OSSERVAZIONI ENOLOGICHE SU CLONI DI SANGIOVESE COLTIVATI CON DIFFERENTI SISTEMI DI ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "OSSERVAZIONI ENOLOGICHE SU CLONI DI SANGIOVESE COLTIVATI CON DIFFERENTI SISTEMI DI ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE"

Transcript

1 ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE, P. 1 OSSERVAZIONI ENOLOGICHE SU CLONI DI SANGIOVESE COLTIVATI CON DIFFERENTI SISTEMI DI ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE SURIANO S., SAVINO M., LOVINO R., TARRICONE L., LIMOSANI P., CECI G. CRA Unità di Ricerca per l Uva da Tavola e la Vitivinicoltura in ambiente mediterraneo Cantina Sperimentale di Barletta Via Vittorio Veneto BARLETTA, serafino.suriano@entecra.it Lavoro presentato alla 6 edizione di Enoforum, Piacenza, Aprile 2009 Riassunto È stato effettuato uno studio su tre cloni di Sangiovese coltivati con due sistemi di allevamento prodotti nella zona a Nord di Bari.La ricerca è stata condotta nell arco di un biennio di sperimentazione ( ) analizzando le caratteristiche compositive dei mosti e i costituenti fondamentali dei vini.al fine di ridurre il più possibile le fonti di errore e standardizzare le operazioni relative al ciclo di lavorazione, le uve sono state raccolte lo stesso giorno e sottoposte a un identico protocollo di vinificazione presso la Cantina Sperimentale di Barletta. L obiettivo di questo lavoro è stato quello di fornire un ulteriore contributo alla valorizzazione dei vini dell Italia Meridionale confrontando le caratteristiche enologiche di ciascun vino.l andamento climatico nelle due annate ha influenzato in modo determinante la maturazione delle uve e conseguentemente i parametri chimico-fisici dei vini. I dati relativi al grado zuccherino, all acidità titolabile e al ph, hanno evidenziato un discreto livello di maturazione solo nel Il vino che ha fornito i migliori risultati è stato quello ottenuto dal clone AP SG 1 allevato a tendone, sia per il grado alcolico più elevato, sia per il maggior contenuto in sostanze polifenoliche, antocianiche e per la più alta intensità colorante.il profilo antocianico dei vini ha presentato percentuali maggiori di malvidina 3-G. e percentuali minori di antocianine disostituite nel clone BF 30 allevato a Guyot rispetto agli altri due cloni. Introduzione Il Sangiovese ha assunto negli anni un ruolo e una notorietà crescente nel panorama della vitivinicoltura nazionale e internazionale. Oggi a livello mondiale, il Sangiovese è il più diffuso vitigno italiano e la sua coltivazione si va ancor più sviluppando nella maggior parte dei paesi nei quali è presente la vite. E un vitigno tipico della Romagna e da origine a grandi vini rossi come il Brunello di Montalcino, il Carmignano, il Chianti e il Chianti Classico, il Vino Nobile di Montepulciano, vini che godono di una grande fama internazionale e che hanno giustamente attirato l attenzione dei viticoltori di tutto il mondo. Il Sangiovese è tra i vitigni maggiormente coltivati nella regione Puglia, entra a far parte dei 14 vini DOC della Puglia ed è presente nella maggior parte dei vini a IGT pugliesi. Questo vitigno è notoriamente fragile e di composizione variabile, specie in alcuni terroir (climi e terreni) non vocati alla qualità. Per questa ragione si è sempre ricorso all integrazione con uve di varietà diverse. Per le sue caratteristiche antocianiche, il vitigno si dimostra molto sensibile all ambiente e più stabile al variare del terroir; infatti il 75-83% circa è rappresentato da antocianidine sensibili all ambiente e il 17-25% circa da antocianidine più stabili al terroir (Rives, 1961). Ne consegue che i partner ideali del Sangiovese dovrebbero essere quelli più dotati di antocianidine trisostituite e acilate (più stabili) e poco adatte le varietà ricche di antocianidine disostituite (meno stabili). Il vitigno presenta un elevata variabilità fenotipica intravarietale a conferma dell origine policlonale della varietà che ha creato un ampia base genetica. L accumulo di mutazioni geniche e l interazione con l ambiente nonché pressioni selettive realizzate con obiettivi produttivi diversi, ne hanno ulteriormente amplificato la variabilità (Scienza et al., 1999).

2 ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE, P. 2 La selezione clonale ovvero l isolamento e la moltiplicazione vegetativa di individui all interno di una varietà, che manifestano alcuni caratteri di pregio, ha portato ad un elevato numero di cloni, opportunamente studiati e iscritti nel catalogo nazionale delle varietà di viti. Il viticoltore, sulla base di un ampia gamma di materiale clonale ed in riferimento alle loro caratteristiche produttive e qualitative, può scegliere quella più opportuna per l ambiente di coltivazione. L obiettivo di questa ricerca è stato quello di indagare, nell ambito del vitigno Sangiovese, alcuni aspetti enologici di cloni maggiormente diffusi nell area viticola a Nord della Puglia, coltivati con sistema di allevamento a tendone e a controspalliera. Materiali e Metodi La ricerca è stata condotta nell arco di un biennio di sperimentazione ( ) su uve di tre cloni di Sangiovese coltivati nel territorio a Nord della Provincia di Bari. I cloni oggetto di indagine sono stati i seguenti: R 10, BF 30 e AP-SG 1. Le uve del clone BF 30 provengono da un vigneto allevato a controspalliera (Guyot) con distanza tra le file di 2,0 m e sulla fila di 1,5 m (3.333 viti/ettaro). Invece, le uve degli altri due cloni provengono da un altro vigneto allevato a tendone, con sesto di impianto 2,00 per 2,20 m e densità di piante per ettaro pari a 2270, poco distante dal primo appezzamento. Pertanto le influenze relative all ambiente e alle condizioni pedologiche sono risultate identiche per tutti i cloni oggetto di studio. Al fine di ridurre il più possibile le fonti di errore e standardizzare le operazioni relative al ciclo di lavorazione, le uve (100 kg per clone) sono state microvinificate presso la Cantina Sperimentale di Barletta, con un medesimo protocollo di vinificazione di tipo convenzionale. La tecnica di vinificazione è stata eseguita con una pigia-diraspatura dell uva, la raccolta del pigiato in recipienti da 100 litri, la solfitazione con 60 m di SO 2, l inoculo con lieviti selezionati (20 g/100 kg), la macerazione e fermentazione per 8 giorni alla temperatura di 25 C con due follature giornaliere, svinatura e pressatura delle vinacce unendo il vino ottenuto con idropressa a 2,5 Bar al vino di sgrondo. Sul mosto sono state eseguite le analisi dell acidità totale, del ph, degli zuccheri riduttori. I principali acidi organici sono stati determinati ( sia sul mosto che sul vino ) in HPLC secondo Cane (1990). I vini sono stati analizzati dopo un mese dalla svinatura e sottoposti alle seguenti analisi: grado alcolico, zuccheri residui, estratto totale, ph, acidità totale, acidità volatile, acido malico e tartarico secondo i metodi CEE (1990). Sempre sui vini, sono state eseguite le determinazione così come riportato da Di Stefano et.al (1989) e da Di Stefano (1997): polifenoli totali, antociani totali, flavonoidi totali, proantocianidine, flavani reagenti alla vanillina e alla PDAC; - spettro del vino T.Q. da 360 a 700 nm per rilevare i parametri della intensità colorante e della tonalità; - spettro da 360 a 700 nm dei pigmenti eluiti con etanolo cloridrico da policlar SB 100 per la determinazione degli antociani monomeri; - scomposizione dell assorbanza a 520 nm del vino nelle componenti dal (antociani monomeri), dat (pigmenti polimeri decolorabili con SO 2 ) e dtat (pigmenti polimeri non decolorabili con SO 2 ). RISULTATI E DISCUSSIONI Principali caratteristiche dei mosti e dei vini di Sangiovese. In tab.1 sono riportati i dati ponderali delle uve e i risultati analitici dei mosti di cloni Sangiovese. Dall analisi dei dati emerge chiaramente un diverso comportamento dei cloni da un anno all altro. Le differenti condizioni metereologiche verificatesi nelle due annate, specie durante il periodo della fioritura e della maturazione hanno influito sia sull aspetto produttivo che su quello qualitativo. Infatti, nel 2004 per tutti i cloni coltivati sono stati riscontrati pesi medi grappoli superiori e contenuti zuccherini inferiori a quelli della vendemmia successiva. In entrambi gli anni, il clone BF 30 si è contraddistinto per il più elevato peso medio grappolo e peso medio acino. Nonostante ciò,

