INFEZIONI PROTESICHE NELLA CHIRURGIA VASCOLARE. Nonostante le innovazioni nell utilizzo di materiali protesici, procedure

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INFEZIONI PROTESICHE NELLA CHIRURGIA VASCOLARE. Nonostante le innovazioni nell utilizzo di materiali protesici, procedure"

Transcript

1 INFEZIONI PROTESICHE NELLA CHIRURGIA VASCOLARE RICOSTRUTTIVA 1. INTRODUZIONE Nonostante le innovazioni nell utilizzo di materiali protesici, procedure chirurgiche e tecniche anestesiologiche, le infezioni protesiche nella chirurgica aortica addominale restano tuttora una delle più temibili complicanze per il chirurgo vascolare. L'incidenza varia dallo 0,5% al 3,5% 1,2. In Letteratura l'approccio chirurgico standard al trattamento delle infezioni protesiche aortiche consiste nell'ampia asportazione dei tessuti circostanti infetti, rimozione di tutto il materiale protesico e successiva ricostruzione mediante protesi autologa, sintetica o alloprotesi. Nonostante il by-pass axillo-femorale sia considerato il gold standard, tuttavia tale tecnica rimane ancora gravata da elevati tassi di mortalità e morbilità, le maggiori complicanze infatti sono: deiscenza del moncone aortico con emorragia spesso fatale, trombosi protesica, re-infezione protesica 3 ed ischemia dell'arto inferiore con elevato rischio di amputazione maggiore 4. La ricostruzione in situ, pertanto, è considerata una valida opzione in quanto è associata ad una migliore pervietà a lungo termine ed allo stesso tempo evita le specifiche complicanze correlate al by-pass extraanatomico 3. Sono stati utilizzati diversi condotti vascolari come le vene femoropoplitee 5,6,7,8, protesi sintentiche 9 e gli allograft criopreservati 3,10,11.

2 Negli ultimi anni, diversi Autori 12 hanno proposto il trattamento endovascolare per le fistole aortoenteriche come terapia alternativa, anche se associata ad elevata incidenza di infezione ricorrente o persistente. Lo scopo di questo studio è l'analisi retrospettiva dei risultati a medio e lungo termine dell'esperienza di un singolo centro con l impiego di homograft crioconservati. Gli end-point primari furono la mortalità postoperatoria, il salvataggio d'arto, le re-infezioni protesiche e la pervietà protesica a lungo termine. 2. MATERIALI E METODI Da Gennaio 2002 sino a Dicembre 2012, 29 pazienti furono sottoposti ad intervento chirurgico per infezione protesica aortica infrarenale presso l'unità operativa complessa di Chirurgia Vascolare dell'ospedale Santa Chiara di Trento. Il trattamento chirurgico consisteva nella completa rimozione della protesi infetta e ricostruzione in situ con allograft arterioso in 25 casi, ricostruzione in situ con dacron silver in 2 casi e by pass axillifemorale negli altri 2 casi. Tra i 25 pazienti trattati con homograft arterioso crioconservato, 20 erano di sesso maschile (80%) e 5 di sesso femminile (20%) ed avevano un età media di 72,36 anni (range 52-84), All epoca dell intervento chirurgico, tutti i pazienti furono trattati mediante ricostruzione in situ con allograft, fornito dalla Banca dei tessuti dell Ospedale di Treviso. Il protocollo di criopreservazione locale segue le linee guida nazionali accreditate secondo la norma dei Centro Nazionale Trapianti 13. Il tessuto viene immerso in un recipiente sterile per 72 ore a 4

3 C contenente una soluzione antibiotica concentrata (Vancomicina 100 μg/ml, Polimixina 100 μg/ml, Ceftazidima 240 μg/ml, Lincomicina 120 μg/ml) in terreno RPMI 1640 con L-Glutamina, per eliminare la flora microbica presente dopo il prelievo. Successivamente il tessuto viene immerso in una soluzione crioconservante contenente il 10% di dimetilsolfossido (DMSO), crioprotettore, e il 10% di albumina umana al 20% (Kedrion). Il tessuto viene conservato all interno sacche in polietilene (KapaK) e posto all interno di una camera di congelamento automatica ad azoto liquido (Computer freezer, ICECUBE 1860) collegata ad un microcomputer che consente la discesa controllata della temperatura di 1 C/minuto fino a Infine, viene stoccato ad una temperatura variabile tra -140 C e C in un tank a vapori di azoto a temperatura controllata. La laparotomia mediana venne usata routinariamente. Il clampaggio aortico infrarenale venne effettuato in 20 pazienti (80%), mentre 5 (20%) ebbero un clampaggio soprarenale. La completa rimozione della protesi fu eseguita in tutti i pazienti, tranne in uno a causa delle tenaci aderenze ai tessuti circostanti. Il moncone aortico ed i tessuti periprotesici furono rimossi. L esame culturale batteriologico venne eseguito routinariamente sulle raccolte fluide, sul tessuto perioprotesico e sulla protesi aortica. L allograft fu impiantato in situ mediante sutura continua in propilene sia a livello delle anastomosi prossimale e distale, quindi coperto con un peduncolo di omento. In 9 su 25 pazienti (36%) fu diagnosticata una fistola aorto-enterica alla laparotomia, che venne trattata mediante raffia duodenale in 5 pazienti, anastomosi gastroduodenale in 3 pazienti ed anastomosi duodeno-

4 digiunale in un paziente. Il drenaggio addominale e/o inguinale delle aree infette fu routinariamente usato. Diversi segmenti di allograft furono impiantati. Segmenti di aorta discendente furono usati in 3 pazienti (12%), aorta infrarenale in 4 pazienti (16%), iliaca in un caso (4%), mentre l homograft aortobiforcato venne usato in 17 pazienti (68%). Quando erano necessari due o più segmenti di allograft, veniva utilizzato preferibilmente il materiale del medesimo donatore allo scopo di evitare la risposta immunologica del ricevente. Tutti i pazienti ricevettero una terapia antibiotica ad ampio spettro prima, durante e dopo l intervento e successivamente un antibiotico-terapia mirata sulla base dell antibiogramma. La terapia antibiotica venne prolungata al massimo per due mesi, in nessun caso fu a lungo termine o a tempo indeterminato. Tutti i pazienti sopravvissuti vennero seguiti mediante angio-tc addome ad uno e sei mesi dopo la dimissione, successivamente visita ed ecocolor Doppler aorto-iliaco annualmente. Ulteriori indagini tomografiche vennero eseguite solo in casi selezionati. Contattammo telefonicamente i nostri pazienti al fine di ottenere informazioni riguardo eventuali complicanze tardive al momento dell analisi dei dati. Le variabili dei dati sono presentate in percentuale. La pervietà dell homograft è calcolata secondo il metodo di Kaplan-Meier.

5 3. RISULTATI Al momento della presentazione clinica, 7 pazienti (28%) avevano iperpiressia con leucocitosi, 7 (28%) fistola inguinale (3 dei quali con concomitante pseudoaneurisma femorale sintomatico), 9 (36%) fistola aorto-enterica responsabile di sanguinamento gastrointestinale, 2 pazienti (8%) pseudoaneurisma aortico sintomatico ed uno (4%) ematoma retroperitoneale infetto. Tra i nove pazienti che svilupparono fistola aorto-enterica, il duodeno era coinvolto in tutti i casi (fig. 1). Solo due pazienti presentavano una malattia infiammatoria intestinale (uno affetto da Morbo di Chron, l altro da rettocolite ulcerosa). Uno dei 9 pazienti era stato precedentemente sottoposto ad esclusione di aneurisma aortico addominale per via endovascolare, un altro, invece, sviluppò una fistola aorto-enterica precoce soltanto tre settimane dopo l'intervento chirurgico per rottura di aneurisma aortico infiammatorio. Figura 1. Deiscenza duodenale in paziente con infezione protesica aortica

6 Al momento del ricovero 21 pazienti (84%) presentavano immagini diagnostiche compatibili con infezione aortica. Il primo intervento chirurgico venne eseguito in 10 pazienti (40%) per arteriopatia occlusiva aorto-iliaca, in 15 pazienti (60%) per malattia aneurismatica, uno dei quali ricevette un trattamento endovascolare. L'intervallo medio di tempo tra l'intervento iniziale e la sostituzione con Homograft fu di 60 mesi (range 1-132). Tutti i 25 pazienti furono sottoposti ad intervento chirurgico per infezione protesica aortica mediante ricostruzione con allograft in situ. La rimozione completa del materiale protesico venne effettuata in tutti i pazienti eccetto in un caso a causa della tenace adesione della protesi ai tessuti circostanti, che consentì soltanto una rimozione parziale della protesi. 5 pazienti ricevettero una ricostruzione aorto-aortica, 4 aortobisiliaca, 11 aorto-bifemorale, 3 aorto-iliaca con anastomosi femorale per la branca controlaterale e 2 by pass iliaco-femorale (fig. 2). Procedure addizionali vennero eseguite in 3 pazienti (12%): in un caso trattato mediante ricostruzione aortobifemorale, il reimpianto di almeno un arteria ipogastrica fu necessario per evitare complicanze di ischemia pelvica. In un altro caso venne eseguita un emicolectomia destra per infarto segmentario del cieco in assenza di perforazione e furono inoltre posizionati degli stent ureterali poiché la fibrosi cicatriziale retroperitoneale aveva inglobato entrambi gli ureteri. Infine, in un altro paziente durante le manovre di lisi delle tenaci aderenze addominali, venne riscontrata una lacerazione parietale di un ansa digiunale che rese necessaria la riparazione della stessa mediante anastomosi tenue-tenue.

