- Via Torino,143 Savigliano (CN) . - telefono

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "- Via Torino,143 Savigliano (CN) . - telefono"

Transcript

1 TITOLO Percorsi di salute ASL/ASO ASL 17 Responsabile di progetto Cognome e nome - Caputo Marcello Struttura di appartenenza - SIAN Indirizzo postale per comunicazioni - Via Torino,143 Savigliano (CN) - marcello.caputo@asl17.it telefono fax Referente di progetto Silvia Cardetti, psicologa. sian.nutrizione@asl17.it.it Partner (elenco di enti, scuole, organizzazioni, associazioni che collaborano al progetto) Pediatri di base (ref: dr.ssa Pellegrino Daniela) Pediatria ospedaliera (ref: dr.ssa Fusco Patrizia) Consultorio Familiare (ref: Di Vita Miriam) Distretti Filone tematico e Azione (indicazione del filone tematico e dell azione scelta per esteso) Scuole Filone tematico: Alimentazione ed attività fisica Azione 3: Trattamento di sovrappeso e obesità infantile nel setting famiglia e comunità attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi di promozione di stili alimentari corretti e di adeguati livelli di attività fisica. - Formazione dei genitori (es: comunicazione efficace, stili di vita e di educazione famigliare ) - Interventi educativi con la presenza contemporanea di genitori e bambini Destinatari finali Bambini, adolescenti, famiglia. Destinatari intermedi Famiglia, Genitori, Insegnanti, Consultorio Familiare, Pediatria Distretti, Medicina Sportiva, Pediatri e Medici di base. Setting Integrazione con azioni locali Reti OMS (HPH, HPS, Città Sane ) politiche di concertazione locale (Piani di Zona, Agenda 21, ) progetti/programmi locali Tipologia dell intervento Famiglia, ASL Interventi di promozione alla salute nelle scuole; Piano Prevenzione Attiva dell Obesità Informativo (es: lezione, conferenza, convegno ) Comunicativo (es: pieghevole, sito web, campagna ) Formativo (es: acquisizione e potenziamento di competenze, abilità e tecniche) Educativo (es: educazione ad un comportamento, stile di vita ) Organizzativo (es: aumento accessibilità) Sviluppo di comunità (es: ricerca-azione con ) Ambientale (es: modifica mensa) Altro (specificare) Informativo Comunicativo Formativo Educativo 1

2 ABSTRACT L obesità nell infanzia è un fattore di rischio molto incisivo per l obesità adulta, con i conseguenti rischi per la salute sia fisica che psicologica e l elevato costo sociale di tali patologie. A partire da un indagine svolta dal SIAN sul territorio di pertinenza in merito alla diffusione del sovrappeso e dell obesità, si è evidenziata la necessità di avviare un attività di prevenzione dell obesità infantile maggiormente mirata a destinatari specifici. L obiettivo del progetto Percorsi di Salute è l acquisizione di abitudini di vita preventive di malattie croniche e favorenti un mantenimento/ riduzione del peso corporeo verso criteri normativi. Tale obiettivo nasce da una diagnosi dei comportamenti nutrizionalmente scorretti e delle abitudini relative all attività fisica. Partendo dalle evidenze di efficacia presenti in letteratura sono stati strutturati percorsi educativi che prevedono un colloquio di accoglienza individualizzato con il bambino e il/i genitore/i, seguito da 4 incontri quindicinali di gruppo con i genitori e contemporaneamente, ma separatamente, con i bambini (suddivisi per fasce d età omogenee). Quando non è stato possibile formare i gruppi si è optato per percorsi di famiglia, in cui tutto il nucleo venisse coinvolto nel cambiamento. In questo caso i nuclei familiari venivano seguiti dalla psicologa e dalla dietista secondo una cadenza variabile, concordata con il nucleo, e in media pari a 6-8 incontri. Con gli adolescenti si è strutturato l intervento secondo una modalità di intervento individuale, ritenendo che potesse facilitare, in un clima di fiducia e riservatezza, l emergere di eventuali difficoltà psicologiche o la rilevazione di fattori di rischio legate all alimentazione: l OMS segnala infatti un aumento dei disturbi del comportamento alimentare in età pediatrica ed evolutiva. Anche per l adolescente l obiettivo principale deve essere un cambiamento graduale, motivato e quindi duraturo delle abitudini alimentari e dello stile di vita, al fine di non favorire nel ragazzo comportamenti alimentari particolarmente restrittivi o disturbati. Per tali motivi, anche in questo caso cadenza e durata del percorso individuale venivano calibrati sulle caratteristiche dell adolescente (da 4 a 6-8 incontri). 2

3 RELAZIONE FINALE 1. IL CONTESTO DI PARTENZA 1.1 Analisi del contesto di partenza: risultati della diagnosi educativa ed organizzativa Dall analisi della letteratura e dai confronti con stakeholder e focus groups con insegnanti e genitori prima dell avvio del progetto si è evidenziato che i comportamenti target del progetto (corretta alimentazione e attività fisica) sono spesso condizionati da mancanza o inadeguatezza di abilità e conoscenze, dalla conflittualità fra genitori e figli e dall organizzazione del tempo per aumentare le occasioni di attività fisica. In relazione a quest ultimo punto altri fattori concorrenti possono essere la solitudine, la mancanza di spazi adeguati o la non conoscenza delle opportunità di gioco libero e organizzato presenti sul territorio. I fattori che influiscono sulla pratica dell attività fisica e sull adozione di abitudini alimentari corrette, possono essere riassunti in mancanza di conoscenze adeguate, false percezioni circa le reali necessità alimentari, errate abitudini di nutrimento dei figli legate a fattori psicologici, culturali ed esperienziali (predisponenti). Altri fattori (abilitanti) si concretizzano nella mancanza di abilità specifiche, per es. nella gestione del tempo e delle diverse esigenze dietetiche e preferenze dei familiari, nella scelta alimentare, ecc; altri ancora sono fattori di rinforzo provenienti dal contesto ambientale e dalle figure sanitarie coinvolte dal progetto (pediatri di base e medici sportivi). Per quanto riguarda le determinanti ambientali, il progetto agisce direttamente sui pari attraverso l utilizzo del gruppo stesso per l attività educativa, ma indirettamente sul contesto ambientale in cui vivono i bambini e le loro famiglie. Infatti si ipotizza che fornendo all utenza gli strumenti per individuare comportamenti corretti, potranno agire sul loro ambiente di vita per individuare gli elementi di rischio e costruire opportunità di cambiamento. A partire dall analisi educativa del contesto e della popolazione, nella pratica un elemento critico è stata la mancanza di uno strumento snello ma allo stesso tempo approfondito per fare un analisi dei fattori determinati di ogni nucleo familiare. Nel corso del progetto ciò è avvenuto attraverso un colloquio iniziale con gli operatori (dietista e psicologa), ma avrebbe richiesto più tempo di quello a disposizione al fine di individuare gli elementi realmente di ostacolo alla motivazione familiare al cambiamento. In ragione di queste considerazioni, in alcuni casi il questionario relativo alle frequenze alimentari (di non rapidissima compilazione e non sempre informativo rispetto agli obiettivi) è stato sostituito da interviste semistrutturate condotte dal personale incaricato. Dopo l esperienza effettuata si ritiene maggiormente utile l utilizzo di strumenti più flessibili e qualitativi, sebbene meno standardizzati (diario alimentare, intervista semi-strutturata) o l individuazione di strumenti di misurazione dei fattori determinanti individuati. La valutazione della motivazione può essere uno strumento utile per la previsione dell outcome, ma difficilmente utilizzabile in un contesto di gruppo, quale quello che si è venuto a configurare durante il progetto. Infatti la scelta di contattare la popolazione target principalmente attraverso il canale dei pediatri di base e dei medici sportivi ha permesso di attuare una prima selezione dell utenza per privilegiare l accesso di soggetti a rischio e, al contempo, avrebbe dovuto favorire la creazione di gruppi più omogenei dal punto di vista motivazionale. Tuttavia la cadenza non regolare delle adesioni insieme alla necessità di avviare i gruppi in un lasso di tempo non troppo lungo rispetto al momento della richiesta, ha fatto sì che non sempre fosse possibile rispettare l intenzione iniziale di creare gruppi omogenei. Quando invece non è stato possibile formare un gruppo, si è optato per la strutturazione di percorsi di famiglia che vedessero coinvolto e impegnato tutto il nucleo familiare, negli incontri, nella modificazione delle abitudini, nell attività fisica, ecc 1.2. Alleanze tra gli attori interessati al progetto Le alleanze imbastite all inizio del progetto, finalizzate alla sensibilizzazione e all invio dell utenza si sono dimostrate abbastanza solide, soprattutto per alcune tipologie di utenti e di servizi. Anche in questo caso la collaborazione fra servizi della stessa tipologia si è dimostrata più funzionale: forse anche per il diverso tipo di approccio all utenza, gli accessi in seguito a invio da parte dei pediatri di base si sono dimostrati più numerosi rispetto a quelli dalla Pediatria Ospedaliera. Un positivo risultato non atteso è stato il configurasi della medicina sportiva come proficuo canale di invio, specialmente per la fascia d utenza adolescenziale. Fra le criticità, l aver costruito le alleanze sugli obiettivi con i referenti dei Servizi, e non aver monitorato la successiva condivisione degli stessi con le figure professionali poi direttamente coinvolte a livello operativo (pediatri ospedalieri e di libera scelta, medici sportivi) ha forse fatto sì che l opera di sensibilizzazione e invio ai Percorsi fosse molto legata alla sensibilità al tema dei singoli operatori. 3

