UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA DI ECONOMIA
|
|
- Dario Bernardini
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA DI ECONOMIA TESI DI LAUREA in ECONOMIA E GESTIONE DEI SERVIZI TURISTICI IL TRADE MARKETING DEI PRODOTTI GROCERY E DEI SERVIZI TURISTICI Relatore: Chiar.mo Prof. GIANNI COZZI Candidato: MARIA PAULA LAGUARDA Anno Accademico:
2 Introduzione Il presente lavoro dedicato al Trade Marketing è stato spinto dalla necessità ad ampliare la propria ottica d analisi al problema, nodale per l intera economia, dei rapporti industria-distribuzione, che hanno acquisito nell ultimo ventennio una rilevanza crescente a seguito del presentarsi, anche nel nostro paese, di nuove tipologie distributive accanto al consolidamento ed allo svilupparsi delle precedenti forme della distribuzione detta moderna. Il Trade Marketing, più che una specifica funzione aziendale rappresenta un orientamento strategico. La tesi di fondo è che nei sistemi di filiera, basati sulle relazioni tra gli stadi della produzione, della distribuzione e del consumo, le imprese industriali sono sempre più costrette a competere su due mercati. Il primo mercato è quello della domanda finale, quello dei consumatori; il secondo mercato è quello della domanda intermedia, quello dei canali di vendita. In quest ottica l attività di marketing si articola in due grandi componenti: la componente del Consumer Marketing e la componente del Trade Marketing. Mentre il Consumer Marketing riguarda tutte le azioni strategiche, operative ed organizzative che un produttore deve implementare per conquistare il mercato finale, il Trade Marketing ha come mercato obiettivo quello intermedio della distribuzione e della clientela commerciale aziendale. Negli ultimi anni si è registrato un profondo cambiamento della struttura degli investimenti di marketing nelle aziende che hanno finito per modificare la configurazione delle relazioni di filiera e i rapporti di potere tra industria e distribuzione determinando una elevata espansione del valore e del peso degli investimenti di Trade 5
3 Marketing. Le politiche di Trade Marketing sviluppate ed applicate prevalentemente nel settore dei beni di consumo sono state introdotte ed adattate al settore dei servizi in generale, e a quello dei servizi turistici in particolare. In tale contesto, il presente elaborato, nel primo capitolo, si pone l obiettivo di spiegare la distribuzione dei beni di consumo e i rapporti che intercorrono tra industria e distribuzione per poi, nel secondo capitolo, definire il Trade marketing, analizzare i motivi che spingono le aziende ad investire in politiche di trade e le conseguenze dal punto di vista organizzativo che dovranno affrontare queste aziende; per poi soffermarci negli strumenti con cui si attuano tali politiche. Il terzo capitolo introduce il settore dei Servizi Turistici per cogliere alcune specificità che in esso assume il trade marketing. Definisce il prodotto turistico e le sue caratteristiche, così come le conseguenze che tali caratteristiche hanno sul processo di acquisto. Il quarto capitolo tratta la distribuzione dei Servizi Turistici, evidenziando le differenze con la distribuzione dei beni di consumo trattata nel capitolo uno, in particolare per i principali prodotti turistici: alberghiero, viaggio turistico organizzato e crocieristico. Nella parte finale vengono presentate le principali leve di trade marketing mix poste in essere dai produttori dei servizi turistici nei confronti delle aziende di distribuzione. 6
4 CAPITOLO 1 LA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE 1.1 La distribuzione commerciale come componente del marketing-mix. Negli studi di marketing è da tempo entrato nell uso comune lo schema cosiddetto delle 4P (Product, Price, Promotion, Place), introdotto da Mc Carthy nel 1960 per sintetizzare le politiche di mercato di cui si compone in genere il marketing-mix (oggetto specifico del marketing operativo di ogni impresa). A differenza delle altre politiche di mercato, la distribuzione commerciale (salvo i casi di vendita ai consumatori finali, assai rari nel campo dei beni di consumo) è, al tempo stesso, sia una componente del marketing-mix dell impresa produttrice, sia un attività svolta da altre imprese (le imprese commerciali) che perseguono propri ed, almeno in parte, autonomi obiettivi di marketing. La duplice natura della distribuzione commerciale (componente del marketing-mix delle imprese produttrici ed attività autonoma delle imprese distributrici) deriva dalle funzioni che essa assolve, alcune delle quali richiedono elevati gradi di specializzazione e possono essere economicamente gestite solo con riferimento ad assortimenti, resi disponibili capillarmente, molto più ampi di quelli di cui può disporre un impresa produttrice, anche di dimensioni notevoli e con un elevato grado di diversificazione, altre possono essere svolte indifferentemente da produttori o distributori professionali, altre, 7
