La competenza infermieristica nell applicazione dei protocolli di gestione dell iperglicemia Anna Morselli
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1 La competenza infermieristica nell applicazione dei protocolli di gestione dell iperglicemia Anna Morselli
2 Il sottoscritto ANNA MORSELLI ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario che negli ultimi due anni ha avuto rapporti diretti di finanziamento con i seguenti soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario:
3 D.M 739/94 Regolamento concernente l individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell infermiere Legge 42/99 Disposizioni in materia di professioni sanitarie Legge 251/2000 Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica Legge 43/2006 "Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnicosanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordini professionali"
4 Gli operatori delle professioni sanitarie SVOLGONO IN AUTONOMIA PROFESSIONALE ATTIVITÀ DIRETTE ALLA PREVENZIONE, ALLA CURA E ALLA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE INDIVIDUALE E COLLETTIVA Espletano le Funzioni previste dai profili Secondo i precetti deontologici Conformemente agli insegnamenti e alle competenze (teorico-pratiche) acquisite nella formazione di base e post-base
5 COMMA 566 Art.1 Legge 23/12/2014 n.190 Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia, con accordo tra Governo e Regioni, previa concertazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei profili sanitari interessati, sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilità individuali e di équipe su compiti, funzioni e obiettividelle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari. Dall attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica".
6 Patto per la Salute Art.5 Comma Per un efficientamentodel settore delle cure primarie, si conviene che è importante una ridefinizionedei ruoli, delle competenze e delle relazioni professionali con una visione che assegna a ogni professionista responsabilità individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi, abbandonando una logica gerarchica per perseguire una logica di governance responsabile dei professionisti coinvolti prevedendo sia azioni normative/contrattuali che percorsi formativi a sostegno di tale obiettivo
7 E fuor di dubbio che la novità culturalmente valida, in questo coarcevo di parole del comma 566, è costituita dalle indicazioni che riguardano ciò che nel sistema dei profili professionali è rimasto sullo sfondo, che non è mai stato sistematicamente affrontato nelle leggi che avrebbero potuto raccordare i contenuti dei singoli profili e che negli ultimi decenni è stato oggetto di accesi discussioni e dibattiti fra gli esponenti delle diverse professioni sanitarie; si tratta dei rapporti reciproci e della gestione delle rispettive autonomie professionali nell attività di équipe Daniele Rodriguez< Comma 566 della Legge di Stabilità 2015: le incognite e le incongruenze di una norma molto controversa da un punto di vista giuridico > Quotidiano Sanità 3 febbraio 2015
8 L'INFERMIERE E' PROTAGONISTA NELL'IDENTIFICAZIONE DI BISOGNI E NELL'ATTIVAZIONE DI INTERVENTI EDUCATIVI QUALIFICANTI. A questo fine deve essere consapevolmente coinvolto nelle attività di cura del diabete e alla prevenzione primaria e secondaria delle sue complicanze. L'INFERMIERE è così parte del TEAM MULTIPROFESSIONALE preposto allo svolgimento di tale attività.
9 PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE DIABETICO CONDIVISIONE CONFRONTO RICERCA
10 COMUNICAZIONE EFFICACE INTERVENTO INTEGRATO MULTIDISCIPLINARE DEI SAPERI PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE LINEE GUIDA E PROTOCOLLI INFERMIERISTICI
11 I PROTOCOLLI A GESTIONE INFERMIERISTICA
12 Standard italiani per la cura del diabete mellito 2014 A livello internazionale la prevalenza del diabete negli adulti ospedalizzati è stimata tra il 12 e il 25%. Nel 2000 il 12,4% delle dimissioni negli USA era riferita a pazienti con diabete. Secondo il rapporto dell osservatorio ARNO 2011 il 19% delle persone con diabete ha effettuato almeno un ricovero e un accesso in day hospital nell anno in oggetto. Il rischio di ospedalizzazioni è aumentato nel diabetico rispetto al non diabetico di pari sesso e età per quasi tutte le cause.
13 Standard italiani per la cura del diabete mellito 2014 Negli ultimi anni sono stati proposti diversi algoritmi, gestibili direttamente dallo staff infermieristico, che prevedono un adeguamento delle dosi di insulina infusa guidato dai valori glicemici misurati ogni 1-2 ore. algoritmi dinamici, che prevedono la determinazione della dose insulinica non solamente sulla base dei valori glicemici assoluti, ma anche dell andamento glicemico, cioè della direzione e della velocità delle modificazioni glicemiche. Fra questi si può ricordare quello proposto dalla Yale University (43), che negli ultimi anni ha avuto una grande diffusione anche nel nostro paese
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16 L IMPLEMENTAZIONE DEI PROTOCOLLI A GESTIONE INFERMIERISTICA Raggiungimento di uno standard condiviso di omogeneità assistenziale e terapeutica e di verificabilità. Introduzione di uno strumento pratico che garantisce una corretta comunicazione fra i vari professionisti. Riduzione del rischio clinico Aumento dell autonomia e presa in carico da parte degli infermieri. Miglioramento dell utilizzo dei presidi e delle risorse umane. Garantisce la presa in carico del pazientedal suo ingresso in reparto fino alla dimissione.
17 I protocolli permettono a infermieri e medici di lavorare con un obiettivo comune, affinchèquesto possa realizzarsi concretamente è indispensabile la realizzazione di uno STRUMENTO DI COMUNICAZIONE INTERPROFESSIONALE Riduce il rischio clinico del paziente ricoverato. Aumenta l autonomia e la responsabilità dell infermiere.
18 Affinchèun protocollo faccia parte della realtà lavorativa di un reparto deve essere: validato adattato alla realtà quotidiana di reparto condiviso realizzato con soluzioni operative di facile comprensione non solo per gli operatori ma anche per i pazienti riducendo così il rischio clinico.
