PRONTO MAMMA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE DONNE IN GRAVIDANZA PREVENZIONE DEPRESSIONE POST PARTUM

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1 PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD ) BANDO REGIONALE PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD BURP ) PRONTO MAMMA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE DONNE IN GRAVIDANZA PREVENZIONE DEPRESSIONE POST PARTUM Filone tematico Tema Destinatari Setting Salute mentale salute mentale intorno all evento nascita Intermedi: MMG, il personale del DMI, PLS, eventuali ambulatori privati, in quanto facilitatori della divulgazione dei momenti di aggregazione in gruppi; finali: donne in gravidanza e famiglie di nuova formazione in qualità di peer educator Servizio sanitario Responsabile del progetto Protti Elena ASL 10 Pinerolo - Struttura Complessa Psichiatria 1 Tel Fax eprotti@asl10.piemonte.it ProSa on-line: P0171 VALUTAZIONE PROGETTO: 20/22 FINANZIAMENTO CONCESSO: Abstract Gli interventi di prevenzione primaria basati sulla promozione della salute mentale sono compresi tra gli obiettivi regionali e aziendali. Nell ambito della promozione della salute mentale e della prevenzione della depressione post-partum, si intende avviare un progetto rivolto alle donne in gravidanza e alle mamme che hanno partorito da pochi mesi L iniziativa si colloca in un percorso che pone attenzione alla promozione del benessere nelle nuove famiglie; già dal 2002 è stato avviato un progetto di interventi a favore delle mamme con figli 0-6 mesi dalle Comunità Montane (Val Pellice e Valli Chisone e Germanasca) e dal CISS (Consorzio Intercomunale Servizi Sociali), gestori delle attività sociali e assistenziali, in collaborazione con l ASL 10, teso a promuovere l integrazione fra servizi e la costruzione della rete sociale intorno ai soggetti destinatari. Il progetto attuale prevede la costruzione di alleanze tra diverse iniziative, tra i servizi aziendali e territoriali attualmente coinvolti sulla popolazione materno-infantile. Si intende avviare un intervento che coinvolga direttamente i destinatari finali (madri e padri) per la promozione di una corretta informazione e l attivazione di gruppi di pari, per sostenere le abilità e promuovere l autoefficacia, secondo il modello della peer education. In letteratura sono reperibili prove di efficacia per l intervento (anche solo telefonico), da parte di donne -già mamme- nei confronti di neomamme nei primi momenti dopo la nascita, finalizzato a sostenere le competenze di queste ultime, raccogliere precoci segnali e indici di disagio, oltre che a contenere l emergenza degli episodi depressivi (Can J Psychiatry, 2003). Tenendo in considerazione la disponibilità delle risorse, la revisione del progetto richiede il ridimensionamento delle attività previste, e, quindi, la scelta di privilegiare lo sviluppo delle reti istituzionali, con l obiettivo di sostenere le condizioni per il perseguimento degli obiettivi del presente progetto all interno delle attività già previste dai servizi. Il progetto esamina la storia naturale del problema di salute, scegliendo di intervenire sia sul periodo precedente l insorgenza della malattia (azione di prevenzione primaria), sia sul periodo immediatamente successivo alla diagnosi (prevenzione secondaria).

2 Prima fase: si è scelto di intervenire in primo luogo con la promozione dell'aggregazione in gruppi di pari, che ha dimostrato la sua importanza nella prevenzione della depressione post partum. Così come per la maggior parte degli interventi di promozione alla salute, si ritiene fondamentale l empowerment della popolazione destinataria e quindi il suo coinvolgimento anche nella fase di progettazione. Il progetto "PRONTO MAMMA" è costruito su questi principi, rivolgendosi come destinatari finali alle donne in gravidanza, alle neo mamme e ai rispettivi compagni, ma raggiungendo gli stessi tramite i MMG e i PLS ed altri attori del territorio, significativi nel percorso nascita, coinvolgendoli dall inizio nella progettazione degli interventi. La revisione del progetto prevede un percorso di coinvolgimento, ed eventualmente di formazione, degli operatori del DMI e del DSM per il sostegno delle iniziative stimolanti l aggregazione di gruppi di pari nella popolazione a cui il progetto è rivolto. Seconda fase: anche gli aspetti del progetto destinati alla prevenzione secondaria sono fondati sulla coscienza dell importanza dell empowerment, in questo caso dell individuo piuttosto che della popolazione. Le azioni rivolte agli operatori sanitari, quindi, sono orientate a permettere l acquisizione di conoscenze sul fenomeno e competenze nell individuare e sostenere i fattori di protezione e insieme accrescere le competenze nel saper cogliere i primi segnali di disagio.