4 1.2. Andamento del gruppo di progetto La condivisione degli obiettivi, dei metodi e delle attività necessarie alla realizzazione del progetto fra i partecipanti del gruppo di lavoro è stata realizzata sia tramite incontri fra i componenti che attraverso la costituzione di una rete comunicativa (mail, comunicazioni telefoniche). Non è stato rilevato il livello di motivazione degli operatori del gruppo con strumenti specifici, ma l adesione ai compiti richiesti a ciascuno è stata buona e non sono emerse resistenze o conflitti sulle mansioni o sui ruoli. Per consentire l avvio del progetto si sono svolti alcuni incontri di studio e discussione sulla metodologia dell intervento e di programmazione delle singole attività che sono risultati formativi per il gruppo. È emersa l opportunità di coinvolgere nel gruppo di lavoro altri pediatri, oltre a quelli inizialmente previsti, per allargare il bacino d utenza e favorire la partecipazione delle famiglie. Nel corso del progetto si è cercato di effettuare un monitoraggio sui metodi e le attività necessarie alla conduzione del progetto, attraverso momenti di incontro e condivisione delle difficoltà o criticità incontrate, favorita dal fatto che alcuni membri del gruppo di progetto sono personalmente impegnati nella sua realizzazione e lavorano in spazi fisicamente contigui, mentre ha costituito un limite alla comunicazione la appartenenza a diversi servizi di altri membri del gruppo. Durante i confronti fra i membri del gruppo di progetto è emersa l opportunità di coinvolgere nel gruppo di lavoro i medici di medicina generale al fine di avere un ulteriore canale di contatto con le famiglie al fine di favorirne la partecipazione, pertanto si è aperto un canale comunicativo con il responsabile di distretto; non è stato tuttavia possibile realizzare il coinvolgimento attivo dei medici di famiglia durante il progetto per la complessità organizzativa richiesta Promozione del progetto La diffusione del progetto è avvenuta tramite la creazione di un pieghevole da diffondere nelle sedi dei servizi partners, con la pubblicazione di comunicati stampa sui periodici locali e con articoli sul periodico di informazione dell ASL17. Inoltre è stata costruita una pagina web sul sito dell ASL17 in cui viene illustrato il progetto e le modalità per aderirvi (si accede dalla pagina web: La scelta di contattare la popolazione target principalmente attraverso il canale dei pediatri di base e dei medici sportivi ha la funzione di attuare una prima selezione dell utenza per privilegiare l accesso di soggetti a rischio; tale scelta, inoltre, consente una valutazione iniziale e un monitoraggio nel tempo dello stato di salute degli utenti da parte delle figure invianti. Contemporaneamente il progetto è stato pubblicizzato anche attraverso canali generalistici (articoli e comunicati stampa in fase di avvio del progetto). I contatti con i pediatri e la medicina sportiva sono forse troppo sporadici per la fascia d età considerata, da poter rendere l invio al progetto o la conoscenza della sua esistenza un fatto normale nella cultura delle famiglie. Probabilmente si sarebbe potuto utilizzare in modo più proficuo il rapporto con la scuola, ormai consolidato da anni di collaborazione sulle attività di promozione alla salute, con la presentazione del servizio alle famiglie attraverso questo canale, quale offerta complementare alle attività di promozione della salute. 2. PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ E GERARCHIA OBIETTIVI In linea di massima le attività svolte ad oggi sono in linea con i tempi e gli obiettivi previsti dal progetto, secondo la tabella di seguito riportata. Che cosa Entro quando Difficoltà/opportunità Condivisione degli obiettivi e Settembre, inzio Difficoltà logistiche nell incontrarsi, cui si è fatto fronte con delle modalità di realizzazione ottobre 2006 un azione di coordinamento e comunicazione tramite un portavoce (SIAN) e la condivisione via mail del materiale Predisposizione del materiale necessario (schede di rilevazione dei dati, questionari, materiale informativo, test, ) Pubblicizzazione del progetto Tra settembre e ottobre 2006 Novembre/ dicembre 2006 prodotto Per gli incontri con i gruppi ogni conduttore ha preparato il proprio materiale. Il materiale di uso comune, invece, è stato predisposto dagli operatori del SIAN. Un opportunità in più è stata quella di poter coinvolgere i pediatri nella conduzione dei gruppi. Allo stesso tempo, il fatto di distribuire a diversi operatori interessati la conduzione degli incontri può aver costituito un elemento di discontinuità. Difficoltà: comunicazione fra i servizi a volte inefficace Opportunità: inserimento nel sito aziendale del SIAN di una pagina informativa dedicata ai percorsi di salute Difficoltà: i tempi di realizzazione della pagina web non hanno coinciso con la pubblicizzazione del servizio 4

5 Raccolta dei contatti, incontri di accoglienza con gli utenti inviati dai pediatri costituzione dei gruppi e conduzione dell intervento di prevenzione Raccolta ed elaborazione dei dati parziale e finale Diffusione e condivisione dei risultati intermedi e finali Da dicembre in poi Da 2007 aprile 2008 aprile 2008 gennaio attraverso la stampa Opportunità: possibilità di ricalibrare nel piccolo gruppo obiettivi e metodi sulle esigenze riportate dagli utenti. Difficoltà: nel reperire spazi adatti e disponibili; difficoltà riportate dai genitori nel trovare un orario adatto per gli incontri di gruppo. Difficoltà: nella prima serie di incontri di gruppo (sei di 1,5 ore) si è avuto un elevato numero di drop out. In seguito ad indagine i genitori hanno evidenziato le difficoltà legate all organizzazione familiare. Si è pensato allora di ridurre il numero e la durata degli incontri (4 di circa un ora) e dare la possibilità di un incontro individuale. Difficoltà: l ampiezza del territorio su cui è distribuita l utenza e quindi la distanza dal servizio è stato un altro elemento disincentivante, così come la difficoltà a reperire un orario Redazione di un report di progetto da inviare ai pediatri e alla medicina sportiva come feed back Il feed back inviato ai pediatri è costituito di un report complessivo sull andamento di tutti i casi entrati nel progetto; il feed back avrebbe forse potuto avere un maggior effetto rinforzante sui pediatri se fosse stato stilato e inviato per ogni singolo caso. Tuttavia in fase di progettazione non si è optato per la restituzione di una cartella al pediatra inviante per il taglio educativo e non medico dato agli interventi. Altre opportunità/ difficoltà riscontrate sono le seguenti: rispetto alla costituzione dei gruppi e alla conduzione degli incontri: la possibilità di ricalibrare nel piccolo gruppo obiettivi e metodi sulle esigenze riportate dagli utenti ha costituito senz altro un opportunità. Tuttavia la difficoltà nel reperire spazi adatti e disponibili, le difficoltà riportate dai genitori nel trovare un orario adatto per gli incontri di gruppo, la conseguente difficoltà a formare gruppi di sufficiente numerosità sulle singole sedi territoriali, vista l indisponibilità dei genitori al trasferimento, ha spesso costituito un limite difficilmente superabile. Altro punto critico: l invio da parte dei pediatri è molto legato alla sensibilità personale del singolo professionista; alcuni genitori, dopo aver fatto il colloquio di accoglienza hanno scelto di non proseguire con gli incontri di gruppo, o perché non ne condividevano la modalità, o per difficoltà di comprensione della lingua in quanto stranieri. La possibilità di lavorare in parallelo con i genitori e i bambini è un fattore facilitante, poiché riduce l impegno per i genitori, mentre per quanto riguarda gli adolescenti, l adesione al progetto e la motivazione è migliore per quanto riguarda le ragazze; inoltre il limite d età scelto (11 anni) per l intervento individuale, andrebbe elevato di un anno o due poiché, specialmente i ragazzi; non sono ancora particolarmente autonomi dal punto di vista dell alimentazione e non fanno ancora propria la motivazione al percorso. Un elemento modificato nel corso del progetto è la durata del follow up: infatti i bambini sono stati rivisti con le famiglie a 3 e 6 mesi di distanza, ma c è una richiesta da parte dei genitori di continuare il monitoraggio nel tempo, per cui in alcuni casi gli incontri di follow up sono stati mantenuti a intervalli di circa 6 mesi. 5