7 Figura 2. Immagine intraoperatoria di una ricostruzione in situ con homograft arterioso crioconservato. La morbilità post-operatoria globale fu del 36%. 6 pazienti (24%) svilupparono complicanze sistemiche: 1 infarto miocardico, 3 insufficienza respiratoria, 2 insufficienza renale acuta che necessitò di emodialisi temporanea. Uno di questi due pazienti era stato sottoposto a clampaggio aortico soprarenale. Tre pazienti (12%) presentarono complicanze postoperatorie locali: due infezioni di ferita ed un linfocele. Tre pazienti (12%) richiedettero un reintervento chirurgico precoce. Un paziente presentò un importante emorragia retroperitoneale in 7 giornata causata dalla rottura dell homograft che venne trattata mediante sutura della breccia arteriosa, ma il paziente morì poco dopo per shock emorragico. In un altro caso paziente venne riscontrata una rottura contenuta alla TC di controllo eseguita in 16 giornata, trattata mediante riparazione con patch in vena (fig.3). Infine nell ultimo caso, venne

8 diagnosticata una fistola aortoenterica ricorrente in 23 giornata postoperatoria ed il paziente fu sottoposto ad intervento di rimozione dell homograft e confezionamento di by-pass protesico axillo-bifemorale. Figura 3. Rottura aortica tamponata di homograft aortobifemorale. La mortalità globale fu del 24% (6 pazienti). Ci fu soltanto un caso di morte allograft-correlata causata dalla rottura dell homograft. 5 pazienti morirono per complicanze settiche dovute alla persistenza della fistola aortoenterica. L esame culturale batteriologico risultò positivo per infezione in 19 casi (76%). Il microrganismo più frequentemente riscontrato fu lo Staphylococcus Aureus. I patogeni responsabili sono mostrati nella tabella I.

9 Organismi N Staphylococcus Aureus 8 Staphylococcus Epidermidis 2 Altri tipi di Staphylococcus (Cohnii, Capitis, Auricularis) 3 Difteroides 1 Haemophilus Parainfluenzae 1 Enterococcus Faecium 1 Enterococcus Faecalis 1 Entecoccus 1 Escherichia Coli 1 Proteus Mirabilis 2 Klebsiella Oxytoca 1 Klebsiella Pneumoniae 1 Streptococcus Viridans 2 Propionibacterium Acnes 1 Candida Glabrata 1 Candida Albicans 1 Tabella I. Microganismi isolati da protesi aortiche infette in 25 pazienti. Tra i 18 pazienti sopravvissuti, 3 (12%) furono persi durante il follow-up e 5 (20%) morirono. Il follow-up medio fu di 46 mesi (range 2-112). Vennero eseguiti due reinterventi (11%), un paziente sottoposto a ricostruzione con homograft aortobifemorale 6 anni prima, sviluppò uno pseudoaneurisma femorale sintomatico di 4,5 cm con segni di iniziale cedimento della branca controlaterale, venne trattato mediante innesto in homograft arterioso tra la branca del pregresso homograft e l arteria femorale profonda. Tuttavia, dopo un mese il paziente si ripresentò per ischemia acuta di entrambi gli arti inferiori causata da trombosi del by-pass e venne sottoposto ad embolectomia secondo Fogarty con innesto in Dacron Silver tra le branche distali dell homograft e le arterie femorali profonde. L esame culturale mostrò un infezione da Corynebacterium Species e Staphylococcus Epidermidis (Fig 4).

10 A B Figura 4. A: ricostruzione TC con visione posteriore di pseudoaneurisma anastomotico femorale destro con iniziale cedimento della branca controlaterale,. B: ricostruzione TC di innesto in dacron Silver tra le branche dell homograft e le arterie femorali profonde. Nell altro caso, invece, un paziente sottoposto 4 anni prima a ricostruzione con homograft aortobisiliaco per shock emorragico da deiscenza dell anastomosi aortica con fistola aorto-enterica, sviluppò uno pseudoaneurisma aortico prossimale con fistola aorto-enterica da cedimento anastomotico prossimale dell homograft. In questo caso venne posizionata un endoprotesi retta. Gli esami culturali risultarono negativi (fig 5).

11 Figura 5. Angio-TC, scansione assiale. Pseudoaneurisma aortico prossimale con fistola aorto-enterica da cedimento anastomotico prossimale dell homograft Altri 3 pazienti (16,7%) andarono incontro a complicanze homograftcorrelate, ma senza necessità di re-intervento. Un paziente presentò una stenosi femorale bilaterale a livello dell anastomosi distale del by-pass a 3 mesi dall intervento. Un altro paziente sviluppò una dilatazione moderata di entrambe le branche iliache a 76 mesi di follow-up. Un altro, invece, sviluppò un ectasia dell anastomosi aortica. Nessun paziente venne sottoposto ad amputazione maggiore. La pervietà a 52 mesi di follow-up fu del 79% (fig 6). Ci furono 5 decessi tardivi (28%), ma nessuna graft-correlata. Le cause di tali decessi furono rispettivamente neoplasia ureterale (1), senectus (1), infarto miocardio (1), insufficienza respiratoria (1), imprecisata (2).

12 Figura 6. Ricostruzione TC di regrafting con homograft crioconservato. Risultato a 2 anni di follow-up. Notare la discrepanza di calibro tra aorta nativa e alloprotesi. 4. DISCUSSIONE In Letteratura sono state descritte diverse tecniche per il trattamento chirurgico delle infezioni aortiche protesiche. Tuttavia, al momento, manca un consensus unanime tra i chirurghi, sia a causa della rarità e dell elevata mortalità di tale patologia sia per la complessità di un accurato follow-up a lungo termine in questi pazienti. Fino ad oggi la tecnica maggiormente accettata per la ricostruzione arteriosa è il by-pass protesico extra-anatomico. Questo approccio, infatti, consente la vascolarizzazione in un campo sterile e la completa rimozione del materiale protesico infetto 11. Tuttavia, in Letteratura vengono riportati prolungati tempi operatori, elevati tassi di mortalità (dall 11% al 24%) 14, che aumentano drammaticamente fino al 75% in caso di deiscenza del moncone aortico 15, ridotta pervietà a breve-medio termine (pervietà primaria e secondaria a 3 anni rispettivamente dal 43% al 80% e 65% 14,16

13 associata ad elevati tassi di amputazioni maggiori (dal 7% al 37%) 17,18 elevati tassi di reinfezione del by-pass dal 10 al 22% 16. Negli ultimi anni, gli elevati tassi di mortalità e di morbilità associati a questo approccio spinsero i chirurghi verso la ricerca di tecniche alternative. Pertanto, molti Autori iniziarono ad utilizzare la sostituzione in situ con vene autologhe 5,6,7,8 protesi sintetiche impegnate di antibiotico 9 o allograft arterioso 3,10,11. Infatti, questa tecnica offre i vantaggi della ricostruzione anatomica in un singolo tempo e migliore pervietà a lungo termine. Inoltre, la riparazione in situ può ovviare la necessità di una ricostruzione separata delle arterie renali, evitando così la difficoltà legata alla chiusura del moncone aortico in quei pazienti con l anastomosi prossimale della protesi aortica a ridosso delle arterie renali oppure con malattia aterosclerotica del colletto aortico prossimale 9. Alcuni Autori proposero la rivascolarizzazione in situ con le vene femoropoplitee 5,6,7,19. Chung 19 nel suo studio condotto su 144 pazienti riportò un tasso di mortalità a 30 giorni inferiore al 10%, le amputazioni maggiori furono del 2-7%, la pervietà primaria e secondaria a 7 anni furono rispettivamente del 81% e 91%. Risultati simili vennero riportati anche da Ali 7, nel suo studio su 187 pazienti, con un tasso di mortalità a 30 giorni del 10%, una mortalità procedura-correlata del 14% ed una perdita d arto del 7,4%. L incidenza di distruzione protesica fu del 5%. A 6 anni di follow-up, la pervietà primaria e secondaria furono rispettivamente del 81% e 91%. La morbilità venosa cronica fu inferiore al 15% (CEAP C3-C5) a 70 mesi di follow-up 7. La morbilità venosa acuta che necessita di fasciotomia rimane ancora un problema nella raccolta di vene femoro-poplitee in alcuni pazienti. Il tasso complessivo di fasciotomie varia dal 12 al 25% a seconda

14 delle casistiche riportate 7,19. La sola controindicazione al prelievo della vena femorale è la pregressa trombosi venosa 5. Nei vari studi, inoltre, non vennero segnalate dilatazioni aneurismatiche o infezioni protesiche nel follow-up a lungo termine 5,7,8,19. Nonostante i risultati molto incoraggianti, il principale svantaggio della ricostruzione in situ con vena autologa è la sua difficoltà di esecuzione, infatti il prelievo delle vene femorali richiede molto tempo e la tecnica risulta più complessa rispetto ad altre procedure chirurgiche 5. Contrariamente ai lunghi tempi di preparazione richiesti con le vene autologhe, la ricostruzione in situ con protesi sintetiche impregnate di antibiotico sembra offrire maggiori vantaggi in termini di disponibilità immediata e rapidi tempi di esecuzione, tuttavia il principale limite è l elevata incidenza di reinfezione protesica che va dal 4% al 22% a seconda delle casistiche riportate 20. Oderich 9 riportò soddisfacenti risultati con l impiego di protesi impregnate di Rifampicina, la pervietà primaria ed il salvataggio d arto a 5 anni furono rispettivamente del 89% e del 100%, che tuttavia apparirono in contrasto con le elevate percentuali di reinfezione protesica (11,5% a 2 anni). Analogamente anche le protesi impregnate di argento sono gravate da elevati tassi di reinfezione del 20% 21. Secondo Alcuni, la copertura routinaria della protesi con un segmento di omento ruotato a 360 gradi sembrerebbe mostrare un significativo calo delle reinfezioni protesiche dal 31% al 5% 9. Tuttavia, da studi sperimentali e clinici, al momento mancano livelli di evidenza dell efficacia antimicrobica delle protesi sintetiche vascolari, incluse quelle impregnate di antibiotico o di argento 22.

