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- Carla Coco
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1 TITOLO Percorsi di salute ASL/ASO ASL 17 Responsabile di progetto Cognome e nome - Caputo Marcello Struttura di appartenenza - SIAN Indirizzo postale per comunicazioni - Via Torino,143 Savigliano (CN) - marcello.caputo@asl17.it telefono fax Referente di progetto Silvia Cardetti, psicologa. sian.nutrizione@asl17.it.it Partner (elenco di enti, scuole, organizzazioni, associazioni che collaborano al progetto) Pediatri di base (ref: dr.ssa Pellegrino Daniela) Pediatria ospedaliera (ref: dr.ssa Fusco Patrizia) Consultorio Familiare (ref: Di Vita Miriam) Distretti Filone tematico e Azione (indicazione del filone tematico e dell azione scelta per esteso) Scuole Filone tematico: Alimentazione ed attività fisica Azione 3: Trattamento di sovrappeso e obesità infantile nel setting famiglia e comunità attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi di promozione di stili alimentari corretti e di adeguati livelli di attività fisica. - Formazione dei genitori (es: comunicazione efficace, stili di vita e di educazione famigliare ) - Interventi educativi con la presenza contemporanea di genitori e bambini Destinatari finali Bambini, adolescenti, famiglia. Destinatari intermedi Famiglia, Genitori, Insegnanti, Consultorio Familiare, Pediatria Distretti, Medicina Sportiva, Pediatri e Medici di base. Setting Integrazione con azioni locali Reti OMS (HPH, HPS, Città Sane ) politiche di concertazione locale (Piani di Zona, Agenda 21, ) progetti/programmi locali Tipologia dell intervento Famiglia, ASL Interventi di promozione alla salute nelle scuole; Piano Prevenzione Attiva dell Obesità Informativo (es: lezione, conferenza, convegno ) Comunicativo (es: pieghevole, sito web, campagna ) Formativo (es: acquisizione e potenziamento di competenze, abilità e tecniche) Educativo (es: educazione ad un comportamento, stile di vita ) Organizzativo (es: aumento accessibilità) Sviluppo di comunità (es: ricerca-azione con ) Ambientale (es: modifica mensa) Altro (specificare) Informativo Comunicativo Formativo Educativo 1
2 ABSTRACT L obesità nell infanzia è un fattore di rischio molto incisivo per l obesità adulta, con i conseguenti rischi per la salute sia fisica che psicologica e l elevato costo sociale di tali patologie. A partire da un indagine svolta dal SIAN sul territorio di pertinenza in merito alla diffusione del sovrappeso e dell obesità, si è evidenziata la necessità di avviare un attività di prevenzione dell obesità infantile maggiormente mirata a destinatari specifici. L obiettivo del progetto Percorsi di Salute è l acquisizione di abitudini di vita preventive di malattie croniche e favorenti un mantenimento/ riduzione del peso corporeo verso criteri normativi. Tale obiettivo nasce da una diagnosi dei comportamenti nutrizionalmente scorretti e delle abitudini relative all attività fisica. Partendo dalle evidenze di efficacia presenti in letteratura sono stati strutturati percorsi educativi che prevedono un colloquio di accoglienza individualizzato con il bambino e il/i genitore/i, seguito da 4 incontri quindicinali di gruppo con i genitori e contemporaneamente, ma separatamente, con i bambini (suddivisi per fasce d età omogenee). Quando non è stato possibile formare i gruppi si è optato per percorsi di famiglia, in cui tutto il nucleo venisse coinvolto nel cambiamento. In questo caso i nuclei familiari venivano seguiti dalla psicologa e dalla dietista secondo una cadenza variabile, concordata con il nucleo, e in media pari a 6-8 incontri. Con gli adolescenti si è strutturato l intervento secondo una modalità di intervento individuale, ritenendo che potesse facilitare, in un clima di fiducia e riservatezza, l emergere di eventuali difficoltà psicologiche o la rilevazione di fattori di rischio legate all alimentazione: l OMS segnala infatti un aumento dei disturbi del comportamento alimentare in età pediatrica ed evolutiva. Anche per l adolescente l obiettivo principale deve essere un cambiamento graduale, motivato e quindi duraturo delle abitudini alimentari e dello stile di vita, al fine di non favorire nel ragazzo comportamenti alimentari particolarmente restrittivi o disturbati. Per tali motivi, anche in questo caso cadenza e durata del percorso individuale venivano calibrati sulle caratteristiche dell adolescente (da 4 a 6-8 incontri). 2
