sindromi dello spettro autistico
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- Gerardina Gatto
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1 sindromi dello spettro autistico Simona Ravera psicologa-psicoterapeuta Nuova Cascina Bianca Cooperativa Sociale Onlus- Corsico 1
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5 DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO SINDROME A GENESI MULTIFATTORIALE PERTURBAZIONE GENERALIZZATA E GRAVE DEL PROCESSO DI SVILUPPO CAUSATA DA UNA PATOLOGIA ORGANICA CHE INTACCA IL SNC QUANDO ESSO E IN VIA DI ORGANIZZAZIONE
6 blutornado!
7 AUTISMO DISTURBO CHE SINTETIZZA MACROSCOPICAMENTE L EFFETTO DI UN AGGREGAZIONE DI VARIABILI MOLTO DIVERSE
8 SINTOMI difficoltà nell esprimere i propri bisogni. possono esprimersi con gesti non percepiscono il pericolo assenza di linguaggio difficoltà nel seguire i tempi della conversazione e nel sostenerla gioco ripetitivo e prolungato difficoltà nel creare amicizia con i pari, paiono disinteressati evitamento del contatto fisico girano su se stessi o ruotano oggetti, sfarfallano corrono senza tregua attaccamento inappropriato ad alcuni oggetti assenza contatto oculare ecolalia possono avere comportamenti autolesionisti quando irritati iper o ipo percezione del dolore risate inappropriate al contesto non gestiscono gli obiettivi nei tempi prefissi allineano gli oggetti
9 DSM IV-R DISTURBO PERVASIVO DELLO SVILUPPO menomazione della reciprocità sociale; menomazione del linguaggio/comunicazione; repertori ristretti e ripetitivi di interessi/ attività.
10 RECIPROCITA SOCIALE
11 DSM V DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell interazione sociale (che comprende sia le difficoltà sociali che quelle di comunicazione); Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive.
12 Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell interazione sociale 1. Deficit nella reciprocità socio-emotiva che va da un approccio sociale anormale e insuccesso nella normale conversazione (botta e risposta) attraverso una ridotta condivisione di interessi, emozioni, percezione mentale e reazione fino alla totale mancanza di iniziativa nell interazione sociale. 2. Deficit nei comportamenti comunicativi non verbali usati per l interazione sociale, da una scarsa integrazione della comunicazione verbale e non verbale, attraverso anormalità nel contatto oculare e nel linguaggio del corpo, o deficit nella comprensione e nell uso della comunicazione non verbale, fino alla totale mancanza di espressività facciale e gestualità. 3. Deficit nella creazione e mantenimento di relazioni appropriate al livello di sviluppo (non comprese quelle con i genitori e caregiver); che vanno da difficoltà nell adattare il comportamento ai diversi contesti sociali attraverso difficoltà nella condivisione del gioco immaginativo e nel fare amicizie fino all apparente assenza di interesse per le persone.
13 Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive. 1.Linguaggio, movimenti o uso di oggetti stereotipati o ripetitivi, come semplici stereotipie motorie, ecolalia, uso ripetitivo di oggetti, o frasi idiosincratiche. 2. Eccessiva fedeltà alla routine, comportamenti verbali o non verbali riutilizzati o eccessiva riluttanza ai cambiamenti: rituali motori, insistenza nel fare la stessa strada o mangiare lo stesso cibo, domande incessanti o estremo stress a seguito di piccoli cambiamenti. 3. Interessi altamente ristretti e fissati, anormali in intensità o argomenti: forte attaccamento o interesse per oggetti insoliti, interessi eccessivamente persistenti o circostanziati. 4. Iper o Ipo-reattività agli stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali dell ambiente: apparente indifferenza al caldo/freddo/ dolore, risposta avversa a suoni o consistenze specifiche, eccessivo annusare o toccare gli oggetti, attrazione per luci o oggetti roteanti. eliminazione del ritardo/menomazione del linguaggio fra i sintomi necessari alla diagnosi e l introduzione della sensibilità insolita agli stimoli sensoriali come sintomatologia
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15 LIVELLI DI GRAVITA Livello 3: Richiede supporto molto sostanziale - Comunicazione sociale: i gravi deficit nella comunicazione sociale, verbale e non verbale, causano una grave difficoltà nel funzionamento; iniziativa molto limitata nell interazione sociale e minima risposta all iniziativa altrui. - Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: preoccupazioni, rituali fissi e/o comportamenti ripetitivi che interferiscono marcatamente con il funzionamento in tutte le sfere. Stress marcato quando i rituali o le routine sono interrotti; è molto difficile distogliere il soggetto dal suo focus di interesse, e se ciò avviene egli ritorna rapidamente ad esso.
