COMUNICAZIONE 1 ANNO Prof. Stefano Rizza

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1 COMUNICAZIONE 1 ANNO Prof. Stefano Rizza

2 Dice un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. Sull'arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: «È vera?» Sulla seconda campeggiare la domanda: «È necessaria?» Sulla terza essere scolpita l'ultima richiesta: «È gentile?» Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande. Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse. (Romano Battaglia)

3 UNA METAFORA COMUNICARE È UNA DELLE COSE PIÙ NATURALI E SPONTANEE. SIAMO TUTTI COMUNICATORI! MA STUDIARE COMUNCAZIONE SOMIGLIA A FARSI STRADA ALL INTERNO DELLA FORESTA AMAZZONICA: Troppi alberi, bisogna scegliere con cura il percorso. Mille insidie nascoste, bisogna stare molto attenti. È complicato! Ma se la conosci e ti appassiona, saprai evitare i pericoli e trarne vantaggio.

4 UTILITÀ MA è UTILE PER ALMENO DUE MOTIVI 1. COMUNICAZ. PASSIVA Tutti siamo costantemente bersagliati da messaggi di ogni genere. Oggi più che mai. È bene capirli e selezionarli. 2. COMUNICAZ. ATTIVA Tutti la usiamo come protagonisti attivi (e magari per qualcuno potrebbe diventare un mestiere ): impariamo a usarla bene!

5 UNA PREMESSA È possibile comunicare? È impossibile non comunicare?

6 EX. COMUNICAZIONE SI SE STESSI PRESENTATI IN UN SOLO MINUTO, DICENDO - COME TI CHIAMI (HAI UN SOPRANNOME?) - DOVE VIVI (COME DEFINIRESTI LA TUA ZONA?) - COME MAI HAI SCELTO QUESTA SCUOLA/SEZIONE

7 GOOGOLIAMO

8 PROGRAMMA 1 Modulo Conosce ed applica le tecniche relative alla gestione dei flussi informativi e comunicativi 1. Unità Formativa La comunicazione: concetti fondamentali 1.1. Che cosa è la comunicazione: definizione e significato del termine 1.2. Gli elementi fondamentali della comunicazione loro funzione 1.3.L interazione degli elementi della comunicazione; 1.4. L importanza del contesto nella comunicazione e i tipi di contesto; 1.5. Codifica Decodifica - Feedback 1.6. Rumore e ridondanza 1.7. Approfondimenti su Destinatario - Canale - Codice 1.8. Gli scopi della comunicazione 1.9. Gli assiomi della comunicazione 2. Unità Formativa 2.1. La comunicazione verbale e non verbale; Tecniche per la costruzione di una comunicazione efficace 2.2. Importanza delle espressioni del volto, della postura, del tono della voce sul proprio posto di lavoro. 2.3.Approfondimento della distanza come strumento per comprendere le relazioni tra persone Tecniche per individuare il messaggio fondamentale di una comunicazione; 2.5. Tecniche per la trasmissione in maniera efficace del messaggio scelto. 3. Unità formativa I mezzi di comunicazione di massa: dai Giornali ai Social network (passando per la TV) 3.1. Che cosa sono e quali sono i principali mezzi di comunicazione di massa Quali sono gli elementi fondamentali della comunicazione giornalistica. 3.3 I differenti generi di comunicazione giornalistica 3.4. Che cosa sono i Social Network 3.5. Qual è stato l influsso dei Social Network sui mezzi di comunicazione di massa.

9 PROGRAMMA 2 Modulo 2 1. Unità Formativa 1.1. La comunicazione in azienda: tipologie e tecniche; 2.2 Conosce ed applica le tecniche relative alla produzione di documenti professionali La comunicazione in azienda 1.2. La comunicazione scritta in azienda: analisi di alcune tipologie; 1.3. Analisi delle comunicazione scritte proposte al fine di individuarne gli elementi fondamentali. 2. Unità Formativa 2.1. Lo strumento del protocollo: funzioni e struttura; Il protocollo 2.2. Protocollo in entrata e protocollo in uscita; 2.3. Assegnazione di un ordine cronologico e di un numero di protocollo; 3. Unità Formativa 3.1. La pubblicità come comunicazione aziendale La pubblicità: mass media, nuovi media, nessun media 3.2. Il percorso del messaggio pubblicitario 3.3. Storia del messaggio pubblicitario 3.4. La pubblicità strumento di marketing 3.5. Le ricerche di mercato 3.6. Gli elementi psicologici attivati dalle campagne pubblicitarie 3.7. I creatori delle pubblicità 3.8. Gli obiettivi delle campagne pubblicitarie 3.9. La struttura di una pubblicità statica

