/2012, dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione. Fatto La ricorrente evidenzia di aver sottoscritto il 28/12/1990 un Buono postale fruttifero del valore facciale di 5 milioni di vecchie lire; il Buono postale sottoscritto era ordinario (come richiesto dalla ricorrente) e avrebbe maturato interessi fino al 30 anno dalla data di emissione (sul retro del titolo in questione, accluso al ricorso, è apposto un timbro riportante la serie di appartenenza e una tabellina indicante gli interessi lordi che sarebbero maturati negli anni, a scaglioni di cinque anni). Il 31/12/2010, a distanza di venti anni, il funzionario dell ufficio postale competente notava un incongruenza sul titolo, che sul fronte recava il numero seriale di un Buono a termine mentre sul retro era timbrato come un Buono ordinario. La ricorrente si vedeva così costretta a ritirare il Buono postale lo stesso 31/12/2010 per evitare la prescrizione decorrente dal giorno successivo, versando la somma di 7.101,28, sensibilmente inferiore a quella pagabile su un buono ordinario dopo il ventesimo anno, sul suo libretto postale. Pag. 2/6

2 La ricorrente chiede che l ABF voglia condannare l intermediario a riconoscerle tutti gli interessi non maturati dal Buono postale fruttifero in questione dal 7 al 20 anno e a ripristinare tale Buono ordinario fino al 2020, previa restituzione, da parte sua, dell importo ritirato per non incorrere nella prescrizione. La parte resistente, nelle sue controdeduzioni, formula due eccezioni preliminari. La prima è volta a far valere l irricevibilità del ricorso, in quanto la questione sollevata è relativa a operazioni o comportamenti risalenti al 28/12/1990, quindi largamente anteriori al 1 gennaio 2007 e, pertanto, non rientranti temporalmente nell ambito della competenza dell ABF. Con la seconda eccezione l intermediario ribadisce che i titoli di risparmio postale, oggetto del ricorso, sono mezzi di raccolta del risparmio postale che viene effettuata per conto della Cassa Depositi e Prestiti e che la materia è interamente disciplinata da norme di carattere speciale; rileva inoltre che, trattandosi di mezzi di raccolta emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, l attività che esso svolge presso il pubblico è un attività di mero collocamento e che, sotto il profilo oggettivo, i libretti di risparmio e i buoni postali rivestono la qualifica di prodotti finanziari. Tali circostanze rendono quindi inammissibile il ricorso ratione materiae, atteso che sono escluse dalla cognizione dell ABF le controversie attinenti ai servizi e alle attività di investimento e alle altre fattispecie non assoggettate al Titolo VI del Testo Unico Bancario. Nel merito, l intermediario precisa che «il Buono in parola, rimborsato alla ricorrente il per l importo di 7.101,28, appartenendo a tutti gli effetti alla tipologia di buoni Serie AD a termine risulta pagato in modo corretto». Più in dettaglio segnala che sul fronte del titolo è chiaramente espressa la stampigliatura identificativa dei titoli a termine con l indicazione della serie di appartenenza (nella fattispecie AD ), le cui condizioni contrattuali sono regolate da appositi decreti interministeriali; anche sul retro del Buono postale de quo è riportata l indicazione a termine vicino alla data di emissione, in alto a sinistra. Per quanto riguarda la tabella posta sul retro del BFP, ricorda che la normativa tempo per tempo vigente prevedeva che qualora fosse stato chiesto il rimborso anticipato dei titoli appartenenti alla tipologia a termine si sarebbero applicate le misure dei tassi di interesse vigenti per i buoni della serie ordinaria diminuiti di 50 centesimi, e per tale motivo sul retro dei titoli poteva anche essere apposta la tabella riportante i rendimenti della corrispettiva serie ordinaria, ai quali far riferimento in caso di rimborso anticipato. La possibilità di rimborso anticipato è inoltre prevista nella dicitura riportata a stampa, sul retro del Buono. L intermediario resistente conclude pertanto chiedendo che il Collegio dichiari il ricorso improcedibile per incompetenza ratione temporis, inammissibile per Pag. 3/6

