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108 Partner aziendali GRI-G4 DMA, 2, 12, 13, EC8, EC9 Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014) Coinvolgimento dei partner aziendali Crediamo che una stretta collaborazione con la nostra catena di fornitura e con la rete di concessionari sia essenziale per conseguire elevati livelli qualità nei nostri prodotti, servizi e nelle attività produttive. L instaurazione di collaborazioni, la diffusione di best practice e la cooperazione in diversi ambiti (tecnologia, ambiente e società) sono le modalità attraverso le quali il Gruppo coinvolge i propri partner aziendali. Profilo dei fornitori I fornitori sono alleati strategici che ci supportano nella creazione di veicoli di successo in grado di offrire ai clienti il meglio in termini di qualità, innovazione e prestazioni. Siamo fermamente convinti che sia la cooperazione a fare la differenza. È per questo che le relazioni con i nostri fornitori vanno oltre la semplice sfera commerciale e si fondano sulla comprensione condivisa dei fattori necessari per promuovere prassi corrette e perseguire uno sviluppo responsabile e sostenibile. Tale approccio che ispira il nostro operato trova conferma anche nella partecipazione nell arco dell anno a eventi quali le riunioni annuali di Group Purchasing in cui vengono riconosciuti i risultati dei migliori fornitori. Oggi la globalizzazione impone metodi di gestione della catena di fornitura che garantiscano l integrazione di criteri di sostenibilità nella gestione, nella formazione, nella selezione e nel coinvolgimento dei fornitori. Tali prassi contribuiscono a ridurre l esposizione a eventi inaspettati e a limitare la discontinuità degli approvvigionamenti, sviluppando nel contempo competenze chiave di lungo termine. Group Purchasing è l organizzazione di Fiat e Chrysler cui compete la gestione dei fornitori a livello globale, la definizione delle strategie di acquisto e lo sviluppo di un processo integrato a livello internazionale. Questa organizzazione collabora con pari e controparti al fine di integrare nei processi di acquisto i principali aspetti di carattere ambientale, sociale e di governance, gettando così, per tutto il Gruppo, le basi per un successo responsabile e di lungo termine. Per quanto attiene alla gestione dei fornitori, la governance ultima della strategia spetta al livello più alto dell organizzazione. Il Gruppo valuta l efficacia della modalità di gestione per mezzo di verifiche da parte di enti esterni e dei riscontri forniti dai numerosi stakeholder. Nel corso del 2013, tutte le informazioni inerenti il modello di gestione sostenibile della catena di fornitura sono state valutate da SGS, organismo indipendente di certificazione, attraverso una verifica di livello alto che ne ha confermato l adesione ai principi dell AA1000 Assurance standard, evidenziandone la coerenza della modalità di gestione. L applicazione uniforme di nuovi KPI (Key Performance Indicator), correlati a un processo estensivo di monitoraggio della filiera, favorirà ulteriori miglioramenti. La correttezza dell approccio adottato viene inoltre confermata dal monitoraggio da parte dei media, dai commenti espressi dagli stakeholder e da altre informazioni di natura pubblica, ad esempio le dichiarazioni delle agenzie di rating, incaricate di valutare i processi di gestione della catena di fornitura definiti dal Gruppo. Nel 2013, Group Purchasing ha gestito acquisti per circa 44,5 miliardi (1) attraverso una base fornitori costituita da 2.884 società (fornitori di materiali diretti). I primi 184 fornitori del Gruppo Fiat, che generano circa il 57% del fatturato di acquisto totale, sono considerati fornitori strategici. (1) Il fatturato di acquisto di materiali diretti e indiretti è pari a circa 55,4 miliardi.

Partner aziendali / Profilo dei fornitori 109 Attraverso un procedimento di classificazione formale, Il Gruppo individua i fornitori strategici sulla base di questi criteri: entità degli investimenti loro destinati; capacità in termini di produzione e fornitura di componenti; assenza di alternative tecniche e commerciali e contributo percentuale delle commesse del Gruppo al loro fatturato. All incirca il 69% del fatturato d acquisto dei materiali diretti è destinato a stabilimenti situati nella regione NAFTA, il 19% a stabilimenti della regione EMEA e il 12% a stabilimenti della regione LATAM. Il 73% circa dei fornitori di materiali diretti sono ubicati nella regione NAFTA, il 19% nella regione EMEA, il 3% nella regione LATAM e il 5% nella regione APAC (le percentuali si riferiscono al valore monetario degli acquisti di materiali diretti gestiti da Group Purchasing). Nel 2013 il Gruppo ha stabilito rapporti con 442 nuovi fornitori mentre il numero di rapporti interrotti è stato estremamente contenuto. Inoltre, non si sono registrate variazioni significative nella struttura della catena di fornitura, né esternalizzazioni di attività. A partire dal 2014, il Gruppo inizierà ad applicare una procedura di riqualificazione dei fornitori per individuare eventuali ripercussioni dovute al trasferimento dei relativi stabilimenti da un paese all altro. Sebbene il Gruppo Fiat non acquisti le materie prime direttamente (ad eccezione dell acciaio e altri metalli impiegati per le lavorazioni dirette), esegue comunque un monitoraggio del loro consumo complessivo e dell andamento dei prezzi. Il Gruppo è consapevole dell impatto prodotto dalle proprie attività sulle economie locali e si impegna pertanto a garantire pari opportunità ad aziende multiculturali, nell ambito delle procedure di selezione e di qualificazione. Group Purchasing si avvale dei rapporti di lunga durata costruiti con i fornitori e si adopera regolarmente a capirne le esigenze e ad aiutarli a soddisfarle. La selezione dei fornitori, costituisce una fase operativa del processo di approvvigionamento definito per categorie di acquisto (ad esempio, materiali diretti; investimenti e materiali indiretti e servizi) e regolamentato da specifiche procedure. Ove possibile, impieghiamo fornitori locali ubicati nelle vicinanze delle principali sedi operative (in base all entità degli investimenti allocati) al fine di generare reddito, direttamente e indirettamente, e creare opportunità di lavoro nelle comunità in cui l azienda opera. Ciò contribuisce anche a ridurre al minimo l impatto ambientale dei trasporti. Per fornitori locali si intendono i fornitori che operano nello stesso paese in cui è ubicato uno stabilimento del Gruppo. Il rafforzamento e lo sviluppo reciproco delle competenze alimentano la crescita economica e sociale delle comunità locali. Inoltre, attraverso il monitoraggio e la costante gestione di qualsiasi situazione di criticità all interno della catena di fornitura, il Gruppo rileva tempestivamente situazioni di potenziali discontinuità e ne limita le conseguenze. Gli interventi possono comportare supporto a eventuali piani di ristrutturazione e, all occorrenza, un sostegno finanziario temporaneo con l obiettivo di salvaguardare la continuità delle forniture e l occupazione, laddove possibile. In alcuni casi, tali interventi sono stati attuati in collaborazione con altri costruttori. Highlights Group Purchasing mondo 2013 Acquisti di materiali diretti e indiretti gestiti da Group Purchasing (2) (% del volume totale di acquisti del Gruppo) circa 95 Fornitori di materiali diretti (n.) 2.884 Concentrazione degli acquisiti di materiali diretti (% degli acquisti gestiti con i primi 184 fornitori) 57 Acquisiti da fornitori di materiali diretti (3) (miliardi di euro) 44,5 Acquisiti da fornitori di materiali indiretti (4) (miliardi di euro) 10,9 (2) Si riferisce al valore monetario degli acquisiti gestiti da Group Purchasing. (3) Per materiali diretti si intendono componenti preassemblati e sistemi destinati al montaggio. (4) Per materiali indiretti si intendono servizi, impianti, macchinari, ecc.

