Gli strumenti derivati per la gestione dell'indebitamento e la copertura del rischio di tasso. 22 Gennaio 2003

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1 Gli strumenti derivati per la gestione dell'indebitamento e la copertura del rischio di tasso. 22 Gennaio 2003

2 Agenda Premessa L analisi delle passività come presupposto La diversificazione La riduzione degli oneri finanziari La gestione dell indebitamento Il rapporto tra Enti ed intermediari finanziari 2

3 Premessa L attenzione degli Enti Locali alla innovazione finanziaria è in continuo aumento. Trasferimenti decrescenti dallo Stato Tendenza favorevole del Legislatore Maggiore competenza degli amministratori Situazione debitoria spesso fuori mercato 3

4 L analisi delle passività Analisi delle passività Composizione del passivo Tipologia di indicizzazione Scadenza media del debito Costi associati alla struttura esistente. Costi opportunità. Rischi di mercato. 1) Perfetta copertura dei flussi 2) Diversificazione e riduzione oneri 3) Gestione del rischio 4

5 1) Perfetta copertura dei flussi INDEBITAMENO NON OTTIMALE Il primo passo è sostituire la parte di indebitamento non ottimale mediante la copertura degli attuali flussi, rimborsati dalla banca e sostituiti da una nuova struttura finanziaria. Flussi indebitamento Ente Pubblico Banca Intesa Flussi struttura 5

6 1) Perfetta copertura dei flussi E da sottolineare come la nuova struttura sia indipendente dalla situazione debitoria iniziale: i differenziali di tasso saranno pagati a prescindere da eventuali modifiche dell indebitamento sottostante. Quindi posso continuare a beneficiare di eventuali rinegoziazioni (es. C.DD.PP.) o di rimborsi anticipati per passare a forme di finanziamento meno onerose. 6

7 2) Diversificazione e riduzione degli oneri La ristrutturazione dell indebitamento può mirare ad ottenere benefici in termini di oneri finanziari pagati ed in termini di diversificazione. Cosa significa diversificare? Diversificare significa scegliere una composizione del proprio indebitamento che sia in grado di minimizzare i rischi legati alle diverse fasi della politica monetaria. Perchè se essere a tasso variabile espone ai rischi di mercato, essere a tasso fisso può essere un costo opportunità. 7

8 2) Diversificazione e riduzione degli oneri Evoluzione dei tassi nel passato recente Tasso Swap10y /1/93 1/5/93 1/9/93 1/1/94 1/5/94 1/9/94 1/1/95 1/5/95 1/9/95 1/1/96 1/5/96 1/9/96 1/1/97 1/5/97 1/9/97 1/1/98 1/5/98 1/9/98 1/1/99 1/5/99 1/9/99 1/1/00 1/5/00 1/9/00 1/1/01 1/5/01 1/9/01 1/1/02 1/5/02 1/9/02 8

9 2) Diversificazione e riduzione degli oneri Perchè? Come appare dal grafico precedente se nel passato ci si fosse indebitati completamente a tasso fisso gli oneri finanziari legati all indebitamento sarebbero ancora oggi elevati e lontani dai tassi di mercato. Una diversificazione tra tasso fisso e tasso variabile avrebbe consentito un risparmio almeno su parte dell indebitamento, operando da ammortizzatore. 9

10 2) Diversificazione e riduzione degli oneri La diversificazione tra tasso fisso e tasso variabile è ottenuta tramite l interest rate swap (IRS) che consiste nel periodico scambio dei differenziali di interesse tra tasso fisso e tasso variabile. Es. 5% a 10y semestralmente 30/360 Vs. Euribor 6m % semestralmente act/360 10

11 2) Diversificazione e riduzione degli oneri A parità di tassi di mercato, tanto maggiore è il tasso fisso di partenza tanto maggiore è lo spread sul tasso variabile. A parità di tasso fisso di partenza, più bassi sono i tassi di mercato maggiore è lo spread sul tasso variabile. 11

12 2) Diversificazione e riduzione degli oneri Allo stesso modo è possibile scambiare due tipologie di tasso variabile. Tipico è il caso della conversione da parametro ministeriale a euribor. Da un analisi dei fixing dei PP.MM. e dell euribor dal 1995 ad oggi è possibile evidenziare come il passaggio all euribor avrebbe consentito di risparmiare lo 0.20% per anno. Inoltre la attuale tendenza dello Tesoro Italiano ad allungare la durata media del proprio indebitamento per approfittare del basso livello dei tassi, sta rendendo questo parametro sempre più oneroso, in particolare nei confronti dell euribor. 12