3 ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE, P. 3 quest ultimo clone ha manifestato nei riguardi del contenuto in zuccheri riduttori risultati migliori del clone R 10 e leggermente inferiori del clone AP SG 1. Il clone R 10 allevato a tendone ha evidenziato un buon peso medio grappolo e una scarsa propensione alla sintesi glucidica. L aspetto ponderale del grappolo e la scarsa concentrazione degli zuccheri sottolineata dal clone R10 in entrambe le annate, è da attribuirsi probabilmente sia a fattori genetici/costituzionali e sia alla forma di allevamento più espansa e vigorosa. Quanto sopra riportato e i risultati analitici delle varie classi di composti polifenolici trovano riscontro da uno studio effettuato sulla caratterizzazione fenolica di uve monoclonali di Sangiovese coltivate in Puglia (Suriano et al. 2005). Tab.1 - Caratteristiche ponderali e chimiche delle uve di Sangiovese Clone - Forma di allevamento R 10 Tendone Peso medio grappolo (g) Peso medio bacca (g) Incidenza vinaccioli peso bacca (%) vendemmia 2004 PH Zuccheri riduttori Brix (%) Ac.T ot. Ac.Tart. Ac.Mal ,1 1,56 3,41 17,4 6,80 7,30 2,40 BF 30 Guyot 437 2,32 1,51 3,40 19,6 6,6 6,92 2,59 AP SG 1 Tendone 370 2,33 1,6 3,35 20,2 7,41 7,39 2,34 vendemmia 2005 Clone - Forma di allevamento R 10 Tendone Peso medio grappolo (g) Peso medio bacca (g) Incidenza vinaccioli peso bacca (%) PH Zuccheri riduttori Brix (%) Ac.T ot. Ac.Tart. Ac.Mal ,4 1,48 3,38 19,4 6,50 6,10 2,76 BF 30 Guyot 320 2,7 1,46 3,43 20,2 6,3 5,9 2,46 AP SG 1 Tendone 295 2,6 1,44 3,42 20,6 6,1 5,3 1,95 Sia nel 2004 che nel 2005, il peso medio bacca è risultato più basso nel clone R10 rispetto agli altri, manifestando valori rispettivamente di 2,1 g e 2,4 g. Per quanto riguarda il quadro acidico dei mosti non sono state rilevate sostanziali differenze tra le due forme di allevamento. Nel 2004 a causa della scarsa maturazione delle uve i valori di acidità totale risultano superiori a quelli dell annata successiva. Dai risultati analitici riportati in tab.2 relativi alla composizione chimico fisica dei vini, è emerso che i cloni hanno presentato differenze più evidenti nel contenuto alcolico, nell estratto totale e meno evidenti nei riguardi dell acidità totale. In generale i vini ottenuti nella vendemmia 2004 hanno evidenziato valori di gradazione alcolica e di estratto secco piuttosto modesti (Fig.1). Nella vendemmia successiva, i risultati ottenuti per i parametri sopra citati sono stati migliori e comunque non sufficientemente alti per la produzione di vini di elevata qualità. Il vino che ha presentato una gradazione alcolica più alta è stato quello ottenuto dal clone AP SG 1 allevato a tendone (11,12% e 11,4% Vol), mentre quello che ha presentato una gradazione alcolica più bassa è stato il vino del clone R 10 (9,6% e 10,6% Vol). Il vino del clone BF 30 ha evidenziato nella vendemmia 2005 tenori in estratto secco maggiori degli altri due. Per quanto riguarda il ph e l acidità totale, il vino del clone R 10 ha mostrato un quadro acidico moderatamente più sostenuto degli altri. Molto probabilmente il sistema di allevamento a tendone, il contenuto in alcol etilico basso e la scarsa concentrazione di potassio nel vino hanno influenzato

4 ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE, P. 4 tali parametri. Nella generalità dei casi i vini più ricchi in alcole sono meno acidi di quelli a bassa gradazione e viceversa. I valori di anidride solforosa sono risultati abbastanza contenuti, così pure i tenori di acidità volatile. Tutti i vini ad un mese dalla svinatura hanno subito la fermentazione malolattica, ad eccezione del clone AP SG 1 nella vendemmia 2005, il quale presenta ancora tenori in acido malico di 1,12. Tab.2 - Composizione chimico-fisica dei vini 1 mese dopo la svinatura Vendemmia 2004 Clone - Forma di allevamento Alcol svolto % Vol Zuccheri riduttori Estratto totale PH Ac.Tot. Ac.Vol. SO 2 totale m Ac.Tart. Ac.Mal. Ac.latt. R 10 Tendone 9,6 2,5 23,8 3,65 4,7 0,4 40 3,05 0,2 1,4 BF 30 Guyot 10,63 2,2 25,2 3,85 4,2 0, ,52 0,1 1,46 AP SG 1 Tendone 11,12 2,2 26,1 3,82 4,65 0,5 42 2,65 1,12 1,02 Vendemmia 2005 Clone - Forma di allevamento Alcol svolto % Vol Zuccheri riduttori Estratto totale PH Ac.Tot. Ac.Vol. SO 2 totale m Ac.Tart. Ac.Mal. Ac.latt. R 10 Tendone 10,6 2 26,8 3,7 4,65 0, ,1 0,15 1,6 BF 30 Guyot 11, ,81 4,5 0, ,2 1,8 AP SG 1 Tendone 11,4 1,9 28,7 3,85 4,45 0, ,2 1, Fig.1 - Estratto totale, alcol e acidità totale dei vini di Sangiovese R 10 BF 30 AP SG 1 R 10 BF 30 AP SG 1 Estratto totale Ac.Tot. Alcol svolto % Vol Alcol % Vol.

5 ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE, P. 5 Composti fenolici dei vini I dati analitici relativi ai costituenti polifenolici dei vini Sangiovese sono riportati in tab.3. Dall esame dei dati, risulta evidente che l andamento climatico piovoso durante l ultimo periodo della maturazione delle uve, specie nel 2004, ha inciso negativamente anche sulla componente fenolica. In generale la concentrazione nel vino delle varie classi di polifenoli non è risultata abbastanza adeguata per l ottenimento di vini da invecchiamento. Il tenore in polifenoli totali, in proantocianidine, in flavonoidi totali e in flavani reagenti alla vanillillina sono stati evidenziati in fig.2. Il vino del clone AP SG 1 allevato a tendone si è distinto positivamente dagli altri perché ha mostrato contenuti più alti in composti fenolici. Quest ultimo clone, nel 2004 e nel 2005, ha presentato concentrazioni in polifenoli totali rispettivamente di 1455 m e di 1674 m, seguito dal clone BF 30 con 1366 m e 1586 m, mentre il vino del clone R 10 è risultato a più basso contenuto. Tab.3 - Composizione polifenolica e indici cromatici dei vini 1 mese dopo la svinatura Composti fenolici AP SG 1 BF30 R 10 AP SG 1 BF 30 R 10 Tendone Guyot Tendone Tendone Guyot Tendone Polifenoli totali F.C. m Flavonoidi totali m Flavonoidi non antocianici m Flavani reag. vanillina - V m Flavani reag. p.d.a.c. m Proantocianidine - P m V/P 0,46 0,52 0,48 0,42 0,56 0,62 Antociani totali m Antociani monomeri m Intensità del colore P.O. 1cm 6,71 6,65 6,28 8,78 7,18 6,64 Tonalità del colore 420/520 P.O. 1cm 0,88 0,91 0,89 0,43 0,48 0, /420 P.O. 1cm -0,13-0,14-0,21-1,29-1,09-1,07 dal 1mm ph vino % 30,7 28,4 23, ,9 16,6 dat 1mm ph vino % 39 35,5 41,6 68,2 65,1 64,7 dtat 1mm ph vino % 30,3 36, , ,7 Fig.2 - Costituenti fenolici dei vini di Sangiovese m AP SG 1 BF30 R 10 AP SG 1 BF 30 R 10 Polifenoli tot. Flavonoidi tot. Flavani reag. Vanillina Proantocianidine

6 ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE, P. 6 Nel 2004, i flavonoidi totali e i flavonoidi meno antociani sono stati rilevati in quantità più elevata nel clone AP SG 1, così come il tenore in flavani reagenti alla vanillina e quelli reagenti alla p.d.a.c.; infatti sono risultati quasi il doppio dei rispettivi valori del clone R 10 a più basso contenuto in catechine. Anche il tenore in proantocianidine del clone AP SG 1 ha fatto vedere un quantitativo decisamente più alto rispetto agli altri due vini. Il rapporto V/L definito come indice di condensazione dei tannini, per tutti i vini è risultato inferiore ad uno e comunque compreso tra 0,42 e 0,62. Il clone AP SG 1 ha evidenziato valori più bassi mentre gli altri cloni hanno mostrato indici più alti e più simili tra loro. Tanto più basso è il rapporto tanto maggiore è il peso molecolare dei tannini, migliore saranno i risultati sulla stabilizzazione del vino. Il colore dei vini Le intensità coloranti, gli antociani totali e gli antociani monomeri sono ben evidenziati nella fig.3. Le differenze si sono rilevate nell ambito delle diverse annate e dei diversi vini. I risultati analitici della vendemmia 2005 hanno manifestato effetto positivo dell andamento climatico su tutti i vini prodotti. E stato riscontrato un contenuto maggiore in antociani totali del 17,8% e in antociani monomeri del 19% (2005) nei vini del clone AP SG 1 in confronto ai vini del clone R 10 allevato a tendone a più basso contenuto. Nella vendemmia 2004, gli antociani monomeri rispetto a quelli totali hanno rappresentato il 67,5% nei vini del clone AP SG 1, il 64,7% nei vini del clone BF 30 e il 57,1% nel clone R10; tale rapporto è sceso nella vendemmia successiva, ma è rimasto più alto nel clone AP SG 1. Le intensità coloranti sono risultate piuttosto modeste per tutti i cloni. Il vino del clone AP SG 1 ha presentato il valore più alto mentre quello del clone R 10 il valore più basso, entrambi sono stati coltivati con sistema di allevamento a tendone. Fig.3 - Intensità colorante, Antociani totali e Antociani monomeri dei vini m Int.Col AP SG 1 BF30 R 10 AP SG 1 BF 30 R 10 2 Antociani totali Antociani monomeri Intensità del colore Il profilo antocianico dei vini a fine fermentazione è rappresentato dalla tabella 4. Si è osservato la totale assenza degli antociani acetati e paracumarati. La malvidina 3-G ha prevalso sulle altre rappresentando in media circa il 49,5% della frazione antocianica totale. Le antocianine disostituite sono rappresentate da peonidina e cianidina, le prime variano rispettivamente tra valori di 11,6% e 12,2%, le altre tra 3,70% e 4,90%. L assenza degli antociani acetati e paracumarati, nonché una buona presenza di antocianine disostituite rendono il vino più esposto a fenomeni di instabilità cromatica. Da rilevare percentuali maggiori di malvidina 3-G. e percentuali minori di antocianine disostituite nel clone BF 30 allevato a Guyot in entrambi gli anni rispetto agli altri due cloni;