110 Partner aziendali / Profilo dei fornitori Concentrazione del Valore di Acquisto Annuo (APV - Annual Purchase Value) su fornitori locali nei mercati emergenti (5) Polonia fornitori locali NAFTA 71% 54% Messico Brasile EMEA LATAM 67% 98% 83% 93% Distribuzione acquisti (6) per area di provenienza Group Purchasing mondo Distribuzione acquisti (6) per area di destinazione Group Purchasing mondo Distribuzione acquisti (6) per tipologia Group Purchasing mondo e c d c d b a. 73% NAFTA b. 19% EMEA c. 5% APAC d. 3% LATAM b a. 69% NAFTA b. 19% EMEA c. 12% LATAM c a a. 38% Metalli b. 27% Chimici c. 25% Elettrici d. 9% Meccanici e. 1% Altri a a b (5) Si riferisce ai Paesi dove sono collocati gli stabilimenti del Gruppo (fonte per i Mercati Emergenti : Dow Jones Indices Country classification system, in vigore a settembre 2011). (6) Si riferisce al valore monetario degli acquisti di materiali diretti gestito da Group Purchasing.

Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Standard nella catena di fornitura 111 Standard nella catena di fornitura Ci adoperiamo attivamente affinché il processo di selezione dei fornitori garantisca a tutti i soggetti coinvolti imparzialità e pari opportunità. I fornitori sono scelti sulla base della qualità e della competitività dei prodotti e dei servizi offerti, nonché sulla base del rispetto di principi sociali, etici e ambientali. Tale impegno costituisce un requisito fondamentale per diventare fornitore del Gruppo e instaurarvi relazioni commerciali durature. Proprio per questo e al fine di affrontare, prevenire e limitare qualsiasi potenziale impatto, a partire dal 2009 sono state progressivamente inserite alcune clausole nei nuovi contratti che impongono ai fornitori di attenersi sia al Codice di Condotta del Gruppo, sia a specifiche Linee Guida. I fornitori devono condurre le proprie attività nel rispetto degli standard etici e delle procedure in vigore nel paese o nei paesi in cui operano, come stabilito dal Codice di Condotta e dalle Linee Guida. Il Gruppo si riserva il diritto di interrompere le relazioni commerciali con i fornitori che non si adeguano a tali principi o di richiedere loro di approntare un piano di azione correttivo, la cui attuazione viene verificata attraverso appositi audit. La conformità alle clausole ambientali, sociali e in materia di governance è prescritta nel 100% dei nuovi contratti (Termini e condizioni generali di Acquisto). Tali clausole sono incluse anche in tutti i nuovi contratti (in aggiunta ai Termini e alle Condizioni Generali di Acquisto) predisposti caso per caso per i vari progetti. Reperibili sul portale dei Fornitori e sul sito internet del Gruppo, le Linee Guida richiedono il rispetto dei seguenti principi: n Diritti umani e condizioni di lavoro n rifiuto di qualunque forma di lavoro forzato o minorile n riconoscimento del diritto alla libertà di associazione, previsto dalle leggi in vigore n prevenzione delle molestie e della discriminazione n tutela della salute e della sicurezza delle persone n garanzia di pari opportunità, di condizioni di lavoro eque, di orari di lavoro appropriati, di giuste retribuzioni e del diritto dei dipendenti di ricevere una formazione n Rispetto dell ambiente n ottimizzazione dell uso delle risorse n gestione responsabile dei rifiuti n eliminazione delle sostanze potenzialmente pericolose dal processo produttivo n sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale n utilizzo di un sistema logistico ecosostenibile n Etica nel business n elevati standard di integrità, onestà e correttezza n divieto di corruzione e riciclaggio. Per monitorare il rispetto delle Linee Guida da parte dei fornitori, Group Purchasing si affida al Comitato ( il Comitato ), che ha il ruolo di valutare la performance dei fornitori e di definire le eventuali azioni nei confronti dei fornitori inadempienti al fine di prevenire e limitare conseguenze negative, effettive e potenziali. Il Comitato è composto dal Processes Compliance manager, dal responsabile del Group Supplier Engineering Unit e dal General Counsel. Il Gruppo si impegna a garantire che tutti i nuovi contratti di Fiat e Chrysler prevedano clausole per il rispetto delle Linee Guida.

112 Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Valutazione dei potenziali fornitori GRI-G4 DMA, EN32, LA14, HR10, SO9 Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014) Valutazione dei potenziali fornitori Nel 2013, il Gruppo si è dotato di un nuovo sistema di valutazione dei potenziali fornitori che ha rafforzato i criteri collegati alla sostenibilità. Tale sistema (SEA Supplier Eligibility Assessment) consente di individuare i punti di forza e di debolezza dei fornitori, capire se sono in grado di fornire prodotti che rispondano ai requisiti di qualità, performance e prezzo stabiliti dal Gruppo e divenire fornitori ad alto valore prestazionale. Il Sistema SEA è uno strumento ad hoc per la valutazione di quei fornitori per componenti o servizi che non hanno ancora un rapporto di collaborazione con il Gruppo. Tramite un processo dedicato, tutti i nuovi fornitori o i fornitori che hanno modificato la propria struttura organizzativa, l ubicazione, il componente prodotto, il processo produttivo o la tecnologia, vengono sottoposti a valutazione. Il SEA può anche essere utilizzato nel caso in cui il fornitore non abbia effettuato consegne di prodotti da oltre 24 mesi. L applicazione del SEA deve avvenire con un certo anticipo rispetto alla fase di approvvigionamento, anche qualora il fornitore sia già stato oggetto di valutazione per altre famiglie, prodotti o merci. Questo consente ai nuovi potenziali fornitori di essere inseriti in un gruppo di fornitura. Ai fornitori si richiede l adozione di un Codice di Condotta o di un Codice Etico che disciplina materie quali il rispetto dei diritti umani e misure anti-corruzione, nonché un sistema certificato di Gestione di Salute e Sicurezza e un sistema certificato di Gestione Ambientale. In aggiunta, i fornitori sono tenuti a dimostrare l implementazione di misure volte a migliorare la qualità dei prodotti e/o processi, l attivazione di corsi di formazione per migliorare le qualifiche del personale interno e lo sviluppo di metodi adeguati e completi per la gestione dei fornitori di secondo livello. Il sistema SEA consiste in un attività di verifica presso lo stabilimento del fornitore e viene generalmente preceduto dal completamento di un documento relativo al profilo del fornitore (Supplier Data Profile). Successivamente, può essere redatto un documento di analisi dei divari emersi (Gap Analysis) per definire azioni correttive, responsabilità e scadenze per la risoluzione di tutte le problematiche individuate. Nel corso del 2013 venti nuovi fornitori sono stati valutati tramite questo processo. In generale, il 100% dei nuovi fornitori viene valutato su criteri di sostenibilità mediante il Supplier Eligibility Assessment e il questionario di auto-valutazione.

