DOCUMENTO PRELIMINARE



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DOCUMENTO PRELIMINARE STRATEGIE E OBBIETTIVI PER S. GIOVANNI LUPATOTO PREMESSA La riforma urbanistica nel Veneto (L.r.11/2004) ha introdotto nuovi contenuti, diverse impostazioni metodologiche e nuovi livelli e strumenti di pianificazione che hanno modificato il processo di formazione dello strumento urbanistico generale contribuendo nello stesso tempo a superare la tradizionale rigidità e i limiti del sistema attuale di pianificazione urbanistica. In particolare la pianificazione generale è divisa in due momenti: uno definito dal Piano di assetto del Territorio, che affronta le tematiche infrastrutturali, ambientali ed insediative di lungo periodo individuando gli obbiettivi e le condizioni per la sostenibilità degli interventi; l altro, Piano degli Interventi, che riguarda aspetti più gestionali del Piano ed ha il compito di definire gli interventi nel breve periodo sulla base degli indirizzi dati dal P.A.T.e degli eventuali accordi di pianificazione in esso contenuti. Prima ancora di procedere all adozione del P.A.T. e del P.I. che costituiscono il Piano regolatore Comunale, è necessario da parte dell Amministrazione elaborare un documento preliminare che contenga in particolare gli obbiettivi, le scelte strategiche del territorio e le indicazioni per lo sviluppo sostenibile e durevole dello stesso che sarà approvato dalla Giunta Comunale. L Amministrazione Comunale di S. Giovanni Lupatoto consapevole di affrontare un diverso processo di pianificazione nel periodo transitorio intercorrente tra la vigenza della legge regionale urbanistica,l.r.61/85 e la nuova L.R.11/2004, al tempo ancora disegno di legge, in più sedute di Consiglio Comunale ha discusso sia i contenuti che le strategie della nuova pianificazione e successivamente, con un ulteriore atto di indirizzo, ha delineato l iter per il procedimento amministrativo da seguire per l applicazione delle linee guida in precedenza deliberate. Tali contenuti pertanto diventano fondamentali sia per elaborare il documento preliminare di piano ma soprattutto per attivare la procedura di concertazione tra Comune e Regione prevista all art.15 della L.R. 11/2004. L accordo di pianificazione con la Regione Veneto, ente preposto all approvazione del PAT, si basa quindi sull approvazione da parte della Giunta Comunale del documento preliminare che tra origine da quelle linee programmatiche e di indirizzo date dai due provvedimenti deliberativi del Consiglio Comunale per redigere il nuovo strumento urbanistico generale. 1