7 ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE, P. 7 probabilmente il sistema di allevamento a controspalliera e la componente genetica influenzato positivamente tale caratteristica. hanno Tab.4 - profilo antocianico dei vini 1 mese dopo la svinatura Parametri AP SG 1 BF30 R 10 AP SG 1 BF 30 R 10 Tendone Guyot Tendone Tendone Guyot Tendone Delfinidina 3-G % 14,3 15,2 13,9 13,8 14,9 15,1 Cianidina 3-G % 4,3 3,7 4,9 4,5 4,1 4,6 Petunidina 3-G % 20,3 19,2 20,1 20,1 19,2 20,0 Peonidina 3-G % 11,7 12,0 12,2 11,8 11,6 12,2 Malvidina 3-G % 49,4 49,9 48,9 49,8 50,2 48,1 Acetati % Paracumarati % Nel 2004, i risultati sulla tonalità hanno evidenziato un andamento piuttosto strano per vini giovani e più consoni per vini che hanno subito un certo periodo di invecchiamento; tutti i vini hanno presentato valori della tonalità poco inferiore a 1. Tanto più questo valore si avvicina all unità o addirittura lo supera, tanto più il colore passa dal rosso con riflessi blu, al rosso granato, all aranciato ed al bruno. Anche, il parametro /420 ha mostrato segni tangibili di composti di ossidazione del vino, evidenziando così uno scarso contributo degli antociani al colore. Nel 2005, la situazione è risultata più rispondente alla normalità. La scomposizione dell assorbanza del vino tal quale a 520 nm nelle varie componenti delle singole classi è risultata influenzata sia dal ph che dalla solforosa libera. Anche in questo caso, l effetto annata predomina sulla componente clone/sistema di allevamento. Nel 2005, i valori riscontrati di dal hanno evidenziato un contributo al colore degli antociani liberi piuttosto modesto rispetto all annata precedente. Valori leggermente più alti sono stati riscontrati nei vini del clone AP SG 1. Il contributo maggiore al colore è rappresentato dalla classe di pigmenti sensibili alla solforosa (dta). Nel 2005, nell ambito di questa classe di pigmenti sono state riscontrate differenze più evidenti tra il clone AP SG 1 e il clone R 10. Il contributo da essi apportato è dovuto al fatto che nel corso della fermentazione e nelle prime fasi di affinamento si sono verificate reazioni tra acetaldeide, antociani e flavani con formazione di composti decolorabili. Esaminando la restante quota di assorbanza a 520 dovuta a quelle forme di combinazioni antociani-tannini non più sensibili alla decolorazione con solforosa (dtat), il clone AP SG 1 allevato a tendone ha presentato valori più bassi, evidenziando così di aver raggiunto un livello di stabilità cromatica meno avanzato rispetto agli altri vini. Conclusioni Il presente lavoro si è occupato di uno studio effettuato su tre cloni di Sangiovese, coltivati con due sistemi di allevamento e prodotti in ambiente dell Italia meridionale. L obiettivo è stato quello di confrontare, osservare eventuali differenze e valorizzare i vini della predetta zona. Lo studio è stato condotto nell arco di due annate consecutive e si è occupato delle caratteristiche compositive dei mosti, dei costituenti fondamentali dei vini, delle sostanze polifenoliche e della componente cromatica dei vini stessi. I risultati delle analisi hanno permesso di evidenziare quanto segue: - l effetto annata dovuto al diverso andamento stagionale ha influito in modo determinante sul comportamento dei cloni e sulle caratteristiche enologiche dei vini;

8 ALLEVAMENTO IN AMBIENTE DELL ITALIA MERIDIONALE, P. 8 - i parametri correlati al grado zuccherino, all acidità titolabile e al ph, hanno indicato che le uve dei tre cloni hanno raggiunto un discreto livello di maturazione solo nel 2005 e l uva che ha fornito i migliori risultati è stata quella derivante dal clone AP SG 1 allevato a tendone; - il grado alcolico più alto è stato riscontrato nel vino del clone AP SG 1, mentre quello più basso è stato rilevato nel clone R 10 anch esso allevato a tendone; - la maturità fenolica è stata influenzata dall andamento climatico e comunque i vini non hanno raggiunto un buon livello polifenolico per la produzione dei vini da invecchiamento; - Il clone AP SG 1 ha confermato prestazioni migliori nei riguardi dell intensità colorante e del contenuto in antociani totali e monomeri; - il profilo antocianico dei vini ha presentato leggere differenze dovute a percentuali maggiori di malvidina 3-G. e percentuali minori di antocianine disostituite nel clone BF 30 allevato a Guyot rispetto agli altri due cloni; - nei riguardi del colore dei vini e delle forme di combinazioni degli antociani, il vino del clone AP SG 1 allevato a tendone ha presentato caratteristiche migliori rispetto agli altri. BIBLIOGRAFIA - Calò A. (1987) La selezione clonale. Riv. Vit. Enol., Conegliano, 10, Di Stefano R., Cravero M.C. (1989) - Metodi per lo studio dei polifenoli del vino. L Enotecnico XXV, 5, Di Stefano R., Ummarino I., Gentilini N. (1997) - Alcuni aspetti del controllo di qualità nel campo enologico. Lo stato di combinazione degli antociani. Annali ISE, XXVII, Fregoni M. (2004). Il Sangiovese, vitigno autoctono e internazionale: evoluzione e strategie di sviluppo. Atti del Secondo Simposio Internazionale Il Sangiovese vitigno tipico e internazionale: identità e peculiarità. Firenze, Novembre 2004, Fulcrand H., Duenas M., Salas E., and Chenynier V. (2006) Phenolic Reactions during Winemaking and Aging. American Journale of Enology and Viticulture, (57, 3): Gazzetta Ufficiale CE, n 272 del 3/10/ Iacono F., Campostrini F., Nicolini G. (1993) - Vigneti policlonali ed ottimizzazione delle caratteristiche dei vini.vignevini, XX,12, Mattivi F., Nicolini G., Sanchez C. (1991) - Confronto tra il contenuto polifenolico di vini Marzemino, Pinot nero e Sangiovese dell annata Riv. Vit. Enol., N Ribèreau Gayon P. (1982) - The Anthocyanins of Grapes and Wines, Anthocyanins as Food Colors, ed. P. Markakis, Academic Press, Inc., New York, Rives M. (1961) Bases gènètiques de la sèlection che la Vigne, Ann.Amèlior. Plantes, 11(3) : Scienza A. (1993) Vigneti policlonali e valorizzazione della diversità dei vini. Vignevini, 12, Scienza A., Broncadoro L., Sartori E. (1999) Il Sangiovese: origine, storia, caratteristiche agronomiche di un grande vitigno italiano. L enotecnico 12, Scienza A., Visai C., Conca E., Romano F. (1985) Il profilo antocianico delle uve quale mezzo tassonomico per il riconoscimento dei vitigni rossi. 4 Simposio internazionale di genetica della vite, Verona, aprile. - Suriano S., Tarricone L., (2006) Confronto tra cloni e biotipi di Nero di Troia coltivati nel Nord Barese: risultati di un biennio di ricerche. Vignevini 11, Suriano S., Tarricone L., Savino M., Rossi M.R. (2005) - Caratterizzazione fenolica di uve monoclonali di Sangiovese coltivate in Puglia. L Enologo, XLI, 10, Suriano S., Tarricone L., Savino M., Rossi M.R. (2005) Caratterizzazione fenolica di uve di Aglianico e Uva di Troia coltivate nel Nord Barese. L Enologo, XLI, 12,

EFFETTI DELLA VINIFICAZIONE A GRADIENTE SULLE CARATTERISTICHE ENOLOGICHE DI VINI DI NERO DI TROIA IN PUGLIA

EFFETTI DELLA VINIFICAZIONE A GRADIENTE SULLE CARATTERISTICHE ENOLOGICHE DI VINI DI NERO DI TROIA IN PUGLIA EFFETTI DELLA VINIFICAZIONE A GRADIENTE SULLE CARATTERISTICHE ENOLOGICHE DI VINI DI NERO DI TROIA IN PUGLIA EFFECTS OF GRADIENT VINIFICATION ON WINE NERO DI TROIA Savino M., Suriano S., Mazzone F., Nobile