GRI-G4 DMA, EN32, EN33, LA14, LA15, HR4, HR5, HR6, HR10, HR11, SO9, SO10 Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014) Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Processo di valutazione dei fornitori 113 Processo di valutazione dei fornitori Miriamo a prevenire o mitigare qualsiasi ripercussione a livello ambientale o sociale direttamente correlata alle nostre attività aziendali o derivante da prodotti o servizi forniti da un partner aziendale. I fornitori svolgono un ruolo critico sulla continuità del nostro operato e possono influenzare il modo in cui l opinione pubblica valuta la responsabilità aziendale in ambito sociale e ambientale. Riconosciamo che qualsiasi evento negativo nella catena di fornitura non solo può avere un impatto diretto sulla produzione e sui risultati economici, sia dell azienda sia del fornitore, ma può anche incidere sulla nostra reputazione collettiva. Al fine di prevenire o limitare eventuali impatti di natura ambientale o sociale, cerchiamo di fare leva su quei rapporti con i fornitori che sono di lunga durata e collaborativi. La responsabilità della valutazione dei fornitori spetta alla divisione Supplier Quality e, a livello operativo, ai Supplier Quality Engineer. Al fine di prevenire qualsiasi rischio in termini di approvvigionamento, abbiamo sviluppato una mappa del rischio che identifica i fornitori critici, la cui conformità ai criteri di sostenibilità richiede una verifica. I quattro fattori chiave adottati per la definizione della mappa del rischio sono: n il fatturato del fornitore; n le criticità associate alla sua ubicazione, con particolare riguardo a quei Paesi con una situazione difficile in fatto di diritti umani; n il rischio finanziario del fornitore; n la storia di sostenibilità del fornitore. L analisi tiene conto anche degli stabilimenti di produzione e dei prodotti forniti. La mappa del rischio, che copre il 100% dei fornitori con un volume di acquisto annuale, classifica i fornitori in base al rischio elevato, medio o basso. Per ogni fattore viene assegnato un punteggio da 1 a 3 e il punteggio finale è una media pesata dei quattro fattori, che identifica il livello complessivo di rischio del fornitore. Il Gruppo valuta quindi la conformità del fornitore a criteri di sostenibilità tramite questionari di autovalutazione. Nel corso del 2013, Chrysler Group ha collaborato con l American Industry Action Group (AIAG), altri OEM e numerosi fornitori per creare uno strumento standardizzato per il settore, il Supplier Sustainability Self-Assessment (SSSA). Questo strumento di autovalutazione del fornitore ha un triplice scopo: comunicare le nostre aspettative verso i fornitori, determinare il livello di attività nel campo della sostenibilità all interno della base fornitori e creare uno strumento efficiente ed efficace in grado di ridurre l onere derivante dalla molteplicità di richieste di informazioni, ricevute da parte dei fornitori. Chrysler Group è stata la prima azienda a lanciare l SSSA, assieme ad altre aziende che seguiranno le proprie tempistiche interne. Un gruppo pilota di fornitori di livello 2, avviato nel quarto trimestre 2013, proseguirà nel 2014,per una migliore comprensione delle esigenze all interno di questa parte della catena di fornitura e rispondere alle stesse in modo ottimale. Complessivamente, questa verifica sistematica tramite i questionari copre le attività dei fornitori sulla base di criteri ambientali e sociali, pratiche di lavoro, diritti umani. Nel 2013, il questionario di autovalutazione è stato completato da circa 1.200 fornitori, pari al 43% del fatturato di acquisto gestito nell anno. I fornitori che hanno risposto al questionario hanno conseguito un punteggio medio di 79/100. Qualora il risultato del questionario evidenzi la necessità di ulteriori indagini, procediamo con attività di verifica sul campo. Proseguendo l attività dell anno precedente, sono stati eseguiti 72 audit nelle regioni EMEA, NAFTA e APAC (di cui 38 effettuati da personale interno, Supplier Quality Engineer e 34 da ente terzo). Sulla base delle verifiche effettuate, non sono state rilevate situazioni di particolare criticità, non è stata necessaria l introduzione di uno stato di attenzione per alcun fornitore, né si sono verificate sospensioni o revoche di contratto. Tuttavia, in collaborazione con i fornitori coinvolti, per quelle aree ritenute suscettibili di miglioramento sono stati formulati piani di azione correttivi specifici. Più precisamente, nel 2013, in seguito agli audit effettuati, sono stati avviati circa 143 piani di azione congiunti, che hanno interessato 28 fornitori. Per 47 audit è stata effettuata un analisi dei piani di azione, mentre per i rimanenti 25 audit l analisi sarà conclusa nel corso del 2014. Durante gli audit non sono emerse problematiche significative. I piani di azione sono monitorati costantemente, al fine di verificarne l avanzamento. Tutti gli audit sono comunicati e definiti con i fornitori. Nella formulazione dei piani è coinvolto anche

114 Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Processo di valutazione dei fornitori il Comitato, costituito all interno di Group Purchasing. Il Comitato definisce le eventuali azioni correttive da intraprendere, tenendo conto dell impatto di tali azioni sui lavoratori, sulla comunità e, più in generale, sugli stakeholder dei fornitori. Qualora si riscontrassero inosservanze significative, nei casi limite, le relazioni commerciali con il fornitore potranno essere interrotte. Il livello di conformità dei fornitori e i piani d azione previsti sono riportati nel sistema Supply Quality Performance (SQP). Il sistema SQP registra i risultati dei questionari di autovalutazione e degli audit e suddivide i fornitori in tre gruppi: conformi (codice verde); conformi, ma con aree di miglioramento identificate (codice giallo); e non conformi (codice rosso). I risultati possono essere visionati da tutti i dipendenti incaricati della gestione dei fornitori; ogni mese l SQP elabora la Bid List, all interno della quale sono contenute informazioni di carattere qualitativo tra