16 LIVELLI DI GRAVITA Livello 2: Richiede supporto sostanziale - Comunicazione sociale: Deficit marcati nella comunicazione sociale, verbale e non verbale, l impedimento sociale appare evidente anche quando è presente supporto; iniziativa limitata nell interazione sociale e ridotta o anormale risposta all iniziativa degli altri. - Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: preoccupazioni, rituali fissi e/o comportamenti ripetitivi appaiono abbastanza di frequente da essere evidenti per l osservatore casuale e interferiscono con il funzionamento in diversi contesti. Stress o frustrazione appaiono quando sono interrotti ed è difficile ridirigere l attenzione.
17 LIVELLI DI GRAVITA Livello 1: Richiede supporto - Comunicazione sociale: senza supporto i deficit nella comunicazione sociale causano impedimenti che possono essere notati. Il soggetto ha difficoltà a iniziare le interazioni sociali e mostra chiari esempi di atipicità o insuccesso nella risposta alle iniziative altrui. Può sembrare che abbia un ridotto interesse nell interazione sociale. - Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: rituali e comportamenti ripetitivi causano un interferenza significativa in uno o più contesti. Resiste ai tentativi da parte degli altri di interromperli.
18 INTEGRAZIONE SENSORIALE coprono le orecchie per rumori forti come aspirapolvere, phon, sirene, ecc. possono anche urlare o piangere trovano sgradevole pettinarsi o tagliarsi i capelli sensibili alla luce possono avere problemi con la consistenza del cibo Hanno conati di vomito quando provano nuovi cibi non toccano le persone e non amano essere toccati mostrano scarsa reazione o nessuna agli stimoli anche al dolore, viceversa un risposta eccessiva al dolore possono piangere per etichette vestiti o tessuti corrono rischi eccessivi urtando contro le cose possono avere scarsa coordinazione
19 INTEGRAZIONE SENSORIALE per prendersi cura delle persone con autismo è importante comprendere come le qualitative differenze nella percezione sensoriale si associazione all autismo di quel particolare bambino
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21 INTEGRAZIONE SENSORIALE ALTERAZIONI A CARICO DI UDITO TATTO GUSTO E OLFATTO VISTA PROPRIOCETTIVA, integrazione delle diverse aree sensoriali APPARATO VESTIBOLARE, movimento ed equilibrio NOCICETTIVA, risposta al dolore
22 INTEGRAZIONE SENSORIALE Io rimango sempre perplessa di fronte alle molte persone che non riconoscono i problemi sensoriali e la sofferenza e la fatica che essi causano.. Temple Grandin
23 SOVRACCARICO SENSORIALE INTEGRAZIONE SENSORIALE
24 INTEGRAZIONE SENSORIALE L alterata processazione degli stimoli comporta una: RICERCA insolitamente intensa di sensazioni di vario tipo RISPOSTA esagerata o troppo lieve agli stimoli che provengono dall'ambiente
25 INTEGRAZIONE SENSORIALE un mondo non privo di emozioni ma continuamente in bilico tra il troppo e il troppo poco Barale, Ucelli, 2006
26 INTEGRAZIONE SENSORIALE Io calmo me stesso. I miei sensi sono così disconnessi che io perdo il mio corpo. Così sfarfallo con le mani. Se non lo facessi mi sentirei sparpagliato e ansioso... A fatica realizzo che ho un corpo... ho bisogno che il movimento costante mi faccia sentire che ho un corpo. tratto da Un Antropologo su Marte, Oliver Sachs Tito Mukhopadhyay
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29 TOP TIPS PROTEZIONE DAL SOVRACCARICO SENSORIALE apprendere come riconoscere per prevenire piuttosto che trattare le conseguenze fermare l attività e trovare uno spazio protetto insegnare come riconoscere i segnali interni di sovraccarico
30 TOP TIPS CREARE UN AMBIENTE SENSORIALE SICURO assenza della capacità di gestire gli stimoli pulire per andare incontro ai loro bisogni speciali
31 TOP TIPS Molti comportamenti possono interferire con l apprendimento di competenze relazionali e sociali a causa della caratteristica protettiva degli stessi nei confronti dell inquinamento sensoriale monitorare il numero di stimoli simultanei riducendo quelli irrilevanti strutturare e rendere routinario l ambiente lo rende più facile da controllare introdurre ogni cambiamento lentamente e a seguito di informazioni chiare sul come e perché
32 TOP TIPS IPERSENSORIALITA identificare quale stimolo disturba fare attenzione agli abito e al profumo ricordarsi che cio che ci piace può spaventare avvisare
33 BENESSERE FISICO Esiste tutta una letteratura che ha messo in risalto come, in varie occasioni, le problematiche comportamentali siano determinate da problemi di salute, che non si riescono ad individuare adeguatamente.