Dettagli

TECNICHE ENOLOGICHE PER L INCREMENTO DEL COLORE NEI VINI OTTENUTI DA SANGIOVESE IN PUREZZA

TECNICHE ENOLOGICHE PER L INCREMENTO DEL COLORE NEI VINI OTTENUTI DA SANGIOVESE IN PUREZZA GIANNETTI ET AL., TECNICHE ENOLOGICHE PER L INCREMENTO DEL COLORE NEI VINI SANGIOVESE, PAG. 1 TECNICHE ENOLOGICHE PER L INCREMENTO DEL COLORE NEI VINI OTTENUTI DA SANGIOVESE IN PUREZZA GIANNETTI F., BALDI

Dettagli

LA COMPONENTE POLIFENOLICA DI VINI AGLIANICO PRODOTTI CON TECNICHE INNOVATIVE

LA COMPONENTE POLIFENOLICA DI VINI AGLIANICO PRODOTTI CON TECNICHE INNOVATIVE LIMOSANI ET AL., LA COMPONENTE FENOLICA DI VINI AGLIANICO PRODOTTI CON TECNOLOGIE INNOVATIVE, PAG. 1 LA COMPONENTE POLIFENOLICA DI VINI AGLIANICO PRODOTTI CON TECNICHE INNOVATIVE LIMOSANI P., SAVINO M.,

Dettagli

IL SANGIOVESE: CONFRONTO FRA TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONI INNOVATIVE IN PUGLIA

IL SANGIOVESE: CONFRONTO FRA TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONI INNOVATIVE IN PUGLIA LOVINO ET AL. IL SANGIOVESE: CONFRONTO TRA TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE INNOVATIVE IN PUGLIA, PAG. 1 IL SANGIOVESE: CONFRONTO FRA TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONI INNOVATIVE IN PUGLIA R. LOVINO, G. CHIEPPA,

Dettagli

IL MONTEPULCIANO: CONFRONTO FRA TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE INNOVATIVE IN PUGLIA

IL MONTEPULCIANO: CONFRONTO FRA TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE INNOVATIVE IN PUGLIA CHIEPPA ET AL. IL MONTEPULCIANO: CONFRONTO FRA TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE INNOVATIVE IN PUGLIA, PAG. 1 IL MONTEPULCIANO: CONFRONTO FRA TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE INNOVATIVE IN PUGLIA CHIEPPA G., LOVINO

Dettagli

CONFRONTO DI TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE IN ROSSO DI UVE NERO TROIA

CONFRONTO DI TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE IN ROSSO DI UVE NERO TROIA LOVINO, CECI. CONFRONTO DI TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE IN ROSSO DI UVE NERO DI TROIA, PAG. 1 CONFRONTO DI TECNOLOGIE DI VINIFICAZIONE IN ROSSO DI UVE NERO TROIA DI R. LOVINO, G. CECI C.R.A Consiglio per

Dettagli

Caratteristiche vegetative e produttive di 20 biotipi di Cannonau

Caratteristiche vegetative e produttive di 20 biotipi di Cannonau Caratteristiche vegetative e produttive di 20 biotipi di Cannonau relatore Franco FRONTEDDU Dorgali 25 ottobre 2016 Progetto di ricerca N.O.V.E.S. (Nuovi Orientamenti per la Viticoltura ed Enologia Sarda)

Dettagli

NERO D AVOLA Numero iscrizione registro nazionale delle varietà di vite Codice: 046

NERO D AVOLA Numero iscrizione registro nazionale delle varietà di vite Codice: 046 NERO D AVOLA Numero iscrizione registro nazionale delle varietà di vite Codice: 046 Sinonimi: Calabrese dolce, Calavrese d Avola, Calabrese di Vittoria, Niureddu calavrisi. Importanza e diffusione: Il

Dettagli

EFFETTI DEI TEMPI DI MACERAZIONE SULLA COMPOSIZIONE FENOLICA E L EVOLUZIONE DEL COLORE IN VINI PRODOTTI DA TRE DIVERSE VARIETA DI UVA.

EFFETTI DEI TEMPI DI MACERAZIONE SULLA COMPOSIZIONE FENOLICA E L EVOLUZIONE DEL COLORE IN VINI PRODOTTI DA TRE DIVERSE VARIETA DI UVA. VINI PRODOTTI DA TRE DIVERSE VARIETA DI UVA, PAGINA 1 EFFETTI DEI TEMPI DI MACERAZIONE SULLA COMPOSIZIONE FENOLICA E L EVOLUZIONE DEL COLORE IN VINI PRODOTTI DA TRE DIVERSE VARIETA DI UVA. F. Giannetti,

Dettagli

*C.R.A. UTV Cantina Sperimentale di Barletta Via Vittorio Veneto, Barletta Italia,

*C.R.A. UTV Cantina Sperimentale di Barletta Via Vittorio Veneto, Barletta Italia, LOVINO ET AL., ATTITUDINE SPUMANTISTICA DI UVE AUTOCTONE PUGLIESI, PAG. 1 STUDIO PRELIMINARE SULL ATTITUDINE SPUMANTISTICA DI UVE AUTOCTONE PUGLIESI: VERDECA, GRECO B., NEGRO AMARO, MALVASIA N. DI LECCE,

Dettagli

APPLICAZIONE IN FASE DI MACERAZIONE DI FORMULATI ENZIMATICI SPERIMENTALI SU SANGIOVESE

APPLICAZIONE IN FASE DI MACERAZIONE DI FORMULATI ENZIMATICI SPERIMENTALI SU SANGIOVESE BUCELLI ET AL., APPLICAZIONE IN FASE DI MACERAZIONE DI FORMULATI ENZIMATICI SPERIMENTALI SU SANGIOVESE. PAG. 1 APPLICAZIONE IN FASE DI MACERAZIONE DI FORMULATI ENZIMATICI SPERIMENTALI SU SANGIOVESE BUCELLI

Dettagli

-Coordinamento : CRA- Centro di ricerca per l Enologia (CRA_ENO) via P.Micca, 35-Asti Responsabile scientifico : dott.ssa Antonella Bosso

-Coordinamento : CRA- Centro di ricerca per l Enologia (CRA_ENO) via P.Micca, 35-Asti Responsabile scientifico : dott.ssa Antonella Bosso Applicazione norme europee di vinificazione biologica e miglioramento della qualità e della conservabilità dei vini biologici nel rispetto delle peculiarità territoriali PROGETTO EUVINBIO -Coordinamento

Dettagli

AMA 2010 IL VIGNETO Con l annata 2010 nasce questo nuovo Chianti Classico. La superficie totale a vigneto specializzato di proprietà del Castello di Ama ammonta a circa 90 ettari, di questi circa 65 ettari

Dettagli

Proseguiamo e concludiamo in questo numero la

Proseguiamo e concludiamo in questo numero la inserto I PORTINNESTI DELLA VITE / A cura di GIOVANNI NIGRO - Centro Ricerche Produzioni Vegetali e MIRKO MELOTTI - Astra Innovazione e Sviluppo Crpv Proseguiamo e concludiamo in questo numero la panoramica

Dettagli

VINIFICAZIONI INNOVATIVE DI UVE CESANESE CON TECNICHE DI PREOSSIDAZIONE E MACERAZIONE DIFFERITA

VINIFICAZIONI INNOVATIVE DI UVE CESANESE CON TECNICHE DI PREOSSIDAZIONE E MACERAZIONE DIFFERITA GAROFOLO ET AL. ET AL., VINIFICAZIONI INNOVATIVE DI UVE CESANESE, PAG. 1 VINIFICAZIONI INNOVATIVE DI UVE CESANESE CON TECNICHE DI PREOSSIDAZIONE E MACERAZIONE DIFFERITA Aldo GAROFOLO, Stefano FAVALE*,

Dettagli

Prove di confronto Cloni e Biotipi di Cannonau in Agro di Dorgali «Loc. Oddoene»

Prove di confronto Cloni e Biotipi di Cannonau in Agro di Dorgali «Loc. Oddoene» Prove di confronto Cloni e Biotipi di Cannonau in Agro di Dorgali «Loc. Oddoene» Dorgali 25 Ottobre 2016 Onofrio Graviano Luca Demelas Gabriele Musa Laboratorio analisi Confronto cloni Cannnonau Dorgali

Dettagli

Sperimentazione in scala di cantina presso azienda Capodarco (Grottaferrata- Roma)

Sperimentazione in scala di cantina presso azienda Capodarco (Grottaferrata- Roma) Sperimentazione in scala di cantina presso azienda Capodarco (Grottaferrata- Roma) Prof. Marco Esti Dipartimento per l Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF) Università dellatuscia

Dettagli

RICERCA ENOLOGICA PER LA VALORIZZAZIONE DEI VINI LIGURI

RICERCA ENOLOGICA PER LA VALORIZZAZIONE DEI VINI LIGURI RICERCA ENOLOGICA PER LA VALORIZZAZIONE DEI VINI LIGURI A cura di: Vincenzo GERBI e Luca ROLLE Di.Va.P.R.A. - Microbiologia e Industrie Agrarie OBIETTIVI PROGRAMMA REGIONALE Aspetti scientifici Caratterizzazione