5 infine, devono essere guidate da chi produce e si assume i rischi industriali (Cozzi-Ferrero, 2004). Tra le funzioni di primo tipo rientrano quelle cosiddette di assortimento (raggruppamento di prodotti sostitutivi e complementari in relazione alle esigenze d uso ed alle abitudini di acquisto dei consumatori-famiglie), quelle di frazionamento (divisione in parti dei lotti prodotti in modo da renderli coerenti con le esigenze di acquisto), alcune funzioni di magazzinaggio e di trasporto, le principali funzioni di contatto e di servizio ai consumatori finali ed alcune funzioni informative. Tra le funzioni di secondo tipo, oltre alla funzione di marketing, rientrano anche una parte cospicua delle funzioni logistiche riguardanti i prodotti finiti e delle connesse funzioni informative, nonché una larga parte delle altre funzioni caratteristiche della commercializzazione all ingrosso. Tra le funzioni di terzo tipo, se si escludono alcune funzioni logistiche specifiche, ed una parte di altre funzioni caratteristiche della commercializzazione all ingrosso, non rientrano necessariamente e stabilmente particolari attività commerciali, il cui svolgimento possa essere effettuato a condizioni economiche più favorevoli dal produttore. Questi, tuttavia, proprio in quanto soggetto che deve fronteggiare i rischi industriali, non può prescindere da una serie di scelte riguardanti la distribuzione dei suoi prodotti. Le principali scelte di questo tipo riguardano: le scelte del canale di distribuzione, quelle attinenti la copertura distributiva, quelle relative alla complessiva concezione dei sistemi logistici in uscita e quelli aventi per oggetto le strategie di comunicazione (in senso lato) con i distributori. L insieme di di queste scelte costituiscono il mix delle politiche di 8
6 distribuzione delle imprese produttrici di beni di consumo (Cozzi- Ferrero, 2004) Natura ed evoluzione dei rapporti industria- distribuzione. I rapporti industria-distribuzione oltre a configurarsi come rapporti di natura materiale, basati sulla compravendita di merci, si possono definire e analizzare come rapporti di natura immateriale, caratterizzati da diverse modalità di ripartizione delle funzioni di marketing tra i diversi stadi della filiera. Queste modalità sono articolate e complesse in quanto si tratta di valutare sia chi fa cosa sia chi decide cosa nell ambito dei processi di canale (Fornari, 2009). I contenuti dei rapporti di filiera si possono classificare in tre grandi aree: l area delle relazioni logistiche, l area delle relazioni commerciali, l area delle relazioni negoziali. L area delle relazioni logistiche riguarda tutte le attività di servizio che è necessario svolgere per il trasferimento dei prodotti dallo stadio della produzione allo stadio del consumo. Queste attività sono di tipo hard e di tipo soft. Fra le prime le più significative sono quelli riguardanti il trasporto, lo stoccaggio, il packaging dei prodotti, lo smaltimento degli imballaggi. Fra le seconde risultano rilevanti le modalità di presa dell ordine, la gestione degli stock, i tempi e le modalità di consegna dei prodotti. In generale, quindi, il sistema logistico si basa sul flusso fisico delle merci e su quello delle informazioni che lo generano. Le relazioni logistiche tra industria e distribuzione assumono una 9
7 particolare criticità e valenza con il passaggio da un commercio precapitalistico a un commercio moderno. Mentre nella fase precapitalistica la distribuzione fisica è in grande misura governata dall industria attraverso proprie strutture di trasporto e di deposito, nonché dalle imprese specializzate nel commercio all ingrosso, nella fase moderna si registra un processo di centralizzazione logistica da parte delle imprese commerciali che integrano il commercio all ingrosso e quello al dettaglio. Questo processo è dettato dalla possibilità di ottenere diversi vantaggi competitivi, quali: economie di scala negli acquisti, miglioramento del livello di servizio ai punti di vendita attraverso una riduzione del lead-time (tempo intercorrente tra ordini e consegne) e delle rotture di stock, possibilità di organizzare i riassortimenti coerentemente con la struttura dell offerta commerciale, possibilità di ottimizzare le operazioni di scarico e di inserimento dei prodotti a scaffale. L integrazione a monte dell attività di distribuzione fisica da parte delle imprese commerciali arricchisce di nuovi contenuti i rapporti di canale determinando lo sviluppo di nuove relazioni verticali basate su una maggiore interconnessione operativa tra le condotte industriali e commerciali. L area delle relazioni commerciali si riferisce alle attività di marketing che produttori e distributori svolgono per gestire il l inserimento nell assortimento e la collocazione nei punti vendita dei prodotti e delle marche. Queste attività riguardano anche la definizione dei prezzi di vendita, le iniziative promozionali, le politiche di merchandising. Se la principale finalità delle relazioni logistiche è quella di ridurre i costi, accrescendo le condizioni di efficienza, l obiettivo delle relazioni commerciali è quello di aumentare le performance di vendita, migliorando le condizioni di 10