34 EPIDEMIOLOGIA 1: % 1: % 1: :
35 epidemiologia Una prevalenza di casi per sembra la stima più attendibile per le forme classiche di autismo, mentre se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico la prevalenza arriva a casi per Vanno comunque condotti ulteriori studi in relazione agli aumenti di prevalenza delle patologie autistiche che in questi ultimi tempi sono stati segnalati soprattutto dai paesi anglofoni e che porterebbero la prevalenza dei disturbi dello spettro autistico a 90/ linee guida Istituto Superiore di Sanità, 2011
36 epidemiologia le persone al mondo che soffrono di disturbo autistico più di malati di tumore, AIDS e diabete messi insieme M.L. Scattoni, I.I.S. 2011
37 epidemiologia I SISTEMI NOSOGRAFICI SONO CAMBIATI NEGLI ANNI I DATI DERIVANO DA POPOLAZIONI SELEZIONATE IN MODO DIVERSO GIUDIZIO CLINICO RIMANE IL PARAMETRO PER LA DIAGNOSI FINALE
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39 primi sintomi a 6 mesi
40 neuroscienze
41 neuroscienze
42 neurosceinze, marzo 2014 CONCLUSIONS In this small, explorative study, we found focal disruption of cortical laminar architecture in the cortexes of a majority of young children with autism. Our data support a probable dysregulation of layer formation and layerspecific neuronal differentiation at prenatal developmental stages. Eric Couchesne et alt., New England Journal of Medicine, 2014
43 TEMPLE GRANDIN, TED, 2011 PENSARE PER IMMAGINI
44 SE NON SO NOMINARLO NON SO NEMMENO PENSARLO Arrival, 2017
45 PENSARE PER IMMAGINI Io penso per immagini, non penso con il linguaggio. Tutti i miei pensieri sono come filmati che scorrono nella mia immaginazione. Le immagini sono state il mio primo linguaggio e le parole il mio secondo. I nomi erano le parole più facili da imparare perché potevo farmi nella mente un immagine della parola T. Grandin, pensare per immagini, 1986.
46 triade diagnostica, dsmiv-r
47 segni
48 GENERALIZZAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI piano per la generalizzazione quando cominci a insegnare una nuova abilità quando, dove, come e con chi l abilità può essere utilizzata obiettivi non naturali di generalizzazione determina grandemente autonomia e successo utilizzare gratificazione materiali che siano motivanti e significanti crea un aggancio che gli studenti riconoscono sempre aggiungi gradualmente e sistematicamente nuovo materiale insegna diversi modi di fare la stessa cosa includi i pari quando stai insegnando una nuova abilità assicurarsi che a scuola e a casa siano consapevoli dei successi dello studente
49 GENETICA
50 VACCINI non c entrano. ( Andrew Wackfield)
51 SEGNI I bambini con autismo: hanno compromissioni qualitative del linguaggio anche molto gravi fino a una totale assenza dello stesso
52 DEFICIT DELLA COMUNICAZIONE ritardo o totale assenza nell apprendimento del linguaggio parlato sia in produzione sia in ricezione compromissione della capacità di sostenere una conversazione o una narrazione delle proprie esperienze assenza del gioco di simulazione e di imitazione
53 SEGNI hanno importanti difficoltà nella reciprocità affettiva con adulti e coetanei che si manifesta con comportamenti, modalità comunicative non adeguate all età, al contesto e allo sviluppo mentale raggiunto
54 SEGNI hanno interessi ristretti e comportamenti stereotipati e hanno interessi ristretti e comportamenti stereotipati e ripetitivi
55 DEFICIT SOCIALE Alterazione nell uso di diversi comportamenti non verbali (contatto di sguardo, mimica, posture) che regolano l interazione sociale incapacità ad sviluppare relazione con coetanei assenza di condivisione di gioia, interessi o obiettivi con gli altri
56 INTERESSI RISTRETTI interessi stereotipati ristretti sottomissione rigida ad inutili abitudini o rituali specifici manierismi motori stereotipati persistente interesse per alcune parti degli oggetti
57 TEORIE ESPLICATIVE deficit della teoria della mente deficit delle funzioni esecutive programmatorie deficit della coerenza centrale deficit di integrazione sensoriale