3 RELAZIONE FINALE 1. IL CONTESTO DI PARTENZA 1.1 Analisi del contesto di partenza: risultati della diagnosi educativa ed organizzativa Dall analisi della letteratura e dai confronti con stakeholder e focus groups con insegnanti e genitori prima dell avvio del progetto si è evidenziato che i comportamenti target del progetto (corretta alimentazione e attività fisica) sono spesso condizionati da mancanza o inadeguatezza di abilità e conoscenze, dalla conflittualità fra genitori e figli e dall organizzazione del tempo per aumentare le occasioni di attività fisica. In relazione a quest ultimo punto altri fattori concorrenti possono essere la solitudine, la mancanza di spazi adeguati o la non conoscenza delle opportunità di gioco libero e organizzato presenti sul territorio. I fattori che influiscono sulla pratica dell attività fisica e sull adozione di abitudini alimentari corrette, possono essere riassunti in mancanza di conoscenze adeguate, false percezioni circa le reali necessità alimentari, errate abitudini di nutrimento dei figli legate a fattori psicologici, culturali ed esperienziali (predisponenti). Altri fattori (abilitanti) si concretizzano nella mancanza di abilità specifiche, per es. nella gestione del tempo e delle diverse esigenze dietetiche e preferenze dei familiari, nella scelta alimentare, ecc; altri ancora sono fattori di rinforzo provenienti dal contesto ambientale e dalle figure sanitarie coinvolte dal progetto (pediatri di base e medici sportivi). Per quanto riguarda le determinanti ambientali, il progetto agisce direttamente sui pari attraverso l utilizzo del gruppo stesso per l attività educativa, ma indirettamente sul contesto ambientale in cui vivono i bambini e le loro famiglie. Infatti si ipotizza che fornendo all utenza gli strumenti per individuare comportamenti corretti, potranno agire sul loro ambiente di vita per individuare gli elementi di rischio e costruire opportunità di cambiamento. A partire dall analisi educativa del contesto e della popolazione, nella pratica un elemento critico è stata la mancanza di uno strumento snello ma allo stesso tempo approfondito per fare un analisi dei fattori determinati di ogni nucleo familiare. Nel corso del progetto ciò è avvenuto attraverso un colloquio iniziale con gli operatori (dietista e psicologa), ma avrebbe richiesto più tempo di quello a disposizione al fine di individuare gli elementi realmente di ostacolo alla motivazione familiare al cambiamento. In ragione di queste considerazioni, in alcuni casi il questionario relativo alle frequenze alimentari (di non rapidissima compilazione e non sempre informativo rispetto agli obiettivi) è stato sostituito da interviste semistrutturate condotte dal personale incaricato. Dopo l esperienza effettuata si ritiene maggiormente utile l utilizzo di strumenti più flessibili e qualitativi, sebbene meno standardizzati (diario alimentare, intervista semi-strutturata) o l individuazione di strumenti di misurazione dei fattori determinanti individuati. La valutazione della motivazione può essere uno strumento utile per la previsione dell outcome, ma difficilmente utilizzabile in un contesto di gruppo, quale quello che si è venuto a configurare durante il progetto. Infatti la scelta di contattare la popolazione target principalmente attraverso il canale dei pediatri di base e dei medici sportivi ha permesso di attuare una prima selezione dell utenza per privilegiare l accesso di soggetti a rischio e, al contempo, avrebbe dovuto favorire la creazione di gruppi più omogenei dal punto di vista motivazionale. Tuttavia la cadenza non regolare delle adesioni insieme alla necessità di avviare i gruppi in un lasso di tempo non troppo lungo rispetto al momento della richiesta, ha fatto sì che non sempre fosse possibile rispettare l intenzione iniziale di creare gruppi omogenei. Quando invece non è stato possibile formare un gruppo, si è optato per la strutturazione di percorsi di famiglia che vedessero coinvolto e impegnato tutto il nucleo familiare, negli incontri, nella modificazione delle abitudini, nell attività fisica, ecc 1.2. Alleanze tra gli attori interessati