In particolare ci si riferisce ai seguenti provvedimenti: 1. Delibera di Consiglio Comunale n.88 del 30.09.2003 ad oggetto Idee guida- Linee programmatiche per l adozione di un nuovo strumento urbanistico generale del comune di San Giovanni Lupatoto (P.R.G.) 2. Delibera di Consiglio Comunale n.12 del 27.01.2004 ad oggetto Atto di Indirizzo. Iter del Procedimento Amministrativo per l adozione ed approvazione di un nuovo strumento di programmazione urbanistica generale del territorio del comune in attuazione di quanto stabilito nelle linee guida (D.C.C. n.88/2003). La D.C.C. n.80/2003 si apre con una prima riflessione sul metodo che il Consiglio Comunale intenderà adottare per l elaborazione di un nuovo P.R.G.. In particolare viene sottolineato la funzione d indirizzo politico che la legge ha voluto riservare tra le competenze di questo organismo nella sua totalità, rappresentata da consiglieri di maggioranza e minoranza proponendo di raggiungere l obbiettivo di un nuovo P.R.G. utilizzando il contributo di ogni singolo consigliere senza pregiudiziali distinzioni tra maggioranza e minoranza. E evidente che tale percorso dovrà integrarsi con i contenuti della L.r.11/2004 (concertazioni, accordi di pianificazione ecc..) e con gli indirizzi successivamente dati dalla Giunta Regionale per l applicazione della nuova legge urbanistica in sintonia con l operato degli estensori del piano. Una seconda riflessione riguarda i contenuti. Attraverso un analisi sul processo di crescita di S. Giovanni Lupatoto negli ultimi trent anni vengono messi in evidenza due momenti importanti: il passaggio di un sistema di produzione basato sull agricoltura ad un sistema industriale che ha portato ricchezza e benessere diffuso per tanti cittadini e famiglie ma come conseguenza ha avuto il risvolto negativo di consumare il territorio comunale e di comprimere S. Giovanni Lupatoto, dato la sua posizione e vicinanza con Verona, sulla periferia della città stessa rischiando di diventare un paese senza volto e senza identità le scelta di programmazione urbanistica fatta negli anni 70-80 che ha permesso di salvare i tratti fondamentali della comunità di S. Giovanni Lupatoto.Tra queste una delle più importanti è stata quella di prevedere una vera o propria barriera tra la zona industriale tra il ponte dell autostrada a nord del paese, quello di Palazzina e quello sulla Via Legnaghese impedendo così eventuali interferenze tra le funzioni produttive e le funzioni prevalentemente residenziali o del terziario. Le valutazioni sul processo di crescita economica e territoriale, la limitata dimensione del territorio comunale (19 kmq.), l importante densità demografica e la posizione geografica strategica hanno portano quindi a consolidare un importante principio che da tempo è oggetto di dibattito nella comunità lupatotina : riaffermare la relazione con le altre comunità limitrofe per non pensarsi in solitudine definire la propria identità ed il proprio futuro nel rapporto con le specificità delle altre comunità 2

Questo si traduce in termini di programmazione non solo urbanistica per il futuro di S. Giovanni Lupatoto nel cercare imput, relazioni scambi informativi con le realtà contermini al fine di poter operare significativi ampliamenti delle diverse funzioni che necessitano alla comunità (verde, residenza, servizi ambiti produttivi ecc ) precluse fin da ora dalle dimensioni e dall uso attuale del territorio comunale. Il documento preliminare di piano quindi, facendo propri gli indirizzi formulati nei provvedimenti consiliari, esplica le politiche urbanistiche dell Amministrazione Comunale e diventa lo strumento di riferimento per la formazione del Piano di Assetto del territorio e per la formulazione dei suoi contenuti. La delibera n.12/2004 riguarda invece un atto di indirizzo relativo ai procedimenti amministrativi da adottare in coerenza con le linee date dalla delibera n.80 /2003. Viene ribadito l impegno dell Amministrazione Comunale di procedere all adozione di un nuovo strumento urbanistico generale attuando il protocollo d intesa fatto con la Regione Veneto. Il protocollo d intesa al quale si fa riferimento dall entrata in vigore della L.R. 11/2004 dovrà essere trasformato in accordo di pianificazione sempre sulla base del documento preliminare di piano. La modifica introdotta dalla nuova normativa rispetta comunque il procedimento così definito dalla delibera 12/2004. 3

