BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI"

Transcript

1 Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE UMANA Insegnamento di BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI

2 Le proteine dovrebbero fornire circa il 12% delle calorie totali. Quelle di origine animale sono più complete di quelle vegetali ma si accompagnano spesso alla componente lipidica. Per le qualità nutrizionali le proteine possono essere suddivise in due distinti gruppi: PROTEINE COMPLETE dette anche nobili, che contengono tutti gli aminoacidi essenziali nelle giuste proporzioni (quasi tutte proteine animali) PROTEINE INCOMPLETE che mancano di uno o più aminoacidi essenziali oppure li contengono in quantità inadeguata ed hanno quindi una deficienza assoluta o relativa di questi ultimi (quasi tutte proteine vegetali)

3 La qualità di una proteina viene stabilita soprattutto dal valore biologico (BV), quindi in base alla presenza o meno di amminoacidi essenziali. Più precisamente si dicono: proteine ad alto valore biologico o complete proteine a medio valore biologico o parzialmente complete proteine a basso valore biologico o incomplete

4 VALORE BIOLOGICO (BV) Indica la qualità d'azoto introdotto con una determinata proteina e che è stato trattenuto per il mantenimento e per l'accrescimento. Il valore biologico esprime la completezza di una proteina cioè la presenza di tutti gli aminoacidi essenziali nelle proporzioni ottimali ai fini delle sintesi proteiche corporee. Le proteine animali (definite complete in aminoacidi essenziali) hanno un valore biologico superiore a quelle vegetali (definite incomplete in aminoacidi essenziali). Proteine complete ed incomplete vengono associate nello stesso pasto in modo da ottenere un apporto AA completo.

5 Quando la composizione proteica quali-quantitativa è nota, è possibile trarre conclusioni circa il suo valore nutrizionale che può essere indicato in vari modi fra cui: valore biologico (BV) % di azoto assorbito ed utilizzato (trattenuto) Affermare ad esempio che il riso ha un VB biologico di 64,0 vuol dire che su 100 amminoacidi assorbiti, circa 64 sono quelli utilizzati ed incorporati nelle cellule dell'organismo.

6 La qualità delle proteine alimentari dipende dalla : composizione in amminoacidi essenziali (fattore intrinseco) digeribilità della proteina (in genere 90%) biodisponibilità dei singoli AA VARI MODI PER ESPRIMERE LA QUALITA METODI BIOLOGICI basati sulla variazione di peso basati sulla ritenzione di azoto Valore biologico Ni-Ne/Ni dove Ni = azoto introdotto e Ne = azoto escreto uguale a 100 quando tutto l N viene utilizzato

7 METODI CHIMICI Punteggio (indice) chimico assegnato in base all AA limitante rispetto ad una proteina di riferimento La proteina standard è data da una combinazione tipo di AA stabilita dalla FAO (ricavata tenendo conto del fabbisogno di ogni singolo AA essenziale diviso per il fabbisogno in proteina) Questo indice è teorico, tiene conto solo del pattern amminoacidico, altri indici rivelano il reale comportamento nell'organismo

8 Indice chimico di una proteina assegnato in base all amminoacido limitante Contenuto dell amminoacido essenziale nella proteina in esame (mg/g) x 100 Contenuto dell amminoacido essenziale nella proteina di riferimento (mg/g) Si ripete questo calcolo per ogni aminoacido essenziale o per gruppi (AA solforati, ramificati, aromatici) L amminoacido per il quale si ottiene il punteggio più basso è detto LIMITANTE

9 Contenuto dell amminoacido essenziale nella proteina in esame (mg/g) x 100 Contenuto dell amminoacido essenziale nella proteina di riferimento (mg/g) Sorgente proteica Contenuto % AA essenziali Indice Chimico (AA limitante) Lys Solforati Thr Trp Ideale (FAO) 5,5 3,5 4,0 1,0 100 Cereali 2,4 3,8 3,0 1,1 44 (Lys) Legumi 7,2 2,4 4,2 1,4 68 (solforati) Latte in polvere 8,0 2,9 3,7 1,3 83 (solforati) Miscela Cereali:legumi:latte (67:22:11) 5,1 3,2 3,5 1,2 88 (Thr)

10 Metodi per la determinazione della concentrazione proteica totale e dalla amminoacidica

11 La determinazione della concentrazione proteica totale: il metodo Kjeldahl Per lunghi anni, la quantità di proteine (proteina grezza) di alimenti è stata determinata calcolando il contenuto di AZOTO totale di un alimento tal quale, senza alcuna preventiva preparazione. Il metodo Kjeldahl è il metodo di elezione per la determinazione del contenuto di AZOTO. Tale valore viene poi moltiplicato per uno specifico fattore per ottenere la quantità di proteine. Questo metodo si basa su due assunzioni: i) carboidrati e grassi alimentari non contengono azoto; ii) la quasi totalità dell azoto presente negli alimenti deriva dagli amminoacidi delle proteine.

12 Sulla base delle prime determinazioni, il contenuto medio di N nelle proteine era di circa il 16% (160 g/1000 g), che ha portato all uso del calcolo Nx6,25 (1/0,16= 6,25). Tuttavia non tutto l azoto che si può titolare è presente nelle proteine, ma anche in amminoacidi liberi, nucleotidi, creatina e colina.

13 Inoltre, il contenuto di azoto di alcuni amminoacidi (come % in peso) varia in relazione al peso molecolare dell amminoacido ed al numero di atomi di azoto in essi contenuti [da uno a quattro a seconda degli amminoacidi: tutti uno ad eccezione di Lys e Gln/Asn (2), His (3), Arg (4)]. Sulla base di queste considerazione, in realtà il contenuto di N nelle proteine varia da 5,26 (1/0,19) a 7,69 (1/0,13).

14 Gli attuali fattori sono riportati nella seguente Tabella Origine Alimento Fattore Origine Alimento Fattore Animale Uova 6,25 Vegetale Grano Chicco intero 5,83 Carne 6,25 Crusca 6,31 Latte 6,38 Endosperma 5,70 Vegetale Orzo 5,83 Ricino 5,30 Mais 6,25 Fagioli (vari tipi) 6,25 Miglio 5,83 Soia 7,71 Avena 5,83 Noccioline 5,46 Riso 5,95 Segale 5,83 Sorgo 6,25

15 Il metodo Kieldhal, fu introdotto nel 1883 e da allora è stato ampiamente studiato, modificato e migliorato. Viene ancora oggi utilizzato in tutto il mondo per determinare il contenuto in proteine totali negli alimenti. Può essere suddiviso in tre fasi: 1)Digestione o mineralizzazione 2)Distillazione 3)Titolazione

16 Digestione o mineralizzazione: Obbiettivo: rottura delle proteine e liberazione dell azoto organico, che viene convertito in ammonio Procedimento: Il campione viene mineralizzato in presenza di acido solforico concentrato alla temperatura di C, con l aggiunta di un catalizzatore a base di solfato di rame pentaidrato e H 2 O 2, allo scopo di velocizzare i tempi di reazione ed evitare la formazione della schiuma. La mineralizzazione si ritiene completata quando tutta la miscela si chiarifica, indicando che tutto l azoto organico è stato liberato.

17 Distillazione Obbiettivo: separare l azoto inorganico (ammonio) dal digerito. Procedimento: Inizialmente si esegue la neutralizzazione dell Acido solforico in eccesso, aggiungendo NaOH concentrata (previa diluizione del campione con H 2 O), al fine di rendere l azoto inorganico maggiormente volatile. A questo punto la miscela viene portata ad ebollizione, per liberare i gas di NH 3, che a loro volta sono condensati tramite l uso di un distillatore in corrente di vapore e intrappolati in una beuta contenente Acido solforico 0,1M.

18 Titolazione Obbiettivo: determinare la quantità di ammonio presente nel distillato. Procedimento Alla soluzione ottenuta dopo la distillazione, viene aggiunto un indicatore e titolata con l utilizzo di NaOH 0,1M, fino al viraggio.

