ASL ROMA 2 Corso di Laurea A in Tecniche della Prevenzione nell Ambiente e nei luoghi di Lavoro (Presidente: Prof.ssa Maria De Giusti) 22 novembre 2017 Le Acque potabili Dei Pozzi e delle piscine Dott.ssa Lucia Grassano Dipartimento di Prevenzione U.O.C. Servizio Interzonale Progetti, Abitabilità Acque potabili
Riferimenti normativi Regolamento di Igiene del Comune di Roma Titolo II Decreto M. S. 26/3/1991 Direttiva 98/83/CE del Consiglio del 30/11/1998 D.Lgs. 02/02/2001 n. 31 D.Lgs. 02/02/2002 n. 27
D. Lgs. 31/2001 ha trasformato profondamente il ruolo dell Azienda Sanitaria
Obiettivo (art. 1 D. Lgs. 31/01) proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque
Compiti della Asl Effettua i controlli esterni Esprime il giudizio di idoneità sull acqua destinata al consumo umano Indica al gestore i correttivi necessari in caso di superamento dei parametri Propone provvedimenti cautelativi a tutela della salute Informa i consumatori Applica il regime sanzionatorio
Definizione delle competenze Gestore dell acquedotto Gestore della struttura alimentata Contatore
Compiti della ASL Il GIUDIZIO DI IDONEITÀ dell acqua destinata al consumo umano spetta all Azienda sanitaria territorialmente competente non è più il risultato della semplice lettura del valore numerico del parametro, ma di una attenta analisi di ciò che tale valore significa dal punto di vista sanitario
Individuazione del rischio Valutazione e gestione del rischio: i controlli Comunicazione del rischio
Gestione del Rischio L ASL dispone, qualora sussista il rischio che le acque fornite attraverso rete di distribuzione, pur essendo conformi ai valori fissati dall All. I al punto di consegna non lo siano al rubinetto, che il Gestore della struttura adotti misure appropriate per eliminare il rischio effettua politiche di informazione e consigli ai consumatori in ordine ai provvedimenti emanati e al comportamento da adottare. ( D.Lgs. 31/01 art. 5 comma 2,3)
Gestione del rischio Nel caso di non corrispondenza ai valori di parametro dell All. I, l ASL ne da comunicazione al Gestore e, effettuate le valutazioni del caso, propone al Sindaco l adozione di eventuali provvedimenti cautelativi tenuto conto dell entità del superamento del valore, dei potenziali rischi in relazione all interruzione o alla limitazione d uso. (D.Lgs. 31/01 art. 8)
Gestione del rischio Esprime parere in merito al possibile rischio in caso di non conformità dei parametri indicatori Applica eventualmente il regime sanzionatorio Le acque non devono contenere sostanze tali da rappresentare un potenziale pericolo ( Art. 4 obblighi generali)
I controlli: dove? 1.ai punti di prelievo delle acque superficiali e sotterranee da destinare al consumo umano; 2.agli impianti di adduzione, accumulo e di potabilizzazione; 3. alle reti di distribuzione; 4.agli impianti di confezionamento di acqua in bottiglia o in contenitore; 5. sulle acque confezionate; 6. sulle acque utilizzate nelle imprese alimentari; 7. sulle acque fornite mediante cisterna, fissa e mobile
Controlli del Gestore del Servizio Idrico Controlli Interni Laboratori Propri Garanzia di qualità al punto di consegna (contatore)
Sanzioni da 10.329,00 a 61.970,00 a chiunque fornisca acqua che: contenga microrganismi e parassiti in concentrazione tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute; non soddisfi i requisiti previsti dall allegato I del D. Lgs. 31/01 e il gestore dell acquedotto non metta in atto i necessari adempimenti e provvedimenti per il ripristino dei valori; per i nuovi impianti o per l adeguamento di quelli esistenti, sono utilizzati sostanze o materiali che rilascino impurezze in concentrazioni superiori a quelle consentite per il fine per cui sono impiegati.