cui il punteggio relativo alla sostenibilità dei fornitori idonei a essere candidati per una gara. I dati contenuti nella Bid List concorrono per la compilazione del documento Summary By Plan, un documento che raccoglie informazioni dettagliate su qualità, rischio finanziario, sostenibilità, nonché l indice del livello di applicazione del Word Class Manufacturing. I punteggi finali costituiscono un fattore decisivo per l assegnazione della commessa e possono essere visionati da tutti i dipendenti del Gruppo incaricati della gestione dei fornitori. Questionari di autovalutazione Group Purchasing mondo 2013 2012 2011 (1) Fornitori e questionari di autovalutazione (n.) 2.051 1.522 1.924 Fornitori che hanno risposto al questionario (%) 59 71 64 Punteggio medio 79/100 85/100 87/100 Fatturato (2) di acquisto coperto dal questionario (%) 43 55 37 Audit Group Purchasing mondo 2013 2012 2011 (1) Audit di sostenibilità (n.) 72 89 51 realizzati da addetti del Gruppo (Supplier Quality Engineer) 38 42 37 realizzati da terzi 34 47 14 Fatturato (2) di acquisto coperto da audit (%) 5 7 1 (1) I dati includono Chrysler Group per l intero anno. (2) Fatturato d acquisto di materiali diretti gestito da Group Purchasing,

GRI-G4 DMA, EN32, EN33 Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Tematiche ambientali all interno della catena di fornitura Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014) 115 Tematiche ambientali all interno della catena di fornitura I fornitori sono valutati sulla base di un ampia gamma di fattori ambientali. Nel corso delle ispezioni, gli auditor verificano che sia effettivamente implementato un sistema di gestione ambientale certificato. Oltre a ciò, incoraggiamo i fornitori a sviluppare standard o linee guida aziendali che forniscano un orientamento sulle tematiche ambientali. In aggiunta agli aspetti ricordati, il nostro processo di verifica relativamente agli aspetti ambientali valuta se i fornitori gestiscano adeguatamente consumi e scarichi idrici, i rifiuti (riciclaggio e smaltimento) nonché l uso di materiali riciclati. Infine, ci informiamo dell impegno dei fornitori verso la tutela della biodiversità, poiché una delle missioni ambientali del Gruppo consiste nel preservare la varietà delle specie animali e vegetali in tutte le aree in cui opera. Relativamente al loro impegno in ambito di conformità al regolamento europeo REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals), i nostri fornitori diretti sono tenuti a utilizzare sostanze chimiche i cui contenuti aderiscano il più possibile ai nostri attuali standard per la gestione delle sostanze pericolose. Verifichiamo inoltre l applicazione della metodologia LCA (Life Cycle Assessment) da parte del fornitore. Qualora l autovalutazione evidenzi che la catena di fornitura ha o potrebbe avere un impatto negativo sull ambiente, il Gruppo conduce accurate verifiche in loco per analizzare i metodi di gestione ambientale applicati dal fornitore o l assenza degli stessi. Tali verifiche prevedono una rigorosa ispezione relativamente a: la corretta documentazione del sistema di gestione ambientale e le relative modalità di distribuzione nell ambiente di lavoro; le qualifiche della persona responsabile di garantire la conformità al sistema di gestione ambientale; le modalità usate per offrire informazioni o programmi di formazione ai dipendenti; la partecipazione a organizzazioni per la tutela dell ambiente; gli obiettivi stabiliti per migliorare le performance ambientali e eventuali certificazioni ambientali in possesso del fornitore. Al fine di prevenire, limitare o porre rimedio a impatti negativi emersi nel corso dell ispezione, d intesa con il fornitore viene definito un piano di azione congiunto. Nel 2013, i risultati dei questionari di autovalutazione ci hanno permesso di identificare 78 fornitori a rischio di determinare un impatto ambientale negativo in particolare nella gestione delle emissioni dei gas a effetto serra, nella formazione ambientale, nell uso di materiali riciclati e/o sostenibili, nella biodiversità e nelle misure volte a verificare le prassi ambientali dei propri fornitori. Inoltre, abbiamo implementato alcuni piani di azione per il 17% circa dei fornitori sottoposti a audit (1) (8 piani di azione per la definizione di un sistema di gestione ambientale formale, per 8 fornitori), a completamento del processo di autovalutazione del 2012. Nessun contratto è stato risolto. Riconosciamo l importanza di una collaborazione con i fornitori tesa a migliorare la sostenibilità ambientale dei prodotti e dei processi, in modo da fornire un sostegno completo tramite varie iniziative. Ad esempio, al fine di sensibilizzare i fornitori in merito al problema dei cambiamenti climatici e in particolare al contenimento delle emissioni dei gas a effetto serra, nel 2013, 68 fornitori sono stati invitati a partecipare al programma Carbon Disclosure Project (CDP) Supply Chain. Quarantacinque fornitori hanno aderito all iniziativa (tasso di risposta del 66%) comunicando i dati richiesti e conseguendo un punteggio medio di 68 per la trasparenza nella comunicazione e punteggio pari a C per l impegno dimostrato nell abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. A riprova dell impegno a ridurre le emissioni di anidride carbonica, i fornitori del Gruppo che hanno risposto al sondaggio CDP Supply Chain hanno eliminato circa 39 milioni di tonnellate equivalenti di CO 2. Il CDP Supply Chain è un iniziativa che su base annua raccoglie dai fornitori che vi partecipano i dati relativi alle iniziative e alle strategie implementate per la lotta al cambiamento climatico e la gestione delle risorse idriche. Dopo l iniziativa pilota con il CDP Supply Chain, ci proponiamo di intensificare la collaborazione con i fornitori per ridurre ulteriormente le emissioni e incrementare gli sforzi per mitigare i cambiamenti climatici. (1) La percentuale è calcolata su 47 fornitori sottoposti a audit. Per gli altri 25 fornitori, l analisi dei piani di azione verrà completata nel corso del 2014. Durante tali audit non sono emerse problematiche significative.