15 Molti Autori concordano sui vantaggi della ricostruzione in situ con homograft in termini di pervietà a medio e lungo termine, salvataggio d arto e minor ricorrenza di re-infezioni protesiche 11. Dalla revisione della letteratura, il tasso di re-interventi a 30 giorni dopo regrafting con homograft varia dal 7% al 20% 10,23. In uno studio su 179 pazienti, Kieffer 10 riportò 5 re-interventi homograft-correlati: 3 rotture e 2 trombosi di allograft; in tutti questi casi era stato utilizzato un homograft fresco. Bisdas 23, invece, riportò un solo caso di trombosi protesica tra i 57 pazienti che avevano ricevuto un homograft crioconservato. Il tasso di re-interventi a 30 giorni presso il nostro Istituto fu del 12%: due rotture di homograft ed una fistola aortoenterica ricorrente. Gli Autori riportano un tasso di mortalità precoce che varia dal 13% al 20% 16,24 con la mortalità allograft-correlata del 2% 10,25. In confronto ai dati riportati in letteratura, la nostra esperienza mostrò un tasso di mortalità più elevato (24%). Registrammo un solo caso (4%) di decesso allograft-correlato dovuto alla rottura precoce dell homograft. In questo caso, venne riscontrata un infezione da Staphylococcus Aureus nel segmento di aorta discendente utilizzato. Secondo Kieffer 10, la maggior parte delle rotture precoci di homograft sembrerebbero essere causate da infezione. I restanti 5 decessi nel nostro studio furono causati da complicanze settiche correlate alla MOF secondaria alla fistola aorto-enterica persistente. Questi dati furono confermati dall autopsia eseguita su due pazienti che morirono per sanguinamento gastro-enterico ma con homograft ancora ben funzionante.

16 Una possibile spiegazione di questo fenomeno potrebbe essere dato dal fatto che la fistola aorto-enterica favorisce la concentrazione, la varietà e la virulenza dei germi 26. Nel follow-up a breve e medio termine, diversi Autori 3,11,23,27, non riportarono infezioni protesiche ricorrenti, mentre Kieffer 10 segnalò un caso (0,7%) di rottura protesica tardiva causata da infezione persistente o ricorrente su 143 pazienti seguiti al follow-up. Anche nel nostro studio riscontrammo un caso di re-infezione dell homograft (5,5%) insorto a 6 anni di follow-up per comparsa di pseudoaneurisma anastomotico distale e successivo re-intervento per trombosi dell homograft. Questo dato può essere giustificato dalla discrepanza numerica del nostro gruppo di osservazione (25 pazienti) rispetto ad altri studi 3,10,11,23,27. Inoltre, la maggior parte degli Autori 3,11,23,27 presentò un follow-up medio da 5,3 fino a 36 mesi, mentre noi, come Kieffer 10, riportammo un follow-up medio maggiore (46 mesi). Il nostro studio, comunque, sembra supportare i risultati degli studi sperimentali e dei risultati clinici sull elevata resistenza dell homograft in territori infetti 28,29. O Connor, nella sua metanalisi 30, comparò i risultati del by-pass extraanatomici, con quelli delle protesi sintetiche impregnate di rifampicina, degli allograft criopreservati e delle vene autologhe. Documentò la maggior frequenza di re-infezioni per le protesi impregnate di antibiotico, la minore, invece, per le vene autologhe, seguite immediatamente dall homograft. In un altro studio 21 di confronto tra homograft e protesi in dacron impregnate in argento i risultati furono pressoché sovrapponibili in termini di pervietà e

17 salvataggio d arto a 2 anni di follow-up. Tuttavia, le protesi impregnate d argento mostrarono un elevato tasso di reinfezioni (20%), mentre non vennero segnalate re-infezioni per gli homograft. Comunque, non possiamo generalizzare che la sostituzione in situ con allograft sia sicura per tutti i tipi di infezione. Precedenti esperienze documentarono la resistenza degli allograft arteriosi alla maggior parte dei batteri, eccetto microrganismi necrotizzanti come Pseudomonas Aeruginosa 31. In Letteratura vennero riportati casi di rottura acuta o di deiscenza della linea di sutura a livello dell anastomosi verosimilmente provocati da Pseudomonas Aeruginosa o da più batteri aggressivi anche in pazienti dove stato stato utilizzato materiale autologo o crioconservato 32. Inoltre, tra i fattori predittivi per rischio di morte dopo ricostruzione in situ 7 fu individuata anche la sepsi preoperatoria, in particolare sembrano essere associati a peggiori risultati le infezioni da Candida glabrata, Klebsiella pneumoniae e Bacteroides Fragilis. Pertanto, è raccomandabile particolare attenzione qualora si programmi una sostituzione in situ con homograft in pazienti con estese infezioni, molto purulente o in presenza di microrganismi altamente virulenti come gram-negativi e miceti 3. Oltre al rischio infettivo, l homograft può andare incontro ad altre complicanze. Inizialmente, infatti, vennero usati allograft freschi nella ricostruzione arteriosa per infezione; ma risultarono essere maggiormente soggetti a rottura, disintegrazione o degenerazione aneurismatica con risultati post-operatori spesso catastrofici, pertanto furono presto abbandonati 11.

18 La successiva introduzione di allograft criopreservati prelevati da cadavere permise la preparazione, la conservazione e la sterilizzazione di segmenti di vene ed arterie senza rischio di risposta immunitaria dell ospite o di infezione da corpo estraneo donatore-ricevente 11. Uno studio condotto su pazienti in età pediatrica affetti da cardiopatie congenite trattate con homograft crioconservati mostrò l assenza di differenze di durata dell homograft in base alla compatibilità ABO, tali meccanismi, comunque, restano ancora poco chiari e sono tuttora oggetto di studio 33. Tuttavia, i fenomeni degenerativi tardivi restano il maggior svantaggio di questa tecnica e sembrano essere su base immuno-mediata o meccanica; dilatazione aneurismatica, trombosi murale, calcificazioni e malattia aterosclerotica secondaria sono stati riportati nel follow-up a medio e lungo termine di molti pazienti 10,11. Comunque, poiché il donatore è solitamente un soggetto giovane, la spettanza di vita dell homograft è verosimilmente più lunga rispetto a quella di molti pazienti riceventi, considerata l età avanzata e le concomitanti commorbidità al tempo dell intervento chirurgico 24. Inoltre, anche in caso di comparsa di fenomeni degenerativi tardivi dell homograft, non sempre è necessario un re-intervento specie se non è associata alcuna re-infezione. Nel nostro studio, infatti, riscontrammo complicanze tardive in 5 casi, due furono trattati chirurgicamente, mentre 3 furono seguiti al follow-up. Inoltre, l impiego di allograft ricavato dall aorta discendente sembra essere di per sè un fattore di rischio per rottura aortica probabilmente dovuto al basso numero di fibre elastiche nell aorta toracica rispetto all aorta

19 addominale che potrebbe essere responsabile di fenomeni degenerativi meccanici tardivi 10. Usammo un segmento di aorta toracica in 3 dei 25 pazienti trattati (12%), ma soltanto uno sviluppò una rottura precoce dell allograft che peraltro presentava un infezione da Staphylococcus Aureus. Kieffer 10 riportò l 8,4% di complicanze aortiche tardive (trombosi e dilatazioni protesiche) ed il 26,6% di complicanze iliaco-femorali tardive (lesioni occlusive, dilatazioni o aneurismi ed infezioni ricorrenti), senza alcuna perdita d arto. Leseche 3 mostrò l 81% ed il 96% di pervietà primaria e secondaria con allograft a 3 anni. Risultati simili vennero riportati anche nel nostro studio dove la pervietà primaria a 5 anni fu del 79%. Nel nostro studio, ci fu un solo caso di occlusione di homograft, non ci furono amputazioni maggiori precoci o tardive, anche se il 60% dei pazienti (15 su 25) aveva una malattia degenerativa aortica aneurismatica ed il 40% (10su 25) aveva una sottostante malattia aterosclerotica aortoiliaca. Questa tecnica presenta anche degli svantaggi. Innanzitutto la mancanza di segmenti di homograft di adeguata lunghezza, calibro e forma. Talvolta infatti, per raggiungere la lunghezza sufficiente di una biforcazione aortoiliaca o aortobifemorale è necessario anastomizzare tra loro più segmenti di homograft con il rischio di deiscenza della sutura a livello dell anatomosi, specie nei pazienti con severe infezioni della cavità peritoneale 25.