6 3. VALUTAZIONE DI PROCESSO E DI RISULTATO valutazione di processo: Che cosa Condivisione degli obiettivi e delle modalità di realizzazione Predisposizione del materiale necessario (schede di rilevazione dei dati, questionari, materiale informativo, test, ) Pubblicizzazione del progetto Accoglienza e costituzione dei gruppi conduzione dell intervento di prevenzione Riunione di feed back e condivisione dei risultati intermedi e finali fra operatori Diffusione e condivisione dei risultati intermedi e finali Punto critico Indicatore processo Grado di condivisione di obiettivi e metodi Coerenza Pertinenza specificità N di accessi all ambulatorio di accoglienza da novembre 2006 a gennaio 2008 N di adesioni ai percorsi % di iscritti che portano a termine l intervento programmato N di gruppi costituiti, n di percorsi di famiglia Rispetto dei tempi Rispetto dei tempi Risultato È stato steso un progetto condiviso con tutti i partners del progetto Tutti gli operatori utilizzano il materiale predisposto Presenza di un articolo sul periodico di riferimento dell ASL17, uscita di comunicati stampa sulla pagina provinciale dei quotidiani nazionali, articoli sulla stampa locale. Creazione di una pagina web sul sito del S.I.A.N nuclei famigliari di cui 8 di adolescenti - 20 adesioni - 14 aderenti portano a termine almeno la prima parte dell intervento (70%sul totale adesioni). - Di questi 11 ritornano anche agli incontri di follow up (55% sul totale adesioni) - 2 gruppi di 5 e 7 genitori e contemporaneamente 2 gruppi di bambini - 8 percorsi di famiglia Individuazione di alcune difficoltà e punti critici da modificare: n e durata degli incontri rivalutazione costituzione dei gruppi in base alle fasce d età valutazione dell applicabilità di percorsi per famiglie valutazione del prolungamento degli incontri di follow up Stesura del report fianle, condivsione e discussione dei risultati nel gruppo di progetto 6

7 Valutazione di risultato Miglioramento degli stili di vita salutari (aumento attività fisica e incremento delle abitudini alimentari corrette). ambientale modificazione dello stile di vita familiare gerarchia Obiettivo (atteso di cambiamento) Comportamentale Prevenzione del Ragazzi: sovrappeso Predisponente abilitante Trasferire il concetto di relazione tra stile di vita alimentazione e salute; incremento della cultura nutrizionale; modificazione di credenze errate o disfunzionali. Acquisizione di abilità nel porzionare, comporre la razione alimentare giornaliera, gestire conflittualità fra genitori e figli legate all alimentazione; Indicatore quali- e/o quantitativo Mantenimento o riduzione del BMI Miglioramento delle abitudini alimentari e dell attività fisica Miglioramento abitudini familiari relative all alimentazione (acquisto, preparazione, porzionamento e consumo) ed all attività fisica Incremento delle conoscenze Utilizzo delle skills acquisite; riduzione dei conflitti familiari legati all alimentazione risultati E stata misurata la distanza dai limiti di Cole per sovrappeso o obesità o il rango percentile. Il rango percentile nel 66,6% dei casi si è abbassato e per il restante 33,4% è rimasto invariato. Per quanto riguarda la distanza dal limite di Cole, si è ridotta per tutti i casi tranne uno: la distanza dal limite del sovrappeso si è ridotta in media di 1.02 punti BMI e di 1,69 punti BMI dal limite di obesità. Negli incontri di follow up si è potuto riscontrare che, mentre in genere vengono mantenute alcune delle abitudini alimentari acquisite (soprattutto relative alla riduzione nell acquisto di cibi spazzatura), i cambiamenti relativi all attività fisica sono molto più sporadici; nei contesti famigliari, secondo la nostra esperienza, è il fattore più refrattario al cambiamento. Nell attività con i gruppi e le famiglie si è lavorato per obiettivi: in genere veniva proposto alle famiglie di lavorare a alcuni comportamenti target (la riduzione dell acquisto e del consumo di alimenti spazzatura, l incremento del consumo di frutta e verdura e l incremento dell attività fisica), secondo modalità da declinare sulle specificità del nucleo familiare. Dai dati raccolti emerge come la quasi totalità dei nuclei familiari abbia ridotto il consumo di alimenti spazzatura, mentre l incremento dell attività fisica è avvenuto in una piccola percentuale di casi, essendo il fattore più legato a vincoli ambientali e organizzativi familiari. Con tutti i partecipanti è stato affrontato il tema dell alimentazione in un contesto più ampio di stile di vita salutare; in molti casi gli operatori hanno rilevato l acquisizione di tale concetto, ma in altri l associazione fra corretta alimentazione e riduzione del peso quale obiettivo primario è rimasta preponderante, anche perché di più facile rappresentazione, soprattutto per i bambini. Con i nuclei che hanno seguito il percorso di famiglia è stato possibile lavorare in modo più specifico sulla gestione dei conflitti famigliari legati al cibo, soprattutto cercando di scorporare il concetto di salute da quello di peso, ma legandolo piuttosto a quello di stile di vita. Inoltre nei percorsi 7

