LA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD INDAGINE DIAGNOSTICO/INTERVENTISTICA IN EMODINAMICA

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1 LA PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI NEL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD INDAGINE DIAGNOSTICO/INTERVENTISTICA IN EMODINAMICA Bassi Fulvia Franceesconi Stefania UTIC CARDIOLOGIA Presidio Ospedaliero di LUGO

2 ACCOGLIMENTO DEL PZ

3 ACCOGLIMENTO DEL PZ: ACCESSO FEMORALE ACCESSO RADIALE Trasbordo dalla barella al letto mantenendo l l arto in asse con il tronco Si informa il pz a non utilizzare la mano nel trasbordo

4 ACCESSO FEMORALE CON MEDICAZIONE A PIATTO Se presente una medicazione a piatto ( sono stati utilizzati sistemi di chiusura dei vasi arteriosi quali: Lexoseal, Proglide e Prostar) ) si controlla che non vi sia sanguinamento e si procede alla trascrizione nella cartella infermieristica dell eventuale punto di sutura con relativa data di rimozione

5 MONITORAGGIO PZ Se eseguita PTCA Se IMA acuto Se eseguita solo Coronarografia ma portatore di stenosi severa del tronco comune Su ordine medico

6 Rilevazione parametri vitali: P.A. F.R.. F.C. eventuale HGC Esecuzione ECG Si avvisa il M.d.G. del rientro del pz Si procede alla vestizione totale o parziale in base all accesso arterioso Controllo del buon funzionamento di eventuale C.V. e si annota la diuresi in caso di bilancio Controllo del buon funzionamento del C.V.P. Somministrazione di eventuale terapia e.v. o per o.s.

7 Viene spiegata al pz la sintomatologia di un eventuale crisi vagale in modo che possa allertare in maniera tempestiva Si prepara una fiala di Atropina portata a 10 cc di Fisiologica Si continua eventuale terapia endovenosa: Eparina, inibitori recettore GPIIb/IIIa IIIa,, Fisiologica per danno renale etc. Viene aggiornata la terapia del pz con il medico (es. sospensione del Clopidogrel se non necessario o terapia desensibilizzante)

8 CONTROLLO ACCESSI ARTERIOSI ACCESSO FEMORALE CON BENDAGGIO COMPRESSIVO Controllo dei polsi distali e se la gamba è fredda o ischemica. Controllo se presente da subito ematoma o sanguinamento Controllo se bendaggio compressivo ancora ben posizionato

9 ACCESSO RADIALE Si controlla il posizionamento giusto del bracciale Si procede con lo sgonfiaggio con l l apposita siringa seguendo le indicazioni trascritte nella scheda infermieristica di Emodinamica Periodico controllo che non vi sia sanguinamento edema o ischemia della mano

10 CONTROLLO ESAMI EMATICI CONTROLLO CK-MB Viene fatto dopo 8 ore se eseguita PTCA, facendo riferimento alla scheda di Emodinamica e ripetuto il mattino seguente Se pz sottoposto a PTCA primaria viene proseguita la curva enzimatica iniziata in P.S. o in Emodinamica fino al raggiungimento del picco enzimatico Su richiesta del medico

11 CONTROLLO EMOCROMO Nel caso in cui vi sia l l infusione di inibitori recettore GP IIb/IIIa IIIa viene effettuato due volte nella prima giornata della somministrazione: ore 8 ed ore 18 (per il monitoraggio dell hb) CONTROLLO ELETTROLITI Viene eseguito in pazienti con IRC e/o ipopotassemia,il mattino seguente la procedura.

12 ACCESSO RADIALE RIMOZIONE BENDAGGI Il bracciale completamente sgonfio viene lasciato in sede e rimosso il mattino seguente ACCESSO FEMORALE Bendaggio compressivo post Ptca:rimozione il mattino seguente se non vi è una diversa indicazione data dall Emodinamista (e cmq solo dopo due ore dalla sospensione di farmaci scoagulanti ev) Bendaggio compressivo post Coronaro:rimozione dopo 8 ore dalla procedura Medicazione a piatto: sostituzione della medicazione il mattino seguente

13 MEDICAZIONE ACCESSI ARTERIOSI Disinfezione con clorexidina 2% acquosa ed applicazione di pellicola trasparente ( Tegaderm ), che consente di visionare eventuali sanguinamenti

14 COMPLICANZE POST-PROCEDURA PROCEDURA CRISI VAGALE: : da distensione vescicale, da mezzo di contrasto e da compressione intensa manuale EMATOMA: in sede femorale o radiale (che rende necessario un controllo frequente e valutazione medica se vi è presenza di soffio arterioso) EMATOMA: REAZIONE ALLERGICA: : da mezzo di contrasto o da farmaci MODIFICAZIONE ENZIMA CK-MB MB: : con rialzo enzimatico viene rivalutata la pianificazione assistenziale del pz. DOLORE ANGINOSO O MODIFICAZIONI ELETTROCARDIOGRAFICHE ( valutazione medica se presente IMA acuto e/o ristenosi di uno stent) ELETTROCARDIOGRAFICHE ISCHEMIA DELL ARTO O SANGUINAMENTO DELL ACCESSO ARTERIOSO VOMITO (comparso in seguito al viaggio in ambulanza)

15 ASPETTO PSICOLOGICO DOPO PROCEDURA D URGENZA

16 ASPETTO PSICOLOGICO DOPO PROCEDURA IN URGENZA Non riveste minore importanza l aspetto l psicologico del paziente sottoposto a procedura emodinamica urgente che, nel giro di poche ore, si trova a dover decidere se acconsentire all esecuzione dell indagine in una condizione di sofferenza e paura.

17 L equipe assistenziale deve gestire e contenere alcuni aspetti che investono direttamente il paziente ed i suoi parenti: -effetto dolore -timore prognosi -non conoscenza attività tecniche specifiche legate alla procedure di emodinamica a cui eventualmente dovrà sottoporsi -età avanzata -timore di diminuizione dell autosufficienza -timore della morte

18 Dopo l esecuzione l della procedura in urgenza, l informazione l costante sull andamento delle condizioni cliniche, della patologia cardiaca che ha interessato il paziente in esame ed il controllo costante delle eventuali insorgenze di complicanze post procedura riduce sensibilmente i livelli di ansia.

19 La particolare relazione di fiducia che si viene a creare fra il sanitario ed il paziente, proprio per le condizioni cliniche legate alla patologia cardiaca, permettono un intervento formativo, educativo e comportamentale,, nel tentativo di correggere pregiudizi sulla malattia e le sue conseguenze e ottenere una migliore compliance del paziente rispetto al ricovero e alla terapia da continuare a domicilio.

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