19 Espressione dei risultati La %N presente nel campione sarà data da: %N = [V(H 2 SO 4 )*M(H 2 SO 4 )]-[V(NaOH)*M(NaOH)]*14*100 Pc*1000 dove: [V(H 2 SO 4 )*M(H 2 SO 4 )] = moli (H 2 SO 4 ) [V(NaOH)*M(NaOH)]= moli (NaOH) [ moli H 2 SO 4 )]-[ moli NaOH]= moli N 14 = PM azoto Pc = peso del campione %P= %N*FC FC= fattore di conversione dell alimento Il fattore 6,25 viene anche usato nelle etichette nutrizionali e per i prodotti cerealicoli in miscela.

20 SVANTAGGI: Non tutto l azoto viene dalle proteine: Purine Pirimidine DNA, RNA, ecc. Urea Altre sostanze aggiunte intenzionalmente (FRODI) In particolare, un certo numero di composti azotati idrosolubili come la melammina, il solfato di ammonio e l'urea, se aggiunti a matrici alimentari, durante l analisi delle proteine totali, non possono essere identificate con il metodo Kjeldahl, anzi aumentano il contenuto d azoto e quindi alterano il valore finale del contenuto proteico

21

22 La melamina è un potente adulterante a causa del suo alto contenuto di azoto (66% in massa). Il suo utilizzo è particolarmente dannoso in quanto è in grado formare un complesso stabile con l acido cianurico che cristallizzando arreca gravi danni renali

23

24 Metodi spettrofotometrici per la determinazione delle proteine

25 Per la determinazione della concentrazione di proteine parzialmente purificate sono disponibili molti metodi colorimetrici, che sfruttano la capacità delle proteine di interagire con particolari reagenti dando luogo a un prodotto colorato. L intensità del colore sviluppato si correla con la quantità di proteina presente. Parecchi di essi non forniscono un concentrazione assoluta ma relativa rispetto ad uno stock di proteina standard che viene usata per la preparazione di una retta di taratura (per il basso costo, la facile reperibilità, etc., si utilizza come standard l albumina da siero bovino, o BSA).

26 Metodo del biureto Il reattivo del Biureto consiste in una soluzione alcalina di solfato di rame contenente tartrato di sodio e potassio in ambiente basico. È un reattivo utilizzato nella determinazione quali e quantitativa delle proteine. Sfrutta le proprietà cromoforiche del complesso che si forma in ambiente basico fra Cu 2+ e legami peptidici Biureto Si forma riscaldando l'urea a C. Reagisce con la soluzione fortemente alcalina di tartrato contenente solfato di rame(ii) diluito. Da ciò deriva il nome dato al metodo.

27 Gli ioni rameici formano un complesso di coordinazione con quattro gruppi NH appartenenti ad altrettanti legami peptidici. Il complesso formato dal rame, avrà colore viola-bruno (lettura a 540 nm) Il metodo è generale (anche se i residui di prolina non reagisco) ed è molto riproducibile. Purtroppo, la sensibilità è bassa: non consente in genere di misurare concentrazioni proteiche <1 mg/ml.

28 METODO DI LOWRY (CON IL REATTIVO DI FOLIN-CIOCALTEAU) Molto usato, soprattutto nel passato. La miscela da saggiare viene dapprima portata in ambiente alcalino (ph ) e fatta reagire con citrato o tartrato di rame(ii). Dopo un certo tempo (necessario probabilmente per consentire la complessazione del rame da parte delle proteine) si aggiunge la miscela di Folin-Ciocalteau (sviluppato inizialmente per la determinazione della tirosina e quindi poi per fenoli e polifenoli), il cui componente attivo è rappresentato da una miscela di sodio molibdato, fosfato e tungstato. Con l andare del tempo si sviluppa un colore scuro, che tende al blu in presenza di proteina (in assenza, il colore tende al marrone). L intensità della colorazione blu (lettura a 660 nm), sarà proporzionale alla concentrazione di proteina.

29 Non è chiaro perché il colore blu si sviluppi, è possibile che gli acidi fosfomolibdotungstici formino dei complessi misti con rame e proteina. Poiché la presenza e quantità dei residui aromatici (in particolare, tirosinici) influenzano fortemente per lo sviluppo del colore, sembra più probabile che il meccanismo coinvolga una riduzione dello ione Cu 2+ a Cu + da parte di questi residui, seguita da una reazione dello ione rameoso con gli acidi fosfomolibdotungstici. Svantaggi: richiede tempi di incubazione precisi; inoltre alcuni tamponi ed altre sostanze possono interferire; infine, poiché il contenuto in tirosine può influenzare la colorazione, le risposte al saggio possono variare abbastanza a seconda del tipo di proteine presenti.

30 Metodo dell acido bicinconinico BCA- un saggio molto simile a quello di Lowry, con la differenza che il rame(ii) anziché in associazione con il reagente di Folin-Ciocalteau si usa in associazione con l acido bicinconinico. Si ritiene che la riduzione dello ione Cu 2+ a Cu + sia qui seguita dall associazione dello ione rameoso con l acido, con formazione di un complesso che assorbe fortemente a 562 nm (colore viola-blu). Il saggio presenta la stessa variabilità da proteina a proteina già vista per il Lowry, ma è più riproducibile e un po più sensibile. N N O- O O- O

31 Metodo di Bradford Si basa sull interazione non-covalente di un colorante (il Coomassie Brilliant Blue R-250) con le proteine. Il saggio viene effettuato a ph acido. Il colorante si lega primariamente ai residui basici ed aromatici, e la formazione di questi complessi determina uno spostamento del massimo di assorbimento del colorante da 465 a 595 nm, che può essere misurato spettrofotometricamente. Anche se diverse proteine possono dare risposte alquanto diverse in questo saggio, la sua semplicità ed elevata sensibilità (<0.1 mg/ml) fa sì che sia largamente usato. Il Coomassie Blue si usa anche per evidenziare le bande proteiche nella gel elettroforesi. Coomassie Brilliant Blue R-250

32 Determinazione della concentrazione proteica mediante l uso dell assorbimento UV Le macromolecole presentano caratteristici spettri di assorbimento dovuti all interazione delle onde elettromagnetiche e ai legami chimici presenti, tipici per ogni classe di macromolecole (ie. proteine ed acidi nucleici).

33 Determinazione della concentrazione proteica mediante l uso dell assorbimento UV La legge di Lambert e Beer Sviluppata sulla base delle ricerche di Johann Heinrich Lambert e perfezionata in seguito da August Beer, è sicuramente una delle relazioni empiriche più utilizzate per la determinazione della concentrazione di molecole e macromolecole. La legge correla la quantità di luce assorbita da una sostanza con la sua concentrazione, con la sua natura chimica e con lo spessore del mezzo attraversato A = εlc

34 Determinazione della concentrazione proteica mediante l uso dell assorbimento UV La presenza degli anelli aromatici di tirosina, fenilalanina e triptofano fa sì che le proteine presentino un assorbimento di luce nel vicino ultravioletto, con massimo a circa 280 nm. Il coefficiente di estinzione molare varia ovviamente da proteina a proteina (dipende dal numero e dalla posizione degli amminoacidi aromatici), ma in genere può essere calcolato con buona approssimazione partendo dalla sequenza amminoacidica. Va tenuto presente che molte altre sostanze possono assorbire nel vicino ultravioletto, e quindi condizionare i risultati della misura; fra queste gli acidi nucleici, che però hanno un massimo di assorbimento a 260 nm. A volte, nelle prime fasi di purificazione di una proteina, può essere utile verificare il rapporto tra gli assorbimenti a 280 e 260 nm, per verificare se e quanto una data frazione di proteina sia contaminata da acidi nucleici.

35 L assorbimento ultravioletto a 280 nm: Può rappresentare un ottima tecnica quando non si ha alcuna idea della concentrazione di un campione che deve essere assolutamente recuperato. Si usa in genere prima di passare a metodi più precisi e sensibili; La determinazione si basa sull assorbimento specifico degli aminoacidi aromatici tirosina e triptofano; La misura è soggetta a interferenza da altri componenti cellulari e in particolare acidi nucleici; Il metodo non è molto sensibile e presuppone l uso di cuvette di quarzo; Il vantaggio reale è che il campione non viene distrutto e la misura è molto rapida. [Proteina] (mg/ml) = 1.55*A *A 260 1,55 e 0,76 si riferiscono a una specifica proteina utilizzata da Christian e Warburg.