3 PRONTO MAMMA 1. IL CONTESTO DI PARTENZA RELAZIONE FINALE 1.1. Analisi del contesto di partenza: risultati della diagnosi educativa ed organizzativa La popolazione target è stata contattata al momento dell iscrizione ai corsi di preparazione al parto, all interno dei quali è stata inserita una data per un incontro sul tema il benessere durante la gravidanza ; obiettivo dell incontro: far emergere e circolare nel gruppo risorse e criticità sul tema. Il tema e gli obiettivi sono stati condivisi con il gruppo target (presentazione dell incontro), che ha dichiarato di essere interessato al tema, e ha fattivamente partecipato alla discussione in gruppo. Le attività svolte sono state strettamente orientate alla definizione partecipata dei bisogni e delle risorse della popolazione target attraverso focus group; oltre a ciò si sono tenute riunioni con il personale del DMI per una più precisa analisi del contesto e dei bisogni di salute secondo i destinatari-operatori ASL. I fattori che sostengono il tema e i comportamenti di salute affrontati dal progetto sono stati discussi e selezionati sia attraverso le riunioni del gruppo di progetto, sia nel corso dell attività formativa Valutazione tra pari, tramite l utilizzo di una scheda di valutazione degli obiettivi. Attraverso l analisi degli elementi emersi con i focus group si è valutato che buona parte dei fattori previsti dal progetto sono coerenti con i bisogni-desideri espressi dalla popolazione target. Durante il lavoro di analisi effettuato con i destinatari i fattori selezionati sono raggruppabili nelle seguenti categorie: informazioni e opportunità in merito alla conciliazione tra impegni professionali e famigliari, relazioni con i servizi sanitari (accessibilità, adeguatezza), gestione delle dinamiche intrapsichiche ed interpersonali. Le categorie qui descritte sono sostanzialmente sovrapponibili ai fattori PAR descritti in fase di progettazione. Un elemento/fattore inatteso, ma risultato rilevante per i futuri genitori, è costituito dal tema della conciliazione tra vita professionale e vita familiare (aspetti sociali, relazionali e intrapsichici). La diagnosi educativa ha messo in chiara luce da un lato l importanza del sostegno alla donna del gruppo dei pari (oltre che della famiglia e del partner), dall altro l importanza di un approccio di rete, coordinato e coerente, non troppo medicalizzato da parte degli operatori. Ciò, da un lato, ha stimolato e rinforzato la costruzione e la proposta di un progetto formativo per gli operatori basato sulla promozione delle competenze comunicative e del lavoro in gruppo (condivisione di problemi, coprogettazione di interventi, distribuzione e deleghe nello svolgimento degli interventi, distribuzione e condivisione dei carichi operativi ed emotivi). D altra parte, la percezione delle donne di un buon margine di miglioramento del supporto sociale come sopra inteso ha trovato conferma nella difficoltà di raccogliere adesioni, dopo la nascita dei bambini, alla partecipazione al gruppo di discussione sugli esiti della ricerca. Questo dato, oltre ad altre interpretazioni, lascia ipotizzare anche una sensibilità poco attenta ai bisogni relazionali della donna nel puerperio; chi ha partecipato ha riferito un vissuto che possiamo descrivere come la sensazione che fosse finita la festa, come se il termine dell attesa (l evento della nascita) anche per il gruppo di riferimento costituisse un termine dell interesse verso la donna. Queste considerazioni e queste ipotesi interpretative sono state proposte sia nella discussione durante la formazione agli operatori, sia nel materiale divulgativo alla popolazione in corso di redazione. La nostra esperienza ha confermato che una diagnosi educativa ed organizzativa condotte secondo modalità fortemente partecipate dai destinatari dell intervento in progetto, sebbene richieda uno sforzo considerevole, sia in termini di tempo, sia in termini di risorse umane, consente un elaborazione condivisa della definizione del problema e che già questo risultato produce un avvio del cambiamento Alleanze tra gli attori interessati al progetto Il gruppo di progetto ha scelto di individuare come stakeholders da coinvolgere in prima battuta i futuri genitori e gli operatori del DMI, in particolare le ostetriche e le vigilatrici d infanzia, in quanto testimoni privilegiati, soggetti in contatto diretto sia con le future mamme, sia con le neo-mamme; successivamente i 1