al progetto Le alleanze imbastite all inizio del progetto, finalizzate alla sensibilizzazione e all invio dell utenza si sono dimostrate abbastanza solide, soprattutto per alcune tipologie di utenti e di servizi. Anche in questo caso la collaborazione fra servizi della stessa tipologia si è dimostrata più funzionale: forse anche per il diverso tipo di approccio all utenza, gli accessi in seguito a invio da parte dei pediatri di base si sono dimostrati più numerosi rispetto a quelli dalla Pediatria Ospedaliera. Un positivo risultato non atteso è stato il configurasi della medicina sportiva come proficuo canale di invio, specialmente per la fascia d utenza adolescenziale. Fra le criticità, l aver costruito le alleanze sugli obiettivi con i referenti dei Servizi, e non aver monitorato la successiva condivisione degli stessi con le figure professionali poi direttamente coinvolte a livello operativo (pediatri ospedalieri e di libera scelta, medici sportivi) ha forse fatto sì che l opera di sensibilizzazione e invio ai Percorsi fosse molto legata alla sensibilità al tema dei singoli operatori. 3
4 1.2. Andamento del gruppo di progetto La condivisione degli obiettivi, dei metodi e delle attività necessarie alla realizzazione del progetto fra i partecipanti del gruppo di lavoro è stata realizzata sia tramite incontri fra i componenti che attraverso la costituzione di una rete comunicativa (mail, comunicazioni telefoniche). Non è stato rilevato il livello di motivazione degli operatori del gruppo con strumenti specifici, ma l adesione ai compiti richiesti a ciascuno è stata buona e non sono emerse resistenze o conflitti sulle mansioni o sui ruoli. Per consentire l avvio del progetto si sono svolti alcuni incontri di studio e discussione sulla metodologia dell intervento e di programmazione delle singole attività che sono risultati formativi per il gruppo. È emersa l opportunità di coinvolgere nel gruppo di lavoro altri pediatri, oltre a quelli inizialmente previsti, per allargare il bacino d utenza e favorire la partecipazione delle famiglie. Nel corso del progetto si è cercato di effettuare un monitoraggio sui metodi e le attività necessarie alla conduzione del progetto, attraverso momenti di incontro e condivisione delle difficoltà o criticità incontrate, favorita dal fatto che alcuni membri del gruppo di progetto sono personalmente impegnati nella sua realizzazione e lavorano in spazi fisicamente contigui, mentre ha costituito un limite alla comunicazione la appartenenza a diversi servizi di altri membri del gruppo. Durante i confronti fra i membri del gruppo di progetto è emersa l opportunità di coinvolgere nel gruppo di lavoro i medici di medicina generale al fine di avere un ulteriore canale di contatto con le famiglie al fine di favorirne la partecipazione, pertanto si è aperto un canale comunicativo con il responsabile di distretto; non è stato tuttavia possibile realizzare il coinvolgimento attivo dei medici di famiglia durante il progetto per la complessità organizzativa richiesta Promozione del progetto La diffusione del progetto è avvenuta tramite la creazione di un pieghevole da diffondere nelle sedi dei servizi partners, con la pubblicazione di comunicati stampa sui periodici locali e con articoli sul periodico di informazione dell ASL17. Inoltre è stata costruita una pagina web sul sito dell ASL17 in cui viene illustrato il progetto e le modalità per aderirvi (si accede dalla pagina web: La scelta di contattare la popolazione target principalmente attraverso il canale dei pediatri di base e dei medici sportivi ha la funzione di attuare una prima selezione dell utenza per privilegiare l accesso di soggetti a rischio; tale scelta, inoltre, consente una valutazione iniziale e un monitoraggio nel tempo dello stato di salute degli utenti da parte delle figure invianti. Contemporaneamente il progetto è stato pubblicizzato anche attraverso canali generalistici (articoli e comunicati stampa in fase di avvio del progetto). I contatti con i pediatri e la medicina sportiva sono forse troppo sporadici per la fascia d età considerata, da poter rendere l invio al progetto o la conoscenza della sua esistenza un fatto normale nella cultura delle famiglie. Probabilmente si sarebbe potuto utilizzare in modo più proficuo il rapporto con la scuola, ormai consolidato da anni di collaborazione sulle attività di promozione alla salute, con la presentazione del servizio alle famiglie attraverso questo canale, quale offerta complementare alle attività di promozione della salute. 2. PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ E GERARCHIA OBIETTIVI In linea di massima le attività svolte ad oggi sono in linea con i tempi e gli obiettivi previsti dal progetto, secondo la tabella di seguito riportata. Che cosa Entro quando Difficoltà/opportunità Condivisione degli obiettivi e Settembre, inzio Difficoltà logistiche nell incontrarsi, cui si è fatto fronte con delle modalità di realizzazione ottobre 2006 un azione di coordinamento e comunicazione tramite un portavoce (SIAN) e la condivisione via mail del materiale Predisposizione del materiale necessario (schede di rilevazione dei dati, questionari, materiale informativo, test, ) Pubblicizzazione del progetto Tra settembre e ottobre 2006 Novembre/ dicembre 2006 prodotto Per gli incontri con i gruppi ogni conduttore ha preparato il proprio materiale. Il materiale di uso comune, invece, è stato predisposto dagli operatori del SIAN. Un opportunità in più è stata quella di poter coinvolgere i pediatri nella conduzione dei gruppi. Allo stesso tempo, il fatto di distribuire a diversi operatori interessati la conduzione degli incontri può aver costituito un elemento di discontinuità. Difficoltà: comunicazione fra i servizi a volte inefficace Opportunità: inserimento nel sito aziendale del SIAN di una pagina informativa dedicata ai percorsi di salute Difficoltà: i tempi di realizzazione della pagina web non hanno coinciso con la pubblicizzazione del servizio 4
5 Raccolta dei contatti, incontri di accoglienza con gli utenti inviati dai pediatri costituzione dei gruppi e conduzione dell intervento di prevenzione Raccolta ed elaborazione dei dati parziale e finale Diffusione e condivisione dei risultati intermedi e finali Da dicembre in poi Da 2007 aprile 2008 aprile 2008 gennaio attraverso la stampa Opportunità: possibilità di ricalibrare nel piccolo gruppo obiettivi e metodi sulle esigenze riportate dagli utenti. Difficoltà: nel reperire spazi adatti e disponibili; difficoltà riportate dai genitori nel trovare un orario adatto per gli incontri di gruppo. Difficoltà: nella prima serie di incontri di gruppo (sei di 1,5 ore) si è avuto un elevato numero di drop out. In seguito ad indagine i genitori hanno evidenziato le difficoltà legate all organizzazione familiare. Si è pensato allora di ridurre il numero e la durata degli incontri (4 di circa un ora) e dare la possibilità di un incontro individuale. Difficoltà: l ampiezza del territorio su cui è distribuita l utenza e quindi la distanza dal servizio è stato un altro elemento disincentivante, così come la difficoltà a reperire un orario Redazione di un report di progetto da inviare ai pediatri e alla medicina sportiva come feed back Il feed back inviato ai pediatri è costituito di un report complessivo sull andamento di tutti i casi entrati nel progetto; il feed back avrebbe forse potuto avere un maggior effetto rinforzante sui pediatri se fosse stato stilato e inviato per ogni singolo caso. Tuttavia in fase di progettazione non si è optato per la restituzione di una cartella al pediatra inviante per il taglio educativo e non medico dato agli interventi. Altre opportunità/ difficoltà riscontrate sono le seguenti: rispetto alla costituzione dei gruppi e alla conduzione degli incontri: la possibilità di ricalibrare nel piccolo gruppo obiettivi e metodi sulle esigenze riportate dagli utenti ha costituito senz altro un opportunità. Tuttavia la difficoltà nel reperire spazi adatti e disponibili, le difficoltà riportate dai genitori nel trovare un orario adatto per gli incontri di gruppo, la conseguente difficoltà a formare gruppi di sufficiente numerosità sulle singole sedi territoriali, vista l indisponibilità dei genitori al trasferimento, ha spesso costituito un limite difficilmente superabile. Altro punto critico: l invio da parte dei pediatri è molto legato alla sensibilità personale del singolo professionista; alcuni genitori, dopo aver fatto il colloquio di accoglienza hanno scelto di non proseguire con gli incontri di