13 2) Diversificazione e riduzione degli oneri Altre forme di diversificazione Per tipo di indicizzazione: si tratta di prevedere altri parametri, cercando eventualmente un legame con le entrate, ad esempio l inflazione nel caso di entrate rappresentate da canoni d affitto. Per scadenza: laddove sia difficile avere un effettiva diversificazione e lo scenario sia particolarmente incerto è possibile ridurre la rischiosità del debito accorciandone la vita media. Ad una durata finanziaria inferiore corrisponde una minor sensibilità del debito all andamento dei tassi. Per divisa: ricorrere all indebitamento in divisa estera per sfruttare particolari opportunità di mercato, non dimenticando la componente di rischio cambio. 13

14 2) Diversificazione e riduzione degli oneri Affiancando all IRS altri prodotti derivati è possibile costruire strumenti in grado di diminuire gli oneri finanziari al verificarsi di determinate condizioni di mercato. RISCHIO = se non si verificano le condizioni gli oneri finanziari potrebbero risultare maggiori 14

15 2) Diversificazione e riduzione degli oneri I risparmi potenziali possono essere enormi ma: la relazione tra rischio e rendimento non è lineare. R E N D I M E N T O RISCHIO 15

16 2) Diversificazione e riduzione degli oneri Se chiedo un risparmio doppio sopporterò un rischio multiplo in termini di potenziale perdita. L obiettivo è collocarsi dove il rapporto tra rischio e rendimento risulti accettabile. La professionalità del consulente è determinante nell assecondare le richieste fino ad un livello di rischio tollerabile per un Ente Locale. 16

17 2) Diversificazione e riduzione degli oneri L attualizzazione dei risparmi potenziali I DERIVATI OFFRONO RENDIMENTO E RICHIEDONO L ASSUNZIONE DI RISCHIO (POTENZIALE PERDITA) 17

18 2) Diversificazione e riduzione degli oneri L attualizzazione dei risparmi potenziali SE ATTUALIZZO TUTTO IL RENDIMENTO DI UNO STRUMENTO RICHIEDENDO UNA SOMMA UPFRONT? 18

19 2) Diversificazione e riduzione degli oneri L attualizzazione dei risparmi potenziali NEL DERIVATO RIMANE SOLO IL RISCHIO, OSSIA SOLO LA POTENZIALE PERDITA 19

20 3) Gestione del rischio Raggiunta la composizione adeguata dell indebitamento si passa alla gestione dinamica del debito. Perchè l orizzonte temporale di un Ente è di medio/lungo periodo e le condizioni ottimali oggi potrebbero non esserlo più domani. 20

21 3) Gestione del rischio... gestione dinamica del debito. Valutazione delle opportunità Monitoraggio dei rischi Valutazione del mark to market Valutazione del rischio finanziario 21

22 3) Gestione del rischio Valutazione delle opportunità Le opportunità possono giustificare i differenziali pagati da una gestione dinamica, tenendo presente che tanto più complesse saranno gli strumenti, tanto maggiori saranno questi differenziali. 22

23 3) Gestione del rischio Valutazione del mark to market Il mark to market è il valore di mercato (in vendita) di uno strumento finanziario. E cioè il prezzo che una controparte richiede, o paga, per farsi carico della posizione del detentore dello strumento. Tralasciando i differenziali denaro/lettera, il mark to market dipende dal confronto tra le caratteristiche dell operazioni e gli analoghi prodotti disponibili sul mercato. 23

24 3) Gestione del rischio Valutazione del mark to market Avrò un mark to market positivo se l operazione in essere offre un rapporto rischio/rendimento migliore delle condizioni di mercato. Avrò un mark to market negativo se l operazione in essere offre un rapporto rischio/rendimento peggiore delle condizioni di mercato. 24

25 3) Gestione del rischio Valutazione del rischio finanziario Avere un mark to market negativo è diverso dall avere una operazione che genera flussi finanziari negativi. Come detto, significa semplicemente avere un rapporto rischio/rendimento non ottimale. E dunque importante valutare la probabilità che si generino flussi negativi. Da questa valutazione deriva la possibilità di intervenire per tempo modificando l operazione. 25

26 Riepilogo Costi della struttura esistente. Costi opportunità. Rischi di mercato. 1) Perfetta copertura dei flussi 2) Diversificazione e riduzione oneri 3) Gestione del rischio Valutazione delle opportunità Monitoraggio dei rischi Valutazione del mark to market Valutazione del rischio finanziario 26

27 Conclusioni: Enti Locali ed intermediari finanziari Ente Essere esaustivi nel fornire i dati e nel definire i propri obiettivi Chiedere spiegazioni sui rischi, in particolare chiedere la giustificazione del maggior rendimento di un prodotto Accettare il trade off rischio/rendimento come un dato di fatto Cercare di formarsi una visione prospettica del mercato per essere convinti appieno di una struttura 27

28 Conclusioni: Enti Locali ed intermediari finanziari Banca advisor Essere chiari nella spiegazione dei prodotti Esplicitare i rischi Evidenziare la giustificazione del rendimento nel rischio assunto Saper dire di no alle richieste del cliente porsi come consulenti e non come venditori 28

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