116 Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Tematiche ambientali all interno della catena di fornitura Il Gruppo ritiene che la scarsità delle risorse idriche potrebbe avere ripercussioni sulla continuità produttiva e che la loro relativa tutela stia divenendo sempre più importante tanto per i costruttori, quanto per i nostri partner commerciali. Pertanto, abbiamo avviato un attività di consultazione con alcuni fornitori selezionati di primo livello per sviluppare una strategia comune di gestione delle risorse idriche in aree dove la disponibilità di acqua è limitata. Inoltre, nel 2013 abbiamo introdotto nel questionario di autovalutazione dei fornitori alcune domande specifiche inerenti la prevenzione e il monitoraggio dei rischi relativi all uso dell acqua all interno della catena di fornitura. Il questionario raccoglie informazioni sui seguenti aspetti: n politiche, strategie e piani per la gestione delle risorse idriche n obiettivi specifici relativi all uso dell acqua n politiche, strategie e piani di gestione delle risorse idriche con particolare attenzione al miglioramento della qualità delle acque reflue n dati quantitativi inerenti prelievi, riciclaggio/riutilizzo e scarichi idrici n fonti idriche, zone paludose o habitat naturali interessati dalle attività produttive a causa di prelievi o scarichi idrici e n attività produttive ubicate in aree dove la disponibilità di acqua è limitata. Questo approccio collaborativo favorirà un modo di pensare innovativo e ci aiuterà a identificare specifici fattori di rischio, costituendo la base di una mappa del rischio di secondo livello che costituisce uno dei nostri obiettivi per il 2014. A supporto della gestione dei diversi aspetti ambientali relativi ai veicoli prodotti e alla componentistica, il Gruppo ha adottato l International Material Data System (IMDS). Ai fornitori è richiesto di inserire, all interno di questa specifica piattaforma online, informazioni dettagliate sui materiali e sulle sostanze presenti nei componenti per consentire di ricondurre eventuali sostanze pericolose allo specifico componente. Questo ci permette di impegnarci, insieme ai fornitori, a ridurre, controllare o eliminarne il rischio. Nel 2013, per i veicoli del Gruppo sono state compilate in totale 88.000 schede. Fornitori di Fiat e Chrysler - sintesi dei risultati del CDP Supply Chain Tasso medio di risposta dei fornitori: 66% ridotte 39 milioni t di emissioni di CO 2 equivalente risparmiati 325 milioni grazie a iniziative di riduzione delle emissioni il 91% dei fornitori che hanno risposto, integra i cambiamenti climatici nella propria strategia aziendale il 76% dei fornitori che hanno risposto, definisce degli obiettivi di riduzione delle emissioni l'87% dei fornitori che hanno risposto, dichiara iniziative di riduzione delle emissioni il 38% dei fornitori che hanno risposto, propone progetti di collaborazione Il sistema prevede anche l inserimento di informazioni sull uso di materiali riciclati. Ciò agevola l analisi dell andamento dei consumi di materie prime e materiali riciclati, nonché la valutazione degli aspetti tecnici e ambientali derivanti dall eventuale sostituzione di alcuni materiali e sostanze, consentendo perciò di calcolare le percentuali di riciclabilità e recuperabilità. I fornitori sono pertanto coinvolti già a partire dal processo di sviluppo prodotto. In tutti i contratti di fornitura, il Gruppo include specifiche di qualità generali, che richiedono che ogni materiale rispetti determinati criteri ambientali, di salute e sicurezza, in termini di composizione, formule della composizione e procedure di gestione se rilevanti.

GRI-G4 DMA, EC8, LA14, LA15, HR4, HR5, HR6, HR10, HR11 Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Diritti umani, politiche e condizioni di lavoro nella catena di fornitura Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014) 117 Diritti umani, politiche e condizioni di lavoro nella catena di fornitura Garantire che i propri partner commerciali rispettino le norme internazionali vigenti in materia di diritti umani e politiche di lavoro può rappresentare una sfida impegnativa all interno di una catena di fornitura complessa. A ogni livello della catena di fornitura, i fornitori si fanno carico di buona parte della gestione delle responsabilità, siamo però consapevoli del ruolo significativo che possiamo svolgere per prevenire violazioni dei diritti umani e promuovere condizioni di lavoro adeguate. Nel corso degli anni, il nostro approccio è stato definito attraverso valutazioni sistematiche e iniziative mirate allo sviluppo di competenze. I questionari di autovalutazione utilizzati per verificare il sistema di gestione dei fornitori, tengono conto anche dei risultati e dei progressi compiuti nel garantire i diritti umani fondamentali, la salute e la sicurezza nel luogo di lavoro e condizioni di lavoro adeguate. Non ci limitiamo a richiedere ai fornitori di adempiere a tutte le leggi localmente in vigore, ma verifichiamo anche se abbiano sottoscritto pubblicamente codici o linee guida internazionali (come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Dichiarazione Tripartita di Principi sulle Imprese Multinazionali e la Politica Sociale o le Linee Guida dell OCSE per le Imprese Multinazionali). Analogamente, tra gli altri aspetti analizzati dal nostro processo di valutazione, figurano anche l utilizzo di contratti di assunzione da parte del fornitore, l implementazione di un processo all interno dell organizzazione per il monitoraggio delle condizioni di lavoro e degli straordinari e l eventuale definizione di minimi salariali. Poiché il continuo sviluppo della forza lavoro costituisce uno degli impegni del Gruppo, chiediamo al fornitore anche un riscontro sulle attività di formazione e sviluppo, attuate all interno della sua organizzazione. In aggiunta a tutti gli aspetti già ricordati, il nostro strumento di autovalutazione verifica anche la presenza di procedure volte a garantire l assenza di discriminazioni nei confronti dei lavoratori e una totale intransigenza verso le molestie e le intimidazioni sul posto di lavoro. Ai fornitori viene inoltre chiesto di adottare un sistema di gestione di Salute e Sicurezza, di valutare in modo sistematico i rischi attinenti alla salute e alla sicurezza sul lavoro; di misurarne i risultati mediante indicatori chiave e di estendere ai relativi fornitori le proprie politiche in materia di salute e di sicurezza. Infine, è richiesta l implementazione di misure adeguate per prevenire il lavoro minorile e il lavoro forzato e garantire la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva. Nei casi in cui veniamo informati di rischi potenziali o emergenti, conduciamo verifiche in loco per approfondire qualsiasi criticità emersa. Nel 2013, il questionario di autovalutazione ci ha consentito di individuare 80 fornitori con attuali o potenziali criticità significative in ambito di diritti umani e politiche di lavoro, in particolare nelle aree seguenti: adozione di un codice di condotta per i fornitori in materia di diritti umani, politiche di lavoro e monitoraggio di condizioni di lavoro adeguate; estensione ai propri fornitori di requisiti contrattuali inerenti il rispetto delle leggi e delle normative sul lavoro e sui diritti umani e gestione della salute e della sicurezza. Tra i problemi rilevati grazie al questionario, va ricordato anche un caso di potenziale impatto negativo per lavoro minorile e forzato, dovuto alla mancanza di una procedura di gestione dedicata. Di conseguenza, il fornitore è stato sottoposto a verifica ed è stato attuato un piano di azione mirato. Nessun potenziale impatto negativo è stato rilevato relativamente al diritto di libertà di associazione o di contrattazione collettiva. Inoltre, in seguito agli audit svolti, relativi al processo di autovalutazione del 2012, sono stati attuati 58 piani di azione che hanno interessato 21 fornitori (il 45% circa di quelli sottoposti a verifica) per problemi inerenti politiche di lavoro (riguardanti la presenza di documentazione per la sicurezza sul luogo di lavoro, attività di formazione, l adozione di una procedura di gestione dedicata per la prevenzione delle molestie, performance nell area salute e sicurezza, monitoraggio del lavoro straordinario) e sono stati sviluppati 32 piani di azione per 18 fornitori (il 38% circa dei fornitori sottoposti a audit) per questioni relative al rispetto dei diritti umani (integrazioni del codice di condotta, garanzia della libertà di associazione, definizione di una procedura di gestione dedicata per il lavoro minorile). Nessun contratto è stato risolto (1). Garantire impegno e rispetto per diritti umani e condizioni di lavoro adeguate può essere particolarmente difficile, oltre il primo livello della catena fornitura a causa di una limitata trasparenza e della mancanza di rapporti contrattuali diretti. Nel 2013, pertanto, è stata esteso a circa 100 fornitori di secondo livello un corso di formazione sulle condizioni di lavoro, già offerto ai fornitori di primo livello. Prevediamo di ripetere l iniziativa per i nostri fornitori di Livello 1 nel corso del 2014. Queste azioni ci aiuteranno a sviluppare nuovi approcci e a intensificare il nostro impegno verso tutti i livelli della catena di fornitura. (1) La percentuale è calcolata sulla base su 47 fornitori sottoposti a audit. Per gli altri 25 fornitori, l analisi dei piani di azione si concluderà nel 2014. Durante tali audit non sono emerse problematiche significative.

