SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

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1 SCILINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD) chmeluzzi@gmail.com 1

2 Il corso fino ad ora 1. Definizione di SL 2. Il lavoro del SL 3. Le nozioni di base/1 4. Le nozioni di base/2 5. La situazione SL italiana 6. Lingue d Italia 7. Multilinguismo e contatto 8. La SL laboviana 9. Altre chiavi interpretative 10. Il mutamento linguistico 11. La sociofonetica 12. Sociofonetica in Italia/1 13. Sociofonetica in Italia/2 14. Sociolinguistica storica 15. Le variabili SL in prospettiva storica 16. Applicazioni della SL storica 17. La socio-pragmatica 18. Conclusioni 2

3 Lezione 2 Il lavoro del sociolinguista Variabili & varianti Il dato in SL Il paradosso dell osservatore Riferimenti bibliografici Berruto & Cerruti (2015), cap. 6; Calamai (2015), cap. 2 3

4 SL «ante litteram» Kindaichi (1942): pronuncia di /g/ a Tokyo in base a sesso e classe sociale Fischer (1958): pronuncia del suffisso «-ing» in una comunità rurale del New England nei bambini e nelle bambine, anche in diafasia Levine & Crockett (1966): pronuncia del fono [r] nel North Carolina in base alla classe sociale del parlante Qual è la differenza con la sociolinguistica laboviana classica (Labov 1963)? 4

5 Impiego del registratore Il metodo!!! Usato per la prima volta da Labov a Martha s Vineyard Possibilità di riascoltare le produzioni Riduce il rischio di soggettività nel riconoscimento delle variabili (specialmente fonetiche) Consente a ricercatori diversi di produrre analisi diversi anche sullo stesso testo (inteso in senso lato) Consente di tenere maggiorente in considerazione il contesto linguistico in cui una variabile appare Domanda di ricerca: c è una variazione linguistica a cui è attribuibile un significato sociale? 5

6 Le variabili SL Per la SL la variazione nei dati NN è «rumore», ma è l aspetto più importante Esiste una variazione casuale? Problema: il corpus e l analisi quantitativa dei dati Variabile sociolinguistica = variazione a qualsiasi livello del sistema linguistico a cui sia attribuibile significato sociale 6

7 Quante variabili? Variabili linguistiche vs. Variabili sociali Variabili dipendenti vs. variabili indipendenti Variabili discrete vs. Variabili continue Variabili quantitative vs. variabili qualitative 7

8 Variabili & Varianti Variabili & Varianti ( type & tokens) Labov (1963): (aʊ): [aʊ], [æʊ], [ǝʊ] Minimo 2 varianti per 1 variabile Le varianti possono essere contate Variabile: qualsiasi variazione linguistica Variante: la manifestazione concreta della variazione (es. 2 allofoni per un fonema) 8

9 Variabili linguistiche Berruto - morfologia sintassi fonetica lessico semantica + pragmatica Mioni - ortografia morfologia (fless.) sintassi morfologia (der.) lessico + fonetica-fonologia 9

10 Variabili Sociali Età (= Tempo) Real time diachrony vs. Apparent-time diachrony Sesso (cfr. Cheshire 2002) Gender ( orientamento sessuale!) N.B. nella SL italiana si parla in generale di «genere» senza una chiara distinzione tra sesso biologico e gender! Livello di istruzione Classe sociale (Block 2012) Situazione comunicativa Grado di identificazione col gruppo vert prestige vs. covert prestige 10

11 Tipi di Variabili Sociolinguistiche Struttura sociolinguistica = il comportamento di una variabile SL in un certo corpus Markers = variazione congiunta diafasica e sociale («distribuzione di prestigio») Indicators = variazione SL sociale ma non diafasica Stereotypes = variazione SL diafasica ma non sociale v. Berruto (1995: 136-7) 11

12 Esempio: Labov (1966, 1972) Nell inglese di NY il fonema /r/ può essere pronunciato come tap [ɾ] oppure non pronunciato per nulla Ø. /r/ = variabile linguistica [ɾ] e Ø= variante Labov scopre che questa variazione nella pronuncia di /r/ è legata all età e alla classe sociale dei parlanti (r) è una variabile sociolinguistica 12

13 Es. Labov (1966) Domanda di ricerca: la variazione nella pronuncia di /r/ può essere legata a un cambiamento linguistico in atto nell inglese di NY? Variabile/varianti (r): [r], ø Metodo; osservazione anonima rapida 264 soggetti in 6 ore e mezzo Pronuncia Fourth Floor (2 ripetizioni) Variabili indipendenti: contesto linguistico (/r/ finale & interna parola) formalità (2 ripetizioni) classe sociale (3 magazzini) età del parlante (stabilita dal ricercatore) 13