36 Determinazione della composizione amminoacidica Delle proteine alimentari

37 Stein e Moore svilupparono un metodo cromatografico per l analisi degli amminoacidi. Nel 1958 venne messo a punto il primo analizzatore automatico, che venne utilizzato nel 1959 per determinare la struttura chimica dell enzima ribonucleasi, che li porto a vincere il nobel nel 1972

38 Le fasi per determinare la composizione amminoacidica sono 1- Idrolisi delle proteine 2- Separazione e identificazione degli amminoacidi 3- Quantizzazione degli amminoacidi

39 Idrolisi Nelle proteine, gli amminoacidi sono uniti tra loro mediante il legame peptidico. Pertanto, per poterli separare e identificare, bisogna rompere il legame peptidico. Questo si può fare mediante una idrolisi CHIMICA oppure ENZIMATICA. L idrolisi Chimica si effettua, in genere, in presenza di HCl 6M, a 110 C per un tempo di ore In queste condizioni l idrolisi è completa. Tuttavia, alcuni amminoacidi possono subire delle modifiche o parziale idrolisi: - Thr, Ser e Tyr subiscono delle perdite parziali (ed il loro contenuto si estrapola al T 0 ) - Trp viene distrutto - Cys e Met possono in parte ossidarsi - Val e Ile richiedono una idrolisi a 72 ore, quando nella sequenza sono tra loro legati; - Le ammidi asparagina e glutammina vengono trasformate nei relativi amminoacidi.

40 Thr: Il suo contenuto viene corretto del 5% (in più) rispetto al contenuto calcolato a 24 h; Val ed Ile vengono calcolate a 72 ore; Trp: viene ottenuto dopo idrolisi basica con NaOH oppure con idrolisi acida con acido mercaptoetansolfonico; Met: subisce meno perdite se nella soluzione di idrolisi si aggiunge un agente protettore (tiodiglicole, fenolo); Lys, Leu, His, Arg e Phe: sono amminoacidi stabili e non richiedono particolari attenzioni.

41 Idrolisi enzimatica L idrolisi enzimatica permette di evitare la distruzione degli amminoacidi, precedentemente riportati, ma rischia di essere incompleta Tuttavia, essendo basata su enzimi dello stesso tipo di quelli utilizzati in vivo, questa tecnica libera solo gli amminoacidi effettivamente idrolizzabili durante la digestione. Per questo si ritiene che essa sia in grado di fornire la frazione di amminoacidi DISPONIBILI o UTILIZZABILI.

42 Separazione e identificazione degli amminoacidi Dopo aver idrolizzato le proteine in modo opportuno, si passa alla separazione ed alla identificazione degli amminoacidi. Gli amminoacidi si possono separare con: 1-Metodi di derivatizzazione pre-colonna seguiti dalla separazione; 2-Metodi di derivatizzazione post-colonna, in cui si ha prima la separazione e poi la colorazione degli amminoacidi. Nel primo caso si utilizzato reagenti quali fenilisotiocianato, o-ftalaldeide, reattivo di Sanger (2,4 dinitrofluorobenzene), etc. I derivati degli amminoacidi ottenuti vengono separati mediante RP- HPLC, identificati utilizzando condizioni standard e separazioni di riferimento e quantizzati.

43 La derivatizzazione post-colonna usa tecniche basate sulle proprietà di carica: Cromatografia a Scambio Ionico Questa è la procedura che meglio si adatta alla separazione di amminoacidi proteici. Il principio su cui si basa è l instaurarsi di legami elettrostatici tra le molecole da separare e gruppi carichi presenti sul supporto cromatografico. Il supporto generalmente utilizzato per la separazione di amminoacidi è un polimero di stirene/divinilbenzene che, per essere utilizzato come scambiatore di ioni, viene modificato con l introduzione di gruppi solfonici, carichi negativamente (polivinilbenzene solfonato). SCAMBIATORI IONICI FORTI : Hanno gruppi ionizzabili che ritengono la loro carica ionica in quasi tutto l intervallo di ph (1-13). SCAMBIATORI IONICI DEBOLI: Hanno gruppi ionizzabili solo in uno stretto intervallo di ph.

44 Polistirene/divinilbenzene CROMATOGRAFIA A SCAMBIO CATIONICO CH-CH 2 -CH-CH 2 -CH-CH 2 -CH-CH 2 SO 3 SO 3 SO 3 SO 3 POLIVINILBENZENE SOLFONATO

45 Fase 1: Fasi della cromatografia a scambio anionico Legame alla resina: una miscela di amminoacidi, disciolta in un tampone acido a ph 2,2, viene caricata su di una colonna cromatografica contenente la resina. In tali condizioni tutti gli amminoacidi possiedono una carica netta positiva e si legano con legame ionico alla resina Fase 2: Eluizione degli Amminoacidi: Il distacco selettivo degli amminoacidi viene effettuato facendo passare attraverso la colonna cromatografica una soluzione tampone a ph e forza ionica crescenti. Può anche essere aumentata la temperatura della colonna

46 Fase 2: L incremento di forza ionica, ottenuto aumentando la concentrazione salina dell eluente, tenderà ad indebolire i ponti salini stabilitisi tra amminoacidi e resina; L aumento di ph porterà ad una graduale deprotonazione dei gruppi acido-basici presenti sulla catena laterale. Alcuni amminoacidi tenderanno ad assumere così carica netta zero interrompendo il legame ionico con la resina e passando nell eluente per poi emergere dalla colonna cromatografica. Quanto più basso è il punto isoelettrico di un amminoacido, tanto più facilmente l aumento di ph e forza ionica porterà alla sue eluizione. L aumento della temperatura della colonna ha un effetto simile.

47 Fase 2: Fasi della cromatografia a scambio anionico Eluizione degli Amminoacidi

48 Fase 3: Colorazione: L amminoacido eluito, raggiuge il coil di reazione dove reagisch con la ninidrina alla temperatura di 135 C, dando origine ad un colore blu con gli α-amminoacidi o giallo con gli imminoacidi (prolina). L assorbimento viene dunque letto ad una lunghezza d onda di 570 (giallo) e 440 (violetto) nm. Composto di Ruhemann

49 Diagramma di flusso di un analizzatore di amminoacidi

50 Fase 4: Determinazione quantitativa: Poiché l assorbanza è proporzionale alla quantità di amminoacidi, la derivatizzazione con ninidrina consente di effettuare una determinazione quantitativa estremamente accurata degli amminoacidi rilevati come una serie di picchi (cromatogramma) che possono essere integrati per il calcolo della concentrazione. Il tempo di ritenzione del picco identifica l'amminoacido dal punto di vista qualitativo, mentre l'area dello stesso è utilizzata per ricavarne la concentrazione. Il sistema deve essere calibrato con una miscela di amminoacidi standard, da cui ricavare successivamentei dati relativi al nostro campione.

51 La calibrazione permette di calcolare per ciascun amminoacido una Costante di Colore (la reazione con ninidrina può dare una resa in colore violetto-letto a 570 nm- leggermente diverso per i singoli amminoacidi. La costante di colore si usa poi per trovare la quantità del determinato amminoacido. C = A nmoli (aa della calibrazione) nmoli (aa n ) = A C

52

53

54 Uso nel campo alimentare: i)per valutare il valore nutrizionale di un prodotto ii) Per monitorare i livelli di aminoacidi essenziali aggiunto come additivo nei mangimi. iii) Per tracciare l'origine e l'autenticità di un prodotto Inoltre viene usato anche per: Diagnosi di errori congeniti nel metabolismo, come la fenilchetourea, monitorando il livello della fenilalanina nel sangue

BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI

BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli ALIMENTI Seconda Università degli Studi di Napoli DiSTABiF Anno Accademico 2015-16 Corso di Laurea Magistrale in SCIENZE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE UMANA Insegnamento di BIOCHIMICA e BIOTECNOLOGIE degli

Dettagli

Analisi quantitative

Analisi quantitative Analisi quantitative Diversi metodi per la quantificazione delle proteine totali (reazioni generali delle proteine): 1. Dosaggio spettrofotometrico diretto 2. Metodi colorimetrici 1. Dosaggio spettrofotometrico