Dettagli

ETA DELLA VITE. II. INFLUENZA SULLA QUALITA DELL UVA E DEL VINO

ETA DELLA VITE. II. INFLUENZA SULLA QUALITA DELL UVA E DEL VINO ZUFFEREY ET MAIGRE, ETA DELLA VITE. II. INFLUENZA SULLA QUALITA DELL UVA E DEL VINO, P.1 ETA DELLA VITE. II. INFLUENZA SULLA QUALITA DELL UVA E DEL VINO V. ZUFFEREY 1, D. MAIGRE 2 Station de recherche

Dettagli

La gestione della potatura secca e verde del Cannonau ai fini dell'ottenimento di prodotti di qualità

La gestione della potatura secca e verde del Cannonau ai fini dell'ottenimento di prodotti di qualità Dorgali 25 ottobre 2016 La gestione della potatura secca e verde del Cannonau ai fini dell'ottenimento di prodotti di qualità Luciano De Pau Daniela Satta Servizio Arboricoltura La forma di allevamento

Dettagli

LA SELEZIONE CLONALE VCR DEL SANGIOVESE

LA SELEZIONE CLONALE VCR DEL SANGIOVESE LA SELEZIONE CLONALE DEL SANGIOVESE LA SELEZIONALE CLONALE DEL SANGIOVESE I PRIMI CLONI VENGONO OMOLOGATI CON DPR 1164 DEL 24.12.1969. SI TRATTA DI: SANGIOVESE R10 (biotipo toscano) SANGIOVESE R24 (biotipo

Dettagli

CONTRIBUTO ALLA VALORIZZAZIONE DEL GERMOPLASMA VITICOLO: VALUTAZIONE DI VITIGNI MINORI DELLA PROVINCIA DI AREZZO

CONTRIBUTO ALLA VALORIZZAZIONE DEL GERMOPLASMA VITICOLO: VALUTAZIONE DI VITIGNI MINORI DELLA PROVINCIA DI AREZZO GIANNETTI ET AL., CONTRIBUTO ALLA VALORIZZAZIONE DEL GERMOPLASMA VITICOLO: VITIGNI MINORI ARETINI, PAG. 1 CONTRIBUTO ALLA VALORIZZAZIONE DEL GERMOPLASMA VITICOLO: VALUTAZIONE DI VITIGNI MINORI DELLA PROVINCIA

Dettagli

modulo LA VINIFICAZIONE LA VINIFICAZIONE unità didattiche VINIFICAZIONE IN BIANCO ore richieste: 2 ore di lezione, con osservazioni in CANTINA

modulo LA VINIFICAZIONE LA VINIFICAZIONE unità didattiche VINIFICAZIONE IN BIANCO ore richieste: 2 ore di lezione, con osservazioni in CANTINA modulo LA VINIFICAZIONE LA VINIFICAZIONE unità didattiche VINIFICAZIONE IN ROSSO VINIFICAZIONE IN BIANCO MACERAZIONE CARBONICA ore richieste: 2-3 ore di lezione integrate da osservazioni/sperimentazioni

Dettagli

Fermentazione acetaldeide sotto controllo!

Fermentazione acetaldeide sotto controllo! Fermentazione acetaldeide sotto controllo! A cura dell Ufficio Tecnico Tebaldi srl Nella fermentazione alcolica l acetaldeide rappresenta fino al 90% delle aldeidi, composti carbonilici presenti nel vino

Dettagli

Cod. EM1U3. Determinazione dell epoca di vendemmia

Cod. EM1U3. Determinazione dell epoca di vendemmia Rosario DI GAETANO Scuola Enologica di Conegliano Cod. EM1U3 Determinazione dell epoca di vendemmia Raccolta dell Uva Determinazione dell epoca più opportuna della vendemmia Tipologia di vendemmia Controlli

Dettagli

Protocollo sperimentale per la produzione di vini senza solfiti. Dr.ssa Graziana Grassini

Protocollo sperimentale per la produzione di vini senza solfiti. Dr.ssa Graziana Grassini Protocollo sperimentale per la produzione di vini senza solfiti Dr.ssa Graziana Grassini SO2 e salute Viene impiegata in tutti i campi alimentari: Vino, aceto, bevande a base di succo di frutta, baccalà,

Dettagli

EFFETTO DI COFERMENTAZIONE DEL SANGIOVESE CON UVE A BACCA BIANCA E NERA

EFFETTO DI COFERMENTAZIONE DEL SANGIOVESE CON UVE A BACCA BIANCA E NERA ZOMBARDO EL AL., EFFETTO DI COFERMENTAZIONE DEL SANGIOVESE CON UVE A BACCA BIANCA E NERA, PAG. 1 EFFETTO DI COFERMENTAZIONE DEL SANGIOVESE CON UVE A BACCA BIANCA E NERA A. ZOMBARDO, S. PUCCIONI, A.M. EPIFANI,

Dettagli

L EVOLUZIONE ORGANOLETTICA DELLE UVE IN FUNZIONE DELLE CONDIZIONI DI MATURAZIONE

L EVOLUZIONE ORGANOLETTICA DELLE UVE IN FUNZIONE DELLE CONDIZIONI DI MATURAZIONE L EVOLUZIONE ORGANOLETTICA DELLE UVE IN FUNZIONE DELLE CONDIZIONI DI MATURAZIONE In accordo con il REG 822/2001/CE diretto a regolamentare produzione e commercio del vino: "IL VINO E' IL PRODOTTO OTTENUTO

Dettagli

Edizioni L Informatore Agrario

Edizioni L Informatore Agrario www.informatoreagrario.it Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi

Dettagli

L UVA E GLI INDICI DI QUALITA

L UVA E GLI INDICI DI QUALITA L UVA E GLI INDICI DI QUALITA PERCORSI ABILITANTI SPECIALI, 2014, CLASSE A057 e A058 Università degli Studi della Basilicata Prof.ssa Angela Carlucci INDUSTRIE AGRARIE E MECCANIZZAZIONE L ACINO La qualità

Dettagli

LA VARIABILITA DEL COLORE IN VINI ROSATI DELL ITALIA MERIDIONALE

LA VARIABILITA DEL COLORE IN VINI ROSATI DELL ITALIA MERIDIONALE LA VARIABILITA DL COLOR IN VINI ROSATI DLL ITALIA MRIDIONAL * R. Lovino, G.*Ceci *C.R.A. UTV Cantina Sperimentale di Barletta Via Vittorio Veneto,26 75 Barletta Italia. -mail: raffaele.lovino@entecra.it

Dettagli

SAN FELICE. CHIANTI CLASSICO Docg Vendemmia Tenute dell Agricola San Felice (Castelnuovo Berardenga, Siena)

SAN FELICE. CHIANTI CLASSICO Docg Vendemmia Tenute dell Agricola San Felice (Castelnuovo Berardenga, Siena) SAN FELICE CHIANTI CLASSICO Docg Vendemmia 2000 Ubicazione vigneti Altitudine Caratteristiche del terreno Sistema di allevamento Tenute dell (Castelnuovo Berardenga, Siena) di medio impasto e ricco di

Dettagli

Chimica Enologica e Analisi di Laboratorio 6 CFU

Chimica Enologica e Analisi di Laboratorio 6 CFU Anno Accademico 2015/2016 Chimica Enologica e Analisi di Laboratorio 6 CFU Prof. Marco Rissone Obiettivi del corso Il Corso si propone di far conseguire conoscenze e competenze sufficienti per valutare

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE POLIFENOLICA ED AROMATICA DI VINI BARBERA

CARATTERIZZAZIONE POLIFENOLICA ED AROMATICA DI VINI BARBERA LANATI ET AL., CARATTERIZZAZIONE POLIFENOLICI ED AROMATICA DI VINI BARBERA, PAG. 1 CARATTERIZZAZIONE POLIFENOLICA ED AROMATICA DI VINI BARBERA Donato LANATI, Dora MARCHI Enosis Meraviglia Articolo tratto

Dettagli

La maturazione del Glera

La maturazione del Glera GLERA: GLI STUDI DEL CREA PER LA SUA COLTIVAZIONE AGRONOMIA, FISIOLOGIA, GENETICA, DIFESA La maturazione del Glera Dr Patrick Marcuzzo CREA - VIT Susegana, Tv 14 dicembre 2016 La maturazione inzia con

Dettagli

EFFETTI DELLA VINIFICAZIONE A GRADIENTE SULLE CARATTERISTICHE ENOLOGICHE DI VINI DI NERO DI TROIA IN PUGLIA

EFFETTI DELLA VINIFICAZIONE A GRADIENTE SULLE CARATTERISTICHE ENOLOGICHE DI VINI DI NERO DI TROIA IN PUGLIA EFFETTI DELLA VINIFICAZIONE A GRADIENTE SULLE CARATTERISTICHE ENOLOGICHE DI VINI DI NERO DI TROIA IN PUGLIA Savino M., Suriano S., Mazzone F., Nobile T., Tarricone L. C.R.A. Unità di ricerca per l uva