10 PROGRAMMA 3 Modulo 3 1. Unità Formativa 1.1. Atteggiamenti specifici che determinano la relazione 2.3 Conosce ed applica le tecniche relative alla gestione del front-office Le relazioni interpersonali nella comunicazione 2. Unità Formativa Il front office: accoglienza del cliente e gestione delle telefonate 1.2. La relazione con l'interlocutore 1.3. le relazioni interpersonali 2.1. Il front office come elemento fondamentale per la determinazione dell immagine aziendale; 2.2. Tecniche per la gestione efficace del front office; 2.3. Tecniche per la gestione delle telefonate. Domande? Manca qualcosa? Desideri?

11 EX. ESEMPI DI COMUNICAZIONE VIDEO SUGGERIMENTI - SCRIVI TUTTE I MEZZI E LE OPPORTUNITÀ DI COMUNICAZIONE CHE TI VENGONO IN MENTE. POI SUDDIVIDILE: - COMUNICAZIONE DALL ANTICHITÀ AL COMUNICAZIONE DAL 1500 FINO AL COMUNICAZIONE DAL 1800 FINO AL COMUNICAZIONE DAL 1990 AD OGGI 10 MINUTI

12 DALL ANTICHITÀ AL 1500 DAL 1500 FINO AL 1800 GESTI, ESPRESSIONI, MIMICA, SEGNALI DI FUMO, RUMORE, PAROLA, PITTURA, INCISIONI E GRAFFITI, SCRITTURA, RITMO, MUSICA, DANZA, TEATRO, CUCINA, ABBIGLIAMENTO E MODA, GIOCO E SPORT, DESIGN LIBRI, MANIFESTI, VOLANTINI, PAMPHLET, GIORNALI DAL 1800 FINO AL 1990 DAL 1990 AD OGGI TELEGRAFO, TELEFONO, RADIO, GRAMMOFONO, GIRADISCHI, NASTRI MAGNETICI, FOTOGRAFIA, CINEMA, RADAR, TELEVISIONE, FAX, VIDEO SCRITTURA A COMPUTER, VIDEO GAME CD, DVD, PERSONAL COMPUTER, TELEFONIA MOBILE, MESSAGGI, APPLICAZIONI CHAT, SITI INTERNET, FORUM, BLOG, CHAT, SOCIAL NETWORK Fenomeni paralleli che incidono, evolvendosi: progresso tecnico scientifico / supporti e materiali / mezzi di locomozione / codici linguistici

13 1. STANDARD FORMATIVO (MODULO) CONOSCE ED APPLICA LE TECNICHE RELATIVE ALLA GESTIONE DEI FLUSSI INFORMATIVI E COMUNICATIVI

14 1. UNITÀ FORMATIVA La comunicazione: concetti fondamentali Obiettivi Conosce il modello della comunicazione studiato ed è in grado di individuare il ruolo, le interconnessioni e l importanza dei diversi elementi di cui è costituito. Applica il modello comunicativo proposto a vari esempi in diversi contesti in modo da ritrovare sempre gli elementi fondamentali della comunicazione.

15 1. LA COMUNICAZIONE: CONCETTI BASE Il termine comunicazione deriva dal termine latino communicatio che è a sua volta formato da tre parti: cum + munus + actio. (PARTECIPAZIONE) Cum = con, assieme Munus = dono, bene Actio = azione «far partecipe un altro del bene che ho» È un atto connaturato all uomo. Egli non decide di essere comunicante, ma lo è fin dall inizio della sua esistenza. Così come è pensante e sociale. La comunicazione, non è solamente linguaggio verbale ma l unico strumento in nostro possesso per interagire con la realtà che ci circonda. (E NATURALE) La comunicazione non è un processo statico, ma è in costante evoluzione, sia perché i mezzi progrediscono (nuove tecnologie), che perché i cambiano i contenuti (cambia la società). (COSTANTE EVOLUZIONE)

16 1.2. ELEMENTI FONDAMENTALI Gli elementi fondamentali della comunicazione sono 6: Chi comunica.... (EMITTENTE) Quali canali usare... (CANALE) Cosa dire. (MESSAGGIO/CODICE/REFERENTE) A chi.. (RICEVENTE) POI si aggiungono altri 6 elementi di sfondo: Trasformazione.. (CODIFICA/DECODIFICA) Rafforzamento... (RIDONDANZA) Dove e quando. (CONTESTO) Disturbo nella comunicazione.. (RUMORE) Conferma della comunicaz.. (FEEDBACK)

17 1.2. ELEMENTI FONDAMENTALI l emittente, la persona che avvia la comunicazione attraverso la produzione di un messaggio. il ricevente, che a sua volta accoglie il messaggio, lo decodifica, lo interpreta e lo comprende. Canale. Mezzo di propagazione fisica del codice (onde sonore, scrittura, ecc). I cinque sensi, soprattutto vista e udito rappresentano i cinque canali fondamentali di comunicazione.