8 migliorare la conoscenza dei meccanismi motivazionali. rinforzante Sviluppo dell autoefficacia; ridefinizione di sé in relazione a gruppo di pari e ai figli; Sostegno dei pediatri Miglioramento del grado di motivazione ed applicazione nel raggiungimento degli obiettivi Sostegno al progetto con invii/ feed back ai partecipanti al programma di famiglia è stato possibile utilizzare l assegnazione di compiti di famiglia e della contrattazione degli obiettivi fra genitori e figli. Il grado di motivazione è stato rilevato dagli operatori attraverso l osservazione delle interazioni con i nuclei e la valutazione dell aderenza al programma. In genere si è riscontrato un miglioramento della motivazione dei bambini più piccoli quando tutta la famiglia decideva di collaborare nel cambiamento degli stili di vita. Gli adolescenti, al contrario hanno apprezzato al possibilità di colloqui riservati e la loro motivazione era maggiormente vincolata ai cambiamenti nel BMI secondari alla modificazione delle abitudini alimentari. La motivazione dei genitori era molto legata all entità del cambiamento richiesto agli adulti nella conduzione del menage familiare. Dei partecipanti tornati via via per il follow up, non molti hanno dichiarato di aver ricevuto rinforzi da parte del pediatra o del medico inviante; nella valutazione di questo fatto va anche considerato che la frequenza con cui le famiglie si recano dal pediatra o dal medico non è così elevata e molti dei nuclei che hanno aderito nel corso del progetto non hanno avuto necessità di recarsi dal medico. In virtù dell esperienza maturata si ritiene utile una semplificazione e riduzione degli indicatori di cambiamento, che andrebbero individuati in pochi fattori facilmente operazionalizzabili. Sicuramente i parametri antropometrici sono fra questi, ma potrebbe essere utile individuare specifici comportamenti facilmente rilevabili, indicati dalla letteratura come significativi nella prevenzione dell obesità. L intervista semi strutturata condotta dall operatore, sebbene più difficilmente codificabile, può risultare sicuramente molto informativa e motivante per l utenza. 4. RISULTATI E CONCLUSIONI Fra i risultati quello più critico riguarda l entità della partecipazione, mentre le percentuali di abbandoni sono nello standard per gli interventi relativi all obesità. In fase progettuale ci si aspettava un affluenza più numerosa e regolare, visto l ampio bacino d utenza e la percentuale di soggetti a rischio. Probabilmente in parte ha giocato un ruolo il setting: il SIAN infatti, almeno a livello locale, non è conosciuto e naturalmente riconosciuto dalla popolazione quale soggetto istituzionalmente deputato alla promozione della salute nutrizionale con un accesso diretto per il pubblico. Fra i punti di forza del progetto l opportunità offerta dalla presenza di una figura psicologica; fra gli accessi più d uno sono stati riconosciuti quali disturbi alimentari veri e propri e inviati a servizi di competenza. Inoltre alcune scorrette abitudini alimentari spesso sono mantenute anche in virtù di schemi cognitivo/emotivi disfunzionali, specialmente nel caso degli adolescenti. In queste circostanze, l opportunità di ampliare un po l ambito di intervento ha consentito l adesione al percorso e la possibilità di intervenire sulla motivazione al cambiamento. L esperienza maturata nel progetto ha evidenziato la necessità di far emergere/ rinforzare l importanza del ruolo attivo e cooperante svolto da tutta la famiglia nel cambiamento, sia agli occhi dei genitori o fratelli che del bambino stesso. Resta da valutare l esito sull efficacia degli interventi con i gruppi e sulla partecipazione l elemento di discontinuità e/o ridondanza dato dall avvicendarsi alla conduzione di diverse figure professionali. In effetti nei percorsi di famiglia o con gli adolescenti, in cui si avvicendavano solo due figure professionali (psicologa 8

9 e dietista) con ruoli ben distinti, è stato più facile (sia per l utenza che per l operatore) concordare e verificare gli obiettivi di cambiamento. Percorsi di salute ha rappresentato un elemento di assoluta novità fra le offerte di prevenzione/promozione della salute presenti sul territorio, sia per la tipologia di popolazione cui è rivolto, sia per la metodologia di lavoro. Quasi tutti i partecipanti, infatti, si sono inizialmente approcciati al percorso proposto avendo in mente un modello di intervento medico/ambulatoriale, piuttosto che educativo. Probabilmente a volte anche da parte degli invianti c è stata una certa difficoltà a concettualizzare la tipologia di intervento, con conseguenti invii non sempre chiari per le famiglie. 5. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI Pieghevole informativo Pagina web: Griglia raccolta dati Strumenti di valutazione e lavoro (questionario frequenza alimentari; questionario attitudine al cibo; bilancia decisionale; questionario di motivazione) Altri strumenti e documenti utilizzati: linee guida INRAN sintetiche, decalogo alimentare SINUPE, opuscolo realizzato dai pediatri ASL17 6. COMPETENZE ACQUISITE Nello svolgimento del progetto sono emerse le specificità del lavoro con i gruppi familiari, con la conseguente necessità per gli operatori di acquisire specifiche competenze in questo campo; inoltre si è acquisita la competenza nell individuare criticità e opportunità nel lavoro con pediatri e medici di base. 7. RENDICONTAZIONE ECONOMICA Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa previste con eventuali modifiche* Personale - Personale dipendente ASL17 - Consulente psicologo (senior) Auto/co-finanziamento - Euro ,00 Finanziamento richiesto Spese sostenute Euro ,45 Attrezzature Sussidi Spese di gestione e funzionamento Spese di coordinamento Altro Videoproiettore, computer, videoregistratore, L azienda si fa carico del costo di utilizzo della strumentazione necessaria al progetto al 100% Materiale informativo, opuscoli, pagina web. Euro1.500, ,55 Disponibilità locali, Euro 1.000,00 Euro 2.000, ,00 segreteria; contatti telefonici; trasferte Coordinamento Euro 1000,00 Euro 500,00 0 TOTALE Euro , ,00 Il progetto ha subito una modifica nella tipologia di spesa rispetto a quanto preventivato inizialmente (determinazione n 1210 del ). In pratica sono risultate minori le spese per attrezzature, per la gestione ed il coordinamento, mentre sono state incrementate le spese relative al personale acquisito in consulenza che ha svolto funzioni aggiuntive di coordinamento e gestione.tale variazione, di modesta entità, si è resa necessaria per il mantenimento degli obiettivi e la gestione ottimale del progetto. Lì Savigliano Data 25/07/08 Il Responsabile del progetto Referente Aziendale PES 9

con pillole di cultura TIPO DI PROGETTO Progetto sperimentale di promozione della salute AREA TEMATICA Stili di vita DATI GENERALI DEL PROGETTO

con pillole di cultura TIPO DI PROGETTO Progetto sperimentale di promozione della salute AREA TEMATICA Stili di vita DATI GENERALI DEL PROGETTO con pillole di cultura TIPO DI PROGETTO Progetto sperimentale di promozione della salute AREA TEMATICA Stili di vita DATI GENERALI DEL PROGETTO Soggetto attuatore Gruppo Salute è Benessere Quartiere 4

Dettagli

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ALDO MORO. Tel. 0124/ Cod. Fisc URL:

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ALDO MORO. Tel. 0124/ Cod. Fisc URL: ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ALDO MORO Liceo Scientifico Istituto Tecnico Via Gallo Pecca n.4/6 10086 RIVAROLO CANAVESE Tel. 0124/45.45.11 - Cod. Fisc. 85502120018 E-mail: segreteria@istitutomoro.it

Dettagli

Accompagnare al cambiamento

Accompagnare al cambiamento Accompagnare al cambiamento percorso per Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari Reggio Emilia 24-25-26 settembre 2009 E.Centis*, P.Beltrami*, G.P.Guelfi** (*) Azienda USL Bologna (**) Università

Dettagli

Promuovere una sana alimentazione: una mappa delle esperienze locali

Promuovere una sana alimentazione: una mappa delle esperienze locali PROMOZIONE DELLA SALUTE E INTERVENTI DI PREVENZIONE INDIVIDUALE E COLLETTIVA PARCO DELLA SALUTE E DELL ALIMENTAZIONE L alimentazione come determinante della salute Promuovere una sana alimentazione: una

Dettagli

Soggetto: Descrizione (descrivere in sintesi in che modo il soggetto partecipa al progetto): RETI

Soggetto: Descrizione (descrivere in sintesi in che modo il soggetto partecipa al progetto): RETI SCHEDA DI PROGETTAZIONE E RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (strutturata sulla base del format regionale per la rendicontazione on line dei progetti sistema BDProsal) ALLEGATO 3 TITOLO

Dettagli

! " " ), -. ( / - " 0 / - / - 1

!   ), -. ( / -  0 / - / - 1 ! # $%&& ' (( ) *+ ), -. ( / - / - / - 1 2) #., - / - ' 3 4 ( ( # $ # 5 % 4 6 + (!*+ /! + (7. *!*! 8/(7 9! 8 3 4 6 +. 2 3 : ;.! +

Dettagli

Progetto interministeriale Scuola e salute Gli accordi interministeriali, filosofia e motivazioni del progetto

Progetto interministeriale Scuola e salute Gli accordi interministeriali, filosofia e motivazioni del progetto Progetto interministeriale Scuola e salute Gli accordi interministeriali, filosofia e motivazioni del progetto Dott.ssa Daniela Galeone Ministero del Lavoro, della Salute e dellepolitiche Sociali Torino,

Dettagli

Stili di vita. Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte

Stili di vita. Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Modo di vivere fondato su modelli comportamentali riconoscibili, determinati a loro volta dall interazione

Dettagli

Guadagnare Salute Piemonte Comunità e ambienti di lavoro

Guadagnare Salute Piemonte Comunità e ambienti di lavoro Programma 3 Guadagnare Salute Piemonte Situazione. Azioni previste nel periodo Sintesi complessiva Nel luglio 2016 è stato costituito il gruppo di lavoro regionale tematico, previsto per il 2015, denominato