Sanzioni da 5.165,00 a 30.987,00 quando i valori di parametro, rispettati al punto di consegna, non siano mantenuti tali al rubinetto, per gli edifici e le strutture in cui l acqua è fornita al pubblico a chiunque utilizza in imprese alimentari, mediante incorporazione o contatto, per la fabbricazione, trattamento di prodotti, acqua che, pur conforme al punto di consegna, non lo sia al rubinetto, se l acqua utilizzata ha conseguenze per la salubrità del prodotto alimentare finale. Quando il gestore dell acquedotto non abbia ottemperato all obbligo di conservare per almeno cinque anni i risultati dei controlli interni per la consultazione da parte dell ASL
confronto fra i parametri del dpr 236/1988 e Decreto legislativo 31/2001
Direttiva Comunitaria 98/83/CE I valori limite sono fondati sugli orientamenti stabiliti dalla Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) Le linee Guida per la qualità delle acque potabili (OMS/2011) chiariscono che il superamento dei valori guida nel breve o lungo termine non significano necessariamente un rischio per la salute del consumatore L entità e il periodo dipende dalle caratteristiche della sostanza in questione, dai margini di sicurezza adottati per la definizione del limite, dal contesto complessivo dell esposizione e infine anche dallo stato nutrizionale della popolazione esposta
Aggiornamento dei parametri analitici ALL. I - parte A parametri microbiologici - parte B parametri chimici - parte C parametri indicatori radioattività parametri accessori
Aggiornamento dei parametri qualitativi antimonio da 10 a 5 µg/l arsenico da 50 a 10 µg/l nichel da 50 a 20 µg/l piombo da 50, a 25, a 10 µg/l bromato parametro aggiunto cloriti parametro aggiunto
Parametri microbiologici (D.Lgs. 31/01 All. I Parte A) Effetti sulla vita quotidiana e sulla salute Escherichia coli Enterococchi Pseudomonas Aeruginosa Micobatteri ambientali Aeromonas Diarrea Gastroenteriti Infezioni polmonari ulcera
Parametri indicatori (D.Lgs. 31/01 All. I Parte C) Effetti sulla vita quotidiana e sulla salute Cloruri durezza sapore sgradevole Solfati Ferro Manganese effetti lassativi disturbi gastrointestinali
Parametri chimici (D.Lgs. 31/01 All. I Parte B) Effetti sulla vita quotidiana e sulla salute Fluoruri > 1,5mg/l fluorosi dentale Nitrati > 50mg/l disturbi nel trasporto di ossigeno nel sangue Antimonio > 5,0mg/l ipercolesterolemia, ipoglicemia e alterazioni cardiache Piombo > 10mg/l effetti negativi sul sistema nervoso centrale e periferico, anemie e disturbi gastrointestinali
APPROVIGIONAMENTI IDRICI PRIVATI
Fonti di acqua utilizzate
Acque di falda: sono acque sotterranee o telluriche Le falde si differenziano in: Superficiali freatiche (sovrastate da terreno permeabile) Profonde (compresa fra due strati impermeabili) l acqua contenuta in pressione talvolta risale spontaneamente costituendo falde artesiane
Pozzo Artesiano
Le falde possono essere: Dinamiche falde discendenti per pendenza danno luogo a sorgenti all aperto del terreno, Statiche falde immobili, si captano con pozzi
Regolamento d Igiene del Comune di Roma Tutela e uso delle acque (art.112,137,138,139) Nelle zone servite da acquedotto pubblico è proibito l uso di pozzi a scopo potabile Per l utilizzo di pozzi ad uso potabile è necessario il parere favorevole dell Ufficio d Igiene e Sanità ora Giudizio d idoneità
Decreto Legislativo 18 agosto 2000 N.258 (art.5) Per gli approvvigionamenti diversi da quelli di cui al comma 1 (acque erogate a terzi mediante impianto di acquedotto che riveste carattere di pubblico interesse), le autorità competenti impartiscono caso per caso le prescrizioni necessarie per la conservazione, la tutela della risorsa ed il controllo delle caratteristiche qualitative delle acque destinate al consumo umano
ARSENICO
Arsenico: l'elemento chimico in natura L'arsenico è un elemento piuttosto diffuso nella crosta terreste, rinvenibile anche in forma nativa elementare Appartenendo al gruppo dei calcogeni è particolarmente affine a zolfo e ossigeno. I suoi minerali sono pertanto principalmente solfuri a valenza variabile e legati anche ad altri metalli quali il ferro (arsenopirite, FeAsS il minerale più diffuso, assieme alle piriti arsenicali).