14 sservare la distribuzione Presenza della variante [r] (da Hudson 1998) 14

15 >15 anni >35 anni >55 anni Saks Macy s >15 anni > 35 anni > 55 anni Klein 20 0 > 15 anni > 35 anni > 55 anni

16 Discutere i dati Cambiamento linguistico in atto Mutamento della varietà di prestigio di riferimento Cambiamento top-down Il ceto medio La lingua riflette le aspirazioni sociali Metodologia Importanza di ipotesi di ricerca chiare Co-variazione di variabili sociali e linguistiche 16

17 Ma che cos è un dato? 17

18 Dalle variabili al «dato» Il centro di interesse SL è la variazione biettivo di una ricerca SL è spiegare il comportamento di una variabile linguistica nel suo contesto sociale (e linguistico) La variabile e le sue varianti diventano quindi «dati» linguistici SL classica : i dati linguistici variano in relazioni a delle variabili sociali (indipendenti) 18

19 Il «dato» Legame teoria dato «non solo la teoria filtra sempre e inevitabilmente le informazioni sensoriali che riceviamo dal mondo esterno, ma decide anche implicitamente quali fra queste infinite informazioni riceveranno lo statuto stesso di dato e diventeranno pertanto elementi delle nostre successive costruzioni teoriche» (Iannàccaro 2000) 19

20 Cos è un dato? Cosa fa di un fenomeno un «dato»? Domanda generale che riguarda tutte le scienze (soprattutto le scienze sociali) «Scuole e orientamenti diversi possono essere più o meno disposti a comprendere nella categoria di dato fenomeni di tipo piuttosto diverso» (Iannàccaro 2002) La collocazione territoriale È un dato per un geolinguista È una informazione accessoria per un sintatticista L etnia di un parlante Irrilevante se studio la GU Fondamentale per l AAVE (African American Vernacular English, Labov 1972) 20

21 Tassonomia del dato (Iannàccaro 200o) Come sono stati raccolti i dati? Dato vs. fenomeno Elicitato esplicitamente vs. accadimento spontaneo Legato quindi alle ipotesi di lavoro & al paradigma teorico di riferimento Raccogliere dati vs. Inventare dati Dati reali, istanze realmente elicitate Dati ipotizzati o possibili Test in primo luogo su se stessi Test di accettabilità ai parlanti 21

22 La raccolta dati (Iannàccaro 2000) Per rinvenimento Acquisizione di dati sul campo da parte del ricercatore Dati <- competenza (meta)linguistica del parlante Es. inchiesta dialettologica Per verifica Sottoponiamo ad altri le nostre ipotesi sul funzionamento di una lingua perché vengano valutate Evidenti teorie esplicite soggiacenti Legate sempre anche alle teorie implicite dell informatore 22

23 La raccolta dati (Iannàccaro 2000) Per rinvenimento Acquisizione di dati sul campo da parte del ricercatore Dati <- competenza (meta)linguistica del parlante Es. inchiesta dialettologica Per verifica Sottoponiamo ad altri le nostre ipotesi sul funzionamento di una lingua perché vengano valutate Evidenti teorie esplicite soggiacenti Legate sempre anche alle teorie implicite dell informatore 23

24 Modalità di raccolta dati (Iannàccaro 2000) 3 modalità (Iannàccaro 2000) A tavolino In laboratorio Sul campo Raccogliere e categorizzare N categorie < n tokens «Setaccio» categorico Maglie troppo strette: rischio di ipercategorizzazione maglie troppo larghe: posso perdere parametri di variazione Problema: la trascrizione (e poi annotazione!) 24

25 Caveat! Le teorie guidano sempre la ricerca a qualsiasi livello! Teorie esplicite Teorie implicite Teorie del ricercatore vs. teorie dell intervistato «Ends» nel modello SPEAKING (Hymes 1980) L informante ha una sua teoria della sua lingua, del suo spazio sociolinguistico e identitario in una comunità (v. Cardona 1976) L informante ha una sua teoria della ricerca linguistica stessa > di cosa ti possa interessare (anche al punto di inventare dati) Cfr. «L ultimo dei Vostiachi» di Diego Marani,

26 Trascrivere vs. Annotare Come trascrivo i miei dati? rtografia standard E i dialetti non graficamente codificati? E le esitazioni, riformulazioni, sovrapposizioni? Conversation Analysis Trascrizione fonetica Lunga e difficoltosa A che grado di finezza Non posso presentarla a un parlante qualsiasi per un commento (verifica) Come annoto i miei dati? Quale fenomeno linguistico sono interessato ad analizzare? Trascrizione e Annotazioni sono 2 fasi della ricerca Soprattutto l annotazione è già ANALISI dei dati Devono seguire un protocollo di ricerca esplicito e rigoroso Devono poter essere adatti a tipi di dati diversi e a fenomeni diversi che posso trovare nei dati Es. tap+fricativa (Celata, Meluzzi, Ricci 2016), affricate dentali intermedie (Meluzzi 2014) 26