Dettagli

Analisi quantitative

Analisi quantitative Analisi quantitative Diversi metodi per la quantificazione delle proteine totali (reazioni generali delle proteine): 1. Dosaggio spettrofotometrico diretto 2. Metodi colorimetrici 1. Dosaggio spettrofotometrico

Dettagli

Determinazioni quantitative in farmacologia

Determinazioni quantitative in farmacologia Determinazioni quantitative in farmacologia 1 Dosaggio biologico determinazione quantitativa della concentrazione o della potenza di una sostanza per mezzo della valutazione della risposta biologica che

Dettagli

DOSAGGIO ACIDI NUCLEICI

DOSAGGIO ACIDI NUCLEICI DOSAGGIO ACIDI NUCLEICI l Cuvetta contenente il campione di proteina a concentrazione C Sorgente I 0 I 1 I 0 Rivelatore Quando si fa passare una luce di una particolare lunghezza d onda d

Dettagli

Tra nm Nucleotidi mono-fosfato

Tra nm Nucleotidi mono-fosfato Un estratto proteico può contenere acidi nucleici, nucleotidi Posso verificare la loro presenza mediante la misura di uno spettro di assorbimento. Gli acidi nucleici e i nucleotidi assorbono nell UV, grazie

Dettagli

Spettrofotometria e analisi di amminoacidi

Spettrofotometria e analisi di amminoacidi Spettrofotometria e analisi di amminoacidi Quantizzazione di proteine e di miscele di amminoacidi Antimo Di Maro Anno Accademico 2015-16 Assorbimento della luce ONDE ELETTROMAGNETICHE La radiazione elettromagnetica

Dettagli

Schema a blocchi di uno spettrofluorimetro

Schema a blocchi di uno spettrofluorimetro MONOCROMATORE EMISSIONE EM Schema a blocchi di uno spettrofluorimetro MONOCROMATORE ECCITAZIONE SORGENTE EXC RIVELATORE (TUBO FOTOMOLTIPLICATORE) Anche il DNA assorbe nell UV Cosa determina l assorbanza

Dettagli

CHIMICA BIOLOGICA. Seconda Università degli Studi di Napoli. Metodologie 1. DiSTABiF. Corso di Laurea in SCIENZE BIOLOGICHE.

CHIMICA BIOLOGICA. Seconda Università degli Studi di Napoli. Metodologie 1. DiSTABiF. Corso di Laurea in SCIENZE BIOLOGICHE. Seconda Università degli Studi di Napoli DiSTABiF Corso di Laurea in SCIENZE BIOLOGICHE Insegnamento di CHIMICA BIOLOGICA Anno Accademico 2016-17 Metodologie 1 Spettrofotometria e analisi di amminoacidi

Dettagli

La Spettroscopia in Biologia

La Spettroscopia in Biologia La Spettroscopia in Biologia Linda Avesani Dip. Scientifico e Tecnologico Università di Verona Spettroscopia e Proprietà della luce La spettroscopia in biologia studia la struttura e la dinamica delle

Dettagli

Dosaggio delle proteine

Dosaggio delle proteine Laboratorio Integrato 4 Lezione n.2 Dosaggio delle proteine Dott.ssa Francesca Zazzeroni METODI PER EFFETTUARE UN DOSAGGIO PROTEICO 1-Metodo del Biureto - il reattivo del biureto consiste in una soluzione

Dettagli

Metodi di studio delle proteine :

Metodi di studio delle proteine : Metodi di studio delle proteine : determinazione della quantità determinazione della struttura primaria (sequenza a.a.) determinazione della struttura 3D determinazione del peso molecolare Spettrofotometro

Dettagli

Purificazione e determinazione di proteine

Purificazione e determinazione di proteine Corso di insegnamento Biochimica e Biotecnologie degli Alimenti Purificazione e determinazione di proteine O H N R O H N Cu 2+ N H O R N H O N N O- O O- O Acido bicinconico Lezione n.xxi-26.05.14 Estrazione

Dettagli

ε 340 nm A 260 nm A 260nm = 1.36 A 340 nm = A 340nm A = c [NADH] = : 6.22 x 10 3 = x 10-6 M

ε 340 nm A 260 nm A 260nm = 1.36 A 340 nm = A 340nm A = c [NADH] = : 6.22 x 10 3 = x 10-6 M ESERCIZI 2 Esercizio n.1 Trovare la concentrazione di NAD e NADH in una soluzione miscelata basandosi sui seguenti dati ottenuti in una cuvetta da 1 cm : I coefficienti di estinzione molare a 260 nm sono

Dettagli

1. Cromatografia per gel-filtrazione

1. Cromatografia per gel-filtrazione 1. Cromatografia per gel-filtrazione La gel filtrazione è un metodo cromatografico che separa le sostanze in base alle loro dimensioni molecolari. I materiali che costituiscono il supporto per la gel-filtrazione

Dettagli

Spettrofotometria e analisi di amminoacidi. Quantizzazione di proteine e di miscele di amminoacidi

Spettrofotometria e analisi di amminoacidi. Quantizzazione di proteine e di miscele di amminoacidi Spettrofotometria e analisi di amminoacidi Quantizzazione di proteine e di miscele di amminoacidi Assorbimento della luce ONDE ELETTROMAGNETICHE La radiazione elettromagnetica è, dal punto di vista dell'elettromagnetismo

Dettagli

Struttura degli amminoacidi

Struttura degli amminoacidi AMMINOACIDI, PEPTIDI E PROTEINE AMMINOACIDI, PEPTIDI E PROTEINE AMMINOACIDI, PEPTIDI E PROTEINE Le proteine sono macromolecole costituite dall unione di un grande numero di unità elementari: gli amminoacidi

Dettagli

La chimica della vita si basa sui composti del carbonio e dipende da reazioni chimiche che avvengono in soluzione acquosa.

La chimica della vita si basa sui composti del carbonio e dipende da reazioni chimiche che avvengono in soluzione acquosa. La chimica della vita si basa sui composti del carbonio e dipende da reazioni chimiche che avvengono in soluzione acquosa. Le cellule contengono 4 famiglie principali di piccole molecole organiche: Amminoacidi

Dettagli

Spettroscopia nell ultravioletto e nel visibile

Spettroscopia nell ultravioletto e nel visibile Spettroscopia nell ultravioletto e nel visibile Sono le regioni dello spettro elettromagnetico maggiormente utilizzate nelle ricerche in campo biomedico Le radiazioni elettromagnetiche e lo spettro Una

Dettagli

Amminoacidi. Struttura base di un a-amminoacido

Amminoacidi. Struttura base di un a-amminoacido Amminoacidi Struttura base di un a-amminoacido Forma non ionizzata Forma ionizzata, sale interno (zwitterione) Il carbonio α di tutti gli α-amminoacidi (tranne la glicina) è asimmetrico (=chirale) D-alanina

Dettagli

La struttura covalente delle proteine (la sequenza amminoacidica)

La struttura covalente delle proteine (la sequenza amminoacidica) La struttura covalente delle proteine (la sequenza amminoacidica) Sequenza amminoacidica dell ormone insulina bovino (Frederick Sanger, 1953) Il primo passo per determinare la sequenza di un peptide è

Dettagli

α-amminoacidi O α O α R CH C O - NH 3 forma ionizzata sale interno (zwitterione) OH NH 2 forma non ionizzata (non esistente in realtà)

α-amminoacidi O α O α R CH C O - NH 3 forma ionizzata sale interno (zwitterione) OH NH 2 forma non ionizzata (non esistente in realtà) Amminoacidi 2 forma non ionizzata (non esistente in realtà) 3 forma ionizzata sale interno (zwitterione) In soluzione acquosa c'è equilibrio tra tre forme 3 forma cationica p molto acidi 3 forma zwitterionica

Dettagli

I PROTIDI ASPETTI GENERALI

I PROTIDI ASPETTI GENERALI I PROTIDI ASPETTI GENERALI I PROTIDI O PROTEINE SONO SOSTANZE ORGANICHE AZOTATE, DI STRUTTURA MOLTO COMPLESSA, PRESENTI IN OGNI FORMA DI VITA. LE PROTEINE SONO COMPOSTI QUATERNARI, OSSIA SONO FORMATE DA

Dettagli

- determinazione colorimetrica della concentrazione di una miscela proteica. - Determinazione spettrofotometrica dell attività enzimatica

- determinazione colorimetrica della concentrazione di una miscela proteica. - Determinazione spettrofotometrica dell attività enzimatica CORSO DI LAUREA IN BIOLOGIA GENERALE E APPLICATA Anno Accademico 2012/2013 Laboratorio di Chimica Biologica - Cromatografia a scambio ionico - determinazione colorimetrica della concentrazione di una miscela

Dettagli

- determinazione colorimetrica della concentrazione di una miscela proteica

- determinazione colorimetrica della concentrazione di una miscela proteica CORSO DI LAUREA IN BIOLOGIA GENERALE E APPLICATA Anno Accademico 2013/2014 Laboratorio di Chimica Biologica - Cromatografia a scambio ionico - determinazione colorimetrica della concentrazione di una miscela

Dettagli

Le soluzioni: Le soluzioni sono miscele omogenee di due o più componenti.