118 Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Diritti umani, politiche e condizioni di lavoro nella catena di fornitura Minerali fonti di conflitto Le sfide globali all interno della catena di fornitura incoraggiano la collaborazione con i pari per affrontare i rischi di natura etica e sociale relativi all approvvigionamento da una catena di fornitura articolata su più livelli. In collaborazione con l Automotive Industry Action Group (AIAG), il Gruppo ha sviluppato alcune strategie per l implementazione della Sezione 1502 del Dodd-Frank Act e delle normative emanate successivamente dalla commissione di vigilanza statunitense, la Securities and Exchange Commission (SEC) in materia di minerali fonti di conflitto. La normativa impone alle aziende di stabilire se lo stagno, il tantalio, il tungsteno o l oro (3TG) nella loro catena di fornitura provengano dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC) o da paesi limitrofi e se la vendita di tali minerali abbia sostenuto il conflitto armato nella RDC. Il Gruppo ha adottato lo stesso modello di notifica in uso in tutto il settore automotive per condurre un sondaggio, nella base fornitori, circa l origine dei metalli 3TG utilizzati nei prodotti. Inoltre, il Gruppo ha contribuito alla creazione di un processo comune a tutto il settore automotive promosso dall AIAG per raccogliere informazioni sui minerali fonti di conflitto ai fini della notifica. Il nostro approccio ottimizzato prevede una notifica comune attraverso la piattaforma ipoint (ipcmp, ipoint Conflict Minerals Platform), uno strumento che permette di gestire le informazioni via web sulla base del Modello di notifica per i minerali fonti di conflitto. Chiediamo ai fornitori di fornirci le informazioni ricevute dalle fonderie per lo stagno, il tantalio, il tungsteno e l oro presenti nei rispettivi prodotti e di assicurarsi che tali minerali non finanzino il conflitto armato nella Repubblica Democratica del Congo. Il Gruppo collabora alla creazione di una politica unica e continuerà a impegnarsi in tale direzione, anche alla luce della normativa europea che, in materia, verrà probabilmente promulgata in futuro. Essendo soggetto alla normativa della SEC, Chrysler Group presenterà alla SEC la dichiarazione relativa ai minerali fonti di conflitto nel mese di maggio 2014. Fiat, tuttavia, non presenterà tale dichiarazione non essendo soggetta alla vigilanza della SEC. Il Gruppo ha adottato la piattaforma ipoint (ipcmp ipoint Conflict Minerals Platform), uno strumento basato sul modello di notifica EICC/GeSI che permette di gestire le informazioni via web. Grazie al lancio della piattaforma, è stato possibile ottimizzare la segnalazione ai clienti. Lo strumento chiede ai fornitori di presentare le informazioni ricevute dalle fonderie, relative ai metalli 3TG utilizzati nei rispettivi prodotti. Tali informazioni possono essere utilizzate per stabilire se i metalli 3TG provengono da un area non interessata da conflitti. Raccogliendo questi dati, il Gruppo adempie ai requisiti del processo investigativo previsti dalla normativa emanata dalla SEC in materia di minerali di conflitto. Queste azioni sono state intraprese grazie alla collaborazione con l AIAG e a un approccio da parte di Chrysler Group orientato all efficacia e all efficienza. Questi sforzi coordinati contribuiranno a promuovere pratiche responsabili in materia di approvvigionamento. Nell ambito di questo approccio mirato rientrano l orientamento e la formazione offerti durante la Supplier Training Week (più di 600 sono i fornitori formati negli Stati Uniti e in Messico). Fornitori appartenenti a gruppi di minoranze Nel 2013, Chrysler Group si è aggiudicato la prima edizione del Company of the Year Innovation Award organizzato dal National Minority Supplier Development Council (NMSDC). Il premio di recente creazione costituisce un riconoscimento per l adozione di una nuova metodologia, iniziativa o procedura aziendale volta ad accelerare e a incidere positivamente sullo sviluppo di fornitori appartenenti a minoranze in linea con la visione, la missione e le competenze chiave del NMSDC - certificare, sviluppare, connettere e sostenere - con particolare enfasi per i servizi professionali e per le categorie non tradizionali. La scelta di assegnare il riconoscimento a Chrysler Group è stata motivata dal successo del programma High Focus Supplier. A partire dal 1983, Chrysler Group ha acquistato prodotti per più di 38 miliardi da aziende fornitrici i cui proprietari appartengono a minoranze. Il programma High Focus Supplier è una best practice da cui traggono vantaggio sia Chrysler sia i nostri fornitori e costituisce un esempio di innovazione della catena di fornitura. Il programma High Focus, istituito nel 2011, si concentra sui fornitori che presentano maggiori potenzialità di investimento nella diversità, offrendo loro gli strumenti e il sostegno per conseguire gli obiettivi di promozione della diversità. Lo status di investitore nella diversità riconosciuto a ciascun fornitore viene monitorato mensilmente e riesaminato con cadenza trimestrale insieme al fornitore. Dall avvio del programma, 143 fornitori hanno aumentato più di sei volte (+ 644 milioni) gli acquisti da fornitori appartenenti a minoranze. Chrysler Group è considerata l unica casa automobilistica a includere nella scorecard del fornitore criteri di performance per l approvvigionamento da fornitori appartenenti a tali gruppi al Livello 2. Un altra misura innovativa studiata da Chrysler Group per espandere le opportunità a disposizione dei fornitori appartenenti a minoranze è costituita dal programma Matchmaker. Giunto al suo quattordicesimo appuntamento, Matchmaker è un evento con cadenza annuale che offre alle aziende gestite da minoranze, donne e veterani dell esercito degli Stati Uniti di accedere ai fornitori di Livello 1 di Chrysler Group e a coloro che hanno poteri decisori di approvvigionamento nell azienda e nelle consociate. Da quando è stato lanciato nel 2000, il programma ha generato nuove opportunità commerciali per gli