1. LE FUNZIONI DA PRIVILEGIARE Il tema dominante della Delibera n.80/2003, alla luce delle considerazioni sopra esposte riguarda la necessità di operare nella logica della riqualificazione del tessuto urbano esistente intesa come grande ed impegnativa opera di ciò che esiste, che deve interessare tutte le funzioni (primarie, secondarie, di servizio ), che si propone di ordinare la confusa espansione edilizia esistente senza escludere limitati ampliamenti. Si vuole inoltre prestare particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale attraverso delle modalità di azione ben riconoscibili nella progettazione del nuovo piano affiancando alla progettazione urbanistica due strumenti specificatamente volti a favorire il carattere ambientale e strategico-partecipativo delle scelte: La Valutazione Ambientale Strategica (art. 4 L.r.11/2004) e Agenda 21 locale. 1.1 SISTEMA INSEDIATIVO Il processo di riqualificazione, sia urbanistica che ambientale, deve interessare in primo luogo il sistema insediativo nella sua duplice struttura: produttiva e residenziale. Ad oggi ci troviamo di fronte al completo esaurimento delle previsioni del P.R.G. vigente la cui ultima variante generale risale al lontano 1992.; il nuovo piano quindi dovrà intervenire in un contesto edilizio ormai consolidato sia per forma che per funzione molto spesso carente di infrastrutture e servizi. Di seguito vengono sintetizzate le linee e gli indirizzi ai quali il Piano di Assetto del Territorio e il Piano degli Interventi si dovranno attenere: Produttivo Dovrà essere mantenuta la barriera del Canale Milani limite oltre il quale non espandere la funzione produttiva. Icontenitori delle preesistenti, ora dimesse attività industriali, dovranno essere riconvertiti per finalità collegabili alle funzioni più propriamente residenziali o dei servizi già parzialmente in atto con l adozione del PIRUEA. Il mantenimento delle diverse aree produttive presenti nel territorio comunale dovrà interessare anche la possibilità di ampliamenti funzionali ad adeguamenti delle attività già in essere, nell ottica di un riordino degli insediamenti esistenti, in funzione di un ripristino della qualità ambientale, dell ammodernamento delle urbanizzazioni, dell arredo urbano e di una rivisitazione degli standards. Tale esigenza nasce dalla veloce riconversione in questi ultimi anni delle funzioni industriali in funzioni di tipo direzionale/commerciale che ha interessato in particolare la zona industriale di S. Giovanni Lupatoto. Le nuove aree di espansione dovranno collocarsi prevalentemente in una dimensione sovracomunale. Le scelte saranno da valutare in funzione della riconversione che il Comune di Verona sta valutando per la ZAI storica, le aree dimesse di Borgo Roma, Fiera, Magazzini Generali, ecc almeno per quanto riguarda la funzione direzionale mentre l attività industriale vera e propria troverà spazi più consoni a sud del 4

comune nei territorio dei comuni confinanti quali Zevio, Oppeano, sull asse costituito dalla Transpolesana (Verona-Rovigo) Lo sviluppo del settore agricolo, avendo un ruolo residuale rispetto alla funzionalità primaria avuta negli anni precedenti, dovrà essere inquadrato in una dimensione sovracomunale in quanto pur avendo ancora un importante valore nell economia regionale sarebbe poco opportuno e realistico pensarlo nel Comune di S. Giovanni Lupatoto. Le attività agricole infatti sono svolte in paesi lontani dalla cintura di Verona e non sono interessati da un intensa urbanizzazione. Dovrà essere valutata e perseguita la possibilità di spostare in altre aree del territorio comunale attività che per la loro attuale collocazione creano forti impatti al fine di consentire sia eventuali ampliamenti e miglioramenti delle stesse sia reperire adeguati standards a servizi della zona in cui si insediano. Residenziale La riqualificazione del tessuto urbanistico esistente dovrà prevedere anche uno sviluppo controllato della funzione residenziale. Si pensa infatti ad un limitato intervento sulle aree inedificate contenendo l espansione edilizia in favore di una riconversione dei contenitori e delle aree che derivano da attività industriali dismesse all interno di ambiti in cui è sviluppata maggiormente la funzione residenziale. Le aree dismesse dovranno prevedere nella loro futura destinazione pluralità di funzioni e l integrazione con le attrezzature della pubblica amministrazione ed i servizi alla popolazione al fine di evitare uno scadimento della qualità urbana che attualmente le zone a unica funzione comportano. Necessità di confronto con le previsioni dei comuni contermini al fine di integrare i servizi alla residenza. Recupero del centro storico anche attraverso la riconversione e valorizzazione delle attività commerciali esistenti e future anche con l ausilio di strumenti attuattivi utili allo scopo. Salvaguardia delle lottizzazioni in atto ma le nuove aree di espansione dovranno essere inserite nel disegno generale di Piano e non fine se stesse. La programmazione di aree per l edilizia economica popolare dovrà attuarsi anche attraverso la concertazione tra Amministrazione Comunale e proprietari delle aree sulla base di accordi di pianificazione attraverso i quali verranno definiti i rapporti economici, giuridici e le modalità di intervento. Revisione del Regolamento Edilizio e delle Norme di attuazione al fine di ottimizzare le procedure amministrative e integrarli di quei contenuti che rivestono un interesse ambientale quali ad esempio regolamentazione dell utilizzo di fonti energetiche alternative, incentivazione all impiego di materiali ecocompatibili, regolamentazione antenne per la telefonia mobile. 5