gruppo, o perché non ne condividevano la modalità, o per difficoltà di comprensione della lingua in quanto stranieri. La possibilità di lavorare in parallelo con i genitori e i bambini è un fattore facilitante, poiché riduce l impegno per i genitori, mentre per quanto riguarda gli adolescenti, l adesione al progetto e la motivazione è migliore per quanto riguarda le ragazze; inoltre il limite d età scelto (11 anni) per l intervento individuale, andrebbe elevato di un anno o due poiché, specialmente i ragazzi; non sono ancora particolarmente autonomi dal punto di vista dell alimentazione e non fanno ancora propria la motivazione al percorso. Un elemento modificato nel corso del progetto è la durata del follow up: infatti i bambini sono stati rivisti con le famiglie a 3 e 6 mesi di distanza, ma c è una richiesta da parte dei genitori di continuare il monitoraggio nel tempo, per cui in alcuni casi gli incontri di follow up sono stati mantenuti a intervalli di circa 6 mesi. 5
6 3. VALUTAZIONE DI PROCESSO E DI RISULTATO valutazione di processo: Che cosa Condivisione degli obiettivi e delle modalità di realizzazione Predisposizione del materiale necessario (schede di rilevazione dei dati, questionari, materiale informativo, test, ) Pubblicizzazione del progetto Accoglienza e costituzione dei gruppi conduzione dell intervento di prevenzione Riunione di feed back e condivisione dei risultati intermedi e finali fra operatori Diffusione e condivisione dei risultati intermedi e finali Punto critico Indicatore processo Grado di condivisione di obiettivi e metodi Coerenza Pertinenza specificità N di accessi all ambulatorio di accoglienza da novembre 2006 a gennaio 2008 N di adesioni ai percorsi % di iscritti che portano a termine l intervento programmato N di gruppi costituiti, n di percorsi di famiglia Rispetto dei tempi Rispetto dei tempi Risultato È stato steso un progetto condiviso con tutti i partners del progetto Tutti gli operatori utilizzano il materiale predisposto Presenza di un articolo sul periodico di riferimento dell ASL17, uscita di comunicati stampa sulla pagina provinciale dei quotidiani nazionali, articoli sulla stampa locale. Creazione di una pagina web sul sito del S.I.A.N nuclei famigliari di cui 8 di adolescenti - 20 adesioni - 14 aderenti portano a termine almeno la prima parte dell intervento (70%sul totale adesioni). - Di questi 11 ritornano anche agli incontri di follow up (55% sul totale adesioni) - 2 gruppi di 5 e 7 genitori e contemporaneamente 2 gruppi di bambini - 8 percorsi di famiglia Individuazione di alcune difficoltà e punti critici da modificare: n e durata degli incontri rivalutazione costituzione dei gruppi in base alle fasce d età valutazione dell applicabilità di percorsi per famiglie valutazione del prolungamento degli incontri di follow up Stesura del report fianle, condivsione e discussione dei risultati nel gruppo di progetto 6
7 Valutazione di risultato Miglioramento degli stili di vita salutari (aumento attività fisica e incremento delle abitudini alimentari corrette). ambientale modificazione dello stile di vita familiare gerarchia Obiettivo (atteso di cambiamento) Comportamentale Prevenzione del Ragazzi: sovrappeso Predisponente abilitante Trasferire il concetto di relazione tra stile di vita alimentazione e salute; incremento della cultura nutrizionale; modificazione di credenze errate o disfunzionali. Acquisizione di abilità nel porzionare, comporre la razione alimentare giornaliera, gestire conflittualità fra genitori e figli legate all alimentazione; Indicatore quali- e/o quantitativo Mantenimento o riduzione del BMI Miglioramento delle abitudini alimentari e dell attività fisica Miglioramento abitudini familiari relative all alimentazione (acquisto, preparazione, porzionamento e consumo) ed all attività fisica Incremento delle conoscenze Utilizzo delle skills acquisite; riduzione dei conflitti familiari legati all alimentazione risultati E stata misurata la distanza dai limiti di Cole per sovrappeso o obesità o il rango percentile. Il rango percentile nel 66,6% dei casi si è abbassato e per il restante 33,4% è rimasto invariato. Per quanto riguarda la distanza dal limite di Cole, si è ridotta per tutti i casi tranne uno: la distanza dal limite del sovrappeso si è ridotta