Fonti di esposizione ad Arsenico
AS-inorganico sintomi da intossicazione cronica Epatossicità, neurotossicità, debolezza muscolare Irritazione cutanea (segni di vasodilatazione e pallore latte e rose della pelle ) Strie biancastre alle unghie e ipercheratosi L intossicazione con l acqua può causare iperpigmentazione cutanea e vasculopatia agli arti inferiori con casi di gangrena
AS-inorganico sintomi da intossicazione acuta Nausea, vomito, dolori addominali Laringite Problemi all apparato circolatorio, aumento della permeabilità capillare, edema generalizzato Disidratazione e shock mortale
Arsenico: effetti sulla salute L Arsenico è una delle poche sostanze classificate dallo IARC nel gruppo 1 (cancerogeni per l uomo). L OMS ha fissato dei limiti per la sicurezza delle acque potabili in apposite linee guida fissando TDI (tolerable daily intake =10 µg/l) tenendo conto un consumo giornaliero per 70 anni pro capite di 2 litri per un adulto di 60Kg e 1 litro/die per un neonato di 5 kg
Arsenico: Patologie correlate I maggiori effetti tossicologici sono determinati dall arsenico inorganico Tumore della pelle, della vescica, del rene, polmone Alterazioni a carico dell apparato circolatorio e del sistema nervoso Anomalie specifiche alla nascita (difetti del tubo neurale)
L Arsenico nell acqua Uno studio italiano del 2009 ha riportato la situazione mondiale segnalando alcune zone fortemente critiche: Francia livelli di As fino a 190 µg/l Svizzera livelli di As fino a 170 µg/l Germania livelli di As fino a 150 µg/l Bangladesh livelli di As fino a 2500 µg/l Argentina livelli di As fino a 5300 µg/l USA livelli di As fino a 2600 µg/l
L Arsenico negli alimenti e bevande Il livello di arsenico negli alimenti può essere incrementato o accidentalmente o per impiego nell industria e nell agricoltura L impiego di arsenicali come pesticidi nei vigneti ha portato a casi di avvelenamento nei bevitori di vino e di birra (Gran Bretagna) In Giappone nel 1955 rimasero avvelenati 12000 bambini, di cui 120 in modo fatale, a causa di alimenti per l infanzia contaminati da arsenico ritrovato nel sodio fosfato utilizzato per stabilizzare l alimento In uno studio italiano del 2004 è stata valutata la presenza di As e di altri metalli tossici in campione di latte proveniente dalla Calabria
Inquinamento dell acqua di origine microbiologica e chimica Sistemi di trattamento e disinfezione
Impianti di Potabilizzazione Impianti di disinfezione: clorazione raggi ultravioletti (devono essere sempre associati alla clorazione)
Filtri meccanici diadomee sabbia quarzifera Mezzi attivi resine a scambio ionico addolcitore sostituzione calcio/magnesio con sodio materiali adsorbenti osmosi inversa carboni attivi - idrossido di ferro granulato(elimina arsenico e fosfati) - allumina attivata (rimuove ioni inorganici quali fluoruri, arsenico, cromo, selenio rimozione simultanea di differenti specie chimiche e microrganismi rischio di eccessiva demineralizzazione
L importanza del parametro ph Con ph costante tra 6,5 7,5 il cloro libero disponibile è costituito soprattutto da acido ipocloroso (HOCL) che ha una notevole efficacia disinfettante con una elevata velocità di eliminazione degli agenti patogeni
Trattamenti per la rimozione dell arsenico Il metodo più largamente studiato ed applicato è il trattamento con cloruro ferrico. Esso è basato sulla coprecitazione ed adsorbimento dello ione arseniato sugli idrossidi di ferro Adsorbimento a letto fisso su riempimenti specifici quali: riempimenti a base di ferro - ossidi di ferro (GFH) Allumina pirolusite (con catalisi di ossidazione) resine a scambio ionico membrane selettive
Impianti a coprecipitazione/adsorbimento Gli impianti più diffusi sono tutti sostanzialmente basati sul trattamento con cloruro ferrico. Tale trattamento è sempre preceduto da un ossidazione, solitamente chimica, dell arsenico trivalente a pentavalente. In modo che l efficienza di rimozione di As V è molto maggiore
IL CAMPIONAMENTO
