POS_RC 02 PROCEDURA PER L IGIENE E LA PULIZIA DEL PAZIENTE CON MANOPOLE MONOUSO ANATOMICHE

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Pag.: 1 di 10 Redatta da: Dr. Salvatore Moretta Verificata da: C.I.O. (Comitato Tecnico Aziendale per il Controllo e la Sorveglianza delle Infezioni Ospedaliere) Approvato da: Direttore Sanitario Aziendale POS_RC 02 PROCEDURA PER L IGIENE E LA PULIZIA DEL PAZIENTE CON MANOPOLE MONOUSO ANATOMICHE DOCUMENTO FIRMATO ANCHE ELETTRONICAMENTE LA COPIA ORIGINALE DEL DOCUMENTO IN STATO DI VALIDITA E PUBBLICATA SUL SISTEMA INFORMATICO TALETEWEB E CONSULTABILE ELETTRONICAMENTE DA TUTTO IL PERSONALE AUTORIZZATO. ATTENZIONE: COPIE CARTACEE O CONSERVATE DIGITALMETE SU COMPUTER CLIENT POTREBBERO ESSERE SUPERATE; PRIMA DEL LORO EVENTUALE UTILIZZO, ACCERTARSI DELLO STATO DI VALIDITA CONSULTANDO IL DOCUMENTO ORIGINALE ON LINE. LA DISTRIBUZIONE IN FORMA CONTROLLATA DEL DOCUMENTO AVVIENE ELETTRONICAMENTE. I RESPONSABILI DELLA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO MONITORANO L EVIDENZA DELL AVVENUTA LETTURA UTILIZZANDO L APPOSITA FUNZIONALITA DEL SISTEMA INFORMATICO TALETEWEB LO STORICO E CONSERVATO ESCLUSIVAMENTE IN FORMATO DIGITALE DAI RESPONSABILI DELLA REDAZIONE DEL DOCUMENTO UTILIZZANDO LA FUNZIONALITA DI ARCHIVIAZIONE DEI DOCUMENTI SUPERATI DEL SISTEMA INFORMATICO TALETEWEB

Pag.: 2 di 10 Sommario 1. Premessa... 3 1.1 Contesto organizzativo e rischi / opportunità... 3 1.2 Bibliografia... 4 2. Scopo e campo di applicazione... 4 3. Definizioni, abbreviazioni, acronimi... 5 4. Descrizione delle attività /modalità operative... 5 4.1 Caratteristiche tecniche delle manopole monouso... 5 4.2 Risorse materiali... 6 4.3 Modalità di utilizzo... 6 4.4 Istruzione operativa... 8 5. Monitoraggio dell applicazione della procedura... 9 6. Diffusione e Archiviazione... 9 7. Matrice delle responsabilità... 9

Pag.: 3 di 10 1. Premessa Numerosi studi dimostrano che gli interventi di prevenzione e controllo dei fattori di rischio riducono il tasso degli eventi infettivi contratti in ambito ospedaliero. I comportamenti dei professionisti, come l igiene delle mani, l uso corretto dei guanti, le buone procedure di pulizia, la disinfezione e la sterilizzazione dei presidi medici, la pulizia e disinfezione dei piani di lavoro, l igiene del paziente e degli operatori, l adesione alle precauzioni standard e specifiche, rappresentano un aspetto molto rilevante nel controllo delle Infezioni Correlate alle Pratiche Assistenziali (ICPA). La cute di una persona è normalmente colonizzata da una flora batterica permanente e transitoria. Alla prima appartengono per lo più cocchi e bacilli gram-positivi e lieviti liofili; la seconda comprende germi giunti solo accidentalmente sulla cute o per contiguità (zone periorifiziali). La flora cutanea si modifica in base al livello di igiene personale, all attività della persona, allo stato di salute/malattia ed all ambiente frequentato. Un paziente ricoverato in ambito ospedaliero acquisisce nell arco di poche ore i microrganismi presenti in quell ambiente e alcuni di questi rappresentano un rischio di infezione. Se non vengono rispettate le buone pratiche di assistenza, gli operatori sanitari possono contribuire sensibilmente a diffondere tali microrganismi. Inoltre, nonostante la cute possieda diversi meccanismi di difesa contro la moltiplicazione dei microrganismi che la abitano (integrità dello strato corneo, film idrolipidico fisiologico, sistemi di difesa immunologia), occorre ricordare che questi meccanismi possono essere alterati e quindi la persona può risultare maggiormente esposta all aggressione di microrganismi saprofiti/patogeni. La persona allettata e immobile, indipendentemente dalla tipologia del reparto in cui è ricoverato, può andare incontro inevitabilmente a complicanze a livello del sistema muscolo-scheletrico, cardiovascolare, respiratorio, urinario, gastrointestinale, metabolico, psichico e del sistema cutaneo. A carico di quest ultimo si può avere, oltre alla complicanza della lesione da pressione, anche la comparsa di infezioni cutanee (es. micosi). Le cure igieniche di base sono parte integrante del piano di assistenza e tra l altro rappresentano una preziosa occasione per una valutazione globale del paziente. 1.1 Contesto organizzativo e rischi / opportunità Nei PP.OO. capita sovente che un paziente si trovi in una condizione di ridotta capacità di poter adempiere alle sue quotidiane funzioni igieniche, sia per patologie pre-esistenti al ricovero sia per interventi chirurgici. Si rende necessario, quindi, prevedere per costoro un percorso assistenziale che sia in grado di assicurare l igienicità e la pulizia personale.