Dettagli

DENOMINAZIONE PROGETTO: SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA ENTE PROMOTE : COMUNE DI REGGIO CALABRIA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI

DENOMINAZIONE PROGETTO: SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA ENTE PROMOTE : COMUNE DI REGGIO CALABRIA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI DENOMINAZIONE PROGETTO: SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA ENTE PROMOTE : COMUNE DI REGGIO CALABRIA ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI LUOGO DISVOLGIMENTO: COMUNE DI REGGIO CALABRIA- TERRITORIO SUD DELLA

Dettagli

MASTER IN SELEZIONE, GESTIONE E SVILUPPO DEL PERSONALE

MASTER IN SELEZIONE, GESTIONE E SVILUPPO DEL PERSONALE Organizzazione PERSeO S.r.l. Personale MODULI E ARGOMENTI XXVII EDIZIONE MASTER IN SELEZIONE, GESTIONE E SVILUPPO DEL PERSONALE Edizione 2016 Moduli e argomenti trattati nell area: selezione e valutazione

Dettagli

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AD ATTIVITA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE DEL TERRITORIO DI BARLETTA

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AD ATTIVITA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE DEL TERRITORIO DI BARLETTA PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AD ATTIVITA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE DEL TERRITORIO DI BARLETTA tra Comune di Barletta ASLBT Dirigente Scolastico della Scuola Secondaria di primo grado De

Dettagli

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00 CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO Tariffa minima Tariffa massima 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale 35,00 115,00 2. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico alla coppia e

Dettagli

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Programmazione Sociale RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA tavolo provinciale di coordinamento e azioni di supporto nell area dell integrazione socio-culturale e dell intercultura

Dettagli

REGIONE del VENETO. Unità di Progetto Veterinaria

REGIONE del VENETO. Unità di Progetto Veterinaria REGIONE del VENETO Unità di Progetto Veterinaria Servizio Sanità Animale e Igiene Alimentare Servizio Igiene Nutrizione Acque e Specie Animali Strategie Alimentari e Nutrizionali Nutrizione Sicurezza Alimentare

Dettagli

CHI BEN COMINCIA È A META DELL OPERA

CHI BEN COMINCIA È A META DELL OPERA ESSO ECCE HOMO ISTITUTO COMPRENSIVO VANN ANTO PLESSO ECCE HOMO A.S.2016/2017 PROGETTO ACCOGLIENZA CHI BEN COMINCIA È A META DELL OPERA Non può esserci educazione senza accoglienza e integrazione PREMESSA

Dettagli

Sistema di indagini sui Rischi comportamentali in età 6-17 anni (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol)

Sistema di indagini sui Rischi comportamentali in età 6-17 anni (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) Sistema di indagini sui Rischi comportamentali in età 6-17 anni (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) Angela Spinelli CNESPS Istituto Superiore di Sanità Secondo i dati dell Organizzazione Mondiale

Dettagli

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento. PROGETTO ORIENTAMENTO 2013/2014 ORIENTARSI PER SCEGLIERE FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale concorrono, secondo le specifiche

Dettagli

ALLEGATO A Dgr n. del pag. 1/8

ALLEGATO A Dgr n. del pag. 1/8 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATO A Dgr n. del pag. 1/8 PROGETTI TERRITORIALI VENETO ADOZIONI (P.T.V.A) 1. Presentazione delle progettualità Soggetto incaricato della presentazione Ciascuna Azienda

Dettagli

Piano di inserimento e formazione per i dipendenti neoassunti. Per facilitare l'ingresso del personale nella struttura camerale

Piano di inserimento e formazione per i dipendenti neoassunti. Per facilitare l'ingresso del personale nella struttura camerale Piano di inserimento e formazione per i dipendenti neoassunti Per facilitare l'ingresso del personale nella struttura camerale PRESENTAZIONE DELLA BUONA PRATICA La conoscenza di un nuovo ambiente lavorativo

Dettagli

Relazione Annuale del Consultorio Familiare Diocesano Siderea 2013

Relazione Annuale del Consultorio Familiare Diocesano Siderea 2013 Relazione Annuale del Consultorio Familiare Diocesano Siderea 2013 L operatività del ha avuto ufficiale inizio il 28 febbraio 2012 ed è giunto, pertanto al suo secondo anno di attività. L attività del

Dettagli

I NUOVI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA. Giulia Cairella Area della Nutrizione SIAN ASL RMB

I NUOVI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA. Giulia Cairella Area della Nutrizione SIAN ASL RMB I NUOVI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA Giulia Cairella Area della Nutrizione SIAN ASL RMB La revisione attuale prende le mosse dalla riflessione sull applicazione dei LEA dell Assistenza sanitaria collettiva

Dettagli

Quale EBP nei Dipartimenti di Sanità Pubblica. Analizzare, condividere, sperimentare attività efficaci

Quale EBP nei Dipartimenti di Sanità Pubblica. Analizzare, condividere, sperimentare attività efficaci 6 GIUGNO 2008 Lavoro di gruppo in area vasta Valutazione efficacia e coerenza con gli obiettivi di salute delle attività dei DSP utilizzando una griglia, contenente criteri sia legati all EBP sia a nuovi

Dettagli

LA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù Genova, 18 ottobre 2008

LA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù Genova, 18 ottobre 2008 LA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù INDAGINE sui Servizi psicologici nella scuola svolta in collaborazione con IRRE Liguria Percezione della psicologia nelle scuole 09/12/08 Composizione sociodemografica

Dettagli

Alimentazione e prevenzione malattie neoplastiche. Reggio Emilia 2 3 dicembre 2013

Alimentazione e prevenzione malattie neoplastiche. Reggio Emilia 2 3 dicembre 2013 Alimentazione e prevenzione malattie neoplastiche Reggio Emilia 2 3 dicembre 2013 Percorso di Acquisizione conoscenze sulle relazioni tra fattori nutrizionali e m.n (fattori di rischio e fattori di protezione)

Dettagli

Unità Funzionale Igiene Alimenti e Nutrizione

Unità Funzionale Igiene Alimenti e Nutrizione Unità Funzionale Igiene Alimenti e Nutrizione La programmazione 2005 Dott.ssa Giovanna Camarlinghi Responsabile Unità Funzionale Igiene Alimenti e Nutrizione ASL 12 Viareggio Linee di sviluppo generali

Dettagli

SEGNALI DI FUMO: il fumo come comunicazione nei gruppi di adolescenti

SEGNALI DI FUMO: il fumo come comunicazione nei gruppi di adolescenti PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466-29.11.04) BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284-28.11.05 BURP 13 30.03.06) SEGNALI DI FUMO: il fumo

Dettagli

Valutazione di efficacia e definizione di un modello integrato di Promozione della Salute

Valutazione di efficacia e definizione di un modello integrato di Promozione della Salute Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - ex art. 12 lett. B del d.lgs 502/92 Valutazione di efficacia e definizione di un modello integrato di Promozione della Salute 1 Obiettivi È stato avviato

Dettagli

UN PROGETTO ASSISTENZIALE DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA. Dott. Valdo Flori, Pediatra di Famiglia FIMP Firenze

UN PROGETTO ASSISTENZIALE DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA. Dott. Valdo Flori, Pediatra di Famiglia FIMP Firenze UN PROGETTO ASSISTENZIALE DEL PEDIATRA DI FAMIGLIA Dott. Valdo Flori, Pediatra di Famiglia FIMP Firenze LA VERA PANDEMIA DEL TERZO MILLENNIO intercettamento dei soggetti con eccesso ponderale ai 10 anni

Dettagli

TRA FICTION E REALTÀ: IL BULLISMO NELLA SCUOLA MEDIA

TRA FICTION E REALTÀ: IL BULLISMO NELLA SCUOLA MEDIA PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466-29.11.04) BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284-28.11.05 BURP 13 30.03.06) TRA FICTION E REALTÀ:

Dettagli

PROGETTO SAFE SURFING HIV e infezioni sessualmente trasmesse: informare prevenire e facilitare attraverso la rete internet

PROGETTO SAFE SURFING HIV e infezioni sessualmente trasmesse: informare prevenire e facilitare attraverso la rete internet PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466-29.11.04) BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284-28.11.05 BURP 13 30.03.06) PROGETTO SAFE SURFING