MODALITA DI CAMPIONAMENTO Il momento del prelievo del campione è una delle fasi più delicate dell intero procedimento analitico La fase pre-analitica, raccolta del campione, trasporto e sua conservazione, rappresenta uno strumento fondamentale per un risultato analitico attendibile e affidabile
Prelievo dei campioni campionamento istantaneo raccolta di un unico campione in un unica soluzione (aliquota), in punti rappresentativi e in un tempo breve I volumi d acqua vanno definiti in funzione dei parametri da determinare (da 500ml a 2L)
Prelievo dei campioni Il prelievo dei campioni mocrobiologici deve essere effettuato con recipienti sterili, a perfetta tenuta, di materiale idoneo e utilizzati solo a questo scopo bottiglie di vetro borosilicato, di materiale plastico monouso NO contenitori metallici Sterilizzate in laboratorio a calore secco (circa180 C x 60 min.) o a calore umido (circa 121 C x 20 m.) rispettare sempre la data di scadenza
Prelievo dei campioni Le acque destinate al consumo umano sono spesso disinfettate contengono quindi tracce di cloro Per inibire l azione disinfettante i contenitori/bottiglie devono contenere sodio tiosolfato in concentrazione idonea (0,1x 100ml) I tappi delle bottiglie devono essere ricoperti da fogli protettivi (alluminio) prima della sterilizzazione
Prelievo dei campioni Le bottiglie utilizzate per analisi microbiologiche non devono essere mai sciacquate all atto del prelievo I rubinetti devono essere detersi e disinfettati prima del campionamento, rimuovere tubi di plastica o gomma flambaggio del rubinetto solo su rubinetti metallici Eseguire il prelievo dopo aver fatto scorrere l acqua per 1-3 minuti
Prelievo dei campioni All atto del prelievo, aprire la bottiglia sterile avendo cura di non toccare la parte interna del tappo che andrà a contatto con il campione prelevato, né l interno del collo della bottiglia e provvedere all immediata chiusura della stessa. Non riempirla completamente in modo da consentire una efficace omogeneizzazione Usare naturalmente dispositivi di protezione
Prelievo per immersione (piscine) La bottiglia o il contenitore devono essere sterilizzati avvolti in fogli protettivi All atto del prelievo, liberare dall involucro la bottiglia facendo attenzione a non toccare con le mani la superficie esterna che entrerà in contatto con il campione La bottiglia deve essere afferrata con una pinza sterile e immersa nell acqua
Identificazione del campione Il campione chiuso e sigillato Contrassegno (cartellino) recante intestazione dell ufficio che ha disposto il prelievo, la data, la natura della merce prelevata, il numero del verbale di prelevamento, nonché la firma di chi ha eseguito il prelievo
Trasporto e conservazione dei campioni Il campione deve essere protetto sia dalla luce sia dalle alte temperature, durante il trasporto le bottiglie devono essere collocate in modo da impedire il loro rovesciamento frigoriferi portatili ghiaccio secco Tutti i campioni, dall atto del prelievo sino all arrivo in laboratorio, vanno conservati ad una temperatura inferiore a 10 C Il tempo che intercorre tra prelievo e consegna in laboratorio deve essere il più breve possibile e comunque entro le 24 h
ACQUE DI PISCINE
Normative Attuali Accordo Stato Regioni 16/01/2003 Ministero della salute, Regioni e Province autonome TN e BZ sugli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine Accordo Interregionale 16/12/2004 Tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano Disciplina Interregionale delle piscine Approvato dagli Assessori e Presidenti delle Regioni 56
Accordo Stato Regioni 16/01/2003 approfondisce in modo organico e definitivo la materia igiene delle piscine stabilisce i principi fondamentali utili alle regioni per stilare ciascuna le proprie norme introduce i criteri oggettivi (parametri igienicoambientali) di cui tener conto per garantire la sicurezza ed il benessere di tutti gli utenti 57