in media di 1.02 punti BMI e di 1,69 punti BMI dal limite di obesità. Negli incontri di follow up si è potuto riscontrare che, mentre in genere vengono mantenute alcune delle abitudini alimentari acquisite (soprattutto relative alla riduzione nell acquisto di cibi spazzatura), i cambiamenti relativi all attività fisica sono molto più sporadici; nei contesti famigliari, secondo la nostra esperienza, è il fattore più refrattario al cambiamento. Nell attività con i gruppi e le famiglie si è lavorato per obiettivi: in genere veniva proposto alle famiglie di lavorare a alcuni comportamenti target (la riduzione dell acquisto e del consumo di alimenti spazzatura, l incremento del consumo di frutta e verdura e l incremento dell attività fisica), secondo modalità da declinare sulle specificità del nucleo familiare. Dai dati raccolti emerge come la quasi totalità dei nuclei familiari abbia ridotto il consumo di alimenti spazzatura, mentre l incremento dell attività fisica è avvenuto in una piccola percentuale di casi, essendo il fattore più legato a vincoli ambientali e organizzativi familiari. Con tutti i partecipanti è stato affrontato il tema dell alimentazione in un contesto più ampio di stile di vita salutare; in molti casi gli operatori hanno rilevato l acquisizione di tale concetto, ma in altri l associazione fra corretta alimentazione e riduzione del peso quale obiettivo primario è rimasta preponderante, anche perché di più facile rappresentazione, soprattutto per i bambini. Con i nuclei che hanno seguito il percorso di famiglia è stato possibile lavorare in modo più specifico sulla gestione dei conflitti famigliari legati al cibo, soprattutto cercando di scorporare il concetto di salute da quello di peso, ma legandolo piuttosto a quello di stile di vita. Inoltre nei percorsi 7
8 migliorare la conoscenza dei meccanismi motivazionali. rinforzante Sviluppo dell autoefficacia; ridefinizione di sé in relazione a gruppo di pari e ai figli; Sostegno dei pediatri Miglioramento del grado di motivazione ed applicazione nel raggiungimento degli obiettivi Sostegno al progetto con invii/ feed back ai partecipanti al programma di famiglia è stato possibile utilizzare l assegnazione di compiti di famiglia e della contrattazione degli obiettivi fra genitori e figli. Il grado di motivazione è stato rilevato dagli operatori attraverso l osservazione delle interazioni con i nuclei e la valutazione dell aderenza al programma. In genere si è riscontrato un miglioramento della motivazione dei bambini più piccoli quando tutta la famiglia decideva di collaborare nel cambiamento degli stili di vita. Gli adolescenti, al contrario hanno apprezzato al possibilità di colloqui riservati e la loro motivazione era maggiormente vincolata ai cambiamenti nel BMI secondari alla modificazione delle abitudini alimentari. La motivazione dei genitori era molto legata all entità del cambiamento richiesto agli adulti nella conduzione del menage familiare. Dei partecipanti tornati via via per il follow up, non molti hanno dichiarato di aver ricevuto rinforzi da parte del pediatra o del medico inviante; nella valutazione di questo fatto va anche considerato che la frequenza con cui le famiglie si recano dal pediatra o dal medico non è così elevata e molti dei nuclei che hanno aderito nel corso del progetto non hanno avuto necessità di recarsi dal medico. In virtù dell esperienza maturata si ritiene utile una semplificazione e riduzione degli indicatori di cambiamento, che andrebbero individuati in pochi fattori facilmente operazionalizzabili. Sicuramente i parametri antropometrici sono fra questi, ma potrebbe essere utile individuare specifici comportamenti facilmente rilevabili, indicati dalla letteratura come significativi nella prevenzione dell obesità. L intervista semi strutturata condotta dall operatore, sebbene più difficilmente codificabile, può risultare sicuramente molto informativa e motivante per l utenza. 