Pag.: 4 di 10 D altra parte, una costante ed efficace igienicità rappresenta anche un indispensabile misura di prevenzione delle infezioni correlate all assistenza, con risvolti positivi in termini di cura e di soddisfacimento del paziente. 1.2 Bibliografia - Regione Emilia Romagna: Buone pratiche infermieristiche per il controllo delle infezioni nelle Unità di terapia intensiva. Dossier 203-2011; - http://www.horizonscanning.it/wp/wp-content/uploads/2011/10/hs-manisan-24032011.pdf; - http://asr.regione.emiliaromagna.it/wcm/asr/aree_di_programma/rischioinfettivo/gr_ist/pr_inf_ccm/7- notizie_reg/progetti/manuali_prot/infez_ao/prevenzione_uti_ao.pdf. 2. Scopo e campo di applicazione La presente procedura si applica in tutte le situazioni in cui è richiesta l igiene del paziente non autosufficiente, ricoverato in una U.O. di degenza dell A.S.L. Caserta. Qualora si rendesse necessario, tale procedura può essere utilizzata anche per i pazienti che si trovano momentaneamente nelle S.O. e nei P.S. aziendali. Gli scopi della presente procedura sono essenzialmente i seguenti: Assicurare un adeguata igiene del paziente; Evitare l insorgenza dei cattivi odori; Favorire la sensazione di benessere da parte del paziente; Impedire l insorgenza di danni all integrità cutanea e conseguente rischio di lesioni e infezioni; Migliorare l aspetto del malato e mantenere la stima di sé; Favorire l acquisizione di sicurezza nei rapporti sociali; Favorire il ruolo terapeutico del rilassamento e della circolazione sanguigna attraverso il massaggio; Valutare le condizioni della pelle, del grado di mobilità e di autosufficienza del malato; L uso di manopole monouso per la pulizia di aree diverse riduce il rischio di trasferire microrganismi da un area contaminata a una non contaminata.