20 L utilizzo degli allograft arteriosi crioconservati è ulteriormente complicato, specie in emergenza, dalla necessità di ordinare in anticipo un adeguata protesi. Inoltre, poiché spesso i donatori sono giovani con aorte di piccolo calibro, è possibile osservare una discreta discrepanza di calibro tra l allograft e l aorta nativa termine della ricostruzione aortica. Più recentemente, diversi Autori 12,34 proposero la chirurgia endovascolare per trattare le fistole aortoenteriche. Infatti, questa tecnica è meno invasiva ed è associata a minor stress per il paziente, specie in condizioni di emergenza. Tuttavia, il trattamento è complicato da frequenti infezioni ricorrenti e pertanto potrebbe essere considerato un trattamento bridge tra l evento acuto ed il successivo trattamento chirurgico. Un recente studio 12 mostrò la presenza di infezione persistente, ricorrente o di nuova infezione nel 44% dei pazienti che erano stati sottoposti a chirurgia endovascolare per il trattamento della fistola aortoenterica, dopo un periodo di follow-up medio di 13 mesi (range 0,13-36). Anche nel nostro studio venne utilizzata in un caso un endoprotesi retta per trattare uno pseudoaneurisma aortico prossimale con fistola aorto-enterica da cedimento anastomotico prossimale dell homograft. A tre mesi di followup dalla complicanza, il paziente non mostrò segni di re-infezione. Diversi approcci sono stati proposti nel corso degli anni, ma nessuno ha mostrato risultati pienamente soddisfacenti nel follow-up a medio e lungo termine, tale da considerarsi superiore agli altri trattamenti chirurgici. Materiali biologici alternativi come le vene ombelicali denaturate o le protesi in collagene bovino utilizzati nel distretto iliaco-femorale o femoro-popliteo, sono risultati essere di calibro troppo piccolo per essere utilizzati nella

21 ricostruzione aortica, mentre le carotidi bovine, pur essendo di calibro adeguato tendono ad andare incontro a degenerazione e trombosi 35. Inoltre, i chirurghi sono maggiormente propensi a scegliere una determinata tecnica in base alla propria esperienza personale. Nonostante l eterogeneità dei pazienti, le piccole dimensioni della popolazione ed il limitato follow-up nel nostro studio, l analisi dei risultati a lungo termine ha dimostrato risultati incoraggianti in termini di pervietà, salvataggio d arto, re-infezioni e morbilità homograft-correlata. Ulteriori sviluppi sulle metodiche di crioconservazione e sulle tecniche chirurgiche potrebbero ridurre la frequenza dei processi di degenerazione ed aumentare la durata a lungo termine degli homograft. 5. CONCLUSIONI Nella nostra esperienza la ricostruzione con homograft in situ ha dimostrato di essere un opzione sicura ed efficace per il trattamento dei pazienti con infezione protesica. Unisce il beneficio di utilizzare tessuti biologico con il basso rischio di infezione ricorrente, di trombosi protesica e degenerazione aneurismatica nel follow-up. Secondo la nostra opinione, l allograft criopreservato potrebbe essere considerato il trattamento di scelta nelle infezioni protesiche dell aorta addominale. BIBLIOGRAFIA 1. Lorentzen JE, Nielsen OM, Arendrup H, Kimose HH, Bille S, Andersen J, Jensen CH, Jacobsen F, Roder OC. Vascular graft infection: an analysis

22 of sixty-two graft infections in 2411 consecutively implanted synthetic vascular grafts. Surgery 1985; 98: Batt M, Magne JL, Alric P, Muzj A, Ruotolo C, Ljungstrom KG, Garcia- Casas R, Simms M. In situ rivascolarization with silver coated polyester grafts to treat aortic infection: early and midterm results. J Vasc Surg 2003; 38: Lesèche G, Castier Y, Petit MD, Bertrand P, Kitzis M, Mussot S, Besnard M, Cerceau O. Long-term results of cryopreserved arteriall allograft reconstruction in infected prosthetic grafts and mycotic aneurysms of abdominal aorta. J Vasc Surg 2001; 34: Kitzis M., Ricco JB, Jarraya M, Coggia M, Goeau-Brissoniere O. Trattamento delle infezioni delle protesi aortiche. In: Enciclopedia Medica Chirurgica. Ed. Elselvier Masson, Parigi. pp I Daenens K, Fourneau I, Nevelsteen A. Ten-year experience in autogenous reconstruction with the femoral vein in the treatment of aortofemoral prosthetic infection. Eur J Vasc Surg 2003; 25: Beck AW, Murphy EH, Hocking JA, Timaran CA, Arko FR, Clagett GP. Aortic reconstruction with femoral-popliteal vein: graft stenosis incidence, risk and intervention. J Vasc Surg 2008; 47: Ali AT, Modrall JG, Hocking J, Valentine J, Spencer H, Eidt JF, Clagett P. Long-term results of the treatment of aortic graft infection by in situ replacement with femoral popliteal vein grafts. J Vasc Surg 2009; 50: Clagett GP, Valentine RJ, Hagino RT. Autogenous aortoiliac/femoral reconstruction from superficial femoral popliteal veins: feasibility and durability. J Vasc Surg 1997;178:136-40

23 9. Oderich GS, Bower T, Kenneth J, Cherry Jr, Panneton JM, Sullivan TM, Noel AA, Carmo M, Cha S, Kalra M, Gloviczki P. Evolution from axillofemoral to in situ prosthetic reconstruction for the treatment of the aortic graft infection at a single centre. J Vasc Surg 2006; 43: Kieffer E, Gomes D, Chiche L, Flèron H, Koskas F, Bahnini. Allograft replacement for infrarenal aortic graft infection : early and late results in 179 patients. J vasc Surg 2004; 39; Brown CE, Heyer K, Rodriguez H, Eskandari MK, Pearce WH, Morasch M. Arterial reconstruction with cryopreserved human allografts in the setting of infection: a single centre experience with midterm follow-up. J Vasc Surg 2009; 49: Antonoiu GA, Koutsias S, Antoniou SA, Georgiakakis A, Lazarides MK, Giannoukas AD. Outcome after endovascular stent graft repair of aortoenteric fistula: a systematic review. J Vasc Surg 2009; 49: Italian Health Ministry. Ministerial decree of 19 th June, Guidelines for collecting, processing and distribution of tissues for transplantation. 14. Berger P., Moll FL. Aortic graft infections: is there still a role for axillobifemoral reconstruction? Semin Vasc Surg 2011; 24: Bacourt F, Koskas F. Axillobifemoral by pass and aortic exclusion for vascular septic lesions: a multicenter retrospective study of 98 cases. French University Association for research in surgery. Ann Vasc Surg 1992;6: Quinones-Baldrich WJ, Hernandez JJ, Moore WS. Long term results following surgical management of aortic graft infection. Arch Surg 1991; 126:

24 17. Goldostone J, Moore WS. Infection in vascular prostheses: clinical manifestations and surgical management. Am J Surg 1974; 128: Reilly LM, Altman H, Lusby RJ, Kersh RA, Ehrenfeld WK, Stoney RJ. Late results following surgical management of vascular graft infection. J Vasc Surg 1984; 1: Chung J, Clagett GP. Neoaortoiliac system (NAIS) procedure for the treatment of the infected aortic graft. Semin Vasc Surg 2011; 24: Lew L, Moore W. Antibiotic-impregnated grafts for aortic reconstruction. Semin Vasc Surg 2011; 24: Bisdas T, Wilhelmi M, Haverich A. Cryopreserved arterial homografts vs silver-coated Dacron grafts for abdominal aortic infections with intraoperative evidence of microorganisms. J Vasc Surg 2011; 53: Ricco JB, Assadian O. Antimicrobial silver grafts for prevention and treatment of vascular graft infection. Semin Vasc surg 2011;24: Bisdas T, Bredt M, Pichlmaier M, Aper T, Wilhemi M, Bisdas S, Haverich A. Eight-year experience with cryopreserved arterial homografts for the in situ reconstruction of abdominal aortic infections. J Vasc Surg 2010; 52: Kitamura T, Morota T, Motomura N, Ono M, Shibata K, Uenour K, Kotsuba Y, Takamoto S. Management of infected graft and aneurysms of the aorta. Ann Vasc Surg 2005; 19: Vogt PR, Brunner-La Rocca HP, Lachat M, Ruef C, Turina MI. Tecnica details with the use of cryopreserved arterial allografts for aortic infection: influence on early and midterm mortality. J Vasc Surg 2002; 35: Verhelst R, Lacroix V, Vraux H, Lavigne JP, Vandamme H, Limet R, Nevelsteen A, Vasseur MA, Wozniak B, Goffin Y. Use of cryopreserved

25 arterial homografts for management of infected prosthetic grafts: a multicentric study. Ann Vasc Surg 2000;14: Noel AA, Glovicki P, Cherry KJ, Safi H, Goldstone J, Morasch M, Johansen KH and Members of the United States Cryopreserved Aortic Allograft Registry. J Vasc Surg 2002; 35: Knosalla C, Goeau-Brissonnière O, Leflon V, Bruneval P, Eugène M, Pechère JC, Koskas F, Nicolas MH, Leschi JP, Gerota F, Kieffer E. J Vasc Surg 1998; 27: Camiade C, Goldschmidt, Koskas F, Ricco JB, Jarraya M, Gerota J, Kieffer E. Otimization of the resistance of arterial allografts to infection: comparative study with synthetic prostheses. Ann Vasc Surg 2001; 15: O Connor S, Andrew P, Batt M, Becquemin JP. A systematic review and meta-analysis of treatments for aortic graft infection. J Vasc Surg 2006; 44: Kieffer E, Sabatier J, Plissonnier D, Knosalla C. Prosthetic graft infection after descending thoracic/thoracoabdominal aortic aneurysmectomy: management with in situ arterial allografts. J Vasc Surg; 2001; 33: Speziale F, Rizzo L, Sbarigia E, Giannoni MF, Masucci M, Maraglino C, Santoro E, Fiorani P. Bacterial and clinical criteria relating to the outcome of patients undergoing in situ replacement of infected abdominal aortic grafts. Eur J Vasc Endovasc Surg 1997; 3(2): Feingold B, Raval JS, Galambos C, Yazer M, Zeevi A, Bentlejewiski C, Morell V, Wearden P, Webber SA. Tolerance to incompatible AB0 blood