4 medici (ospedalieri e territoriali). Lo strumento di diffusione/condivisione del progetto è stata la discussione in gruppo finalizzata alla costruzione partecipata degli interventi a venire. I principali risultati sono riassumibili nel confronto all interno del DMI e tra DMI e DSM sul tema della DPP e della conseguente discussione sugli interventi necessari (già esistenti o da definire); le difficoltà emerse hanno riguardato questioni di natura organizzativa e questioni riguardanti la condivisione del metodo. Le alleanze sviluppate si sono concretizzate in: - organizzazione e partecipazione ad un seminario sul tema della promozione della salute e prevenzione della depressione post partum (28 gennaio 2006) tenuto dal gruppo di progetto, a cui sono stati invitati due relatori di rilievo (dr. Dante Baronciani e dr. Paolo Roccato), il personale del DMI e del DSM ASL10, oltre agli operatori dei Servizi Sociali del Territorio e alcuni rappresentanti di altre Aziende Sanitarie e della Regione impegnati nel campo della salute della donna. - tra gennaio a maggio 2006: restituzione degli esiti della diagnosi educativa analisi dei bisogni effettuata dal gruppo di progetto da marzo a novembre 2005 a tutti gli operatori dell ASL10 che erano stati coinvolti. - tra maggio e luglio 2006: restituzione degli esiti della diagnosi educativa analisi dei bisogni effettuata dal gruppo di progetto da marzo a novembre 2005 ai partecipanti ai gruppi di preparazione al parto che erano stati coinvolti (popolazione) e successiva costruzione di un gruppo di lavoro fra pari (cittadini) per la costruzione di materiale informativo per i futuri genitori da distribuire, a cura del gruppo, presso farmacie, studi medici e altri luoghi del territorio. - da novembre 2006: redazione di una restituzione alla popolazione della ricerca partecipata effettuata (e degli obiettivi formativi e organizzativi da essa ricavati) da pubblicare sul periodico ASLInsieme. - tra gennaio e aprile 2007: prima edizione della formazione aziendale accreditata ECM, rivolta a Pediatri di libera scelta e personale del Dipartimento Materno Infantile (Infermieri, Ostetriche, Pediatri e Ginecologi). Le alleanze così sviluppate si sono dimostrate funzionali ai fini del progetto Andamento del gruppo di progetto Il gruppo di progetto si è strutturato come segue: Gruppo di lavoro Gruppo dei decisori aziendali Elena Protti, Psicologa S.C. Psichiatria 1 ASL 10 Elena Protti, Psicologa S.C. Psichiatria 1 ASL 10 Gianna Patrucco, Pediatra- Responsabile S.S. Gianna Patrucco, Pediatra- Responsabile S.S. Neonatologia ASL 10 Neonatologia ASL 10 Amabile Picotto, CapoSala DMI ASL10 Alda Cosola, Psicologa - Responsabile S.S. Area di Formazione e Progetti di Promozione della Salute ASL 10; Antonietta Bergantino, Educatrice, collaboratrice Giuseppe Grazia, Medico - Direttore S.C. Pediatria, esterna Direttore Dipartimento Materno Infantile ASL 10 Maura Peruzzi, ostetrica, S.C. Ostetricia e Angelo Grillo, Medico - Direttore S.C. Psichiatria 1, Ginecologia ASL 10 Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche ASL 10 Laura Vittone, vigilatrice d infanzia, DMI-ASL10 Paola Fila, Medico S.C. Psichiatria 1 Elisa Badino, Psicologa Psicoterapeuta, Luciano Galletto, Medico - Direttore S.C. Ostetricia e collaboratrice