27 Alla «fonte» del problema Tagliavini (1946: 58 n.1) «sono [ ] da evitare i soggetti troppo chiacchieroni perché vi fanno perdere tempo e vogliono quasi esser loro a imporvi il metodo di lavoro e le parole, sentendosi quasi offesi di venir continuamente interrogati. È certo utile se il soggetto «collabora» all'inchiesta, aggiungendo sinonimi, andando da un termine all'altro ecc. Questo va bene, purché non sia troppo e vi impedisca di completare il vostro questionario» Bottiglioni (1935: 204) «[gli informatori] sono loquaci e rinunziano malvolentieri ad aggiungere alle informazioni richieste quelle notizie che al raccoglitore spesso non servono, ma che a loro sembrano necessarissime; quando cercate d interromperli per condurli in altro ordine di idee, mostrano il loro disappunto e si rassegnano malvolentieri a seguirvi» Su una linea simile anche le indagini dialettologiche di Rohlfs negli anni

28 La raccolta dati (Iannàccaro 2000) Per rinvenimento Acquisizione di dati sul campo da parte del ricercatore Dati <- competenza (meta)linguistica del parlante Es. inchiesta dialettologica Per verifica Sottoponiamo ad altri le nostre ipotesi sul funzionamento di una lingua perché vengano valutate Evidenti teorie esplicite soggiacenti Legate sempre anche alle teorie implicite dell informatore 28

29 Esempi Tipologia dei dati (Iannàccaro 2000) chiarificano e provano la coerenza e potenzialità esplicativa di una teoria Antiesempi rappresentano le potenziali ricadute empiriche in caso di mancata applicazione di tale teoria «l antiesempio è caratterizzato, sul piano metalinguistico, da una capacità esplicativa addirittura più forte rispetto a quella dell esempio stesso, dal momento che consente di portare all attenzione del lettore elementi o strutture linguistiche che non si presentano naturalmente nella lingua considerata» (Meluzzi 2015: 268) Controesempi occorrenze linguistiche effettive, ma che non è previsto che appaiano la scoperta di controesempi può portare, nella migliore delle ipotesi, a una critica alla teoria precedente 29

30 L uso dei diversi tipi di dato Regola: I participi sono sempre deverbali Ars Grammatica di Elio Donato (IV d.c.) «sunt nomina speciem participiorum habentia, ut tunicatus, galeatus, quae, quia a verbo non veniunt, non sunt participiis adplicanda. ex quibus sunt etiam illa, quae, cum participia videantur, verborum tamen significatione privata sunt, ut pransus, cenatus, placita, nupta, triumphata, regnata: nam prandeor, cenor, placeor, nubor, triumphor, regnor non dicitur» (Ars Maior, De Participio, GL 645, H) 30 Meluzzi, C. (2016, d) Esempi, antiesempi e controesempi nella tradizione grammaticale donatiana, in P. Dardano & M. Benedetti (eds.) Grammatiche e grammatici. Teorie, testi e contesti, Roma, Il Calamo. ISBN:

31 L uso dei diversi tipi di dato Regola: I participi sono sempre deverbali Ars Grammatica di Elio Donato (IV d.c.) ANTIESEMPI «sunt nomina speciem participiorum habentia, ut tunicatus, galeatus, quae, quia a verbo non veniunt, non sunt participiis adplicanda. ex quibus sunt etiam illa, quae, cum participia videantur, verborum tamen significatione privata sunt, ut pransus, cenatus, placita, nupta, triumphata, regnata: nam prandeor, cenor, placeor, nubor, triumphor, regnor non dicitur» (Ars Maior, De Participio, GL 645, H) 31

32 L uso di diversi tipi di dato Regola: Abl. Sing o > Gen. pl. - rum Ars Grammatica di Elio Donato (IV d.c.) «quaecumque nomina ablativo casu singulari o littera fuerint terminata, genetivum pluralem in rum syllabam mittunt, dativum et ablativum in is, ut ab hoc docto, horum doctorum, his et ab his doctis. contra hanc regulam invenimus, ab has domo, domorum, domibus et ab hoc iugero, iugerorum, iugeribus. sed scire debemus multa quidem veteres aliter declinasse, ut ab hac domu, harum domuum, domibus et ab hoc iugere, iugerum, iugeribus, verum euphoniam in dictionibus plus interdum valere, quam analogiam vel regulam praeceptorum» (Ars Maior, De nomine, GL 627, 5-11 H) 32