26 group antigens is not observed following homograft implantation. Hum Immunol 2011;72: Setacci C, De Donato G, Setacci F. Endografts for the treatment of aortic infection. Semin Vasc Surg 2011;24: Vogt PR. Arterial allografts in treating aortic grafts infections: something old, something new. Semin Vasc Surg. 2011;24:227-33

SCUOLA DI DOTTORATO DI SCIENZE BIOMEDICHE TRANSLAZIONALI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE CHIRURGICHE E DELLE MALATTIE EPATOBILIARI E PANCREATICHE

SCUOLA DI DOTTORATO DI SCIENZE BIOMEDICHE TRANSLAZIONALI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE CHIRURGICHE E DELLE MALATTIE EPATOBILIARI E PANCREATICHE SCUOLA DI DOTTORATO DI SCIENZE BIOMEDICHE TRANSLAZIONALI DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE CHIRURGICHE E DELLE MALATTIE EPATOBILIARI E PANCREATICHE 25 CICLO/ANNO d iscrizione 2010 TITOLO DELLA TESI DI DOTTORATO

Dettagli

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Roma La Sapienza Facoltà di Medicina e Chirurgia Tesi di Laurea Trattamento chirurgico classico ed endovascolare degli aneurismi isolati delle arterie iliache Studio Clinico-Sperimentale

Dettagli

L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo.

L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Cos è un aneurisma L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Il tratto di arteria che dal cuore attraversa il torace è chiamata aorta toracica e mentre quella

Dettagli

Introduzione L arteriopatia obliterante

Introduzione L arteriopatia obliterante SCELTE TERAPEUTICHE NEL TRATTAMENTO DELLE ARTERIOPATIE OBLITERANTI ED ANEURISMATICHE. EVOLUZIONE DELLE INDICAZIONI E DELLE TECNOLOGIE CON LORO IMPATTO SUI RISULTATI A BREVE E LUNGO TERMINE. Introduzione

Dettagli

+ + + + - + + + - - + + - - - + + - - +

+ + + + - + + + - - + + - - - + + - - + A R E A C A R D I O C H I RUR G I A Approccio morfo-funzionale al trattamento degli aneurismi dell aorta ascendente associati ad insufficienza valvolare aortica Figura 4 - Opzioni chirurgiche nel trattamento

Dettagli

Terapia chirurgica. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento

Terapia chirurgica. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Terapia chirurgica Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Nel caso di stenosi carotidea sintomatica, la endoarteriectomia comporta un modesto beneficio per gradi di stenosi

Dettagli

APPLICAZIONI DELLA CHIRURGIA MININVASIVA

APPLICAZIONI DELLA CHIRURGIA MININVASIVA APPLICAZIONI DELLA CHIRURGIA MININVASIVA La cardiochirurgia mini-invasiva può essere impiegata nel trattamento delle patologie dell adulto sia congenite che acquisite. Attualmente nel Dipartimento Cardiotoracovascolare

Dettagli

ANEURISMA AORTA TORACICA ASCENDENTE

ANEURISMA AORTA TORACICA ASCENDENTE ANEURISMA AORTA TORACICA ASCENDENTE Definizione Dilatazione segmentaria o diffusa dell aorta toracica ascendente, avente un diametro eccedente di almeno il 50% rispetto a quello normale. Cause L esatta

Dettagli

SELEZIONE DEI PAZIENTI. MATERIALI Stent autoespandibili Filtri di protezione cerebrale distale TECNICHE

SELEZIONE DEI PAZIENTI. MATERIALI Stent autoespandibili Filtri di protezione cerebrale distale TECNICHE SELEZIONE DEI PAZIENTI MATERIALI Stent autoespandibili Filtri di protezione cerebrale distale TECNICHE SELEZIONE DEL PAZIENTE COMPLICANZE 0-1% SELEZIONE DEL PAZIENTE Valutazione polispecialistica: Collaborazione

Dettagli

Ernia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica:

Ernia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica: Ernia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica: la Nucleoplastica. Presso l U.O. di Radiologia Interventistica di Casa Sollievo della Sofferenza è stata avviata la Nucleoplastica

Dettagli

DONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE

DONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE DONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE Sono passati molti anni da quando si sono sperimentati i primi trapianti. Oggi trasferire gli organi da un corpo che muore ad uno che può continuare a vivere, non

Dettagli

FOLLOW-UP: NECESSARIO, UTILE O INUTILE?

FOLLOW-UP: NECESSARIO, UTILE O INUTILE? FOLLOW-UP: NECESSARIO, UTILE O INUTILE? Dott. Chiara Medini Unità Operativa di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare Arcispedale S. Anna Ferrara Direttore Dott. F. Mascoli La diagnostica non invasiva della

Dettagli

Arterie degli arti superiori ed inferiori

Arterie degli arti superiori ed inferiori Quando non serve il doppler o il color doppler Arterie degli arti superiori ed inferiori Walter Dorigo Cattedra e Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università degli Studi di Firenze www.chirvasc-unifi.it

Dettagli

LE CORRETTE INDICAZIONI ALL INTERVENTO CHIRURGICO NEL PAZIENTE AFFETTO DA CLAUDICATIO

LE CORRETTE INDICAZIONI ALL INTERVENTO CHIRURGICO NEL PAZIENTE AFFETTO DA CLAUDICATIO LE CORRETTE INDICAZIONI ALL INTERVENTO CHIRURGICO NEL PAZIENTE AFFETTO DA CLAUDICATIO Bressanone, 27-28 maggio 2011 Prof. Giovanni Deriu Università degli Studi di Padova Clinica di Chirurgia Vascolare

Dettagli

COMPLICANZE A 30 GIORNI DA COLECISTECTOMIA LAPAROSCOPICA IN DAY SURGERY PROTOCOLLO OPERATIVO

COMPLICANZE A 30 GIORNI DA COLECISTECTOMIA LAPAROSCOPICA IN DAY SURGERY PROTOCOLLO OPERATIVO COMPLICANZE A 30 GIORNI DA COLECISTECTOMIA LAPAROSCOPICA IN DAY SURGERY PROTOCOLLO OPERATIVO - Definizione Per struttura di ricovero o area di residenza: proporzione di ricoveri per colecistectomia laparoscopica

Dettagli

Indicatore PNE Colecistectomia laparoscopica: proporzione di ricoveri ordinari con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni :

Indicatore PNE Colecistectomia laparoscopica: proporzione di ricoveri ordinari con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni : Betriebsdirektion Direzione Aziendale Allegato 2: Indicatore PNE Colecistectomia laparoscopica: proporzione di ricoveri ordinari con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni : PROTOCOLLO OPERATIVO

Dettagli

ANEURISMA dell AORTA. Aneurisma dell aorta toracica addominale. Aneurisma dell aorta addominale addominale

ANEURISMA dell AORTA. Aneurisma dell aorta toracica addominale. Aneurisma dell aorta addominale addominale ANEURISMA dell AORTA Cosa è un aneurisma? Un aneurisma è la dilatazione di una arteria che avviene a causa dell indebolimento della parete arteriosa e per la perdita delle sue usuali proprietà elastiche.

Dettagli

TRATTAMENTO CHIRURGICO-ENDOVASCOLARE DELLE ARTERIOPATIE AORTO-ILIACO-FEMORALI

TRATTAMENTO CHIRURGICO-ENDOVASCOLARE DELLE ARTERIOPATIE AORTO-ILIACO-FEMORALI OSPEDALE SANDRO PERTINI UOC CHIRURGIA VASCOLARE Direttore: Prof. Vincenzo Di Cintio TRATTAMENTO CHIRURGICO-ENDOVASCOLARE DELLE ARTERIOPATIE AORTO-ILIACO-FEMORALI Lei è affetto da arteriopatia a carico

Dettagli

Fattori prognostici del carcinoma gastrico nell anziano

Fattori prognostici del carcinoma gastrico nell anziano DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE E CHIRURGICHE. CLINICA GERIATRICA UNIVERSITà DEGLI STUDI DI PADOVA Fattori prognostici del carcinoma gastrico nell anziano G.Gasparini, C. Santoro, ED. Toffannello, E. Faccioli,

Dettagli

STUDIO RETROSPETTIVO SULL ENDOCARDITE ULCERO-POLIPOSA DEL BOVINO

STUDIO RETROSPETTIVO SULL ENDOCARDITE ULCERO-POLIPOSA DEL BOVINO STUDIO RETROSPETTIVO SULL ENDOCARDITE ULCERO-POLIPOSA DEL BOVINO Bianco Paolo, Capucchio Maria Teresa*, Catalano Deborah*, Saracco Mauro, Dondo Alessandro**, Grattarola Carla**, Guarda Franco*. Azienda

Dettagli

ARTERIOPATIE CRONICHE OSTRUTTIVE Le arterie sono un sistema di distribuzione composto da vasi in grado di adattarsi a situazioni emodinamiche

ARTERIOPATIE CRONICHE OSTRUTTIVE Le arterie sono un sistema di distribuzione composto da vasi in grado di adattarsi a situazioni emodinamiche ARTERIOPATIE CRONICHE OSTRUTTIVE Le arterie sono un sistema di distribuzione composto da vasi in grado di adattarsi a situazioni emodinamiche variabili Derivazione embriologica: Mesoderma La patologia