1.2 SISTEMA AMBIENTALE Il sistema ambientale è di grande interesse per la crescita e lo sviluppo qualitativo di S. Giovanni Lupatoto. Le scelte pianificatorie importanti, non solo relative al sistema ambientale, dovranno essere precedute da un analisi del paesaggio fortemente legata alle ipotesi di trasformazione del territorio ed a un indagine sull interpretazione che i cittadini danno al paesaggio e alle sue componenti. E un processo complesso nel quale dovranno integrarsi e comporsi le istanze di trasformazione,conservazione e riqualificazione dell ambiente anche attraverso la mediazione di interessi individuali, interessi collettivi e diversi interessi pubblici rappresentati dall Amministrazione. Di seguito vengono sintetizzate le linee e gli indirizzi ai quali il Piano di Assetto del Territorio e il Piano degli Interventi si dovranno attenere: Le aree agricole, considerato il ruolo residuale del settore stesso, dovranno assumere nel territorio comunale una funzione non impropria di polmone verde finalizzato a limitare nel tempo l espansione dello sviluppo urbano. Dovranno quindi essere salvaguardate, tutelate nella loro integrità e recuperate qualora, per situazioni intervenute legate ad un diverso utilizzo, ne sia stata modificata la funzione primaria Alcune specificità ambientali particolarmente significative dovranno essere attentamente riconsiderate e tutelate al fine di non alterare lo stato fisico del territorio agricolo. Dovrà essere regolamentata l eventuale dismissione di capannoni agricoli utilizzando la possibilità del riconoscimento di un credito volumetrico. Il patrimonio storico e ambientale di S. Giovanni Lupatoto dovrà essere oggetto di tutela e proposte di recupero interessando in particolare l Ambito del fiume Adige, la zona delle risorgive, percorsi e siti di interesse paesaggistico legati alla attività agricola svolta nel passato (es. corti rurali) promuovendo anche utilizzi culturali, didattici ricreativi degli stessi. Con il Comune di Zevio ed il Comune di Verona si potrà di concerto attivare accordi per la realizzazione di una pista ciclabile lungo l Adige mentre potra essere valutato, per alcune aree poste in vicinanza dell abitato, un uso non strettamente agricolo ma finalizzato a verde attrezzato e per attività per il tempo libero. 1.2.1 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA E AGENDA 21 LOCALE L applicazione della Direttiva 42/2001/CE, che introduce lo strumento della valutazione ambientale strategica (V.A.S.), è stata recepita dalla L.r 11/2004 con l intenzione di rilevare la strategia e l importanza delle scelte territoriali quali scelte complessive che influenzano in maniera determinante l assetto ambientale. Si tratta sostanzialmente di elaborare un Rapporto Ambientale che va coordinato con il procedimento di formazione del PAT. Il presente documento preliminare delinea una serie di considerazioni a carattere generale sullo stato dell ambiente e sul sistema di programmazione col preciso intento di coordinare le strategie di piano con il grado di sostenibilità delle proposte. L obbiettivo della pianificazione sarà quello di puntare ad una convergenza tra i procedimenti per la formazione del Rapporto Ambientale e per la formazione del PAT ottimizzando i tempi per 6