Dettagli

RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 2012

RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 2012 Direzione Politiche Sociali Partecipative e dell Accoglienza RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 212 CENTRO PER L AFFIDO E LA SOLIDARIETA FAMILIARE a cura del Servizio Politiche Cittadine per l Infanzia

Dettagli

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN VAL DI SOLE

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN VAL DI SOLE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN VAL DI SOLE Azioni di miglioramento condivise per la riduzione dei rifiuti e la qualita della raccolta differenziata PROPOSTA DI PROGETTO Aprile 2015 Per Comunità della Valle

Dettagli

IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA

IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA Dott.ssa Barbara Cocchi Dott.ssa Cinzia Veronesi GIOVANI CONSUMATORI E NUOVE DIPENDENZE Presentazione del Rapporto 2010 Osservatorio Epidemiologico Dipendenze

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRI BOLLEBLU

CARTA DEI SERVIZI CENTRI BOLLEBLU CARTA DEI SERVIZI CENTRI BOLLEBLU 1 I Centri Bolle Blu rendono disponibile, diffondono e distribuiscono agli utenti e ai loro familiari materiale informativo riguardante il o ed il suo funzionamento: Carta

Dettagli

SCHEDA PROPOSTA PROGETTI DI PROMOZIONE ALLA SALUTE TITOLO PROGETTO:

SCHEDA PROPOSTA PROGETTI DI PROMOZIONE ALLA SALUTE TITOLO PROGETTO: SCHEDA PROPOSTA PROGETTI DI PROMOZIONE ALLA SALUTE TITOLO PROGETTO: Soggetto promotore Istituto Scolastico Scuola. Sede della scuola Ambito: Val Seriana Val Seriana Superiore e Val di Scalve Target (a

Dettagli

Controllo del pieno ed equilibrato utilizzo delle risorse dell Ateneo

Controllo del pieno ed equilibrato utilizzo delle risorse dell Ateneo Controllo del pieno ed equilibrato utilizzo delle risorse dell Ateneo bozza aggiornata a seguito del confronto del 17 dicembre 2015 con partecipanti al progetto nota In verde sono indicati appunti, integrazioni

Dettagli

Formulario per la presentazione dei progetti

Formulario per la presentazione dei progetti Ministero dello Sviluppo Economico Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù Regione Siciliana ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI POLITICHE GIOVANILI GIOVANI PROTAGONISTI

Dettagli

DALLA TEORIA ALLA PRATICA Applicazione di un modello

DALLA TEORIA ALLA PRATICA Applicazione di un modello FORMAZIONE OSSERVATORIO STILI DI VITA: Progettazione, censimento e diffusione di buone pratiche per azioni di promozione di sani stili di vita DALLA TEORIA ALLA PRATICA Applicazione di un modello Daniela

Dettagli

A PIEDI O IN BICI, CON LE AMICHE E CON GLI AMICI

A PIEDI O IN BICI, CON LE AMICHE E CON GLI AMICI A PIEDI O IN BICI, CON LE AMICHE E CON GLI AMICI Come progettare e realizzare mobilità sostenibile dei bambini e delle bambine nei percorsi casa scuola, promuovendo comportamenti salutari PER CITTA AMICHE

Dettagli

COSTRUZIONE CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ

COSTRUZIONE CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ Alimentazione e attività motoria nei luoghi di lavoro COSTRUZIONE CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ Laboratorio V 13 marzo 2008 Luisa Dettoni luisa.dettoni dettoni@dors.it Alessandra Suglia alessandra.suglia@.suglia@dors.it

Dettagli

PROGRAMMA DELLE OFFERTE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE A.S. 2008/2009

PROGRAMMA DELLE OFFERTE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE A.S. 2008/2009 PROGRAMMA DELLE OFFERTE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE A.S. 2008/2009 Le proposte hanno come sfondo, obiettivi e modalità di formazione, fissati nella direttiva del Sovrintendente Scolastico in materia

Dettagli

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Metodologia e ambiti di applicazione 5/6 maggio 2012

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Metodologia e ambiti di applicazione 5/6 maggio 2012 1 WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Metodologia e ambiti di applicazione 5/6 maggio 2012 PRESENTAZIONE Da diversi anni la scuola ha aperto le proprie porte al mondo della

Dettagli

CI SONO STORIE DIFFICILI DA RACCONTARE Conferenza europea di presentazione dei risultati e delle prospettive del progetto

CI SONO STORIE DIFFICILI DA RACCONTARE Conferenza europea di presentazione dei risultati e delle prospettive del progetto CI SONO STORIE DIFFICILI DA RACCONTARE Conferenza europea di presentazione dei risultati e delle prospettive del progetto 29 GENNAIO 2013 CIRCOLO DELLA STAMPA Corso Venezia, 48 MILANO STOPVIEW UN PERCORSO

Dettagli

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ! MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA IC n. 6 Scuola... LA SPEZIA PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO P.E.I. (Ai sensi dell articolo 12 - L. 104/92) Alunno/a Classe Docente/i di sostegno

Dettagli

Metodologie operative con ITP Istituto Professionale dei Servizi socio-sanitari

Metodologie operative con ITP Istituto Professionale dei Servizi socio-sanitari Metodologie operative con ITP Istituto Professionale dei Servizi socio-sanitari 1 biennio 2 biennio 5 anno 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Metodologie operative con ITP 60 60 89 Codocenze con 1 biennio 2 biennio 5 anno

Dettagli

Percorso assistenziale al bambino con eccesso ponderale: un programma di educazione ai corretti stili alimentari e motori

Percorso assistenziale al bambino con eccesso ponderale: un programma di educazione ai corretti stili alimentari e motori Percorso assistenziale al bambino con eccesso ponderale: un programma di educazione ai corretti stili alimentari e motori del Fare bambino clic per e modificare dell adolescente lo stile del nell ambulatorio

Dettagli

Istituto Comprensivo Gianni Rodari L Aquila

Istituto Comprensivo Gianni Rodari L Aquila Istituto Comprensivo Gianni Rodari L Aquila Autoanalisi e autovalutazione d Istituto OBIETTIVI GENERALI Definire i fattori di qualità Valutare risorse e criticità dell Istituzione Attuare azioni di miglioramento

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n. 66 del 27 gennaio 2017 pag. 1/8

ALLEGATOA alla Dgr n. 66 del 27 gennaio 2017 pag. 1/8 giunta regionale 10^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 66 del 27 gennaio 2017 pag. 1/8 PROGETTI TERRITORIALI VENETO ADOZIONI (P.T.V.A)- annualità 2016/2017 1. Presentazione delle progettualità Soggetto

Dettagli

Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte

Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Area della sicurezza: prevenzione incidenti Laura Marinaro Rosa D Ambrosio Piano Regionale della Prevenzione

Dettagli

I Questionari docenti, studenti, genitori

I Questionari docenti, studenti, genitori I Questionari docenti, studenti, genitori 1 «Funzioni» dei questionari Esiti formativi, successo scolastico e indicazioni sulle possibili azioni di miglioramento PISTE INTERPRETATIVE Efficacia nella promozione

Dettagli

Progetto La dimensione territoriale del miglioramento: una sfida solidale GRIGLIA DI ANALISI II FASE. I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV

Progetto La dimensione territoriale del miglioramento: una sfida solidale GRIGLIA DI ANALISI II FASE. I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV GRIGLIA DI ANALISI II FASE Codice meccanografico della scuola: I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV La I parte della Griglia presenta alcuni indicatori per valutare la coerenza tra priorità, traguardi

Dettagli

Scheda progetto Interregionale/ transnazionale

Scheda progetto Interregionale/ transnazionale Allegato n. 1 alla Delib.G.R. n. 52/72 del 23.12.2011 Scheda progetto Interregionale/ transnazionale Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in

Dettagli

Fondazione Angelo Custode Onlus. Progetto TIME OUT

Fondazione Angelo Custode Onlus. Progetto TIME OUT I.S.I.S. Maria Grazia Mamoli Fondazione Angelo Custode Onlus Opera Diocesana Patronato San Vincenzo Progetto TIME OUT Ferma il gioco per vincere la partita INTERVENTO INTEGRATO PER LA PROMOZIONE DEL SUCCESSO