8 efficacia. Pur sè questo obiettivo può essere condiviso tra industria e distribuzione, esistono però delle divergenze tra politiche di marketing dei produttori e dei distributori. Per il produttore, infatti, l efficacia di marketing è associata alla massimizzazione dei risultati di vendita delle singole marche, mentre per il distributore ciò che conta è il valore della performance complessiva del punto di vendita (Fornari, 2009), nel cui ambito le singole marche sono solo componenti dell assortimento. L area delle relazioni negoziali è quella attraverso cui Industria e Distribuzione puntano a valorizzare i rapporti di fornitura. Questi rapporti si basano sullo scambio di merci e servizi. La finalità delle relazioni negoziali è quella di definire il valore dei prodotti/servizi scambiati. Queste relazioni trovano una sintesi formale nel cosiddetto contratto di fornitura che definisce gli obblighi delle parti e che precisa il livello delle condizioni commerciali, vale a dire il prezzo per la compravendita delle merci e dei servizi (Cristini, Fornari, Lugli, 1989). L organizzazione dei rapporti di mercato e la ripartizione delle funzioni di marketing tra i soggetti che operano all interno del canale sono mutati nel tempo, secondo una sequenza di fasi, ciascuna caratterizzata dal predominio economico-contrattuale di uno dei componenti. In una prima fase, in Italia collocabile fino ai primi anni 50, la leadership di canale era detenuta dal grossista, che garantiva il coordinamento di tutte le attività realizzate all interno del canale (W.Stanton, R.Varaldo, 1986). Negli anni successivi crescono i consumi e si sviluppa la produzione di massa, sfruttando le economie di scala derivanti dalla standardizzazione e dalla crescente dimensione delle imprese. In 11
9 questa fase i produttori acquisiscono il governo dell intero processo commerciale: sviluppano strategie di marketing orientate al prodotto, conferendo un ruolo trainante alla marca, utilizzano una politica di comunicazione di tipo pull, con l obiettivo di ridurre il potere del distributore, perseguono una politica di distribuzione di tipo estensivo privilegiando la scelta del canale indiretto breve di distribuzione (industria - dettagliante - consumatore), più oneroso ma maggiormente controllabile e quindi più efficace per realizzare gli obiettivi delle loro azioni di marketing nei confronti dei consumatori finali. In una fase più recente i rapporti di canale si sono notevolmente modificati, spostandosi dal terreno di una situazione di collaborazione a senso unico governata dal produttore ad una situazione caratterizzata da crescenti contenuti competitivi e conflittuali. Tra i fattori che hanno contribuito al verificarsi di questo ulteriore passo troviamo: la modificazione dei comportamenti di acquisto dei consumatori, che da una parte richiedono contenuti nuovi al servizio commerciale erogato dai distributori (assortimento, self service, ecc), e dall altra riducono e modificano la domanda di servizi tradizionali quali la prossimità, l assistenza personale, il credito al consumo. il significativo sviluppo del processo di modernizzazione e di concentrazione del comparto distributivo conosciuto come Rivoluzione commerciale 1 (Pastore, 1996). 1 Il termine Revoluzione commerciale è stato utilizzato per la prima volta da Mathias P. (Retailing Revolution, London, 1967), per descrivere il passaggio da una struttura dell apparato distributivo frammentata, dominata da piccole imprese familiari, a una struttura integrata, composta da imprese moderne, che 12
10 1.3. Le ragioni che inducono all utilizzo di intermediari Nonostante la delega a intermediari possa determinare la perdita di controllo sul prezzo di vendita dei prodotti, il produttore ottiene una serie di vantaggi. In particolare non deve dotarsi di uffici di rappresentanza e di una ampia forza di vendita in tutte le città più importanti. Il ricorso a intermediari è motivato dalla loro maggiore efficienza nel rendere i prodotti disponibili per i mercati obiettivo: attraverso i contatti, l esperienza, la specializzazione e l assortimento di cui dispongono, gli intermediari offrono al produttore più di quanto possa realizzare da solo. Il ricorso a essi permette al produttore di concentrarsi sulle attività fondamentali; l acquirente, dal canto suo, può accedere a piccoli quantitativi di prodotto, poiché questi diventano parte di un ordine di dimensioni più consistenti e questo riduce la quantità di scorte, il numero di consegne e il numero di fatture da trattare (Kotler, Bowen, Makens, 2003) 1.4. Natura e funzioni del canale distributivo Un canale distributivo è un insieme di istituzioni indipendenti coinvolte nel processo che rende un prodotto o un servizio disponibile per essere utilizzato da un consumatore o da un impresa (Stern e El-Ansary, 1998). I sistemi di marketing e i canali distributivi sono comunemente utilizzati per portare beni (prodotti tangibili) dal produttore al consumatore. Nei servizi, e più operano con criteri capitalistici e manageriali, in grado di proporre un servizio commerciale più complesso, innovativo e differenziato. 13
Analisi didattica della distribuzione e della strategia multibrand
Analisi didattica della distribuzione e della strategia multibrand L olio è uno dei principali prodotti dell industria agroalimentare italiana nonché uno dei simboli del made in Italy, infatti l Italia
DettagliArea Internazionalizzazione. Servizio di orientamento individuale. (1) Scheda facsimile
Area Internazionalizzazione Servizio di orientamento individuale (1) Scheda facsimile Riservato Pagina 1 Spett.le Oggetto: Valutazione preliminare Committente: Settore: progettazione e produzione arredamenti
DettagliEconomia e Organizzazione aziendale. L analisi funzionale delle attività interne all impresa. Funzioni gestionali
Economia e Organizzazione aziendale L analisi funzionale delle attività interne all impresa Funzioni gestionali 1 Attività in gruppi omogenei DIREZIONALI: attuate dai componenti della direzione dell impresa.