Dettagli

Vinificazione di uve Alvarega e Cuscusedda

Vinificazione di uve Alvarega e Cuscusedda Vinificazione di uve Alvarega e Cuscusedda Onofrio Graviano Gabriele Musa - Luca Demelas Alvarega e Cuscusedda Due casi di valorizzazione dal territorio L areale viticolo Alvarega E una varietà a bacca

Dettagli

28 marzo 2013 ASTRA Tebano Castellari Lorena e Jacopo Giovannini SELEZIONE DI LIEVITI AUTOCTONI PER LA VALORIZZAZIONE DI VINI ALBANA E SANGIOVESE DI

28 marzo 2013 ASTRA Tebano Castellari Lorena e Jacopo Giovannini SELEZIONE DI LIEVITI AUTOCTONI PER LA VALORIZZAZIONE DI VINI ALBANA E SANGIOVESE DI 28 marzo 2013 ASTRA Tebano Castellari Lorena e Jacopo Giovannini SELEZIONE DI LIEVITI AUTOCTONI PER LA VALORIZZAZIONE DI VINI ALBANA E SANGIOVESE DI UN AZIENDA DELL IMOLESE Premessa Lieviti indigeni/autoctoni

Dettagli

Esperienze di produzione di vini in assenza di anidride solforosa C.Riponi, L.Pirrone, F.Chinnci, F.Sonni, N.Natali. Vicenza 12 dicembre 2009

Esperienze di produzione di vini in assenza di anidride solforosa C.Riponi, L.Pirrone, F.Chinnci, F.Sonni, N.Natali. Vicenza 12 dicembre 2009 Esperienze di produzione di vini in assenza di anidride solforosa C.Riponi, L.Pirrone, F.Chinnci, F.Sonni, N.Natali Vicenza 12 dicembre 2009 Negli ultimi anni la ricerca nel settore alimentare è stata

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE VARIETALE DELLA CV. VRANAC DEL MONTENEGRO. PRIMI RISULTATI.

CARATTERIZZAZIONE VARIETALE DELLA CV. VRANAC DEL MONTENEGRO. PRIMI RISULTATI. CARATTERIZZAZIONE VARIETALE DELLA CV. VRANAC DEL MONTENEGRO. PRIMI RISULTATI. R. Guaschino (1), A. Asproudi (1), M. Bogicevic (2), E. Bertolone (1) e D. Borsa (1) (1) CRA Centro di Ricerca per l Enologia

Dettagli

Indici di maturazione per la maturità tecnologica dell uva

Indici di maturazione per la maturità tecnologica dell uva Indici di maturazione per la maturità tecnologica dell uva Categories : Anno 2017, N. 264-15 ottobre 2017 di Gennaro Pisciotta Visto il carattere divulgativo e pratico dell articolo, che però non deve

Dettagli

Relazione Finale. Ombreggiamento della fascia produttiva in Vitis vinifera: effetti sulla composizione polifenolica delle bacche Parte 2

Relazione Finale. Ombreggiamento della fascia produttiva in Vitis vinifera: effetti sulla composizione polifenolica delle bacche Parte 2 Relazione Finale Ombreggiamento della fascia produttiva in Vitis vinifera: effetti sulla composizione polifenolica delle bacche Parte 2 Candidato: Lorenzo Olivero Relatore: dott.ssa Silvia Guidoni Correlatore:

Dettagli

Le analisi del vino in una produzione fai da te

Le analisi del vino in una produzione fai da te Le analisi del vino in una produzione fai da te Categories : Anno 2016, N. 237 - luglio 2016 di Marco Sollazzo Una procedura sottovalutata ma fondamentale nel migliorare la produzione casalinga di vino

Dettagli

Pag. 1 di 6 Consorzio per la Revisione n: 20 Tutela dell Asti LISTINO PREZZI

Pag. 1 di 6 Consorzio per la Revisione n: 20 Tutela dell Asti LISTINO PREZZI Pag. 1 di 6 PROVA COSTO ( ) Acido gluconico - LC massa metodo Consorzio MC 56 40,00 Acidi Idrossicinnamil tartarici - HPLC Acidità totale prova accreditata OIV MP15 3,00 Acidità totale metodo Consorzio

Dettagli

SangioveSE R 10 R 24. Sangiovese

SangioveSE R 10 R 24. Sangiovese Sangiovese Vitigno di origine toscana secondo tutti gli autori o comunque dell Appennino tosco-emiliano. Ha trovato ampia diffusione in tutta l Italia centrale distinguendosi in biotipi diversi. Più recente

Dettagli

Lettura DEFINIZIONI DI MOSTI E VINI - OIV

Lettura DEFINIZIONI DI MOSTI E VINI - OIV Lettura DEFINIZIONI DI MOSTI E VINI - OIV Mosti Mosto d uva (18/73) Prodotto liquido ottenuto da uva fresca, sia spontaneamente sia mediante processi fisici, quali: pigiatura (*), diraspatura (*), sgrondatura

Dettagli

DALL UVA AL MOSTO. Struttura del grappolo e composizione chimica dell uva

DALL UVA AL MOSTO. Struttura del grappolo e composizione chimica dell uva DALL UVA AL MOSTO Struttura del grappolo e composizione chimica dell uva L infruttescenza della vite è un grappolo composto che si presenta, a seconda del vitigno, con forme e dimensioni diverse. Il peso

Dettagli

Variabilità della vigoria in vigneti di diverse aree viticole: cause e possibili soluzioni tecniche

Variabilità della vigoria in vigneti di diverse aree viticole: cause e possibili soluzioni tecniche Variabilità della vigoria in vigneti di diverse aree viticole: cause e possibili soluzioni tecniche G. Allegro, I. Filippetti, G. Valentini Dipartimento di Scienze Agrarie Università di Bologna La relazione

Dettagli

FILIERA UVA. Analisi del processo di vinificazione attraverso sistemi innovativi (obiettivo 3.4).

FILIERA UVA. Analisi del processo di vinificazione attraverso sistemi innovativi (obiettivo 3.4). FILIERA UVA Consolidamento di tecniche innovative per la qualificazione delle uve al conferimento presso le cantine e per il controllo del processo di vinificazione Analisi del processo di vinificazione

Dettagli

RELAZIONE DEL PROGETTO RECUPERO DEL NIBIO DI TASSAROLO ANNO 2006 A cura dei Tecnici del Centro

RELAZIONE DEL PROGETTO RECUPERO DEL NIBIO DI TASSAROLO ANNO 2006 A cura dei Tecnici del Centro RELAZIONE DEL PROGETTO RECUPERO DEL NIBIO DI TASSAROLO ANNO 2006 A cura dei Tecnici del Centro Introduzione Nell anno 2000 il Centro Sperimentale Vitivinicolo Tenuta Cannona di Carpeneto venne contattato

Dettagli

ALLEGATO A. Classificazione delle varietà di vite per la produzione di uve da vino nella Regione Liguria

ALLEGATO A. Classificazione delle varietà di vite per la produzione di uve da vino nella Regione Liguria ALLEGATO A Classificazione delle varietà di vite per la produzione di uve da vino nella Regione Liguria 1. Generalità La classificazione delle varietà di vite per la produzione di uve da vino, di seguito

Dettagli

Gli spumanti piemontesi metodo classico. Asti 27 Ottobre 2012 ore 9.00 Camera di Commercio di Asti

Gli spumanti piemontesi metodo classico. Asti 27 Ottobre 2012 ore 9.00 Camera di Commercio di Asti Gli spumanti piemontesi metodo classico Asti 27 Ottobre 2012 ore 9.00 Camera di Commercio di Asti CRA-ENO CENTRO DI RICERCA PER L ENOLOGIA Progetto Tradizione Spumante in Piemonte: verifica di selezioni

Dettagli

PROPOSTE INNOVATIVE SULLA TECNOLOGIA DI PRODUZIONE DI VINI DA UVE ROSSE AD ELEVATA ACIDITÀ.

PROPOSTE INNOVATIVE SULLA TECNOLOGIA DI PRODUZIONE DI VINI DA UVE ROSSE AD ELEVATA ACIDITÀ. CIOLFI G., TECNOLOGIA INNOVATIVA PER LA PRODUZIONE DI ROSSI DA UVE AD ALTA ACIDITÀ, PAG. 1 PROPOSTE INNOVATIVE SULLA TECNOLOGIA DI PRODUZIONE DI VINI DA UVE ROSSE AD ELEVATA ACIDITÀ. Gaetano CIOLFI Istituto

Dettagli

SIECZKOWSKI, BERGAGLIO - SELEZIONE DI UN CEPPO DI LIEVITO SPECIFICO PER IL VITIGNO SYRAH PAG. 1

SIECZKOWSKI, BERGAGLIO - SELEZIONE DI UN CEPPO DI LIEVITO SPECIFICO PER IL VITIGNO SYRAH PAG. 1 SIECZKOWSKI, BERGAGLIO - SELEZIONE DI UN CEPPO DI LIEVITO SPECIFICO PER IL VITIGNO SYRAH PAG. 1 SELEZIONE DI UN CEPPO DI LIEVITO SPECIFICO PER IL VITIGNO SYRAH Nathalie Sieczkowski - Servizio Tecnico Martin

Dettagli

Ottimo termico per la sintesi antocianica

Ottimo termico per la sintesi antocianica Ottimo termico per la sintesi antocianica 29 C 17 C Per la sintesi degli antociani è sufficiente il 30% della luce esterna e temperature non troppo elevate (più colore a 25 C che non a 30) 7 agosto 1 30

Dettagli

BARBERA CVT 83. Vitigni del Piemonte Varietà e Cloni

BARBERA CVT 83. Vitigni del Piemonte Varietà e Cloni BARBERA CVT 83 Origine: Calosso (AT). Anno di omologazione: 2001. Nucleo di premoltiplicazione: CE.PRE.MA.VI.- Regione Piemonte. Vigneto di riferimento: Scurzolengo (AT); collinare, terreno medio impasto,

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL VINO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA MATERA ai sensi del decreto 6 luglio 2005 G.U. n.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL VINO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA MATERA ai sensi del decreto 6 luglio 2005 G.U. n. DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL VINO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA MATERA ai sensi del decreto 6 luglio 2005 G.U. n.163 del 15/07/2005 Art.1 Denominazione dei vini La denominazione di origine controllata

Dettagli

"Il recupero dei vitigni minori del Levante ligure: accademia o risorsa?"