58 TEORIA DELLA MENTE Capacità di attribuire agli altri intenzioni, desideri - stati mentali essere in grado di attribuire significato ai comportamenti sulla base delle intenzioni dell altro comprensione della finzione e del gioco
59 NORMAN ROCKWELL TEORIA DELLA MENTE
60 NORMAN ROCKWELL TEORIA DELLA MENTE
61 TEORIA DELLA MENTE
62 TEORIA DELLA MENTE LA MANCANZA DI CONTATTO OCULARE ATTENZIONE CONGIUNTA RIFERIMENTO SOCIALE DEFICIT DI TEORIA DELLA MENTE
63 TEORIA DELLA MENTE MINOR EMPATIZZAZIONE MAGGIOR SISTEMATIZZAZIONE (REGOLE MEGLIO COMPRESE IN UN SISTEMA CHIUSO) PREFERENZA PER CONTINGENZE PERFETTE
64 TEORIA DELLA MENTE difficoltà nel spiegare i propri comportamenti difficoltà nel comprendere le emozioni difficoltà nel prevedere i comportamenti e gli stati emotivi altrui problemi nell inferire le intenzioni degli altri incomprensione dell impatto che il proprio comportamento può avere sugli altri difficoltà nell attenzione congiunta e per altre convenzioni sociali problemi nel differenziare la finzione dalla realtà insegnare i concetti di sentimento e emozione offrire la consapevolezza che gli altri hanno un proprio stato mentale insegnare come leggere il nonverbale tenere conto di diverse prospettive situazioni sociali pratiche role playing supportare i concetti astratti con scritti e aiuti visivi
65 FUNZIONI ESECUTIVE ORGANIZZAZIONE COGNITIVA CHE DESCRIVE I COMPORTAMENTI DIRETTI A UN FINE, ORIENTATO AL FUTURO capacità di pianificazione flessibilità/astrazione ricerca organizzata utilizzo della memoria di lavoro inibizione di risposte inadeguate
66 FUNZIONI ESECUTIVE alterazione a causa di un disturbo neuropsicologico dell organizzazione e della percezione dell esperienza interpersonale come insieme strutturato e coerente di comportamenti
67 FUNZIONI ESECUTIVE AUTISMO: DIFFICOLTA A COMINCIARE E A PIANIFICARE L AZIONE. UNA VOLTA CHE HANNO COMINCIATO TROVANO DIFFICILE FERMARSI PRIMA DI AVERE FINITO e non riescono a fermarsi quando sono stanchi
68 FUNZIONI ESECUTIVE PIANIFICARE ORGANIZZARE SPOSTARE L ATTENZIONE MULTI-TASKING CAMBIAMENTI come approcciare un compito come scomporre un compito come gestire e organizzare il tempo come terminare un compito insegnare a chiedere aiuto dare un istruzione alla volta sottolineare le informazioni salienti utilizzare un linguaggio diretto e chiaro stabilire priorità suggerire una time-line ragionevole
69 GIOCO Caratteristiche del gioco SENSOMOTORIO Nel bambino con sviluppo tipico Esplorazione degli oggetti attraverso le diverse modalità sensoriali mettere in bocca scuotere il sonaglio prendere in mano e guardare il cubo Nel bambino con autismo Predominanza di una modalità sensoriale Manipolazione ripetitiva e stereotipata Interesse limitato a pochi oggetti e materiali
70 DEBOLE COERENZA CENTRALE predisposizione a focalizzare l attenzione sui dettagli vengono ricordati meglio gli aspetti formali piuttosto che il contenuto della storia
71 DEBOLE COERENZA CENTRALE
72 FORTE COERENZA CENTRALE
73 DEBOLE COERENZA CENTRALE predisposizione a focalizzare l attenzione sui dettagli vengono ricordati meglio gli aspetti formali piuttosto che il contenuto della storia
74 DEBOLE COERENZA CENTRALE
75 INTEGRAZIONE SENSORIALE La percezione Gestalt consiste nella percezione di tutta la scena come entità singola, quando tutti gli stimoli sono percepiti simultaneamente a livello di sensazione, ma non vengono elaborati. Se ci sono troppi stimoli contemporaneamente, non riescono a capire quale devono elaborare per primo. Ecco perché è così difficile per loro e tendono a sovraccaricarsi frequentemente.
76 PERCEZIONE LETTERALE La percezione Gestalt porta alla percezione letterale.
77 PERCEZIONE LETTERALE
78 QUINDI, ALLA FINE..
79 Il tempo libero e la possibilità di autorealizzazione sono assolutamente centrali per la persona con autismo. Il rispetto dei tempi, delle routine, delle esigenze personali molto diverse da un individuo all altro, sono fondamentali nella progettazione di interventi
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