GRI-G4 DMA, SO9, SO10 Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014) Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Impatto sociale della catena di fornitura 119 espositori per un valore superiore a 1,5 miliardi. L edizione 2013 di Matchmaker, affermatosi come principale evento commerciale di networking nella comunità di fornitori del settore automobilistico, ha attratto oltre 3.000 partecipanti. Più di 270 fornitori di Chrysler Group controllati da minoranze, donne e veterani dell esercito hanno partecipato all evento di una giornata. Nel corso del 2013 Chrysler Group ha investito in fornitori appartenenti a minoranze 3,9 miliardi, pari al 16,8% del valore di acquisto annuo. In aziende gestite da donne, che sono trattate separatamente, sono stati investiti complessivamente 358 milioni. Chrysler Group assicura un sostegno continuo a numerose organizzazioni che aiutano i fornitori di Livello 1 a conseguire gli obiettivi di approvvigionamento presso aziende di proprietà di minoranze e donne. Tra queste organizzazioni figurano il National Minority Supplier Development Council, il Canadian Aboriginal and Minority Supplier Council e il Women s Business Enterprise National Council. Inoltre, Chrysler Group sostiene le aziende di proprietà dei veterani dell esercito statunitense attraverso l adesione al National Veteran-Owned Business Association. Nel 2013, il Chief Procurement Officer di Chrysler Group è stato presidente del consiglio di amministrazione del Michigan Minority Supplier Development Council. Impatto sociale della catena di fornitura Il Gruppo non ammette da parte dei propri partner commerciali comportamenti inappropriati o pratiche corrotte. La corruzione pregiudica infatti gli investimenti e distorce i meccanismi di competizione internazionale, determinando un impatto diretto e rilevante sulle nostre attività aziendali e sulle istituzioni democratiche della società. Pertanto, tutte le attività aziendali devono aderire ai criteri più elevati di integrità, onesta ed equità e qualsiasi forma di corruzione o di riciclaggio è rigorosamente vietata. Al fine di impedire, limitare oppure ovviare a qualsiasi impatto negativo sulla società attraverso misure precauzionali, il Gruppo esegue un analisi finanziaria dettagliata. Il monitoraggio dei cambiamenti, eventualmente intervenuti nella situazione finanziaria dei fornitori è un aspetto fondamentale della gestione della catena di fornitura. Uno strumento di analisi sviluppato per diverse categorie di spesa offre un quadro chiaro dei dati relativi alle forniture, suddivisi per prodotto e per fornitore. Di conseguenza, una valutazione del rischio economico viene eseguita regolarmente attraverso un processo di analisi di spesa, che permette di coprire quasi il 100% del fatturato di acquisto annuo dei fornitori di materiali diretti. A seconda del ruolo strategico del fornitore, l analisi del rischio economico può essere eseguita annualmente o più frequentemente, se la situazione lo richiede. L analisi è effettuata sulla base delle relazioni finanziarie pubbliche dei fornitori, quando disponibili, e/o attraverso la gestione di informazioni confidenziali per diverse aree chiave. Nei sistemi del Gruppo, le informazioni finanziarie relative a ciascun fornitore sono registrate e il sistema calcola automaticamente un punteggio. Se non viene raggiunta la soglia minima, il fornitore viene inserito in una lista di attenzione e contestualmente non viene accettato per nuove attività. Inoltre può essere prevista l implementazione di un piano di azione finalizzato all identificazione delle misure più appropriate. I fornitori in difficoltà vengono gestiti attraverso un processo specifico, settimanalmente vengono organizzati incontri con i dipartimenti interessati di tutti i segmenti operativi del Gruppo. Inoltre, consapevoli dell azione deleteria che la corruzione esercita sulla società, verifichiamo costantemente l adesione da parte dei nostri fornitori a standard riconosciuti di etica nel business, attraverso questionari di autovalutazione a cui fanno seguito audit in loco, se necessari. Ai fornitori viene chiesto di osservare tutte le leggi vigenti in materia di corruzione, riciclaggio, violazione della privacy, insider trading, conflitto di interessi, concorrenza sleale e aggiudicazione di contratto in modo scorretto. Il loro approccio di gestione deve includere politiche, obiettivi e procedure, nonché analisi e valutazione dei rischi di processo, al fine di garantire la rispondenza di tutte le loro attività a criteri etici. Analogamente, non vi devono essere cause pendenti, né sentenze pronunciate nei loro confronti che abbiano ad oggetto queste problematiche. Poiché pratiche commerciali etiche assumono più che mai particolare importanza, i nostri fornitori sono tenuti ad analizzare costantemente valori e politiche etiche e a monitorare attentamente le proprie attività al fine di rilevare potenziali criticità; il loro ruolo nell etica della filiera è pertanto essenziale. Per questo motivo, sono stati ideati programmi di formazione e sensibilizzazione, in alcuni casi in collaborazione con altre case automobilistiche, che hanno interessato numerosi aspetti come le condizioni di lavoro, l etica e l impatto ambientale. L inclusione di domande specifiche sulle attività di sviluppo a favore delle comunità, ci permette poi non solo di seguire sistematicamente l impegno dei fornitori e i progressi registrati in questo ambito durante le nostre valutazioni, ma anche di verificare che abbiano adottato standard di responsabilità sociale d impresa o abbiano messo in atto processi volti a misurare e controllare i risultati di sostenibilità dei rispettivi fornitori e sub-fornitori. In questo modo ci auguriamo di promuovere cambiamenti positivi e di contribuire al rafforzamento delle comunità e dei mercati. Nel 2013, i questionari di autovalutazione ci hanno consentito di identificare quattro fornitori che avevano - o rischiavano di avere - un impatto fortemente negativo verso la società, in particolare nell area della gestione della filiera. Inoltre, sulla base degli audit condotti dopo il processo di autovalutazione del 2012, abbiamo implementato 45 piani di azione relativi all inserimento di attività di monitoraggio e coinvolgimento della catena di fornitura per 18 fornitori (il 38% dei fornitori sottoposti ad audit (1) ); nessun contratto è stato risolto. (1) La percentuale è stata calcolata su 47 fornitori sottoposti ad audit. Per gli altri 25 fornitori, l analisi dei piani di azione verrà completata nel corso del 2014. Durante tali audit non sono emerse problematiche significative.