Le soluzioni: Le soluzioni sono miscele omogenee di due o più componenti. Le soluzioni: Affinchè le molecole di specie diverse possano reagire fra di loro è necessario che si incontrino ed urtino le une con le altre. E chiaro che questa possibilità di urto è favorita quando

Dettagli

LE PROTEINE. SONO Polimeri formati dall unione di AMMINOACIDI (AA) Rende diversi i 20 AA l uno dall altro UN ATOMO DI C AL CENTRO

LE PROTEINE. SONO Polimeri formati dall unione di AMMINOACIDI (AA) Rende diversi i 20 AA l uno dall altro UN ATOMO DI C AL CENTRO LE PROTEINE SONO Polimeri formati dall unione di ATOMI DI C, H, N, O CHE SONO AMMINOACIDI (AA) Uniti tra loro dal Legame peptidico 20 TIPI DIVERSI MA HANNO STESSA STRUTTURA GENERALE CON Catene peptidiche

Dettagli

CHIMICA BIOLOGICA. Seconda Università degli Studi di Napoli. DiSTABiF. Antimo Di Maro. Lezione 3. Corso di Laurea in Scienze Biologiche

CHIMICA BIOLOGICA. Seconda Università degli Studi di Napoli. DiSTABiF. Antimo Di Maro. Lezione 3. Corso di Laurea in Scienze Biologiche Seconda Università degli Studi di Napoli DiSTABiF Corso di Laurea in Scienze Biologiche Insegnamento di CHIMICA BIOLOGICA Antimo Di Maro Anno Accademico 2016-2017 Lezione 3 GLI AMMINOACIDI PROTEICI Le

Dettagli

Principi di Biochimica

Principi di Biochimica Principi di Biochimica Augusto Innocenti Biologo Nutrizionista Perfezionamento in Biochimica e Biologia Molecolare Phd in Neurobiologia e Neurofisiologia Materia: Atomi e Molecole La materie è costituita

Dettagli

I componenti chimici delle cellule

I componenti chimici delle cellule I componenti chimici delle cellule Piccole molecole Macromolecole Piccole molecole C, H, N ed O costituiscono quasi il 99% del peso di una cellula Il 70 % della massa di una cellula è costituito da acqua

Dettagli

1.2.5 Titolazioni acido-base

1.2.5 Titolazioni acido-base 1.2.5 Titolazioni acidobase Queste titolazioni si basano su reazioni di neutralizzazione in cui un acido cede un protone ad una base capace di accettarlo. Nel caso più semplice di un acido forte (es. HCl)

Dettagli

IL MATERIALE CONTENUTO IN QUESTE DIAPOSITIVE E AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO PER L UNIVERSITA DI TERAMO

IL MATERIALE CONTENUTO IN QUESTE DIAPOSITIVE E AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO PER L UNIVERSITA DI TERAMO IL MATERIALE CONTENUTO IN QUESTE DIAPOSITIVE E AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO PER L UNIVERSITA DI TERAMO LE IMMAGINE CONTENUTE SONO SCARICATE DAI SITI WEB DI CUI SONO RIPORTATI I LINK METODOLOGIE BIOCHIMICHE

Dettagli

TECNICHE DI SEPARAZIONE DELLE PROTEINE Le proteine sono purificate con procedure di frazionamento

TECNICHE DI SEPARAZIONE DELLE PROTEINE Le proteine sono purificate con procedure di frazionamento TECNICHE DI SEPARAZIONE DELLE PROTEINE Le proteine sono purificate con procedure di frazionamento Eliminazione selettiva di tutti gli altri componenti della miscela alla fine resta soltanto la sostanza

Dettagli

Biochimica delle proteine Prof. M. Bolognesi a.a. 2007/2008. Eloise Mastrangelo

Biochimica delle proteine Prof. M. Bolognesi a.a. 2007/2008. Eloise Mastrangelo Biochimica delle proteine Prof. M. Bolognesi a.a. 2007/2008 Eloise Mastrangelo Perché è importante determinare la struttura primaria delle proteine? 1. La conoscenza della sequenza amminoacidica delle

Dettagli

FORMULARIO DI CHIMICA

FORMULARIO DI CHIMICA ARGOMENTO Grandezze chimiche fondamentali: 1. Numero di Avogadro 2. Mole 3. Massa Molare 4. Densità 5. Volume molare di un gas Modi di esprimere la concentrazione: 1. Molare M 2. Parti per milione ppm

Dettagli

CHIMICA Ven 15 novembre 2013 Lezioni di Chimica Fisica

CHIMICA Ven 15 novembre 2013 Lezioni di Chimica Fisica Laurea triennale in BIOLOGIA A. A. 2013-14 14 CHIMICA Ven 15 novembre 2013 Lezioni di Chimica Fisica Spettroscopia UltraVioletta-Visibile ibile (UV( UV-vis) 2^ parte Fluorescenza e Fosforescenza Prof.

Dettagli

La titolazione è un metodo di analisi chimica per la misura della concentrazione di una data sostanza in soluzione.

La titolazione è un metodo di analisi chimica per la misura della concentrazione di una data sostanza in soluzione. Tecniche di analisi chimica Prof. Marcello Romagnoli Titolazione La titolazione è un metodo di analisi chimica per la misura della concentrazione di una data sostanza in soluzione. Una quantità nota del

Dettagli

Amminoacidi. Struttura base di un a-amminoacido

Amminoacidi. Struttura base di un a-amminoacido Amminoacidi Struttura base di un a-amminoacido Forma non ionizzata Forma ionizzata, sale interno (zwitterione) Il carbonio α di tutti gli α-amminoacidi (tranne la glicina) è asimmetrico (=chirale) D-alanina

Dettagli

PROTIDI: LE PROTEINE E GLI AMMINOACIDI

PROTIDI: LE PROTEINE E GLI AMMINOACIDI PROTIDI: LE PROTEINE E GLI AMMINOACIDI GLI AMMINOACIDI Struttura generica di un amminoacido. R rappresenta un gruppo laterale specifico di ogni amminoacido. In chimica, gli amminoacidi (impropriamente

Dettagli

TECNICHE CROMATOGRAFICHE

TECNICHE CROMATOGRAFICHE TECNICHE CROMATOGRAFICHE Le tecniche cromatografiche permettono di separare gli analiti presenti in una miscela complessa. Tutti i sistemi cromatografici sono costituiti da una fase stazionaria, che puo

Dettagli

A fine titolazione la concentrazione iniziale della soluzione da titolare risulta essere stata pari a:

A fine titolazione la concentrazione iniziale della soluzione da titolare risulta essere stata pari a: Titolazione acido-base Nella pratica di laboratorio è frequente la determinazione del ph incognito di una soluzione. Pensiamo ad esempio di voler conoscere il ph di un campione acquoso derivante da uno

Dettagli

Misure di ph e titolazione acidobase con metodo potenziometrico

Misure di ph e titolazione acidobase con metodo potenziometrico - Laboratorio di Chimica 1 Misure di ph e titolazione acidobase con metodo potenziometrico PAS A.A. 2013-14 Obiettivi 2 Uso di un ph-metro per la misura del ph Titolazione acido-base: costruzione della