33 L uso di diversi tipi di dato Regola: Abl. Sing o > Gen. pl. - rum Ars Grammatica di Elio Donato (IV d.c.) «quaecumque nomina ablativo casu singulari o CNTRESEMPI littera fuerint terminata, genetivum pluralem in rum syllabam mittunt, dativum et ablativum in is, ut ab hoc docto, horum doctorum, his et ab his doctis. contra hanc regulam invenimus, ab has domo, domorum, domibus et ab hoc iugero, iugerorum, iugeribus. sed scire debemus multa quidem veteres aliter declinasse, ut ab hac domu, harum domuum, domibus et ab hoc iugere, iugerum, iugeribus, verum euphoniam in dictionibus plus interdum valere, quam analogiam vel regulam praeceptorum» (Ars Maior, De nomine, GL 627, 5-11 H) 33

34 L uso di diversi tipi di dato Regola: Abl. Sing o > Gen. pl. - rum Ars Grammatica di Elio Donato (IV d.c.) «quaecumque nomina ablativo casu singulari o CNTRESEMPI littera fuerint terminata, genetivum pluralem in rum syllabam mittunt, dativum et ablativum in is, ut ab hoc docto, horum doctorum, his et ab his doctis. contra hanc regulam invenimus, ab has domo, domorum, domibus et ab hoc iugero, iugerorum, iugeribus. sed scire debemus multa quidem veteres aliter declinasse, ut ab hac domu, harum domuum, domibus et ab hoc iugere, iugerum, iugeribus, verum euphoniam in dictionibus plus interdum valere, quam analogiam vel regulam praeceptorum» (Ars Maior, De nomine, GL 627, 5-11 H) Uso arcaico > periferia epistemologica Riaggiustamento teorico 34

35 Dal dato alla ricerca Come raccogliere i dati e (non) risolvere i propri problemi 35

36 Impostare una ricerca Domanda di ricerca Che tipo di dati voglio raccogliere? Come? Come interpretare i risultati? 36

37 La raccolta dati (per rinvenimento) Protocollo di ricerca Rigoroso Chiaro Flessibile Raccomandazioni generali Seguire la domanda di ricerca Eccezione: indagini preliminari (preliminary survey) Metadatazione Copie di back-up Privacy 37

38 La fonte dei dati Da parlanti (registrazioni) Campione SL bilanciato Registrazioni chiare Metadati (contesto) Privacy & etica Sbobinatura!!! Da testi (archivio) Campione SL bilanciato (!) Provenienza testi Metadati (contesto) Privacy & etica Traslitterazione / trascrizione 38

39 Il «paradosso dell osservatore» «the aim of linguistic research in the community must be to find out how people talk when they are not being systematically observed; yet we can only obtain this data by systematic observation» (Labov, Sociolinguistic Patterns, 1972) Problema: osservare senza che la presenza dell osservatore influenzi il comportamento dei soggetti osservati N.B. il «pregiudizio del ricercatore» è diverso dal «paradosso dell osservatore» «pregiudizio» = influenza il tipo di dati che voglio raccogliere, la ricerca stessa «paradosso» = influenza (o può influenzare) il modo in cui i dati sono stati raccolti 39

40 Come risolvere il «paradosso»? Problema: le varietà di «vernacular», ossia quelle più informali Soluzione 1: il parlante non sa di essere registrato (Labov 1966, Coupland 1980) Problema: etico & privacy! Soluzione 2: registrazioni lunghe e/o molte registrazioni con lo stesso soggetto Problema: il tempo! Soluzione 3: sviare parlanti dagli scopi reali della ricerca Problema: etico + controllo variabili/varianti 40

41 Come interpretare i dati? Variabile > varianti > dati sservare la distribuzione dei dati secondo le variabili sociali e linguistiche Variabili sociali = variabili indipendenti Varianti/dati = variabili dipendenti sservare Interpretare 1. Analizzare distribuzione dei dati 2. Discutere la distribuzione in termini di Cambiamento linguistico (o sociale) Prestigio Metodo (campionamento, tipo di dati) Variabili sociali e loro significato nel contesto 41

42 Come discuto i risultati? La variazione SL che ho identificato è ascrivibile solo al campione utilizzato? No (!) > discussione metodologica su metodo campionamento, trascrizione, annotazione Sì (meglio!) > discussione teorica Discussione teorica sui dati SL Similitudini e differenze con studi precedenti su altre lingue, fenomeni o comunità (es. Nese & Meluzzi 2018, ics) Discussione metodologica Revisione alcuni assunti teorici SL (es. classe sociale, comunità linguistica) 42

43

44 Riassumere una ricerca Contesto Scopo della ricerca Domanda di ricerca Tipo di dati Dati utilizzati Raccolta dati Lettura dati Risultati della ricerca Interpretazione 44

45 Fine lezione 2 Lezione 3 (spoiler!): Nozioni base della SL prima parte Berruto (1995), cap. 3.1 e 5.2; Berruto & Cerruti (2015) cap. 2; Hudson (1998), cap

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