Il recupero dei vitigni minori del Levante ligure: accademia o risorsa? "Il recupero dei vitigni minori del Levante ligure: accademia o risorsa?" Franco MANNINI Istituto Protezione Sostenibile delle Piante CNR Unità di Grugliasco (TO) La vitivinicoltura delle 5 Terre, Vernazza

Dettagli

DOLCETTO CVT 8. Vitigni del Piemonte Varietà e Cloni

DOLCETTO CVT 8. Vitigni del Piemonte Varietà e Cloni DOLCETTO CVT 8 Origine: Alba (CN). Anno di omologazione: 2001. Vigneto di riferimento: La Morra (CN); collinare, terreno medio impasto, controspalliera potata a Guyot, densità di impianto 3250 ceppi/ha;

Dettagli

VALORIZZAZIONE DEI VITIGNI AUTOCTONI PER IL POTENZIALE FENOLICO DELLE UVE

VALORIZZAZIONE DEI VITIGNI AUTOCTONI PER IL POTENZIALE FENOLICO DELLE UVE RANDELLINI ET AL., VALORIZZAZIONE DEI VITIGNI AUTOCTONI PER IL POTENZIALE FENOLICO DELLE UVE, P.1 VALORIZZAZIONE DEI VITIGNI AUTOCTONI PER IL POTENZIALE FENOLICO DELLE UVE RANDELLINI L., ARMANNI A.B.,

Dettagli

Risultati Progetti su irrigazione, olivo, agricoltura biologica e germoplasma orticole IRRIGAZIONE DELLA VITE NELLE MARCHE

Risultati Progetti su irrigazione, olivo, agricoltura biologica e germoplasma orticole IRRIGAZIONE DELLA VITE NELLE MARCHE UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTÀ DI AGRARIA Risultati Progetti su irrigazione, olivo, agricoltura biologica e germoplasma orticole RIGAZIONE DELLA VITE NELLE MARCHE Microirrigazione: progetti

Dettagli

IL POTERE DELL OZONO. Puro Unico Naturale

IL POTERE DELL OZONO. Puro Unico Naturale IL POTERE DELL OZONO PER Un vino in linea con la natura. Puro Unico Naturale Una boccata d ozono per uve sane e genuine. Uve senza batteri grazie al potere dell ozono. Ottenere un risultato unico è questione

Dettagli

QUANTITÁ E QUALITÁ DEL PRODOTTO UVA

QUANTITÁ E QUALITÁ DEL PRODOTTO UVA QUANTITÁ E QUALITÁ DEL PRODOTTO UVA GIUSEPPE FERRAZZANO, VITALE NUZZO, ASSUNTA MARIA PALESE E GIUSEPPE CELANO UNIVERSITÀ DELLA BASILICATA, DIPARTIMENTO DELLE CULTURE EUROPEE MEDITERRANEE (DICEM) QUANTITÀ

Dettagli

Cabernet Sauvignon Doc Colli Bolognesi

Cabernet Sauvignon Doc Colli Bolognesi Cabernet Sauvignon Doc Colli Bolognesi Bonzarone è vino ottenuto da uve Cabernet Sauvignon prodotte da vigneti di circa quindici anni di età. Le uve vengono raccolte dopo un attenta scelta cominciata con

Dettagli

La Selezione clonale della vite: strategie e modalità operative

La Selezione clonale della vite: strategie e modalità operative La Selezione clonale della vite: strategie e modalità operative Giuseppe Ferroni Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali Università degli Studi di Pisa Seminario Viticoltura Speciale

Dettagli

L enologia varietale per la valorizzazione dei vini di territorio. Rocco Di Stefano

L enologia varietale per la valorizzazione dei vini di territorio. Rocco Di Stefano L enologia varietale per la valorizzazione dei vini di territorio Rocco Di Stefano Principali obiettivi dell enologia varietale: a) produzione di vini dotati di qualità e diversità, b) ottimizzazione dell

Dettagli

Microssigenazione Barbera 2008

Microssigenazione Barbera 2008 ANDREA BUZIO ENOLOGO in collaborazione con WINER Wine making equipments & technologies Microssigenazione Barbera 2008 Il vino utilizzato per la sperimentazione è un Barbera annata 2008 con le seguenti

Dettagli

Benedetta Turchetti Dipartimento di Biologia Applicata Università degli Studi di Perugia Curatore della Collezione dei Lieviti Industriali DBVPG

Benedetta Turchetti Dipartimento di Biologia Applicata Università degli Studi di Perugia Curatore della Collezione dei Lieviti Industriali DBVPG Benedetta Turchetti Dipartimento di Biologia Applicata Università degli Studi di Perugia Curatore della Collezione dei Lieviti Industriali DBVPG ICLAVA Risultati progetto MIPAF - OIGA 18829/2009 Partecipanti

Dettagli

BRENTON. Durello Spumante Brut

BRENTON. Durello Spumante Brut BRENTON Durello Spumante Brut DENOMINAZIONE: Durello Spumante Brut VITIGNI: Durella ZONA DI PRODUZIONE: il vigneto è situato in località Brenton di Roncà a 450 metri sul livello del mare. ANNO IMPIANTO

Dettagli

Tesi di Amit Toledo 2012

Tesi di Amit Toledo 2012 Tesi di Amit Toledo 2012 Un protocollo manuale di macerazione a freddo delle vinacce fermentate è stato utilizzato in via sperimentale presso un azienda della provincia di Firenze durante la vendemmia

Dettagli

CHIRIOTTI EDITORI MAGGIO/GIUGNO 2005 ANNO 34 - N. 197 ISSN

CHIRIOTTI EDITORI MAGGIO/GIUGNO 2005 ANNO 34 - N. 197 ISSN MAGGIO/GIUGNO 2005 ANNO 34 - N. 197 Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB TO - n. 3/2005 - I.P. ISSN 0390-0541 CHIRIOTTI EDITORI 10064 PINEROLO

Dettagli

NOELIA RICCI. Est.1941

NOELIA RICCI. Est.1941 NOELIA RICCI Est.1941 Storia Noelia Ricci è più che un azienda. È un album di famiglia. In queste terre, di proprietà dei Ricci dal 1941, c è innanzitutto l impronta di una grande donna: Noelia, da cui

Dettagli

GRIGNOLINO CVT 113. Vitigni del Piemonte Varietà e Cloni

GRIGNOLINO CVT 113. Vitigni del Piemonte Varietà e Cloni GRIGNOLINO CVT 113 Origine: Cuccaro M.to (AL). Anno di omologazione: 2001. Vigneto di riferimento: Scurzolengo (AT); collinare, terreno medio impasto, controspalliera potata a Guyot, densità di impianto

Dettagli

EN 125 f PROTOCOLLO PRELIEVO CAMPIONI VINO E MOSTO

EN 125 f PROTOCOLLO PRELIEVO CAMPIONI VINO E MOSTO Le modalità di prelievo del campione destinato all analisi sono di fondamentale importanza. L aliquota di vino o mosto conferita al laboratorio deve poter essere riferibile all intera massa dalla quale

Dettagli

RELAZIONE APPLICAZIONE DI XURIAN OPTIMUM NEI VIGNETI IN PRODUZIONE

RELAZIONE APPLICAZIONE DI XURIAN OPTIMUM NEI VIGNETI IN PRODUZIONE Casarsa 28 ottobre 2010 RELAZIONE APPLICAZIONE DI XURIAN OPTIMUM NEI VIGNETI IN PRODUZIONE Terzo anno di prove con applicazione di XURIAN nei terreni della cantina sociale. La prova è continuata presso

Dettagli

Caratteristiche distintive dei vitigni coltivati in Puglia per la produzione dei vini rosati

Caratteristiche distintive dei vitigni coltivati in Puglia per la produzione dei vini rosati Caratteristiche distintive dei vitigni coltivati in Puglia per la produzione dei vini rosati Laura de Palma 1, Luigi Tarricone 2, Vittorino Novello 3 1 Dip. Scienze Agro-Ambientali, Chimica e Difesa Vegetale