Dettagli

La spettrofotometria è una tecnica analitica, qualitativa e quantitativa e permette il riconoscimento e la quantizzazione di una sostanza in base al

La spettrofotometria è una tecnica analitica, qualitativa e quantitativa e permette il riconoscimento e la quantizzazione di una sostanza in base al SPETTROFOTOMETRIA Tecnica che si basa sulla misura diretta dell intensitàdi colorecioènel potere da parte di una data soluzione di assorbire della luce in una regione specifica dello spettro. La spettrofotometria

Dettagli

RILEVAZIONE di TRACCE EMATICHE LATENTI mediante REAZIONE con LUMINOLO

RILEVAZIONE di TRACCE EMATICHE LATENTI mediante REAZIONE con LUMINOLO RILEVAZIONE di TRACCE EMATICHE LATENTI mediante REAZIONE con LUMINOLO Nel caso di crimini cruenti, gli operatori di Polizia hanno la necessità di rilevare la collocazione e la forma di eventuali tracce

Dettagli

cognome e nome turno banco data Indicare i CALCOLI per ESTESO Nei RIQUADRI TRATTEGGIATI riportare i dati con le CIFRE SIGNIFICATIVE appropriate

cognome e nome turno banco data Indicare i CALCOLI per ESTESO Nei RIQUADRI TRATTEGGIATI riportare i dati con le CIFRE SIGNIFICATIVE appropriate PREPARAZIONE e STANDARDIZZAZIONE di una SOLUZIONE di ACIDO CLORIDRICO densità HCl (aq) conc. (g/ml) % peso prelievo HCl (aq) conc. (ml) mmoli HCl = volume matraccio (ml) titolo previsto HCl (aq) diluito

Dettagli

Analisi e purificazione di proteine

Analisi e purificazione di proteine Analisi e purificazione di proteine elettroforesi ultracentrifugazione cromatografia frammenti specifici sequenziamento struttura primaria livelli superiori contesto fisiologico funzione Condizioni denaturanti

Dettagli

METODI DI BASE PER L ANALISI DEGLI ACIDI NUCLEICI

METODI DI BASE PER L ANALISI DEGLI ACIDI NUCLEICI METODI DI BASE PER L ANALISI DEGLI ACIDI NUCLEICI SPETTRI UV E QUANTIZZAZIONE SPETTROFOTOMETRICA DEGLI ACIDI NUCLEICI FIGURA 7.6A METODOLOGIA BIOCHIMICA (WILSON) a a = a 1 Assorbimento = a b a 1 b FIGURA

Dettagli

FABBISOGNO CALORICO kcal kcal

FABBISOGNO CALORICO kcal kcal FABBISOGNO CALORICO DONNA UOMO 1500-2000 kcal 2000-2500 kcal Al contrario di quanto accade per i carboidrati e i lipidi non esistono riserve di proteine. Le proteine, come tutti i componenti cellulari,

Dettagli

la purificazione può essere di tipo analitico o preparativo Purificare una proteina significa ottenerla in forma omogenea

la purificazione può essere di tipo analitico o preparativo Purificare una proteina significa ottenerla in forma omogenea la purificazione può essere di tipo analitico o preparativo Purificare una proteina significa ottenerla in forma omogenea Analisi delle sue proprietà fisiche e biologiche Come viene modulata la sua espressione

Dettagli

SISTEMI THERMO SCIENTIFIC AQUAKEM PER L ANALISI AUTOMATICA DI ACQUE MARINE E SALMASTRE. AHSI Spa www.ahsi.it

SISTEMI THERMO SCIENTIFIC AQUAKEM PER L ANALISI AUTOMATICA DI ACQUE MARINE E SALMASTRE. AHSI Spa www.ahsi.it SISTEMI THERMO SCIENTIFIC AQUAKEM PER L ANALISI AUTOMATICA DI ACQUE MARINE E SALMASTRE AHSI Spa www.ahsi.it ORIGINE DEI DATI Apparecchiatura: Analizzatore Fotometrico AQUAKEM 200 di Thermo Scientific Cliente:

Dettagli

MA + H + MAH + Materiale: 500 cc di soluzione di NaOH 0.01 M 500 cc di soluzione di HCl 0.01 M fresca Metil-arancio (MA) Etanolo Acqua distillata

MA + H + MAH + Materiale: 500 cc di soluzione di NaOH 0.01 M 500 cc di soluzione di HCl 0.01 M fresca Metil-arancio (MA) Etanolo Acqua distillata Cambiamenti nell aspetto degli spettri di assorbimento elettronico del metilarancio in funzione del ph a seguito della reazione di protonazione del metilarancio. Scopo dell esperimento è osservare la variazione

Dettagli

Amminoacidi (1) Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) α * NH 2 CH 3 COOH

Amminoacidi (1) Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) α * NH 2 CH 3 COOH Amminoacidi (1) Presentano un gruppo amminico ( N 2 ) ed un gruppo carbossilico ( OO) nella stessa molecola 3 N 2 α * OO Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) STPA-himica Organica 1 Amminoacidi

Dettagli

Composti organici. I composti organici. Atomi e molecole di carbonio. Atomi e molecole di carbonio. Gruppi funzionali. Isomeri

Composti organici. I composti organici. Atomi e molecole di carbonio. Atomi e molecole di carbonio. Gruppi funzionali. Isomeri I composti organici Atomi e molecole di carbonio Carboidrati Lipidi Proteine Acidi nucleici Composti organici Materiale composto da biomolecole - Formate in buona parte da legami ed anelli di carbonio.

Dettagli

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile Chimica concetti e modelli.blu 2 Capitolo 22 Acidi e basi si scambiano protoni 3 Sommario 1. Le teorie sugli acidi e sulle basi 2. La ionizzazione dell acqua 3. La forza

Dettagli

1. Calcolare il peso equivalente di ognuno dei seguenti acidi e basi, assumendo la neutralizzazione completa: H 2 SO 3, H 3 PO 4, LiOH, Zn(OH) 2.

1. Calcolare il peso equivalente di ognuno dei seguenti acidi e basi, assumendo la neutralizzazione completa: H 2 SO 3, H 3 PO 4, LiOH, Zn(OH) 2. 1. Calcolare il peso equivalente di ognuno dei seguenti acidi e basi, assumendo la neutralizzazione completa: H 2 SO 3, H 3 PO 4, LiOH, Zn(OH) 2. H 2 SO 3 Pm = 2 1 + 32 + 16 3 = 82 H 3 PO 4 Pm = 3 1 +

Dettagli

L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ

L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ L ACQUA E LE SUE PROPRIETÀ L acqua è una sostanza indispensabile per tutte le forme di vita. Ogni molecola di acqua (H2O) è formata da due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno, uniti tramite due legami

Dettagli

TECNICHE SPETTROSCOPICHE

TECNICHE SPETTROSCOPICHE TECNICHE SPETTROSCOPICHE L interazione delle radiazioni elettromagnetiche con la materia e essenzialmente un fenomeno quantico, che dipende sia dalle proprieta della radiazione sia dalla natura della materia

Dettagli

HCl è un acido NaOH è una base. HCl H + + Clˉ NaOH Na + + OHˉ. Una reazione acido-base di Arrhenius forma acqua e un sale. HCl + NaOH H 2 O + NaCl

HCl è un acido NaOH è una base. HCl H + + Clˉ NaOH Na + + OHˉ. Una reazione acido-base di Arrhenius forma acqua e un sale. HCl + NaOH H 2 O + NaCl Secondo Arrhenius un acido è una sostanza che dissociandosi in acqua libera protoni (H + ). Una base è una sostanza che dissociandosi in acqua libera ioni ossidrile (OHˉ). H 2 O HCl H + + Clˉ H 2 O NaOH

Dettagli

*M I03* 3/20. perforiran list

*M I03* 3/20. perforiran list *M15143112I* 2/20 *M15143112I02* *M15143112I03* 3/20 P perforiran list 4/20 *M15143112I04* Pagina vuota *M15143112I05* 5/20 1. L'atomo di un certo elemento contiene 20 neutroni e 17 protoni. 1.1. Scrivete