esterna Ginecologia ASL 10 Maria Di Pilato, Psicologa della Salute, Giulio Spinelli, Medico - Direttore S.C. NPI ASL 10 Psicoterapeuta, collaboratrice esterna Il progetto è stato condiviso con i membri dei gruppi durante riunioni ad hoc; tema, obiettivi, metodo e programma sono stati esposti dal responsabile di progetto e dal RePeS e discussi in gruppo, in riferimento agli elementi di fattibilità. In particolare, il gruppo di lavoro è stato valutato rispetto al livello di motivazione di ciascuno rispetto a obiettivi, metodo e compiti di ciascuno; ne sono emerse resistenze, specie in riferimento alla definizione di obiettivi e metodi, che sono state affrontate con la discussione in gruppo, nell ottica del team building. Elementi formativi strettamente legati alle attività progettuali sono stati tratti dall elaborazione della giornata 2

5 di studio Depressione materna, dalle conoscenze alla prassi (08 aprile 2005) e dalla partecipazione al corso La valutazione fra pari nella promozione della salute, progetto formativo aziendale marzo-giugno Difficoltà emerse: buona parte del tempo delle riunioni di progetto è stata spesa nel discutere l opportunità di un modello d intervento non rigidamente strutturato, non prescrittivo e con esiti misurabili prevalentemente su dimensioni qualitative piuttosto che quantitative. Opportunità emerse: le stesse difficoltà si sono rivelate opportunità, in quanto il gruppo ha saputo maturare apprendimenti sul piano del metodo e alleanza rispetto agli obiettivi; la discussione stessa, infatti, ha consentito di svelare posizioni e credenze, rispetto alle quali è maturata maggiore chiarezza e maggiore consapevolezza nelle interazioni; inoltre, si è concretizzata la possibilità di una formazione tra pari sul metodo proposto. Nel corso del lavoro le difficoltà e le opportunità che si sono presentate al gruppo di progetto, nella sostanza, non sono variate in maniera significativa, è continuato il processo di elaborazione-acquisizione del metodo di lavoro, anche in riferimento alle esigenze del contesto-asl10. E tuttavia da segnalare un opportunità emersa e raccolta dal gruppo, ovvero l elaborazione di un nuovo progetto per il bando HP ( Tutte le mamme del mondo ) a partire dai frutti del lavoro svolto con il progetto Pronto Mamma Promozione del progetto Le azioni finalizzate alla diffusione del progetto sono quelle descritte nel paragrafo 1.2. Alleanze tra gli attori interessati al progetto. Inoltre, il gruppo di progetto ha prodotto un poster che è stato presentato al Convegno CIPES di Cagliari a marzo 2005 ed è stato accreditato ECM un programma formativo per gli operatori del Dipartimento Materno Infantile (con Dip. Salute Mentale e Dipendenze Patologiche e Pediatri di Libera Scelta) elaborato a partire dalla ricerca partecipata finora svolta e finalizzato a migliorare le competenze nella gestione delle criticità emotive nella relazione con le donne in gravidanza e puerperio. E di prossima pubblicazione una restituzione alla popolazione della ricerca partecipata effettuata (e degli obiettivi formativi e organizzativi da essa ricavati) sul periodico ASLInsieme. Il progetto e la sua conoscenza sono stati diffusi a largo raggio attraverso notizia sul periodico ASLINsieme e durante la giornata di studio Depressione materna, dalle conoscenze alla prassi (08 aprile 2005). Il progetto è stato anche oggetto di una giornata di lavoro all interno della programmazione della Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute (Università di Torino), durante il corso tenuto dalla Prof.ssa Converso; è avvenuto anche un contatto con il Corso di Laurea in Scienze dell Educazione (Prof.ssa Scarzello) per un lavoro di tesi di laurea sul tema trattato da questo progetto. Si è prodotto un opuscolo di indirizzi utili alle neo famiglie redatto da alcuni dei genitori che avevano partecipato alle