DettagliCorso di Tecniche della Promozione
Corso di Tecniche della Promozione A.A. 2015-2016 Prof. Attilio Bruni Corso di Laurea in Comunicazione, Informazione e Marketing Ottobre 2015 Presentazione del corso Obiettivi Timing e struttura del programma
DettagliIl marketing strategico e il suo ambiente
PARTE PRIMA Il marketing strategico e il suo ambiente L a Parte Prima introduce il marketing e offre un ampio punto di vista da cui esplorarne e analizzarne le varie componenti. Nel Capitolo 1 definiremo
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM27A ATTIVITÀ 52.21.0 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI FRUTTA E VERDURA
STUDIO DI SETTORE UM27A ATTIVITÀ 52.21.0 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI FRUTTA E VERDURA Settembre 2007 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM27A - Commercio al dettaglio di frutta e verdura è stata
DettagliSTUDIO DI SETTORE TM37U COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, ATTIVITÀ 51.44.4 ATTIVITÀ 51.45.0 DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA
STUDIO DI SETTORE TM37U ATTIVITÀ 51.44.4 COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA ATTIVITÀ 51.45.0 COMMERCIO ALL INGROSSO DI PROFUMI E COSMETICI Aprile 2005 PREMESSA
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM37U COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, ATTIVITÀ 46.44.30 ATTIVITÀ 46.45.00 DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA
STUDIO DI SETTORE UM37U ATTIVITÀ 46.44.30 COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA ATTIVITÀ 46.45.00 COMMERCIO ALL INGROSSO DI PROFUMI E COSMETICI Aprile 2009 PREMESSA
DettagliLA VENDITA ONLINE B2C
LA VENDITA ONLINE B2C OBIETTIVI; CONTENUTI; IMPORTANZA DEL TEMA Il commercio elettronico b2c è una vera rivoluzione portata da Internet La sua realizzazione comporta innovazioni e problematiche non sempre
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM42U ATTIVITÀ 47.74.00 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI MEDICALI E ORTOPEDICI IN ESERCIZI SPECIALIZZATI
STUDIO DI SETTORE UM42U ATTIVITÀ 47.74.00 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI MEDICALI E ORTOPEDICI IN ESERCIZI SPECIALIZZATI Maggio 2009 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM42U Commercio al
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE WG41U ATTIVITÀ 73.20.00 RICERCHE DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE Marzo 2016 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore VG41U Ricerche di mercato e sondaggi
DettagliALLEGATOB alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5
giunta regionale 10^ legislatura ALLEGATOB alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5 POR, parte FESR, 2014-2020 ASSE 1 RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE OBIETTIVO SPECIFICO AUMENTO DELL INCIDENZA
DettagliDESCRIZIONE SINTETICA
TECNICO DEL MARKETING TURISTICO DESCRIZIONE SINTETICA Il Tecnico del marketing turistico è in grado di analizzare il mercato turistico, progettare un servizio sulla base della valutazione della domanda
DettagliIl Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia
Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia Primi Orientamenti Comitato permanente di promozione del turismo in Italia Riunione del 13 gennaio 2016, Roma Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo
DettagliSTUDIO DI SETTORE TG42U ATTIVITÀ 74.40.2 AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI
STUDIO DI SETTORE TG42U ATTIVITÀ 74.40.2 AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI Luglio 2006 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TG42U Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari,
DettagliL esperienza della Procura della Repubblica di Ravenna
L esperienza della Procura della Repubblica di Ravenna - Focus sull omogeneizzazione delle prassi lavorative delle Segreterie dei PM - Roma 16-19 19 Maggio 2012 Forum PA Premessa La Procura della Repubblica
Dettagli84/S-Classe delle lauree specialistiche in scienze economico-aziendali Nome del corso
Università Università degli studi di Genova Classe 84/S-Classe delle lauree specialistiche in scienze economico-aziendali Nome del corso Marketing e comunicazione Codice interno dell'ateneo 1740 Data del
DettagliIL METODO DEL MARKETING La ricerca Gli obiettivi La strategia La verifica Prof. Ilaria Di Pietro 2
Università degli studi di Teramo A.A. 2015/2016 Prof. Ilaria Di Pietro 1 IL METODO DEL MARKETING La ricerca Gli obiettivi La strategia La verifica Prof. Ilaria Di Pietro 2 LA RICERCA Kotler definisce l
DettagliOrganizzazione Aziendale
Organizzazione Aziendale Organizzazione Funzioni Organigrammi aziendali e modelli di organizzazione produttiva Presentazione multimediale di Economia Aziendale per le classi prime ITC indirizzo AFM - Turismo
DettagliPOLITICHE ED ESPERIENZE ITALIANE DI CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
POLITICHE ED ESPERIENZE ITALIANE DI CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY Gli obiettivi della ricerca fornire uno scenario delle Policy in materia di Corporate Social Responsibility, a partire dall analisi
DettagliMarketing delle imprese turistiche Lezione 1 prof. Simoni michele.simoni@uniparthenope.it Ricevimento: venerdì ore 12:00 via Acton
Marketing delle imprese turistiche Lezione 1 prof. Simoni michele.simoni@uniparthenope.it Ricevimento: venerdì ore 12:00 via Acton Articolazione del corso Inquadramento concettuale del marketing turistico
DettagliIl termine, di origine anglosassone (letteralmente ufficio fronte), indica l insieme di quei reparti, o unità operative, che svolgono un attività di
Il front office E, indubbiamente, il perno su cui ruota l intera attività di un albergo: grande o piccolo, di città o di stagione. Cercheremo ora di analizzare al meglio tutti i compiti che, indipendentemente
DettagliProgettazione e gestione del passaggio generazionale
