CARATTERISTICHE angina SENSAZIONE

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1 Dolore coronarico: gravativo, oppressivo, costrittivo, retrosternale, a morsa, in crescendo,con irradiazioni anche extratoraciche Dolore da dissecazione aortica: lacerante, precordiale e/dorsale, andamento ondulante ( crisi dolorose laceranti con dolore lieve e sordo e profondo Dolore da embolia polmonare massiva: violentissimo, improvviso, stringente, con senso di strangolamento. Con polipnea, tachicardia Dolore nel tamponamento cardiaco: sordo, non molto intenso, con facilmente fenomeni emodinamici Dolore da PNX ipertensivo: violento, localizzato ad emitorace, difficoltà respiratoria,caduta valori pressori

2 CARATTERISTICHE angina SENSAZIONE La sensazione viene descritta come bruciante, di pressione, di stretta, di soffocamento, di scoppio. Non viene descritta come trafittiva. Viene descritto come una sensazione che il cuore bruci, d indigestione, di grosso peso sul torace SEVERITA il dolore anginoso è di medio e moderata gravità. Raramente viene descritto come severo LOCALIZZAZIONE la maggior parte della gente lo localizza in sede retrosternale o sul lato sinistro della sterno

3 IRRADIAZIONE il dolore è generalmente irradiato alla spalla sinistra e alla parte superiore del braccio Può migrare nella parte interna del braccio sinistro fino al gomito, al polso e al quarto o quinto dito della mano. Il dolore può anche migrare al braccio destro, al collo, alla mandibola o alla regione epigastrica. Talvolta il dolore può essere sentito soltanto nella zona di irradiazione e non nel petto. Il paziente raramente riferisce un dolore localizzato ad una singola piccola zona sopra il precordio. DURATA gli attacchi anginosi durano un tempo breve, in genere meno di 5 minuti. Tuttavia gli attacchi possono peggiorare dopo un pasto abbondante o importante arrabbiatura fino a 15 o 20 minuti SOLLIEVO La maggior parte degli attacchi si calmano con la somministrazione di nitroglicerina e con il riposo. La formula sforzo-dolore-riposo-sollievo è il miglio indizio per fare diagnosi di angina pectoris. Altri sintomi possono accompagnare il dolore come la dispnea, pallore, palpitazioni, sudorazione, debolezza, vertigini e disturbi digestivi

4 TIPI La classica angina pectoris si può suddividere nei seguenti tipi: ANGINA STABILE in cui il dolore parossistico al petto o il disagio è determinato da un grado conosciuto di esercizio fisico o di emozione. Per tanto sarà definito sia l evento causante, la durata e intensità di sintomi ANGINA INSTABILE: dolore parossistico determinato da un grado indeterminabile e non predicibile di sforzo fisico e di emozione che può succedere anche di notte. Gli attacchi di angina instabile caratteristicamente aumentano di numero, durata ed intensità nel tempo.

5 ANGINA VARIANTE ( o anche angina di Prinzmetal ) è un disagio al petto che è simile all angina classica ma è più lunga come durata e può succedere anche a riposo. E determinata da spasmo coronarico ed è associato con sopraslivellamento del tratto ST all ECG. ANGINA INTRATTABILE è un tipo di angina instabile che non risponde adeguatamente alla terapia medica e che richiede quindi una terapia invasiva ANGINA POSTINFARTUALE avviene infatti dopo un IMA, quando l ischemia residua determina ancora attacchi di dolore

6 MANAGEMENT CLINICO 1. gestione efficace dell attacco acuto e rapido migloramento dei segni e sintomi 2. prevenzione delle complicanze ed ulteriori attacchi 3.riabilitazione ed educazione del paziente e di persone significative

7 1. ricovero il più rapidamente possibile in un centro specializzato 1.1monitoraggio 1.2riduzione del lavoro del cuore : riposo a letto, riduzione del pre-carico, eliminazione della tachicardia 1.3incrementare l apporto di ossigeno 1.4controllo del dolore ( indice di ischemia miocardica, stimola il sistema nervoso automatico incrementando il pre-carico) 1.5riperfusione coronarica attraverso terapia trombolitica o PTCA

8 1.1monitoraggio esecuzione ECG a 12 derivazioni, da ripetersi a distanza di 10/15 minuti se presenta ancora sintomatologia monitoraggio continuo ECG valutazione: stato di coscienza, pressione arteriosa e polso, frequenza respiratoria e tipo, diuresi, colore e temperatura cutanea accesso venoso periferico ( 14/16 G) con infusione salina in continuo prelievo ematico: enzimi cardiaci, assetto della coagulazione, emocromo, elettroliti, creatininemia, azotemia, glicemia ecocardiografia

9 OSSIGENO Aumentare l apporto di ossigeno al tessuto ischemico Usare sempre l ossigeno quando si sospetta un IMA Con cannula nasale a 4 lt/min. Monitorare la saturazione ( >97%), eventualmente aumentare il livello di erogazione; passare a maschera di Venturi se la saturazione resta bassa. Attenzione con pazienti con BPCO: somministrare a dosaggio più bassi

10 OSSIGENO (2) Ob: ridurre l area ischemica e l entità del sopraslivellamento del tratto ST Classe I: a. segni di congestione polmonare b. Ridotta saturazione di O2 (<90%) Classe IIa: per le prime 2-3 ore nei pazienti con IMA non complicato Classe IIb: di routine nei pazienti con IMA non complicato dopo 3-6 ore dall esordio

11 ASPIRINA Blocca la sintesi di trombossano A2 il quale determina l aggregazione piastrinica e la costrizione arteriosa ( riduzione mortalità globale,riocclusione coronarica e ricorrenza eventi ischemici dopo ter. trombolitica, ictus non letale) Dosaggio: mg in compresse il più presto possibile

12 Controindicato in caso di intolleranza o allergia, ulcera peptica, sanguinamento attivo; in tal caso può essee sostituita con antiaggregante tienopiridinico tipo clopidogrel o ticlopidina Classe I: dose 160/325 mg il giorno dell IMA poi continuare con terapia 75/325 mg/die indefinitamente Classe II b: se allergico somministrare altri agenti antipiastrinici

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