Pag.: 5 di 10 3. Definizioni, abbreviazioni, acronimi P.O.: U.O.: S.O.: P.S.: DSPO: QRM: C.I.: Inf.U.O.: O.S.S.: Detersione: Idratazione: Presidio Ospedaliero Unità Operativa Sala Operatoria Pronto Soccorso Direttore Sanitario del P.O. U.O.C. Qualità e Risk Management Coordinatore Infermieristico Infermiere della U.O. Operatore Socio-Sanitario (e figure assimilabili) Allontanamento meccanico di microrganismi e di materiale organico ed inorganico Applicazione di emollienti e/o idratanti al fine di sostituire i lipidi cutanei persi con la detersione e mantenere le funzioni di barriera idro-lipidiche. 4. Descrizione delle attività /modalità operative La cute è la prima barriera difensiva contro i microrganismi, per cui la sua integrità e la sua salute sono fondamentali per prevenire le infezioni. Al fine di garantire tale integrità, l utilizzo delle manopole per l igiene del viso, delle mani, dei genitali e della zona perineale deve essere garantito almeno una volta al giorno, e comunque ogni volta che se ne ravveda la necessità; è preferibile eseguire il bagno a letto ogni giorno, previa valutazione delle condizioni cliniche del paziente. 4.1 Caratteristiche tecniche delle manopole monouso anatomiche Le manopole anatomiche monouso, fornite in dotazione a tutti i PP.OO. dell A.S.L. Caserta, rappresentano un dispositivo medico per l esecuzione delle operazioni di cura igienica quotidiana dei pazienti allettati, nonché per la prevenzione delle infezioni in pazienti con deficienze immunitarie. Tale dispositivo è composto da una coppia di manopole con pollice estruso e separato dalla restante parte di essa, in modo da garantire massima manovrabilità e presa sui pazienti non autosufficienti, lunghe circa cm 40, con la sua particolare chiusura a strappo con due alette laterali ed un asola centrale permette di regolarne la chiusura al gomito e garantisce massima protezione all operatore e al paziente. Le funzioni delle due manopole sono complementari e separate: una, provvista di spugna già imbevuta di detergente a ph neutro, serve per il lavaggio, mentre l'altra, priva di spugna, è utilizzabile per l'asciugatura.

Pag.: 6 di 10 Dalla scheda tecnica del dispositivo si evince che la carta di cui sono composte è certificata anallergica, per cui non determina nessun fastidio o irritazione al paziente e all operatore, nella parte interna di esse è presente uno strato di polietilene tale da garantire l operatore da qualsiasi rischio di trasudazione nella fase del lavaggio del paziente. Il detergente presente sulla spugna è a ph neutro ed iso-cutaneo ed ha inoltre una componente igienizzante di chlorhexidine dicuglonate al 0,3%, oltre a sostanze emollienti come l estratto di aloe ed avena per una efficace idratazione della cute e che dai test effettuati il prodotto è considerato non irritante e non sensibilizzante come previsto dalla normativa vigente ISO 10993-10. E certificato come dispositivo medico di I classe non invasivo con codice CND V90/99. Dalle notevoli evidenze cliniche riscontrate finora, si è potuto osservare un notevole abbattimento dei tempi dedicati all igiene del paziente, nonché un considerevole risparmio dei materiali di consumo, quali ovatta, detergente, garze, traverse e guanti. 4.2 Risorse materiali Se il paziente ha evacuato, occorre: bricco con acqua tiepida cotone idrofilo padella Per assicurare una corretta igiene del paziente vengono forniti: 1. coppie di manopole anatomiche monouso necessarie per le tipologie di igiene, in numero adeguato alle esigenze del paziente: una coppia dovrà essere utilizzata per la testa, il torace e arti superiori; un altra coppia per gli arti inferiori; un ultima coppia dovrà essere utilizzata per le zone perineali. 2. guanti monouso 4.3 Modalità di utilizzo La detersione del paziente può essere effettuata da un solo operatore, oppure, per ridurre i tempi di azione, da due operatori. In quest ultimo caso, il primo indossa le due manopole che compongono il dispositivo, mentre il secondo operatore ha solo una funzione di supporto e comunque deve indossare guanti monouso. Allo scopo di ottenere il massimo vantaggio dall utilizzo delle manopole monouso anatomiche, è necessario che gli operatori si attengano alle seguenti modalità operative: 1) Effettuare la corretta igiene delle mani; 2) Indossare sulla mano dominante la manopola provvista di spugna; 3) Inumidire tale manopola con acqua o soluzione fisiologica in quantità dell ordine di 10-15 cc; 4) Frizionare leggermente la manopola, in modo da produrre la formazione di abbondante schiuma;