prime fasi di lavoro; l opuscolo è aperto a consigli e aggiornamenti da parte delle prossime neo famiglie, come un documento aperto, in progress. I feedback dalla comunità locale (degli operatori, destinatari intermedi) sono riassumibili nelle richieste di nuove edizioni del percorso formativo proposto tra gennaio e aprile 2007 e in un afflusso più precisamente mirato alla consultazione psicologica individuale (i professionisti dei consultori e/o degli ambulatori sanno indirizzare con precisione le pazienti alla psicologa) e sanno motivarne l accesso in ottica di promozione della salute piuttosto che secondo un ottica strettamente terapeutica. Tenendo conto delle risorse disponibili al progetto, la promozione del progetto ha trovato adeguato spazio. 2. PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ E GERARCHIA OBIETTIVI 2005 dal 01 marzo al 30 giugno: 6 riunioni di progetto multiprofessionali (psicologhe, educatrice, vigilatrice, ostetrica, neonatologa, assistente sociale) per definire obiettivi e disponibilità; dal15 giugno al 31 dicembre: inserimento di un intervento della psicologa dr.ssa Badino nei corsi di preparazione al parto, con l obiettivo di una raccolta dati secondo un ottica più attenta agli elementi di natura più strettamente psicopatologica; 3

6 dal 15 giugno al 30 settembre: 7 gruppi di discussione focus group - con futuri genitori (6 corsi di preparazione al parto + 1 gruppo di futuri genitori che non hanno seguito i corsi, per un totale di 62 persone partecipanti) o sul tema cosa serve per vivere bene l attesa di un figlio e la sua nascita? o condotti da psicologhe ed educatrice o totale 14 ore o finalizzati a raccogliere il punto di vista dell utenza sui bisogni e sulle risorse disponibili ambientali, sanitarie, personali (qualità partecipata) dal 30 settembre al 15 ottobre: 2 gruppi di discussione- focus group - con operatori del comparto sanitario DMI o sul medesimo tema proposto ai futuri genitori o condotti da psicologa della salute o totale 4 ore o in totale 60 operatori, si sono previste 2 date aperte a 15 persone ciascuna; hanno effettivamente partecipato 16 persone in tutto. dicembre: 2 focus group aperti a 12 persone ciascuno con medici ospedalieri di Ginecologia e Ostetricia e Pediatria e, separatamente, con i PLS; inoltre sono stati concordate delle interviste individuali con i Responsabili delle Strutture (Direttore DMI, Direttore Ginecologia e Ostetricia, Neonatologa, Caposala DMI, Psichiatra Responsabile CSM di Pinerolo) gennaio: organizzazione e partecipazione ad un seminario sul tema della promozione della salute e prevenzione della depressione post partum tenuto dal gruppo di progetto, a cui sono stati invitati due relatori di rilievo (dr. Dante Baronciani e dr. Paolo Roccato), il personale del DMI e del DSM ASL10, oltre agli operatori dei Servizi Sociali del Territorio e alcuni rappresentanti di altre Aziende Sanitarie e della Regione impegnati nel campo della salute della donna. gennaio - maggio 2006: restituzione degli esiti della diagnosi educativa analisi dei bisogni effettuata dal gruppo di progetto da marzo a novembre 2005 a tutti gli operatori dell ASL10 che erano stati coinvolti. maggio - luglio 2006: restituzione degli esiti della diagnosi educativa analisi dei bisogni effettuata dal gruppo di progetto da marzo a novembre 2005 ai partecipanti ai gruppi di preparazione al parto che erano stati coinvolti (popolazione) e successiva costruzione di un gruppo di lavoro fra pari (cittadini) per la costruzione di materiale informativo per i futuri genitori da distribuire, a cura del gruppo, presso farmacie, studi medici e altri luoghi del territorio. da novembre 2006: redazione di una restituzione alla popolazione della ricerca partecipata effettuata (e degli obiettivi formativi e organizzativi da essa ricavati) da pubblicare sul periodico ASLInsieme gennaio