Dettagli

I materiali della vita

I materiali della vita I materiali della vita I componenti chimici dei viventi Il corpo dei viventi è formato da relativamente pochi elementi chimici e in percentuale diversa da quella del mondo non vivente. Le molecole dei

Dettagli

TIPI di CROMATOGRAFIA

TIPI di CROMATOGRAFIA Metodo di separazione che si basa sulla distribuzione degli analiti tra una fase mobile e una fase stazionaria. TIPI di CROMATOGRAFIA Eluizione degli analiti può avvenire: Capillarità Gravità Pressione

Dettagli

20/03/2014 ANALISI VOLUMETRICA ACIDO-BASE PRECIPITAZIONE COMPLESSOMETRICA OSSIDO-RIDUZIONE REQUISITI PER UNA TITOLAZIONE

20/03/2014 ANALISI VOLUMETRICA ACIDO-BASE PRECIPITAZIONE COMPLESSOMETRICA OSSIDO-RIDUZIONE REQUISITI PER UNA TITOLAZIONE ANALISI VOLUMETRICA ACIDO-BASE PRECIPITAZIONE COMPLESSOMETRICA OSSIDO-RIDUZIONE In una titolazione l analita reagisce con un reagente addizionato sotto forma di una soluzione di concentrazione nota (soluzione

Dettagli

Cromatografia di scambio ionico su colonna

Cromatografia di scambio ionico su colonna S.A.G.T. Anno Accademico 2009/2010 Laboratorio Ambientale II A Dottoressa Valentina Gianotti Marco Soda Matricola num. 10015062 Cromatografia di scambio ionico su colonna La cromatografia è un metodo di

Dettagli

ESTRAZIONE PURIFICAZIONE. Modificazione chimica ANALISI STRUMENTALE

ESTRAZIONE PURIFICAZIONE. Modificazione chimica ANALISI STRUMENTALE Procedura per l analisi quali/quantitativa. Analita puro Composto di riferimento Curva di calibrazione Singolo-Più punti Campione biologico ESTRAZIONE PURIFICAZIONE Modificazione chimica ANALISI STRUMENTALE

Dettagli

Amminoacidi (1) Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) α * NH 2 CH 3 COOH. ) ed un gruppo carbossilico ( COOH) nella stessa molecola

Amminoacidi (1) Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) α * NH 2 CH 3 COOH. ) ed un gruppo carbossilico ( COOH) nella stessa molecola Amminoacidi (1) Presentano un gruppo amminico ( NH 2 ) ed un gruppo carbossilico ( COOH) nella stessa molecola CH 3 NH 2 C H α * COOH Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) 1 Amminoacidi

Dettagli

METODI GRAVIMETRICI DI ANALISI

METODI GRAVIMETRICI DI ANALISI METODI GRAVIMETRICI DI ANALISI I metodi gravimetrici si basano sulla misura della massa e sono sostanzialmente di due tipi: - nei metodi di precipitazione l analita viene trasformato in un precipitato

Dettagli

SOLUZIONI TAMPONE SOLUZIONI TAMPONE

SOLUZIONI TAMPONE SOLUZIONI TAMPONE SOLUZIONI TAMPONE Le soluzioni tampone (o tamponi) sono costituite da: un acido debole e un suo sale (tampone acido) oppure una base debole e un suo sale (tampone basico) Una soluzione di un acido debole

Dettagli

RACCOLTA E PROCESSAMENTO CAMPIONE URINE PER ANALISI OMICHE

RACCOLTA E PROCESSAMENTO CAMPIONE URINE PER ANALISI OMICHE RACCOLTA E PROCESSAMENTO CAMPIONE URINE PER ANALISI OMICHE 00049 Autori Vittorio Sirolli Contenuti Abstract raccolta e processamento dei campioni urinari Abstract release 1 pubblicata il 20 luglio 2012

Dettagli

Determinazione dell azoto totale e ammoniacale in spettrofotometria: modalità di calibrazione e confrontabilità nel tempo

Determinazione dell azoto totale e ammoniacale in spettrofotometria: modalità di calibrazione e confrontabilità nel tempo UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA CORSO DI LAUREA INTERFACOLTÀ IN BIOTECNOLOGIE Determinazione dell azoto totale e ammoniacale in spettrofotometria: modalità di calibrazione e confrontabilità nel tempo Relatore:

Dettagli

In acqua pura o in soluzione acquosa, si ha sempre il seguente equilibrio: + +

In acqua pura o in soluzione acquosa, si ha sempre il seguente equilibrio: + + Ionizzazione dell Acqua e ph In acqua pura o in soluzione acquosa, si ha sempre il seguente equilibrio: + + L acqua è una sostanza anfiprotica, cioè può sia donare che accettare protoni (ioni H + ). Costante

Dettagli

H N. Mn 2+ +.. Fe 3+ +.. H 2 O

H N. Mn 2+ +.. Fe 3+ +.. H 2 O CHIMICA ANALITICA- PROVA SCRITTA 3 FEBBRAIO 2005-1a. Quanti microlitri di 1-nonene (densità 1-nonene = 0.73 g/ml) bisogna prelevare per preparare 50 ml di soluzione di concentrazione 1000 ppm in metanolo

Dettagli

L equilibrio dell acqua

L equilibrio dell acqua L equilibrio dell acqua Il ph e la reazione di autoprotolisi dell acqua Corpaci Ivana La molecola dell acqua H O H! L acqua è un composto molecolare covalente! La sua molecola è polare per la differenza

Dettagli

VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI

VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI VALUTAZIONE NUTRIZIONALE DEGLI ALIMENTI COMPOSIZIONE CHIMICA DIGERIBILITA VALORE NUTRITIVO VALORE PROTEICO APPETIBLITA CONSERVABILITA FATTORI ANTINUTRIZIONALI VALUTAZIONE ECONOMICA VALORE PROTEICO GREZZA

Dettagli

TECNICHE CROMATOGRAFICHE

TECNICHE CROMATOGRAFICHE TECNICHE CROMATOGRAFICHE ISOLAMENTO DI MOLECOLE BIOLOGICHE Distruzione delle cellule e dei tessuti che contengono le molecole biologiche di nostro interesse (proteine o acidi nucleici) -Tampone (ph) -Sali

Dettagli

MACROMOLECOLE. Polimeri (lipidi a parte)

MACROMOLECOLE. Polimeri (lipidi a parte) MACROMOLECOLE Monomeri Polimeri (lipidi a parte) Le caratteristiche strutturali e funzionali di una cellula o di un organismo sono determinate principalmente dalle sue proteine. Ad esempio: Le proteine

Dettagli

Esploriamo la chimica

Esploriamo la chimica 1 Valitutti, Tifi, Gentile Esploriamo la chimica Seconda edizione di Chimica: molecole in movimento Capitolo 17 Acidi e basi si scambiano protoni 1. Le teorie sugli acidi e sulle basi 2. La ionizzazione

Dettagli

La legge. Il colorimetro. L esperienza. Realizzato da. August Beer ( ) Johann Heinrich Lambert ( )

La legge. Il colorimetro. L esperienza. Realizzato da. August Beer ( ) Johann Heinrich Lambert ( ) LA LEGGE DI LAMBERT-BEER BEER Esperienza con il sensore colorimetrico La legge Il colorimetro August Beer (1825-1863) L esperienza Johann Heinrich Lambert (1728-1777) Realizzato da La legge di Lambert

Dettagli

La fissazione dell azoto

La fissazione dell azoto La fissazione dell azoto Complesso della nitrogenasi N +10H + + 8e + 16ATP N 2 + 10 H + 8e + 16ATP 2NH 4+ + 16ADP + 16P + H2 Metabolismo degli aminoacidi Metabolismo degli aminoacidi Gli aminoacidi

Dettagli

Corso di Laurea in Farmacia Insegnamento di CHIMICA BIOLOGICA. Angela Chambery Lezione 5

Corso di Laurea in Farmacia Insegnamento di CHIMICA BIOLOGICA. Angela Chambery Lezione 5 Corso di Laurea in Farmacia Insegnamento di CHIMICA BIOLOGICA Angela Chambery Lezione 5 Il legame peptidico Concetti chiave: In un polipeptide gli amminoacidi sono uniti dai legami peptidici. Il legame