Dettagli

L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è

L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è IL TRATTAMENTO LASER (ELVeS) DELLE VENE VARICOSE Dott. Alessandro MASTROMARINO L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è rappresentata dalla comparsa delle varici

Dettagli

La diverticolosi del colon

La diverticolosi del colon La diverticolosi del colon Considerazioni sulla epidemiologia, sulla clinica e sulla prevenzione Definizione Protrusioni sacciformi della parete del colon di dimensioni variabili. Anatomicamente sono pseudodiverticoli

Dettagli

Il ritardo di diagnosi di infezione da HIV/AIDS: dimensioni del fenomeno e caratteristiche della popolazione

Il ritardo di diagnosi di infezione da HIV/AIDS: dimensioni del fenomeno e caratteristiche della popolazione Il ritardo di diagnosi di infezione da HIV/AIDS: dimensioni del fenomeno e caratteristiche della popolazione L intervento di counselling nella comunicazione pre e post test HIV Torino, 5 luglio 2006 Classificazione

Dettagli

VERONICA DI MIZIO SERVIZIO DI RADIOLOGIA OSPEDALE MAZZINI TERAMO

VERONICA DI MIZIO SERVIZIO DI RADIOLOGIA OSPEDALE MAZZINI TERAMO VERONICA DI MIZIO SERVIZIO DI RADIOLOGIA OSPEDALE MAZZINI TERAMO 1 LA TC NELLE PERFORAZIONI GASTRO-INTESTINALI Nemi 23-25 Ottobre 2014 2 PERFORAZIONI INTESTINALI La presenza e la quantità di aria libera

Dettagli

ANEURISMA ALL AORTA: COSA DOBBIAMO SAPERE

ANEURISMA ALL AORTA: COSA DOBBIAMO SAPERE COSA è L AORTA ADDOMINALE ANEURISMA ALL AORTA: COSA DOBBIAMO SAPERE L aorta è l arteria principale del corpo e porta il sangue dal cuore a tutto l organismo. L aorta addominale è situata sotto il diaframma:

Dettagli

Il problema delle calcificazioni. Este 29.11.2013

Il problema delle calcificazioni. Este 29.11.2013 Il problema delle calcificazioni Este 29.11.2013 il tratto extracranico delle arterie carotidi si presta in maniera ottimale allo studio mediante eco-color-doppler I miglioramenti tecnologici apportati

Dettagli

MODULO FOGLIO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE TRATTAMENTO CHIRURGICO/ENDOVASCOLARE DEGLI ANEURISMI DELL AORTA ADDOMINALE (AAA)

MODULO FOGLIO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE TRATTAMENTO CHIRURGICO/ENDOVASCOLARE DEGLI ANEURISMI DELL AORTA ADDOMINALE (AAA) Pag. 1/7 Lei è affetto da aneurisma dell aorta addominale. DEFINIZIONE: l aneurisma è una dilatazione permanente di un tratto arterioso; normalmente si considera aneurismatico un segmento arterioso quando

Dettagli

CHI DONA SANGUE HA CUORE.

CHI DONA SANGUE HA CUORE. Tel. e Fax Tel. e Fax Tel. e Fax Tel. e Fax IL E I SUOI COMPONENTI. LE DIVERSE FORME DI DONAZIONE. Il sangue è un tessuto fluido che circola nei vasi sanguigni, rappresenta l 8% del peso corporeo ed è

Dettagli

APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi

APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi SOGGETTO CON CMD NOTA IN COMPENSO PREGRESSO DOLORE TORACICO Quale esame stato richiesto con appropriatezza? SOGGETTO CON

Dettagli

LA TEA CAROTIDEA NEL PAZIENTE CON ICTUS ISCHEMICO ACUTO: PERCHE E QUANDO DOTT. FULVIO D ANGELO

LA TEA CAROTIDEA NEL PAZIENTE CON ICTUS ISCHEMICO ACUTO: PERCHE E QUANDO DOTT. FULVIO D ANGELO LA TEA CAROTIDEA NEL PAZIENTE CON ICTUS ISCHEMICO ACUTO: PERCHE E QUANDO AZIENDA OSPEDALIERA G. SALVINI DOTT. FULVIO D ANGELO Garbagnate Milanese DEFINIZIONE ICTUS ISCHEMICO ACUTO E UN A TERMINOLOGIA GENERICA

Dettagli

AMBULATORIO DI DIAGNOSTICA VASCOLARE

AMBULATORIO DI DIAGNOSTICA VASCOLARE Centro Cardiovascolare Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina Area Vascolare AMBULATORIO DI DIAGNOSTICA VASCOLARE Processo patologico L aterosclerosi è una malattia lenta e progressiva delle arterie

Dettagli

L ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA NELLA DIAGNOSTICA DELLA PATOLOGIA VASCOLARE PERIFERICA: TSA, aorta addominale, arterie renali, asse iliaco, arti inferiori

L ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA NELLA DIAGNOSTICA DELLA PATOLOGIA VASCOLARE PERIFERICA: TSA, aorta addominale, arterie renali, asse iliaco, arti inferiori L ANGIOGRAFIA DIGITALIZZATA NELLA DIAGNOSTICA DELLA PATOLOGIA VASCOLARE PERIFERICA: TSA, aorta addominale, arterie renali, asse iliaco, arti inferiori iori Dott.ssa Carla Auguadro Corso di Introduzione

Dettagli

SERVIZIO DI ANGIOLOGIA E CHIRURGIA VASCOLARE

SERVIZIO DI ANGIOLOGIA E CHIRURGIA VASCOLARE SERVIZIO DI ANGIOLOGIA E CHIRURGIA VASCOLARE ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA Il Servizio di Angiologia e Chirurgia vascolare dell AIED si occupa di prevenzione, diagnosi

Dettagli

Risultati del triage e del follow-up post-trattamento con HPV-DNA test

Risultati del triage e del follow-up post-trattamento con HPV-DNA test Lo screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina in Emilia Romagna Risultati del triage e del follow-up post-trattamento con HPV-DNA test Bologna, 29 marzo 2011 HPV TEST NEL TRIAGE DI ASC-US

Dettagli

Risultati. Discussione

Risultati. Discussione Negli ultimi 8 anni nel nostro dipartimento abbiamo trattato circa 200 schisi del mascellare con il metodo tradizionale già descritto nei precedenti articoli. Dal 1966 abbiamo seguito la teoria di Skoog,

Dettagli

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. MISURACA MARIA Data di nascita 10/01/1975

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. MISURACA MARIA Data di nascita 10/01/1975 INFORMAZIONI PERSONALI Nome MISURACA MARIA Data di nascita 10/01/1975 Qualifica Amministrazione Incarico attuale Numero telefonico dell ufficio I Fascia AZIENDA SANITARIA LOCALE - LATINA Dirigente ASL

Dettagli

Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia

Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia EIOPA-BoS-14/176 IT Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia EIOPA Westhafen Tower, Westhafenplatz 1-60327 Frankfurt Germany - Tel. + 49 69-951119-20; Fax. +

Dettagli

Sessione 3.2 La terapia chirurgica

Sessione 3.2 La terapia chirurgica Modulo 3 La prevenzione secondaria Sessione 3.2 La terapia chirurgica durata: 30 min. 0 di 17 Obiettivi di apprendimento della sessione delineare le tecniche chirurgiche necessarie al controllo delle recidive

Dettagli

Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria

Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria Christopher N. Sciamanna, Scott P. Novak, Bess H. Marcus. International Journal of

Dettagli

UN SOLIDO ANCORAGGIO PER I DENTI

UN SOLIDO ANCORAGGIO PER I DENTI UN SOLIDO ANCORAGGIO PER I DENTI S traumann E mdogain per la rigenerazione parodontale Informazioni per i pazienti Parodontite Malattia di molti adulti Che cos è la parodontite? Fate attenzione in caso

Dettagli

della Valvola Mitrale

della Valvola Mitrale Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM

Dettagli

La TC. e il mezzo di. contrasto

La TC. e il mezzo di. contrasto Istituto Scientifico di Pavia Sede di Via Salvatore Maugeri 10 La TC e il mezzo di contrasto INFORMATIVA PER PAZIENTI IS PV AL6-0 03/10/2011 INDICE Che cosa è la TAC o meglio la TC? 4 Tutti possono essere

Dettagli

PROFILASSI DELLE VARICI DEGLI ARTI INFERIORI IN GRAVIDANZA

PROFILASSI DELLE VARICI DEGLI ARTI INFERIORI IN GRAVIDANZA Dott. MAURIZIO CAPPUCCINO Dott. KUNKL E. Dott. GALLICCHIO R. SPECIALISTA IN GHIRURGIA GENERALE UNIVERSITA STATALE DI MILANO SPECIALISTA IN CHIRURGIA PEDIATRICA UNIVERSITA STATALE DI MILANO SPECIALISTA

Dettagli

sembra una Anche qui sembra questione di sesso: Aspirina e donne

sembra una Anche qui sembra questione di sesso: Aspirina e donne sembra una Anche qui sembra questione di sesso: Aspirina e donne The Women s Health Study Razionale per l uso di bassi dosaggi di aspirina nella prevenzione primaria Nella prevenzione secondaria delle

Dettagli

La Cheratocoagulazione Radiale

La Cheratocoagulazione Radiale La Cheratocoagulazione Radiale Author: Marco Abbondanza La Stampa Medica Europea, vol. 8, no. 2. 1988 RIASSUNTO L autore illustra una nuova metodica di chirurgia refrattiva, la cheratocoagulazione capace