l elaborazione di entrambi i documenti. Questo al fine di collocare la V.A.S. all interno dell iter decisionale. Nel particolare il Comune di San Giovanni Lupatoto è stato oggetto negli ultimi anni di uno sviluppo intenso che ha avuto come conseguenza una serie di problematiche per la mancata armonizzazione tra lo sviluppo economico e produttivo e le strategie rivolte a garantire scelte di qualità di vita in un contesto ambientale in rapida trasformazione.la pianificazione territoriale deve quindi garantire la vivibilità delle scelte urbanistiche in atto anche nelle situazioni mancanti ereditate e consolidate esistenti, attraverso la razionalizzazione, accessibilità dei servizi e delle infrastrutture e la riconversione e reintegro di ambiti dimessi, degradati o inutilizzati. La V.A.S. dovrà quindi porsi come obbiettivi di carattere generale la valutazione della sostenibilità delle scelte pianificatorie e la misura in cui gli scenari evolutivi definiti possono rientrare in questo concetto, inoltre, dovrà inoltre valutare l effettivo conseguimento degli obbiettivi stessi. Gli obbiettivi puntuali dovranno invece riguardare due ambiti di indagine specifici che discendono direttamente dalle linee programmatiche date dal Consiglio Comunale : 1. ambiente urbano, paesaggio, patrimonio culturale.. 2. problematiche ambientali. L analisi relativa al punto 1) dovrà operare attraverso un confronto con gli atti forniti dagli organi di controllo e governo dell ambiente, con le norme di riferimento ed anche e attraverso indagini puntuali sul territorio relativamente alle seguenti problematiche che influenzano la qualità di vita : Intensità di traffico, Infrastrutture stradali -piste ciclabili, Rapporto tra sviluppo urbanistico esistente/futuro e le dotazioni /carenze di servizi per la comunità, Aree da utilizzare a scopo ricreativo nella zona golenale dell Adige e in altre zone del territorio di particolare valenza ambientale. L analisi relativa al punto 2) dovrà interessare invece situazioni ambientali complesse e indotte quali: Cà del Bue, aree interessate da impianti di acquicoltura al fine di una eventuale ricomposizione ambientale, aree interessate da attività produttive dimesse e non al fine di una eventuale riqualificazione dei siti potenzialmente contaminanti e contaminati. Sarà inoltre necessario completare le valutazioni attraverso l indagine sulle componenti ambientali quali aria-microclima, rumore, suolo e sottosuolo, Acque, Flora fauna e biodiversità, patrimonio cultural, Paesaggio, Popolazione e salute umana. La sintesi e l elaborazione dei dati derivanti dalle analisi a confronto con le scelte pianificatorie saranno i contenuti del Rapporto Ambientale inteso soprattutto come documento aperto ai contributi dei cittadini utile ed indispensabile nella fase di concertazione con i diversi soggetti per affrontare le tematiche ambientali indirizzate a migliorare la qualità dell ambiente. In relazione quindi ai due ambiti di indagine il Rapporto Ambientale dovrà interessare i seguenti passaggi: 7

Rapporto degli obbiettivi di pianificazione espresse nel Documento preliminare con altri piani o programmi a livello locale, provinciale, regionale. (Piano Urbano del Traffico, Piano di Zonizzazione acustica, Piani d area ecc..) Valutazione dello stato attuale dell ambiente Caratteristiche delle aree interessate dalle trasformazioni Problematiche ambientali che nascono dalle previsioni di Piano comprese quelle di aree con particolare rilevanza ambientale. Descrizione di come vengono effettuate le valutazioni e le eventuali difficoltà nella costruzione dei dati. Eventuali effetti significativi sulle componenti ambientali quali aria, acqua, suolo sottosuolo, biodiversità ecc.. Misure per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi a seguito dell attuazione del programma. Sintesi della ragione di scelte pianificatorie confermate o individuate in alternativa Agenda 21 Il percorso di valutazione ambientale strategica sarà affiancato dall attivazione di Agenda 21 Locale che peraltro in Comune di S. Giovanni Lupatoto è già iniziata. Con l adesione alla AALBORG-CHARTE e alla AALBORG COMMITMENTS ATTRAVERSO IL PROVVEDIMENTO DI G. C.. N.209 DEL 23.08.2004 sono state attivate numerose iniziative a carattere locale a sostegno e di informazione al cittadino per le problematiche ambientali che li vede coinvolti direttamente. L intenzione, dal momento che è necessario predisporre un Rapporto Ambientale anche per proseguire con le attività e le iniziative di Agenda 21, è quella di costruire un unico documento utile per i tre percorsi in atto : Piano di Assetto del territorio, Valutazione Ambientale Strategica,Agenda 21. In particolare questa scelta oltre ad avere un carattere di economicità ed unicità di intenti è rivolta a interessare i contenuti del PAT e della VAS anche di quegli aspetti sociali e di partecipazione propri di agenda 21 che si svolgono attraverso iniziative a carattere divulgativo- informativo ed anche operativo.( ad esempio attivare un sistema di ascolto del cittadino sulle problematiche ambientali, attivazione di finanziamenti per incentivi alla trasformazione dei veicoli a metano o gpl su auto a benzina progetti di educazione ambientale per le scuole, iniziative rispetto la raccolta differenziata dei rifiuti ecc..). Le finalità di Agenda 21 sono : definire obbiettivi di sviluppo duraturo delle comunità locali attraverso la partecipazione dei diversi soggetti economici,pubblici,culturali; la rilevazione e comunicazione dei dati ambientali che caratterizzano il territorio (Relazione sullo stato dell Ambiente); l informazione e l educazione ambientale della comunità; 8