Dettagli

Il significato della valutazione individuale nelle Aziende Sanitarie. Marzia Cavazza Direttore Amministrativo AOU S. Orsola Malpighi - Bologna

Il significato della valutazione individuale nelle Aziende Sanitarie. Marzia Cavazza Direttore Amministrativo AOU S. Orsola Malpighi - Bologna Il significato della valutazione individuale nelle Aziende Sanitarie Marzia Cavazza Direttore Amministrativo AOU S. Orsola Malpighi - Bologna 1 Sistemi di Valutazione valutazione della performance delle

Dettagli

Autovalutazione e Valutazione

Autovalutazione e Valutazione ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE SPERONE PERTINI PALERMO RELAZIONE FINALE DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DALLA FUNZIONE STRUMENTALE AREA 2 Autovalutazione e Valutazione a.s. 2013/2014 INSEGNANTE LICATA VITA Nel corso

Dettagli

PAI (Piano Annuale per l Inclusione)

PAI (Piano Annuale per l Inclusione) ALLEGATO 4: PAI PAI (Piano Annuale per l Inclusione) ISTITUTO COMPRENSIVO VIA P. STABILINI Via Pasquale Stabilini 19 00173 Roma Tel. 0672970371; tel. e fax: 067221968; C.F. 97712510581 cod. mecc. RMIC8GA002

Dettagli

Tariffario Psicologi Roma

Tariffario Psicologi Roma rio Psicologi Roma Testo Unico della Professionale degli Psicologi ART. 1 1. Per le prestazioni professionali, oltre al rimborso delle spese giustificate, sono dovuti allo psicologo iscritto alla sezione

Dettagli

Knocking on patient s door Le azioni prioritarie per far decollare le cure a casa

Knocking on patient s door Le azioni prioritarie per far decollare le cure a casa Le azioni per fasi di processo In base ai bisogni rilevati dalla Survey e alla definizione delle fasi di processo, si sono definiti gli obiettivi strategici attorno ai bisogni del paziente, per l attivazione

Dettagli

Servizio di Psicologia Scolastica. Istituto Comprensivo di Casnate con Bernate/ Grandate Scuole d infanzia di Grandate e Casnate con Bernate

Servizio di Psicologia Scolastica. Istituto Comprensivo di Casnate con Bernate/ Grandate Scuole d infanzia di Grandate e Casnate con Bernate Servizio di Psicologia Scolastica Istituto Comprensivo di Casnate con Bernate/ Grandate Scuole d infanzia di Grandate e Casnate con Bernate Le scuole: bacino d utenza o Istituto Comprensivo: 1 Scuola secondaria

Dettagli

GOVERNANCE ORGANIZZATIVA

GOVERNANCE ORGANIZZATIVA GOVERNANCE ORGANIZZATIVA 1. Quale modello di governance per l impresa sociale: processi, strutture e ruoli Gli obiettivi strategici della proposta Tre sono le grandi direttrici da seguire per progettare

Dettagli

INVALSI 2015 Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti Analisi, riflessioni, formazione

INVALSI 2015 Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti Analisi, riflessioni, formazione INVALSI 2015 Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti Analisi, riflessioni, formazione PREMESSA Il M.I.U.R. ha fornito una anticipazione dei risultati delle prove INVALSI 2015 mediante la loro presentazione,

Dettagli

DESCRITTORI Ai quali attribuire un peso in rapporto alla loro attinenza con RAV, P d M, PTOF

DESCRITTORI Ai quali attribuire un peso in rapporto alla loro attinenza con RAV, P d M, PTOF AREA INDICATORI di COMPETENZA DESCRITTORI Ai quali attribuire un peso in rapporto alla loro attinenza con RAV, P d M, PTOF EVIDENZE E RISCONTRI PESO A A1 Qualità dell insegnamento 1. Innova la propria

Dettagli

ASL 21 CASALE MONFERRATO

ASL 21 CASALE MONFERRATO Modulo PARTE 1 Proposta di progetto scheda di sintesi TITOLO ASL/ASO (proponente, se progetto Aziendale, o capofila, se progetto inter-aziendale) Responsabile di progetto Cognome e nome Struttura di appartenenza

Dettagli

VERSO UN SISTEMA INTEGRATO DI TUTELA SINDACALE IL RUOLO DELL OPERATORE POLIFUNZIONALE (MARZO 2016)

VERSO UN SISTEMA INTEGRATO DI TUTELA SINDACALE IL RUOLO DELL OPERATORE POLIFUNZIONALE (MARZO 2016) VERSO UN SISTEMA INTEGRATO DI TUTELA SINDACALE IL RUOLO DELL OPERATORE POLIFUNZIONALE (MARZO 2016) Premessa Con la delibera del 20 aprile 2015 il Comitato Direttivo della CGIL nazionale istituisce la figura

Dettagli

Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014

Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014 Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014 1 Premessa Partendo dall analisi dell esperienza fatta con 5 edizioni del progetto di Alfabetizzazione Motoria

Dettagli

Allegato al Piano famiglia anno 2001

Allegato al Piano famiglia anno 2001 Allegato al Piano famiglia anno 2001 REGIONE ABRUZZO DIREZIONE QUALITÀ DELLA VITA, BENI ED ATTIVITÀ CULTURALI, PROMOZIONE SOCIALE Servizio Interventi Socio-Assistenziali LEGGE REGIONALE 02.05.1995, n 95

Dettagli

7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio

7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio SEGRETARIATO SOCIALE E P.U.A. PUNTO UNICO DI ACCESSO INTEGRATO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiarea 5. Macrotipologia

Dettagli

L ambiente scolastico e il suo ruolo nella promozione di una sana alimentazione e dell attività fisica

L ambiente scolastico e il suo ruolo nella promozione di una sana alimentazione e dell attività fisica L ambiente scolastico e il suo ruolo nella promozione di una sana alimentazione e dell attività fisica E dimostrato che la scuola può giocare un ruolo fondamentale nel migliorare lo stato ponderale dei

Dettagli

I Gruppi Cicogna : l integrazione fra politiche e servizi sociali e sanitari

I Gruppi Cicogna : l integrazione fra politiche e servizi sociali e sanitari Il Percorso Nascita nella Regione Emilia Romagna. L esperienza del territorio forlivese: i Gruppi Cicogna e non solo Nadia Bertozzi Centro Famiglie Comune di Forlì Forlì 23-24 febbraio 2007 1 I Gruppi

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO

ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO : DOCENTE: ORLANDI DONATELLA DATA: 29/09/2016 FIRMA DESCRIZIONE SINTETICA DEL L integrazione degli alunni portatori di handicap come di quelli

Dettagli

La promozione dell attività fisica mediante l incremento dei consiglio da parte dei MMG

La promozione dell attività fisica mediante l incremento dei consiglio da parte dei MMG La promozione dell attività fisica mediante l incremento dei consiglio da parte dei MMG Il braccio trentino del progetto CCM La valutazione dell impatto delle iniziative di diffusione dell attività motoria

Dettagli

Segreteria di Stato Sanità, Segreteria di Stato Istruzione Authority Sanitaria, Istituto Sicurezza Sociale. OKkio alla SALUTE

Segreteria di Stato Sanità, Segreteria di Stato Istruzione Authority Sanitaria, Istituto Sicurezza Sociale. OKkio alla SALUTE Segreteria di Stato Sanità, Segreteria di Stato Istruzione Authority Sanitaria, Istituto Sicurezza Sociale OKkio alla SALUTE PRESENTAZIONE TERZA RILEVAZIONE 2014 Dott. Andrea Gualtieri Coordinatore nazionale

Dettagli

PROGETTO SCUOLASALUTE

PROGETTO SCUOLASALUTE Progetto Interministeriale Scuola e Salute Incontro Referenti Regionali USR e Sanità - 22 giugno 2010 PROGETTO SCUOLASALUTE REGIONE LAZIO Dott.sa Anna De Santi: Responsabile scientifico Dott.sa Cristina

Dettagli

NeoAssunti Bilancio delle competenze Indicazioni per la compilazione

NeoAssunti Bilancio delle competenze Indicazioni per la compilazione NeoAssunti 2015 Bilancio delle competenze Indicazioni per la compilazione! Perché il Bilancio delle Competenze Il Bilancio di competenze è un percorso utilizzato a livello europeo per supportare il soggetto