aprile: progettazione ed erogazione della prima edizione della formazione (accreditata ECM) rivolta agli operatori del DMI e PLS dell ASL10; 7 incontri di 3 ore ciascuno, finalizzati al miglioramento delle strategie di analisi, comunicazione, condivisione e coping dei problemi legati all emotività nella relazione con le donne in gravidanza e puerperio; il metodo utilizzato è stato quello della discussione in gruppo dei casi e della redazione di un quaderno dei casi secondo modalità di analisi e comunicazione che consentisse di distinguere e trattare fatti, emozioni e pensieri (propri ed altrui). aprile - luglio: redazione del depliant informativo per genitori a cura dei genitori (che avevano partecipato ai focus group nel 2005), con reperimento di un primo spazio disponibile per gli incontri tra genitori all interno di un asilo nido. Sebbene i tempi previsti nel progetto non risultino rispettati nelle loro scadenze, tuttavia essi sono stati osservati nella loro sequenza logica. Si è deciso, infatti, di dedicare tutta l attenzione e il tempo necessari alla costruzione dell alleanza all interno del gruppo di lavoro su metodi, obiettivi e gestione delle risorse. Abbiamo quindi dedicato le riunioni del gruppo di progetto alla costruzione di un piano di lavoro condiviso, anche dal punto di vista del metodo, che tenesse conto delle risorse aziendali, sul piano organizzativo e amministrativo, dei bisogni dei destinatari e degli obiettivi di promozione della salute del progetto. Tutto ciò al fine di raccogliere il più possibile i dati necessari per una completa diagnosi educativa, sociale e amministrativa, ritenendola fondamentale e preliminare a qualsiasi azione. 4

7 Il personale utilizzato per le attività è stato adeguato, nel senso che proprio l attenzione alla diagnosi del problema ci consente di tarare il progetto delle attività sulle risorse disponibili. Le competenze necessarie, quando non presenti tra il personale ASL, sono state reperite tramite l affidamento di tre incarichi professionali (Delib. N 467 del ); le risorse economiche sono risultate davvero insufficienti all adempimento degli obiettivi iniziali; la lunga fase di concertazione, diagnosi (rilevazione ed elaborazione dati) e progettazione richiedono tempo e il coinvolgimento del personale (interno ed esterno); ciò ha richiesto di commisurare continuamente le proposte alle risorse, lavorando, nel gruppo e fuori, anche sui vissuti depressivi legati alla necessità di contenere le aspettative. periodo obiettivi attività risultati difficoltà - opportunità diagnosi educativa e contestualizzazione/analisi del problema focus group diagnosi educativa e contestualizzazione/analisi del problema discussione continua del metodo di lavoro costruzione partecipata delle azioni e degli interventi restituzione e divulgazione della diagnosi condivisione e co-costruzione del progetto degli interventi formativi e informativi organizzazione degli incontri e coordinamento delle partecipazioni incremento delle abilità di gestione delle questioni emotive (legate alle donne in gravidanza e puerperio) per gli operatori formazione aziendale accreditata ECM miglioramento delle abilità di analisi comunicazione e condivisione dei problemi nella gestione delle emozioni legate alle donne in gravidanza e puerperio condivisione del metodo di lavoro miglioramento dello scambio delle informazioni e dei contatti tra pari (i neo genitori) redazione depliant informativo a cura dei genitori reperimento spazio incontri (esterni all ASL) depliant disponibile e aggiornabile, spazio ipotizzato, continua la ricerca organizzazione e coordinamento incontri tra genitori (nuovi impegni e investimento nel presente progetto) 5