Dettagli

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Triennale in Chimica CORSO DI: LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA Docente: Dr. Alessandro Caselli

Dettagli

Determinazione del contenuto di licopene

Determinazione del contenuto di licopene Determinazione del contenuto di licopene (Corso di Fisiologia della produzione e della post-raccolta) Il colore arancione, giallo e rosso di foglie, fiori e frutti è dovuto principalmente alla presenza

Dettagli

Estrazione con solventi. Dott.ssa Laura Casu Laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche 9 crediti

Estrazione con solventi. Dott.ssa Laura Casu Laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche 9 crediti Estrazione con solventi Dott.ssa Laura Casu Laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche 9 crediti Estrazione in Soxhlet Vantaggi: Estrazione in continuo Refrigerante Svantaggi: richiede molte ore (12/24)

Dettagli

Rapporto tra soluto e solvente o soluzione

Rapporto tra soluto e solvente o soluzione Programma Misure ed Unità di misura. Incertezza della misura. Cifre significative. Notazione scientifica. Atomo e peso atomico. Composti, molecole e ioni. Formula molecolare e peso molecolare. Mole e massa

Dettagli

Elementi sistemati nella TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI in base al numero atomico crescente O, H, N, C (+ del 96% della materia vivente)

Elementi sistemati nella TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI in base al numero atomico crescente O, H, N, C (+ del 96% della materia vivente) OVERVIEW Atomo: più piccola porzione di un elemento che mantiene le proprietà chimiche dello stesso Teoria atomica e tavola periodica Legami e interazioni degli atomi Acqua e le sue proprietà Acidi e basi

Dettagli

1. Le teorie sugli acidi e sulle basi 2. La ionizzazione dell acqua 3. Il ph 4. La forza degli acidi e delle basi 5. Come calcolare il ph di

1. Le teorie sugli acidi e sulle basi 2. La ionizzazione dell acqua 3. Il ph 4. La forza degli acidi e delle basi 5. Come calcolare il ph di Unità 19 Acidi e basi si scambiano protoni 1. Le teorie sugli acidi e sulle basi 2. La ionizzazione dell acqua 3. Il ph 4. La forza degli acidi e delle basi 5. Come calcolare il ph di soluzioni acide e

Dettagli

1. Perché le sostanze si sciolgono?

1. Perché le sostanze si sciolgono? 1. Perché le sostanze si sciolgono? Le soluzioni sono miscugli omogenei i cui costituenti conservano le loro proprietà. Nelle soluzioni il solvente è il componente in maggiore quantità. Il soluto è il

Dettagli

Cromatografia ionica (IC)

Cromatografia ionica (IC) Cromatografia ionica (IC) Il principio di base della cromatografia ionica è lo scambio ionico su resine scambiatrici forti, che costituiscono la fase stazionaria con cui sono impaccate le colonne, in parziale

Dettagli

Esercitazioni di stechiometria - Corso di Chimica Generale ed inorganica C

Esercitazioni di stechiometria - Corso di Chimica Generale ed inorganica C A.A. 2005/2006 Laurea triennale in Chimica Esercitazioni di stechiometria - Corso di Chimica Generale ed inorganica C ARGOMENTO 1: mole, bilanciamento di equazioni chimiche non redox, formule minime e

Dettagli

DNA, RNA E PROTEINE DA CAMPIONI BIOLOGICI

DNA, RNA E PROTEINE DA CAMPIONI BIOLOGICI DNA, RNA E PROTEINE DA CAMPIONI BIOLOGICI UNA VOLTA ESTRATTI VANNO QUANTIFICATI QUANTIFICAZIONE DEI CAMPIONI Vi sono numerosi metodi. Alcuni forniscono valori assoluti, altri relativi; in tal caso lo standard

Dettagli

Le reazioni chimiche

Le reazioni chimiche Le reazioni chimiche Le reazioni chimiche Le reazioni chimiche Le reazioni chimiche Una reazione chimica è un processo in cui una serie di sostanza (dette reagenti) viene convertita in altre sostanza (dette

Dettagli

POSSIBILI DOMANDE PER L ESAME DI CHIMICA ANALITICA

POSSIBILI DOMANDE PER L ESAME DI CHIMICA ANALITICA POSSIBILI DOMANDE PER L ESAME DI CHIMICA ANALITICA 1 Come si definisce la chimica analitica? 2 Come si definisce un componente da determinare? 3 Quali sono i metodi di analisi in chimica analitica? Descriverli

Dettagli

Laurea Magistrale in Biologia

Laurea Magistrale in Biologia Laurea Magistrale in Biologia Laboratorio del corso di Chimica Fisica Biologica Anno accademico 2009/10 SCOPO Determinazione dei parametri termodinamici associati alla denaturazione termica di una piccola

Dettagli

COMPITO DI ANALISI DEI FARMACI I BARI,14 GIUGNO 1999

COMPITO DI ANALISI DEI FARMACI I BARI,14 GIUGNO 1999 COMPITO DI ANALISI DEI FARMACI I BARI,14 GIUGNO 1999 1)Un campione da 24.7 L di aria estratta nelle vicinanze di un forno è stato passato su pentossido di iodio a 150 C dove CO è stato trasformato in CO

Dettagli

I campi di studio della chimica

I campi di studio della chimica I campi di studio della chimica LA CHIMICA ANALITICA Prof.ssa Silvia Recchia Chimica pura o applicata? Chimica pura indaga la composizione della materia e le interazioni tra i suoi componenti. Lo studio

Dettagli

Amminoacidi (1) Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) α * NH 2 CH 3 COOH

Amminoacidi (1) Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) α * NH 2 CH 3 COOH Amminoacidi (1) Presentano un gruppo amminico ( N 2 ) ed un gruppo carbossilico ( COO) nella stessa molecola C 3 N 2 C α * COO Acido 2-ammino propanoico (acido α-ammino propionico) STPA-Chimica Organica

Dettagli

Idrocarburi Saturi. Reazioni

Idrocarburi Saturi. Reazioni Idrocarburi Saturi Reazioni Fonti ed usi Gli alcani lineari, ramificati e ciclici si ottengono principalmente dalla lavorazione (frazionamento, cracking, etc.), del petrolio. Fonti ed usi Gli alcani, soprattutto

Dettagli

PROTEINE. DEFINIZIONE: Macromolecole formate di AA della serie L uniti tra loro da un legame peptidico.

PROTEINE. DEFINIZIONE: Macromolecole formate di AA della serie L uniti tra loro da un legame peptidico. LE PROTEINE PROTEINE DEFINIZIONE: Macromolecole formate di AA della serie L uniti tra loro da un legame peptidico. FUNZIONI: Strutturale: costruzione delle strutture cellulari Funzionale: Catalizzatori

Dettagli

Somministrazione o assunzione di alimenti allo scopo di nutrire l organismo

Somministrazione o assunzione di alimenti allo scopo di nutrire l organismo Definizioni Alimentazione Somministrazione o assunzione di alimenti allo scopo di nutrire l organismo Nutrizione complesso di processi biologici che consentono o condizionano la conservazione, l accrescimento,

Dettagli

Le proteine. Sono polimeri di amminoacidi dispos$ in sequenza. Due amminoacidi si legano tra loro formando un legame pep-dico.

Le proteine. Sono polimeri di amminoacidi dispos$ in sequenza. Due amminoacidi si legano tra loro formando un legame pep-dico. Le proteine Sono polimeri di amminoacidi dispos$ in sequenza. Due amminoacidi si legano tra loro formando un legame pep-dico. Cur$s et al. Invito alla biologia.blu Zanichelli editore 2011 1 Struttura e

Dettagli

Corso di: Chimica Analitica con Elementi di statistica

Corso di: Chimica Analitica con Elementi di statistica Esercizio 1 Ad una soluzione di FeCl 3 0.1 M viene aggiunto ossalato di potassio; sapendo che si formano i complessi di tipo ML, ML 2 ed ML 3 e che le costanti di formazione globali sono: β = 3.8 10 ;

Dettagli