Pag.: 7 di 10 5) Detergere il paziente secondo la modalità descritta nel paragrafo Istruzione operativa e tenendo presente l ordine indicato nella Figura 1. 6) Al termine della detersione, indossare l altra manopola; 7) Asciugare il paziente nelle parti deterse Durante le suddette operazioni, occorre attenersi alle seguenti raccomandazioni: a) Lavare sempre procedendo dalla zona corporea più pulita a quella più sporca; l area genitale e perineale va detersa per ultima; b) Eseguire la corretta asportazione del detergente e un adeguata asciugatura; la rimozione dell umidità previene la crescita batterica; c) Cambiare al bisogno la biancheria del letto con quella pulita; d) Non applicare sulla cute soluzioni a base di alcool (effetto disidratante); e) Se possibile, mantenere ben idratata la cute con crema o olio idratante per il corpo; f) Registrare la pratica eseguita sulla Cartella Infermieristica. Figura 1: Ordine da seguire nella detersione

Pag.: 8 di 10 4.4 Istruzione operativa Descrizione della microazione Assicurarsi che non ci siano finestre e porte aperte, in un ambiente caldo e privo di correnti Con il paziente in posizione supina, scoprire la parte superiore del corpo, procedere alla pulizia in senso cranio caudale. Cambiare la manopola per ogni parte del corpo (vedasi par. 4.2) Far ruotare il paziente di fianco per la pulizia dorsale e lombo-sacrale. Riportare il paziente in posizione supina, coprire il tronco e procedere alla pulizia di addome; successivamente detergere gli arti inferiori; infine, detergere le zone perineali. Informare il paziente in riferimento alla procedura Indossare i guanti Proteggere il letto con la traversa Igiene perineale con utilizzo di manopole Aiutare il paziente a svestire la parte inferiore del corpo. Posizionare la padella Note / Motivazione Ridurre al minimo le correnti d aria. Garantire la privacy per la tranquillità del paziente Procedere sempre dalla zona pulita verso la più sporca: viso, tronco, braccia e mani, arti inferiori, inguine Raggiungere tutti i punti e ispezionare la cute Aiutare la persona a mantenere la posizione ginecologica. Lavare i genitali procedendo sempre con movimenti dal pube verso l'ano Smaltire il materiale monouso Effettuare un solo passaggio Disinfettare il materiale pluriuso Igiene perineale in pazienti portatori di catetere vescicale Fare riferimento ai diversi punti dell istruzione operativa sopra descritta; effettuare delicatamente e frequentemente una pulizia accurata del primo tratto del catetere che fuoriesce all esterno. Tenere fermo il catetere con una mano, con l altra procedere alla pulizia I microrganismi presenti a livello del meato uretrale, dell uretra distale o che contaminano il catetere possono risalire, attraverso la superficie del catetere stesso e trasportati in vescica. Evitare lo sposizionamento del catetere o la disconnessione accidentale dello stesso

Pag.: 9 di 10 5. Monitoraggio dell applicazione della procedura Con una periodicità semestrale, la presente procedura verrà sottoposta a monitoraggio da parte del Direttore Sanitario del P.O. di appartenenza, inviando il relativo report alla U.O.C. Qualità e Risk Management Indicatore di esito Numero di pazienti non autosufficienti che sono stati assistiti con le manopole monouso anatomiche, con trascrizione nella Cartella Infermieristica, in ogni U.O. di degenza / Numero di pazienti non autosufficienti ricoverati nella medesima U.O. in un trimestre Standard 75 % 6. Diffusione e Archiviazione La presente procedura sarà consultabile da tutto il personale dipendente e archiviata sul sistema informatico Taleteweb. Laddove si ritenesse opportuno verrà pubblicata sul sito internet aziendale, sezione Risk Management. 7. Matrice delle responsabilità Descrizione dell attività O.S.S. Inf.U.O. C.I. DSPO QRM Informazione all'utente (se cosciente) E R Preparazione del materiale E R Esecuzione della procedura E R Smaltimento del materiale E R Approvvigionamento E R V Verifica e controllo dell aderenza alla procedura E R Monitoraggio della procedura P R V Tipologie delle attività: E = Esegue l attività R = E responsabile dell attività V = Verifica l attività P = Partecipa all attività C = E coinvolto nell attività I = E informato dell attività

Pag.: 10 di 10 In tutte le fasi assistenziali è importante rispettare la privacy del paziente e valutare, inoltre, l opportunità di scoprire parzialmente il paziente durante la pratica di igiene, per evitare un alterazione della temperatura corporea.