Dettagli

DI STEFANO ET AL., NUOVE TECNICHE DI VINIFICAZIONE IN ROSSO, PAG. 1

DI STEFANO ET AL., NUOVE TECNICHE DI VINIFICAZIONE IN ROSSO, PAG. 1 DI STEFANO ET AL., NUOVE TECNICHE DI VINIFICAZIONE IN ROSSO, PAG. 1 NUOVE TECNICHE DI VINIFICAZIONE IN ROSSO Rocco Di Stefano, Antonella Bosso, Loretta Panero, Roberto Follis Istituto Sperimentale per

Dettagli

La produzione di uva e di vino Anno 2004

La produzione di uva e di vino Anno 2004 3 febbraio 2005 La produzione di uva e di vino Anno 2004 L Istat presenta i principali risultati provvisori 1 della vendemmia 2004, ottenuti mediante stime regionali. Dopo gli anomali andamenti climatici

Dettagli

EN 125 j PROTOCOLLO PRELIEVO CAMPIONI VINO E MOSTO

EN 125 j PROTOCOLLO PRELIEVO CAMPIONI VINO E MOSTO Le modalità di prelievo del destinato all analisi sono di fondamentale importanza. L aliquota di vino o mosto conferita al laboratorio deve poter essere riferibile all intera massa dalla quale è stata

Dettagli

Alnus Etna Rosato DOC 2012 Scheda tecnica

Alnus Etna Rosato DOC 2012 Scheda tecnica Custodire vuol dire preservare il territorio, mantenere le tradizioni e rispettare la persona. Da questi valori e dall amore verso una terra meravigliosa come quella Etnea, dove la vite è stata portata

Dettagli

Studi sul Fiano Aromatico di Puglia: dal DNA al vino

Studi sul Fiano Aromatico di Puglia: dal DNA al vino Studi sul Fiano Aromatico di Puglia: dal DNA al vino de Palma L. 1, Tarricone L. 2, Costacurta A. 3, Carparelli P. 4, Novello V. 5 1 DISACD Università di Foggia 2 CRA-UTV, Turi 3 CRA-VIT, Conegliano 4

Dettagli

Microssigenazione Barbera 2008

Microssigenazione Barbera 2008 in collaborazione con Microssigenazione Barbera 2008 Aggiornamento Dicembre 2009 aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Il vino utilizzato per la sperimentazione è un Barbera annata 2008

Dettagli

autocertificazione e prezzo sorgente il vino

autocertificazione e prezzo sorgente il vino autocertificazione e prezzo sorgente il vino IL PRODUTTORE Nome produttore/azienda e ragione sociale: Az. Agr. Lo Zerbone di Fabio Emilio Somazzi Indirizzo: Loc. Rio Zerbone 7; 15078 Rocca Grimalda (AL)

Dettagli

Vinificazione in rosso e bianco

Vinificazione in rosso e bianco Trasformazione dei Prodotti Vinificazione in rosso e bianco Acquisire le basi teoriche per il controllo qualitativo del processo di vinificazione Conoscere i fenomeni che caratterizzano le trasformazioni

Dettagli

1. Introduzione. 40 th World Congress of Vine and Wine

1. Introduzione. 40 th World Congress of Vine and Wine La misura del colore come discriminante nel controllo qualità di vini rossi bulgari Colour measurement as a discriminating factor in quality control of Bulgarian red wines Dora Marchi 1, Donato Lanati

Dettagli

ORPICCHIO. Vitis vinifera L.

ORPICCHIO. Vitis vinifera L. ORPICCHIO Vitis vinifera L. Accessione: M10CM Utilizzazione: Uva da vino Zona di reperimento o provenienza: Provincia di Arezzo Cenni storici: L Orpicchio era coltivato nel Valdarno Superiore almeno fino

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Chimica e laboratorio classe V A Anno scolastico 2008-2009

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Chimica e laboratorio classe V A Anno scolastico 2008-2009 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Chimica e laboratorio classe V A Anno scolastico 2008-2009 ISTITUTO TECNICO AGRARIO Via Scacciapensieri, 8 53100 Siena tel. 0577/332411-332477 FAX 0577/333243 INSEGNANTE: LILIANA

Dettagli

RISULTATI ANALITICI VENDEMMIA 2009

RISULTATI ANALITICI VENDEMMIA 2009 RISULTATI ANALITICI VENDEMMIA 2009 L indagine analitica iniziata nel 2008, tesa a caratterizzare, così come indicato nel Protocollo Operativo, uve e vini delle tre aziende promotrici del progetto Sangioveseperamico,

Dettagli

L annata viticola 2003, in primo piano l acqua.

L annata viticola 2003, in primo piano l acqua. L annata viticola 2003, in primo piano l acqua. La vite è in grado di convivere con disponibilità idriche moderate, ma la stagione viticola 2003 è stata in assoluto la più secca e calda da quando esistono

Dettagli

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PER IL VINO A NETTUNO

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PER IL VINO A NETTUNO DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PER IL VINO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA NETTUNO Progetto Agricoltura Qualità ARSIAL 1 ART. 1 La denominazione di origine controllata Nettuno è riservata ai vini: Nettuno

Dettagli

LA FAMIGLIA. La cantina Chionetti è stata fondata nel 1912 da Giuseppe Chionetti.

LA FAMIGLIA. La cantina Chionetti è stata fondata nel 1912 da Giuseppe Chionetti. LA FAMIGLIA La cantina Chionetti è stata fondata nel 1912 da Giuseppe Chionetti. Per oltre 50 anni è stata condotta dallo storico proprietario Quinto e poi da suo figlio Andrea, che iniziò a esportare

Dettagli

Edizioni L Informatore Agrario

Edizioni L Informatore Agrario www.informatoreagrario.it Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue sucessive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi

Dettagli

PANTELLERIA MOSCATO DI PANTELLERIA PASSITO DI PANTELLERIA D.M. 27/SETTEMBRE/2000 D.O.C.

PANTELLERIA MOSCATO DI PANTELLERIA PASSITO DI PANTELLERIA D.M. 27/SETTEMBRE/2000 D.O.C. PANTELLERIA MOSCATO DI PANTELLERIA PASSITO DI PANTELLERIA D.M. 27/SETTEMBRE/2000 D.O.C. Art 1 La denominazione di origine controllata Moscato di Pantelleria è riservata al vino che risponde alle condizioni

Dettagli

La Selezione clonale della vite: strategie e modalità operative

La Selezione clonale della vite: strategie e modalità operative La Selezione clonale della vite: strategie e modalità operative Giancarlo Scalabrelli Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e agro ambientali, Università degli Studi di Pisa gscalabrelli@agr.unipi.it

Dettagli

Denominazioni di vini esistenti Fascicolo tecnico

Denominazioni di vini esistenti Fascicolo tecnico FASCICOLO TECNICO 1 /9 Numero di fascicolo: PDO-IT-A0699 Denominazioni di vini esistenti Fascicolo tecnico I. NOME/I DA REGISTRARE Cesanese di Olevano Romano (it) Olevano Romano (it) II. ESTREMI DEL RICHIEDENTE

Dettagli

STUDIO DELLA COMPOSIZIONE E DEL POTERE ANTIOSSIDANTE DI PRODOTTI DERIVATI DA MIRTILLI

STUDIO DELLA COMPOSIZIONE E DEL POTERE ANTIOSSIDANTE DI PRODOTTI DERIVATI DA MIRTILLI FILIERA MIRTILLI Valorizzazione della produzione locale attraverso l ottimizzazione delle operazioni lungo la filiera (raccolta, distribuzione del fresco, trasformazioni di alta qualità) Realizzazione

Dettagli

Enologo Paolo Cardu Dr.ssa Donatella Delpiano Dr. Giuseppe Mignemi

Enologo Paolo Cardu Dr.ssa Donatella Delpiano Dr. Giuseppe Mignemi Enologo Paolo Cardu Dr.ssa Donatella Delpiano Dr. Giuseppe Mignemi Nel corso del programma di ricerca è stata utilizzata, per la misura del colore del vino, la procedura basata sull uso delle coordinate

Dettagli

Disciplinare di produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita Brunello di Montalcino Art. 1 Art. 2 Art. 3

Disciplinare di produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita Brunello di Montalcino Art. 1 Art. 2 Art. 3 Disciplinare di produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita Brunello di Montalcino Decreto 19/5/1998 G.U. n 133 del 10/6/1998 Art. 1 La denominazione di origine controllata e

Dettagli

L APPASSIMENTO IN FRUTTAIO COME TECNICA PER IL POTENZIAMENTO DELL IDENTITÀ DEI VINI RECIOTO E AMARONE DELLA VALPOLICELLA

L APPASSIMENTO IN FRUTTAIO COME TECNICA PER IL POTENZIAMENTO DELL IDENTITÀ DEI VINI RECIOTO E AMARONE DELLA VALPOLICELLA L APPASSIMENTO IN FRUTTAIO COME TECNICA PER IL POTENZIAMENTO DELL IDENTITÀ DEI VINI RECIOTO E AMARONELLA VALPOLICELLA G.B. Tornielli (1), E. Nicolis (1), B. Mora (2), D. Barbanti (2), R. Ferrarini (1)

Dettagli

Laurea in Viticoltura ed Enologia

Laurea in Viticoltura ed Enologia Laurea in Viticoltura ed Enologia settore Contenuti minimi Referenti CFU Analisi chimiche e fisiche dei prodotti enologici Operazioni unitarie Richiami di chimica inorganica e organica, equilibri chimici,

Dettagli