18 1.2. ELEMENTI FONDAMENTALI Messaggio. Contenuto della comunicazione (es.: la frase sto mangiando, oppure il cartello «M», o un gesto). Referente. E il significato della comunicazione a cui il messaggio si riferisce e che in qualche modo dà sostanza al contenuto del messaggio stesso (ad esempio sto mangiando! può significare gioia per il fatto di poter mangiare o rabbia per l essere stati disturbati durante il pasto; «M» = metropolitana oppure MacDonalds ; gesto «che cosa vuoi?». Codice. Utilizzato ugualmente da emittente e ricevente, non è altro che la lingua impiegata per formare il messaggio. Può essere analogico, se per comunicare si utilizzano dei messaggi in analogia, o numerico, se invece la comunicazione avviene attraverso un linguaggio codificato (verbale, numerico, linguistico, gestuale).

19 1.2. ALTRI ELEMENTI Codifica e decodifica. Contesto. L «ambiente» significativo all interno del quale si situa l atto comunicativo quali, ad esempio, l ambiente lavorativo piuttosto che quello familiare o una situazione formale rispetto a una informale. Allo stesso modo nel contesto rientrano anche situazioni emotive. Ridondanza. Un qualsiasi elemento volto a rafforzare il contenuto e il senso del messaggio. (Es. un gesto che si aggiunge a una frase, un espressione, un tono di voce.) Rumore. Indica la presenza di un qualsiasi elemento di disturbo della comunicazione. In caso di comunicazione sonora, può esserci letteralmente del rumore: in caso di comunicazione visiva un rumore può essere un impedimento alla vista, persone, oggetti, foschia. Feedback. La risposta, volontaria o involontaria, o l effetto, che l emittente riceve dal ricevente, riguardante la qualità della comunicazione.

20 1.3. ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE 1.3.L interazione degli elementi della comunicazione;

21 L APPROCCIO SISTEMICO-RELAZIONALE La scuola di Palo Alto (esempi sul libro, pag.7/15) La Scuola di Palo Alto, nelle persone di Gregory Bateson, Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson ed altri, negli anni 60 definì la funzione pragmatica della comunicazione, vale a dire la capacità di provocare degli eventi nei contesti di vita attraverso l esperienza comunicativa, intesa sia nella sua forma verbale che in quella non-verbale. La scuola di Palo Alto fissò tutta una serie di nozioni teoriche elaborate a partire dalla sperimentazione sul campo.

22 L APPROCCIO SISTEMICO-RELAZIONALE La scuola di Palo Alto (esempi sul libro, pag.7/15). Facendo riferimento al concetto di retroazione sviluppato dalla teoria della cibernetica, si può affermare che, all interno di un qualsiasi sistema interpersonale (come una coppia, una famiglia, un gruppo di lavoro, una diade terapeuta-paziente), ogni persona influenza le altre con il proprio comportamento ed è parimenti influenzata dal comportamento altrui. La stabilità e il cambiamento inerenti al sistema sono determinati da tali circuiti di retroazione: l informazione in ingresso può venire così amplificata (è il caso della retroazione positiva) e provocare un cambiamento nel sistema, oppure può venire neutralizzata (e allora si parla di retroazione negativa) e mantenere la stabilità dello stesso.

23 5 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1.L impossibilità di non comunicare Qualsiasi comportamento, in situazione di interazione tra persone, è ipso facto una forma di comunicazione. Di conseguenza, quale che sia l'atteggiamento assunto da un qualsivoglia individuo (poiché non esiste un non-comportamento), questo diventa immediatamente portatore di significato per gli altri: ha dunque valore di messaggio. Anche i silenzi, l indifferenza, la passività e l inattività sono forme di comunicazione al pari delle altre, poiché portano con sé un significato e soprattutto un messaggio al quale gli altri partecipanti all interazione non possono non rispondere.