19 ESEMPIO DI STRUMENTO CONDIVISO
20 ESEMPIO DI STRUMENTO CONDIVISO
21 Che fare per il paziente diabetico già noto? PROTOCOLLO di routine Scheda: eseguire gli stik pre-prandiali e segnare il risultato in scheda diabete. Per valori pre-prandiali compresi tra 80 e 280 NON CHIAMARE IL MEDICO DI REPARTO O DI GUARDIA, MA PRATICARE LA TERAPIA. Per valori superiori o inferiori avvisare il medico. Applicare schema di variazione (colorato) in caso di irreperibilità del medico in quel momento. ATTENZIONE: non sospendere la terapia con Lantus anche se il paziente deve rimanere digiuno per esami. Che fare per il paziente diabetico di nuova diagnosi? PROTOCOLLO NUOVA DIAGNOSI DI DIABETE Scheda: eseguire gli stik pre-prandiali e segnare il risultato in scheda diabete. Per valori pre-prandiali compresi tra 80 e 280 NON CHIAMARE IL MEDICO DI REPARTO O DI GUARDIA, MA PRATICARE LA TERAPIA. Per valori superiori o inferiori avvisare il medico. Applicare schema di variazione (colorato) in caso di irreperibilità del medico in quel momento. ATTENZIONE: non sospendere la terapia con Lantus anche se il paziente deve rimanere digiuno per esami. Educazione terapeutica: addestrare il paziente ad auto-somministrarsi la terapia insulinica e ad eseguire l autocontrollo della glicemia dal dito. Addestrare il paziente sulla gestione delle crisi ipoglicemiche Che fare se il paziente diabetico vomita o non si alimenta? PROTOCOLLO GIK semplificato fino alla ripresa dell alimentazione orale. Scheda: eseguire gli stik pre-prandiali e segnare il risultato in scheda diabete Che fare se il paziente è in semi-intensiva (diabetico e non)? PROTOCOLLO GIK intensivo Scheda: eseguire gli stik pre-prandiali e segnare il risultato in scheda diabete. Preparazione della pompa-siringa: riempire la siringa da 50cc con soluzione fisiologica fino a 45 cc, aggiungere 50 U.I. di insulina rapida (Actrapid o Humulin R) (rapporto 1 cc di fisiologica = 1 U.I. Insulina).
22 PROTOCOLLO GIK semplificato Glicemia (mg/dl) Fluidi (flacone da 500 cc) Velocità di infusione 100 cc/ora Insulina ultrarapida Humalog o Apidra Unità in flac. da 500 cc <100 Sacca Glucosata al 5% con Kcl 2,5 (20mmol) Sacca Glucosata al 5% con Kcl Sacca Glucosata al 5% con Kcl 10 >300 Sacca Fisiologica con Kcl 15
23 PROTOCOLL O GIK INTENSIVO Se la Glicemia è Se la Glicemia è compresa Se la Glicemia è compresa Se la Glicemia è compresa Se la Glicemia è compresa Se la Glicemia è compresa 1a via e.v.: pompa-siringa contenente insulina rapida HUMALOG o HUMULIN R 50U.I. di insulina in 50cc di fisiologica (totale vol.) >500 Impostare la velocità di infusione della insulina tra 400 e 500 tra 300 e 400 tra 250 e 300 tra 150 e 250 tra 110 e 150 a 5 cc/ora Impostare la velocità di infusione della insulina a 4 cc/ora Impostare la velocità di infusione della insulina a 3 cc/ora Impostare la velocità di infusione della insulina a 2 cc/ora Impostare la velocità di infusione della insulina a 1 cc/ora Impostare la velocità di infusione della insulina a 0,5 cc/ora Monitoraggio Infermieristico Controllare la glicemia dopo 3 ore Controllare la glicemia dopo 3 ore Controllare la glicemia dopo 2 ore Controllare la glicemia dopo 2 ore Controllare la glicemia dopo 2 ore Controllare la glicemia dopo 1 ora 2a via e.v.: Sacca 500cc di Glucosata al 5% con potassio cloruro 0,3% (20 mmol) in pompa Niente glucosata (rubinetto chiuso) Niente glucosata (rubinetto chiuso) Niente glucosata (rubinetto chiuso) Dare anche glucosata alla velocità di 30 cc/ora Dare anche glucosata alla velocità di 30 cc/ora Dare anche glucosata alla velocità di 60 cc/ora Se la <110 STOP INSULINA! Controllare la Dare anche glucosata
24 PROTOCOLLO DI VARIAZIONE istantanea (COLORATO) Glicemia (mg/dl) Tipo di Insulina RAPIDA o ULTRARAPIDA Variazione Dose Insulina Unità s.c. da fare in meno o in più rispetto a quanto segnato in terapia <40 Humulin R o Actrapid Humalog o Novorapid o Apidra Humulin R o Actrapid Humalog o Novorapid o Apidra NO insulina + succo di frutta + 2 fette biscottate (oppure 10cc glucosata al 33% e.v.) - 4 UI s.c. (anche dopo pasto) + mezzo succo di frutta e aumentare mezzo panino al pasto (oppure glucosata al 10% e.v. vel 60cc/h) Humulin R o Actrapid - 2 UI s.c. Humalog o Novorapid o Apidra Humulin R o Actrapid Humalog o Novorapid o Apidra Humulin R o Actrapid Humalog o Novorapid o Apidra >400 Humulin R o Actrapid Humalog o Novorapid o Apidra +2 UI s.c. +4 UI s.c. 8 UI/ora i.m cc di fisiologica veloce in continuo fino a
25 GRAZIE
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