Progettazione e gestione del passaggio generazionale Parte 1 Il modello di riferimento Paolo Gubitta (Università di Padova e Fondazione CUOA) Riflessioni, 1/2012, marzo Il passaggio generazionale come
DettagliSTUDIO DI SETTORE UM85U ATTIVITÀ 47.26.00 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI GENERI DI MONOPOLIO (TABACCHERIE)
STUDIO DI SETTORE UM85U ATTIVITÀ 47.26.00 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI GENERI DI MONOPOLIO (TABACCHERIE) Dicembre 2009 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM85U Commercio al dettaglio di prodotti
DettagliLE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA
LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA CAPITOLO QUINTO Grant R. L analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, Bologna, 1999 1 DAL SETTORE ALL IMPRESA Fino agli anni Novanta:
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE VG41U ATTIVITÀ 73.20.00 RICERCHE DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE Giugno 2013 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore UG41U Ricerche di mercato e sondaggi
DettagliLA STRATEGIA. MARKETING EDITORIALE Valentina Cecconi
LA STRATEGIA IL PROCESSO DI MARKETING MANAGEMENT FASE OPERATIVA FASE STRATEGICA LA STRATEGIA FASE ANALITICA I LIVELLI DI STRATEGIA FUNZIONE EDITORIALE FUNZIONE MARKETING FUNZIONE FINANZA FUNZIONE PRODUZIONE
DettagliCREARE UNA NUOVA IMPRESA
CREARE UNA NUOVA IMPRESA Pianificare la gestione con il Business Plan Dott. Patron Daniele Pianificare la gestione con il Business Plan - pagina 1 IL BUSINESS PLAN DI UN IMPRESA COS E E un documento che
DettagliLa formazione delle nuove professionalità nel mercato liberalizzato del gas
Competitività e specializzazione del lavoro nei servizi pubblici La formazione delle nuove professionalità nel mercato liberalizzato del gas Firenze 28 novembre 2008 CHI SIAMO Toscana Energia è stata costituita
DettagliSERVIZI PER L AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE
SERVIZI PER L AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE Il corso di studi Il Diplomato di istruzione professionale nell indirizzo Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale, a conclusione del percorso quinquennale,
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
GESTIONE DELLE ATTIVITA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Indice 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RIFERIMENTI 4. RESPONSABILITA' 5. PROCEDURA 5.1 Individuazione dei problemi ambientali 5.2 Predisposizione Piano
DettagliPROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE
PROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE REGOLE DI AMMODERNAMENTO DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE DEI CARBURANTI Il processo di razionalizzazione e di riqualificazione
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE UD49U ATTIVITÀ 31.03.00 FABBRICAZIONE DI MATERASSI Luglio 2010 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TD49U - Fabbricazione di materassi, è stata condotta
DettagliWebinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori
PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA 2007-2013 ASSE E - PIANO FORMEZ 2013 Progetto pilota Revisione dei processi e riorganizzazione di una struttura territoriale del ministero dei beni e delle attività culturali
DettagliLa Competitive Intelligence
La Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso Strategico OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLA LEZIONE APPROFONDIRE IL CONCETTO E GLI OBIETTIVI DELLA COMPETITIVE INTELLIGENCE (C.I.) ANALIZZARE LA SEQUENZA
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE VK30U ATTIVITÀ 71.12.40 ATTIVITÀ DI CARTOGRAFIA E AEROFOTOGRAMMETRIA ATTIVITÀ 74.90.21 CONSULENZA SULLA SICUREZZA ED IGIENE DEI POSTI DI LAVORO ATTIVITÀ 74.90.92 ATTIVITÀ RIGUARDANTI
DettagliAIUTI ALLA DIFFUSIONE DELLE TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE NELLE PMI SCHEDA CONOSCITIVA MODULO 5
22085 ALLEGATO N. 6 UNIONE EUROPEA FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE. MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO REGIONE PUGLIA Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l Innovazione REGIONE PUGLIA Programma Operativo
DettagliCOMUNICAZIONE D IMPRESA
COMUNICAZIONE D IMPRESA - La Comunicazione d Impresa - Overview ALESSANDRA POGGIANI - COMUNICAZIONE D IMPRESA LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA La comunicazione d impresa consiste principalmente in un attività
DettagliGriglia del Questionario di Valutazione Idee di business - DINTEC -
PUNTEGGIO TOTALE CALCOLATO IN MODO AUTOMATICO SULLA BASE DELLE VALUTAZIONI E PESI (MAX) =, Cap.1 - Analisi tecnica del Prodotto/Servizio e Identificazione della domanda di mercato (Qual è l oggetto della
DettagliSTUDIO DI SETTORE TD03U ATTIVITÀ 15.61.1 MOLITURA DEL FRUMENTO ATTIVITÀ 15.61.2 MOLITURA DI ALTRI CEREALI ATTIVITÀ 15.61.3 LAVORAZIONE DEL RISONE
STUDIO DI SETTORE TD03U ATTIVITÀ 15.61.1 MOLITURA DEL FRUMENTO ATTIVITÀ 15.61.2 MOLITURA DI ALTRI CEREALI ATTIVITÀ 15.61.3 LAVORAZIONE DEL RISONE ATTIVITÀ 15.61.4 ALTRE LAVORAZIONI DI SEMI E GRANAGLIE
DettagliLa gestione del magazzino per l e-commerce
La gestione del magazzino per l e-commerce 1 PRESENTAZIONE 2 IL GRUPPO FRANCESCHELLI GROUP S.P.A. 3 IDENTITA Due Torri è un azienda italiana fondata nel 1974 e che da più 40 anni opera nel business della
DettagliAREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO 14. TECNICO AGRICOLO. Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT):
AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Denominazione della figura 14. TECNICO AGRICOLO Referenziazioni della figura Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori.
DettagliConsiderazioni di carattere ambientale e appalti pubblici nel diritto interno: TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE
TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE L. n. 296/2006: art. 1, comma 1126: l attuazione e il monitoraggio di un Piano d azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione.