Dettagli

ANALISI DI IMPATTO DI BUDGET DI UNA NUOVA STRATEGIA VACCINALE PATRIZIA BERTO, NICOLA PRINCIPI

ANALISI DI IMPATTO DI BUDGET DI UNA NUOVA STRATEGIA VACCINALE PATRIZIA BERTO, NICOLA PRINCIPI ANALISI DI IMPATTO DI BUDGET DI UNA NUOVA STRATEGIA VACCINALE PATRIZIA BERTO, NICOLA PRINCIPI INTRODUZIONE Le Infezioni da Pneumococco (PNU) rappresentano un problema sanitario grave, soprattutto a causa

Dettagli

HTA Short Report. ARNAS- CDB Il Documentalista HTA Dott. Giuseppe Carruba. Introduzione. Tecnologia e procedure alternative

HTA Short Report. ARNAS- CDB Il Documentalista HTA Dott. Giuseppe Carruba. Introduzione. Tecnologia e procedure alternative 1 HTA Short Report Appropriatezza della Scintigrafia Miocardica Perfusionale ARNAS- CDB Il Documentalista HTA Dott. Giuseppe Carruba Indice Introduzione Tecnologia e procedure alternative Obiettivi del

Dettagli

AGGEI TWO 2 Campus Nazionale AGGEI 6-8 giugno, Imola

AGGEI TWO 2 Campus Nazionale AGGEI 6-8 giugno, Imola AGGEI TWO 2 Campus Nazionale AGGEI 6-8 giugno, Imola FOLLOW-UP NELLE PATOLOGIE NEOPLASTICHE DEL COLON Felice Cosentino PRINCIPALI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI J Bond, Polyp Guideline, The Am J of Gastroent.,

Dettagli

Anatomia dei vasi utilizzati per il posizionamento dei C.V.C. e FAV

Anatomia dei vasi utilizzati per il posizionamento dei C.V.C. e FAV Anatomia dei vasi utilizzati per il posizionamento dei C.V.C. e FAV Corso per I.P. ASL To4 Ivrea Dott. Marco Francisco ANATOMIA E SEMEIOTICA ECOGRAFICA DEI VASI VENOSI CENTRALI Vene Giugulari Interne e

Dettagli

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni

Dettagli

16th World Conference on Lung Cancer (WCLC): highlights

16th World Conference on Lung Cancer (WCLC): highlights 16th World Conference on Lung Cancer (WCLC): highlights RISULTATI PRELIMINARI STUDIO ITACA Lo studio Itaca è uno studio multicentrico italiano di Fase III che confronta un trattamento chemioterapico tailored

Dettagli

Terapia della gonartrosi in fase pre chirurgica mediante lavaggio articolare e successive infiltrazioni di acido jaluronico.

Terapia della gonartrosi in fase pre chirurgica mediante lavaggio articolare e successive infiltrazioni di acido jaluronico. Terapia della gonartrosi in fase pre chirurgica mediante lavaggio articolare e successive infiltrazioni di acido jaluronico. La grande diffusione nella popolazione della gonartrosi unitamente all allungamento

Dettagli

Ipertensione arteriosa. Patologie cardiovascolari e neoplastiche Ospedalizzazioni prevenibili. Apparato cardiovascolare

Ipertensione arteriosa. Patologie cardiovascolari e neoplastiche Ospedalizzazioni prevenibili. Apparato cardiovascolare Apparato cardiovascolare Direttore: Fernando Antonio Compostella Convegno La Qualità del Sistema Socio Sanitario Regionale del Veneto: aspetti professionali Patologie cardiovascolari e neoplastiche Ospedalizzazioni

Dettagli

Omoinnesti vascolari: risultati clinici

Omoinnesti vascolari: risultati clinici Omoinnesti vascolari: risultati clinici Ann. Ital. Chir., LXXII, 2, 2001 E. CAPOCASALE, P. RUBINI, G.C. BOTTA Università degli Studi di Parma Istituto di Clinica Chirurgica Generale e dei Trapianti D Organo

Dettagli

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva Dr.ssa Chiara Ricci Università di Brescia Spedali Civili, Brescia Definizione La sindrome dell intestino irritabile Disordine funzionale dell intestino

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P.

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P. CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I Responsabile Dott.ssa P. Viola Edvard Munch - The Silk Child -!907 Tate Gallery London 1

Dettagli

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Stenosi polmonare www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Arteria polmonare L arteria polmonare è il vaso sanguigno che porta il sangue dal ventricolo destro ai polmoni dove

Dettagli

MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (IBD) E GRAVIDANZA

MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (IBD) E GRAVIDANZA MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (IBD) E GRAVIDANZA Di cosa parleremo? Potrò concepire e avere figli come tutte le altre persone? Influenza della gravidanza sul decorso della malattia e influenza

Dettagli

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. Ianni Giulia Data di nascita 28/03/1970

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. Ianni Giulia Data di nascita 28/03/1970 INFORMAZIONI PERSONALI Nome Ianni Giulia Data di nascita 28/03/1970 Qualifica Amministrazione Incarico attuale Numero telefonico dell ufficio I Fascia ASL DI LATINA Dirigente ASL I fascia - Unità Operativa

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Tassi di incidenza 9/2/2005

SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Tassi di incidenza 9/2/2005 SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Tassi di incidenza 9/2/2005 Ricerca epidemiologica Gli epidemiologi sono interessati a conoscere l incidenza delle malattie per prevedere i

Dettagli

Conoscere per Vincere Il Rotary per la prevenzione Sanitaria. Giuseppe Failla R.C.Ct & Giovanni Urso R.C. Ct Nord

Conoscere per Vincere Il Rotary per la prevenzione Sanitaria. Giuseppe Failla R.C.Ct & Giovanni Urso R.C. Ct Nord Conoscere per Vincere Il Rotary per la prevenzione Sanitaria Giuseppe Failla R.C.Ct & Giovanni Urso R.C. Ct Nord Qualche numero Sul territorio nazionale: Incidenza CRC: 52.000 nuovi casi diagnosticati

Dettagli

NUMERO 2 ANNO - 1988

NUMERO 2 ANNO - 1988 ANNO - 1988 NUMERO 2 N Atti del it èongt"sso Internazionale di Flebolinfologia- - i CongÍe"so delta Società ltaliana di Flebolinfologia. it Conti"sso detla Società ltaliana di Medicina Estetica Î óónéresso

Dettagli

Ecocolordoppler. scheda 01.03 Diagnostica per immagini

Ecocolordoppler. scheda 01.03 Diagnostica per immagini scheda 01.03 Diagnostica per immagini Cos è L ecocolordoppler è l esame di prima scelta per la diagnosi di patologie dei vasi sanguigni arteriosi e venosi. I vantaggi di questa metodica sono rappresentati

Dettagli

Scritto da Giovanni Creton Domenica 27 Febbraio 2011 17:32 - Ultimo aggiornamento Domenica 27 Marzo 2011 19:43

Scritto da Giovanni Creton Domenica 27 Febbraio 2011 17:32 - Ultimo aggiornamento Domenica 27 Marzo 2011 19:43 E evidente che lo screening per un tumore può diagnosticare la malattia molto precocemente, ma nel caso del tumore alla prostata il ricorso al test del PSA può creare dati incerti e rischi sanitari in

Dettagli

Valutazione dell outcome riabilitativo nell ictus ischemico ed emorragico in termini di efficacia ed efficienza del trattamento

Valutazione dell outcome riabilitativo nell ictus ischemico ed emorragico in termini di efficacia ed efficienza del trattamento L Unità Operativa di Medicina Riabilitativa della nostra Casa di Cura Lay di Cagliari ha presentato nell ambito della Conferenza Nazionale sull Ictus Cerebrale STROKE 2009 tenutasi a Firenze Fiera il 12

Dettagli

Stenosi aortica. Sinergia Gemelli-Fondazione Giovanni Paolo per intervento mini invasivo a Campobasso L equipe di Cardiochirurgia di Carlo Maria De Filippo, in collaborazione con il professor Massimo Massetti

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12%

Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12% Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12% Al momento della diagnosi solo il 10-15% dei soggetti con carcinoma del polmone ha una forma localizzata. Di questi,

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE. Servizio Approvvigionamenti

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE. Servizio Approvvigionamenti REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Approvvigionamenti delegato dal Direttore Generale dell Azienda con delibera regolamentare

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale. Corso di Statistica e Biometria. Elementi di Epidemiologia

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale. Corso di Statistica e Biometria. Elementi di Epidemiologia Università del Piemonte Orientale Corsi di Laurea Triennale Corso di Statistica e Biometria Elementi di Epidemiologia Corsi di Laurea Triennale Corso di Statistica e Biometria: Elementi di epidemiologia

Dettagli

ESERCITAZIONE 2. TRATTO E MODIFICATO DA: Esercizi di epidemiologia - MORO, DAVOLI, PIRASTU Il pensiero scientifico editore

ESERCITAZIONE 2. TRATTO E MODIFICATO DA: Esercizi di epidemiologia - MORO, DAVOLI, PIRASTU Il pensiero scientifico editore ESERCITAZIONE 2 TRATTO E MODIFICATO DA: Esercizi di epidemiologia - MORO, DAVOLI, PIRASTU Il pensiero scientifico editore Modalità di lettura della tabella di contingenza 2x2 sull associazione tra l esposizione

Dettagli

Carcinoma della prostata: INCIDENZA

Carcinoma della prostata: INCIDENZA Outcomes in Localized Prostate Cancer: National Prostate Cancer Registry of Sweden Follow-up Study JNCI - J Natl Cancer Inst. 2010 Jul 7;102(13):919-20 Trento, 13/11/2010 Di cosa si tratta? E' uno studio