Accordo Interregionale 16/12/04 Elaborato dal Coordinamento Interregionale Prevenzione disciplina in modo più dettagliato e tecnico gli aspetti sanitari dell Accordo del 16/01/2003 applica le norme in modo omogeneo sul territorio nazionale è utilizzabile come riferimento di norma regionale 58
Accordo Stato Regioni 16/01/2003 Accordo Interregionale 16/12/2004 Anche se privi di forza di legge, rappresentano un preciso impegno politico Contengono elementi condivisi tra le Regioni Indicano un percorso rivolto alla maggiore tutela sanitaria Coinvolgono tutti i professionisti del settore 59
Accordo 16/01/2003 Deve essere recepito da ciascuna regione solo la tabella A sulla qualità delle acque è in vigore dal 2003 in quanto i parametri rientrano nell ambito della competenza legislativa esclusiva statale (art. 117 della Costituzione) 60
DELIBERA GIUNTA REGIONALE DEL 11 LUGLIO 2006 N. 407
L acqua in piscina Classificazione e requisiti delle acque utilizzate Acqua di approvvigionamento: quella utilizzata per l alimentazione delle vasche e per gli usi igienico-sanitari Acqua di immissione in vasca: quella costituita sia dall acqua di ricircolo che da quella di reintegro opportunamente trattate Acqua contenuta in vasca: quella presente nel bacino natatorio e quindi a diretto contatto con i bagnanti 62
Acqua di approvvigionamento Idonea al consumo umano requisiti di potabilità previsti dalle vigenti normative eccetto la T Acquedotto pubblico Acqua di pozzo Giudizio di idoneità dell ASL 63
Inserimento di altri disinfettanti Ipoclorito di sodio prodotto mediante tecnica dell elettrolisi della salamoia, ma solo per le vasche con volume < 150 m³, massimo 10 bagnanti/ora e non appartenenti alle piscine di categoria A1 e C Prodotti a base di bromo nelle forme correnti e bromuro di sodio associato a clorazione
MODALITA DI PRELIEVI Acqua di approvvigionamento Prelievo da rubinetto posto su apposito tubo di adduzione Acqua di immissione Acqua vasca Prelievo da rubinetto posto sui tubi di mandata alle singole vasche a valle degli impianti di trattamento Prelievo ad una profondità di circa 30 cm e ad una distanza di almeno 30/50 cm dal bordo vasca e nei controlli di routine nella zona dove il disinfettante residuo è a livello più basso, lontano dalle bocchette di immissione
Modalità di prelievo per analisi microbiologica: recipienti sterili, contenente sodio tiosolfato a perfetta tenuta; Modalità di prelievo per analisi chimica: contenitori di materiale adeguato sottoposti precedentemente a pulizia ordinaria; Determinazioni chimico-fisiche effettuate in loco Cloro libero, cloro combinato, ozono, torbidità, ph e temperatura; Modalità di trasporto e conservazione dei campioni Protetti dalla luce e dalle alte T e conservati a T < 10 C
. Requisiti termoigrometrici e di ventilazione Temperatura dell aria: nella zona natatoria non inferiore a 26 C, nelle altre zone (spogliatoi, servizi igienici etc) non inferiore a 24 C Umidità relativa: non dovrà superare il valore limite del 70% Velocità dell aria: non superiore a 0,20m/s da valutarsi in condizioni di sola ventilazione forzata e con un impianto di termoventilazione funzionante a regime
Parametri dell acqua in vasca (Tabella A) fisici Temperatura Ph Torbidità Solidi Colore chimici Cloro libero Cl. combinato A. isocianurico S. organiche Nitrati Flocculanti microbiologici Escherichia coli Enterococchi Staphy. Aureus Pseudomonas C. Batterica 22 C. Batterica 36 68
Misure analitiche su campo Cloro residuo Ph Temperatura 69
Tutela della salute in piscina Corretta gestione degli impianti Qualità dell aria, delle superfici Microclima Verifica del buon funzionamento e della corretta manutenzione degli impianti tecnologici Comportamento dei frequentatori 70
Riduzione del rischio infettivo Divulgazione di regole comportamentali e principi educativi uso delle docce prima e dopo l attività in vasca passaggio nella vaschetta disinfettante netta piedi impiego della cuffia e di scarpe idonee accurata detersione del corpo con disinfettanti per uso topico accurato tamponamento di ogni parte del corpo con asciugamano per eliminare l umidità 71
Lucia.grassano@aslroma2.it