4. RISULTATI E CONCLUSIONI Fra i risultati quello più critico riguarda l entità della partecipazione, mentre le percentuali di abbandoni sono nello standard per gli interventi relativi all obesità. In fase progettuale ci si aspettava un affluenza più numerosa e regolare, visto l ampio bacino d utenza e la percentuale di soggetti a rischio. Probabilmente in parte ha giocato un ruolo il setting: il SIAN infatti, almeno a livello locale, non è conosciuto e naturalmente riconosciuto dalla popolazione quale soggetto istituzionalmente deputato alla promozione della salute nutrizionale con un accesso diretto per il pubblico. Fra i punti di forza del progetto l opportunità offerta dalla presenza di una figura psicologica; fra gli accessi più d uno sono stati riconosciuti quali disturbi alimentari veri e propri e inviati a servizi di competenza. Inoltre alcune scorrette abitudini alimentari spesso sono mantenute anche in virtù di schemi cognitivo/emotivi disfunzionali, specialmente nel caso degli adolescenti. In queste circostanze, l opportunità di ampliare un po l ambito di intervento ha consentito l adesione al percorso e la possibilità di intervenire sulla motivazione al cambiamento. L esperienza maturata nel progetto ha evidenziato la necessità di far emergere/ rinforzare l importanza del ruolo attivo e cooperante svolto da tutta la famiglia nel cambiamento, sia agli occhi dei genitori o fratelli che del bambino stesso. Resta da valutare l esito sull efficacia degli interventi con i gruppi e sulla partecipazione l elemento di discontinuità e/o ridondanza dato dall avvicendarsi alla conduzione di diverse figure professionali. In effetti nei percorsi di famiglia o con gli adolescenti, in cui si avvicendavano solo due figure professionali (psicologa 8
9 e dietista) con ruoli ben distinti, è stato più facile (sia per l utenza che per l operatore) concordare e verificare gli obiettivi di cambiamento. Percorsi di salute ha rappresentato un elemento di assoluta novità fra le offerte di prevenzione/promozione della salute presenti sul territorio, sia per la tipologia di popolazione cui è rivolto, sia per la metodologia di lavoro. Quasi tutti i partecipanti, infatti, si sono inizialmente approcciati al percorso proposto avendo in mente un modello di intervento medico/ambulatoriale, piuttosto che educativo. Probabilmente a volte anche da parte degli invianti c è stata una certa difficoltà a concettualizzare la tipologia di intervento, con conseguenti invii non sempre chiari per le famiglie. 5. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI Pieghevole informativo Pagina web: Griglia raccolta dati Strumenti di valutazione e lavoro (questionario frequenza alimentari; questionario attitudine al cibo; bilancia decisionale; questionario di motivazione) Altri strumenti e documenti utilizzati: linee guida INRAN sintetiche, decalogo alimentare SINUPE, opuscolo realizzato dai pediatri ASL17 6. COMPETENZE ACQUISITE Nello svolgimento del progetto sono emerse le specificità del lavoro con i gruppi familiari, con la conseguente necessità per gli operatori di acquisire specifiche competenze in questo campo; inoltre si è acquisita la competenza nell individuare criticità e opportunità nel lavoro con pediatri e medici di base. 7. RENDICONTAZIONE ECONOMICA Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa previste con eventuali modifiche* Personale - Personale dipendente ASL17 - Consulente psicologo (senior) Auto/co-finanziamento - Euro ,00 Finanziamento richiesto Spese sostenute Euro ,45 Attrezzature Sussidi Spese di gestione e funzionamento Spese di coordinamento Altro Videoproiettore, computer, videoregistratore, L azienda si fa carico del costo di utilizzo della strumentazione necessaria al progetto al 100% Materiale informativo, opuscoli, pagina web. Euro1.500, ,55 Disponibilità locali, Euro 1.000,00 Euro 2.000, ,00 segreteria; contatti telefonici; trasferte Coordinamento Euro 1000,00 Euro 500,00 0 TOTALE Euro , ,00 Il progetto ha subito una modifica nella tipologia di spesa rispetto a quanto preventivato inizialmente (determinazione n 1210 del ). In pratica sono risultate minori le spese per attrezzature, per la gestione ed il coordinamento, mentre sono state incrementate le spese relative al personale acquisito in consulenza che ha svolto funzioni aggiuntive di coordinamento e gestione.tale variazione, di modesta entità, si è resa necessaria per il mantenimento degli obiettivi e la gestione ottimale del progetto. Lì Savigliano Data 25/07/08 Il Responsabile del progetto Referente Aziendale PES 9
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