la pianificazione e gestione del territorio condivise con azioni amministrative che interessano la salvaguardia della salute,ambiente e benessere economico sociale collettivo (Piano di Azione); Il confronto interno alla struttura amministrativa dell Ente chiamata a verificare la programmazione locale in termini di fattibilità degli obbiettivi e di traducibilità degli stessi in strategie integrate di sviluppo socio-economico e di tutela dell ambiente (Bilancio Ambientale); Tali obbiettivi come già detto sono contenuti sia nella metodologia e nelle informazione richieste per l elaborazione del Quadro conoscitivo, del PAT ma soprattutto del Rapporto Ambientale che diventerà unico documento e quindi unico percorso sia per VAS che per Agenda 21. 1.3.SISTEMA DEI SERVIZI Nel recupero e riqualificazione del tessuto edilizio esistente e delle diverse funzioni, particolare attenzione dovrà essere posta per elevare lo standard attuale dei servizi, delle infrastrutture non più adeguati alle esigenze della comunità. Alla crescita degli abitanti in questi ultimi anni non ha corrisposto un incremento quantitativo e qualitativo dei servizi e delle infrastrutture intesi come elementi oggettivi della qualità di vita a causa, per lo più, delle difficoltà connesse all acquisizione delle aree allo scopo destinate. La pianificazione ordinaria in questo senso ha trovato non poche difficoltà nell attuare le proprie previsioni perché, di fronte ad una costante difficoltà da parte delle Amministrazioni nel portare a termine gli espropri sia in termini economici e procedimentali sia per la validità temporale dei vincoli preordinati all esproprio, ha reso statica l effettiva realizzazione delle aree destinate dal piano a standards e a servizi. L Amministrazione Comunale si propone pertanto di operare nell ottica di una ridefinizione delle aree destinate a servizi (aree F ) utilizzando gli strumenti che la nuova riforma urbanistica mette a disposizione al fine di sbloccare situazioni ormai congelate da anni. Di seguito vengono sintetizzate le linee e gli indirizzi ai quali il Piano di Assetto del Territorio e il Piano degli Interventi si dovranno attenere: Dovrà essere individuata un area per il dislocamento del Polo scolastico per l istruzione superiore a servizio di un comprensorio di circa 50.000 abitanti che coinvolgerà i paesi limitrofi ed in particolare il Comune di Zevio, con il quale si è valutata individuata una possibile ipotesi di collocazione del futuro complesso. Dovranno essere riaccorpate le microzone F sparse nel territorio comunale e non ancora acquisite per recuperarle in una funzione unitaria anche utilizzando le regole della perequazione urbanistica estendibile a situazioni puntuali all interno del contesto edificato utilizzando anche lo strumento del credito edilizio. Dovrà essere compensato il divario esistente tra il capoluogo e la frazione di Raldon, favorendo la dislocazione di servizi e il miglioramento della viabilità. 9