8 GERARCHIA DEGLI OBIETTIVI alcuni esempi di di risultato sul sul versante operatori Discussione tra operatori dei casi ritenuti problematici Gerarchia degli obiettivi Aumentata capacità di diagnosi Det. Predisponenti Condivisione di conoscenze e attivazione del confronto-sostegno Attivazione della rete (ob. comportamentale) comportamenti Programmare ed effettuare riunioni tra operatori (Ob. attività) Det. Abilitanti Definizione spazi e interlocutori per il confronto e il sostegno Det. Rinforzanti L ASL chiede e ottiene l accreditamento ECM per gli spazi di discussione Operatori più empatici, meno sovraccaricati sul piano emotivo Attivazione riunioni per discussione casi (ob. organizzativo) ambiente Riconoscimento ECM per le riunioni (ob. strategico) alcuni esempi di di risultato sul sul versante genitori Gerarchia degli obiettivi I neogenitori dispongono di e offrono informazioni sulle opportunità di incontro e gestione del tempo dei/coi bimbi Predisporre occasioni per le donne e i loro compagni di partecipare ad attività tra pari in cui attivano risorse ad hoc (Ob. attività) Det. predisponenti Det. abilitanti Det. Rinforzanti Medici e altri operatori della salute accolgono il materiale informativo predisposto dai genitori Il materiale infomativo è disponibile e aggiornato E disponibile in alcuni nidi uno spazio fisico per gli incontri periodici tra genitori Obiettivi PAR 6

9 3. VALUTAZIONE DI PROCESSO E DI RISULTATO Il processo di lavoro ha visto sostanzialmente tre punti critici-indicatori di processo: a) la produzione del materiale per il seminario di gennaio 2006 e per il poster per Cagliari, che ha significato una sistematizzazione dei dati raccolti e la conseguente possibilità di una riflessione alla luce di una visione globale b) il termine della fase di restituzione dei dati ai partecipanti, che ha significato la conclusione della fase di ricognizione e l avvio della fase di progettazione dell intervento (gruppo di pari per genitori e formazione per gli operatori) c) l avvio della fase dell intervento, concretizzato in un percorso formativo accreditato ECM per gli operatori del DMI e in una serie di incontri per la definizione di un depliant informativo (documento aperto) a cura dei neo genitori, rivolto ai futuri neo genitori. In termini di risultati, il lavoro svolto ha prodotto due ordini di risultati: 1 all interno del sistema dei servizi: 1.1. la diffusione di un metodo di lavoro-progettazione basato sulla partecipazione degli interessati (tra operatori dello stesso Servizio e tra Servizi diversi, in merito a situazioni cliniche e in merito a proposte organizzativo-formative), con la nascita di un gruppo di lavoro che inizia anche a farsi conoscere e a funzionare da primo riferimento (per gli operatori in ospedale e sul territorio) 1.2. un incremento dell invio e dell afflusso di donne in gravidanza o con bambini piccoli all attenzione dello psicologo (Salute Mentale e/o Consultorio) 2 nella popolazione l attivazione di un gruppo di pari per la ricerca e la proposta di informazioni utili, pubblicate su un volantino (sotto forma di documento aperto, aggiornabile nel tempo da nuovi pari ) distribuito negli ambulatori medici, all interno dell Agenda di salute, e in altri luoghi eventualmente individuati dal gruppo; il gruppo dei genitori si sta attivando per la ricerca di locali presso i nidi, in cui predisporre disponibilità per incontri tra genitori. 4. RISULTATI E CONCLUSIONI L impianto progettuale ha seguito soprattutto un ottica di valutazione di processo. In concreto si è lavorato fin dall inizio tenendo una sorta di diario degli eventi, che ha consentito di registrare i passaggi, previsti e/o imprevisti, e di adeguare lo sviluppo delle azioni in relazione a ciò che avveniva. Dal punto di vista di chi scrive questo metodo di lavoro ha permesso di adattare i tempi e l impatto delle azioni alle risorse disponibili e alla ricettività dei destinatari. Detto altrimenti: il lungo tempo trascorso a discutere l impianto e il metodo di lavoro e tutti i