24 5 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 2.I livelli comunicativi di contenuto e relazione Il secondo assioma chiarisce che all interno di ogni comunicazione vanno distinti due livelli. Il primo è il livello del contenuto, che dice che cosa stai comunicando. Il secondo è il livello della relazione, che dice che tipo di relazione vuoi instaurare con quella comunicazione. Per fare un esempio molto semplicistico ma pratico, la frase Chiudi la porta esprime un contenuto (la richiesta di chiudere la porta) e può essere detta con tono pacato o aggressivo, stabilendo due tipi di relazioni diverse con l interlocutore.

25 5 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 3.La punteggiatura della sequenza di eventi Il terzo assioma spiega che il modo di interpretare una comunicazione dipende da come viene punteggiata la sequenza delle comunicazioni fatte. Per esempio, di fronte a un uomo che si chiude in se stesso e alla moglie che lo brontola, il primo potrebbe dire che si chiude perché la moglie lo brontola, e la seconda potrebbe ribattere che lei brontola perché lui si chiude. A seconda della punteggiatura usata cambia il significato dato alla comunicazione e alla relazione. Watzlawick fa l esempio della cavia da laboratorio che dice: Ho addestrato bene il mio sperimentatore. Ogni volta che io premo la leva lui mi dà da mangiare ; quest ultimo non accetta la punteggiatura che lo sperimentatore cerca di imporgli, secondo la quale è lo sperimentatore stesso che ha addestrato la cavia e non il contrario.

26 5 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 4.Comunicazione numerica e analogica Il quarto assioma differenzia due tipi di comunicazione: quella analogica e quella numerica (o digitale). La comunicazione analogica si basa sulla somiglianza (analogia) tra la comunicazione e l oggetto della comunicazione: rientra in essa tutta la comunicazione non verbale e l uso di immagini. La comunicazione numerica riguarda invece l uso delle parole, e in generale di segni arbitrari organizzati da una sintassi logica, cioè di segni usati convenzionalmente per designare qualcosa. La comunicazione numerica possiede un grado di astrazione, di versatilità, nonché di complessità e sintassi logica enormemente superiore rispetto alla comunicazione analogica, ma anche dei grossi limiti per quanto riguarda la trasmissione dei messaggi sulla relazione tra i comunicanti; al contrario, mentre la comunicazione analogica risulta molto più ricca e significativa quando la relazione è il problema centrale della comunicazione in corso, al tempo stesso può risultare ambigua a causa della mancanza di sintassi, di indicatori logici e spazio-temporali.

27 5 ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 5.L interazione complementare e simmetrica Il quinto e ultimo assioma della comunicazione umana spiega che tutte le interazioni tra comunicanti possono essere di due tipi: simmetriche o complementari. Si ha un interazione simmetrica quando gli interlocutori, rispetto a quella comunicazione, si considerano di pari livello, sullo stesso piano. L interazione complementare si ha invece quando gli interlocutori non si considerano sullo stesso piano, bensì risulta evidente da quella comunicazione che uno dei due ha una posizione superiore (one-up) e l altro subordinata (one-down). In ogni caso in cui uno dei due interlocutori non accetta il livello proprio o altrui, si parla di DISFUNZIONE simmetrica o complementare È fondamentale, per andare avanti, avere chiaro il concetto che le relazioni simmetriche e quelle complementari non devono assolutamente essere equiparate a buona e cattiva, né le posizioni one-up e one-down vanno accostate ad epiteti quali forte e debole ; si tratta solo di una suddivisione che ci permette di classificare ogni interazione comunicativa in uno dei due gruppi.

28 LA COMUNICAZIONE ECOLOGICA La relazione introduce il tema della difficoltà nel comunicare. Possono infatti introdursi elementi di incomprensione, punti di vista, disfunzioni, che portano alla incomunicabilità. La scuola di Palo Alto ha dunque prodotto delle semplici regole per definire una comunicazione che sia sempre costruttiva e volta ad appianare le incomprensioni. La comunicazione ecologica è l'applicazione dei principi ecologici alle relazioni umane: coltivare le risorse di ogni persona, rispettare la diversità e nello stesso tempo mantenere una coesione globale in modo che le persone possano agire insieme per un obiettivo comune. Il metodo, ideato da Jerome Liss, tenta di trovare un equilibrio tra bisogni individuali e crescita della totalità. In particolare si affrontano le metodologie fondamentali per la creazione di una comunicazione democratica nel gruppo. Si analizza attraverso l'attivazione pratica e la simulazione di casi concreti: la critica costruttiva, la risoluzione dei conflitti, lo sviluppo dei progetti, la cooperazione, l'empatia corporea, la metacomunicazione, la comunicazione non verbale.

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