Dettagli

Fase intraospedaliera, reti e percorsi

Fase intraospedaliera, reti e percorsi Fase intraospedaliera, reti e percorsi Parte endovascolare Il neuroradiologo interventista Trattamento endovascolare dello stroke ischemico Trattamento endovascolare dello stroke emorragico Salvatore Mangiafico

Dettagli

La qualità del trattamento e follow-up Casi particolari: gravidanza,menopausa, contraccezione, immunodepressione

La qualità del trattamento e follow-up Casi particolari: gravidanza,menopausa, contraccezione, immunodepressione La qualità del trattamento e follow-up Casi particolari: gravidanza,menopausa, contraccezione, immunodepressione GISCI Riunione operativa gruppo di lavoro di 2 livello Napoli 11 dicembre 2006 ADOLESCENTI

Dettagli

ESPIANTO/ESTRAZIONE DI PACEMAKER (PM)-DEFIBRILLATORE (ICD)/ELETTROCATETERE-I

ESPIANTO/ESTRAZIONE DI PACEMAKER (PM)-DEFIBRILLATORE (ICD)/ELETTROCATETERE-I MODELLO INFORMATIVO Informazioni relative all intervento di ESPIANTO/ESTRAZIONE DI PACEMAKER (PM)-DEFIBRILLATORE (ICD)/ELETTROCATETERE-I Io sottoscritto/a nato/a. il. dichiaro di essere stato/a informato/a

Dettagli

Informativa per il trattamento chirurgico del Varicocele

Informativa per il trattamento chirurgico del Varicocele Informativa per il trattamento chirurgico del Varicocele Il presente documento ha lo scopo di informarla e di fornirle, in maniera il più possibile semplice e comprensibile, tutte le notizie circa la sua

Dettagli

APPROCCIO RADIOTERAPICO

APPROCCIO RADIOTERAPICO Unità operativa di Radioterapia Azienda Ospedaliera di Parma APPROCCIO RADIOTERAPICO Dott.ssa Dell Anna Cristina TUMORI PRIMITIVI DELLA PARETE TORACICA Sono tumori eterogenei che possono prendere origine

Dettagli

GESTIONE DEL PAZIENTE NEFROPATICO

GESTIONE DEL PAZIENTE NEFROPATICO II edizione del corso teorico pratico GESTIONE DEL PAZIENTE NEFROPATICO IL TRAPIANTO RENALE NEL PAZIENTE ANZIANO Angelica Parodi UOC Nefrologia e Dialisi L età dei pazienti con ESRD è in aumento esponenziale

Dettagli

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata Cari pazienti! Vi sentite spesso fiacchi, stanchi, esauriti o giù di morale? Soffrite facilmente il freddo?

Dettagli

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE

Dettagli

Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa

Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa Red Alert for Women s Heart Compendio DONNE E RICERCA CARDIOVASCOLARE Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa

Dettagli

Informazioni per il PAZIENTE Scintigrafia con leucociti marcati cod. 92.18.4

Informazioni per il PAZIENTE Scintigrafia con leucociti marcati cod. 92.18.4 Informazioni per il PAZIENTE Scintigrafia con leucociti marcati cod. 92.18.4 Che cos è la scintigrafia con leucociti marcati? E una indagine diagnostica che si propone di identificare la presenza di eventuali

Dettagli

All. 2. Scheda Rilevazione Dati. SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA vs. CHIRURGIA DI RADICALIZZAZIONE DOPO POLIPECTOMIA COMPLETA DI UN POLIPO MALIGNO

All. 2. Scheda Rilevazione Dati. SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA vs. CHIRURGIA DI RADICALIZZAZIONE DOPO POLIPECTOMIA COMPLETA DI UN POLIPO MALIGNO All. 2 Scheda Rilevazione Dati SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA vs. CHIRURGIA DI RADICALIZZAZIONE All. 2 SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA vs. CHIRURGIA DI RADICALIZZAZIONE SCHEDA-ANAMNESI Centro : Iniziali: Sesso: F M

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

L alternativa al blocco d osso autogeno

L alternativa al blocco d osso autogeno block L alternativa al blocco d osso autogeno Informazioni su NanoBone block L alternativa al blocco d osso autogeno Informazioni su NanoBone block NanoBone block NanoBone block offre una soluzione sicura

Dettagli

Premi il pulsante arancione per una terapia a pressione negativa (NPWT) che dà certezza dei costi

Premi il pulsante arancione per una terapia a pressione negativa (NPWT) che dà certezza dei costi Grande così Premi il pulsante arancione per una terapia a pressione negativa (NPWT) che dà certezza dei costi Sistema monouso per la terapia a pressione negativa Smith & Nephew è al tuo fianco per ridurre

Dettagli

AVVISO DI SICUREZZA URGENTE VOLONTARIO per Sistema Totale di Ginocchio LCS Complete RPS

AVVISO DI SICUREZZA URGENTE VOLONTARIO per Sistema Totale di Ginocchio LCS Complete RPS INDIRIZZO OSPEDALE Pomezia, 6 Marzo 2015 AVVISO DI SICUREZZA URGENTE VOLONTARIO per Sistema Totale di Ginocchio LCS Complete RPS OGGETTO: Avviso di Sicurezza Urgente Volontario per Sistema Totale di Ginocchio

Dettagli

Ernia discale: trattamento

Ernia discale: trattamento Martedì Salute GAM 3 dicembre 2013 Ernia discale: trattamento Dott. Antonio Bruno Chirurgia i Vertebrale Clinica Cellini, Torino Resp. Dott J. Demangos LIVELLI DI PROVA Metodologia LDP: probabilità che

Dettagli

Strategie di copertura dai rischi del cambio e del prezzo del petrolio

Strategie di copertura dai rischi del cambio e del prezzo del petrolio 1 Strategie di copertura dai rischi del cambio e del prezzo del petrolio Ravenna 3 ottobre 2012 Dott. Jorden D. Hollingworth 2 Punti di discussione 1. Perché seguiamo il cambio e il prezzo del petrolio?

Dettagli

L ESEMPIO DELLA VALVOLA CARDIACA TRANSCATETERE

L ESEMPIO DELLA VALVOLA CARDIACA TRANSCATETERE L ESEMPIO DELLA VALVOLA CARDIACA TRANSCATETERE VALVOLA CARDIACA TRANSCATETERE L ASSESSMENT Caratteristiche del dispositivo medico: le protesi valvolari aortiche trascatetere in commercio presentano alcune

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

L IMAGING DELLE VIE BILIARI. Barbara Omazzi UO Gastroenterologia Azienda Ospedaliera G.Salvini Rho Corso aggiornamento MMG 11 Novembre 2006

L IMAGING DELLE VIE BILIARI. Barbara Omazzi UO Gastroenterologia Azienda Ospedaliera G.Salvini Rho Corso aggiornamento MMG 11 Novembre 2006 L IMAGING DELLE VIE BILIARI Barbara Omazzi UO Gastroenterologia Azienda Ospedaliera G.Salvini Rho Corso aggiornamento MMG 11 Novembre 2006 Imaging vie biliari 1900 1970 : Rx,Laparotomia 1970 : PTC, ERCP

Dettagli

Gli impianti zigomatici nella terapia delle gravi atrofie dei mascellari

Gli impianti zigomatici nella terapia delle gravi atrofie dei mascellari Gli impianti zigomatici nella terapia delle gravi atrofie dei mascellari Dott. Andrea Tedesco Specialista in Chirurgia Odontostomatologica Responsabile dell U.O. Trattamento delle gravi atrofie mascellari

Dettagli

PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA

PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA Prof. Giuseppe Martorana Clinica Urologica Alma Mater Studiorum Università di Bologna Convegno medico UniSalute Appropriatezza ed efficacia degli screening Bologna,

Dettagli

La diverticolite: aspetti patogenetici, diagnosi e terapia

La diverticolite: aspetti patogenetici, diagnosi e terapia La diverticolite: aspetti patogenetici, diagnosi e terapia a cura di Renato Caviglia, MD, PhD Introduzione La diverticolite, complicanza frequente della diverticolosi (Fig. 1), è una condizione relativamente

Dettagli

AUDIT CHIRURGIA TORACICA- IEO

AUDIT CHIRURGIA TORACICA- IEO AUDIT CHIRURGIA TORACICA IEO CHIRURGIA ANATOMICA RESETTIVA: MORBILITA E MORTALITA POST CHIRURGICA DAL 2003 AL 2010 Prof. Lorenzo Spaggiari Introduzione Nell ultimo decennio solo un numero limitato di articoli

Dettagli

Le complicanze del diabete in Italia. Lo studio DAI e altre fonti. Carlo B. Giorda Centro Studi e Ricerche AMD

Le complicanze del diabete in Italia. Lo studio DAI e altre fonti. Carlo B. Giorda Centro Studi e Ricerche AMD Le complicanze del diabete in Italia. Lo studio DAI e altre fonti Carlo B. Giorda Centro Studi e Ricerche AMD I numeri del diabete in Italia Prevalenza nella popolazione (Torino, Firenze 2003) ~4,3 % Prevalenza

Dettagli

L evoluzione di AORFIX

L evoluzione di AORFIX L evoluzione di AORFIX Endoprotesi vascolare AORFIX ora con il nuovo introduttore AORFLEX per AAA La scelta di fiducia per l angolazione giusta AORFIX l unica endoprotesi per AAA approvata per tutte le

Dettagli