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE ECOFESTE
COMUNE DI ALLUVIONI CAMBIO' PROVINCIA DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO COMUNALE ECOFESTE Approvato con delibera di Consiglio Comunale nr. 19 del 29/04/2014 INDICE Articolo 1 PRINCIPI E FINALITA' GENERALI: a)
DettagliAIUTI AGLI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO PER LE PMI DELLA BASILICATA
AIUTI AGLI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO PER LE PMI DELLA BASILICATA Finalità L obiettivo del presente Avviso è sostenere programmi di ricerca afferenti alle seguenti tipologie di progetto: ricerca
DettagliAnno Accademico 2009/2010. La comunicazione esterna
Anno Accademico 2009/2010 La comunicazione esterna 7 e 8 lezione 8 ottobre 2009 PUBBLICITA SUI MEDIA COMUNICAZIONE ON LINE RELAZIONI PUBBLICHE PROMOZIONI PRODUZIONI EDITORIALI COMUNICAZIONE INTEGRATA SPONSORIZZAZIONI
DettagliLe aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare
Convegno: LAVORO E FORMAZIONE PER TUTTE LE ETA Le aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare Brescia, 11 maggio 2016 Benessere Organizzativo: di cosa si tratta? Definito
DettagliPresentazione dell Operazione
Presentazione dell Operazione Acquisizione dell Azienda Manutencoop Servizi Ambientali Milano 7 settembre 2009 Gruppo Biancamano 1. Contenuti 2. Gruppo Biancamano 3. Azienda Manutencoop Servizi Ambientali
DettagliREGIONE PUGLIA Programma Operativo Puglia FESR 2007-2013 Asse VI Competitività dei sistemi produttivi e occupazione
REGIONE PUGLIA Programma Operativo Puglia FESR 2007-2013 Asse VI Competitività dei sistemi produttivi e occupazione Azione 6.3.3. Interventi di sostegno ai processi di internazionalizzazione delle P.M.I.
DettagliImplementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo
Divisione Organizzazione Aziendale L insieme di uomini, mezzi e tecnologie, dev essere orchestrato in logiche di efficienza L ottimizzazione dei processi aziendali responsabilità, procedure di governo
DettagliIL PIANO MARKETING. www.impresaefficace.it
IL PIANO MARKETING IL PIANO MARKETING IN 7 PASSI 1. INDIVIDUA UNA NICCHIA DI MERCATO 2. DEFINISCI IL TARGET DEI CLIENTI 3. DEFINISCI LA TUA IDENTITA 4. DEFINISCI GLI OBIETTIVI 5. DEFINISCI IL POSIZIONAMENTO
DettagliCUBA Accompagnamento sul mercato
CUBA Accompagnamento sul mercato FOCUS ARREDO CONTRACT RESIDENZIALE - ALBERGHIERO ED EDILIZIA - Arredi e complementi per il contract alberghiero e residenziale - Edilizia e finiture d interni - Infrastrutture
DettagliCorso di REVISIONE AZIENDALE
Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-1 Corso di REVISIONE AZIENDALE - Modulo VI - Prof. Fabio Fortuna ffortuna@unich.it Anno accademico 2004- Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-2 La revisione gestionale
DettagliProgrammazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese
Programmazione unitaria 2014-2020 Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese Programma di intervento 3 Competitività delle imprese PROMOZONE NE MERCAT ESTER DELLE
DettagliRASSEGNA STAMPA. Risultati "Progetto Promoter" ANCI - CdC RAEE. Giugno 2014. a cura di
RASSEGNA STAMPA Risultati "Progetto Promoter" ANCI - CdC RAEE Giugno 2014 a cura di COMUNICATO STAMPA Pronti i risultati del ʻProgetto Promoterʼ ANCI-CdC RAEE: contro i furti di RAEE più controlli sul
DettagliGiovani Imprenditori in Agricoltura: Gli strumenti di Invitalia per lo sviluppo e la competitività
Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa SpA Giovani Imprenditori in Agricoltura: Gli strumenti di Invitalia per lo sviluppo e la competitività Convegno OIGA 2009-10
DettagliOSSERVATORIO ECONOMICO INDICOD-ECR XIII EDIZIONE - SETTEMBRE 2011
1.1 I principali risultati OSSERVATORIO ECONOMICO INDICOD-ECR XIII EDIZIONE - SETTEMBRE 2011 Congiuntura e clima di fiducia. Il clima di fiducia crolla decisamente nella rilevazione di settembre 2011.
DettagliCorso di Economia e Gestione delle Imprese e Marketing a.a. 2011-2012 Prof. Elena Cedrola
Corso di Economia e Gestione delle Imprese e Marketing a.a. 2011-2012 Prof. Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola 1 Contenuti del corso Il corso, dopo aver
DettagliPOLIBA Ilaria Giannoccaro
POLIBA Ilaria Giannoccaro Logistica di magazzino e Supply Chain Management Prof. Ilaria Giannoccaro Dip. Meccanica, Matematica e Management Politecnico di Bari Confindustria Bari e BAT Bari, 26 gennaio
DettagliI macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento.