120 Partner aziendali / Profilo dei fornitori / Dialogo costante con i fornitori GRI-G4 DMA, EC8, EN34, LA16, HR12, SO11 Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014) Dialogo costante con i fornitori La focalizzazione del Gruppo sul rapporto con i fornitori è in continua evoluzione. Pertanto un impegno e una comunicazione costanti sono essenziali per aiutare la società a promuovere rapporti più positivi e reciprocamente proficui. La qualità del rapporto con i fornitori è migliorata ed è stata rafforzata, come dimostrano le numerose relazioni di lunga durata e come conferma l esiguo numero di contenziosi nel 2013. Molti sono i sistemi e i processi oggetto di numerosi interventi di ottimizzazione con lo scopo di rendere più efficiente la collaborazione tra i fornitori e l azienda. Il dialogo costante con i fornitori a tutti i livelli della scala gerarchica viene incoraggiato anche attraverso forum come i Supplier Advisory Council (SAC) regionali. Questo confronto promuove la collaborazione tra la società e la base dei fornitori e pertanto migliora la collaborazione e le modalità di comunicazione con riferimento a iniziative, opportunità e problematiche. Il SAC si riunisce con cadenza trimestrale, e agli incontri partecipano 15-20 fornitori che rendono più facile il riscontro su argomenti specifici. In aggiunta, il Gruppo usa anche un portale internet dedicato tramite il quale sono condivise informazioni relative a normative tecniche, programmazione dell approvvigionamento, qualità delle forniture e risultati dei test di conformità eseguiti sui nuovi componenti. Da parte loro, i fornitori possono usare il portale per comunicare con l azienda, inserire le specifiche per la partecipazione a gare di fornitura, indicare la provenienza dei componenti, aggiornare i propri contatti, ecc. Il Portale Fornitori dell area geografica operativa NAFTA ha anche una sezione dedicata alla sostenibilità, con articoli sulle migliori pratiche che evidenziano le iniziative dei fornitori che possono essere di stimolo per quelle imprese che stanno avviando i loro programmi in materia di sostenibilità. Questa sezione incoraggia anche il riconoscimento dei fornitori desiderosi di condividere i propri successi. Come negli anni passati, sono proseguite le iniziative volte a favorire lo scambio di idee e informazioni, incluse manifestazioni locali e i Technology Days (23 incontri nel 2013) che hanno attirato una media di 1200 partecipanti. Duranti questi incontri, i fornitori all avanguardia in fatto di innovazione, tecnologia e qualità hanno discusso di argomenti specifici e condiviso informazioni sui loro recenti sviluppi tecnologici. In Chrysler Group, gli incontri organizzati su base mensile nell ambito del Supplier Town Hall e che vedono la partecipazione in media di 500 fornitori, continuano a rappresentare uno dei principali canali di comunicazione bidirezionale. Sempre all insegna del miglioramento continuo è proseguita l attività del World Class Manufacturing Purchasing, che in collaborazione con il team di World Class Manufacturing (WCM), fornisce consulenza ai fornitori interessati ad applicare tale sistema. Nel corso dell anno, il WCM è stato implementato in altri stabilimenti, portando a 300 il numero di fornitori coinvolti (di cui 218 nella regione EMEA, 70 nella regione LATAM, 12 nella regione NAFTA). Questi stabilimenti applicano quello che è attualmente considerato uno dei migliori standard di produzione a livello mondiale. Inoltre, sono state organizzate cinque Executive Convention al fine di esaminare lo stato di avanzamento del programma e incentivare il coinvolgimento dei dirigenti. Questa condivisione di competenze si traduce nell offerta di sessioni formative erogate presso gli stabilimenti dei fornitori coinvolti, con il sostegno degli specialisti di Fiat WCM, e in un attività di confronto e analisi mediante visite alle strutture del Gruppo, organizzate per condividere le migliori pratiche. Nella regione EMEA, negli stabilimenti dei fornitori in cui l attuazione del WCM è a uno stadio più avanzato sono stati conseguiti risultati significativi soprattutto nella model area (primo settore dello stabilimento in cui vengono applicate le metodologie). Nell ambito della sicurezza sul lavoro, si segnalano una riduzione del 100% degli infortuni e una riduzione del 78% dell indice di frequenza totale (risultato proveniente dal miglior stabilimento del settore chimico). Inoltre, in tema di incremento di efficienza, è stata registrata una riduzione del 16% dell HPV (Hour Per kit component of Vehicle) dal miglior stabilimento del settore chimico e un miglioramento del 18% dell efficienza globale delle attrezzature - Overall Equipment Effectiveness - OEE - della macchina bottleneck da parte del migliore stabilimento del settore meccanico. Questi risultati presuppongono un uso migliore delle risorse e, nel lungo periodo, favoriscono una migliore competitività commerciale. Inoltre, a fine dicembre 2013, nell regione EMEA sono stati condotti 88 audit WCM in 59 stabilimenti di fornitori; di questi 59 fornitori, 15 sono ubicati in Polonia. L audit consente di applicare dei criteri coerenti al fine di valutare i sistemi di produzione sia nei nostri impianti sia nella base fornitori. Nella regione LATAM, sono stati sottoposti a verifica 70 fornitori, al fine di stabilirne il livello di implementazione e l impegno. Alla fine del 2013 l attività integrata tra gli specialisti WCM in Purchasing e Manufacturing si è espansa e le attività dei fornitori denotano un evidente miglioramento. Inoltre, sono stati avviati circa 2000 progetti di ottimizzazione kaizen che hanno coinvolto il 44% dei dipendenti dei fornitori. I risultati indicano che quattro stabilimenti di fornitori hanno raggiunto lo stato Verde e sono pronti per essere sottoposti al primo audit WCM. Nella regione NAFTA, nel corso del 2013, hanno partecipato al programma WCM 12 fornitori. Complessivamente, questi fornitori sono impegnati e motivati, e stanno avviando numerosi progetti WCM con reciproci vantaggi. Per il 2014, il Gruppo si è dato l ambizioso obiettivo di siglare altri 22 contratti nella regione NAFTA. Insieme, stabilimento di produzione, team centrale WCM e Supplier Quality si adoperano per favorire la comunicazione e aiutare la base fornitori a capire il sistema WCM e sostenerne l implementazione anche nei nostri stabilimenti. Inoltre, circa 500 fabbriche di fornitori hanno partecipato a specifici programmi di formazione, che hanno l obiettivo di estendere i principi base del sistema WCM all intera catena di fornitura. Il Gruppo lavora a stretto contatto con diverse organizzazioni di settore e di fornitori, allo scopo di incoraggiare il dialogo. Uno di questi gruppi è l Automotive Industry Action Group (AIAG), di cui