1.4 SISTEMA INFRASTRUTTURALE La viabilità di S. Giovanni Lupatoto dovrà essere rivista complessivamente anche in funzione dei recenti sviluppi edificatori nel territorio comunale. E necessario un ristudio sia della grande viabilità di scorrimento intercomunale, magari perseguendo accordi con i comuni limitrofi, sia una particolare attenzione allo sviluppo della maglia infrastrutturale locale in funzione delle riconversioni o nuove espansioni. Di seguito vengono sintetizzate le linee e gli indirizzi ai quali il Piano di Assetto del Territorio e il Piano degli Interventi si dovranno attenere: Perseguimento di iniziative atte a concludere il completamento della Transpolesana fino a Basso Acquar (Verona) al fine di limitare un pesante traffico di rientro sul territorio miglioramento della viabilità esistente in particolare per l asse Raldon- Buttapietra Realizzazione di una viabilità in direzione est-ovest, tra la Ronchesana e la Via Legnaghese anche attraverso la rettifica di tracciati esistenti. Collegamento tra Pozzo e Raldon creando una continuità urbana. Creazione di una circonvallazione che passi all esterno della frazione di Raldon e che si innesti sulla Legnaghese e con la nuova viabilità realizzata dalla Provincia in località Maccachiove. Collegamento tra S.Giovanni Lupatoto e la località Campagnola di Zevio attraverso il prolungamento della viabilità provinciale in accordo con il Comune di Zevio e Veneto Strade Completamento dei percorsi ciclabili esistenti e di collegamento fra le frazioni ed il capoluogo. Potenziamento del trasporto pubblico. 10

1.5 RAPPORTO CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE A LIVELLO SOVRAORDINATO. Il Piano di assetto del territorio dovrà procedere anche ad una verifica dei contenuti del Piano territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.), del Piano d Area Quadrante Europa (P.A.Q.E.), e del Piano Territoriale Provinciale adottato (P.T.P). In particolare si fa riferimento al Piano d area Quadrante Europa il quale nelle norme tecniche dà degli indirizzi specifici anche per il Comune di S. Giovanni Lupatoto per quel che riguarda : Aree di interesse paesistico -ambientale (art.61), Ambiti prioritari per la protezione del suolo (art.51), Ambiti di riequilibrio dell ecosistema, Fascia di ricarica degli acquiferi (art.52) Fontanili ( art.68) Acque potabili(art.53), Acque di risorgiva (art.53) Reti idrauliche storiche (art.72) Viabilità da riqualificare (art.9). Questi articoli sono rivolti a situazioni ambientali che vanno attentamente valutate coordinando le scelte pianificatorie con le prescrizioni e le direttive date dal P.A.Q.E. Il P.A.Q.E. individua inoltre (art.16) il Polo Lupatotino di San Giovanni Lupatoto come zona di rilevanza metropolitana, di direzionalità, di produzione e distribuzione di prodotti e servizi ad alto livello assegnando compiti e funzioni di coordinamento, di produzione ed incentivazione delle attività produttive e distributive di un vasto ambito della pianura centromeridionale. Sarà pertanto compito del Pat. far proprie le direttive in merito alla localizzazione del Polo, alla riorganizzazione degli insediamenti esistenti, alla ristrutturazione del sistema viabilistico e degli standards di servizio, al reperimento di spazi per l inserimento dei servizi rari (marketing, ecc..), stabilire criteri costruttivi per elevare la qualità formale dei fabbricati e dei luoghi, individuare spazi per attività ricettivealberghiere congressuali. Altro interessante indirizzo del P.A.Q.E è legato al Polo di orientamento professionale multi-indirizzo individuato nel nostro territorio (Art.39) che dovrà essere oggetto dei contenuti del PAT. 11

INDICE Premessa pag.1 1 LE FUNZIONI DA PRIVILEGIARE pag.4 1.1 Sistema insediativo pag.4 1.2 Sistema ambientale pag.6 1.3 Sistema dei servizi pag. 9 1.4 Sistema infrastrutturale pag.10 1.5 Rapporto con gli strumenti di pianificazione a pag.11 livello sovraordinato. 12

DOCUMENTO PRELIMINARE ART. 3,15 L.R. DEL 23 APRILE 2004 N.11 Allegato alla D.G.C. n. 67 del 8 marzo 2005 13