I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 L Unione Europea nel 2008 ha fissato, con il pacchetto 20-20-20, degli obiettivi
DettagliI SERVIZI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: RISULTATI DI UN'INDAGINE
I SERVIZI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: RISULTATI DI UN'INDAGINE FINALITÀ DELL INDAGINE E CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE Nelle pagine seguenti sono presentati i risultati di un'indagine condotta
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE WG48U ATTIVITÀ 95.21.00 RIPARAZIONE DI PRODOTTI ELETTRONICI DI CONSUMO AUDIO E VIDEO ATTIVITÀ 95.22.01 RIPARAZIONE DI ELETTRODOMESTICI E DI ARTICOLI PER LA CASA Giugno 2015 Documento
DettagliFreecoffee. distribuzione di caffè espresso self service
Freecoffee distribuzione di caffè espresso self service descrizione Il servizio Freecoffee permette a tutti i commensali di gustare, in corner dedicati all interno del ristorante aziendale e in un ambiente
DettagliDelibere dell Autorità in materia di misura nel servizio idrico integrato
Delibere dell Autorità in materia di misura nel servizio idrico integrato «Acqua: la metrologia non è mai stata così smart» 11 Luglio 2014 - Roma Ing. Francesca Gialdini Direzione Sistemi Idrici - Unità
DettagliPATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA
PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA Il Patto di Accoglienza è un documento destinato all integrazione degli alunni disabili all interno del nostro Istituto. Contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti
DettagliREGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA FINCALABRA S.P.A. REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI
REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI FONDO UNICO PER L OCCUPAZIONE E LA CRESCITA (FUOC) FONDO PER L OCCUPAZIONE Avviso Pubblico per il finanziamento
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE VM22A ATTIVITÀ 46.43.10 ATTIVITÀ 46.43.20 ATTIVITÀ 46.47.30 ATTIVITÀ 46.52.01 ATTIVITÀ 46.52.02 COMMERCIO ALL INGROSSO DI ELETTRODOMESTICI, DI ELETTRONICA DI CONSUMO AUDIO E VIDEO COMMERCIO
DettagliALTERNANZA SCUOLA LAVORO IN AUTOGRILL. Allegato a) 1. TITOLO DEL PROGETTO 2. DATI DELL ISTITUTO CHE PRESENTA IL PROGETTO
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema
DettagliUn sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST
Un sistema flessibile di pianificazione e controllo: il progetto SIGEST Ing. Ciro Esposito Dirigente Generale Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti La misura delle politiche: controllare la gestione
DettagliIL CICLO PRODUTTIVO LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI
IL CICLO PRODUTTIVO LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI 1 IL POTERE NEGOZIALE Il potere di acquisto èdirettamente proporzionale alle dimensioni del giro di affari. Sulla base di tale andamento èpossibile affermare
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE UG98U ATTIVITÀ 95.12.01 RIPARAZIONE E MANUTENZIONE DI TELEFONI FISSI, CORDLESS E CELLULARI ATTIVITÀ 95.29.02 RIPARAZIONE DI ARTICOLI SPORTIVI (ESCLUSE LE ARMI SPORTIVE) E ATTREZZATURE
Dettaglitutte le figure professionali
Chi siamo MyFleetSolution è una società altamente specializzata nella gestione di flotte auto aziendali acquisite in noleggio a lungo termine. Il management che guida l azienda affonda le sue radici di
DettagliCAPITOLO 4. L ambiente esterno
CAPITOLO 4 L ambiente esterno Agenda L ambiente dell organizzazione Influenze ambientali Incertezza ambientale Approccio tradizionali Differenziazione ed integrazione Management meccanico ed organico La
DettagliContratto collettivo integrativo di lavoro
Contratto collettivo integrativo di lavoro MARZO 2013 CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO DI LAVORO PER TUTTI I DIPENDENTI DELL AGENZIA AGRIS SARDEGNA, ESCLUSI QUELLI CON QUALIFICA DIRIGENZIALE. IL GIORNO
DettagliRino Ghelfi La competitività gestionale: strumenti di analisi e di intervento
Rino Ghelfi La competitività gestionale: strumenti di analisi e di intervento ROMA, 24 MARZO 2010 gestionale la competitività delle singole imprese è condizione necessaria per la competitività del sistema
Dettagli12 Il mercato del lavoro dei politici
INTroDUzIoNE La figura del politico e quella dell elettore sono alla base del concetto di democrazia rappresentativa. Ma chi è il politico? Ed è giusto considerare quella del politico una professione come
DettagliLa banca ticinese e l azienda del Nord Italia: possibili collaborazioni in un ottica d integrazione economica transfrontaliera Aspetti normativi
La banca ticinese e l azienda del Nord Italia: possibili collaborazioni in un ottica d integrazione economica transfrontaliera Aspetti normativi Prof. René Chopard, Direttore, Centro di Studi Bancari,
DettagliI FONDI INTERPROFESSIONALI PER LA FORMAZIONE CONTINUA
I FONDI INTERPROFESSIONALI PER LA FORMAZIONE CONTINUA Organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati
DettagliCorso di Marketing DIPARTIMENTO SCIENZE SOCIALI, POLITICHE E COGNITIVE. Gaetano Torrisi SIENA a.a 2014-2015
Corso di Marketing DIPARTIMENTO SCIENZE SOCIALI, POLITICHE E COGNITIVE Gaetano Torrisi SIENA a.a 2014-2015 Lezione 11 Il processo di marketing management IL PROCESSO DI MARKETING MANAGEMENT PIANI DI MARKETING
DettagliUniversità degli studi G. D Annunzio Chieti Pescara Corso di Laurea in Economia Aziendale. Lezione n. 4 L evoluzione del modello gestionale
Economia delle aziende e delle Amministrazioni pubbliche Università degli studi G. D Annunzio Chieti Pescara Corso di Laurea in Economia Aziendale Lezione n. 4 L evoluzione del modello gestionale A cura.