3 incompetenza ratione materiae o, in via subordinata, che lo rigetti in quanto infondato. Diritto Entrambe le eccezioni preliminari di parte resistente non sono ritenute fondate dal Collegio. Riguardo alla prima si osserva che per radicare ratione temporis la competenza dell Arbitro occorre avere riguardo al petitum per verificare se esso si fonda su vizi genetici del rapporto oppure su una contesa concernente gli effetti del negozio giuridico posto in essere (v. Dec. Milano n. 315/2011). Nel caso di specie, anche se viene in discussione il contenuto formale del titolo postale emesso nel dicembre 1990, oggetto della pretesa è la determinazione dell importo che la ricorrente poteva legittimamente pretendere alla data del 31 dicembre 2010 sulla base delle evidenze recate dal titolo. Quanto alla eccezione di incompetenza per materia fondata sull assunto che, per le caratteristiche del titolo e l attività che caratterizza la sottoscrizione dei Buoni Fruttiferi Postali, la controversia atterrebbe alla disciplina dei servizi di investimento e comunque delle altre fattispecie non assoggettate al Titolo VI del T.U.B. occorre rilevare che, nonostante i titoli della specie siano qualificati prodotti finanziari dalla normativa speciale di riferimento (v., in particolare, art. 4, comma 1, D.M ), essi non sono tali alla stregua della disciplina recata dal D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo Unico della Finanza) che, all art. 1, comma 1, lett. u) esclude dalla nozione di prodotto finanziario rilevante ai fini della disciplina dei servizi di investimento i depositi postali non rappresentati da strumenti finanziari, categoria quest ultima da cui pure devono essere esclusi i Buoni Fruttiferi Postali in base alla definizione che degli strumenti finanziari dà il comma 2 dello stesso art. 1 del citato D.Lgs. Corollario di tale qualificazione è poi la non riferibilità ai titoli della specie dell art. 23, comma 4, dello stesso T.U.F. che rende inapplicabili le disposizioni del Titolo VI del T.U. Bancario al collocamento dei prodotti finanziari nella accezione che tali prodotti assumono nell ambito della disciplina dei servizi di investimento. La questione, d altra parte, trova esplicita soluzione nella normativa riguardante il funzionamento dell ABF (delibera CICR n. 275 del 28 luglio 2008 e Disposizioni della Banca d Italia del 18 giugno 2009) ove viene specificato che nel novero degli intermediari assoggettati alla disciplina dell Arbitro è inclusa Poste Italiane s.p.a. in relazione all attività di Banco Posta. Pag. 4/6

4 Nel merito della controversia si fa presente che casi analoghi a quello in esame sono già stati sottoposti all esame dell Arbitro (cfr., fra le altre, Collegio di Milano Dec. n del 30 giugno 2011). Conformemente a quanto ritenuto in tali casi, il Collegio osserva che le indicazioni contenute nel Buono che sul fronte riporta la stampigliatura AD seguita da un numero di serie senza alcuna indicazione in merito alla durata e alla data di scadenza e sul retro, oltre all indicazione Buono postale fruttifero a termine, reca una timbratura contenente l indicazione dei tassi di interesse riferiti a Buoni P.F. Serie Q graduata in base alla scadenza da 1 a 20 anni possano aver effettivamente indotto il ricorrente ad un legittimo affidamento sulla durata e sul rendimento indicati sul retro del Buono pur se riferiti alla serie Q e diversi da quelli previsti per la Serie AD dal relativo decreto di emissione ma non sul Buono oggetto della controversia. Come indicato nella menzionata decisione, l orientamento a cui aderisce il Collegio è confermato anche dai principi enunciati dalla Corte di Cassazione in tema di tutela dell affidamento del cliente nell interpretazione delle risultanze testuali del Buono Fruttifero. In particolare la Corte di Cassazione ha affermato che [ ] il contrasto tra le condizioni, in riferimento al saggio degli interessi, apposte sul titolo e quelle stabilite dal d.m. che ne disponeva l'emissione deve essere risolto dando la prevalenza alle prime, essendo contrario alla funzione stessa dei buoni postali - destinati ad essere emessi in serie, per rispondere a richieste di un numero indeterminato di sottoscrittori - che le condizioni alle quali l'amministrazione postale si obbliga possano essere, sin da principio, diverse da quelle espressamente rese note al risparmiatore all'atto della sottoscrizione del buono (Cass. S. U. n /2007). Per le considerazioni sopra formulate, il Collegio stabilisce che, per effetto delle indicazioni contenute nel Buono, spetti al ricorrente alla data del 31 dicembre 2010 il rimborso del capitale recato dal Buono, maggiorato degli interessi maturati a tale data e calcolati applicando la scaletta dei tassi riprodotta nella timbratura apposta sul verso del titolo. Non ritiene invece di accogliere la richiesta formulata dalla ricorrente di ripristino della durata trentennale del Buono con maturazione degli interessi fino alla scadenza del 2020, atteso che le indicazioni contenute nel titolo non supportano una sua durata ulteriormente protratta e non appaiono idonee ad ingenerare in tal senso alcun affidamento. Pag. 5/6

5 P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6