Dettagli

Counseling Familiare : ascolto, consulenza e sostegno alla coppia e alla famiglia con figli

Counseling Familiare : ascolto, consulenza e sostegno alla coppia e alla famiglia con figli SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto n. 8 Counseling Familiare : ascolto, consulenza e sostegno

Dettagli

Campagna informativa e comunicativa sugli screening oncologici SORRIDI ALLA VITA FAI PREVENZIONE

Campagna informativa e comunicativa sugli screening oncologici SORRIDI ALLA VITA FAI PREVENZIONE PROGETTO DI PROMOZIONE DEGLI SCREENING ONCOLOGICI DATI GENERALI DEL PROGETTO TITOLO: Campagna informativa e comunicativa sugli screening oncologici SORRIDI ALLA VITA FAI PREVENZIONE ENTE PARTNER: Regione

Dettagli

Una Rete Istituzionale al servizio dell educazione educazione alimentare nelle scuole. 04/03/2010 dr.ssa Elena Alonzo Direttore SIAN ASP Catania

Una Rete Istituzionale al servizio dell educazione educazione alimentare nelle scuole. 04/03/2010 dr.ssa Elena Alonzo Direttore SIAN ASP Catania Una Rete Istituzionale al servizio dell educazione educazione alimentare nelle scuole Piano Nazionale Prevenzione 2005-2007 Obesità quale problema di salute prioritario in : Donne in età fertile bambini

Dettagli

Le Buone Pratiche per Guadagnare salute

Le Buone Pratiche per Guadagnare salute Le Buone Pratiche per Guadagnare salute Dott.ssa Daniela Galeone ROMA, Auditorium Lungotevere Ripa 25 ottobre 2011 Un allarme mondiale: l impatto delle malattie croniche Le malattie croniche non trasmissibili

Dettagli

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI

Dettagli

SEMINARIO DI LAVORO PER L AVVIO E LA COSTITUZIONE DI «RETI DI SCUOLE»

SEMINARIO DI LAVORO PER L AVVIO E LA COSTITUZIONE DI «RETI DI SCUOLE» PROGRAMMA P.I.P.P.I. Programma di Intervento Per la Prevenzione dell Istituzionalizzazione di bambini e ragazzi che vivono in famiglie negligenti SEMINARIO DI LAVORO PER L AVVIO E LA COSTITUZIONE DI «RETI

Dettagli

CAP. 1 -IL SISTEMA DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO

CAP. 1 -IL SISTEMA DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO CAP. 1 -IL SISTEMA DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO 1.1 - IL MODELLO TEORICO DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DEI SERVIZI ED INTERVENTI SOCIALI DI AMBITO L EAS per attuare il controllo esterno sull azione si

Dettagli

PATTO DI TEAM DELLA SCUOLA PRIMARIA

PATTO DI TEAM DELLA SCUOLA PRIMARIA PATTO DI TEAM DELLA SCUOLA PRIMARIA 1. Il Patto di Team è il documento finale attraverso cui il gruppo docente enuncia la propria condivisione rispetto ad alcuni aspetti fondamentali delle tre dimensioni

Dettagli

Nomenclatore Tariffario [tratto dal sito dell Ordine degli Psicologi del Lazio]

Nomenclatore Tariffario [tratto dal sito dell Ordine degli Psicologi del Lazio] Nomenclatore Tariffario [tratto dal sito dell Ordine degli Psicologi del Lazio] CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO 1. Seduta di consulenza e/o sostegno psicologico individuale Min! 35 2. Seduta di consulenza

Dettagli

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Comitato Unico di Garanzia Servizio Risorse Sportello Donna PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Novembre 2012 / Maggio 2013 1 PREMESSA

Dettagli

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca DIREZIONE DIDATTICA STATALE 4 CIRCOLO Rivoli

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca DIREZIONE DIDATTICA STATALE 4 CIRCOLO Rivoli RELAZIONE ILLUSTRATIVA CONTO CONSUNTIVO E. F. 2014 D.I. n 44 del 01/02/2001 *********************************************************** Esaminato dalla Giunta esecutiva il Deliberato dal Consiglio d Istituto

Dettagli

PROGETTO DI INDIVIDUAZIONE E INTERVENTO SU ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

PROGETTO DI INDIVIDUAZIONE E INTERVENTO SU ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO COMUNE DI CASTIGLIONE OLONA Istituto comprensivo C.B. Branda Castiglioni di Castiglione Olona PROGETTO DI INDIVIDUAZIONE E INTERVENTO SU ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO PARTNERS : Comune

Dettagli

DGR 1702/2011 Protocollo d Intesa sottoscritto in data tra REGIONE PUGLIA e UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PUGLIA

DGR 1702/2011 Protocollo d Intesa sottoscritto in data tra REGIONE PUGLIA e UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PUGLIA DGR 1702/2011 Protocollo d Intesa sottoscritto in data 31.8.2011 tra REGIONE PUGLIA e UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PUGLIA per favorire iniziative e progetti di qualità atti a rendere sistematica l attività

Dettagli

Allegato A3 Criteri di valutazione offerta tecnico-qualitativa

Allegato A3 Criteri di valutazione offerta tecnico-qualitativa Allegato A3 Criteri di valutazione offerta tecnico-qualitativa Lotto 3 servizi sociali e complementari per un laboratorio a bassa soglia di accesso per lo sviluppo della capacità occupazionale denominato

Dettagli

Governare il tempo IV Bando l.r. 28/2004 Comune di Melzo Progetto: Melzo user friendly

Governare il tempo IV Bando l.r. 28/2004 Comune di Melzo Progetto: Melzo user friendly Governare il tempo IV Bando l.r. 28/2004 Comune di Melzo Progetto: Melzo user friendly Percorso formativo di accompagnamento III seminario Milano, 25 settembre 2013 Dalla Manifestazione d interesse al

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO Composizione del nucleo interno d valutazione PIANO DI MIGLIORAMENTO Ornella Sipala Angela Scuderi Carmela Perna Sebastiana La Mastra Michela Casciana Nome Ruolo Dirigente Scolastico Docente Scuola Secondaria

Dettagli

COMUNE DI MILANO. Griglia di osservazione dei segnali di rischio: Milano. uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete

COMUNE DI MILANO. Griglia di osservazione dei segnali di rischio: Milano. uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete COMUNE DI MILANO Griglia di osservazione dei segnali di rischio: uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete 2016 Comune di Milano. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Il presente documento

Dettagli

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva Le scelte di politica scolastica, coerentemente all analisi del contesto territoriale e dei bisogni formativi evidenziati nelle Linee Guida georeferenziate, data la criticità e la problematicità delle

Dettagli

L amico speciale cresce a scuola

L amico speciale cresce a scuola SUPERIAMOCI L amico speciale cresce a scuola PROGETTO INTEGRAZIONE SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO 1 Superiamoci progetto inserimento ragazzi con autismo in scuole secondarie di II grado Descrizione del

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente

Dettagli

Progetto Crescere insieme con il modello ICF MONITORAGGIO IN ITINERE

Progetto Crescere insieme con il modello ICF MONITORAGGIO IN ITINERE Progetto Crescere insieme con il modello ICF MONITORAGGIO IN ITINERE Questionario A Come giudichi questa esperienza formativa? abbastanza utile 38% altro inutile Efficace 62% Efficace abbastanza utile

Dettagli

PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO Costruire un sistema duraturo di relazione e di collaborazione tra la scuola e il mondo del lavoro. Attualizzare i saperi alla luce dei

Dettagli

L assistente sanitario nei servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione: Ancona, 26 ottobre 2004 Ass.sanitaria Vannia Ricci A.U.S.L.

L assistente sanitario nei servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione: Ancona, 26 ottobre 2004 Ass.sanitaria Vannia Ricci A.U.S.L. L assistente sanitario nei servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione: Dall ambulatorio libretti sanitari all educazione alla salute e alla sicurezza alimentare Ancona, 26 ottobre 2004 Ass.sanitaria

Dettagli

IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM del

IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM del IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM 36167 del 5-11-2015 Secondo quanto riportato dal DM 850 del 27/10/2015, il periodo di formazione e di prova è finalizzato specificamente

Dettagli