DettagliLinee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento
Linee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento D.P.R. 309/90 D.M. 444/90 L. n.45/99 D.M. del 14/06/02 L. n.328/00 L. n.125/01 Atto
DettagliFLESSIBILITA, TUTELE E DIRITTI
FLESSIBILITA, TUTELE E DIRITTI Fiorenzo Colombo Segretario Generale Femca Cisl Lombardia Convegno La gestione flessibile come sistema: organizzazioni, mestieri, qualità Verona 12 Giugno 2003 12 giugno
DettagliDocumento non definitivo
STUDIO DI SETTORE YD12U ATTIVITÀ 10.71.10 PRODUZIONE DI PRODOTTI DI PANETTERIA FRESCHI ATTIVITÀ 47.24.10 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI PANE Aprile 2016 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello
DettagliUniversità di Roma Sapienza 1 IL PERCORSO DIDATTICO LO STUDIO DEL SERVIZIO TURISTICO GLI OPERATORI PUBBLICI NEL SETTORE TURISTICO GLI OPERATORI PRIVATI NEL SETTORE TURISTICO IL MARKEITNG COME STRUMENTO
DettagliINDUSTRIAL CONTROLLER
Altavilla Vicentina, 22 maggio 2014 Stevanato Group è tra i primi tre grandi produttori mondiali di contenitori in tubovetro per l industria farmaceutica. Attualmente ricerca la seguente figura professionale:
DettagliSTUDIO DI SETTORE TM15B ATTIVITÀ 52.48.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI MATERIALE PER OTTICA, FOTOGRAFIA, CINEMATOGRAFIA, STRUMENTI DI PRECISIONE
STUDIO DI SETTORE TM15B ATTIVITÀ 52.48.2 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI MATERIALE PER OTTICA, FOTOGRAFIA, CINEMATOGRAFIA, STRUMENTI DI PRECISIONE Maggio 2005 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore SM15B
DettagliOSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE
PROTOCOLLO D INTESA TRA ARAN E CGIL CISL UIL CONFSAL CISAL CONFEDIR CIDA COSMED USAE CGU CONFINTESA (con riserva) PER LA COSTITUZIONE DI UN OSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE mdegiacomo\xsottoscrizione_protocollo
Dettagli11 COMMERCIO INTERNO ED ESTERO
11 COMMERCIO INTERNO ED ESTERO Le tavole della presente sezione forniscono il quadro regionale dell organizzazione commerciale interna in base ai dati disponibili del settore della distribuzione in Sicilia,
DettagliPianificazione e marketing
Pianificazione e marketing Prof. Amedeo Maizza Ordinario di Economia e gestione delle imprese Il processo di pianificazione nelle imprese La pianificazione aziendale è un processo sistematico di formulazione
Dettaglimartedì 29 gennaio 13 Milano, via A. Volta, 7 Telefono: 02 62693.1 info@green-com.it www.green-com.it
Milano, via A. Volta, 7 Telefono: 02 62693.1 info@green-com.it www.green-com.it Presupposti Oggi la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici sono elementi che le imprese non possono
DettagliPERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO
PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO AMBITO COMPETENZE DI BASE N. Abilità del triennio 1A Comprendere testi di diversa tipologia e complessità N.1
DettagliSTUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ 52.72.0 RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA
STUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ 52.72.0 RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA Giugno 2002 1 STUDIO DI SETTORE SG48U Numero % sugli invii Invii 4.697 Ritorni 2.745 58,4 Distribuzione dei questionari
DettagliLA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA
LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA Contesto della politica Dati internazionali mostrano che le
DettagliFABBRICAZIONE DI SAPONI, DETERGENTI E DI AGENTI ORGANICI TENSIOATTIVI (ESCLUSI I PRODOTTI PER TOLETTA) FABBRICAZIONE DI OLI ESSENZIALI.
STUDIO DI SETTORE WD31U ATTIVITÀ 20.41.10 FABBRICAZIONE DI SAPONI, DETERGENTI E DI AGENTI ORGANICI TENSIOATTIVI (ESCLUSI I PRODOTTI PER TOLETTA) ATTIVITÀ 20.41.20 FABBRICAZIONE DI SPECIALITÀ CHIMICHE PER
DettagliServizi Tecnici nel settore
Servizi Tecnici nel settore Finanziario e del Terziario Presentazione attività Indice pag. - Chi siamo e cosa facciamo [ 2 ] - Servizi tecnici nel settore Finanziario e del Terziario [ 3 ] - Servizi tecnici
DettagliRicerca Università Bocconi per Assolombarda 2004. Fattori di sostegno e ostacolanti l innovazione nelle imprese lombarde
Ricerca Università Bocconi per Assolombarda 2004 Fattori di sostegno e ostacolanti l innovazione nelle imprese lombarde Il problema e gli obiettivi Siamo entrati nella Economia dell Innovazione Progressiva
DettagliEconomia e gestione delle imprese
Economia e gestione delle imprese Le funzioni di gestione dell impresa: la gestione della produzione e la gestione finanziaria dott. Matteo Rossi Benevento, 27 aprile 2007 La funzione produzione La produzione
DettagliPiano annuale per la formazione del personale operante nei settori particolarmente esposti al rischio di corruzione - Anno 2014 -
ALLEGATO N.3 Piano annuale per la formazione del personale operante nei settori particolarmente esposti al rischio di corruzione - Anno 2014 - Indice 1. Premessa 2. Linee guida 3. Materie oggetto di formazione
DettagliREGIONE PUGLIA Programma Operativo Puglia FESR 2007-2013 Asse VI Competitività dei sistemi produttivi e occupazione
REGIONE PUGLIA Programma Operativo Puglia FESR 2007-2013 Asse VI Competitività dei sistemi produttivi e occupazione Azione 6.3.3. Interventi di sostegno ai processi di internazionalizzazione delle P.M.I.
DettagliMeccanismi di Coordinamento
Organizzazione Meccanismi di Coordinamento Divisione del lavoro nei vari compiti da eseguire Prof.ssa Enrica Gentile a.a. 2004-2005 Coordinamento di questi compiti per portare a termine l attività prof.ssa
Dettagli