suoi sviluppi ha modificato la sequenza delle azioni previste inizialmente nella proposta progettuale, tuttavia ha consentito il perseguimento dell obiettivo principale, ovvero il miglioramento delle competenze (di operatori e cittadini) nella gestione partecipata dei problemi legati all emotività in gravidanza e puerperio. Questa impostazione metodologica, che contiene elementi di debolezza in quanto non produce risposte definitive, verità assolute, a noi è parsa rivelare un punto di forza sostanziale, ovvero la consapevolezza, e conseguentemente la gestione, della multifattorialità del problema di cui ci si occupa. L elemento di novità proposto sul territorio locale è stato quello dell invito alla partecipazione cittadina alla costruzione di interventi per la salute. L invito non si conclude con questo progetto, ma prosegue in altri (v. Tutte le mamme del mondo, Bando HP ). Un prossimo possibile oggetto di studi potrebbe essere la valutazione delle condizioni di fattibilità della partecipazione cittadina alla costruzione di progetti per la salute, in quanto potrebbe rivelare utili ripercussioni sulla valutazione d impatto e di economicità di questo tipo di politiche per la salute. 5. STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI volantino introduttivo per le famiglie (allegato I) valutazione partecipanti, effettuata al termine dei focus group con funzione di feedback (allegato II) scheda dati personali anonima, per le famiglie (allegato III) 7

10 scaletta focus group con le famiglie foglio d invito all appuntamento durante i corsi di preparazione al parto verbali riunioni gruppo di progetto sintesi presentata in comitato di dipartimento MI invito operatori ai focus group (allegato IV) deliberazione aziendale per gli incarichi professionali documento di sintesi dei dati focus group: o fogli di calcolo item o analisi verbalizzazione o tabella sinottica dei dati dei partecipanti lucidi sui dati e sulle proposte conseguenti ai focus group poster sintetico dei lucidi di cui sopra documenti per la formalizzazione ECM della formazione proposta (allegato V) depliant informativo a cura dei neogenitori (allegato VI) Il materiale che qui non viene allegato per ragioni di spazio e opportunità è comunque disponibile presso il Responsabile di progetto (indirizzi nella pagina iniziale del presente report). 6. COMPETENZE ACQUISITE Come già descritto altrove nel presente report, le competenze acquisite dal gruppo di lavoro e dalle persone coinvolte nel progetto sono relative alla capacità di gestire la multifattorialità dei problemi. Ciò, per noi, ha significato saper tollerare differenze, imprevisti, soggettività, emozioni, gestire risorse limitate e vincoli organizzativi, con il guadagno di dialogo, confronto, talvolta conflitto, delusione e frustrazione, ma anche sensazione di maggiore partecipazione e presa sul proprio spazio di lavoro. 7. RENDICONTAZIONE ECONOMICA Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa previste con eventuali modifiche* Auto/cofinanziamento Finanziamento richiesto Spese sostenute Personale Esterno (docenze corsi e/o euro 5000 euro consulenze, partecipazione a gruppi di lavoro e di progettazione, formazione facilitatori dei gruppi di pari ) Attrezzature 100% ASL10 100% ASL10 100% ASL10 Sussidi A carico ASL10, cifra richiesta euro dedicata al personale esterno Spese di gestione e 100% ASL10 100% ASL10 100% ASL10 funzionamento Spese di A carico ASL10, cifra richiesta 500 euro coordinamento dedicata al personale esterno Altro TOTALE euro 5000 euro * la motivazione della modifica è riferita al potenziamento della qualità del progetto e congruente con gli obiettivi originari del medesimo, poiché privilegia l attenzione ai bisogni psicologici dei destinatari. La Responsabile del progetto Elena Protti La RePES Alda Cosola 8

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